Scappata dall'Inferno [IN REV...

By Lagharta

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Si può scappare da un destino che non ci appartiene? More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
ΨAvvertenze♰
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Venia
Capitolo 36
Capitolo 37
- Angolo scrittrice -
Capitolo 38
Capitolo 39
- Angolo libro -
Finale?
Sorpresa!

Capitolo 4

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By Lagharta


Usciamo dal tempio e sul volto di Reiyel leggo pura preoccupazione.

Attraversiamo la strada cotonata di nuvole e ci dirigiamo verso un'altra struttura, più simile ad una serra tutto ciò in completo silenzio.

Si può sapere cosa sta succedendo?

Il prossimo edificio è completamente fatto di vetro, la porta è scorrevole ma lo stipite così come maniglia e contorni sono in oro; ci avviciniamo a passo veloce e posso vedere che il suo interno è praticamente invaso da anfore piene di grosse e rigogliose margherite tinte di un rosa antico.

Appena entriamo Reiyel si blocca e scruta con i suoi limpidi occhi l'interno della serra, come in cerca di qualcosa o qualcuno, fino a quando non lo vedo riprende a camminare in mezzo a tutti quei fiori; cerco di stare al suo passo ma la mia attenzione viene catturata da una cosa che non avrei mai creduto di poter vedere oltre agli stessi fiori.

Mi avvicino ad essa e non appena realizzo con certezza di aver visto veramente la creatura che muove sinuosamente le piccole ali davanti ai miei occhi spalancati, sorrido.

Una farfalla è posata su una delle margherite che affollano la serra ed è incredibilmente gigantesca, quasi quanto la mia mano. Il colore che maggiormente la caratterizza è scuro, con qualche chiazza arancione sparsa qua e là.

La cosa più curiosa di essa sono due specie di macchie cristalline designate vicino alle punte delle ali, la forma ricordano molto gli occhi di una tigre.

Resto qualche secondo ad osservarla, scordandomi totalmente di Reiyel, per poi avvicinare un dito verso di lei che straordinariamente non si allontana.
Fermo il mio dito a ormai pochi centimetri notando la farfalla sbattere ripetutamente le due grandi ali, alzandosi in volo, girandomi intorno fino a dirigersi verso un altro fiore.
Ovviamente la seguo incantata come se non avessi mai visto un animale simile in vita mia; la vedo posarsi sullo stipite di una finestra e subito dopo un'altra farfalla l'affianca, stesso colore e stessa posizione, sembrano due gemelle.

Un'altra ancora compare da sopra la mia testa, andandosi a posare su un fiore davanti a me, appoggiato su un tavolinetto d'avorio.

Non riesco a faccio in tempo a fare un altro passo che all'improvviso altre farfalle iniziano a svolazzare per tutta la serra.

<< Che meraviglia, è una serra di farfalle! >> esclamo, girando su me stessa e guardando tutte quelle piccole chiazzette scure volare libere per la stanza, sentendo la mia tunica gonfiarsi ed alzarsi leggermente per la piroetta.

<< La più bella opera d'arte creata da Lui. >> udisco alle mie spalle e mi volto subito ritrovando Reiyel a fissarmi con i suoi profondi occhi come l'abisso, in cui cado ripetutamente ogni volta che ho il piacere di incontrarli.

Prima ero troppo presa dalle farfalle che ho smesso di seguirlo << Sì, sono bellissime. >> gli dedico un sorriso prima di tornare a guardarle.

Una di loro, la più piccola rispetto alle altre, si avvicina ondeggiando su e giù nella mia direzione fino a posarsi sulla mia spalla sinistra; resto immobile, ferma, salda, pietrificata e chi più ne ha più ne metta.

Non mi era mai successo che una farfalla si avvicinasse così tanto a me.

Giro gli occhi senza muovere il viso verso di lei e sorrido a labbra chiuse vedendola ancora lì; trattengo quasi il respiro - che dimentico continuamente di non averne più possesso o bisogno - e sento i passi di Reiyel muoversi nella mia direzione.

