Parliamo di Qualsiasi Cosa

By Emily_Lady_Emerald

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Buon zalve a tutti! In questo libro parlerò, come si puo' intuire dal titolo, di qualsiasi cosa! Se avete arg... More

AO ONI e AKEMI TAN || RPG Maker Horror Games ||
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Ragazzi, sono veramente EUFORICO! || INTERNET ||
I The Killer || CREEPYPASTA ||

SUKUTTE || RPG Maker Horror Game ||

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By Emily_Lady_Emerald

Sì.

Siamo qui con un altro RPG horror.

Non ho ignorato le vostre richieste, sia chiaro, già le ho segnate tutte, però... dovevo ASSOLUTAMENTE parlare di questo gioco.

Quindi, let's go.

-

Sukutte - Save me...

*appoggia il sacchetto di taralli sulla scrivania*

*sospira profondamente*

Kona5. Perchè?

Perchè fai questi giochi che... sono brutti.

Brutti.

Questo poi persino più di Akemi Tan.

Ma dobbiamo andare con ordine.

Sukutte è un gioco """"""""""horror"""""""""" RPG fatto sempre dal signor Kona Kona Kona Kona Kona.

E' più vecchio di Akemi Tan, e credetemi, si vede.

Siccome volevo assolutamente parlare di questo gioco, ma non mi ricordavo un'emerita minchia, ho deciso di scaricarmelo e rigiocarci, annotando passo a passo i miei progressi.

Alcune immagini che vedrete le ho prese direttamente mentre giocavo, altre le ho screenshottate da video.

Quindi oggi, cari miei, vi racconterò della mia avventura con "Sukutte - Save me..."

-

Comincio benissimo ammirando la schermata iniziale: il titolo rosso scritto in Chiller e il "Save me..." che anziché avere tre puntini di sospensione, ne ha due.

Ma alla fine queste sono inezie, quindi procedo.

Partiamo con una scenetta iniziale dove vediamo codesta tipa random che cerca la sorella.

Interessante notare come nell'immaginetta a lato del dialogo (che oddio è...inguardabile), la ragazza sia mora, mentre il suo sprite ha i capelli grigi.

Entro in quella porta che potete vedere nello screenshot e trovo una stanzona praticamente vuota, arredata solo da: un armadio, un vaso, una sedia a caso ed una cassaforte.

Analizzando in giro ogni singola cosa, trovo nell'armadio un pezzo di carta con metà combinazione.

Non avendo idea di dove cercare la parte restante, vago nella stanza come un'anima in pena ripetendomi: "E che cazzo. Non posso essermi già bloccata dopo tre secondi che sto giocando!"

Torno allora a spammare la barra spaziatrice su ogni oggetto presente e, a quanto pare, adesso la tipa puo' spostare il vaso. Nonostante la prima volta non lo avesse fatto.

Va bene.

Trovata la combinazione intera, apro la cassaforte e trovo la chiave della dispensa.

Seguo il corridoio e pigio sull'unica altra porta presente.

Alzo la testa e fisso addolorata il soffitto per qualche minuto, non appena capisco che il gioco è talmente screcco che non equipaggia gli oggetti in automatico. Questo significa che ogni volta bisogna aprire il menù, scorrere fra tutti gli oggetti che hai fino ad arrivare a quello che ti serve e poi cliccare su "usa". Che bello.

Usata la chiave entro in una stanza piena di roba inutile, buia, ma non abbastanza da impedirmi di vedere il cadavere biondo di una tipa in alto a sinistra.

Siccome la mora che sto muovendo a quanto pare è una torcia umana, dato che emana luce propria, vado subito ad analizzare il cadavere.

Manco a dirlo, è, anzi, era la sorella della moretta.

Qui arriva una scena...uhm... splatter?

Sentiamo uno strano rumore e da così:

Finiamo così:

Zoom sul corpo della ragazza, testa della suddetta che esce dall'inquadratura, suoni di qualcuno che sembra si stia smanettando e... possiamo immaginare che la ragazza X venga decapitata.

Ok.

DA QUI COMINCIAMO IL GIOCO VERO, con la nostra protagonista che guarda il cielo.

In pieno stile FF demmerda, la rossa si presenta, completamente a random:

Lei è Abe Marisa, del club di quelli che tornano a casa dopo le lezioni.

