Si.
Una parola talmente breve e semplice da sembrare quasi banale. Eppure capace allo stesso tempo di racchiudere appieno ciò che sento, ciò che provo, ciò che voglio dire.
Io mi fido di Cameron. Nonostante ci siano delle barriere tra di noi, nonostante siano palesi i nostri problemi di comunicazione, nonostante tutto quello che ci è successo, io mi fido. Non so da dove venga questa mia improvvisa sicurezza, ma una cosa la so. So che per lui vale la pena lottare e lo farò.
Accidenti, mi fido di lui persino quando ha il suo ghigno da bambino dispettoso e monello!
I casi sono due: ipotesi numero uno, sono molto ingenua. Ipotesi numero due, sto cedendo anche io al fascino di Cameron Dallas. E non so quale opzione fra le due sia la meno peggio.
Per cui, quando lui mi pone la fatidica domanda, alzo lo sguardo, lo guardo dritto negli occhi e rispondo.
<< Non chiedermi il perché, ma si. Mi fido di te. Per cui non farmene pentire.>>
Sto alludendo a eventuali scherzi e o agguati strani, ma in realtà la mia risposta racchiude ben altro. Molto altro. Me ne rendo conto soltanto quando la pronuncio ad alta voce, ma ormai è cosa fatta. Sta a Cam decidere se e cosa rispondermi, per cui mi limito a buttarmi in acqua e a nuotare fianco a fianco.
Vi state chiedendo se per qualche strano scherzo del destino lui risponde?
Ma fatemi il piacere. Si limita a nuotare come un piccolo pesciolino, in silenzio e in completa solitudine. Ma dico, ma è bipolare o cosa?!
Il giorno in cui scriveranno un libro su come comunicare con i maschi, giuro che lo compro. Oppure lo scrivo io, così risolvo tutti i miei problemi. Già mi immagino il successo planetario che potrebbe avere.
Anche se in effetti sto completamente e deliberatamente ignorando un piccolo, ma assai rilevante dettaglio. Devo prima riuscire a entrare nell'universo maschile.
Non appena arriviamo a riva, scortati dai piccoli Ugo e compare, veniamo quasi assaliti dagli altri. Shawn, mia sorella e Nash, perfino Matt. Tutti sembra che vogliano dirci qualcosa, ma parlando tutti insieme risulta parecchio complesso riuscire a capire che cosa effettivamente stiano dicendo.
A un certo punto caccio un urlo e tutti si zittiscono.
<< Ragazzi!! Non capiamo nulla se fate così! Quindi un respiro profondo e diteci cosa succede.>>
A prendere parola alla fine è Nash, che con il suo fare tranquillo e pacato sembra il più adatto in queste situazioni di caos, caos che ovviamente compare sempre quando i ragazzi sono coinvolti.
<< Vi stavamo aspettando per fare una doppia sfida di biliardino e poi beach volley. Ci state??>>
Cam ed io ci guardiamo quasi in contemporanea, prima sogghignando poi annuendo velocemente verso Nash.
<< Ci stiamo.>>
Caro il mio piccolo Cameron Alexander Dallas. Preparati a perdere la nostra sfida.
Improvvisamente sono di nuovo piena di energia, carica per i prossimi giochi e curiosa di sapere che cosa succederà esattamente. Perché per chi non lo sapesse, quando io e Cameron ci sfidiamo, quando siamo vicini e di questo umore, che oscilliamo di fatto tra lo stuzzicarci e la provocazione vera e propria, qualcosa succede sempre. Qualcosa che di fatto va ogni oltre previsione, qualcosa che riesce sempre a lasciarmi senza parole. E chi mi conosce bene, sa quanto sia difficile zittirmi.
<< Sorellina, scusami un attimo. Potresti venire con me in cabina? Ho bisogno di te per una cosa.>>
Oh madre. Quando mia sorella fa così, l'ansia sale. E di parecchio anche.
<< Arrivo raggio di sole.>>
Camminiamo vicine, dirigendoci verso la nostra cabina, quando Mandy mi afferra la mano e mi fa voltare di colpo, tanto che ci manca davvero poco che non le vada addosso, travolgendola.
<< Hey, ma che ti prende?!>>
Lei d'altro canto si guarda intorno con fare misterioso, sbirciando sia a destra che a sinistra, prima di posare nuovamente il suo sguardo su di me. Ma sbaglio oppure oggi è la giornata del "ignoriamo completamente le domande di Lily?"
<< Allora?>>
<< Sto per darti una notizia bomba. Ma tipo bomba ai livelli cosmici. Cioè questa ti stende. Ma proprio del tutto.>>
Okay, adesso inizio seriamente a preoccuparmi. Conoscendo mia sorella, potrebbe trattarsi di qualsiasi cosa. E per qualsiasi, intendo proprio di tutto. Per cui mi avvicino a lei leggermente e le faccio un cenno, sperando capisca l'antifona e la smetta di fare la misteriosa. Proprio nel momento esatto in cui Amanda apre la bocca e fa per iniziare il discorso, rivelandomi così questa perla e togliendomi allo stesso tempo questo improvviso peso che sento, qualcuno ci interrompe.
Ovviamente.
