Si Mr. Evans ( Vol. 1)

By _antoninalentini

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Quando Noele Lewis, giovane barista di Hilo venne difesa per la prima volta da Cade Evans, sexy vigile del fu... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 4( Parte 2)
Capitolo 5 ( Parte 1)
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Capitolo 11 ( Parte 1 )
Capitolo 11 ( Parte 2 )
Capitolo 12 (Parte 1)
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Capitolo 13 (Parte 1)
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Capitolo 22 (Parte 1)
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Capitolo 23 (Parte 1)
Capitolo 23 (Parte 2)
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 25 (Parte 2)
Capitolo 26
Ringraziamenti
Gratis fino a domani!!!
La bellezza di essere scrittori!!!
Buon Compleanno Noele!!!
Volume 3
Passione...Cade...Natale...
Sinossi Tua per sempre Mr. Evans
Data uscita
Booktrailer!
Online booktrailer Tua per sempre Mr. Evans
Online terzo volume trilogia...
Cartaceo €6
Terzo volume su KU
Collaborazione con giornalista!
Nuovo libro! Il mistero dei tuoi occhi.
Nuovo libro! Già online!!!
Spin-off trilogia Hawaii

Capitolo 12 ( Parte 2)

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By _antoninalentini



Quando arrivo giù lo vedo poggiato nella sua auto con le gambe e le braccia incrociate. Indossa delle scarpe nere lucide, un vestito anch'esso nero, elegante e una camicia bianca con i primi bottoni aperti. Lancia un occhiata nella mia direzione e cominciano a tremarmi le gambe. Cade si presta immediatamente ad aprire il portone facendomi un sorriso.

<< Wow, sei uno schianto. >> Sussurra a bocca aperta.

<< Grazie. >> Faccio un giro su me stessa, sorridendo rossa in volto.

<< Sei davvero...sexy. >> Esclama. Mi cinge i fianchi con le mani. << Se la tua intenzione era quella di farmi rimanere incantato...ci sei riuscita. >> Mi da un casto bacio sulle labbra.

<< Anche tu sei sexy.>>

<< Oh, grazie signorina Lewis. >>

Mi apre la portiera della sua auto facendomi accomodare.

Alle ventuno inoltrate arriviamo di fronte il Pub che hanno bruciato, il Boys of Italia, ma che ora è perfettamente ristrutturato. Le pareti sono grigie, a sinistra sono posti i tavoli in legno massiccio, come il piano bar, le luci sono soffuse e danno un atmosfera calda e accogliente. Il banco si trova alla destra dell'entrata con una parete tappezzata di ogni tipo di alcolico. Non posso fare altro che notare una foto di Cade appesa nella parete dietro il banco mentre è in divisa.

<< Ma quello sei tu?>> Chiedo, indicando la foto.

<< Si, è un ringraziamento per aver salvato gran parte dei dipendenti. >> Piega le labbra in un sorriso.

<< Sarà un onore per te essere riconosciuto in questo modo. >>

<< È una bella sensazione. Vuoi qualcosa da bere?>> Chiede gentilmente.

<< Un succo alla pesca, grazie. >> Mi guarda con fare interrogativo.

<< Un succo alla pesca?>>

Annuisco, fiera della mia scelta. Per lui ordina un Margarita.

<< Un Margarita. >> Esclamo.

<< Si, è diventato il mio preferito. >> Mi guarda fisso negli occhi. Riesco a guardarlo per pochi secondi, poi abbasso lo sguardo.

<< A si?>> Chiedo maliziosamente.

Poggia i gomiti sul banco e inclina la testa nella mia direzione. << Si.>>

I suoi occhi si posano su di me, facendomi diventare rossa in volto. Il cuore batte forte e le orecchie divampano.

<< Sei arrossita. >> Afferma.

<< Si?>> Poggio le dita sulle guance.

<< Mi piace farti questo effetto. >> Sussurra al mio orecchio. Poggia una mano sul mio fondo schiena facendomi rabbrividire.

<< Ho saputo che verrai alla festa di fidanzamento di Alex. >>

Il cameriere porta le nostre ordinazioni e prima di rispondere mando giù un sorso del mio succo.

<< S...si.>> Affermo.

<< Anch'io. >>

<< Chi ti ha detto che verrò alla festa?>>

<< Me lo ha detto Alex. >> Sorride.

Certo, Alex. Come poteva non dirglielo.

<< Giusto. >> Esclamo. Bevo un altro sorso del mio succo.

