Scappata dall'Inferno [IN REV...

By Lagharta

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Si può scappare da un destino che non ci appartiene? More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 30
Capitolo 31
ΨAvvertenze♰
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Venia
Capitolo 36
Capitolo 37
- Angolo scrittrice -
Capitolo 38
Capitolo 39
- Angolo libro -
Finale?
Sorpresa!

Capitolo 29

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By Lagharta

<< Che significa che rimarrà qui? >> esclama Gabriel.

<< Che il vostro angioletto della Liberazione rimarrà agli Inferi per scontare la sua pena.>> conclude, osservando l'angelo che ha iniziato a respirare più velocemente dalla preoccupazione.

No. Reiyel non può rimanere qui.

<< Tu sei pazzo. Un angelo agli Inferi? Sai cosa potrebbe succedere se uno di noi resta per troppo tempo terreno... >> Parla adesso Uriel allarmata, mettendosi le mani nei capelli.

<< Questa è la mia decisione. Se non vi sta bene sapete cosa vi aspetta. >> detto ciò, Lucifer, ci da le spalle per raggiungere un'altra porta.

<< Accetto. >>

Gli occhi di tutti cadono su Reiyel, che accetta con grande coraggio la sua sorte.

<< No! >> urlo, avanzando verso di lui. Questo non te lo permetto!

Ma prima ancora di raggiungerlo, Reiyel mi lincia con i suoi occhi blu, facendomi bloccare sul posto.

Perché lo fa...?

L'angelo dai capelli argentati si solleva, tornando a guardare il Signore. Fa qualche passo verso la sua direzione per poi inchinarsi al suo cospetto.

I ciuffi platinati ricadono sulle gote, nascondendo il suo sguardo nella penombra che viene creata dai capelli.

Lucifer sembra soddisfatto ed osserva l'angelo dall'alto - essendo notevolmente più alto di Reiyel -, nonché suo nuovo suddito.

<< Benvenuto nella tua nuova casa, Angelo della Detenzione. >> e con queste parole un boato nella stanza si solleva e con sè il mio cuore perde più di un battito.

<< Reiyel, non sei costret- >>

<< No, va bene così Arcangelo. Lo voglio davvero. Servirò il Re dell'abisso. >> Reiyel ferma ogni parola con un gesto della mano. Si raddrizza e fissa dritto negli occhi Lucifer.

<< Se vorrete anche marchiare la mia pelle e fare di me totalmente il vostro schiavo, in cambio dovrete rendere libera Vaan. >>

Corrugo la fronte, non capendo cosa abbia in mente e mi intrometto subito << No, io resto qui con te, non m'importa io voglio rimanere. Non ti lascio solo e soprattutto con... >> mi giro in direzione di Beliel e lo vedo ammiccare verso di me. So cosa ha in mente. Vuole torturarlo ed approfittarsi della sua situazione.

<< Vaan... Per favore. >>

<< No, Reiyel ti prego. Ti prego. >> non voglio più separarmi da lui.

<< La nostra cara ragazzina non sembra volersene andare. >> parla Lucifer, tamburellando un dito sulla propria guancia.

<< Lei è d'accordo. Mentre voi, mio Signore? >> Reiyel torna a guardare il Sovrano, sospirando pesantemente ed ignorando ogni mia obbiezione. I due si scambiano per lunghi attimi degli sguardi scrutatori, fino a quando Lucifer non annuisce.

<< E sia. Riavrete l'anima. >> detto ciò, il Signore, se ne esce dalla stanza senza voltarsi più, nonostante le nostre polemiche.

<< Mio signore?? >> Dice Beliel, non aspettandosi una simile decisione.

Il demone cammina nella direzione da dove è sparito il sovrano, ma non prima senza passare davanti a me, fermandosi a guardarmi.

