Lay Your Heart On Me [A Tom H...

By larryshugs_

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"Quando dovresti partire?" Chiese improvvisamente, cogliendomi ancora una volta di sorpresa. "Cosa c'è Hiddle... More

Lay Your Heart On Me
Re del ritorno a casa - Andy Black
The struggle - Grizfolk
(Un)lost - The Maine
24/7 - The Neighbourhood
Still Breathing - Mayday Parade
Dirty Laudry - All Time Low
Demons - Imagine Dragons
Running Into The Night - FM-84 feat Ollie Wride
Oh Well Oh Well - Mayday Parade
It's Time - Imagine Dragons
Window In The Skies - U2
Runaway - Ed Sheeran
Run To You - Lea Michele
Unsteady - X Ambassadors
Brave - Riley Percey
Sweater Weather - The Neighbourhood
Secrets - One Republic
This Is Gospel - Panic! At The Disco
The Other Side - Tonight Alive
All I Want - Kodaline
I Belong To You - Muse
Wild - Troye Sivan
EPILOGO

Golden Days - Panic! At The Disco

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By larryshugs_

Capitolo 2

Soffiai sulla tazza bollente di tè e respirai il profumo emanato dall'infuso, sprofondando ancora di più contro il morbido divano. Tom, seduto accanto a me, fece lo stesso.

Entrambi ci stavamo godendo il momento. Tutte le preoccupazioni sembrarono svanire dal nulla tanto da creare un gradevole stato di tepore nella stanza.

Avrei voluto che quel momento durasse per sempre.

Sapevo però che prima o poi sarei dovuta ritornare alla realtà, rendendomi conto che ciò non era fattibile, perciò cercai di godermi il più possibile quei lunghi minuti di silenzio.

Sorrisi per la gradevole situazione in cui ci ritrovavamo.

Era da molto tempo che non passavamo una serata così, semplicemente ad oziare sul divano e bere un buon tè caldo. Quelle erano le nostre serate speciali.

Quando venne scoperto come attore e portato all'apice del successo in poco tempo non potei fare altro che guardare il mio migliore amico crescere artisticamente mentre, nel mezzo del suo percorso, incontrava famose celebrità ed entusiasta portava a casa qualche autografo o— nei casi più eccezionali— mi faceva parlare tramite telefono con loro solo per farmi sentire la voce del mio attore preferito.

Già, che fortuna non è vero?

In fondo dovevo pur approfittarmene in qualche modo, giusto?

Il mio migliore amico era famoso, diamine!

Tutte quelle moine nei confronti di personaggi famosi, puntualmente, facevano sbuffare Tom di finta irritazione e lo portava a punzecchiarmi giocosamente sul fatto che lo sfruttassi solo per i miei interessi personali, e come se non bastasse mi imponeva di confessare che fosse lui l'attore più bravo e affascinante che avessi mai visto. Che patetico sbruffone, pensai con un sorriso divertito.

Purtroppo si doveva fare i conti con il lato negativo di tutto quello: la lontananza. Io e Tom non eravamo abituati a quello e mai lo saremmo stati, eravamo sempre appiccicati l'uno all'altro, a casa mia o a casa sua. Stare separati per più settimane, mesi, era terribilmente sfiancante.

Ma tutto ad un tratto Tom spezzò il silenzio, interrompendo il mio flusso di pensieri, e nonostante tutto non mi dispiacque per niente.

"Ti ricordi di quella volta che mi hai dipinto un enorme quadro che raffigurava me in veste di Loki?" Mi voltai a guardarlo e notai che lui aveva già fatto lo stesso, i suoi occhi fissi nei miei brillavano come lucciole al buio "Era eccezionale"

Feci spallucce e sorrisi timidamente. Ricordavo il giorno in cui glielo avevo regalato. Era il suo compleanno. Volevo fargli qualcosa che gli sarebbe piaciuta, qualcosa che si avvicinava ai suoi interessi e passioni. Così semplicemente dipinsi Loki per come lo vedevo.

Sapevo quanto Tom tenesse a quel protagonista, quanto fosse emotivamente fragile e psicologicamente complesso. Tom amava le sfide e Loki rappresentava una di quelle. Ricordavo quanto avesse paura di non essere capace di entrare nel personaggio e di non dare la giusta importanza alle minime sfaccettature del suo carattere. Temeva di non riuscire ad arrivare allo spettatore. Pensava di non essere all'altezza.

Era terrorizzato.