<< Potremmo andarci insieme. Così mi presenterai ai tuoi. >> Propone. Mentre mangia una nocciolina.

Il succo mi va di traverso facendomi tossire.

<< Ehi, Noele, va tutto bene?>> Mi da dei colpetti sulla schiena.

Che gentile. Si è preoccupato per me.

Faccio un lungo sospiro. << Cosa? I miei? >>

<< Si, verranno alla festa. >> Afferma sorpreso.

<< Non sapevo niente...che venissero. >>

" Per questa volta sei perdonata. " Certo, ora capisco la risposta di mia madre e perché non ha fatto tante storie quando le ho detto che non sarei andata da loro. E ora come farò, che dirò ai miei quando vedranno Cade? Questo si che è un colpo basso.

<< Ah. Se non vuoi possiamo anche non andarci insieme, posso capirti. Magari vuoi aspettare un po'. >>

Lo guardo. << No, non è per questo. >> Abbasso lo sguardo mentre prendo una nocciolina.

<< E per cosa allora?>>

<< Ho paura. >>

<< Di cosa?>>

<< Che mi farai soffrire, che ritornerai con Amber. Non mi piace questa situazione. Che la vedi ancora. >>

<< Te l'ho già detto. È solo un amica. >> Posa la sua mano sulla mia per rassicurarmi.

<< Si ma non riesco a tollerare che vi vediate ancora, soprattutto il fatto che ti venga a trovare in caserma. >> Borbotto irritata.

<< Ti devi fidare di me, Noele. >> Mi alza il viso poggiando le dita sul mento. << Altrimenti non andiamo da nessuna parte. >>

Fidarmi di lui? Sono pronta a farlo ma lui dovrà abbandonare Amber. Non mi fido di lei. Il mio ex fidanzato diceva sempre che di me si fidava ma non degli altri.

<< Ti fidi?>> Chiede con tono implorante.

<< Non mi piace questa Amber. >>

<< Non hai risposto alla mia domanda. >> Afferma serio in volto.

<< Non è questo il punto, Cade. Hai mai parlato di fiducia con altre ragazze?>>

<< No. Perché non mi importava se si fidassero o meno e la cosa era reciproca. Ci divertivamo e basta. Erano pagate per fare quello che facevano. >>

Sento come se mi avessero dato un colpo al cuore. Le mani di altre ragazze su Cade. A soddisfare tutti i suoi piaceri. Le sue labbra che baciavano quelle di altre donne, diverse ogni sera. Scuoto la testa per cacciare via questi orribili pensieri.

<< E di questo che vuoi parlare stasera? Di fiducia? Delle mie ex?>> Chiede irritato.

<< No, scusa. >> Abbasso lo sguardo, il cuore batte forte e una lacrima si fa strada lungo la guancia.

<< Vuoi andare a casa? Potremmo stare li?>>

<< No. Meglio stare qui. >> Sussurro.

Mi sorride maliziosamente. Ha inteso perfettamente cosa voglio dire. Tra me e lui c'è un attrazione fisica che non riusciamo a gestire. Non possiamo stare da soli perché andremmo a finire sempre allo stesso punto.

<< Potremmo anche andare nella mia auto. >> Sussurra a bassa voce. Disegna dei piccoli cerchi sul palmo della mia mano. Un brivido percorre lungo la schiena, faccio un sospiro. << N...no. >>

<< Oppure in bagno. >> Carezza il mio braccio facendomi venire la pelle d'oca.

<< Per favore, Cade. >> Lo imploro, non voglio, non oggi. Almeno per una volta vorrei rimanere a parlare senza andare oltre. << Ti prego. >>

<< Non riesco a resisterti, Noele. >> Mi guarda pieno di desiderio.

Ingoio un bel sorso del mio succo. Il mio basso ventre comincia a scaldarsi e stringo il più possibile le gambe per mantenere il controllo.

<< Che ne dici se mangiamo qualcosa. >> Propongo, voglio cambiare argomento ma soprattutto atmosfera.

<< Va bene. >> Dice. Sbatto le palpebre. È in grado di rispettare le mie decisioni. Bevo un sorso di succo. Ha i lineamenti del viso contratti. Probabilmente si starà contenendo. << Cosa vuoi mangiare?>> Chiede, mentre guarda il menù.

<< Una pizza. >> Da tanto che non mangio una pizza. E visto che questo Pub è italiano, penso proprio che la sappiano fare alla perfezione.

