Problem 2

By giulianofranchini

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Leggere importante!!!
Capitolo ventitre

Capitolo ventidue

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By giulianofranchini

È da ore ormai che sono in bagno a piangere, dopo che le mie amiche mi hanno aperto gli occhi su Herry ho trattenuto le lacrime per fargli capire che in ogni caso per me lui non è così importante, ho distribuito al resto della squadra i pasticcini che avevo comprato per scusarmi per non aver giocato sabato e ho fatto finta di niente, ma arrivata a casa non c'è l'ho fatta, mi sbagliavo, in quel ragazzo c'ho visto qualcosa, non so bene cosa, ma è qualcosa di importante e vero, ci conosciamo da pochissimo, ma quando si è aperto con me parlando di sua sorella mi sono sentita quasi la causa del suo momentaneo benessere, in quel momento lui ha abbassato tutti i muri che si era costruito in torno, in quel momento ceravamo solo noi, si è aperto con me e io quasi ci ho creduto sul ' poi sei arrivata tu ', sembrava così importante per lui farmi conoscere il suo lato sensibile, ma evidentemente usa questa tecnica con tutte. Pensandoci bene noi non siamo niente, insomma io non mi sono mai aspettata di contare qualcosa per lui, lo credevo forse, ma senza averne la conferma. Dovevo stare più attenta, non dovevo fidarmi, perché se c'è una cosa che ho imparato è che non bisogna mai credere alle parole, sono quelle che ti illudono. Se fossi un'altra ragazza combatterei per lui, mi farei coraggio e mi butterei senza aver paura dell'atterraggio, ma ora come ora non ne ho le forze, ho lottato con me stessa anche l'anno scorso e non è finita bene: io distrutta, piena di cicatrici indelebili sulla pelle e nella mente, mio padre in carcere per mesi, il conto in banca in rosso e chili volati via con la mia purezza. Ma c'è l'ho fatta, ho superato quel periodo a testa alta con tanta voglia di vivere e di dimenticare. Voglio andare avanti, non posso fidarmi un'altra volta di un ragazzo dal carattere bipolare e imprevedibile capace di distruggermi con un solo gesto. Per non parlare di Lol e Susanne.
Susanne è vero! mi doveva parlare del suo rapporto con Herry, e se stesse con lei in segreto? Io questo non posso saperlo e di certo non mi avvicinerò più a lui finché non parlerò con lei, di si curo sta facendo il doppio gioco se non triplo, c'è lei, ci sono io e Lol, escluso ovviamente tutte le altre con cui sarà o è andato a letto.
Mi asciugo le lacrime che ancora sfuggono, sto cercando di trattenerle, ma con scarso successo purtroppo.
mi alzo e prima di uscire dal bagno do una veloce occhiata allo specchio, ho gli occhi arrossati così come le guance, mi capita spesso di  diventare rossa quando sono arrabbiata, c'è qualcuno che lo trova buffo, in effetti lo è, ma non posso farci niente, sembro una di quelle bambine imbronciate che fanno i capricci, per questo spesso le persone non mi prendono sul serio. Entro in camera, decido di indossare qualcosa di più comodo, perciò infilo una vecchia maglietta nera che mi arriva sopra il ginocchio e lego i capelli in una crocchia disordinata. Mio padre è rimasto in ufficio perché doveva finire un lavoro, non mi ha spiegato cosa doveva fare esattamente, ma lascio perdere sciocchi pensieri da ragazzina sul proprio padre sigle che potrebbe avere una nuova fidanzatina e prendo dalla scrivania il mio telefono e lo accendo buttandomi a letto a peso morto, sono davvero stanca. Ho una chiamata persa da Camila, che conoscendola vorrà sapere come sto non avendo creduto alla storia ' lui ancora non è niente per me, mi avete salvata in tempo', gli mando un semplice tutto bene accompagnato da un cuore rosso e controllo gli altri messaggi, ce ne è una da July che mi chiede di andare alla prossima festa, uno di Susanne è uno da Jek, decido di leggere prima quello di Jek:

Tranquilla, oggi non mi sentivo molto bene e ho
deciso di tornare a casa, ci vediamo domani.

Mi sembra strano questo suo comportamento, ma ho già i miei problemi, non me ne servono altri, perciò non insisterò con lui questa volta.  Leggo anche quello di Susanne:

Ciao, domani che cosa hai alla prima ora?

Rispondo con :

Ginnastica, in realtà c'è l'ho la prima e la seconda ora

La sua risposta non tarda ad arrivare:

Perfetto, le salterai dobbiamo parlare.

Non mi piace l'idea di saltare delle lezioni, ma infondo è ginnastica, perciò gli invio un semplice OK.
Di Herry non ce niente, non mi ha chiamata ne ha risposto al mio messaggio, sono un po' delusa ma forse è meglio così.
Mi addormento  con tantissime domande in mente, sperando di vedere Herry comparire dal balcone.

Uno strano squillo mi sveglia, é il mio cellulare che ieri sera ho dimenticato di mettere in silenzioso, uffa. È un messaggio da Susanne:

Hey, ma dove sei?