Ah ah ah...ahah...ah. Rido.

Passa qualche secondo e una tipa con le codine cerca di farci cagare in mano con la sua mania di saltare alle spalle degli altri.

Codesta essere è la nostra migliore amica, Kondo Chiyo, detta Konchi (quali egregi soprannomi).

Sta Konchi vuole trascinarci a forza in una casa abbandonata, perchè essendo nel club di fotografia vuole assolutamente fotografare dei fantasmi che, secondo voci circolanti, vivono lì.

Abe è intelligente però, strano in un protagonista di RPG horror, e dice a Konchi che lei la accompagnerà SOLO fino all'entrata principale, ma che non ha alcuna intenzione di entrare.

...

Okay, mi rimangio tutto quello che ho detto sull'intelligenza di questa rossa.

MA PORCA MISERIA, E' LA TUA MIGLIORE AMICA E LA ABBANDONI COMPLETAMENTE SOLA IN UNA CASA ABBANDONATA?

Ma farle cambiare idea? Ricattarla perché non vada? No?

No.

La abbandoniamo.

Sì.

E, SORPRESONA, Konchi sparisce.

SIETE DUE MENTECATTE.

Vabbè, a questo punto Abe decide di entrare per cercare l'amica.

Ci accolgono un quadro di merda e LA GRAFICA DI AO ONI.

*sospira profondamente*

Vado a destra ed entro nella prima porta che vedo.

Trovo un cavo, una cassaforte chiusa e... questo:

Un pisello fluorescente.

(Poi capisco che è dove si salva. Sì, non si fa dal menù. E no, non puoi neanche scegliere lo slot.)

Nella stanza successiva, di un metro per un metro, trovo una maglia tutta fangolenta. Che cosa ci faccia lì, non si sa.

A questo punto salgo e, anche se il pavimento è completamente libero e sgombro, Abe dice di vedere qualcosa a terra: la macchina fotografica di Konchi.

Okaaay.

Entro nella prima stanza che vedo e non c'è un cazzo, a parte quella che sembra una chiazza di piscio sul muro ed uno scaffale spostabile.

Da lì ormai era ovvio che qualcosa, prima o poi, mi avrebbe inseguito.

Siccome da una parte c'è un baratro (un bucone per terra) e dall'altro delle scatole (che saranno di piombo dato che a quanto pare Abe non puo' spostarle), non si puo' andare avanti.

Allora salgo ancora ma trovo tutto chiuso.

Scendendo dalla scala all'estrema sinistra, raggiungo la porta con tutte le scatole che mi impedivano di passare.

Dentro c'è una televisione, un cestino ed un tavolo.
Attacco il cavo alla televisione e nel cestino trovo una videocassetta.
La inserisco e...manco The Ring è così disagiato.

Il video mostra sfondi azzurri, statico e... questa roba:

Con un tizio (forse uno scienziato) che si riferisce a sto schifo con il pronome "lei" e dice che è sempre più debole, che le piace l'oscurità e altre cazzate così.

Uscendo dalla stanza, un corpo senza testa piove dal soffitto. Nella sua mano troviamo la chiave della cantina.

Sì, è il corpo della moretta dell'inizio.

Torno al piano terra e stavolta vado dritto.

Abe dice di aver visto qualcuno, e andando a destra vediamo una statua.

Una statua ORRENDA, che cadrà completamente a random non appena ci appresteremo a tornare indietro.

Bah.

In un'altra stanza trovo una lavatrice in cui pulisco la maglietta e scopro che su di essa c'è un codice.

Perché. Ma perché mai.

Entro in quella che pare una cucina e trovo dell'olio per insalata.

Bella anche la fetta di formaggio sul tagliere con ancora il coltello ficcato dentro.
In una casa abbandonata.
In cui non c'è uno schifo di nulla da nessuna parte.
Il formaggio.

Va bene.

Vado ad aprire la cassaforte e trovo la chiave del salotto del primo piano, quindi giro tutte le porte che vedo e trovo quella giusta.

OVVIAMENTE sembra tutto meno che un salotto.

Ed anche bello vedere come il "primo piano" per Kona sia il piano terra.

Trovo una sbarra di ferro su di un tavolo e, infilata sotto alla gonna come tutto il resto della roba, esco.

