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By DouxBebe

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15 ore di volo ; Partenza da Los Angeles e arrivo a Sydney ; Harry Styles ed il suo taccuino ; Louis Tomlinso... More

Parte 2

Parte 1

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By DouxBebe


5 Febbraio 2015

Erano le 22 in punto quando Harry Styles ricevette la quarta telefonata nel giro di quindici minuti, sempre dallo stesso mittente. Il suo salotto nella casa di Beverly Hills era più spoglio del solito, sul parquet in legno di Rovere c'era soltanto la sua 48 ore YSL classic toile monogram in tela e pelle, già pronta e chiusa, doveva solo vestirsi e poi recarsi all'aeroporto di LAX . Aveva fatto una doccia poco prima di sistemare le sue cose per la partenza, un pò per distendere i nervi già tesi da giorni, un pò per aiutarsi a dormire durante le numerose ore di volo che lo aspettavano. Nemmeno 48 ore dopo sarebbe iniziato ufficialmente l'On the Road Again Tour, con data Zero proprio a Sydney. Tutti loro sapevano che non sarebbe stato un tour facile, tutti loro sapevano che sarebbe stata la loro avventura più sentita e sofferta, per via degli avvenimenti che sarebbero inevitabilmente capitati da lì a poco.

Harry si avvolse un grande asciugamano lungo la vita, bloccandone un'estremità su un fianco, mentre si frizionava i capelli ricci ancora leggermente umidi. Entrò in cabina armadio e scelse l'outfit da indossare in viaggio. Optò per una camicia violacea di flanella con trama scozzese, di cui ne arrotolò le maniche fino all'estremità dei gomiti e abbottonò soltanto metà davanti, lasciando intravedere l'estremità superiore della grande farfalla tatuata sul proprio addome. Il tutto era incorniciato da una spilla bianca rotonda con su scritto "Love" in rosso, che adagiò sulla camicia in direzione della clavicola destra, mentre sul suo petto spiccavano le sue solite catenine, una con un ciondolo con una croce d'oro, altre in filo di caucciù nero, con pietre indiane marroni e bianche. Infilò poi i suoi skinny jeans neri Gucci, e ai piedi gli stivaletti Wyatt30 jodhpur YSL color sigaro, in scamosciato.

Odiava partire di notte e avrebbe odiato questo volo particolarmente .

Il telefono squillò la quinta volta e si decise a rispondere.

Louis Tomlinson indossava invece una t-shirt Adidas verde erba sotto una felpa morbida grigia chiara con la scritta nera in bella vista " British Rogue" . Solo lui poteva uscire per le vie di Los Angeles e mettersi in un aereo diretto verso l'Australia con una felpa con su scritto "canaglia britannica " !
Sfregò le mani sui bermuda dello stesso colore della felpa, come a volerle riscaldare, ma quella sera il clima non era particolarmente freddo, aveva le mani gelate quasi sempre e quasi mai riusciva a renderle calde.

Tranne altre mani .

Decise di fare la quinta telefonata una volta salito in macchina dove lo aspettava già il suo autista.

"Harold, se sei ancora in casa ti taglio le palle"

"buonasera anche a te e alla tua finezza, Louis . Sto arrivando!" Soffió Harry svogliatamente

"sono in macchina e sto girando l'angolo verso casa tua e riesco a vedere la luce del soggiorno ancora accesa!" sbottò di rimando Louis, girandosi completamente verso la sua sinistra, davanti ad una grande villa circondata da alberi e recinzioni in ferro battuto

"Ti ho detto che sto arrivando! Ci vediamo in aeroporto"

"Se riesci ad arrivare!"

"Lo so che saresti felicissimo all'idea che io possa perdere il volo, ma non sarà così, 1 perchè siamo con un volo privato e quindi mi aspetteranno, 2 perchè non sono in ritardo, sono le 22:10 e dobbiamo partire alle 22:40, fra venti minuti sarò già lì "

"ok"
"ok"

Louis chiuse la telefonata sbuffando, si mise una mano fra i capelli tirandoli indietro e sospirò due o tre volte guardando dal finestrino, fin quando il suo amico Oli seduto al suo fianco lo riportò con i piedi per terra

"Quando la finirete di fare i deficienti?"

"nessuno sta facendo il deficiente"

"lo hai chiamato 5 volte per nulla!Lo sai che non perderebbe mai il volo. Lo hai chiamato soltanto per sentire la sua voce, per sfogare la tua rabbia direttamente verso di lui, o qualsiasi altra cosa !"

E no, Oli non stava chiedendo, stava solo affermando tutto quello che aveva appena fatto Louis. Da mesi andavano avanti a frecciate, battute al veleno, musi lunghi, e nessuno dei loro amici riusciva a fare da tramite verso quei due idioti, avevano alzato dei muri altissimi che ditruggevano da soli soltanto per farsi male e poi riprendere ad innalzarli di nuovo.

