Due Ragazzi Un Po' Speciali

By tunonaverpaura

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Tutto il mondo magico era a conoscenza della reputazione di Draco Malfoy. Se chiedevi a qualche passante di D... More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 13.
Epilogo
Extra
Grazie!

Capitolo 12.

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By tunonaverpaura

I cinque giorni a disposizione di Ron erano quasi scaduti: quel giorno si sarebbe tenuto il matrimonio di Luna e lui aveva deciso di attaccare lì. Molte volte si era diretto a casa diHermione in quei pochi giorni, ma non l'aveva mai vista né uscire né entrare: molto probabilmente si smaterializzava; fatto sta che aveva mancato di parlarle e quella era la sua ultima occasione.

Si guardò per l'ultima volta allo specchio prima di scendere al piano di sotto dove lo aspettavano i suoi genitori: ovviamente lui non era stato invitato, ma loro si.

Toccando la passaporta a loro data, si ritrovarono in pochi secondi nel giardino che circondava la villa. C'erano già molti invitati che parlavano qua e là tranquillamente, ma ad attirare l'attenzione del rosso fu la ragazza davanti all'immenso portone.

-Salve a tutti. Vi sarei grata se iniziaste a prendere posto, tra poco avrà inizio la funzione-

Hermione era deliziosa in quel vestito. La vide scomparire dietro le ante e dovette sopprimere il bisogno di rincorrerla e portarla via con sé. Doveva stare attento e aspettare il momento giusto.

Una volta entrato vide che il salone era stato predisposto a dovere per il matrimonio: c'erano delle lunghe panche bianche che riempivano la sala e un piccolo altare vicino alla vetrata. I fiori ricoprivano tutti i muri e qualcuno se ne andava in giro attirando gli sguardi meravigliati di alcuni babbani.

Ron si sedette silenziosamente vicino a suo padre e per tutto il tempo non perse di vista la riccia che si muoveva agilmente tra gli invitati: parlava con alcuni, accompagnava ai propri posti altri e si assicurava che tutto fosse a posto. Non era cambiata evidentemente molto in quegli anni e ciò fece spuntare un sorriso amaro sul volto di Ron. Era stato bene con lei, l'aveva anche amata, ma... era così seccante a volte e così opprimente che non ce l'aveva più fatta.

Dovette stringere i pugni per ammonirsi di stare calmo quando la vide andare verso Malfoy e sorridergli radiosa. Da quella distanza non riusciva a sentire cosa si dicessero, maMalfoy era incazzato e si vedeva. Perché è qui anche lui? Che domanda schiocca... è l'eroe benefattore! Che idioti!! È solo un bastardo! Vedere Hermione così radiosa intorno a quelMangiamorte lo mandava su di giri! Con lui non aveva mai sorriso così!

Ad un tratto il biondo abbassò il volto verso quello della giovane e le sussurrò qualcosa nell'orecchio facendola arrossire. Poi le diede un bacio a fior di pelle sul collo e ghignando si gongolò della faccia rossa di Hermione. Ron stava ribollendo di rabbia ed era deciso ad andare lì e finire una volta per tutte quello che aveva cominciato, ma qualcuno iniziò a suonare il pianoforte e tutti si zittirono.

Dal portone fece il suo ingresso un bellissimo cane agghindato per l'occasione e ad ogni suo passo piccoli petali si posavano sul tappeto argento. Dietro di lui la sposa e il padre.

Luna indossava uno splendido abito bianco, ma Ron si accorse che attaccate ad esso c'erano delle piccole creaturine. Non si meravigliò più di tanto, quella ragazza era sempre stata strana.

La funzione fu veloce e per certi versi divertente, anche il ricevimento non fu male, ma Ron sapeva di doversi muovere. Non poteva aspettare oltre.

Tutti ballavano o chiacchieravano in quell'immenso giardino, ma dopo aver gironzolato un po' intravide la riccia. Sola, vicino al buffet. Silenziosamente iniziò ad avvicinarsi, non sapeva neanche lui cosa dirle, ma era intenzionato a riaverla. Ancora due passi e sarebbe stato abbastanza vicino da toccarla, ma qualcuno si frappose tra loro. La riccia si volse e il suo volto era una maschera di freddezza.