Tornando sui nostri passi, vediamo...un...

Una polpetta ambulante masticata e sputata?
Una salsiccia con gli occhi?
Il cugino storpio dei Titani di Shingeki No Kyojin?

Fate voi:

Tra l'altro, sta roba non ricorda assolutamente Ao Oni.

No, no.

Pff, neanche lontanamente.

Dopo questo straordinario evento mi ritrovo bloccata perché non ho la più pallida idea di cosa fare.

Gira gira e rigira, ormai disperata entro nella stanza con la chiazza di urina sul muro e uso sulla suddetta la mia sbarra di ferro. Con sorpresa, il muro si rompe.

Entriamo e, nella prima stanza che apro COMPLETAMENTE VUOTA, E' UNA STANZA GIGANTE, MA VUOTA.

GIGANTE.
MA.
VUOTA.

Trovo un martello ed un foglietto su cui c'è scritto "Uno è nella libreria e l'altro nella testa del tizio bianco".

Entro nella libreria e trovo un cristallino rosso.

Torno dalla statua (perché il "tizio bianco" è abbastanza palesemente la statua) e la frantumo con Mjöllnir.

Trovo un altro cristallino rosso.

I cristallini vanno messi in una porta merdosa che avevo visto prima di andare a distruggere la statua.

Nel mio cammino per andare ad inserire le sferette, nella stanza dove c'era il piscio sul muro cade una scatola davanti alla porta che mi impedisce di tornare indietro.

Bene.

Presto la polpetta verrà a cercare il mio culo.

Metto le sfere, questo schifo esce dalla porta:

E l'inseguimento comincia.

La stronzetta fa gli scatti veloci quindi non è semplice la faccenda, ma alla fine basta entrare nella stanza col piscio e chiudere il buco nel muro con uno scaffale che Abe muove con facilità estrema, ma che a quanto pare il mostro non riesce a buttar giù.

A questo punto credevo fosse tutto tranquillo, quindi esco dalla stanza e OMG IL MOSTRO E' ANCORA FUORI E L'INSEGUIMENTO NON E' FINITO.

Allora corro fino alla porta in cui avevo messo le sferette ed entro. Dentro, ma guarda te che culo, c'è una sfilza di armadietti di cui UNO APERTO, pronto per me.

Mi nascondo lì e aspetto che la signorina polpetta sloggi.

Il bello è che Abe poi non fa neanche un commentino sull'accaduto.
Normale amministrazione per lei.

A questo punto sono di nuovo bloccata, talmente tanto che ho bisogno di una guida Internet, in cui scopro che dovevo rompere con la sbarra di ferro lo specchietto nella stanza con la fila di armadietti.

AH MA CERTO.
OVVIO.
LOGICO.

*sospiro di frustrazione*

Rotto il vetro troviamo la chiave per la stanza da letto del secondo piano, in cui troviamo un'altra chiave. Uscendo dalla porta più in basso rispuntiamo nella stanza con la TV.

La chiave appena trovata apre una porta al terzo piano.

Adesso mi ritrovo nel luogo della scenetta iniziale, dove la moretta cercava la sorella.

Uso la chiave della dispensa e le uniche cose degne di nota nella stanza sono: un armadietto chiuso ed il cadavere della biondina già visto all'inizio.

Adesso, girando a caso come una demente, scopro che al secondo piano, vicino a quel baratro, è spuntata una chiave a caso.

Vado per prenderla e, azione svolta, il mostro spunta dall'altra parte del bucone.

Alzo le spalle e lo fisso per un po', prendendolo in giro e cazzeggiando.

Quando mi stufo faccio per andarmene, ma il mostro salta il buco e mi stupra.

Tornando a guardare la guida capisco che sono stata cogliona io perché bastava che semplicemente prendessi la chiave e corressi via.

:D

La chiave va usata sull'armadietto, dentro al quale trovo la chiave dell'edificio annesso.

ANCHE QUI NON E' PER NIENTE AO ONI.
MACCHE'.

Una volta trovata la porta giusta, entro in un corridoio di merda in cui spunta il mostro che comincia ad inseguirmi. Niente di che, basta arrivare in fondo al corridoio che smette subito.

Adesso sono nell'edificio annesso.
Guardo un po' in giro e da una stanza esce un tizio che mi corre incontro e mi chiede che ci faccio lì.