<< Che cosa vuoi? >>

Mi accarezza con il dorso delle dita la guancia per poi chinarsi lentamente verso il mio viso, non temendo una qualche mia reazione brusca << Ci rivedremo, Vaan. Stanne certa. >> con ciò lascia un lieve bacio all'angolo delle mie labbra e se ne va.

Perché glielo lascio fare? Ma soprattutto, perché sento sempre che, nonostante sia pericoloso, non possa farmi del male.

<< Adesso andiamo >> ed è Uriel ad invitarmi ad uscire.

<< E lo lasciamo qui? No, mai. >>

<< Vaan.. >> mi giro e trovo Reiyel, che ancora guarda verso la porta da dove i due demoni sono usciti.

<< Vai ho detto. >>

<< No, Reiyel. >>

<< Sta zitta e va, adesso! >>

Sussulto, spaventata da quel tono di voce, che non pensavo potesse possedere. E'  un tuono nel bel mezzo di una giornata calda e soleggiata. Il mio cuore e il mio corpo vogliono correre da lui ad abbracciarlo. La mia testa, invece, vuole indietreggiare e correre via, ed è quello che sto facendo.

I miei piedi fanno retromarcia e le mie mani si stringono al ventre, trovando la stoffa del mio vestito nero come anti-stress. Mi volto di scatto e scappo verso l'uscita della stanza, colpendo con la spalla il braccio di Uriel.

Quasi rotolo giù per le scale, non bado nemmeno alle Cinque ragazze posteggiate ad ascoltare quello che è successo sulle rampe, che al mio passaggio tentano invano di fermarmi e fuggo nella mia camera.
Chiudo la porta e mi appoggio ad essa, rilasciando delle lunghe, lunghissime lacrime bollenti che ricadono sul pavimento.

Volevo solo aiutarlo, come lui ha fatto con me fino ad ora. Perché non me lo lascia fare? Che cosa gli ho fatto?

Con ancora le lacrime agli occhi, mi alzo e vado verso la mia piccola scrivania. Apro il cassetto e prendo la spazzola. La studio con attenzione ed alcune gocce salate si versano sulle setole bianche, inumidendole.

Asciugo le mie guance con i veli del vestito ed inizio a spazzolarmi. Così, perché ogni volta che guardo questa spazzola penso che sia un vero peccato non usarla. E' un oggetto prezioso e non bisogna abbandonarlo come se non avesse importanza, come se fosse una comunissima spazzola. Lei c'è ed è qui.

So che con questi pensieri paragono me stessa a quello che è appena accaduto. Ed è così stupido, ma mi sento così impotente.

Guardo verso la porta-finestra della mia camera che mi ha tenuta compagnia durante il mio alloggio, vedo il mio riflesso nello specchio e noto che ancora non smetto di piangere.

Qualcuno bussa alla porta, prendo un profondo respiro e vado ad aprire. Torah mi guarda con rancore, so che avrebbe voluto aiutarmi.

<< Mi hanno mandata a cercarti e ovviamente sapevo dove trovarti. Congratulazioni, ce l'hai fatta ad uscire dalla gabbia. >> mi sorride debolmente, fandomi spazio per poter uscire.

<< Oh Torah.. io..>>

<< Andiamo. >>

Varco la soglia senza aggiungere altro ed esco. Andiamo davanti alle scale situate nella sala grande, ovvero dove si trova l'entrata del castello e lì ad attendermi ci sono Uriel, Gabriel e Azazel.

Mi unisco agli Angeli e prima di uscire chiamo Torah, che stava risalendo le numerose scale, fermandola proprio nel punto in cui l'ho vista per la prima volta.

<< Non vi abbandono >> Torah mi sorride annuendo e mormora con le labbra.

<< Ti aspettiamo. >>

Siamo fuori e già mi sento in colpa. Usciamo dai neri cancelli, seguiti dagli altri angeli e ci inoltriamo nel bosco in completo silenzio. Nessuno profera parola, tenendo lo sguardo dritto e senza indugiare a guardarsi dietro.