"Quando lo hai visto sei letteralmente saltato da una parte all'altra della casa." Sbuffai una risata "Avrei dovuto farti un video"

"Ero così felice." Rise lui "Un paio di giorni prima ti avevo fatto partecipare alle prove e subito dopo mi hai portato quel quadro. Me lo ricordo come se fosse ieri: ha i bordi rossi e gialli e più ci si avvicina al centro, più il dipinto si trasforma in mille sfumature di verde con al centro il mio viso in veste di Loki e i miei occhi che spiccano sul resto con un profondo azzurro ghiaccio e—" rimase un attimo senza fiato mentre tentava di spiegare le sue emozioni "Era semplicemente mozzafiato." Concluse guardandomi "È stato uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto"

"Era solo un quadro" conclusi con un borbottio imbarazzato.

"Era più di quello." Scosse la testa con decisione "Era un modo di dirmi di non avere paura e di affrontare gli ostacoli. Di non lasciarmi prendere dalla paranoia, di...lasciarmi andare." Mi lanciò un'occhiata e si guardò la tazza tra le mani "Era un periodo in cui pensavo di mollare tutto. Pensavo che non avessi le capacità di poter dare ai registi e agli spettatori quello che volevano vedere, capisci? E ogni giorno guardavo quel quadro— l'ho appeso nella mia camera da letto, sai?— e improvvisamente pensavo che chiunque avesse dipinto una cosa così meravigliosa, chiunque mi vedesse così estremamente coraggioso, misterioso e con un pizzico di velata insicurezza, significava che aveva colto appieno quello che volevo trasmettere. Pensavo che qualcuno credeva in me, e quella sei sempre stata tu, Aileen"

Lo guardai del tutto esterrefatta con le guance rosse. Sbattevo le palpebre continuando a guardarlo senza emettere fiato.

Non mi aveva mai fatto un discorso così profondo. Non sapevo nemmeno che avesse tenuto quel quadro per così tanto tempo, credevo se lo fosse dimenticato.

"Ho solo dipinto quello che sentivo." Mormorai "In realtà anche tu mi sei stato d'aiuto. Eri una sorta di musa ispiratrice per un paio dei miei quadri. Quindi...uhm grazie?"

"Musa ispiratrice eh?" si aprì in un enorme meraviglioso sorriso "Ed esattamente come mi raffiguravi nella tua testa? Con una lunga veste bianca e una coroncina di fiori sulla testa?"

Risi sguaiatamente, coprendomi subito dopo la bocca con la mano.

"Adesso non riuscirò più a togliere quest'immagine dalla testa, grazie Tom"

"Magari vuoi un'altra immagine di me, così da toglierti quella dalla testa?" rispose con un sorriso malizioso.

Roteai gli occhi "Sono molto tentata, Hiddleston, ma temo che in entrambi i casi non riuscirei più a guardarti in faccia"

Ridacchiò e scosse la testa prima di ritornare al suo tè.

Ci furono solo un paio di secondi di silenzio prima che riprendesse nuovamente a parlarmi.

"Come ti è sembrata New York?" Mi lanciò un'occhiata "Spero tu non ti sia cacciata in guai. Più le città sono grandi, più aumentano i pericoli." Arricciò il naso e sorseggiò il suo tè "Non voglio nemmeno pensare a te, sola in una grande città, senza una guida"

Sorrisi distrattamente "Se vuoi sentirti dire che non mi sono mai trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato e che non abbia mai conosciuto persone del tutto fuori di testa, beh allora..." mi voltai e lo osservai con un angelico sorriso "Non temere, sono stata al sicuro tutto il tempo!"

Ridacchiai per la sua espressione esasperata e venni punita con uno sguardo di ghiaccio e un buffetto sulla coscia.

"Come sono andati gli studi, piuttosto?" cambiò argomento lui.

"Sono stati stancanti. Estenuanti, direi." Sospirai sincera, riscaldandomi con la tazza tra le mani "I corsi erano ad orari impensabili e oltretutto dovevo abituarmi anche al fuso orario. Le uniche mie motivazioni a sopportare tutto quel caos erano la mia tela e il mio pennello" distesi le labbra in un sorriso stanco ma felice.

Di riflesso anche lui lo fece, studiandomi attentamente mentre picchiettava un dito contro la tazza di porcellana.

