The Alcoholic Attraction {Jik...

By Aryenda_Joyfull

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I movimenti circolari delle sue dita mi ipnotizzarono e quando lui se ne accorse smise, preda di un evidente... More

2- Le cinque di mattina
3 - Un tasto dolente
4 - Puzzle
5 - Una famiglia anticonvenzionale

1 - La fine?

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By Aryenda_Joyfull











1 - La fine














Jimin





《A volte le rimpiango certe scelte》

Alzai la testa sorpreso, Yoongi era rimasto in silenzio per venti minuti e il suono della sua voce era la prima cosa che sentivo oltre ai nostri respiri, ed era piacevole da sentire, bassa e roca, per nulla fastidiosa o gracchiante, solo piacevole.

Inclinai la testa di lato, piuttosto curioso, spostai l'attenzione dalla tela al mio amico che era sdraiato a terra, guardava il soffitto e aveva le braccia in alto, mentre disegnava linee immaginarie con le sue dita nell'aria.

《Del tipo?》

Nonostante tutta la mia curiosità potevo benissimo intuire ciò di cui avremmo parlato, ma conoscevo Yoongi quasi quanto le mie tasche e confidarsi era qualcosa che di rado faceva, perciò lo lasciai libero di dirmi ciò che lo tormentava.

《Se non avessi iniziato questo percorso ora probabilmente avrei una ragazza, avrei un lavoro e chissà...forse avrei continuato gli studi》

Si spostò le mani sul viso e le trascinò fino ai suoi capelli, si era annoiato così tanto dei soliti colori che aveva optato per un nero naturale, solo perché il color menta di cui si era tinto i capelli faticava ad andare via e puntualmente tornava a farsi vedere sotto alle altre tinte.

《Probabile...ma non è mai tardi, puoi sempre fare tutto ciò, anche ora, il lavoro lo hai, è questo, gli studi?
La ragazza?  Quando vuoi Suga, lo sai bene》

Essere severo nei suoi confronti era qualcosa poco facile da fare, richiedeva uno sforzo non piccolo, ma sapevo che il mio giudizio ed il mio mio consiglio, insieme alla mia amicizia, erano le poche cose che potevo offrirgli per certo.

《Hai ragione》

Borbottò infastidito e sbuffò, seguivo ogni suo movimento con attenzione e quando spostò le sue mani sul collo non riuscii a trattenere un verso di disappunto nel constatare i suoi tratti più marcati. Le occhiaie erano più profonde, come le ombre del suo viso, per non parlare delle suo ossa, più evidenti e sporgenti, o delle sue unghie, consumate fino al limite.

《Yoongi》

Cercai di ammorbidire il mio tono, come si fa con i bambini ogni volta che ci si addentra in discorsi complessi e argomenti tabù, ma lui non era un bambino, eppure mi comportavo così con lui, mi muovevo con cautela, cercando di non turbarlo ulteriormente, proprio come se fosse un bambino a tutti gli effetti.

《So che ti arrabbierai, ma ho bisogno di chiedetelo, dall'ultima visita quanto hai perso?》

Non era un tasto dolente, era peggio, lui odiava l'argomento e io odiavo doverlo affrontare, ma più di tutto odiavo l'impotenza di fronte a tutto quello, vederlo soffrire non mi piaceva e sapere del suo dolore tanto meno.

Yoongi ringhiò e si nascose dal mio sguardo indagatore coprendosi gli occhi 

《Avevi detto che non ne avremmo più parlato!》

Protestò lui agitandosi e trasformando la sua lamentela in una richiesta disperata, che colsi in pieno e che ignorai senza problemi.

《Hai ragione, ma come sai odio mantenere le promesse, quindi sii sincero, fallo per entrambi, quanto diamine hai perso?》

Il mio tono era tornato severo e sentire la mia mascella contrarsi mi destabilizzò per qualche attimo, potevo immaginare la mia espressione, fin nei minimi dettagli e cercai di ammorbidirmi, ma Yoongi non mi stava considerando e finii solo per portarmi le mani tra i capelli per poi sbuffare sonoramente.

Era un vigliacco, se pensava di nascondersi così a me, nascondermi il suo sguardo e anche la verità, diamine se sbagliava, non poteva sparire come tanto desiderava, non quando il suo migliore amico era Park Jimin e non uno scemo qualsiasi.

