La musica é troppa alta e l'odore di sudore si infiltra nei miei capelli e nelle mie narici. Terribilmente fastidioso. Pensavo di poter sopportare un evento ma mi sbagliavo di grosso. Sono stata costretta da Ginevra,una ragazza della mia classe. Mentre mi avvicino al bancone qualcuno mi viene addosso " E che cavolo!" Dico girandomi " scusami" dice una ragazza alta dai capelli castani "il mio amico ti vorrebbe conoscere"continua la ragazza indicando con il pollice un ragazzo dai capelli bruni,molto alto " Dí al tuo amico che se vuole conoscermi deve venire a parlare e non mandare una ragazza" rispondo acida. Che fastidio. Sono una ragazza altamente femminista e non concepisco questi atteggiamenti. "Okay, calmati" risponde allontanandosi "sono calmissima" sussurro più a me stessa che a lei.
Mi dirigo verso il guardaroba per prendere la borsa e il cappotto. Ritorno in pista per cercare Ginevra che trovo poi in bagno a vomitare l'anima. Prendo l'elastico dalla borsa e le lego i capelli tenendole la fronte. "Grazie Gonzi" mi dice lei. "Niente Ginni". No, non mi chiamo Gonzi. Mi chiamo Beatrice. Quando ero piccola volevo terribilmente un soprannome carino, un giorno una bambina mi chiamò 'Gonzala la Maiala' e da lì tutti mi hanno cominciato a chiamare Gonzi. Sapeste quanti pianti mi sono fatta per quel soprannome ma ormai c'ho fatto l'abitudine. Ad ogni modo quella bambina é diventata la mia migliore amica e quel soprannome mi perseguita. "Forza torniamo a casa" dico passandole la borsa. Usciamo dal locale e ci dirigiamo verso la mia macchinetta. "Metti le cose dietro" le ordino aprendo il portabagagli. É messa proprio male. Durante il tragitto la radio ci accompagna. Arriviamo a casa mia verso l'una e mezza e si mette subito sotto la doccia mentre io mi butto sul letto e mi addormento.
Come primo capitolo é abbastanza noioso ma cercherò di pubblicare il secondo il prima possibile per incuriosirvi. Questo era solo per darvi un piccolo assaggio del complicato carattere di Gonzi.