Scappata dall'Inferno [IN REV...

By Lagharta

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Si può scappare da un destino che non ci appartiene? More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
ΨAvvertenze♰
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Venia
Capitolo 36
Capitolo 37
- Angolo scrittrice -
Capitolo 38
Capitolo 39
- Angolo libro -
Finale?
Sorpresa!

Capitolo 26

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By Lagharta

Corro insieme a Uriel in direzione del castello, dove gli angeli e i demoni si sono riuniti per parlare.

A quanto pare nei miei ultimi ricordi da viva, Uriel ha scoperto che sono stata catturata e delle persone mi hanno fatto qualcosa. Hanno cambiato loro il mio destino e in tutto questo c'entra Beliel.

Arriviamo al castello e fuori troviamo la maggior parte degli angeli, Uriel si fa avanti per prima << Gabriel? >>

Un uomo che porta dei biondi capelli legati ad un piccolo ciuffo, risponde << Col Sovrano degli Inferi, successo qualcosa Arcangelo? >> chiede dubbioso, Uriel scuote la testa e afferra il mio polso portandomi con sè all'interno dell'edificio.

<< Pensi che dopo aver visto quei ricordi, possa finalmente tornare? >> domando cercando di non farmi staccare il polso dalla donna.

<< Lo spero davvero, tu non hai nessuna colpa. >>

<< Anche le altre ragazze quindi! Possiamo salvarle! >> Esclamo speranzosa, sotto allo sguardo deciso di Uriel.

Sospiro ed inizio a pregare che tutto questo possa finire in meglio per tutti.

Uriel sembra conoscere bene questo posto, percorre i corridoi e sale le scale con facilità, come se fosse già stata un sacco di volte qui.

Saliamo e saliamo ancora, fino a che non arriviamo alle scale a chiocciola di legno, che portano alle camere del Signore.

Le voliamo letteralmente ed arrivate davanti alla porta di Lucifer, Uriel la spalanca letteralmente con una mano.

<< Ma prego fa pure. Non bussare. >>

Troviamo Lucifer accomodato sulla sua poltrona dietro alla scrivania, con le gambe accavallate e le mani unite sul grembo mentre all'altro lato Gabriel sta seduto rigidamente sulla sedia, con alle sue spalle Reiyel ed Azazel. Tutti sono voltati verso di noi e l'Arcangelo si alza di scatto in piedi.

<< Che succede? >>

<< L'ho fatto. >> risponde semplicemente Uriel. Gabriel aggrotta la fronte e si avvicina a noi con passo svelto.

<< Lo sai che con le anime non va fatto. E' vietato, loro non devono avere ricordi simili e- >>

<< Sì Gabriel lo so. Ma è troppo tardi ormai. >> risponde svelta Uriel, per passare poi all'attacco contro Lucifer.

Il Sovrano sentendosi preso in causa, alza un sopracciglio << Cosa vuoi da me? >>

Uriel va davanti alla scrivania e sbatte entrambe le mani su essa << Vaan non è tua, l'ho visto. >>

Per lunghi attimi egli non risponde, rimanendo a fissare Uriel e mettendola al quanto a disagio, tanto da farle togliere le mani dalla scrivania.

<< Hai ragione. >> spalanco gli occhi, incredula alla risposta del Signore.

<< Che intendi? >>

Mi giro verso Reiyel, vedendo che anche lui ha fatto la solita cosa e ci guardiamo confusi entrambi.

Non riesco a mantenere il suo sguardo e faccio cadere gli occhi sulle sue spalle e poi sui fianchi; vorrei tanto andare da lui e nascondermi dietro alla sua schiena e non pensare di dover affrontare tutto questo da sola. Ho bisogno di lui.

Abbasso ancora di più il viso fino al pavimento e sento qualcosa di caldo scivolare sulla mia gota fino all'angolo delle labbra.

Nel frattempo in sottofondo sento Uriel battere nuovamente le sue mani sulla scrivania.

<< Beh? Deciditi a rispondere, Lucifer! >>

<< Intanto calmati, sei a casa mia e porta rispetto. Vi ho fatto entrare nel mio castello con gentilezza. E tu in questo momento non sei gentile, né con me né con il mio tavolo. >>

Quanti problemi sto causando, forse dovrei prendere in seria considerazione di rimanere qui.
Sono un peso, sto combinando solo guai e non mi va di far star male altre persone o dare loro problemi. Mi è bastato il viso di mia madre in lacrime e il non poter far nulla mi ha fatto morire una seconda volta.

Dalle mie labbra vedo un goccia di liquido cristallino precipitare sul pavimento. Sto veramente piangendo?

Un'ombra passa sopra il mio corpo e una mano afferra una seconda lacrima che stava per cadere al suolo. Continuo ad osservare il tragitto della mano che da mezz'aria arriva alla mia gota. Mi tocca con dolcezza e sento il pollice asciugarmi le lacrime.

Alzo il viso e trovo quello di Reiyel che mi guarda con malinconia. Sbatte lentamente le lunga ciglia e il suo caldo respiro giunge fino ai miei occhi.

Adesso il suo pollice sfiora le mie labbra, asciugando anche quelle.

La voce di Uriel e Lucifer che parlano sono ormai lontane, come infondo ad un tunnel; adesso, dopo tanto tempo, ci siamo solo io e Reiyel. Di nuovo insieme. Finalmente vicini.

<< Va tutto bene. >> mormora con la bocca.

<< Adesso ci sono io, te l'avevo promesso. >>

Rilascio un sospiro di sollievo e spingo il mio corpo verso il suo per abbracciarlo.

<< Vaan appartiene a Beliel. >> mi blocco subito per voltarmi verso Lucifer. Ho sentito bene?