Un qualche campanello d'allarme iniziò a far sospettare a Ron che qualcosa era andato storto.

-Ronald adesso tu verrai con me, senza storie. Cerchiamo di non rovinare questo bel matrimonio-

-Io non vengo da nessuna parte con te, Zabini-

L'ex serpeverde ghignò. Li preferiva quando volevano scappare, ma in quella occasione preferiva non ricorrere alle maniere forti: dopotutto erano ad un matrimonio.

-Ascoltami bene bastardo: sappiamo che hai infastidito qualcuno molto più potente di te e potremmo sbatterti nelle celle dei sotterranei per un dozzina di cazzate che hai commesso. Ma ti proponiamo un accordo: sparisci dalla circolazione e non mettere più piede sul nostro territorio e ti lasceremo stare-

Ron era in difficoltà e non sapeva come fare. Se fosse andato via il tizio a cui aveva dato fastidio lo avrebbe sicuramente trovato e ammazzato.

Quell'ostile silenzio fu interrotto dall'arrivo di Malfoy che si mise silenziosamente vicino alla sua ragazza.

-Pezzente vorrei tanto rinchiuderti nelle segrete di Malfoy Manor e divertirmi un po' con te, ma gli Auror, "paladini della giustizia", mi hanno convinto a lasciarti a loro. Ti conviene dare retta a Blaise e sparire dalla circolazione. Se ti vedo ronzare intorno alla mia Mezzosangue potrei perdere accidentalmente il controllo della mia bacchetta-

Ron non aveva molta scelta: essere braccato o essere rinchiuso nelle celle del Ministero.

-Non me ne andrò da qui- sentenziò infine.

Zabini sfoderò la bacchetta e silenziosamente lo mise a K.O.

-Bene ragazzi, ho un lavoro da finire. Salutatemi Luna-

-Certamente- disse Draco.

Hermione rilasciò il respiro che aveva trattenuto fino ad allora.

La sera prima era venuto Harry a casa loro ad avvertirli del piano: avrebbero catturato Ron durante il matrimonio usando lei come esca e le avevano spiegato in che guai si era cacciato il sue ex amico. Le dispiace per come erano andate a finire le cose, in fondo era stato suo amico per tanti anni e gli voleva ancora bene.

-Che c'è Mezzosangue?- le chiese il biondo squadrandola per bene.

-Nulla- disse Hermione regalandogli un sorriso raggiante.

Nei giorni passati lei e Draco non avevano fatto altro che passare le loro giornate tra le lenzuola. Il biondo era un amante focose e devoto. Hermione arrossì leggermente al pensiero di ciò che avevano fatto quella stessa mattina sul tavolo della cucina, ma cercò di ricacciare in dietro quelle immagini. Non poteva saltargli addosso in quel momento.

-Draco che ne dici di raggiungere gli altri?-

-Come ti pare-

Non era molto contento di essere lì, lei lo sapeva ma nonostante ciò era felicissima di come stesse andando quella giornata.

Era il giorno più bella per la sua cara amica e tutto stava andando bene. Nessun babbano era corso via scappando dalla paura e nessun mago li aveva trattati male. Leo, il marito di Luna, non faceva altro che starle attorno e sorridere come un ebete. Chissà se... non pensarci Hermione, goditi ciò che hai adesso.

-Hermione-

-Harry, tranquillo. Blaise si sta occupando di Ron-

-Molto bene. È arrivato il momento di avvertire i suoi genitori-

-Vuoi che venga con te?-

-No tranquilla. Goditi la festa-

Si salutarono velocemente, poi inaspettatamente Draco le chiese di ballare.

Insieme si avviarono verso la pista da ballo e iniziarono a muoversi lentamente.

Quando Hermione uscì dalla doccia ad attenderla c'era Draco appoggiato alla tastiera del letto.

-Ehi, ancora sveglio?-

-Mh-

Con solo la biancheria intima addosso la ragazza si mise sotto le coperte e dopo aver dato un tenero bacio al suo biondino gli augurò la buonanotte. Era stata una giornata lungaed impegnativa.

Draco Malfoy rimase sveglio ancora a lungo a rimuginare su alcuni pensieri ed emozioni provate quel giorno.