<< E pizza sia. >>

Ordiniamo due capricciose e una coca.

<< Adoro la pizza. >> Affermo. Almeno parliamo di qualcosa. Cade non ha proferito parola da quando l'ho respinto. Penso si sia offeso o non so. Certe volte non lo capisco.

<< Hai mai fatto il gioco di ruolo a letto?>> Chiede, d'un tratto.

<< N...no. >> Deglutisco, mentre lo guardo in viso. È serio e credo abbia intenzioni serie.

<< Dovremmo farlo. Lo adoro. >> Mi guarda maliziosamente. Per fortuna arriva il cameriere con le nostre ordinazioni.

<< Perché l'altra sera non mi hai svegliata quando mi hai accompagnata a casa?>> Chiedo, mentre afferro un pezzo di pizza.

<< Perché mi piaci quando dormi e non volevo svegliarti. >>

<< Ah. La prossima però svegliami. >>

<< Sei tanto bella e innocua quando dormi, Noele. Non ci penso minimamente a farlo. >>

" Innocua?" Non sono pericolosa quando sono sveglia.

<< Ok, ma non spogliarmi allora. >>

<< Perché no?>>

<< Perché voglio essere vigile quando qualcuno lo fa. >>

<< Ma a te non deve spogliarti nessuno. Puoi solo tu... >>

Lo interrompo. Non voglio sentirgli dire che può pure lui.

<< E solo io. Tu puoi solamente se sono vigile. Sveglia e molto attenta. >>

<< Va bene. >>

<< Bravo mio cavaliere. >> Sorrido.

Cade mi guarda con sguardo d'intesa.

<< È stata davvero dura andare via quella sera. Sei davvero una bomba sexy, Noele. >> Afferma serio in volto mentre taglia la pizza.

Rimango a fissarlo con un pezzo di pizza tra le mani, mentre la mordo. L'ha detta con una naturalezza da farmi venire i brividi. Non sono abituata a questo tipo di complimenti.

<< Che ne dici se due giorni a settimana, magari ogni Domenica e Lunedì, dormi a casa mia?>>

<< Per quale ragione possibile?>>

<< Perché così posso fare di quello che voglio quando voglio e come voglio. E tu devi ubbidirmi altrimenti ti punirò. >>

Lo fisso senza proferire parola. Non mangio, non bevo. A stento respiro. Poso il pezzo di pizza ma poi lo vedo sorridere.

<< Scherzo Noele. Non è nel mio stile fare questo genere di cose. Però l'invito è ancora valido. Non riesco a starti lontano per tanto tempo e vorrei che venissi da me questi due giorni per stare insieme. >>

Da come parla e dal tono di voce, ci tiene veramente che vada da lui. Anche io non riesco a stargli lontana. Mi piacerebbe molto stare due giorni a settimana insieme a lui ma ho sempre quella terribile paura che mi faccia soffrire. E non voglio. Vorrei mantenere le distanze ma non appena lo guardo perdo la ragione e mi abbandono totalmente e incondizionatamente a lui.

<< Ma Lunedì io lavoro. E poi ogni Sabato e Domenica vado a Honolulu dai miei. >>

<<Non puoi cambiare giorni?>> Sussurra con tono sereno.

<< No, sono gli unici giorni dove posso vederli. >>

<< E con i turni a lavoro, come sei messa?>>

<<Gli unici giorni fattibili sono il Giovedì che ho il turno di mattina e Venerdì sera. >>

<< Perfetto allora. Modificherò i miei turni e ti verrò a prendere non appena finisci di lavorare. >> Piega le labbra in un sorriso.

<< Ci penserò su e ti farò sapere. >> Borbotto.

<< Vuoi qualcos'altro?>>

<< No grazie, sono piena. >> Metto una mano sulla pancia, sono davvero sazia, rischio di vomitare.

<< Va bene. >> Mi volge un sorriso dolce. << Ti accompagno a casa. >>

Annuisco. Il cameriere si avvicina portando il conto in un piattino ricoperto con un fazzoletto color argento. Paga il conto e ci dirigiamo verso l'auto.

<< Devi fidarti di me, Noele. >> Mormora.

<< Va bene. >> Rispondo immediatamente. Lo guardo guidare e sulle labbra gli si forma un sorriso di felicità. Poggio la mia mano sulla sua che si trova sul cambio.

