Scappata dall'Inferno [IN REV...

By Lagharta

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Si può scappare da un destino che non ci appartiene? More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
ΨAvvertenze♰
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Venia
Capitolo 36
Capitolo 37
- Angolo scrittrice -
Capitolo 38
Capitolo 39
- Angolo libro -
Finale?
Sorpresa!

Capitolo 10

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By Lagharta


Senza fiatare seguo Reiyel e Azazel, camminiamo in assoluto silenzio e sembra che i due abbiano avuto in mente la stessa idea e ancora mi chiedo quale sia.

Ci dirigiamo nuovamente verso la lunga scala di platino dov'è successo praticamente di tutto.

Mi fermo davanti al primo scalino e batto un piede a terra per catturare la loro attenzione, cosa che mi riesce molto bene.

<< Volete spiegarmi dove stiamo andando? >> da quando Azazel mi ha detto che dovevo seguirli non hanno più fiatato e ora esigo delle spiegazioni, sennò io da qui non mi muovo.

<< Ti diremo tutto quando saremo arrivati a destinazione, non c'è nulla di cui preoccuparsi Vaan >> parla il giovane angelo dagli occhi blu che riescono, come sempre, ad infondermi serenità ed annuisco, sospirando.

D'altronde ho altra scelta? Cosa può fare una povera anima innocente come me contro due angeli potenti come loro.

Riprendo a seguirli, passando vicino al solco che ha provocato Reiyel sbattendo il demone sulle scale, il quale era dentro al corpo della piccola Mora; poco più in là si vede ancora la ringhiera sfondata dove la stessa entità oscura mi ha spinta cercando non so come di uccidermi, o almeno credo fosse quella la sua intenzione.

Continuiamo a salire e mi rendo conto di dove stiamo andando, ci avviciniamo sempre di più agli enormi cancelli in oro posti alle fine delle scale.

<< Dobbiamo entrare là dentro? >> chiedo per avere conferma, Reiyel finalmente mi risponde, annuendo semplicemente con la testa.

<< E perché? >> cerco di ricavare più informazioni possibili.

<< Vaan. >> mi riprende però Azazel, intuendo le mie intenzioni, beccata.

Arriviamo difronte ai possenti cancelli dorati, ai lati di questi si estendono colossali mura color avorio, alte più dei cancelli stessi.

<< E ora? >> domando in un sussurro ma nessuno considera la mia domanda.

<<Aperitis intra portas tuas. >> parla però Azazel, rompendo il silenzio; non riesco a capire cosa stia dicendo ma il suo sguardo è rivolto al cielo, più precisamente verso la punta centrale dei cancelli.

<< Quis loquitur? >> eccheggia una profonda voce.

<< Azazel, Frater. >> risponde ancora una volta Azazel.

Per lunghi attimi rimaniamo immobili ed in silenzio, senza proferire parola, fino a quando un fastidioso cigolio giunge alle nostre orecchie dai lati dei cancelli.

Essi iniziano ad aprirsi lentamente, provocando un altro rumore stridulo e continuo; poi tutto tace non appena questi non sono totalmente spalancati. Il vento ci spinge ad entrare ed io aspetto che qualcuno faccia qualcosa.

<< Andiamo. >> dice Azazel e subito lo ascoltiamo, entrando all'interno.

Tutto sembra regolare ma non appena supero la soglia, una dolorosa fitta mi colpisce alla testa, talmente dolorosa da costringermi ad inginocchiarmi agonizzante.

<< Vaan! >> sento gridare da Reiyel che si affretta a soccorrermi.

<< La testa... >> cerco di calmare il respiro e premo le mani sulle tempie << Mi fa malissimo.. >> a quel punto l'angelo mette le mani sulle mie e mormora strane parole che non riesco a comprendere, troppo presa dalla fitta allucinante.

Dio che dolore! Ma tutte a me devono capitare? Sento pulsare la testa, riesco pure a percepire il mio respiro dall'interno del mio corpo, fa male.

Reiyel continua a pronunciare le frasi che ancora non capisco, sento le sue mani calde premere sulle mie ed è una sensazione piacevole; cerco di concentrarmi su queste e di non pensare ad altro, sembra funzionare.

Un fischio trapassa la mia testa e il dolore inizia a svanire, inizio a sentire la fitta sempre meno, scomparendo totalmente.

<< Perché mi succede tutto questo? >> chiedo con voce tremante, sentendo ancora un po' pulsare la nuca ed alzo lo sguardo verso l'angelo.

<< Prima l'acqua al tempio, poi le farfalle e adesso tutto questo. Reiyel, ti prego, dimmi cosa mi sta capitando. >> sono stanca di dover soffrire in questo modo, in Paradiso non si dovrebbe nemmeno conoscere il dolore o la tristezza, ma insomma!

Reiyel si gira verso Azazel, rimasto tutto il tempo ad osservarci da lontano.

<< Sii paziente Vaan, tra poco avremo tutti delle risposte . >> si limita a dire, se non fosse che è un angelo e mi ha sempre aiutata, gli avrei urlato contro.