Siamo nel punto in cui mi lasciò Azazel.

Egli stesso mette una mano intorno alla mia vita e mi stringe a sè << Scusami, è l'unico modo per portarti. >>

<< Non preoccuparti. >>

Azazel mi sorride e senza dire più nulla, squarcia l'aria con le sue immense ali ed alcune piume candide scivolano a terra.

<< Torniamo a casa. >> sussurra Uriel, un attimo prima di librarsi nel cielo.

La risalita è qualcosa di inspiegabile. Sembra come un bagno di acqua fresca e rigenerante. Tutti i mali, lo sporco e l'oscuro, che si era accollato alla mia pelle scivola via, venendo ripulita da tutto il male che stava provando ad impossessarsi di me.

I piccoli peli delle mie braccia si raddrizzano e la sensazione dentro al mio corpo è pura adrenalina. Sento degli strumenti suonare in lontananza e i miei capelli, all'udire di quelle note, svolazzano a ritmo, senza più scompigliarsi o finire in faccia a me e ad Aazel per il forte vento.

Tengo gli occhi chiusi e mi lascio baciare dalle soffici nuvole che ridanno il benvenuto alla mia essenza.

I piedi miei non toccano più la terra ed io volo dentro il bianco.

Tutto cambia da quassù, non ci sono barriere o guardie che ti sorvegliano. Finalmente la Libertà entra nel mio corpo.

Alzo le braccia al cielo ed apro gli occhi, vedendo il blu. Lo stesso blu dei suoi occhi.

Ma lo sto facendo da sola, senza Azazel, senza Uriel.

Con le mie ali.

Guardatemi, so volare.

Quasi trapasso col mio corpo quel blu infinito, ma decido di lasciarmi cadere di spalle verso le nuvole sottostanti, dove i dorati cancelli si aprono per lasciarmi entrare.

Fiondo letteralmente in piedi sul marmo gelido, su cui le anime passeggiano.

La nebbiolina che copre le gambe di ognuno si sparge, lasciandomi spazio. Sento le mie spalle scricchiolare e farsi più forti.

Davanti a me Uriel mi accoglie con un grande sorriso.

<< Lo sentivo. >>

L'Arcangelo viene seguito da altri angeli, compreso Michele. Egli mi accoglie a braccia aperte.

<< Bentornata a casa, tra i tuoi fratelli. >> l'Arcangelo viene di fronte a me, alzandomi il viso con entrambe le mani e lasciando un piccolo bacio sulla mia fronte.

<< Vaan, seminata sullaTerra, raccolta dall'Inferno e germogliata in Paradiso. Erano secoli ormai che non accadeva. >> Mikael quasi si commuove pronunciando queste parole. Assottiglio lo sguardo e sorrido non capendo.

<< Che cosa? >> domando curiosa, vendendo i volti di tutti illuminati da una strana luce.

<< La nascita di un nuovo Angelo. >>

<< State dicendo sul serio? >>

Michele mi raggira, finendo dietro la mia schiena. Sento qualcosa tirare una parte del corpo, come se mi stessero strappando i capelli.

<< Ahi! >>

L'Arcangelo torna davanti con una piuma totalmente nera, la rigira tra le dita ed essa riflette argentea sotto ai raggi del sole.

<< Io non... >> mi cede la piuma.

Al tatto è veramente leggera ma soprattutto calda, come se appena forgiata da un fabbro. Guardo dietro di me ed una cascata di piume, uguali a quella che tengo, alloggia sulla mia schiena. Sono nere, come la cenere, con qualche sfumatura d'argento che mi ricordano la chioma di Reiyel.

<< Tu sei l'essenza che è in grado di tornare indietro. Di far perdonare tutti dai propri peccati. Il tuo animo è puro come quello di un  angelo. Adesso sei tu l'angelo della Liberazione. >>



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