Shawn 365 (Shawn Mendes)

Od bestdrugever

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Cami arriva in Accademia con due giorni di ritardo ed è così costretta a stare nella stanza 365, la stanza di... Více

Chapter 1 - Too late
Chapter 2 - Can I help you?
Chapter 3 - Girlfriend
Chapter 4 - Nice to meet you
Chapter 5 - Blonde girls
Chapter 6 - The ending is the same every damn time
Chapter 7 - She bad
Chapter 9 - Superstar?
Chapter 10 - Introducing
Chapter 11 - Look around
Chapter 12 - Hard times
Chapter 13 - Little crack
Chapter 14 - Morning
Chapter 15 - Got a secret
Chapter 16 - Unexpected
Chapter 17 - I'm drunk
Chapter 18 - Slap!
Chapter 19 - Night changes
Chapter 20 - Furious
Chapter 21 - Brunch
Chapter 22 - Prank
Chapter 23 - Express
Chapter 24 - Getting better
Chapter 25 - Mess
Chapter 26 - Sweet
Chapter 27 - Feeling
Chapter 28 - Amnesia
Chapter 29 - Kiss
Chapter 30 - Sorry
Chapter 31 - Oops!
Chapter 32 - Break up
Chapter 33 - Disaster
Chapter 34 - Temperature rising
Chapter 35 - No
Chapter 36 - Caught
Chapter 37 - Rebel
Chapter 38 - I want you
Chapter 39 - Gentleman
Chapter 40 - Jingle bells
Chapter 41 - Close
Chapter 42 - Women have got the power
Chapter 43 - I'm gonna stay
Chapter 44 - Reason
Chapter 45 - That day
Chapter 46 - Faded plans
Chapter 47 - On the road
Chapter 48 - Companion
Chapter 49 - Palm trees and white sand
Chapter 50 - Overflowing alcohol
Chapter 51 - Hated
Chapter 52 - Lick my lip
Chapter 53 - Fight
Chapter 54 - I love you
Chapter 55 - Way back
Chapter 56 - Talk
Chapter 57 - Sorting out
Chapter 58 - Kids
Chapter 59 - Mission accomplished
Chapter 60 - Triumph
Wattfacts
1st missing moment
2nd missing moment
3rd missing moment
4th missing moment
5th missing moment

Chapter 8 - Mistakes

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Od bestdrugever

Cami si svegliò il mattino dopo al suono della sveglia.

Quanto odiava quell'affare.

Dopo essersi vestita e pettinata, andò a fare colazione in cucina, dove incontrò Ally.

- Oggi Austin non viene. - le comunicò.

- Perché? - chiese Cami.

- Non vedo perché dovrebbe venire. Gli ho detto che saresti benissimo stata capace di cavartela da sola.

Cami cercò di mantenere la calma.

- Ti ricordo che sono qui da nemmeno due giorni. Non è facilissimo orientarsi. E poi siamo a New York!

- Sai che problema.

- Okay, ho capito che non ti sto simpatica, ma potresti almeno fare finta di comportarti educatamente? - rimbeccò Cami.

Ally alzò le sopracciglia e sospirò.

- Ti accompagno fino all'Accademia, poi te la sbrighi da sola. Intesi?

Cami accettò: era il meglio cui poteva aspirare da Ally.

Finirono in fretta di bere il caffé, poi presero le borse e uscirono.

Il sole brillava dolce e fresco su una New York autunnale, ancora in fase di risveglio. I volti delle persone per strada erano ancora assonnati e i movimenti meccanici. I soliti uomini con le valigette in mano e le giacche e cravatte noiosamente grigie, le solite donne con i tailleur neri, i soliti giovani ragazzi che si trascinavano a scuola.

I clacson delle auto davano un po' di vita a quella insolita quiete, che rifletteva l'umore di chi era ancora abbracciato all'estate e faticava a tornare all'intensa vita lavorativa.

Un bambino sullo skateboard andò addosso ad Ally mentre giravano l'angolo e lei imprecò. Cami si mise a ridere per la linguaccia che il bambino le aveva fatto.

- Che moccioso! E tu non ridere. - le lanciò un'occhiataccia.

Arrivarono alla Juilliard.

- Ora puoi proseguire da sola. Ciao ciao. - la salutò Ally.

- Aspetta. Ma tu cosa fai? Non studi all'Accademia?

- Io inizio lunedì. Questa settimana è una sorta di accoglienza per i novellini.

- Ah. Okay.

Cami entrò alla Juilliard e si sentì disorientata: dove doveva andare? Che lezioni aveva?

Al punto accoglienza c'era la ragazza del primo giorno, che le consegnò un foglio con l'orario di tutte le sue lezioni.

Con il naso ficcato nel foglio, Cami non si accorse di essere andata addosso a Justin.

- Ehi. Siamo distratti oggi? - la salutò sorridendo.

- Ciao Justin. - ricambiò lei - Un pochino. Sto cercando di capire dove andare.

- Fammi vedere. Adesso hai Storia della Musica, nell'ultima aula al terzo piano. Ricordi Moody? - le disse Justin.

- Chi è Moody?

- Il professore della tua prima lezione ieri.

- Oh. Allora mi conviene andare! Non credo di avergli fatto subito una buona impressione!

Justin ridacchiò e andò alla sua lezione, mentre Cami saliva le scale.