《Sai Yoongi, ho veramente poca pazienza》

Cambiai tono di voce, nuovamente, cercai di essere più duro, al diavolo il cercare di ammorbidirsi, non potevo permettere che si distruggesse in questo modo patetico.
Mi alzai dallo sgabello e posai con calma apparente il pennello, con cui stavo dipingendo, nel vasetto d'acqua, mi diressi verso la porta, sentivo i miei passi risuonare tra le pareti della mia mente, in attesa di ciò che le mie orecchie volevano sentirsi dire, mai sentii così tanta ansia per le mie azioni.

Avevo sempre ottenuto ciò che volevo, il fine giustifica i mezzi ed io ero bravissimo ad inseguire i miei obbiettivi, indipendentemente da come li raggiungevo.

《Cinque!》

Sputò con disperazione Yoongi appena aprii la porta della stanza, ma "cinque" non era la risposta che desideravo sentire, per nulla, nonostante l'avessi chiesta io. Mi imbronciai mentre davo le spalle al mio amico e cercai di capire come muovermi, odiava farsi compatire e odiava le bugie, come avrei fatto?

Mi voltai per affrontarlo, cambiai espressione solo per lui, che si era alzato in ginocchio e la vedevo tutta l'ansia che stava provando, mi guardava con l'ansia che traboccava da ogni poro, per non parlare di quel briciolo di paura che vedevo nei suoi occhi.

《Bravo》

Sbottai con un finto tono compiaciuto, lo vidi cambiare espressione e i suoi tratti del viso mutavano proprio davanti al mio sguardo, dovevo, perdonami Yoongi.

Come lui non si aspettava quella risposta io di certo non mi aspettavo di risolvere la cosa così, con questo tono e queste parole, forse le più sbagliate di sempre.

《Hai ottenuto quello che volevi no?》

Infilai le mani in tasca solo per nasconderle, se le avessi tenute fuori si sarebbe accorto immediatamente di quanto condividessi la sua stessa ansia e di come le mie mani tremassero come foglie, non potevo tradirmi da solo. Non quando avevo tentato così tante cose per cercare di trasmettergli la mia preoccupazione, e forse non era quella di cui aveva bisogno, ma ero agli sgoccioli, erano le ultime risorse a cui potevo e riuscivo ad aggrapparmi.

La vedevo chiaramente la delusione plasmarsi sul suo volto, come il dolore e la tristezza, non ero certo fosse questo ciò che volevo ottenere, ma avevo almeno un'idea di ciò che stavo facendo?

《Che cosa intendi? 》

La sua voce tremava e non provava nemmeno a nascondermi le sue insicurezze e le sue paure, me le stava mostrando, mentre io le stavo nascondendo, chi era il vigliacco?

Feci una smorfia, volevo proprio fargli pensare che alla fine aveva vinto, aveva vinto lui con le sue convinzioni e la sua alimentazione inesistente, sarei risultato convincente? Dio, non ne avevo idea, non avevo più certezze, né da mostrare né da nascondere.

Avrei dovuto essere abituato a recitare e a nascondermi al meglio, ed era così, ma recitare significava annullarsi in parte e la cosa mi faceva sempre un certo effetto, essere capace di mettersi a tacere per dare vita ad un'altra persona, che cosa spaventosa.

Gli mostrai il mio sorriso peggiore, freddo, crudele, privo di qualsiasi bellezza e calore, dovevo essere convincente, no?

《Continua così Yoongi, mi sono arreso, vuoi fare di testa tua? Continua così... scommetto che non hai mai ascoltato una parola mia o del medico, avresti potuto dirmelo fin dall'inizio che volevi ottenere tutto questo, d'altronde gli amici sono qui per supportarci, per aiutarci, no?
Ho deciso che voglio farlo anche io, perdonami se non avevo capito subito il tuo obbiettivo》

Avevo cercato di misurare le parole e non farle uscire di getto, mi sorpresi appena mi accorsi che ci ero riuscito, cercai di studiare le sue espressioni e la vidi la delusione, così evidente e così tanta.

《D'ora in poi ti aiuterà sapere che avrai finalmente piede libero, dovevo darti retta prima, scusa non sono stato un buon amico》

Mi rigirai, pronto a far scivolare via quella maschera dolorosa e quel personaggio che poco mi apparteneva, la porta di fronte a me, mia complice, mi stava aspettando, semichiusa e pronta a farmi uscire.

