Vado a scuola pronta per affrontare la verifica di matematica.
Mi fermo al mio armadietto per prendere i libri che mi sarebbero serviti oggi e mi sento abbracciare da dietro.
Mi giro e trovo la figura tutta pimpante di Richard.
«Richard» dico felice portandogli le braccia al collo.
«piccola» dice lui. Mi sento una merda perché io l'ho 'tradito' mentre lui era a letto con la febbre.
«mi sei mancata» dice e io lo bacio con dolcezza.
«pronta per la verifica?» mi chiede e io annuisco, intreccia le dita con le mie.
*
La verifica va benissimo, ho fatto tutto anche se non sono sicura di aver fatto tutto bene.
«studi da me?» mi chiede Richard dopo le lezioni.
«si» dico e lui mi stringe più forte a sé. Dall'altra parte del cortile Kayla mi regala un occhiataccia ma io la ignoro. Noto anche James che squadra le nostre figure per poi baciare la sua ragazza.
Quel pomeriggio lo passo a casa di Richard a studiare e a ridere.
«rendi lo studio meno pesante» ha detto riferendosi a me.
La sera mi addormento abbastanza presto per andare riposata, il mercoledì dopo, a scuola.
«c'è educazione fisica e dicono che il prof, oggi, sia molto nervoso e sai cosa vuol dire questo?» chiede Charlotte disperata alla fine dell'ora di inglese.
«cosa?» chiedo posando il libro nell'armadietto e prendendo la divisa di educazione fisica.
«più esercizi, più stanchezza, più dolore e di conseguenza la mia morte» dice e io ridacchio per la sua faccia buffa.
«piccola» compare alla mia sinistra Richard che mi bacia. Sorrido e lo abbraccio.
«educazione fisica anche tu?» chiedo.
«si, ma visto che ieri sono tornata a scuola dopo una settimana di febbre posso anche non fare lezione» dice con un sorriso da angioletto sul viso.
«che botta di culo» sussurro e Charlotte mi dà ragione.
«dai ragazze sopravvivrete anche a questa lezione» ci dice avvolgendoci le spalle con le sue braccia.
«quando quello è arrabbiato è peggio di una donna mestruata» dico io e loro ridacchiano.
«se lui ti dice di fare 100 addominali e ne fai 99 ti fa pentire di essere nato, è proprio un idiota» dico.
«con me non è stato mai così cattivo» dice il mio ragazzo mentre iniziamo a dirigerci verso la palestra.
«grazie al cazzo, tu fai tutti gli esercizi perfetti, noi dopo due addominali sembriamo due vecchie di 90 anni con la gobba» dico e Charlotte ride per tutte le volte che cadiamo durante gli esercizi.
«buona fortuna ragazze» ci dice e lascia un bacio sulla guancia a Charlotte mentre a me sulle labbra, decide di approfondire il tutto infilandomi la lingua in bocca.
Il bacio sta diventando troppo poco casto e siamo a scuola, ma non sono io ad interromperlo visto che ci arriva una spinta.
«potete scopare tranquillamente a casa» dice acido James.
«senti chi parla, quello che svergina ragazze nei bagni della scuola» ribatte Richard.
«brutto stronzo» dice James pronto a prendere a pugni Richard.
«la lezione comincia fra tre minuti quindi vi voglio tutti in posizione senno vi boccio tutti quanti e finirete come dei barboni in mezzo ad una strada» dice il prof passando tra i due ragazzi che si guardano in cagnesco.
Prendo il polso del mio ragazzo e gli lascio un piccolo bacio a stampo.
«io adesso vado okay? Non fare casini» dico.
«okay mammina» dice scherzoso.
«bravo figliolo» dico io e poi entro in palestra con Charlotte.
*
«voi due, che non ricordo neanche i vostri nomi, sistemerete la palestra quindi ci starete un'ora in più» dice il professore indicando me e James.
«ma perché io?» chiediamo all'unisono.
«perché io sono il prof e se non lo fate-» dice.
«vi boccio» continuiamo io e James e lui ci guarda male.
«vedo che avete capito ora ciao e buona sistemata, ah e Jonas-» dice ancora il prof.
«James» lo corregge infastidito il ragazzo al mio fianco mentre ormai tutti i ragazzi sono andati via essendo l'ultima ora.