"Oli, tu dovresti stare dalla mia parte"

"lo sono"

"non si direbbe" rispose Louis sogghignando "Ma ti ringrazio per essere venuto con me, 15 ore di viaggio con quello non le avrei rette"

Silenzio

Oli si mise il cappuccio della felpa sulla testa

Silenzio

Louis si sarebbe aspettato che l'amico avesse annuito

Non stava annuendo

Aveva sposato lo sguardo altrove, in una direzione dove l'amico non lo avrebbe fulminato con gli occhi

"Bhe, in realtà io non vengo"

"scusa???" disse Louis quasi strozzandosi con la propria saliva "sei qui!"
"sì ma ti accompagno fino all'aeroporto, poi ritorno a LA, ho un'appuntamento con una tipa, mi piace sul serio Louis!"

"Sei un pezzo di merda"

Silenzio
"mi stai trattando come se stessi per mandarti al patibolo, Louis!"
Silenzio

"dai ti prego, vieni con noi" disse il castano , ignorando totalmente la frase di Oli, appoggiandosi con la testa letteralmente sulla spalla dell'amico rossiccio, facendolo sorridere

"sei un bambino"

"ti prego ti prego ti prego non lasciarmi solo con lui tutte queste ore"

"ma state sempre insieme, ti ricordo che fate parte della stessa band!"

"Non è la stessa cosa, non ci sono gli altri"

"Louis, ascoltami" disse l'amico costringendolo a farlo girare verso di lui "è solo Harry"

No

Non è solo Harry

Non è più Harry

Non è più il mio Harry

Io non lo conosco questo Harry

"fidati, ti farà bene questo viaggio. Vi farà bene"

Silenzio

No

Sarà anche peggio

Perchè nessuno riesce a capirlo?

"Se vengo a scoprire che vi siete messi d'accordo, te, Liam e Niall io vi uccido, chiaro ?"

"ma non farei mai una cosa del genere, amico!" rispose Oli con aria innocente, Louis si voltò ancora più nervoso di prima e guardò la strada attraverso il finestrino fino all'arrivo in aeroporto.

10:30 pm - Lax airport

John, l'autista di Louis, trovò un posto nel parcheggio esterno dell'aeroporto, non molto distante dalla pista di partenza dei voli privati, in questo modo Louis avrebbe fatto meno fatica a raggiungere l'aereo con i paparazzi e i fans accorsi per vederli. Come facessero a sapere ogni loro mossa, ogni ora delle loro partenze, ancora era un mistero!

La calca di gente era tutta dal lato opposto a Louis, lui li  vedeva ma loro no, probabilmente avrebbero assalito di più Harry, perchè il suo autista parcheggiava sempre in quella zona!

Sorrise beffardamente a quel pensiero e scese dalla macchina, alzandosi il cappuccio della felpa sulla testa e accendendosi una sigaretta una volta che anche Oli scese . Si poggiarono sulla facciata laterale della macchina mentre aspiravano il fumo. Louis non chiese più a Oli di venire con loro, sapeva anche lui che non era l'ideale farsi 15 ore di volo per vedere musi lunghi e battutacce, ora era solo occupato a prepararsi psicologicamente a tutte quelle ore con Harry.

Da quando non partivano insieme, da soli? Non se lo ricordava più

Quante volte avevano chiesto di fare una cosa del genere, una cosa normale?

Loro in aereo e basta, loro in aria e tutto il mondo a terra.

Non li avrebbe visti nessuno in aria, eppure non ricevettero mai nessun permesso. Solo in compagnia degli altri potevano.

Ed il destino beffardo che li fece ritrovare in volo insieme solo ora, che non c'era più la voglia di stare insieme. L'avevano sognato tanto un viaggio simile da soli, di notte. Harry non sarebbe riuscito a prendere sonno e allora Louis si sarebbe steso vicino a lui condividendo la sua coperta di cashmere bianca con i rombi neri, che portava in tutti i suoi viaggi lunghi. Avrebbero fatto l'amore nella zona notte dell'aereo, senza timore di venire interrotti da Niall che suonava cose strambe, da Liam che parlava, da Zayn che cantava seguendo la musica del biondo.

Avrebbero fatto l'amore nel letto matrimoniale che in aereo così matrimoniale poi non è, è scomodo in uno, ma in due è perfetto.

Non è ridicolo?

Poi ci sarebbe stata una piccola turbolenza, niente di grave, ma quando basta per farli stringere ancora di più.

L'uno contro l'altro .

L'uno sull'altro.

L'uno dentro l'altro

e dirsi "va tutto bene"

e dirsi "non è stato nulla"

e dirsi "sono qui"

Se siamo insieme non ci capiterà mai nulla di male.

Quante volte lo avevano detto l'uno all'altro ?

Quando avevano smesso di dirselo?
Da quando, quella frase ha cominciato a non bastare più ?
Louis non se lo ricordava .