In aula erano già tutti seduti e il professore stava facendo l'appello.

- Cabello. In ritardo? - chiese Moody.

- Ehm... Un pochino.

- Si sieda... Là, vicino a Tisdale. Così non può parlare con Jauregui. - ghignò il professore.

Cami si sentì morire dentro. Perché doveva passare un'ora accanto a quell'antipatica?

Ashley spostò tutte le sue cose di una decina di centimetri dal confine del banco, manco avesse la lebbra.

- Guarda che non ho la peste.

- La tua malattia è comunque grave. - rispose Ashley schifata.

- E sarebbe?

- Sfiga.

- Ah-ah-ah. Complimenti, ti sei superata. - Cami batté le mani in un finto applauso.

- Qualcuno deve pur eccellere, no?

Cami voltò la testa, irritata. Lo sapeva che quella smorfiosa avrebbe reso le sue ore scolastiche peggiori.

Come a volerla condannare, il tempo sembrò fermarsi sulle labbra del professore, che si muovevano lente e flebili producendo un ronzio continuo, simile a un rumore di sottofondo cui non si fa più caso. L'unico suono cui gli studenti prestavano attenzione era il silenzio mortificante.

- Gillies. Dormi pure? - il tono di voce del professore si alzò lievemente.

La ragazza al primo banco alzò lo sguardo.

- Ahm... No, io... Non stavo dormendo. - protestò, anche se si vedeva benissimo che stava mentendo.

- Eri attenta?

- Sì...

- Allora saprai dirmi di cosa stavo parlando.

- Certo...

Per qualche secondo in aula non si udì alcun suono. Tutto era fermo, immobile, quieto. Tutto taceva.

- Cabello, vuole darmi lei la risposta? - disse poi Moody, rivolgendosi a Cami.

Cami lo fissò di rimando.

- Bene, domani compito in classe.

***

All'intervallo Cami ritrovò Justin. A loro si unirono Lauren e Halsey, che battibeccavano come al solito.

- Come sta andando? - chiese Justin.

- Oh, una meraviglia! Moody mi ha presa di mira e per colpa mia ha messo un compito in classe domani su un argomento che nessuno sa, visto che nessuno stava ascoltando. Di conseguenza, tutta la classe mi odia.

- L'opinione della gente cambia... Non preoccuparti per questo.

- Non è finita qui. Alla seconda ora avevo lezione di canto e la Parke ha fatto fare una mini-prova a tutti, su un pezzo a scelta. Ero agitatissima e ho stonato un sacco sulle note del Titanic, guadagnandomi una trentina di smorfie disgustate, quella della Parke compresa. A coronare il tutto, mentre andavo a lezione di coreografia ho dato una spallata a Mendes per sbaglio e gli si è rovesciato il caffè addosso. Mi ha gridato contro, poi se n'è andato via incazzato e la sua fidanzata si è messa a ridere.

- Beh, almeno la lezione di coreografia è andata bene. - ridacchiò Jus.

- No! Nemmeno quella! Sono scivolata su quel cazzo di parquet!

Cami era esasperata. Le stava andando tutto malissimo e le sembrava che ogni cosa che facesse, ogni buon proposito che avesse, andasse a farsi benedire. Al contrario, Ashley, l'unica persona a suo giudizio cui dovesse andare tutto male, non faceva che gioire in quella giornata che pareva sorriderle tanto.

Che ingiustizia.

- Vedrai, andrà tutto bene. Oggi semplicemente non è giornata. - la confortò il ragazzo.

- Oggi non è giornata, ieri non era giornata, l'altro ieri nemmeno: per me non è mai giornata! Cazzo!

- Calmati, l'inizio non è mai facile. Devi avere fede.

Cami lo fissò come se fosse un idiota che non riusciva a vedere l'ovvietà.

- Ma quale fede e fede... !

***

Fortunatamente per i nervi di Cami, nessun'altra brutta figura la travolse in giornata.

Andava tutto bene, ma Cami viveva le ore in ansia per la sera, quando si sarebbe dovuta trasferire nella camera 365.

Se prima di conoscere personalmente Shawn le era sembrata un'esperienza difficile, in quel momento si chiese come sarebbe potuta sopravvivere: tra la sorella e la fidanzata di Shawn c'era veramente da disperarsi.

Tuttavia si era fatta degli amici, che l'avevano in un qualche modo confortata. Lauren si era detta pronta a uccidere Ashley se le avesse dato fastidio, Halsey avrebbe dato fuoco a Jenna semplicemente perché "le stava sul cazzo", Austin e Justin le avevano dato un caloroso abbraccio e le avevano augurato buona fortuna, raccomandandole di fare un fischio se aveva bisogno di qualcosa.

A dispetto del mortorio delle ore scolastiche, il pomeriggio passò in fretta e in men che non si dica Cami si ritrovò davanti alla porta della camera di Shawn con due valigie appoggiate lì di fianco.

Due colpetti alla porta.

- Avanti. - disse Shawn, con quella voce che da sola avrebbe rianimato un fossile.

Fede, Cami, abbi fede.

Entrò.

- Ah, sei tu.

----------

CRAZY, CRAZY, CRAZY!

Pensavate che non aggiornassi più, vero? Invece eccomi qua.

Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?

Grazie per i commenti carini ❤❤

Un bacioo

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