Recensioni Opalescenti

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'Crystallum - Sogni Perduti' di GiovanniCacioppo

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Prima candidatura per Gemme - Fantasy

Crystallum - Sogni Perduti deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una piccola revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Titolo: Crystallum - Sogni Perduti

Autore: GiovanniCacioppo

Genere: Fantasy

Sottogenere: steampunk, cyberpunk

Trama:

La trama ha moltissimi elementi che la rendono viva, sebbene l'inizio sia un po' statico e quasi raffermo. La storia è incentrata maggiormente su un gruppo di cinque ragazzi che iniziano un viaggio unico e, quasi per sbaglio, si ritrovano invischiati in precari equilibri politici e faide che ruotano attorno a cristalli chiamati Seorite: pietre dotate della straordinaria capacità di donare energia a chi conosce il modo per utilizzarle. Ma alle loro vicende si intrecciano quelle di altri personaggi, rendendo la trama più complessa di quanto appare agli occhi di tutti i lettori.

1. Correttezza grammaticale:

- Punteggiatura. Ci siamo rammaricati molto per questa cosa, ma la punteggiatura ha costituito il novanta per cento della parte che ci ha impedito di far partecipare alle Gemme questa storia. Sarebbe stata davvero molto propensa e ben meritata, ma la punteggiatura errata salta parecchio all'occhio e ci ha impedito di ritenerla idonea. Fortunatamente è un punto facilmente sistemabile con l'aiuto di un beta, quindi iniziamo!

Abbiamo riscontrato vari problemi con le virgole, che spesso interrompevano il filo del discorso, facendo risuonare le frasi in modo strano e a volte del tutto errato.

Ogni tanto capita che metti le virgole quando andrebbe un punto fermo a separare le due frasi. Ad esempio:

"attraversando le crepe della finestra in legno, nello stesso istante il rumore degli zoccoli [...]"

Essendo le due preposizioni non collegate in alcun modo fra di loro, ci vorrebbe un un punto a separarle tra "legno" e "nello".

"disse Cora, la donna annuì e li lasciò soli." 

Questa volta tra "Cora" e "la donna".  

"Aran poi, pensa di essere il principe di Lud, immaginare voi due che lavate i piatti..."

Tra "Lud" e "immaginare".

"Rispose un uomo, basso e robusto, la sua pelle, più scura rispetto agli altri abitanti di Lud, oscillava tra il caramello e il cioccolato."

Tra "robusto" e "la sua".

A volte questo errore delle virgole ti porta anche a strutturare frasi troppo lunghe, che potrebbero stancare ed essere saltate direttamente, mentre il lettore presta loro poca attenzione:

"Alla vista dell'hozmano in abiti da contadino di provincia, Ludvig non si mosse: non era né spaventato né stupito e le sue mani erano ancora giunte dietro la schiena, si limitò a osservare compiaciuto il nuovo ospite."

In questo modo, il lettore potrebbe perdersi qualche parte importante, magari anche il fulcro principale della storia o qualche indizio necessario per risolvere dei misteri. Sarebbe molto meglio sostituire la virgola tra "schiena" e "si limitò" con un punto.

Successivamente abbiamo trovato molti altri casi, ma penso che questi esempi bastino. 

In ogni pezzo citato, c'è la necessità di un punto quando invece c'è una virgola, quindi la frase risulta confusa e la pausa troppo corta infastidisce la lettura. Abbiamo trovato anche casi di due punti che sostituivano virgole, ma la cosa è un po' più soggettiva, quindi non ci siamo sentiti di riprenderla.

Ricorda inoltre che non si separa mai il soggetto dal predicato con una virgola come hai fatto in:

"I soldati, bofonchiavano".

Ogni tanto invece, anche se in maniera un po' più sporadica, le virgole mancano del tutto quando invece ci vorrebbero, rendendo di conseguenza la frase errata da un punto di vista grammaticale, oltre che narrativo. Ad esempio:

"Sempre ben vestito quel ragazzo lì".

In questo caso, la frase necessita di una virgola tra "vestito" e "quel" altrimenti non dai la pausa necessaria per far leggere correttamente.