<< Hai mai proposto una cosa del genere a qualche ragazza?>>

<< No, ho voluto sempre i miei spazi e dormire da solo. >>

<< E con Amber?>>

Mi guarda di traverso. << È rimasta solo per due notti poi l'ho mandata via. >>

"E meno male che vuole dormire da solo e vuole i suoi spazi" esclama la vocina.

<< Comunque no, Noele. Non gliel'ho chiesto io, è rimasta di sua spontanea volontà. >>

<< Quindi vorresti dirmi che sei andato contro i tuoi bisogni facendola rimanere?>>

<< Si. Ma solo perché ero ubriaco. >>

Hm di bene in meglio.

<< Vorrei fare sesso con te, adesso. >>

Deglutisco. Sento che il mio basso ventre è dalla parte di Cade. Ma non posso cedere alla sua proposta, alla sua calda mano che mi carezza l'interno della coscia e sale fin sotto il vestito. Serro le gambe per impedirgli di salire più su.

<< Qui...nella tua auto?>> Balbetto facendo un sospiro.

<< Si. >>

<< Ho voglia di mangiare delle fragole al cioccolato. >> Sussurro al suo orecchio.

Cade stringe la presa sulla mia coscia e sento che è eccitato quanto me. Geme all'idea.

<< Fai la scorretta così. Ti voglio, Noele. Qui, in questo preciso istante. >>

Il cuore mi batte all'impazzata, il respiro si fa corto e pesante. E il mio sesso ha voglia di lui, più di quanto possa immaginare.

<< Proviamoci. >> La sua voce è dolce e sensuale. << So che lo vuoi anche tu, Noele. >>

Lo guardo negli occhi.

<< Lo capisco dal tuo modo di respirare, dal modo in cui premi le cosce contro la mia mano, la vuoi bloccare ma in fondo vuoi che continui a salire. >>

Sale con la mano sempre di più sotto il vestito, lascia dei piccoli graffi nell'interno della coscia. Arrossisco sempre di più. Ma come fa a capire tutto? Guardo la sua mano che sale ancora, lentamente, più su.

<< Domani devo andare a lavorare e ho bisogno di dormire. >>

<< Preferisci dormire piuttosto che soddisfare le tue voglie insieme a me?>> Alzo il viso per guardarlo e i suoi occhi su di me mi bruciano la pelle. È pieno di ardore e desiderio.

<< Pensavo che non ti piacesse arrivare tardi a lavoro. Tu odi quando una persona non è puntuale. >>

<< Ora come ora non mi importa niente della puntualità, Noele. >>

<< Vai contro i tuoi principi così, Cade. >>

<< Qualche volta si può fare un eccezione. >>

Lo guardo fisso negli occhi mentre mi passo la lingua tra le labbra.

<< Perché mi fai questo?>> Mi carezza il labbro inferiore con il pollice.

<< Ho dimenticato il lucidalabbra a casa. >>

<< Non mi istigare. Noele. >>

Il cellulare di Cade squilla, interrompendo l'atmosfera. Lancia un occhiataccia al cellulare e colgo questa occasione per ritornare sulla terra e riacquistare quel poco di ragione che mi resta. Devo pensare alla proposta. E in sua presenza non riesco a ragionare al cento per cento. Per quanto lo voglia, adesso la mia mente mi dice di ritornare a casa il più presto possibile.

<< Pronto...si...quando?...Arrivo subito.>> Posa il cellulare sotto lo stereo. Fa un sospiro. << Devo andare a lavorare, piccola. C'è un emergenza in caserma. >> Si passa una mano sul viso. << Continueremo la prossima volta, Noele. >> Mi cinge il mento con l'indice e il pollice, dandomi un caloroso bacio.

Arrivati sotto casa mia, scendo dall'auto ma Cade mi blocca prendendo il mio braccio. << Dimmi di si. >>

Lo guardo con dolcezza negli occhi. Ci tiene davvero.

<< Ci penserò. >> Mi avvicino a lui, carezzo il suo viso e poso le mie labbra sulle sue. << Ora vai mio cavaliere. Hanno bisogno di te. >> Mi bacia nuovamente. Ma stavolta è diverso. Mi bacia come se non ci fosse un domani. Le nostre lingue danzano, le sue dita affondano tra i miei capelli per avvicinarmi sempre di più a lui. I nostri respiri si fanno corti e il cuore batte...batte forte.

<<Mmh, adesso devo andare altrimenti ti porto a casa e non so che ti farei. >>

<< Hai ragione, devi andare. >> Scendo dall'auto. Prima di entrare gli strizzo l'occhio. Lo vedo andare via e già mi manca.


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