"Ho visto crescere questa tua passione da quando ti ho conosciuta, da quando eri una principiante. Dall'abbozzare visi squadrati al raffigurare paesaggi emozionanti e mozzafiato. Ti ammiro sai?" Bevve un sorso del suo tè mentre mi guardava. Alzai un sopracciglio curiosa e lui continuò "Quando mi ha detto di aver ripreso la tua passione dopo diversi anni ero stupito. Non riuscivo a credere ti piacesse disegnare, ma sin dall'inizio si vedeva che le potenzialità erano proprio lì, in bella vista. Sono così fiero di te e della tua cocciutaggine nel voler raggiungere il tuo obiettivo. La motivazione è...un tratto che ho sempre ammirato in te"

Arrossii leggermente e mi coprii il viso con la tazza. Bevvi il contenuto e tenni la mia bocca occupata, in modo da non dover rispondere alle sue imbarazzanti frasi sdolcinate.

"Tu piuttosto," borbottai, allontanandomi dal dolce tè con latte e cannella "Come va la tua fantastica meravigliosa vita da attore priva di freni e inibizioni?"

Lui rise, in quel modo buffo e strano che tanto adoravo.

"Sempre le solite cose. Meet and greet, interviste, red carpet...senza di te è tutto così noioso" esclamò, voltandosi nella mia direzione e facendomi gli occhioni tristi, cosa che non faceva altro che mettere in risalto quei stupendi occhi azzurri che possedeva. Erano una delle cose che avevo sempre apprezzato in lui.

Gli accarezzai affettuosamente la guancia, inarcando un sopracciglio scettica "Tom Hiddleston che si annoia. Non è possibile. Devo essere una sorta di Dea o qualcosa del genere" lo presi in giro scherzosamente.

Lui si morse il labbro e mi fissò con uno strano sguardo negli occhi. Si chinò su di me, avvicinando il volto di qualche centimetro. Dovetti ruotare completamente la testa per studiare le sue mosse e capire le sue intenzioni.

Allungò un braccio e prese dalle mie mani la tazza di tè, ormai fredda, poggiandola insieme alla sua sul tavolino di fronte a noi. Poi tornò a rivolgersi a me, i suoi occhi blu brillavano tanto da sembrare quasi delle gemme.

"È così, sei davvero la mia Dea." Mi prese le mie mani tra le sue, guardandomi intensamente "Ed io invece sono il tuo Dio. Sono Loki, il Dio dell'Inganno, dichiara la tua fedeltà a me e inginocchiati, mia Dea!"

Trasformò completamente la voce morbida e delicata di prima in una ferma e decisa, gonfiando il petto e osservandomi senza una particolare emozione in viso.

Lo scrutai per qualche secondo prima di scoppiare in una grassa risata. Amavo quando usava quel tono di voce potente per imitare il fratello cattivo di Thor. Era anche piuttosto eccitante, a dirla tutta.

Le mie guance si colorarono in un forte colore cremisi per quei pensieri decisamente inopportuni e fuori luogo e scossi impercettibilmente la testa.

"Cosa ti fa ridere? Il doppio senso o l'interpretazione?" sorrise felice lui con un sopracciglio sollevato, soddisfatto nell'avermi provocato una reazione positiva.

Ci pensai un pò "La tua eccessiva sicurezza"

"Ma questo è quello che un attore dovrebbe trasmettere." Rispose confuso "Se è un modo carino per dirmi che sono molto bravo in quello che faccio, apprezzo il complimento"

"Ma qui non siamo in uno studio cinematografico e quell' inginocchiati è stato pronunciato con troppa certezza per i miei gusti." Lo guardai in modo imperscrutabile "L'hai detto quasi come se fossi certo che ti avrei assecondato." Avvicinai il mio viso al suo e mi morsi il labbro per trattenere un sorriso. Dovevo mantenere la mia espressione seria "Il Dio Loki sarebbe felice se la sua Dea lo accontentasse?" sussurrai sensualmente.

Tom semplicemente rimase a fissarmi. Mi guardava confuso, forse anche un pò insicuro. Stette in silenzio per quella che sembrò un'eternità, tanto che decisi di rompere il personaggio e ridergli in faccia.

Lui sbattè le palpebre un paio di volte prima di aprirsi in un piccolo sorriso nervoso.

"Dovevi vedere la tua espressione!" dissi tra le risate, puntandogli un dito contro come a schernirlo "Anch'io me la cavo piuttosto bene come attrice, non credi?"

Si passò velocemente una mano tra i capelli e annuì "Direi più che bene" mormorò con un mezzo sorriso.

Vide che ancora mi contorcevo tra le risate e mi afferrò gentilmente per le spalle, portandomi giù con sè e facendomi sdraiare sul suo solido petto "Oh, smettila!" Mi strinse forte e mi baciò il capo "Stavo solo pensando a qualche battuta d'effetto" sbuffò contrariato.