"Immensa per occhi abituati alle dimensioni di Lud, Clodia era un'insolita macchia di mattoni in mezzo al verde della foresta, adagiata strategicamente sul letto della vallata e, sottomessa in quel momento della giornata, all'ombra di due montagne"

Trasformerei direttamente la frase "adagiata strategicamente sul letto della vallata e, sottomessa in quel momento della giornata, all'ombra di due montagne" in → adagiata strategicamente sul letto della vallata, sottomessa in quel momento della giornata dall'ombra di due montagne".

"Durante il rettilineo della nona curva Laratt ne approfittò l'energia immessa [...]"

Ebbene, anche qui, dopo "curva" ci vorrebbe una virgola, perché sennò si è costretti a leggere la frase tutta d'un fiato, cosa abbastanza complessa se paragonato alla sua lunghezza.

Abbiamo trovato anche un altro errore, non troppo ricorrente all'inizio, ma verso i capitoli centrali comincia a farsi notare di più. Quando la frase all'esterno delle virgolette non si riferisce direttamente a quella all'interno, e di conseguenza quella all'interno finisce con un punto, la lettera va maiuscola, non minuscola. Faccio qualche esempio:

"«Ma non puoi lasciarmi sulle spine fino a quando Aran non si fa vivo!» il ragazzo mostrò[...]"

Non c'è un Verbum Dicendi a unire il discorso con il periodo successivo, si passa subito a un'altra azione differente, perciò la maiuscola è assolutamente necessaria. Se invece il Verbum Dicendi è presente, non ci vuole né il punto né la maiuscola.

«Io vado di sopra, vieni a letto e pensiamoci domani mattina.» visibilmente scossa uscì dalla stanza."

Per capirci, siccome non ti stai riferendo alla frase dentro con espressioni come "disse", "rispose" o affini, la lettera va maiuscola poiché la frase è indipendente dall'altra.

A volte invece, c'è un interruzione del discorso, qualcosa all'interno della frase che non può essere considerato come errore, ma che ne limita un po' la scorrevolezza. Ad esempio:

"Era la fotografia di una moto da corsa e un pilota sopra di essa indossava..."

Quella "e" in questo caso divide troppo le due frasi, imponendo una pausa troppo incisiva. Sarebbe meglio sostituire la "e" con qualcosa come "sulla quale" ed eliminando "sopra di essa":

"Era la fotografia di una moto da corsa, sulla quale un pilota indossava..." Prova a leggerla ad alta voce. Visto come scorre di più?

Un altro errore, che può passare quasi in secondo piano (dato che si ripete poche volte), è che dimentichi di mettere lo spazio dopo i tre puntini. Sarà perché non ci hai fatto molto caso, poiché, ripeto, ciò si verifica rare volte, ma ci tenevo a fartelo notare. Non è nulla di importante, nulla che una buona e attenta revisione non può cancellare.

- Verbi. I tempi verbali sono rispettati correttamente, sebbene abbastanza frequentemente c'è un uso scorretto del congiuntivo o del trapassato remoto, come nell'esempio qui sotto riportato:

"La stanza aveva tutto ciò che un ragazzo della loro età poteva desiderare".

Qui sarebbe molto meglio usare "potesse" al posto di "poteva". Per cui la frase dovrebbe risultare → "La stanza aveva tutto ciò che un ragazzo della loro età potesse desiderare"

"dopo che i ragazzi indossarono i caschi protettivi "→ "dopo che i ragazzi ebbero indossato i caschi protettivi"

"Subito dopo che il signor Allet rientrò in casa [...]"→ "Subito dopo che il signor Allet fu rientrato in casa"

A volte usi troppi gerundi, creando così una quantità eccessiva di subordinate che allungano di troppo il periodo, stancando il lettore poiché di conseguenza anche la lettura diventa più pesante.

- Altro. Niente di troppo vistoso, raramente ci sono errori di battitura, come ad esempio maiuscole mancanti, e una piccola svista poco ricorrente: l'uso dei punti interrogativi quando non serve.

"«Invece, prima di andare, volevo chiederle se avesse delle novità?»"

Non è necessario mettere il punto interrogativo perché già nella frase sta specificando che chiede.

"«Penso che adesso sia il vostro turno di raccontarmi cos'è successo?»"

Qui non c'entrava proprio nulla invece.

Dovresti dare maggiore attenzione inoltrequando usi gli articoli: a volte ad esempio metti "un" quando ci potrebbe andare benissimo un "il" o viceversa. Ricorda che l'indeterminativo si usa per qualcosa di generico, non necessariamente nello specifico.