Harry non era ancora sceso dall'auto, quando circa una decina di ragazze si avvicinarono ad essa, ancora camminante, alcune di loro stavano picchiettando sul vetro scuro.

Lo so che ti stai spaventando

Ti spaventi sempre quando fanno così, anche se non lo dai a vedere, e quando scenderai sorriderai verso loro e farai tutte le foto che loro vogliono, perchè sei così fastidiosamente gentile.

Lo so che eri seduto dal lato destro del finestrino ed ora ti sei spostato su quello sinistro, quelle ragazze stanno picchiettando con le loro dita e gli anelli che fanno più rumore. E ti sei spostato dove fanno meno rumore.

"Ehilà gente!" Urlò improvvisamente  in modo strafottente verso la massa di persone aldilà del muretto "come và? siete caldi per l'OTRA Tour?"

Bastó questo per far girare tutti dalla sua parte, bastó questo per far arrivare davanti a lui due paparazzi, le ragazze che picchiettavano sui vetri, stavano andando da lui

Puoi scendere, amore

Ora puoi scendere

Le fans avevano ormai oltrepassato il muro di divisione fra Harry e Louis, e avevano raggiunto quest'ultimo, che notò subito l'imbarazzo di tre ragazzine in mezzo a quelle più grandi, così propose lui di fare una foto di gruppo, mentre aguzzava la vista per guardare oltre la recinzione, se Harry fosse già sceso dall'auto

Le ragazze ringraziarono Louis ma le persone si erano ormai accorte di lui e la piccola folla si strava trasformando in una folla non facile da gestire, tanto da far girare Harry verso di lui, sentendo i gridolini delle ragazze, le stesse ragazze che stavano picchettando poco prima sul suo vetro, ora avevano circondato Louis che in mezzo a quella folla nemmeno si notava, se non avesse visto il cappuccio della felpa grigia, che lo faceva sempre ridere.

Ciao, mia Canaglia Britannica

Sei pronto ad affrontare il viaggio con me?

Harry scese finalmente dall'auto, accompagnato da due uomini della sicurezza

La camicia con la trama a quadri

Un morso ad un dito

Gli occhi sbarrati

Quanto sei nervoso ?

Fai sempre così quando sei agitato

La sua valigia di YSL in spalla

Il suo oggetto prezioso tenuto stretto fra le mani


Ne hai trascritte ancora di poesie lì dentro?

Quali canzoni ascolti ora?

Con quali poesie ti commuovi in questo periodo?

Lì dentro c'è tutto

Le tue passioni
I tuoi timori
I tuoi rancori
I tuoi dolori

C'è il tuo essere

Il tuo volere

Glielo aveva detto lui stesso quando gli regaló il primo taccuino

Ci puoi scrivere tutte le frasi che sottolinei nei tuoi libri preferiti

Saranno con te anche quando non potrai portare tutti i libri in viaggio

Ci puoi scrivere canzoni, pensieri, sensazioni, sfoghi

Ci puoi scrivere
le cose che puoi e  le cose che non puoi

' Things i can
Things i can't '

Fu questa la prima cosa che scrisse Harry dentro il primo taccuino regalatogli da Louis. Divenne poi una tradizione, una volta che ne finiva uno, Louis ne ricomprava uno nuovo, sempre uguale, sempre con la copertina di cuoio

Chissà se lo hai finito
Chissà cosa ci hai scritto dentro
Prima non avevo mai necessita di leggere
Avevo te, non c'era bisogno di avere anche i tuoi segreti
Avevo te e mi bastava
Ora ho voglia di sapere cosa ti passa per la testa
Prima lo sapevo già

Me lo dirai quando finirai anche questo taccuino?

Prima me lo dicevi sempre quando mancavano poche pagine

Era un nostro rito
Come la tazza di tea la sera a casa nostra

Era una cosa che non ci siamo mai detti , veniva naturale, tu mi dicevi che le pagine stavano per finire ed io il giorno dopo te ne regalavo un altro

Tu dicevi di comprartene più di uno per volta, ma io mi ostinavo a prenderne solo uno

"c'è più gusto così"

Era il mio modo per tenerti ancora qui con me, nonostante tutto, qualsiasi cosa fosse capitata fra noi, tu mi avresti detto che il taccuino stava per finire, magari alzando la voce se eri arrabbiato con me

Io ti avrei urlato di andare al diavolo e di comprartelo da solo, poi sarei ritornato a casa con un pacchetto verde in mano e te lo avrei appoggiato sul comodino mentre dormivi, e la mattina dopo mi avresti baciato mentre ero io a dormire

Ora me lo dirai quando finirà?

Mi dirai quando finirà il taccuino, come mi hai detto che è finita la nostra storia?

Me lo dirai ?

Io te lo ricomprerei

Io te lo ricomprerei sempre.

...