Non ho il coraggio di sgridarlo per dirgli di rimanere lì per paura che potrebbe spaventarla, perché se fiatassi sicuramente lei volerebbe via; così aspetto finchè lui non si pone alla mia destra e mi sussurra con la sua melodiosa voce << Si dice anche.. che la farfalla è un'anima libera dal peccato. >> mi giro il più piano possibile per guardarlo almeno un po' << Davvero? Quindi è per questo che si è avvicinata. >> dico ironicamente, ragionanto sulla sua frase << Sono come lei, un'anima libera. >> ipotizzo mentre torno a guardarla.

Reiyel non mi da alcuna risposta ma continua a puntarmi, mettendomi pesantemente in soggezione; giusto in tempo sentiamo Azazel unirsi a noi << Eccovi qui!>> non appena l'angelo si avvicina con suo solito passo sicuro e deciso, la farfalla prende il volo .

<< E' stato breve ma bello. >> dico mentre la guardo mischiarsi tra le altre, che la accolgono unendosi ad un gioso e disordinato volo.

Rimaniamo tutti e tre a goderci questo spettacolo di colori in completo silenzio ma dopo poco Azazel inizia con un'insolita spiegazione << Sai, loro purificano. >> sia io che Reiyel ci giriamo a guardarlo, aspettando che continui << Sono anche il simbolo dell'anima che abbandona il corpo terreno. Un po' come quando fanno la metamorfosi: abbandonano quello che erano prima per librarsi in una nuova vita. >> termina così quieto ed imperturbabile; non posso fare altro che annuire a quelle parole, capendone l'aforismo e guardare nuovamente quei puntini colorati su un mare di bianco assoluto, che sbattono le loro ali creando un impercettibile suono simile ad un leggero applauso, come se si stessero complimentando da sole della loro incredibile performance di colori.

<< Mi sembra strano però.. >> si intromette Reiyel facendo un passo avanti, sia io che Azazel dirigiamo sguardi e orecchie verso di lui << Le farfalle conducono verso la strada migliore o una nuova vita, come avete detto voi Azazel, ma Vaan dovrebbe già esserci. Come mai una di loro non la pensa così? >> allude alla farfalla di prima che mi si era posata sulla spalla; non capisco, non era solo una metafora quella di Azazel?

Sorrido ingenuamente, credo che pure Azazel stia pensando quello che penso io ma girandomi invece, vedo i suoi occhi cristallini cupi su Reiyel. Poso ancora una volta il mio sguardo sul ragazzo vedendolo preoccupato almeno quanto l'uomo.

<< Era solo un modo di dire il tuo, vero Azazel? >> domando allora, tornando sull'angelo dai lunghi capelli mielati che mi risponde con un breve sospiro.

Perché non mi ha risposto? Non ci siamo, così insisto << Azazel. >> lo richiamo con tono deciso aggrottando un poco la fronte, come di solito faccio quando mi impunto su un argomento.

Lui distoglie lo sguardo da me alle farfalle, iniziando a massaggiarsi una tempia << Queste creature sono state una delle prime ad essere messe al mondo. Ne abbiamo costudite alcune in questa serra, che io personalmente prendo cura. Loro non sono come quelle che tu hai visto nella tua era, quelle che vedi sono molto più antiche di quanto tu creda. >> l'angelo inizia a passeggiare tra i fiori mettendo, come suo solito, le mani unite dietro la schiena ed osserva alcune delle bestioline rimaste a volare vicino a noi ma al passaggio di Azazel queste, come se respinte da una qualche forza, si allontanano velocement.

Mi volto verso Reiyel che è ancora rimasto a guardare l'angelo senza aver cambiato espressione, rindirizzo i miei occhi sulla bionda chioma di quest'ultimo che riprende a parlare << Come ti è stato detto prima: la farfalla è un'anima libera dal peccato, che si libra nel cielo per allontanarsi dal male. >> da quanto era dietro di noi ad origliare? Ma sopratuttto, cosa sta cercando di dire con questo?

