Dedico questo capitolo a una persona per me importantissima, senza la quale non riuscirei ad andare avanti, senza la quale non mi rialzerei tutte le volte che cado.
Regalo a questa persona tutta la mia felicità, che sicuramente se la merita più di me, le regalo ogni risata e ogni sorriso.
E a me non resta che dedicarle questo capitolo, che è tutto quello che ho.
Ti voglio bene❤️ Sweet_girl_200
Point of view of Jorge
Sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda, e a dire il vero sto esitando da troppo tempo.
Non devo sbagliare stavolta, devo dirle la verità.
Devo smetterla di affogare nei miei ricordi.
Mi schiarisco la voce e mi decido a parlare.
"Alison è stata il mio male." dico.
Tini mi guarda stranita, tentennando e boccheggiando.
In effetti io non ho detto una bugia, anzi tutt'altro. Ho riassunto perfettamente la vicenda.
"Che vuol dire che è stata il tuo male? Come può una persona essere un male?" chiede la mia dolce ragazza.
Ridacchio.
"Può eccome."
"E come?"
"Ho conosciuto Alison molto prima di te, diciamo quasi un annetto fa. Passavamo molto tempo insieme, ci vedevamo ogni giorno ed eravamo molto amici. Presto però io mi accorsi di provare dei sentimenti per lei e glielo dissi; lei diceva di ricambiare e così ci siamo messi insieme. Purtroppo però, capii che Alison non era la persona di cui mi ero innamorato. Frequentava una brutta compagnia e mi usava solo per scopi personali. Io ci mettevo il cuore in tutto quello che facevo per lei, cercavo sempre di essere il fidanzato perfetto ma lei mi trattava male e, ribadisco, mi usava. Mi scaricò il giorno del mio compleanno pensa un po'." spiego.
Tini resta in silenzio per un po' prima di rispondere.
"Non ti amava?"
"Penso che non l'abbia mai fatto." sospiro.
Annuisce col capo, guardando a terra.
Non si aspettava che tipo di persona è Alison, a primo impatto è così.
Ha quel viso angelico che ti confonde, ma lei non è così, è cattiva dentro.
"E tu l'amavi?" dice, alzando lo sguardo e puntandolo dritto verso i miei occhi.
"No." rispondo senza esitare. "Mi piaceva, ma non l'ho mai amata."
Abbassa di nuovo il capo.
"Ti fidi di me?" le chiedo, alzandole il mento.
Annuisce.
"Io ho amato, amo e amerò solo te. Come devo fartelo capire?"
Sorride.
"Sai una cosa?" dice. "Alison è proprio stupida, come ha fatto a non amarti?"
Ridacchio.
"Però la ringrazio, perché se l'avesse fatto ora tu apparterresti a lei." aggiunge.
Scuoto il capo.
"Ti sbagli." dico. "Se ti avessi incontrato stando con lei, mi sarei innamorato lo stesso di te." aggiungo.
"Come fai a dirlo?"
"Due persone destinate, si incontreranno sempre in qualsiasi modo, luogo, tempo." dico.
"Io e te siamo destinati a stare insieme quindi?" sorride.
"La leggenda del filo rosso del destino la conosci?"
"No, qual è?" chiede.
"Secondo la tradizione, ogni persona porta, sin dalla nascita, un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega in modo indissolubile alla propria anima gemella. Il filo ha come caratteristica quello di essere lunghissimo, indistruttibile e invisibile e serve a tenere unite due persone destinate prima o poi ad incontrarsi e a stare insieme per sempre.
Può succedere che per la sua lunghezza, il filo possa aggrovigliarsi e quindi creare non poche difficoltà ai due innamorati prima che possano ricongiungersi l'uno all'altra ma è certo che qualsiasi sia l'ostacolo saranno sempre uniti e legati nel cuore e nell'anima." spiego.
Tini sorride.
"Chi ha l'altra parte del tuo filo?"
"Che domanda scontata, tu. Sei tu la mia anima gemella, sei tu quella che ha da sempre l'altra parte del mio filo rosso." dico, avvicinandomi.
"Quasi quasi lo vedo, tra le nostra dita sai?" ridacchia.
"Ma si certo, vieni qui."
