Scappata dall'Inferno [IN REV...

By Lagharta

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Si può scappare da un destino che non ci appartiene? More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 26
capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
ΨAvvertenze♰
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Venia
Capitolo 36
Capitolo 37
- Angolo scrittrice -
Capitolo 38
Capitolo 39
- Angolo libro -
Finale?
Sorpresa!

Capitolo 25

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By Lagharta

( Nella foto Vaan )



<< Vi sembra il luogo adatto? >> domanda Lucifer inacidito.

Mi allontano subito da Beliel, pulendo le mie labbra col dorso della mano e il mio pensiero va a Reiyel. Cosa avrà pensato?

Lo vedo di profilo, con gli occhi a terra, l'aria abbattuta e la mano stretta sul pomello dell'elsa.

Maledetto Beliel. Lo sento sghignazzare alle mie spalle e sono tentata di colpirlo nel petto con una delle spade degli angeli.

<< Lucifer, possiamo parlarne non qui fuori? >> sussurra la donna a poca distanza da me, ma in questo momento non posso far altro che stare in silenzio e rimuginare sul fatto appena accaduto.

Mi sento in colpa. Come ho potuto lasciarglielo fare.

<< Se è così vitale perché non è venuto Mikael stesso? >> il Sovrano passeggia avanti e indietro, parlando con gli angeli.

<< Lo sai che i lavori in Paradiso sono molto più complicati. Noi non ci limitiamo a schiavizzare le prime anime che ci consegna l'angelo della morte. >> risponde Gabriel, osservando Lucifer con stizza. L'arcangelo, visibilmente sicuro di sé, emana una percettibile luce intorno al suo corpo. Marcando la sua regale importanza nella classe degli angeli più importanti.

<< Cosa ne vuoi sapere? >>

<< Lo so, schifoso. >> e detto ciò, una scintilla d'ira passa nello sguardo di Lucifer, che lo fa spingere addosso a Gabriel, ma la mano di Uriel lo blocca subito.

<< Lucifer! >> la donna lo guarda severa, alzando l'indice sul suo petto in segno di fare silenzio mentre una leggera brezza scompiglia i capelli di tutti i presenti << Parliamone. Per l'equilibrio del nostro mondo e della nostra casa. >>

Le parole della donna sono piene di tristezza, temendo che da un momento all'altro tutto il suo mondo possa finire in mano ad una inutile guerra.

Lucifer cede ed alza lo sguardo al cielo.

<< Dio... >> si allontana, incamminandosi verso il castello senza proferire parola seguito da Gabriel ed altri angeli, tra cui Azazel; Beliel a comando di uno schiocco di dita, segue il suo padrone e stessa cosa fanno le Cinque.

Resto ferma nella mia posizione e mi giro verso gli angeli.

Sono tutti qui e il cancello è aperto. Basterebbe così poco..

Reiyel ancora non mi guarda e sembrerebbe non volerlo fare per ora. Dei passi si avvicinano a me, non faccio in tempo a vedere chi sia che mi ritrovo la donna dai lunghi capelli biondi davanti a me.

<< Tu sei Vaan, giusto? >> mi chiede gentilmente, porgendomi la mano che stringo subito.

<< Esatto, Uriel? >> chiedo timorosa, non sicura di rivolgermi in modo rispettoso chiamandola subito così.

<< Proprio così. >> dice facendo una cristallina risata << Ci siamo già incontrate. >> mette un braccio intorno alle mie spalle e mi accompagna oltre la soglia dei cancelli.

Mi giro verso il castello, non sapendo se poter andare veramente o no.

<< Tranquilla, è solo una passeggiata. Non credo che manderà truppe a cercarti nel suo bosco. >> mi rassicura stringendomi a sè.

Varco finalmente i cancelli e gli angeli si fanno da parte per farci passare. Cammino vicinissima a Reiyel, ma quest'ultimo non accenna a nulla e ciò mi distrugge. Scusami Reiyel, non volevo.

Superiamo il gruppo e ci inoltriamo nel bosco.

<< Tu puoi spiegarmi cosa sta succedendo? >> domando,  guardando i miei piedi avanzare tra ciuffi di verde erba umida.

<< Mhmm. >>

<< Davvero? >> mi giro a guardare l'angelo incredula, staccandomi da lei e camminandole davanti.

<< Certo, o almeno ti dirò quello che so, ma non il motivo. Ancora tante cose sono all'oscuro per noi. >>

<< Ti prego, raccontami tutto. >> mi fermo subito facendo fare la stessa cosa a Uriel. Mi guarda sorridendo debolmente e sospirando, mi accarezza una guancia.

<< Immagino che tu non ricordi la tua morte. >> scuoto la testa facendo segno di "no", sapendo comunque - tramite le cinque ragazze - che sono stata sacrificata.