Mi avvicino a lui lentamente, pronta ad aprire la bocca per parlare ma subito la richiudo non appena vedo due di queste volare da me, mi blocco e guardo Azazel << Mi stai forse dicendo che loro.. >> non finisco nenche la frase che lui mi precede << Aiutano. >> aiutano? Non era proprio quello che avevo in mente ma in un certo senso può essere giusto << Sentono in te qualcosa che non va, come se tu fossi bloccata in un bozzolo e vogliono aiutarti ad uscirne. >> continua però, avendo intuito che solo la parola "aiutano" non mi sarebbe bastata come spiegazione.

Sbatto ripetutamente le palpebre ed osservo una delle due farfalle posarsi sulla mia mano, come se volesse afferrarla per portarmi via mentre l'altra fermarsi sul mio ventre, muovendo le sue piccole antenne poste sulla testolina.

Ruoto la testa verso Reiyel, per vedere la sua faccia in questo momento e da quel che noto lui ha già intuito qualcosa; sente il mio sguardo su di sè e piega il viso verso di me, nella sua espressione leggo quasi del dispiacere.

Ma dispiacere per cosa?

<< Azazel, cosa significa quindi? >> domando cominciando a preoccuparmi e in quel momento Reiyel, percependo il tono della mia voce atterrita, mi affianca.

<< Tu hai qualcosa Vaan, qualcosa che neppure io posso spiegare bene. Reiyel mi ha raccontato cosa è successo al tempio con l'acqua ed ora questo; non era mai capitato. >> detto questo torna a guardare i suoi fiori, portando due dita sotto il mento con fare pensieroso.

Alzo la mano, sulla quale è posato l'animale ma che in quel momento era bassa lungo i miei fianchi, studio meglio la farfalla dai curiosi colori.
Questa inizialmente mi osserva ma appena allungo un dito lei ci sale sopra, questa storia non mi piace per niente << Non preoccuparti, ne tanto meno spaventarti. Chiederemo agli Arcangeli, se necessario, pur di capire cosa succede >> sento dire da Azazel che si riavvicina a me, deciso dalle sue stesse parole.

La sua vicinanza fa allontanare subito le farfalle dal mio corpo, appoggia entrambe le mani sulle mie spalle e mi guarda con i suoi occhi chiarissimi come mai aveva fatto prima d'ora << Tu non hai nulla che non va piccola Vaan, quindi stai tranquilla.>> annuisco ma più per piacere suo, sono ancora preoccupata. Non so con esattezza cosa stia per succedere.

Dopo poco lascia le mie spalle e alza il viso oltre me e Reiyel << Devo andare, mi raccomando. >> prima di superarci entrambi, mi regala uno dei suoi splendidi sorrisi, i quali credo che solo un angelo possa fare, per poi uscire dalla serra.

Sia io che Reiyel abbandoniamo la struttura in completo silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, i quali credo siano uno dei rifugi più sicuri al momento.

Ancora un po' sconcertata da quello che è successo fino a poco fa, cammino con passo insicuro dietro l'angelo che a confronto avanza senza alcun timore.
Fisso i miei piedi immersi nelle sottile nebbiolina creata dalle nuvole, qualche volta li vedo comparire e dimentico sempre che sono priva di qualsiasi calzatura.

Sollevo il volto e osservo la schiena di Reiyel, trovandola piacevole da guardare; ringrazio particolarmente quei due tagli che vi sono lungo le scapole - usati immagino in modo da far passare le due ali -, che mi concedono di poter vedere oltre la stoffa bianca. Forse questa giornata non è finita poi così male.

Scendo ancora con lo sguardo, imbarazzandomi da sola su quello che i miei occhi stanno per andarsi a posare, ma subito la sua voce mi fa cambiare direzione << Tutto bene? >>.