«si si quello, devi scopare per pulire e non per mettere incinta questa ragazza» dice.
«io non voglio le responsabilità di una possibile gravidanza» dice prima di andarsene definitivamente.
«brutto stronzo mestruato» impreco io.
«se la moglie è troia e lo tradisce perché se la deve prendere con noi? Non è mica colpa nostra se ha il pene piccolo» dice.
«tu come fai a sapere che ha il pene piccolo?» chiedo con un brutto presentimento.
«beh...diciamo che me l'ha detto la moglie» dice e io lo guardo incitandolo a continuare.
«mentre scopavamo» continua lasciandomi a bocca aperta.
«se lui lo sa ti boccia per la terza volta, questo lo sai vero?» chiedo ancora basita, dentro di me ho un nodo allo stomaco che non vuole andarsene.
Lui annuisce e fa spallucce come se non gliene fregasse proprio.
«allora iniziamo a pulire? Non ho voglia di passare del tempo con te all'infuori delle ore scolastiche» dice e quelle parole mi fanno male ma faccio finta di niente.
Ignoro gli occhi lucidi e prendo un pallone da terra lanciandolo poi nella cesta dove sono contenuti tutti i palloni.
«non che a me faccia piacere la tua compagnia eh» dico.
Dopo qualche minuto mi arriva un pallone sul sedere e io mi giro all'istante cercando con lo sguardo quel brutto deficiente.
«coglione ho il culo delicato» dico e lui ride così gli lancio una palla che per mia sfortuna non va a colpirgli le palle.
«io ho le palle delicate dolcezza» dice e ora sono io a ridere.
«forse se ti colpivo lì la finivi di scoparti le mogli dei nostri prof» dico con un tono da stronza e mi rigiro a posare tutte le corde per saltare.
Sento delle grandi mani sui fianchi, che mi fanno girare frontalmente, e mi trovo a due centimetri da James.
«cos'è sei gelosa che mi sono scopata la moglie del professore?» mi chiede.
«io-io n-non ho...no» balbetto, la sua vicinanza mi manda in completo tilt per non parlare del suo sguardo che va dai miei occhi alle mie labbra. Perché non la smette di fissarmi?
Arrossisco e per non farlo notare mi libero dalla sua presa sui miei fianchi prendendo i tappetini da yoga lasciati in malo modo a terra.
James, però, non demorde visto che si avvicina di nuovo e mi prende a sacco di patate.
«dove mi stai portando?» chiedo scalciando e dando pugni sul suo petto.
«sei anche arrossita» ridacchia e mi viene voglia di riprovare a tirargli un pallone sperando, questa volta, di prendergli le palle.
All'improvviso mi schiaffeggia il culo e io gemo dal dolore, già per la botta con il pallone anche se non mi fa male più di tanto, in un certo senso mi piace.
«ora aggrappati senno ti lascio e cadi con il tuo culetto delicato a terra» dice e solo ora vedo che davanti a me ci sono le corde che si appendono al soffitto per allenarsi a salire sugli alberi o robe del genere, mai fatte.
«non ti permettere neanche di appendermi lì sopra» dico e lui ridacchia.
«cosa c'è di tanto divertente?» chiedo infastidita.
«tu, te l'ho già detto che sei carina e buffa» dice e alzo gli occhi al cielo.
Mi prende e mi solleva, sento che sta per lasciarmi così mi aggrappo con braccia e gambe.
«sembri una piccola scimmietta, no aspetta un piccolo koala» ridacchia.
«giuro che ti lancio una scarpa in fronte» dico cercando di sembrare minacciosa.
«dillo che sei gelosa che mi sono scopata la moglie del professore e ti lascio andare» dice e io scuoto subito la testa.
«perché dovrei dirti una bugia?» chiedo anche se ne sono consapevole anche io del fatto che mi dia molto fastidio.
«mi dici una bugia se continui a dire che non ti tocca minimamente questo fatto» dice mordendosi il labbro.
Me lo sento che sto per cadere.
«James sto per cadere» l'importante è che ho levato la fasciatura. Lui fa spallucce e io lo trucido con gli occhi.
Scuoto il piede in modo da lanciargli una scarpa ma la afferra al volo e si morde di nuovo il labbro. Riprovo con quell'altra scarpa ma vola direttamente dall'altra parte della palestra.