Abe risponde che sta cercando una sua amica e il tizio rivela che pure lui dovrebbe star cercando una persona, ma è troppo cagasotto per farlo davvero.

Codesto essere dice poi di chiamarsi Sano.

Ma guarda, a giudicare dalla tua faccia mi sa che sano non lo sei poi così tanto.

Cioè, non dico che ogni personaggio maschile debba essere un figaccione della madonna, però... minchia, guardatelo e giudicate voi:

(Apro una parentesi sottolineando che tutti i personaggi, quando staranno fermi, a meno che non li stiamo comandando noi, resteranno immobili al loro posto ma animati come se stessero camminando)

Girando e trovando roba, tra cui del lubrificante (perchè non si sa mai eh) e la testa della moretta dell'inizio in un armadietto:

trovo finalmente l'amica di sto tipo qua.

In una stanza la cui porta ERA SBARRATA DA ASSI DI LEGNO CHIODATE.

Ma va bene.

Che mi stupisco ancora a fare.

Interagisco con la ragazza che mi accoglie con questa faccia:

E con un urlo poco poco fastidioso ripetuto in loop.

Perfetto.
Già odio sta tipa.
Vabbè.

La sconosciuta si scusa per averci urlato in faccia dicendo che l'avevamo spaventata, poi ci dice che è la fidanzata di Sano (complimenti per lo stomaco) e che il suo nome è Kawakami Kumoko.

Riporto la bagascia dal suo amato e Abe ordina ad entrambi di levarsi dai piedi e uscire da quella casa.

Che poi cosa ci stessero lì a fare, mistero.

Cioè Sano dice che è entrato con un amico per una scommessa, ma io ci credo poco sapendo che Kumoko è la sua ragazza.

HEH, furbacchioni.

Bene, ora controllo Sano.

Wiii.

Li porto sino all'uscita ma i due scorgono il mostro di sfuggita e Sano lo scambia per l'amico che Abe sta cercando, così decide di andare a controllare lasciando lì Kumoko.

*si facepalmeggia*

Parte una delle scenette più... scioccanti (perché obbrobriosa e WTF allo stesso tempo) che io abbia mai visto.

Sano non vede nessuno ma invece di tornare dalla sua tipa e filarsela, se ne resta fermo imbambolato lì dov'è per qualche strana ragione.

Ma guardatelo, che virilità.

Cioè, Paint skills over 9000 proprio.

Vabbè, poi vediamo una mano tutta inketchuppata che moooolto lentamente gli si avvicina da dietro.

Sfondo nero con ogni tanto dei flash rossi e urla di Sano, con rumori che sembra quasi il mostro lo stia violentando (e, sapendo che la polpetta è in effetti una lei, non sarebbe neanche così sbagliato da pensare).

Poi lo vediamo così:

*scoppia a ridere*

MA GUARDATELO! GUARDATELO! Sembra una rana! Kermit!

E guardategli la mano! E' MONCO, POVER UOMO!

Scena finale, zoom sull'occhio di Sano e la mano della polpetta che, armata di coltello, gli si avvicina con una lentezza che da il voltastomaco.

Il tutto termina con schermo rosso e con lo "splash" di quando lanci un uovo per terra.

Adesso torniamo a Kumoko che si lamenta della lentezza di Sano e OVVIAMENTE decide pure lei di andare a controllare.

Eh beh.

Vede il mostro spugnettare Sano e si caca sotto ma invece, che so, di correre via verso all'uscita (che comunque dista solo un corridoio) preferisce cadere a terra, strisciare indietro di qualche centimetro e continuare ad urlare al mostro di non avvicinarsi.

Inutile dire che l'hamburger la ammazza senza troppe difficoltà e trascina via il cadavere.

Torno ad impersonare Abe, che nel frattempo sarà rimasta a guardarsi i calzini, non so, e andiamo nei sotterranei.

Nella prima stanza che becco trovo una padella sul fornello, allora m'improvviso Benedetta Parodi, accendo il fuoco e ci verso dentro l'olio.

Non posso fare altro quindi lascio tutto com'è.

Dopo altri inseguimenti, enigmi, chiavi e perdite di tempo, scopro che Abe in realtà è Occhio di falco, poiché riesce a vedere un foglietto minuscolo nella fessura fra un armadio ed il muro.