Presta anche maggiore attenzione alle preposizioni. Ti è capitato di usare la preposizione "a" riferito ad una nazione, quando invece va usata se riferita a città, capoluoghi, mentre va usato "in" per indicare paesi, regioni, stati, nazioni e altro ancora.

A volte ti capita di comporre frasi dimenticando alcune parole, rendendone il significato del tutto confuso:  molto spesso ci sono frasi del tutto incomprensibili, sia nel modo in cui sono formulate, sia a livello di inserimento nel testo.

Fai più attenzione alle ripetizioni! Questo errore non si verifica molto spesso, ma quando succede, stona davvero tanto. Rovina un po' la qualità della storia.

Ci sono degli altri errori in generale, che ti mostriamo qui sotto:

"Incalzò la donna" Si dice: → "Lo incalzò la donna"

La frase "un altro uomo che scorse la testa dall'interno del carro" è errata, perché il verbo stesso lo è. Non so se ciò è dovuto ad un errore di battitura o altro, ma ti consiglio di cambiare in qualche modo questo periodo.

2. Narrazione:

-Terminologia. La terminologia è quanto più adatta allo stile che hai adottato. I termini sia descrittivi che dei dialoghi si accostano perfettamente all'ambientazione in cui ci troviamo, non facendoci mai sentire fuori luogo. Quando i personaggi dicono "affogato" invece di "soffocato" mi fanno sorridere e mi ricordano mia nonna, che, con la mentalità antica che ha usa il primo termine al posto del secondo!

- Descrizioni. Le descrizioni sono la parte migliore della storia, come già sicuramente saprai. Nei momenti in cui descrivi, riesci a far immergere il lettore rendendolo completamente dimentico di ciò che lo circonda, facendolo quasi sentire come immerso in una realtà virtuale. Molti scenari ci hanno colpiti e rapiti, facendo scorrere il mondo creato da te davanti ai nostri occhi.

Le uniche parti che forse dovrebbero essere meglio descritta sono le scene dei combattimenti. Ad esempio la lotta alla stazione tra Camiel e i tre soldati kharzaniani nel quale non siamo riuscite a immedesimarci al massimo. Forse perché accade tutto in modo un po' confuso, come se la "telecamera" delle tue descrizioni "traballasse". Ogni singola azione dovrebbe essere soppesata maggiormente, analizzata nei migliore dei modi. Certo, dovrai mantenere il solito ritmo, ma senza correre troppo, come fai quasi sempre nei momenti più critici. A mio parere, che voi sarete del tutto liberi di contestare, sono i punti di maggiore suspance a dover essere rallentati più del solito, in modo tale da mantenere alto il livello della curiosità nel lettore, come accade nei film. Ovviamente si può pensare che lo stile che mette più ansia sia quello coinciso e sbrigativo, dove tutto è avvolto dalla confusione, ma non necessariamente è così. Non è la lunghezza delle frasi a dare il senso onnipresente dell'ansia, ma ciò che lo scrittore trasmette e vuole trasmettere. Il nostro consiglio, alla fine, è di rallentare il passo e analizzare meglio i dettagli, che potranno all'apparenza sembrare inutili, ma nel complesso hanno un effetto totalmente diverso da quello che solitamente ci si può aspettare. ogni dettaglio è importante a modo suo, sebbene all'inizio non pare assolutamente così. Ma è compito di ogni scrittore focalizzarsi non solamente su una cosa, ma guardare il disegno da lui creato nel complesso, dove ogni minimo particolare è indubbiamente necessario.

Come abbiamo già detto, le descrizioni in sé sono stupende e la storia è molto ricca di particolari, ma una cosa la dobbiamo dire: dovresti soffermarti maggiormente sugli ambienti circostanti. Si sa ben poco di Lud, perché non viene ulteriormente descritta, non si sa se la tecnologia è progredita o meno e non si sa bene quale sia la differenza tra tutte le città del mondo in cui ci troviamo.

- Dialoghi. Come già accennato, i dialoghi rispecchiano completamente l'ambientazione in cui ci troviamo e la persona che li emette. Infatti abbiamo notato che, chiunque parli, si distingue sempre chi emette il discorso.

I discorsi accompagnano la storia e non si intromettono a forza in essa, contribuendo solamente ad arricchirla di più.