Mi sembra giusto.
Troppo scontato e banale quasi per essere riferito.
Mi volto scocciata come poche volte nella mia vita, quando mi rendo conto che si tratta di una signora anziana, con un costume giallo canarino e con il pareo abbinato. Sembra mortificata e allo stesso tempo terrorizzata per essersi avvicinata così, per cui cerco di cambiare espressione e di assumerne una meno seccata. Non ho la più pallida idea di che cosa potrebbe volere questa nonnina, ma spero per lei che sia qualcosa di dannatamente importante.
<< Mi scusi signorina, sarebbe così gentile da spostarsi giusto il necessario per farmi aprire la mia cabina? Una volta chiusa poi è liberissima di mettersi di nuovo davanti. Giusto il tempo di prendere il mio telefono e la crema.>>
Ed è proprio in questo momento che realizzo di essere esattamente di fronte alla sua cabina, la numero 374. Mentre mia sorella si trova esattamente all'angolo tra i due corridoi, motivo per cui non dà fastidio proprio a nessuno. Faccio un balzo indietro, leggermente imbarazzata, per permettere alla sosia della regina Elisabetta di accedere alla sua cabina, per poi fulminare mia sorella con il mio sguardo peggiore. Possibile che solo io faccio queste figure?!
<< Ecco, grazie mille! Tornate pure alle vostre faccende care!>>
La nonnina ci saluta e torna verso quello che presumo sia il suo ombrellone, mentre io mi volto verso Mandy.
<< Allora?>>
<< Mentre tu eri dispersa con il tuo bel pirata, ho fatto una breve passeggiata sulla spiaggia e a un certo punto, proprio nel momento in cui Nash si era fermato a raccogliere conchiglie, l'ho visto.>>
Oddio, mia sorella sta impazzendo. Adesso ne ho le prove.
<< Chi?>>
<< Un ragazzo che affitta moto d'acqua. Non farmi svelare i miei trucchi, ma ci ho fatto amicizia e mi sono fatta fare un prezzo di favore per un giro libero alle cinque!>>
Aspetta un attimo. Giro libero vuoldire senza nessuno dietro. Giro libero significa poter guidare quel coso da sola. Cosa che io ho sempre desiderato dall'alba dei tempi.
<< Omidio sei un mitooooo!!>>
Salto al collo di mia sorella e inizio a riempirla di baci, per poi stringerla in un abbraccio stritolatore, come quelli che lei non sopporta.
<< Lo so, lo so. >>
<< Ma aspetta, come mai tutta questa segretezza?>>
In effetti non si tratta di qualcosa di così personale da necessitare tutta questa segretezza.
<< Boh, si vede che a furia di ideare piani nell'ombra, ci ho preso l'abitudine.>>
Come spiegazione ci sta, per cui la prendo a braccetto e iniziamo a tornare dagli altri, quando mi viene in mente una cosa.
Ideare piani nell'ombra. Quella sta ancora pensando a qualcosa. Ci scommetto l'intera mia collezione di libri autografati di Harry Potter.
Tuttavia non faccio in tempo a dire nulla, che i ragazzi ci vengono incontro tutti trafelati e da quel che posso vedere, assai presi bene.
<< Eccovi ragazze, allora. Mentre eravate via, abbiamo fatto le squadre, per cui dovete solo andare dai vostri compagni e possiamo iniziare.>>
<< Perfetto. Se ci dite quali sono, procediamo.>>
A parlare è Shawn, che guardando a metà tra me e mia sorella, parla.
<< Tu Mandy sei con me, Nash, Matt e Aaron.>>
<< Lily invece con Taylor, Jack e Jack più Cam.>>
Vedo l'ultimo mio compare lanciarmi un'occhiata tra il divertito e il furbetto, per cui inizio a pregare tutte le divinità a me conosciute, prima di avvicinarmi definitivamente.
<< Bionda, come la mettiamo per la nostra sfida?>>
Bella domanda.
<< Direi che la sfida rimane. Vince chi fa più punti.>>
Solo dopo aver detto la frase del secolo, mi rendo conto dell'enorme cavolata che ho fatto.
Eh sì, perché io sono la più bassa tra tutti, per non parlare di me confrontata con Cam, per cui dovrò veramente impegnarmi per cercare di mandare la palla dall'altra parte.
Ma Hey, amo le sfide. E ormai non posso più farci nulla. Il giorno in cui imparerò a pensare prima di parlare, sarà il giorno in cui la mia vita diventerà priva di figure, Casini e altre perle.
Ossia in un'altra vita.
🐯🐯
Ciao tesori belli!! Poche righe per dirvi che pensavo di fare il prossimo capitolo dal punto di vista di Cam... Vi piacerebbe?! 😏😏
Poi volevo davvero ringraziarvi per le oltre 45.000 letture, ormai non ci credo neanche più!! Vedo tante persone che aggiungono la mia storia al loro elenco e che piano piano entrano le mondo disagiato di Cam e Lily, e non potrei esserne più felice!!!
Se andiamo avanti così, potremmo quasi arrivare a numeri tipo 100.000!! Sarebbe tipo WOW 😍😍😍.
Btw, tanti baci a tutti!!