Le braccia esili strette attorno alla sue gracili gambe.
La sua testa appoggiata alle ginocchia, e le lacrime che scorrono sulle sue cosce.
Le spalle scosse da forti singhiozzi, e il tremore di tutto il corpo.
lei non può farne a meno, lei ha paura di loro.
sono pericolosi, la vogliono morta, ma lei non vuole morire.
Ombre sulle pareti, sul soffitto, affianco a lei.
Sussurrano.
sussurrano cose che nessuno dovrebbe mai pronunciare, e che nessuno mai dovrebbe sentire.
La invitano a divertirsi con lei, ma per farlo deve perdere se stessa.
La ragazzina urla, ma sa che così loro si divertono ancora di più.
I corti capelli rosa, ormai bagnati dalle lacrime, si scostano.
Uno di loro le alza il mento, per poi ridere.
La ragazzina è stanca, è stufa di vivere questa vita, è stufa di questo dolore.
Lei non vuole morire, ma è così stanca.
Cede.
Dopo anni di torture psicologiche e fisiche ci rinuncia.
Rinuncia a tutto, sapendo che non potrà più tornate indietro.
Anni passati a combattere una guerra che aveva già perso in partenza.
Comincia a ridere anche lei, unendosi a loro, perdendosi.
"scacco matto per voi, complimenti."
dice al capolinea, prima di lasciare che l'oscurità la ghermisca.
s/r
questo è qualcosa, è completamente diverso dal primo capito, capita.