Harry fece solo qualche passo prima di notarlo in mezzo alla folla, non poteva avvicinarsi perchè già il fatto che fossero nello stesso aeroporto da soli poteva far discutere le persone e i giornali, quindi in un momento di distrazione della folla, gli fece cenno di dirigersi direttamente sulla pista privata dove sarebbe partito il loro aereo. Louis annuì impercettibilmente e si trattenne ancora un pò con le fans, almeno fin quando non vide Harry girare l'angolo per raggiungere la pista.

Non si vedevano da qualche giorno prima, dalla festa del 21simo compleanno del riccio, alla quale Louis aveva partecipato senza problemi, in quanto blindatissima, avendo dato disposizioni agli ospiti di non utilizzare macchine fotografiche o cellulari, se non la postazione delle fototessere appositamente allestita per il party. In realtà Louis non sarebbe mai andato senza l'insistenza di Liam, l'unico della band a partecipare insieme a lui, in quanto Niall si trovava già in Australia e Zayn era ritornato per qualche settimana a Londra. La realtà è che non voleva vedere Harry andare avanti senza di lui, sorridere a qualcuno che non fosse lui, ballare con qualcuno che non fosse lui, così come fece con Xander quella sera. Ripensare a lui e quel tipo gli faceva ribollire il sangue, figuriamoci vederlo a pochi metri di distanza! Harry sembrava volerlo far morire, e ci riuscì perchè lasciò la festa ancora prima del taglio della torta, nonostante le urla di Liam che gli intimava di lasciar correre. "Ti sta solo provocando, vuole farti male perchè sta male!" Disse l'amico, e lui era d'accordo,ma era veramente troppo per i suoi occhi, e non voleva nemmeno dar soddisfazione a Harry, facendosi vedere infastidito, ci riuscì per maggiorparte della serata, finchè prima di andare via non lo vide bere dello champagne a canna, Xander e Nick reggevano la bottiglia pregiata di Dom Pierre Pérignon in alto mentre lui già ubriaco apriva la bocca cercando di centrare bene il liquido che scendeva lentamente. Solo lì non ce la fece più e urlò contro Liam che lo stava saldamente tenendo "questo è veramente troppo!"

Bastò questo per far girare Harry verso di lui e sorridere in modo sghembo, facendo apparire soltanto una delle sue fossette ai lati della bocca.

Harry Styles aveva centrato lo champagne e l'ego di Louis.

Da quella sera erano passati appena 3 giorni e sembravano 3 anni.

Louis raggiunse Harry in pista, dove lo trovò a parlare con i loro tre compagni di volo, i tecnici del suono che si sarebbero occupati del tour. Bhe fortunatamente non erano proprio soli in quel viaggio!

Harry si girò dietro di sè quando avvertì la presenza di Louis che camminava a passo spedito lungo la pista con il loro aereo già pronto

"ciao"

"ciao"

Si dissero soltanto, prima che Louis salutasse in modo a dir poco più caloroso, i loro collaboratori, poi rifece un passo indietro, accanto a Harry che si guardava intorno, confuso

"Oli non è ancora arrivato?"

"Oli non viene" sputò Louis come per rendersene conto anche lui, che il suo amico stavolta non lo avrebbe salvato

"come?" Chiese il riccio con la voce più stridula che Louis avesse mai sentito dalla sua bocca, tant'è che scoppiò a ridere

"oh questa è stata la mia stessa reazione quando me lo ha detto!"

"quindi siamo solo noi?"

"Noi, e loro" rispose Louis indicandogli i tre uomini che parlottavano animatamente fra loro, a pochi metri di distanza

"sì, ok" sospirò Harry poco convinto. D'altronde i tecnici del suono se ne sarebbero stati per fatti loro, avrebbero dovuto lavorare anche durante il volo, quindi è come se lui e Louis fossero soli!

Riprese a torturarsi le dita, poi a rigirarsi gli anelli con la bocca, scostando lo sguardo da Louis, come fosse imbarazzato

"possiamo affrontarlo un viaggio insieme, siamo nella stessa band, possiamo affrontarlo ancora un viaggio"

"sì, è così"

"è solo un viaggio Harry"

" è solo un viaggio, Louis"

Se lo dissero per autoconvinzione, e sembrò funzionare, dal momento in cui si sorrisero.

Harry si immerse totalmente nel clima del salottino, composto da moquette beige con rombi bianchi,al centro c'era un tavolino di pelle color panna, così come il grande divano con cuscini bluette lungo la parete arrotondata, dalla parte sinistra. A destra vi erano due poltroncine bianche rivestite in legno,che si affacciavano direttamente sull'angolo bar in fondo al corridoio, dove era posizionata una hostess che loro conoscevano bene, li ha accompagnati durante la maggiorparte dei loro viaggi oltreoceano, si chiama Laura, castana con grandi occhi neri e gentili. Più volte avevano parlato durante i momenti di noia, ha 26 anni ed è per metà italiana da parte di madre, l'anno scorso Niall insistì molto per imparare qualche parola durante il loro viaggio in Italia, voleva stupire le fans, ma riuscì soltanto a spiccicare uno scordinato ma comunque apprezzatissimo "ciao principessa!".