A questo punto, girando ancora un po', entro in un episodio di Ducktales perché nel corridoio in cui mi trovo, scatta una trappola molto all'Indiana Jones.

Massi con spine, collegati al nulla, vogliono uccidermi.

Basta gettare il lubrificante sopra ad una valvolina rossa e girarla.

Ma diciamocelo, chi non vorrebbe una cosa simile in casa propria?

Io.

A questo punto entriamo in una stanza che non serve quasi ad un cazzo.

In essa, una volta presa la chiave che sta sul tavolo, entrerà il mostro e, prima che riesca a raggiungere la stanza vera e propria, dobbiamo nasconderci.

Un po' come quando in Misao dovevamo nasconderci all'interno del cadaverone prima che lo scienziato (aka un tributo al padre di Aya) entrasse nel laboratorio.

QUESTO GIOCO E' LA SCOPIAZZATURA DI ALTRI TITOLI FAMOSI.

MA VERGOGNATI.

Siccome la porta è finta e non farà una cazzo, l'unico modo per nascondersi sarà quello di mettersi qui:

Il mostro non ci vedrà e farà dietro-front.

Ok.

A questo punto, tornando indietro, la polpetta ricomparirà e tornerà ad inseguirci.

PERCHE' NON C'HA DI MEGLIO DA FARE KRISTO SANTO.

Non sapendo dove andare per nascondermi, ho deciso semplicemente di uscire dai sotterranei.
E' stato entrando nella stanza con la padella che ho avuto l'illuminazione.
Pigiandola, infatti, Abe urlerà "PROVA QUESTO!" e la lancerà addosso all'hamburger con tutto l'olio bollente.

Logicamente il mostro, ora cotta, se la fila e fa PUFF, sparendo.

Torno nell'edificio principale e uso la chiave per aprire una stanza demmerda, con solo un armadio, una cassaforte e un foglietto con un enigma da risolvere (che novità).

Nell'armadio non c'è niente a parte il cadavere, che sbrodola Paint da ogni poro, di Kumoko.

Apro la cassaforte e trovo l'ultima chiave del gioco.

Perchè sì, ormai siamo alla fine.
Grazie al cielo.

Uso la chiave e nella stanza, questa volta, trovo...

Konchi! Morta per terra.

No.
Non è morta.

Ci ho sperato ma...

In realtà dorme.

ODDIO MA COME LA TIPA DI PARANOIAC CHE SI ADDORMENTA NEGLI ARMADI NONOSTANTE CI SIA UNO ZOMBIE IN CASA SUA CHE LA INSEGUE!

Vabbè.

Sveglio Konchi, le due si salutano, e, manco a dirlo, il mostro sbuca come suo solito.

Scappando, le cretine si infognano in un vicolo cieco.

Abe prende coraggio e cerca nell'inventario (cioè sotto la gonna) qualcosa da poter usare.

Possiamo scegliere fra:

- Il cellulare;
- La macchina fotografica di Konchi;
- Il tubo di ferro;
- Niente.

ANCHE SE UNA PERSONA NORMALE USEREBBE IL TUBO DI FERRO, la risposta giusta è "La macchina fotografica di Konchi".

Sì, scegliendo qualsiasi altra cosa si andrà incontro alla morte.

Sì.

Sparafleshiando il mostro con una luce che kristo iddio manco un faro è così potente, il mostro se la da a gambe e noi, finalmente, riusciamo ad uscire.

Troviamo anche una TDNArmor, che non chiedetemi cosa sia perchè non abbiamo la possibilità di usarla.

La scena finale vede Abe, in classe, che fissa il cielo, come all'inizio, e Konchi che le spunta alle spalle.

Il tutto termina in maniera proprio epica, idilliaca, con un fermo sul cielo e le facce di Sano e Kumoko, ricordati con affetto.

E FINE.

E' FINITO.

FINITO FINITO FINITO.

*urlo di liberazione*

Sukutte, ahimé, è proprio brutto. Anni luce da Akemi Tan che a sua volta non è che sia un capolavoro.

E niente.

Devo ancora giocare a Sukutte [ADDITION] che penso sia tipo un DLC di Sukutte, e non sia mai che mi aiuti a capirci qualcosa in questo tripudio di polpette.

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