«Dio mi ha dato solo due piedi e ho finito le scarpe da tirarti» impreco. Senza scarpe è ancora peggio.
«okay, te lo dico anche se non è vero perché a me non fotte niente del fatto che tu ti sia scopato quella» dico e lui annuisce vittorioso e soddisfatto.
«sono gelosa e bla bla bla» dico velocemente per orgoglio.
«mh okay va bene» dice e si avvicina alle corde.
«lasciati andare» dice sporgendo le braccia all'infuori.
«si così poi dopo dobbiamo vedere come arrivi in ospedale con qualche ossa rotta» dico sarcastica.
«sono più forte di quanto tu creda» dice.
«se mi fai cadere giuro che ti taglio il cazzo in quattro parti» dico e lui annuisce divertito.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare, aspetto di cadere sul suolo ma non sento niente.
«sono morta?» chiedo ancora con gli occhi chiusi poi apro solo un occhio e mi accorgo di essere in braccio a James.
«no culetto delicato sei ancora tra noi» dice e sorride. Quella lingua che incastra tra i denti Dio mio...quando lo fa giuro che gliela morderei.
«ah ehm si ora puoi anche mettermi giù» dico e lui scuote la testa.
«nelle favole la principessa dà sempre un bacio al principe» dice mordendosi di nuovo quel fottuto labbro.
«si, ma io odio le favole, non sono una principessa e tu sei semplicemente un coglione» dico e lui ride mettendomi giù.
Prende comunque il mio viso tra le sue grandi mani e velocemente mi dà un piccolo bacio a stampo.
Ecco il mio cervello è andata di nuovo a puttane.
Finiamo di pulire la palestra parlando ogni tanto e notiamo solo dopo che invece di impiegarcene una di ora ce ne abbiamo impiegate due e mezza.
«ti dispiace proprio la mia compagnia eh?» chiede James mentre usciamo dalla scuola.
«sei tu che mi hai fatto perdere un sacco di tempo, sarei potuta andare a casa di Richard» dico e vedo i suoi occhi diventare più scuri.
«a fare cosa? La puttana? A farti scopare?» chiede con disprezzo. Ora glielo do uno schiaffo.
«la tua ragazza è la prima puttana qui» dico senza neanche pensare alle mie parole.
«ora cosa c'entra Kayla?» chiede infastidito.
«quando lei viene a casa tua o viceversa cosa fate? Scopate ovviamente quindi se anche io lo facessi con Richard che problemi ti creerebbe?» chiedo.
«nessun problema» dice acido.
«bene!» dico io.
«bene!» ripete lui imitando la mia voce.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo e poi scoppiamo a ridere.
«tre secondi fa stavamo litigando e stavo anche per tirarti uno schiaffo e ora ridiamo, certo che siamo strani» rido io.
«sono strano solo con te»
«con me sei semplicemente te stesso» dico e lui abbassa lo sguardo guardandosi la punta delle scarpe e sorridendo debolmente.
«vabbè allora io vado» dico anche se andarmene è l'ultima cosa che voglio.
«ehm si anche io, vuoi un passaggio?» chiede indicando la moto.
Scuoto la testa negando, devo passare meno tempo possibile con lui senno finirò per rimanerci fottuta, come sempre d'altronde.
Lo saluto agitando la mano ma lui me la afferra e mi attira a sé abbracciandomi e lasciandomi un bacio tra i capelli.
«hai ragione» sussurra contro il mio collo lasciandoci poi un piccolo bacio delicato.
Non capisco cosa voglia dire ma sono talmente persa in questo abbraccio e nelle sensazione che quel bacetto ha provocato in me, che mi dimentico di chiederglielo.
*
La notte, verso le 2:30 mi arriva un messaggio.
Buonanotte culetto delicato
Ps. Non abituarti alla buonanotte xx.
-il ragazzo di cui sei dannatamente gelosa ;)
Heilà🙋🏼
Vi è piaciuto il capitolo?
James intanto continua a palpare mlml😂
Comunque mi è venuta in mente una mia ossessione:
In pratica quando scrivo i capitoli di una qualunque storia devo cambiare cover quasi ad ogni capitolo... È da pazzi ma dettagli, mi sento più ispirata con cover diverse😅😘
Al prossimo capitolo ❣