Mi alzo da terra aiutata da Reiyel e ci rimettiamo in cammino, superiamo un ennesimo muro di candide nuvole e poco dopo quello che mi si presenta davanti agli occhi mi lascia ancora una volta a bocca aperta, non sarei mai riuscita seriamente a credere che dietro a quei cancelli ci potesse essere tutto questo.

<< Vaan, riprenditi. >> scuoto la testa e mi rendo conto che la mia bocca è praticamente aperta; quello che si rispecchia sui miei occhi è un immenso giardino verde che solo nelle favole si potrebbe trovare, lungo questa distesa di prato persone o meglio anime passeggiano ridendo tra di loro, alcune si fermano a salutarci.

In lontanza si scorge un fiume dalle limpidi acque azzurre che rispecchiano lo stesso colore del cielo, tutto è ornato da fiori di ogni colore, da quelli più rossi scarlatti ai più gialli e splendenti.

<< Cos'è questo posto? >> domando, ancora ammaliata mentre Reiyel, premendo le mani dietro la mia schiena, mi spinge a camminare.

<< Il Paradiso, è qui che stanno le anime meritevoli. >> mi riferisce il ragazzo che non smette di shignazzare per la mia reazione insieme ad Azazel.

<< E dove sto io cos'è? >> chiedo, girando il viso nella sua direzione con sicuramente ancora la faccia da ebete.

<< Diciamo che possiamo chiamarla sala d'attesa. >> risponde Azazel al posto del ragazzo.

<< Oh...>> ora capisco perché anime pure e anime dannate stanno tutte insieme.

Qui le persone sono vestite differenti confronto a me che porto una lunga tunica bianca.

<< Noi dobbiamo andare là. >> ci comunica Azazel.

Lo vedo indicare una enorme reggia che fino a poco tempo fa pensavo fosse un castello << Perché? >>.

<< Ci sta aspettando. >>

<< Chi? >>

L'angelo sbuffa una risata << Sii paziente. >> ripete nuovamente, ma ancora non sa che la mia pazienza ha un limite.

Impieghiamo poco tempo ad arrivare difronte alla regale Reggia, composta dalla maggior parte da finestre dorate e un'enorme porta di cristallo al centro, ovviamente i mattoni sono tutti rigorosamente bianchi con qualche sbaffatura grigia qua e là: una classica Reggia insomma.

Andiamo proprio davanti alla grande porta e ci fermiamo non appena un signore, abbastanza robusto e dai capelli color cenere, ci ferma ponendo una mano davanti a noi.

<< Sum ego, frater. >> dice Azazel, allargando le braccia verso l'uomo proprio come fece con Reiyel la prima volta.

<< Azazel. >> la voce dell'uomo è mostruosamente profonda mentre saluta Azazel con una salda stretta alla mano ed un invidiabile sorriso.

<< Zachary, dov'è Mikael? >> chiede però l'angelo, tenendo ancora la mano di questo.

<< Sempre nello stesso posto, non ti puoi sbagliare. >> datagli questa informazione, Azazel si volta verso di noi facendo cenno di entrare.

Reiyel mi sorpassa e saluta l'enorme angelo con una lieve pacca sulla spalla, mi affretto a raggiungerlo sotto lo sguardo scrutatorio di Zachary a cui dedico un innocente sorriso.

Non appena entro non posso far altro di rispalancare la bocca.

<< Questo posto è immenso, fate invidia ai castelli medievali! >> commento mentre giro su me stessa guardando l'altissimo soffitto su cui sono rappresentate altre scene di angeli, come su quello che vidi io appena arrivata in Paradiso.

All'entrata si prospettano altre lussuose scale, sulle quali un lungo tappeto blu sale fino alla cima, ai lati di esse lo scorrimano è placato in oro ma intorno ad esso vi è attorcigliata una pianta rampicante rigogliosa di fiori bianchi. Il particolare pavimento azzurro lustrato riesce a riflettere di poco la mia immagine e riesco a sentire il suono che creano le scarpe degli altri per tutte le stanze.

Seguo i due angeli che si imbattono in vari corridoi, io invece ogni volta mi fermo ad ammirare quadri, vasi, mobili dalle strane forme e disegni, pure ad accarezzare le cornici degli specchi.

<< Vaan non abbiamo tempo per la gita turistica. >> si affianca a me Reiyel, allontandomi da un grazioso tavolinetto fatto completamente di cristallo.

<< Ma è tutto così... bello qui dentro. >> dico euforica e ancora desiderosa di vedere ma non faccio in tempo ad avvicinarmi ad un enorme statua, che siamo costretti a fermarci davanti ad una porta.

Azazel alza la mano, chiudendola in un pugno per bussare dolcemente sulla superficie di essa.

<< Prego, entrate pure. >> sentiamo una voce maschile dal suo interno invitarci.

