-Tutto bene tra te e Brian?- chiedo, mentre scendo in cucina, con aria afflitta. Non sento una risposta. Credo che non mi abbia sentita... Ginny.. meglio se vai a vedere...
Trovo mia sorella raggomitolata su se stessa come un riccio, mentre singhiozza silenziosamente. D'istinto, mi avvicino a lei, accarezzandole il volto, cercando di asciugare le lacrime.
-Brian....-
-Hey... è tutto apposto... ci sono io- sussurro dolcemente.
- Ascolta... si tratta della nostra famiglia- singhiozza tra un fazzoletto e una lacrima.
-in che senso? Ti va di raccontarmelo?-
-Ginny... Brian ha rintracciato nostro fratello biologico-
Rimango di merda. Quasi sembro essermi impietrita. Una statua. Manco medusa mi avesse guardata.
Intanto il tempo smette di scorrere, e va a rallentatore. Non mi sembra vero. Certo, sapevo di avere un fratello maggiore, ma sapevo anche che trovarlo sarebbe stata un'impresa. Forse mi sbagliavo.
- cosa?- dico, come frastornata da un rumore troppo forte.
- Abita in Pennsylvania... a Philadelphia... mi hanno riferito che fa l'avvocato... ah... ed è spostato e ha due figli-
-evidentemente... non sa di avere ancora la madre in vita- ribadisco sarcastica.
-forse è viva Ginny... è più che sicuro che lui non abbia più fatto ricerche su di noi e sui nostri genitori...-
-si è fatto una vita...-
-come stiamo facendo noi.... è normale...-
-beh.. non sa nemmeno chi siamo... o che faccia abbiamo...-
-Gaia... sono passati un sacco di anni..-
Già. Un botto di anni.
Mi sento vecchia.
-senti... ti va di cenare?- chiedo cambiando discorso.
-se hai voglia di metterti ai fornelli fai pure!-
-no... non era quello... ho voglia di pizza...-
-Ehy! Sorellina attenta con le voglie... vizi troppo mio nipote -
-ma smettila!- dico facendo finta di prendermela.
- seriamente... penso che se ha intenzione di stare ancora nella tua pancia... beh.... ti ci dovranno portare con una gru in ospedale!- dice scherzando.
-beh è questo che vuol dire? Anche tu quando aspettavi Sydney eri grossa come una balena!- rispondo, facendo una smorfia.
-questi sono dettagli-
-che scema-
Dopo aver cenato, mi stendo sul sofà con Ed. Sembra essere concentrato su quello stupido spartito che sta analizzando.
-te lo butto io se non lo metti via quel robo- dico, prendendogli dalla mano il pezzo di carta.
-devo aiutare Pharell con un brano...-
-non mi interessa chi deve aiutare chi... ti sei preso una pausa per rilassarti... e invece fai tutt'altro... Ed anche solo per un minuto... Puoi rilassarti? Mi sembri più teso di una corda di chitarra Sign. Sheeran-
-Hai ragione scusa... devo staccare la spina... Solo- dice prima che io lo interompessi con le mie labbra sulle sue.
- e non guardarmi come se fossi una palla di cristallo- dico, quasi assonata.
-si Signora- sussurra Ed, baciandomi la nuca; poi sento Morfeo che mi chiama. E mi abbandono a lui.
Mi risveglio in camera di soprassalto. Ti pareva... l'ennesimo incubo.
Mentre vado in bagno, sento come una scarica di adrenalina che mi perfora il corpo. Urlare sarebbe poco.
E nel mentre mi avvio dolorante verso il bagno, me la faccio addosso. Ocazzo! Merda! Ma ti pareva... tutte a me! Solo dopo qualche minuto realizzo che non si tratta della mia vescica.