Laura li notò subito, rivolgendogli il meglio dei suoi sorrisi prima di salutarli a voce: "Bentornati ragazzi, oggi siete solo voi?"

"così pare" dice Harry sorridendole mentre si lascia cadere sulla poltrona .

"Cosa vi preparo?"

"Per me un Tommy's Margarita grazie" rispose Harry, mentre Louis roteò gli occhi, sdraiandosi sul divano

"cosa sarebbe?" sbottò schifato Louis,mentre Harry non lo guardò nemmeno,lasciando rispondere a Laura che afferrò subito la palla al balzo,la tensione fra i due si poteva tagliare con il coltello, solo uno stupido non se ne sarebbe accorto , e Laura non lo era di certo

"Non è il classico Margarita con il sale sul bordo del bicchiere, ma oserei dire che sia il cugino, quello che al posto del Cointreau ha lo sciroppo d'agave e viene shakerato con lime e Tequila."

"deve fare sempre il sofisticato del cazzo" disse sottovoce, ma Harry riuscì comunque a sentirlo, a giudicare dalla sua fronte aggrottata "scusa? cosa hai da sindacare anche sui miei cocktail?"

"Nulla,figurati"

"Louis,vuoi assaggiarlo?" intervenne Laura

"ha lo sciroppo d'agave, andiamo non so manco cosa cazzo è l'agave"

"l'agave insieme al lime è un equilibrio pressochè perfetto di dolcezza, asprezza, consistenza. Ti piacerebbe" rispose Laura

"non credo"

"Non so di cosa ti stupisca, a me piacciono questi equilibri fra dolce e aspro, dovresti saperlo, Lou"

Dolcezza

Asprezza

Consistenza

Sei tu

Sei tu, Lou

Harry si era accorto tardi della battuta, che sarebbe dovuta essere aspra come il lime che Laura stava tagliuzzando a fette , invece non lo è stata. Non gli piaceva dargliela vinta, quindi rimediò

"te cosa vuoi invece? una birra scadente in lattina?"

"la birra è spumeggiante, sontuosa, avvolgente, ma allo stesso tempo semplice, innocente. Sì, mi piace la birra" Disse fissandolo in modo sghembo, piazzando i suoi dannati occhi blu in quelli verdi di Harry, che nemmeno dopo 5 minuti insieme, chiedeva pietà.

Harry col il suo drink nella doppia coppetta da cocktail in vetro, seduto sulla poltroncina di legno, Louis con la sua birra nel bicchiere cilindrico stretto, come Niall da buon Irlandese gli suggeriva ogni volta! Prima di conoscere il biondo, per lui una birra era solo una birra, ed il bicchiere della birra era solo un calice. Ora per colpa dell'irlandese sapeva riconoscere addirittura le varie fermentazioni o la differenza di gusto fra una spillata e una imbottigliata.

"Laura, servimela in un Altglass per cortesia" aveva chiesto alla hostess poco dopo aver scelto una Guinnes nera, assicurandosi che Harry avesse ascoltato bene, e a giudicare dal suo movimento impercettibile con il naso che aveva fatto nell'andare a sedersi sulla poltrona c'era riuscito. Era riuscito ancora una volta a dar fastidio a Harry Styles.

Harry Styles metteva in dubbio qualcosa su Louis Tomlinson? Louis Tomlinson avrebbe fatto di tutto per fargli cambiare idea, o semplicemente non fargli cambiare idea e dargli soltanto fastidio.

Amava dargli fastidio più di quanto amasse farlo ridere. E se in quel momento non sarebbe mai riuscito a farlo ridere, un compromesso più che valido poteva essere anche il suo gnigno indecifrabile, ed il suo naso arricciato quando non voleva dare soddisfazione di ridere.

...

Erano le 22 e 40 e l'aereo decollò in perfetto orario, costringendo i ragazzi a spegnere i cellulari e qualsiasi wi-fi dei loro apparecchi, fu lì che Harry si accorse di aver dimenticato un oggetto fondamentale per la sopravvivenza in quel viaggio

"cosa cerchi?" chiese Louis facendo rimbalzare le sue pupille a desra e sinistra mentre guardavano Harry che cercava forsennatamente qualcosa nella sua tracolla dove metteva i documenti e gli effetti personali nei viaggi

"ho dimenticato il mio iPod" disse sconsolato riemergendo con la testa dalla borsa, arrendevole

"puoi usare il mio"

"e tu cosa ascolterai?"

"il silenzio"

Sei così stupido
Sei così poetico

Louis Tomlinson é una di quelle rare persone che riescono a cacciare con dimestichezza dalla bocca, poesie o parolacce, ma in entrambi i casi ogni parola risulterá affascinante solo perché é Lui a dirle.