La parte grammaticale dei dialoghi è un po' da rivedere, ma questo è stato già spiegato nella sezione "Correttezza grammaticale".

Ci sentiamo in dovere di far notare un solo dettaglio, ma non per questo meno importante del resto. Da come parla ogni singolo ragazzo, emerge una maturità troppo innata per persone di solamente tredici anni, specialmente per Aran. Intuiamo che probabilmente ha avuto un'educazione che lo ha portato a essere così, però crediamo sia un po' esagerato. Sarà pur sempre una cosa buona essere maturi, ma per la loro età, i discorsi che fanno lo sono fin troppo. Cerca di renderli quasi più infantili, perché è questo che sono, a tredici anni: né troppo bambini né troppo maturi.

- Ritmo della narrazione. Il ritmo della narrazione non viene quasi mai spezzato. Le iniziali alternanze tra le peripezie di Camiel e il viaggio dei ragazzi non fanno che attirare l'attenzione del lettore staccandolo un po' dalla staticità iniziale del racconto dei ragazzi.

Abbiamo notato alcuni punti in cui per qualche motivo ti affretti e volevamo farteli notare poiché avviene tutto un po' troppo velocemente e potresti migliorarli molto:

"«Ci vediamo domani!» Cora ritornò all'orfanotrofio sudato come una spugna e raccontò le novità a Elidana."

La frase prima Cora sta salutando Taz, mentre nella frase dopo è già a casa e sta raccontando tutto a Elidana. Forse le cose dovrebbero avvenire un po' con più calma, aggiungendo qualche pezzo di intervallo.

Questo errore accade, purtroppo, abbastanza spesso: ci sono delle scene tagliate, come se fossimo in un semplice film. Ciò potrebbe essere di gran lunga positivo perché si può evitare di risultare troppo noiosi, ma spesso accade l'opposto. È troppo confuso, nel modo in cui il lettore resta a guardare solamente, senza riuscire a divenir parte della storia perché ai suoi occhi tutto è poco assimilabile. 

La dimensione del tempo non è ben resa, per quanto mi dispiaccia dirlo. A volte, infatti, il racconto ha una velocità sorprendente, a mio parere quasi scombussolante. Alcuni passi sono affrettati, ridotti al minimo necessario, quando invece sarebbe meglio se fossero leggermente più approfonditi. C'è un'alternanza continua tra un ritmo troppo veloce per poter essere seguito correttamente e uno lento, con breve intervallo l'uno dall'altro. Questo risulta abbastanza brutto, durante la lettura, sebbene non te ne possa fare una colpa poiché il tuo stile è questo. Ti consiglio perciò di trovare un equilibrio tra queste due cosa, cosicché la lettura sia omogenea.

3. Analisi completa delle tematiche: ci dispiace davvero dirlo, ma non c'è un vero e proprio messaggio che viene trasmesso e, se c'è, non siamo state in grado di coglierlo. È una cosa difficile cercare di scovare ciò che ogni scrittore vuole mandare ai propri lettori perché non si può sapere sotto quale forma l'ha mandato o se effettivamente c'è un messaggio da imparare. In questo caso non sappiamo se l'autore sia stato così bravo da nasconderle ai nostro occhi e noi così inesperte per trovarlo, oppure se l'autore non aveva secondi fini, nello scrivere la storia. Ciò è naturale, almeno per chi non sapeva dell'importanza del significato dei libri, per cui non è una tua colpa, autore. Molti libri, anche molto famosi, sono privi di un messaggio "in codice" da trasmettere, ma non per questo la lettura pare vuota e scarna. Lo stesso vale per questa storia.

Qualcosa, forse, in fondo c'è. Ad esempio l'ignoranza della persone ancora giovani. Esse infatti non si rendono conto dei guai in cui si vanno a cacciare immischiandosi in faccende più grandi di loro, non sapendo poi gestire tutta la situazione. Potrebbe essere una piccola lezione per i giovani: mai mettersi a "giocare" con cose degli adulti, non cercare di sembrare grandi, facendo azioni che poi potrebbero mettere a repentaglio la vita di molte persone. Le persone giovani infatti, non pensano alle conseguenze delle proprie azioni, interessandosi solo a quel che vogliono fare loro, e si intestardiscono se qualcuno glie lo vieta. Cercano di perseguire il loro obbiettivo mentendo anche alle persone più care, magari credendo di essere nel giusto quando invece non lo sono affetto.