Non riesco a capire. Il matrimonio della lunatica è stato noioso e troppo lungo per i miei nervi, ma non ho sentito l'impulso di mollare tutto e andarmene. Di solito non mi faccio tanti problemi, se un evento non mi piace me ne vado. Sono rimasto per Hermione ed è questo che non capisco: ha tutto questo potere su di me? Una volta mio padre mi disse di non innamorarmi perché l'amore porta ad essere stupidi e sconsiderati, ti porta a cambiare. E io sto cambiando. A merda! Mi sono innamorato della Mezzosangue. In che guaio mi sto cacciando?

Draco si mise a guardare quel volto sereno: i capelli sparsi sul cuscino, le lunghe ciglia delicate e il nasino che tanto amava mordicchiare. E quella bocca invitante e peccaminosa. Quella bocca a volte irritante, ma sensuale. Senza accorgersene si era innamorato del corpo di quella seccante ragazza e della sua anima coraggiosa. Si era innamorato della Mezzosangue, ma questo non glielo avrebbe detto. Tutto a suo tempo.

Le diede un delicato bacio sulla guancia, sul collo, sulla spalla e sul seno. Quel seno lo faceva impazzire e non resistette alla tentazione di prendere in bocca quel piccolo e turgido capezzolo che fuoriusciva dal reggiseno. Lo titillò con i denti per poi succhiarlo piano e stuzzicarlo con la lingua. Hermione si svegliò, ma lui decise di continuare a bearsi di quella tenera carne.

-Ah...Draco-

Istintivamente la ragazza gli mise le mani tra i capelli e inarcò la schiena: adorava la bocca di Draco sul suo seno. Il giovane con una mano scese lungo la sua pancia, oltre l'ombelico e le mutandine per accarezzare quelle calde labbra.

-Mezzosangue... ti voglio. Ora-

-Allora prendimi, ora-

Con dolcezza la mano del biondo si intrufolò dentro la sua femminilità e con il pollice le stuzzicava il clitoride oramai pulsante e voglioso di attenzioni, mentre le loro bocche si esigevano a vicenda. Adorava anche baciarlo, sentire quelle labbra sulle sue e giocare con la sua lingua. Adorava sentire i muscoli della sua schiena che guizzavano a ogni suo tocco, e adorava ancora di più averlo tra le sue gambe, pronto a penetrarla.

Hermione sentiva la sua eccitazione crescere ed era pronta a farsi possedere da Draco, ma quest'ultimo la portò sopra di sé con una mossa rapida e con altrettanta velocità la penetrò. Hermione emise un rantolo di piacere e iniziò subito a cavalcarlo lentamente, ma lui non era tipo da lasciarle il comando. Gli piaceva dominare e a lei piaceva essere dominata.

Draco le afferrò saldamente i fianchi facendola ondeggiare più velocemente e le prese un capezzolo in bocca. Spingeva il suo sesso sempre più in profondità facendole raggiungere quasi l'orgasmo per due volte, ma si fermava sempre un attimo prima per poi ricominciare il supplizio.

-Draco... ti prego...-

Il biondo decise di accontentarla, ma all'improvvisò si fermò e con gesti lenti e calcolati la fece scendere dalla sua vita.

-Draco..?-

-Mezzosangue... mi sa che mi si è rotto il cazzo-

Hermione si mise le mani davanti alla bocca e lo guardò attentamente in viso.

-Okay...adesso ci vestiamo e andiamo subito al San Mungo. Vedrai che non è niente-

Con un colpo di bacchetta vestì tutti e due.

-Draco...-

-Mezzosangue fa un male cane e... non posso farmi vedere così in giro, chiaro?-

-Non è il momento di pensare alla tua reputazione o orgoglio o quel che è. Stai diventando verde in faccia. Forza, smaterializziamoci-

Con una serie di imprecazioni e bestemmie arrivarono al San Mungo e mentre un dottore visitava Draco, Hermione si sedette in sala d'attesa. Non sapeva come aveva fatto a non ridere, forse la consapevolezza che se avesse riso davanti a lui il suo orgoglio maschile sarebbe caduto a pezzi. Ma lì ora era quasi desertico e decise di lasciarsi andare. Rise, fino alle lacrime e sentì di essere veramente felice.

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