Le mie risate si affievolirono sempre di più fino a trasformarsi in un semplice sorriso spensierato. Poggiai il capo contro l'incavo del suo collo e respirai il suo buon profumo.

Tom nel frattempo mi accarezzava la schiena, la sua mano era calda e confortante. Sospirai rilassata e avvolsi completamente il suo busto con il mio braccio.

Mi era mancato. Lui, le sue carezze, le sue frasi sdolcinate e persino il suo eccessivo preoccuparsi per me.

Tre settimane lontane da lui erano state incredibilmente difficili, più di quanto pensassi. E il suo essere impegnato nelle ultime riprese del nuovo film non avevano aiutato per niente. Ci eravamo sentiti solo in breve occasionali chiamate al cellulare che non duravano più di dieci minuti: tra i miei corsi e il suo lavoro non avevamo avuto tempo per parlare davvero. Ma adesso tutto quello che vedevo e sentivo era lui, e questo mi bastava per affrontare la giornata e dimenticarmi, anche per poco, delle difficoltà affrontate senza di lui, dei piccoli pianti silenziosi al Battery Park, passeggiando con la sola compagnia del fiume e del rigido vento invernale, delle giornate passate con il naso tra i libri e i colori ad olio, attenta ad evitare accuratamente ogni ricordo di lui e di Nate.

Era stata dura, ma nonostante tutto avrei rifatto quell'esperienza un altro migliaio di volte perché, oltre a ciò che avevo imparato lungo il percorso, ero soddisfatta di aver maturato e forgiato almeno un po' il mio carattere. Non avrei avuto sempre accanto Tom o Nate, avrei dovuto farcela da sola.

Sospirai e chiusi gli occhi, godendomi appieno il momento.

Il calore di Tom contro il mio corpo trasmetteva un senso di serenità e tranquillità, il suo petto era così confortante che sentivo di potermi addormentare tra le sue braccia da un momento all'altro.

Anche Tom lo notò e la sua espressione si addolcì immediatamente.

"Perchè non vai a stenderti sul letto? Penso io a sistemare tutto"

Gemetti contrariata. Volevo continuare restare lì tra le sue braccia, o perlomeno assecondare la sua proposta e dirigermi nella mia stanza, ma sapevo che non potevo.

"Non posso" mormorai, sistemandomi meglio su di lui.

"Perché?" chiese lui, fermando la mano sul mio fianco.

"Nate. Arriverà da un momento all'altro." Risposi soffocando uno sbadiglio "Devo aspettarlo"

"Cosa?" rispose lui, stringendo leggermente la presa sulla mia porzione di pelle "Non credo riusciresti a dirgli una parola se non accompagnata da almeno due sbadigli" cercò di farmi ragionare.

"Ma lui vorrà vedermi!" protestai, riaprendo mio malgrado gli occhi e alzandomi a fatica dal petto di Tom.

"Se avesse voluto davvero vederti sarebbe venuto all'aeroporto" sbottò.

"Ma non è giusto—"

"Andiamo, Leen" Afferrò nuovamente le spalle e mi tirò contro di lui.

Oh, non potevo crederci avesse usato quel dannato nomignolo. Quello che utilizzava per convincermi a fare qualcosa.

E che puntualmente riusciva nel suo intento.

"Adesso, dormi. Sei stanca e hai bisogno di riposare. Domani, se vuoi, potrai vedere il tuo adorato Nathan"

Non ebbi neanche il tempo di rispondergli con qualche affermazione tagliente che mi si chiusero gli occhi e sprofondai immediatamente nel mondo dei sogni con Tom che dolcemente mi accarezzava i lunghi capelli sparsi disordinatamente lungo la schiena.

Il pensiero di Nate adesso era sommerso da qualche parte nel mio cervello, tutto quello a cui riuscivo a pensare era Tom, il suo comodo e caldo corpo sotto il mio e il suo delicato tocco che come una ninna nanna mi accompagnava nel mio mondo di fantasia.

Avrei rivisto Nate domani, quale era il problema?

Improvvisamente non capivo per quale motivo mi fossi opposta alla saggia, razionale, comoda, calda, opzione di Tom.

_______________

Tranquilli, l'angst arriverà prima di quanto pensiate ;)

Nel prossimo capitolo vedremo un nuovo personaggio apparire! (sicuramente avrete già capito chi lol)

Stay tuned!

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