<< Che diavolo dici? >> domanda Uriel. Il Sovrano si alza dalla poltrona, facendo il giro della sua elegante scrivania ed una volta trovatosi vicino alla donna, si appoggia alla superficie del mobile.

<< Ho visto come l'hanno presa e come l'hanno uccisa per invocare Me. Ma tu mi conosci, non mi perdo in queste piccolezze; hanno recitato una setta in nome di Beliel e così ho mandato il ragazzo a loro, sono anni che uccidono umani e mi creano problemi. L'avete notato anche voi l'aumento di anime. Li ho accontentati e a quanto pare hanno smesso. Beliel ha promesso loro delle capacità molto rare e un posto d'onore. Non hanno più dato fastidio. >> rimaniamo tutti a bocca aperta.

Sono basita. Quindi è questa la verità? Alef non disse questo. Che stia mentendo di proposito?

<< Il bene di tutti in cambio del sacrificio di un'unica persona. >> finisce di parlare guardando verso la mia direzione.

<< Quindi mia cara sorella, Vaan non è mia ma di Beliel. >> Uriel si volta verso di me, non sapendo cosa dire e nemmeno io so con sincerità cosa rispondere.

Una risata, in prossimità di un angolo oscuro della stanza, ci invita a voltarci.

Reiyel mi stringe a sè e sento le sue braccia scottare sulla mia pelle.

Dal buio la figura di Beliel esce tranquillamente per passeggiare intorno a noi. Il demone mi fissa con orgoglio e si ferma davanti a me e Reiyel.

In tutta risposta l'Angelo posiziona una mano sull'elsa della spada e l'altra stringe il mio fianco.

<< Calmati biondino. >>

<< Bada a come parli, moretto. >> risponde Reiyel, digrignando i denti. Gabriel si mette al fianco di Reiyel e poggia una mano sulla sua spalla, stringendola per rassicurarlo.

<< Reiyel, non agitarti. E' quello che vuole lui. >>

<< Sì Reiyel, ascolta il tuo Arcangelo. >> interviene Lucifer << Perchè se infrangete il patto, non avrò pietà a staccare la testa e le ali ai tuoi compagni. >>

Uriel rilascia un sonoro suono onomatopeico con le mani sui fianchi e si avvicina al sovrano degli inferi << Lucifer, ci stai minacciando? >> chiede incredula.

Il Sovrano sentendola, si volta ridendole in faccia << Brava, sei più sveglia di quanto ricordassi. >> ammutolisce così Uriel, offendendola.

Azazel si unisce a noi e Beliel non accenna a non smettere di fissarmi o andarsene.

<< Richiamate la vostra guardia, Lucifer. >> dice Reiyel, guardando costantemente Beliel in cagnesco, stringendomi fino a quasi soffocarmi.

Azazel studia gli strani modi di fare delll'angelo dai capelli platinati e dalla sua espressione noto che non sta capendo il perché di una reazione così possessiva nei miei confronti.

D'altrocanto non so resistere a questo suo comportamento e metto delicatamente una mano sul suo petto, per poi sussurrargli << Reiyel. >> catturo la sua attenzione e l'angelo abbassa il viso per sorridermi, cosa che faccio anche io.

<< Posso richiamarlo, ma lui non se ne andrà senza ciò che gli appartiene, com'è giusto che sia. >> risponde Lucifer.

Beliel allunga una mano verso di me ed io lo guardo contrariata.

<< No. >> dico, ignorandolo.

<< Se non vieni tu da me, sarò io a venire da te. >>

<< Tieni giù le tue luride mani da lei. >> prende le mie difese Reiyel, impettendosi.

Non voglio stare più qui, finalmente Lui è tornato da me e adesso ce ne andremo. Perchè così mi aveva promesso e così sarà.

<< E' un vero spasso ogni volta. >> avanza Lucifer, spostando Uriel << Vedere come l'aria quaggiù influenzi voi piccoli giovani angioletti. >> i profondi occhi blu di Reiyel passano da Beliel al Signore.

<< Che intendete? >>

<< Qui non siamo più in Paradiso, qui le emozioni sono più terrene, più reali e più forti tanto da essere quasi mortali per un essere che è fatto di quinta essenza come, appunto, un angelo come te o un'anima. Ed ecco perché il vostro caro Paradiso è tanto freddo e tranquillo. >> spiega con voce profonda, tanto da entrare in corpo e scolpire le stesse parole pronunciate da lui sulla carne ed ora, anche io, capisco tutto.

Ecco perché, essendo legata all'Inferno, le farfalle, l'acqua, i cancelli e il mio corpo hanno reagito e reagiscono in quel modo a me.

<< Quindi, angioletto, controllati. >> da un ultimo avviso.

Sia io che Azazel guardiamo Gabriel in cerca di risposta e lo vediamo annuire. L'arcangelo si volta, camminando verso la porta.

<< Andiamo. >>

<< Oh già andate? Peccato, tornate presto a farmi visita. >> dice falsamente contento Lucifer. Beliel con un incredibile scatto si mette davanti me, afferrando la mia mano e spingendomi verso di sè, ma qualcuno, molto più veloce di lui, lo scaraventa dall'altro lato della stanza.

Il demone sbatte violentemente la schiena contro il muro.

Mi giro verso Reiyel e lo vedo con ancora il pugno rivolto verso il punto dove è stato catapultato Beliel.

<< Sei impazzito Reiyel?! >>

Il demone si rialza barcollando, si asciuga con un dito il labbro sanguinante e fissa con occhi neri e spietati l'angelo.

<< Adesso ci divertiamo. >>

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