"non c'è silenzio qui" ribattè Harry guardandosi intorno. Insomma, un aereo per quanto comodo potesse essere, non sarebbe stato mai silenzioso, soprattutto se dall'altro lato dell'ala vi erano i tecnici del suono a discutere animatamente riguardo la qualità dei monitors sul palco.

"allora ascolterò te che ascolti il mio ipod"

Un perfetto stronzo e un poeta maledetto .

E Harry rise

E Louis perse un battito

Rieccole

Mi siete mancate

Le fossette

Louis non si mosse nemmeno dal divano, prese direttamente l'iPod nano blu dal suo zaino e lo lanciò a Harry, che lo prese al volo e disse un "grazie" flebile, che fece strano anche a sè stesso.

C'è stato un tempo in cui ciò che mio era tuo

Che strana cortesia è scesa fra noi, non credi?

Non ti fa strano?

Non ti fa venire voglia di urlare?

Con quei pensieri che non avrebbe mai detto ad alta voce, si alzò dalla poltroncina rivestita in legno e si diresse verso il secondo divano, che lo separava da quello di Louis tramite un tavolino . Diede le spalle a Louis mentre si sdraiò accendendo l'iPod e inserendo gli auricolari nelle orecchie. Sarebbe potuto andare nella zona notte del velivolo, ma quel divano sembrava invitante e comodo, con piena vista dall'oblò sul paesaggio notturno pieno di luci e qualche nuvola sporadica.

l'Ipod conteneva playlist totalmente confuse e disordinate, la prima era rinonimata con una semplice " :) " altre erano playlist di 2-3 canzoni, mentre l'ultima in fondo alla griglia aveva come nome "Louis " scelse quella, poco prima di girare lo sguardo verso il divano su cui era seduto a gambe incrociate Louis, che sembrava assorto a leggere un libro.

Tu non fai mai playlist

Premette Play sulla lista di canzoni con cui Louis si era identificato in quell'ultimo periodo, considerando che l'aveva creata qualche settimana fa. A Harry vene quasi da ridere al pensiero che qualche settimana fa entrambi non avrebbero mai pensato ad un viaggio da soli, non lo facevano da tempo e nessuno ne aveva voglia, poi il destino... o meglio conosciuto anche come destino voluto da Liam e Niall, perchè quei due idioti avevano progettato tutto nella maniera più naturale possibile. Partire addirittura una settimana prima da parte di Niall, non aveva destabilizzato nessuno, sapevano tutti che avrebbe voluto tanto partecipare agli Australian Open di Tennis, perdendosi addirittura il compleanno di Harry! Mentre Liam era partito solo ieri pomeriggio da LA, avrebbe potuto aspettare qualche ora e partire insieme a loro, ma lui non ha voluto, "prendetela come un modo per rilassare i nervi fra di voi prima del tour" gli aveva risposto, appena Harry aveva provato ad obiettare "non potete stare in tour con i musi lunghi! Non in questo tour"

Già.

Non in questo tour.

Il tour che avrebbe cambiato tutta la loro storia e la loro carriera.

Zayn, lui non era nemmeno a LA, aveva deciso di ricaricarsi a Londra, dalla sua famiglia. Improvvisamente era come se non potesse più di loro. O forse stava solo cercando di rendere il tutto meno doloroso. Come quando le mamme dopo la pausa maternità, devono lasciare i figli per andare a lavoro, ci si fa abituare i figli lasciandoli soli per un ora al giorno, poi per due, fino al grande giorno.

Solo che faceva male.

Faceva terribilmente male.

Zayn aveva deciso di staccare il cordone.

Zayn aveva deciso di fare come le mamme che vanno a lavorare.

Zayn aveva deciso di fare come le mamme che vanno a lavorare, ma poi non tornano a casa nemmeno ad ora di cena.

Zayn li stava lasciando, e non c'era nulla che loro potessero fare, se non stare a guardare e tenersi.

...

Louis apparentemente aveva creato una playlist con una decina di canzoni, Harry era deciso ad ascoltarle tutte, senza leggere le tracce. Voleva sorprendersi.

Traccia 1 - Drunk • Ed Sheeran

A Harry scappò un sorriso, il suo migliore amico non manca mai nelle playlist dell'amore della sua vita.
Sopratutto se il primo parlava di alcool, di cui l'amore della sua vita era ormai un esperto.

Mi dispiace tanto per il tuo fegato, Boo

Non sapevo ti avrebbe fatto così male

Credimi, che vederti star male mi uccide

Bevi così tanto per provare un pò d'amore

Mi dispiace così tanto

La voce di Ed stava raccontando il Louis delle ultime settimane...

Il suo Louis...