Provai davvero a rivolgergli un ultimo sguardo e la delusione non voleva andarsene, come poteva d'altronde? Eppure sapevo bene che non era deluso da me, ma da se, la delusione per sé stesso era alle stelle. Mi era bastato quello sguardo per rendermi conto di aver provocato altro oltre a quello, era vergogna, che spuntava fiera senza problemi, sul suo volto oramai impregnato di troppe emozioni diverse.

In quel momento mi sentii male, avrei voluto tornare in dietro, inginocchiarmi di fianco a lui e scusarmi per quel piano folle, impulsivo e sbagliato, che forse avrebbe dato i suoi frutti, oppure non lo avrebbe fatto, ma avevo già deciso che ne avrei affrontato le conseguenze.

Uscii dalla stanza pentendomi amaramente di ogni parola usata, per ogni pausa di troppo o di meno, per ogni gesto e ogni sguardo.
Ero un amico di merda, ero pessimo e ne ero anche consapevole, ma ero arrivato al limite e si sa, quando qualcuno arriva alla fine tende a provarci in tutti i modi.

E io avevo fatto così.











Yoongi






《cinque!》

Risposi di gettò, non sapendo se pentirmene o no, ma ero spaventato, di quello ne ero certo, inginocchiarmi e incrociare il suo sguardo mai era stato così difficile come in quel momento, si sarebbe arrabbiato e avrebbe attaccato con la sua solita ramanzina?

Mi avrebbe implorato come l'ultima volta per farmi ragionare e impormi una corretta alimentazione, oltre che smettere di prendere farmaci e di cercare di mettere qualcosa nello stomaco?

No, non lo fece, all'inizio lo guardai sorpreso e davvero non sapevo come interpretare la sua espressione, poi mi guardò e sembrò soppesare le mie parole.

《Bravo》

Nessuna sgridata, non era da lui, iniziai ad agitarmi per davvero in quel momento, consapevole che qualcosa non andasse.

《Hai ottenuto quello che volevi no?》

Seguivo ogni sua mossa con attenzione, ogni sua smorfia mi restava ben impressa e la sorpresa era tanta, questo Jimin mi stava mandando in allarme e non capivo come mai avesse cambiato così repentinamente, ma di una cosa ero certo tutto quello mi suonava terribilmente sbagliato.

Che cosa stavamo combinando?

《Che cosa intendi? 》

Cercai di domandargli spiegazioni a riguardo, volevo provare a rompere l'incredibile tensione che avevamo creato, ma la sua risposta si limitò ad una smorfia e ad un sorriso, finalmente iniziavo a capirci qualcosa. Ora si che riconoscevo Jimin, o almeno questo suo lato e non mi piaceva per nulla, lo detestavo, ne avevo paura e non lo sopportavo, da lui dovevi aspettarti tutto e niente.

《Continua così Yoongi, mi sono arreso, vuoi fare di testa tua? Continua così...scommetto che non hai mai ascoltato una parola mia o del medico, avresti potuto dirmelo fin dall'inizio che volevi ottenere tutto questo, d'altronde gli amici sono qui per supportarci, per aiutarci, no?
Ho deciso che voglio farlo anche io, perdonami se non avevo capito subito il tuo obbiettivo》

Le sue parole mi fecero male, furono uno schiaffo doloroso ed inaspettato, le aveva pronunciate così duramente, così secche e dirette che non poterono non ferirmi.

E non capivo per davvero, mi stava voltando le spalle? Possibile che Park Jimin mi stesse abbandonando a me stesso?

Diavolo, non era da lui, non lo avrebbe mai fatto, no?

《D'ora in poi ti aiuterà sapere che avrai finalmente piede libero, dovevo darti retta prima, scusa non sono stato un buon amico》

Lo supplicai silenziosamente di tornare da me, ma non lo fece, uscì dalla stanza, ignorando quella richiesta muta e disperata e così
Concluse il suo discorso per poi uscire.

Possibile che facesse così male?

Avevamo sempre discusso per delle cavolate, le nostre litigate serie si contavano sulle dita di una mano, ma ogni volta finivo per pensare che quelle sarebbero state le ultime.

Eppure, lì, in quella stupida stanza, mi convinsi che la fine per noi era arrivata per davvero.

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