4. Originalità:

- Impatto iniziale. La cover abbastanza semplice, ma pur sempre elegante, spicca in mezzo alle altre per i suoi toni caldi e quasi accoglienti, nonostante il fatto che non ci sia un contrasto troppo evidente tra il titolo e l'immagine di sfondo. Ma non per questo manca di un certo fascino, insomma! La breve ma abbastanza concisa sinossi incuriosisce molto il lettore, nonostante le piccole imperfezioni con la punteggiatura. Per qualche motivo però non riusciamo a immaginarla come breve riassunto della trama. Forse perché essa è molto più complessa di quanto sembri dalla descrizione. Ti consiglierei, quindi, di adattarlo maggiormente alla trama e renderla più sul suspance.

- Originalità della storia nel complesso. L'originalità è senza dubbio da premiare! Hai creato un mondo a sé, una mappa e molte città, anche se avresti potuto soffermarti un po' più su questo argomento. Tuttavia, è stato un lavoro davvero complesso, a mio parere: non è semplice ricreare un modo a parte partendo praticamente da zero, contando unicamente sulle proprie forze e sulla propria fantasia. Ti sei impegnato davvero tantissimo, lo si può notare dallo sforzo che traspare dalla tua storia. A livello di trama, è davvero una cosa stupefacente! Mai avevo visto, meglio dire letto, qualcosa di simile: un albero secolare che non perde mai le foglie non è una cosa che si incontra tutti i giorni; nemmeno leggere di una società basata sull'energia di una singola pietra mineraria lo è! I delicati squilibri politici saranno pur sempre un problema che stiamo affrontando anche noi, ma è reso talmente bene che sembra non appartenerci, come se fosse qualcosa di totalmente nuovo e sconosciuto.

Ma la cosa che davvero ci è interessata è stata la decisione di mettere come protagonisti cinque ragazzini che non hanno nulla di eroico nelle loro gesta, che si ritrovano all'improvviso soli al mondo, potendo contare solo sulla forza degli amici rimasti e di nessun altro. Complimenti, davvero!

- Originalità del titolo. "Crystallum" non è forse troppo originale, ma la parola in sé rispecchia molto la storia in quanto i cristalli di Seorite sono il punto fondamentale di essa. Sono l'economia, l'energia di risorsa di questo nuovo mondo. È una parola, pertanto, pensata e non messa lì a caso perché suonava bene. Per il sottotitolo, "Sogni Perduti" possiamo dire ben poco poiché non siamo ancora arrivati alla spiegazione di ciò.

5. Analisi delle falle:

- Contraddizioni. Nella storia le contraddizioni sono quasi del tutto assenti, quindi ci sentiamo in dovere di riconoscerti il merito! Speriamo vivamente che l'assenza di essi rimanga tale.

L'unica cosa che ti vorremo far notare è questa frase, presa dal primissimo capitolo, quando vine detto che signora Flint scende dalle scale e poi, nuovamente, quando se ne va dalla stanza del ragazzo, scende dalle scale. Da questo possiamo supporre che l'orfanotrofio in cui abitano sia un edificio a più piani. Non possiamo, però, avere una certezza di questa ipotesi perché in tutta la durata della storia, l'orfanotrofio non vine descritto nemmeno una volta a fondo.

- Pezzi mancanti. Ogni tanto, ma proprio raramente, la narrazione avviene un po' velocemente, come nell'esempio che abbiamo fatto nel punto 2. Risulterebbe molto più scorrevole e meno confusionario aggiungere alcuni pezzi nei punti in cui vai un po' di corsa.

- Altro. Abbiamo riscontrato il piccolo problema di non capire bene l'ambiente in cui ci trovavamo:non si capisce se questo nuovo mondo sia un posto avanzato in ambito tecnologico o se si tratta di un luogo ancora grezzo, quasi medievale. Sì, è vero che tante cose sono spiegate molto bene e che vi sono delle mappe, ma, a parte nel primo capitolo quando viene spiegata la storia durante la lezione, non abbiamo l'idea precisa di quanto il posto sia avanzato tecnologicamente, almeno finché non si leggono un bel po' di capitoli. Dalle piccole descrizioni delle varie città, si può facilmente intuire che è un po' un misto. Cioè, alcune nazioni sono molto sviluppate, mentre altre invece non lo sono affatto. Questo, però, ci ha fatto storcere un po' il naso. L'utilizzo di spade in luoghi talmente avanzati non è che si addice molto, non è una cosa verosimile, se non ne spieghi il motivo della necessità. Questo è quel che penso: dovresti dare una spiegazione plausibile a ciò, in modo che tutto quadri alla perfezione, facendo in modo che ogni tassello di questo grande puzzle sia al proprio posto.