Voglio essere ubriaco quando mi sveglio

Dalla parte giusta del letto sbagliato

E non dover inventare nessuna scusa

Dimmi la verità

Non mi hai ucciso, yeah, non mi ha mai reso più forte,

L'amore farà paura al tuo trucco
Le tue labbre mi si incollano addosso e mi fanno sdraiare,

Sono seduto qui, vorrei essere sobrio
E no, non ti ho abbracciato come facevo un tempo
Ma la casa diventa fredda quando spegni il riscaldamento,
Senza poterti abbracciare mi congelerò
Non posso contare sul battito del tuo cuore
Perché fai parte di questo ogni giorno
Tiri fuori le parole dalla mia bocca dai respiri
Le rimpiazzi con frasi come "Quando mi lasci?"

Dovrei, dovrei

Forse mi ubriacherò, ancora una volta

Sarò ubriaco, ancora, sarò ubriaco, ancora

Per provare un po' di amore

Voglio tenere il tuo cuore tra le mani
La fine di una lattina di Coca Cola
E non ho piani per il week end

Dovremmo parlare ora? Rimanere amici?

So che non mi amerai mai, come facevo io
E forse altri come noi

Vedrai la luce di una saetta quando ci illumineranno,
Le fiamme ci hanno creato ma il fuoco non riscalda come un tempo

Non mi abbracci più

So di non poter riscaldare le cose sfregandole tra le mani

Sai che potrei cambiare, come dicevo un tempo
Bottiglia aperte di birra come champagne
Sono qui per applaudirti con il suono delle mie mani

Dovrei? Dovrei?

Forse mi ubriacherò, di nuovo

Mi ubriacherò, di nuovo
Per sentire ancora un po' di amore

Da solo
Sono ancora qui
Da solo

Sai che non cambierò mai
Da solo

Sono solo ubriaco, ancora

Mi ubriacherò, ancora
Per provare un po' di amore

Ascoltando questa canzone a Harry venivano in mente soltando le telefonate che Louis gli fece il mese scorso, da ubriaco. La prima volta fu a Londra, erano tornati da due giorni da NY, e Harry era uscito con Liam, era tornato tardissimo e quando appena rientrato il suo cellulare squillò ebbe un sussulto. Sperava non gli fosse successo niente mentre rispondeva piano

"Harreyyyyyy"

Bastò questo modo strambo di chiamarlo, esaltando al massimo l'accento, per far fare un sospiro di sollievo a Harry, era soltanto ubriaco, stava bene, era ubriaco e stava bene.

"Cosa cazzo vuoi? Sono le 3"
"Lo so ! Lo so! ce l'ho anche io un orologio sai?"

"Quindi, appurato che è notte fonda, cosa vuoi?"

Silenzio

Silenzio

Un sospiro

Poi ancora Silenzio

Silenzio

E Harry rimaneva ancora alla cornetta, aspettando che lui parlasse.

E se non avesse parlato, pazienza. Avrebbe passato la notte a sentire il suo respiro incerto.

E la mattina dopo lo avrebbe fatto ancora, se necessario

"C'era una tua felpa a casa mia, volevo bruciarla, ma poi ho visto che era calda e l'ho messa"

"Louis"

"No, sul serio. Volevo bruciarla, ci sono dei riti per la distruzione degli effetti personali della vittima. Sai, si dicono preghiere e puttanate varie e poi si fà un falò con queste robe"

"Si fa con le vittime, io sono vivo"

"vabbè è uguale"

"Louis."

"No senti ora é mia ok? Compratene un'altra"
"Louis"
"Non voglio restituirtela, i soldi ce li hai "
"Bhe, anche tu"
"ma c'è più gusto a rubarti le cose"

Silenzio

Silenzio

"Harry"

"sono qui"

"non mi ricordo più cosa dovevo dirti"

Silenzio e respiri pesanti, i protagonisti delle loro telefonate di notte, dove Louis blaterava cose e Harry lo chiamava per nome intero.

Cose che avrebbe voluto sempre sapere

Cose che non avevano nessuna importanza

Una felpa

Un ricordo

Una parolaccia

Un respiro smorzato che in quelle notti andava bene anche quello per sentirlo vicino

"mi hai chiamato solo per la felpa?"

"ti ho chiamato solo per la felpa"

"ok"

"Non te la restituirò mai"

"ok"

"smettila di dire ok"

"ok"

Ti sei preso il mio cuore, cosa vuoi che sia una felpa?

Te lo sei preso senza chiederlo, ti è piaciuto come la felpa e poi non me lo hai più ridato

Ti ho dato il mio cuore quando avevo 16 anni e non me lo restituirai mai più

E se un giorno lo farai, non sarà più quello di prima, lo sai, ci sono le tue impronte dentro .