L'angelo la apre, aspettando noi prima di richiuderla alle nostre spalle; entriamo dentro e ci ritroviamo in una specie di studio, sono circondata da scaffali e scaffali con infiniti libri posati ordinatamente su essi.

Al centro della stanza una grande scrivania in legno conclude in bellezza il quadretto.

<< Mikael, spero di non avervi disturbato, ma dovevo parlarvi urgentemente. >> dice formale Azazel facendo un lieve inchino col busto, stessa cosa che fa Reiyel ed io rimango in mezzo a loro, immobile, affascinata dal viso dell'uomo che è seduto alla scrivania.

La bellezza è di casa in Paradiso.

Ha gli occhi di un turchese chiarissimo, come quello del fiume che scorreva nel fantastico giardino, i capelli del colore dell'oro più prezioso, lo stesso che caratterizza questa reggia.

Il viso sembra fatto di porcellana e ai lati degli zigomi ricadono alcuni riccioli che incorniciano il volto rendendolo di una bellezza etera; le sue iridi mi fissano curiose e si alza dalla bianca poltrona facendomi cadere gli occhi sul suo corpo ben allenato, come quello di Reiyel.

<< Parla pure fratello. >> risponde ad Azazel mentre questo inizia a raccontare tutti i fatti avvenuti sia a me che ai vari compiti assegnati a lui stesso.

L'angelo dal viso di porcellana non smette un attimo di studiarmi e la cosa mi imbarazza a tal punto da farmi abbassare lo sguardo.

<< Demone? >> chiede ad un certo punto a Reiyel che aveva raccontato l'ultima vicenda, per poi annuire alla domanda fatta.

<< Capisco. >>

Un momento di silenzio cala nella stanza e sento chiaramente i respiri dei tre angeli intorno a me.

<< Cosa ne pensi tu? >> mi chiede l'affascinante angelo che si è comodamente appoggiato alla sua scrivania, interrompendo la conversazione.

<< C-come? >> domando titubante, voglio evitare di fare brutte figure almeno ora.

<< Secondo te cosa voleva quel demone? In mezzo a tutto questo ci sei sempre tu, è curioso. >> questo non lo metto in dubbio, visto che sono giorni che lo dico.

<< Sono qui per scoprirlo, non so cosa volesse e tutto questo mi turba. Sono morta e voglio la pace e la tranquillità che mi spetta. > rispondo a tono, cercando di non essere arrogante.

<< E voglio anche capire perché proprio a me deve capitare tutto questo. >> concludo infine, vedendo l'angelo annuire soddisfatto.

Non è andata male, no? Ho detto chiaramente cosa voglio e lo otterrò, o almeno credo.

Reiyel mi osserva con un lieve sorriso e Azazel sembra piuttosto tranquillo.

Mikael, così chiamato da Azazel stesso, si alza e si avvicina con passo elegante a me.

<< So che dici la verità, so che non vuoi più tutto questo. Ti do raggione piccola Vaan. >> sa il mio nome? Ma questo chi è, un veggente?

<< Sono qui per aiutarti ma tu devi aiutare anche me. >> inizia a girarmi intorno, continuando a studiare ogni centimetro di me.

<< Quindi, prima che tu venissi qui, prima che tu morissi.. >> l'angelo dai radiosi capelli si ferma nuovamente davanti a me, inchiodandomi il mio sguardo al suo con i suoi chiarissimi occhi << ..Hai fatto qualcosa che riguardavano, per l'appunto, i demoni? >> chiede rimanendo fermo come una statua, è così vicino che sono costretta a fare un passo indietro.

Io con i demoni non ho mai avuto a che fare, anzi meno film horror guardavo meglio era.

Guardo Mikael con aria confusa, scuotendo la testa.

Questo sospira e si gira verso i due << Per oggi la terremo qui, al sicuro. Deve esserci qualcosa di pianificato sotto; demoni che entrano nel Paradiso è impossibile, se stanno cercando di architettare qualcosa contro di noi, rompendo così il giuramento, dovremmo essere pronti a contrattacare. >> sia Azazel che Reiyel annuiscono come soldati.

Ma che sta succedendo? Tutto questo è a causa mia?

<< Andate pure, avrò ancora bisogno di voi, Fratelli. >> i due angeli ripetono lo stesso gesto e si dirigono verso la porta.

Supplico Reiyel con lo sguardo di non abbandonarmi o almeno di non lasciarmi sola ma lo vedo ugualmente andare verso l'uscita; poco prima di uscire, Azazel, si volta verso di noi facendo nuovamente un inchino.

<< Grazie Arcangelo Mikael. >> detto questo gli angeli escono.

Aspetta, Azazel ha detto Arcangelo Mikael ma è possibile che l'uomo di fianco a me sia...

Alzo lo sguardo verso l'angelo e mi incanto a fissarlo in tutta la sua perfezione: i capelli, come in alcuni dipinti, gli assomigliano, gli occhi chiari e tutti che si inchinano a lui.

Quindi in questo momento di fianco a me ho l'Arcangelo Michele in persona?

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