È bella questa cosa di scoprire pian piano, ma forse avviene un po' troppo piano. Magari potresti mettere qualche piccolo elemento ogni tanto di sfondo che ci rende più consapevoli. Inoltre, la geografia e la storia andrebbero di gran lunga spiegate meglio, perché si conosce poco o nulla. Certo, durante il testo si fanno dei piccoli accenni, ma questo non basta per avere un quadro generale della situazione, serve qualcosa di più concreto e tangibile, qualcosa che faccia capire immediatamente al lettore questa parte.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

I personaggi ci hanno rapite, essendo una parte davvero molto curata. Sono stati così spessi e ben caratterizzati che ci è sembrato quasi di conoscerli di persona! I bambini protagonisti sono ciò che di più coinvolgente non potessi ideare! Ognuno ha la sua personalità veritiera e sembrano proprio concreti, sebbene non ragionano esattamente come ragazzi della loro età, non mostrando i tratti tipici, i desideri e le azioni di un bambino che sta crescendo. Infatti, hanno una maturità troppo evoluta per dei ragazzi della loro età, talmente tanto che li abbiamo immaginati molto più grandi di quanto non siano in realtà. Non hanno i soliti atteggiamenti leggermente imbranati tipici di quell'età, non hanno le stesse reazioni che dovrebbero avere.

Quando ad esempio scoprono che Lud vine distrutta, sembrano rimanere non dico impassibili, ma quasi, avendo circa una reazione da ragazzo più adulto, è ciò non è spiegabile. Il nostro consiglio è di riguardare un po' i loro atteggiamenti, perché non sono per nulla veritieri, rendendoli magari più infantili.

7. Coinvolgimento emotivo: nonostante qualche capitombolo temporale ogni tanto, lo stile di scrittura è veloce e scorrevole ma allo stesso tempo accurato e coinvolgente, facendo sì che la storia vada avanti rapida sotto gli occhi del lettore, rapendolo e immergendolo nel proprio mondo.

Solo raramente ci sono stati alcuni punti un po' più di stallo, ma cose del genere avvengono in ogni storia ed è normale che ogni tanto ci siano dei capitoli "di passaggio". Ciò avviene soprattutto all'inizio, quando ancora la bufera non si è scatenata, ma con l'andare avanti dei capitoli non si nota più questa caratteristica.

8. Breve recensione della copertina:

- Quanto attira a prima vista. La copertina ha un'alternanza di colori vivaci che attira fin da subito. La luce poco sopra il titolo fa cadere subito l''occhio su quest'ultimo che, tuttavia avrebbe potuto essere messo con un font un po' più professionale, anche se già il fatto che sia in stampatello è molto buono!

- Sintonia degli elementi. La sfumatura dal blu all'arancione è accentuata dai tanti minuscoli frammenti che aleggiano intorno al cristallo che, con il suo colore diverso, si distingue profondamente dallo sfondo. La luce che quest'ultimo sprigiona inoltre, non fa che risaltarlo ancora di più, avvolgendolo in un'aura luminosa. La posizione del nome autore tuttavia, è forse sbagliata poiché lo sfondo è molto chiaro in quel punto e non risalta molto, confondendosi con la luce. Sarebbe molto più leggibile se posizionato in alto.

Commento finale:

Siamo state molto indecise se fare entrare questa storia nelle Gemme o no, ma alla fine abbiamo deciso per il no. Le motivazioni sono state elencate qui sopra e secondo noi erano fin troppe, nonostante ci piangesse il cuore a non far entrare un racconto così bello. La storia è stata tuttavia sull'orlo dell'essere accettata, pertanto saremmo molto felici se l'autore correggesse la sua storia e la riproponesse in futuro. Noi saremo ben entusiasti di accoglierla nuovamente e rivedere la recensione!  

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