Casco dal letto quando leggo l'orario, ma perché non mi ha svegliata mio padre? Corro subito in bagno a lavarmi, i miei occhi sono ancora gonfi a causa del pianto di ieri sera,pettino i capelli con le mani e mi fiondo in camera, prendo una felpa bordeaux e un paio di jeans neri larghi, metto le scarpe e prendo lo zaino con già i libri delle materie di oggi. Corro in camera di mio padre, ma di lui non c'è traccia, il letto è ancora intatto, di certo sta notte non ha dormito qua, vado in sala e in cucina ma niente, le cose sono tutte come le ho lasciate ieri sera, non è rientrato a casa ieri, quando torna giuro che mi sente ! Ma ora come faccio ad andare a scuola?
Come se mi ritrovassi in una di quelle buffe scene nei cartoni animati mi si accende la lampadina, chiamo Susanne. < Susanne, ciao sono io, mi riusciresti a passare a prendere? Mio padre non c'è e non so come fare per venire a scuola >, < certo, se ci muoviamo riusciamo pure ad entrare prima che queste rompipalli di bidelle chiudano le porte, se no ci serve un genitore per entrare, inviami per messaggio l'indirizzo di casa tua e tra un attimo sono li >, faccio come mi dice e la aspetto. Neanche dieci minuti che siamo già a scuola, con il motorino si fa molto prima che con la macchina, anche se sono quasi morta di infarto quando siamo passate con il rosso. Entriamo e subito ci viene incontro Jek < Hey ragazze, siete arrivate ora? Molti si stanno avviando in classe, Ally vieni con me? Dobbiamo andare in palestra, oggi battiamo quelli del quinto anno a calcio...sei pronta? > mi ricorda spruzzando entusiasmo da tutti i pori, abbasso lo sguardo, mi ero completamente dimenticata che avevamo fissato questa partita, adesso mi sento un po' in colpa, ma quello che ha da dirmi Susanne penso sia più importante. < si arrivo tra un minuto, tu intanto vai > mento, guardo colpevole Susanne che mi fa un cenno,mentre Jek mi guarda dubbioso < sicura? Guarda che posso aspettare > < no no vai > lo incito, mentre Susanne mi prende per mano e mi trascina tra la folla. Mi fa salire per le scale, prima uno e poi un'altro piano, non sapevo che fosse così alta sta scuola. Apre una porta in fondo al corridoio deserto, qui è da parecchio che non viene nessuno a pulire, si nota dalle ragnatele sulle pareti e dai due strati di polvere sul pavimento.
Susanne apre un'altra porta e ci ritroviamo all'esterno, su una scala antincendio, si siede su uno scalino e mi esorta a fare lo stesso, la scala è stretta e allora mi siedo uno scalino più in basso di lei, così che possa guardarla in faccia. < sai è strano che tu non mi abbia chiesto niente mentre venavamo qua, la prima volta che ci ho portato Lol ha cominciato ad urlare e a fare tremila domande, ci conoscevamo da poco tempo, ma a me stava già simpatica, è sempre stata sicura di se e pensava che nessun ragazzo sapesse resisterle, sai i capelli biondi fanno colpo > incomincia il racconto accennando un piccolo sorriso per poi continuare < finché non è arrivato Herry, dovevi vederlo, il primo giorno che lo vedemmo sembrava un cane bastonato, era vestito tutto di nero e aveva i capelli un po' più corti di adesso, camminava tutto serio, non guardava in faccia nessuno, ma noi lo conoscevamo, noi sapevamo chi era. Da poco era stato a letto con una nostra amica e pettegola comè lo ha raccontato a tutti, appena gli occhi di Lol si posarono su quel bel peperoncino dai capelli scompigliati cambiò, divenne ossessiva e cominciò  a dire di volerci stare anche solo per una notte, e ci riuscì. Purtroppo non gli bastò, voleva sempre di più da lui, voleva che fosse solo per lei, ma non è mai stato così è mai lo sarà, l'ha sempre umiliata davanti a tutti, e devo dire che neanche a me era totalmente indifferente. Sai, lo guardavo da lontano, pian piano tutti se ne accorsero, perfino lui, e cominciarono a deridermi, finché be, lo hai visto, anzi ci hai visto nel bagno delle ragazze al nostro primo incontro, lo abbiamo fatto e non so spiegarti come è stato, di certo non me lo aspettavo, poco dopo ho scoperto che si trattava di una scommessa > non ci credo, non può essere, non può aver fatto una cosa del genere, non può seriamente aver scommesso, non può aver preso in giro sia Susanne che Lol, oltre che un sacco di altre ragazze.
Starà facendo la stessa cosa con me? Sono anche io una scommessa? Ma è ovvio, sono avvilita, mi aspettavo tutto da lui tranne questo, non posso permettere di farmi umiliare così, non può avercela vinta lui...adesso mi rendo conto perché è sparito all'improvviso, perché non mi ha più risposto al telefono, perché non mi ha cercata, avrà pensato che io non sia alla sua altezza, avrà pensato che io sia tutto tranne che divertente, tutto tranne una persona con cui spassarsela, e per fortuna che gli ho fatto questa impressione, se no adesso mi ritrovavo nella stessa situazione di Susanne, con il cuore a pezzi e piena di rimorsi.
Tutto di me mi dice che sto commettendo un grandissimo errore, che dovrei far finta di niente, che dovrei farmi i fatti miei, ma in parte sono affari miei e non permetterò che l'abbia vinta lui, lui la pagherà, sia lui che tutti i suoi compari, compreso Jek, che sono tutto tranne che degli amici < ma perché non ti sei allontanata da loro? > le chiedo sconcertata e delusa, con le lacrime agli occhi < che senso avrebbe? Sarei sola visto che non ho altri amici,e sai io sola non posso starci > mi confida quasi sottovoce, sto tremando, qui fuori c'è molto freddo e tutto è davvero troppo, ma un'idea mi balena in mente, le prendo la mano e la stringo < tranquilla, ora ci sono io>.

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