La attiro a me, e la bacio, lasciando cadere tutto ciò che ci è passato addosso.
Tutto quello che ha provato a dividerci.
Tutte le lacrime.
Tutte le litigate.
Ogni cosa.
Il destino non si sbaglia mai.
Point of view of Tini
Odio il sabato mattina, non so mai cosa fare.
E odio non saper cosa fare perché papà mi manda a fare la spesa.
E odio andare a fare la spesa, perché le buste pesano troppo.
Si, odio molte cose.
Questo sabato sarà noioso, Jorge non c'è tutta la giornata, va dai suoi nonni in campagna.
Mi sono accorta che da quando l'ho incontrato, affido le mie emozioni a lui, nel senso che se non c'è sto male, se lo vedo sto bene.
Mi basta un suo sguardo per essere felice, e per dimenticare ogni cosa.
Mi basta un suo sguardo per capire cosa prova.
Ora mi manca.
È così brutto sentire le mancanze, ti portano tristezza e malinconia.
Sospiro, infilando l'insalata nel carrello.
Mi mancano ancora tante cose da prendere.
Scorro tra gli scaffali, notando una coda di cavallo che sbircia nello scaffale dei the.
"Cerchi il the Chai?" dico.
La mia amica si gira di scatto, sgranando gli occhi alla mia vista.
"Io..io..no! Non sto cercando il the Chai, secondo te non lo avrei già trovato e comprato?" incrocia le braccia al petto. "E poi chi ti dice che devo comprare per forza il the Chai?" aggiunge.
"Ma non so, forse perché è il tuo the preferito?" sorrido. "E per la cronaca, è proprio davanti ai tuoi occhi." ridacchio.
Lodovica si gira, trovandosi il suo the preferito proprio davanti agli occhi.
"Come ho fatto ad essere così cecata.." sussurra la mia migliore amica.
Sospira, prendendo un altro the.
"Perché non l'hai preso?"
"Perché...perché...perché con chi lo condivido se non ci sei tu?" mette il broncio come una bambina.
"Ma è il tuo the preferito."
"Ma non è la stessa cosa senza di te.." distoglie lo sguardo.
"Mi manchi." le dico.
"Anche tu." mi guarda con i suoi occhioni verdi. "Vieni qui." apre le braccia e mi accoglie in un enorme abbraccio.
Quanto mi è mancata.
La mia migliore amica.
Il mio appoggio.
La mia luce nella notte.
Il mio chiaro di luna.
"Non mentirmi mai più, cretina." dice.
"Te lo prometto, mai più."
Mi stacco dal suo abbraccio.
"Hai un po' di cose da raccontarmi non trovi?" dice, facendomi ridere.
"Andiamo a casa mia e ti spiego tutto." le faccio l'occhiolino. "Però prendi il the Chai." aggiungo.
Lodo sorride, mettendolo nel carrello.
***
Sono sulla via per tornare a casa insieme a Lodo e le sto raccontando di Alison.
Fa una faccia sconvolta.
"No senti, mi era sembrata una stronza fin dall'inizio." dice Lodo.
"Sì ma io mi fido di Jorge, non è innamorato di lei e lei non può dividerci." esclamo sicura di me.
"Ovviamente sennò lo picchierei."
Rido.
Mi mancavano questi momenti felici.
Tutto sembra essersi risolto per il miglio.
Faccio bene io a pensare sempre positivo, perché è una cosa buona essere ottimisti.
Sapevo che tutto si sarebbe aggiustato.
Lodovica si ferma un attimo bloccandomi.
"Lodo cosa c'è?"
"Quella lì, è Alison?" indica una ragazza.
Capelli biondi, occhi di ghiaccio, trucco perfetto, vestiti stirati.
"Si, è lei." dico.
La bionda si avvicina a noi, scrutandomi da capo a piedi.
"Io e te abbiamo un po' di cose da dirci. Abbiamo tanto di cui parlare e abbiamo tante cose in comune che tu ancora non sai." ride. "Parliamo in privato, per favore?" lancia un'occhiataccia a Lodovica e sposta di nuovo lo sguardo su di me.
E ora cosa vuole lei da me?
E' quando tutto va per il meglio, che bisogna preoccuparsi.