<< Noi sì. Tutte le anime che lasciano il corpo terreno vengono segnate su pergamene e pure tu sei su una di quelle. >>

<< E questo è un bene immagino. >>

<< Ma certo. Mi hanno raccontato tutti i fatti successi e Vaan siamo giunti ad una conclusione, soprattutto grazie a varie ricerche. >> l'angelo passeggia nei pressi di un vecchio secolare, muovendo nervosamente le dita tra di loro.

<< E? Cosa mi è successo? >>

La mano di Uriel accarezza la corteccia ruvida dell'albero e dove toccano le sue dita, vengono rilascia lievi linee di luce che si dissolvono subito. Questo silenzio mi innervosisce.

<< La tua anima è stata macchiata. >> risponde in un mormorio, girandosi verso di me e portando la mano al petto.

Ancora non capisco, macchiata da cosa?

<< Cosa significa? >>

<< Che il tuo Destino, dopo la morte, sarebbe stato di riposare all'interno dei cancelli del Paradiso, ma qualcosa prima della morte stessa, lo ha cambiato. >> gli occhi dell'angelo indagano la mia figura e si avvicina cautamente << Qualcosa di cattivo ha macchiato la tua purezza, espandendo questo male in tutta la tua anima e costringendoti a finire qua agli Inferi. >> intorno alla donna noto una sottile luce dorata - proprio come ho visto a Gabriel -, una leggera sabbia che svolazza sulle sue spalle incurvate in avanti per permettere alle sue mani di toccare il mio viso.

Sento i suoi palmi caldi che mi infondono tranquillità e chiudo gli occhi.
È la stessa sensazione che mi regala Caliel.

<< No, continua a guardarmi. >>

Ascolto l'ordine e osservo la donna. Guardo i suoi enormi occhi di zaffiro cambiare colore, tendendo al bianco man mano che i secondi passano.

<< Ci vorrà solo un attimo. >>

Sento qualcosa entrare nel mio corpo, un grosso ago nella mia testa e di fronte a me inizio a rivedere immagino di tutto quello che ho passato fino ad ora in questo mondo arcano.

E' tutto un replay al contrario.

Fino al buio stesso.

Vedo le mie palpebre aprirsi, incontrando il viso di mia madre circondato da tanti piccoli tubicini trasparenti che mi sorride e delle persone con mascherine davanti alla faccia applaudono soddisfatte.

Ancora una volta avanti veloce.

Uriel sta guardando tutta la mia vita.

Il mio primo dente, ne percepisco il dolore alla gengiva.

La spina nel dito e la mia compagna che la toglie, odo le mie grida di dolore.

Il dolce che ho fatto per il compleanno della nonna, completamente alla ciliegia. Che buono l'odore di impasto appena sfornato.

La mia mano al contatto con il morbido pelo di un gatto, che passava sempre davanti casa mia.

Le risate.

I pianti.

I baci, gli abbracci, il calore.

La vita.

Adesso sto camminando verso casa, riconosco ancora la strada; il sole è calato, ma c'è ancora luce e il verso dei grilli in sottofondo mi fa intuire che è estate, fa caldo e un ragazzo in lontananza è appoggiato ad un muro.

Fischietta e lancia una mela in aria per poi riafferrarla al volo, porta un cappuccio ed è completamente vestito di nero.

Lo supero, ignorandolo e cammino per la mia via.
Dei passi mi seguono, ma non ci bado molto. Una macchina passa vicino al marciapiede, un uccellino vola via da un ramo e un cane, dall'altra parte del vicolo, abbaia.

Giro l'angolo ed accelero, stessa cosa che fa la persona dietro di me.

Mi sta seguendo.

Roteo il corpo per vedere chi mi pedina, ma l'ultima cosa che vedo sono degli occhi grigi.

Il prossimo flashback prosegue a scatti: delle persone parlano in sottofondo e riconosco il colore del fuoco, che mi circonda. Sono sdraiata sopra qualcosa di duro e freddo, la testa mi duole e il corpo è legato con delle corde.

<< Riportaci a casa! >> sento << Aiutaci a tornare! >> ancora voci.

Riesco a spalancare totalmente gli occhi e sopra la mia testa vedo il ragazzo incappucciato che mi tiene il viso.

<< Accetta questo dono! Ti imploriamo! >> Gridano.

Sbatto le palpebre e metto a fuoco.

Beliel.

Una fitta colpisce in pieno il mio ventre e dopo... tutto diventa buio.

E come se fossi stata sputata dall'oscurità, ritorno in me, nel bosco, riprendendo fiato assieme a Uriel.

Siamo entrambe col fiatone e ci guardiamo negli occhi incredule a ciò che abbiamo visto.

<< Che significa? >> domando con affanno, tenendomi il ventre con le unghie.

<< Che puoi ancora essere salvata. >> .


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