Poi ci fu un'altra telefonata che Harry ricorderà sempre, quella di sole 2 settimane fa

"Amore mio"

"Non chiamarmi così"

"Amore" urlò Louis scandendo bene le parole "amore, amore mio, amore mio"
"Vai a casa e fatti passare l'ennesima sbornia, Louis"
"Ti ho chiamato per un motivo stavolta"
"Sarebbe?"
"Perché a Wellington mi hai fermato ?"
"Cosa?"
"sai, sono appena tornato a casa e ho rivisto il video di Wellington"
"sei un idiota"
"io stavo per baciarti e mi hai fermato, perchè? il giorno dopo sarebbe uscita la notizia e sarebbe valso piu di un coming out, quello che hai sempre voluto poteva accadere se non mi avessi fermato"
"Oh quindi è colpa mia?"
"non sto dicendo questo. Voglio sapere perchè mi hai fermato"
"Mi sembra chiaro, eri ubriaco e te ne saresti pentito! Il giorno dopo saresti stato un frocio agli occhi di tutti,lo avresti voluto? non lo vuoi  nemmeno ora, figuriamoci..."
"però potevi approfittarne"

Silenzio

"è vero, ma io non sono egoista"
"ah quindi io sono un egoista?"
"non sto dicendo questo"
Silenzio

Silenzio assordante

Respiro

Prese fiato

"ti amavo troppo per farti questo"
"Mi amavi?" La voce di Louis tremò

Idiota

Idiota

Ne hai anche dubitato

Idiota

Di cosa cazzo ti sorprendi?

"Sì"
"mi amavi, ora non mi ami più? Prima era amore, ora che cos'è?"

Louis non ce l'avrebbe mai fatta a chiederglielo da sobrio

"prima era amore, ora è quello che è"

Louis non ce l'avrebbe mai fatta a ricevere quella notizia da sobrio

"é quello che è"
"sì"

Silenzio

Un sospiro esalato in sincrono

"vuoi venire qui?"
"a fare?"
"a farti stringere da me, a stringere me"
"no"
"Perchè?"
"perchè sto imparando ad essere egoista"

"Haz, chi cazzo ti chiama a quest'ora?"
Una voce maschile
Una fottuta voce maschile dall'altro lato della cornetta, in lontananza.

Le voci erano diventate tre

Harry pensò di aver ucciso Louis

Riuscì a sentire il suo cuore spezzarsi

"Oh, è Niall" disse flebile
L'uomo annuì seccato e ritornò in bagno

"chi cazzo è"

Louis era vivo
e sofferente

Sembrava avesse male fisico

Se Harry in quel momento lo avesse potuto vedere, lo avrebbe visto con la schiena curva e la  mano posata sul cuore

Non lo sentiva più
Non lo sentiva più, il cuore .

Il sospiro più  lungo di sempre

"chi cazzo è, Harry.
Chi cazzo è.
Chi cazzo è. "

Era una cantilena nella quale Harry si stava dondolando sull'orlo del pianto. Era accovacciato sul letto con le ginocchia tenute dal braccio sinsitro, mentre quello destro reggeva il cellulare all'orecchio.

E dondolava .

Si stava dondolando nel dolore e nella voce roca di Louis

"non t'importa"
"Oh, é Xander"
Silenzio

"Figlio di puttana. È Xander"
"Louis, vai a dormire"

"Io non riesco a dormire senza te, vaffanculo" disse tremante facendo morire dentro Harry
"tu riesci a dormire senza di me? intendo dormire dormire, non dormire per sfinimento dopo una serata"

Silenzio

"Harry cazzo parlami ...tu...tu riesci a dormire senza di me?"

Silenzio

"io non riesco a dormire senza di te
io non riesco a mangiare senza te
io non riesco a muovermi senza di te
io non riesco a respirare senza di te"

Stava piangendo

Stava fottutamente piangendo, mentre Louis emetteva un singhiozzo

Stavi piangendo anche tu, amore. Lo so.

"Allora vieni qui" Gli disse

"vieni qui"
"vieni qui"

Era una cantilena instoppabile

"Vieni qui.
Vieni qui.
Non stare con lui.
Non lasciarti stringere da lui.
Vieni qui"

"stai riuscendo a farmi sentire in colpa se mi scopo qualcuno"
"è perchè non lo vuoi nemmeno tu"

"è perchè tu lo fai sempre"

"é perchè io lo faccio solo con donne. Tu lo fai con uomini, e... è insopportabile cazzo"

"é perchè ogni volta che ti vedo una donna mi fai credere di non essere abbastanza per te"
"Io di uomini ho avuto solo te, non so com'è stare dentro un uomo che non sia tu.
Non so com'è stringere qualcuno che non sia tu.
Ho sempre stretto solo te, Harry.
Ma questo non ti è bastato.
Non ti è mai bastato"

Harry quella notte di 2 settimane fa riuscì a distruggere Louis .
Voleva farlo sentire come si sentiva lui, ma una volta che ci era riuscito, voleva solo ritornare indietro.
Solo andare a stringerlo
Solo annullare tutto e permettergli ancora di fargli e farsi male insieme.

Non avrebbe mai voluto fargli così male.

Mai.

Ma lo fece ancora, qualche notte dopo.

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A presto, con la seconda e ultima parte 💘

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