Chissà se gli angeli percepiscono il punto esatto in cui vengono guardati... Ma che razza di domande mi saltano in mente?

Scuoto la testa e accellero il passo per avvicinarmi a lui, così da non dovermi distrarre una seconda volta << Sono ancora confusa e un po' spaventata ad essere sincera. >> e in effetti è ancora così.

<< Posso capirti, è una cosa nuova anche per me. Non era mai capitato una simile scena. >> questo parole non aiutano affatto; sospiro e guardo dritto avanti a me, riprendendo a parlare.

<< Spero non sia nulla di grave però.. >> a queste parole Reiyel afferra subito la mia mano, costringendomi a voltarmi a guardarlo in quei due oceani mozzafiato.

<< Hai sentito che ha detto Azazel? Non devi preoccuparti, a tutto c'è una risposta e noi ti aiuteremo. Ricorda che ci sono io con te. >> boccheggio, ormai ipnotizzata da quello sguardo così sicuro di sè, così attento ad ogni cosa che accenna ad un movimento esterno, ma al tempo stesso dolce e premuroso.
Un brivido lungo la schiena mi fa raddrizzare ma ciò causa solo un pericoloso avvicinamento del mio viso a quello dell'angelo.

Non riesco più a smettere di fissarlo.. E' una pazzia lo so, ma è meravigliosamente attraente.

Qualcosa riesce comunque a deconcentrarmi: un bisbiglio, una sottile voce che si trasforma in risatina non appena mi volto a vedere a chi appartiene, non trovando però nessuno.

I miei occhi non fanno altro che girare a destra e a sinistra in cerca di quel qualcuno che ha appena parlato, Reiyel non capendo fa la stessa cosa << Che cosa c'è? >> chiede, non capendo il mio modo di indigare tra le bianche nuvole.

<< C'è qualcuno che sta ridendo. >> rispondo continuando a cercare, sentendo nel frattempo la mano dell'angelo lasciare la mia.

Intravedo dietro ad un mucchio di nuvole un'ombra e susseguita da un bisbiglio << Hai sentito? >> domando avanzando verso essa.

<< Vaan, io non sento proprio niente. >> mi comunica rimanendo fermo sul posto mentre io proseguo.

<< Eppure... >> mi avvicino al mucchietto di cotone dove avevo visto quell'ombra, ma non vedo nient'altro se non muri e muri di bianco puro.

Sento Reiyel raggiungermi dietro di me << Mi sarò immaginata, questa giornata mi ha scombussolata non poco. >> cerco di trovare una spiegazione plausibile.
Riprendo a camminare per fare ritorno allle lunghe scalinate, su cui passo ormai la maggior parte del mio tempo.

Mi siedo ai primi gradini e contemplo in ogni singolo dettaglio il posto che mi circonda, non lamentandomi affatto nè del luogo nè della fantastica compagnia che mi è stata donata.

<< Dovrei ringraziarvi. >> guardo l'angelo , il quale è rimasto sempre con me durante il tragitto.

<< Per cosa? >> chiede, alzando un sopracciglio nella mia direzione.

<< Per tutto. Tu ed Azazel mi state aiutando e in più, da quando sono arrivata qui, mi avete incoraggiata e rassicurata. >> e non pensavo che qualcuno potesse dare così tanta importanza a delle semplici lamentele di una ragazza, più bambina che donna.

Reiyel mi sorride teneramente, mostrandomi la perfezione dei suoi denti bianchi come la neve << E' dovere ma sopratutto, per me, anche piacere. >> sussulto appena le mie orecchie sentono l'ultima affermazione.

Piacere? Quindi gli sto simpatica?

Rimaniamo qualche attimo a guardarci negli occhi, esternandoci dal mondo e non pensando più a quello che è successo; adoro l'effetto che crea Reiyel su di me, mai con nessuno mi sono sentita così costantemente protetta e felice.

E' stato un miracolo cadere, quasi, da quella nuvola.

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