Travelling by Plane ( Percico...

By eolide98

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Nico e Percy partiranno per l'Italia in aereo. Cosa succederà ai nostri ragazzi? Tra prenotazioni online, gel... More

Il Biglietto
Le Valigie
Metal Detector
Epilogo: Lo scambio dei bagagli

Il Volo

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By eolide98

IL VIAGGIO


Ossia vomito, vomitoe ancora vomito...



Nico si rese conto di odiareprofondamente i viaggi in aereo non appena il veivolo si apprestò adecollare. Si sentì lo stomaco in subbuglio, le braccia e le gambemolli e soprattutto una pessima sensazione di vuoto gli attorcigliòle budella.

Il ragazzo osservò, per un istante, laterra (solida, rocciosa e sicura) che spariva, coperta, ormai dalcielo e dal vento.

Di fianco a lui stava Percy, la manodestra intrecciata alla sua e gli occhi irrimediabilmente puntati sulcarrettino della colazione. Nico ricordò solo in quel momento di nonaver mangiato nulla. Nonostante ciò, in ogni caso, lo stomaco gligirava talmente furiosamente da rendergli difficile respirare.

Percy gli gettò il braccio sullespalle attirandolo a sé. E Nico gli si strinse addosso, quasi la suapresenza potesse cacciar via la sua disperata voglia di vomitare.Nonostante quelle splendide braccia, abbronzate, forti eterribilmente rassicuranti, ben presto il povero Di Angelo dette distomaco per la prima volta. Il viaggio non era iniziato da nemmenoun'ora ed il ragazzo si era già sentito male.

Dopo un rapido scambio di sacchetto,una corsa in bagno e dopo le occhiatacce schifate di più di unahostess, fortunatamente, per Nico tutto sembrava essere tornato nellanorma. Il ragazzo , adesso guardava il sedile davanti a sé. Percygli stava terribilmente vicino, sorridendo e continuando acanticchiare una stupida canzone della quale Nico non riusciva aricordare il nome.


Tutto degenerò all'arrivo del pranzo.

Adesso, c'è una piccola parentesi daaprire. Ogni santa volta che Nico veniva costretto a fare qualcosa daPercy tutto finiva abbastanza male. Giorni prima il ragazzo piùgrande aveva tentato di portare il suo fidanzato in campeggio.Risultato: punture di insetto ed un mucchio di formiche che ancoragiravano per le scarpe del povero Di Angelo.

O la settimana prima, quando Jacksonaveva insistito per farlo partecipare ad una gara di scritturapoetica e Nico si era ritrovato ad arrossire su un maledetto palco,mentre i suoi amici applaudivano senza che lui avesse detto nemmenouna parola.

Detto ciò è importante sapere ancheche Nico aveva detto almeno un milione di volte al suo ragazzo chenon gli andava di mangiare nulla. Gli aveva ripetuto che aveva lostomaco in subbuglio fino a fargli dolere la testa. Eppure, nonappena il carrello con i sandwiches passò nella corsia al centrodell'aeroplano, Percy acquistò due panini.


-Perce, io non voglio assolutamentemangiare! Hai visto cosa è successo poco fa! Ed avevo lo stomacovuoto! Non ho la minima intenzione di...- la frase di Nico fustroncata sul nascere. Una cosa a Percy Jackson andava riconosciuta:era un fottuto bastardo, subdolo e tremendamente intelligente. Lamano destra di Percy si era infilata nella maglia del ragazzo piùgiovane, ed era andata ad accarezzargli la spina dorsale, provocandoin Nico reazioni non del tutto accettabili. Il ragazzino, infatti,avvampò, per poi tentare, inutilmente, di togliersi le mai di Percyda dosso. Il suo ragazzo (BASTARDO), intanto, aveva poggiato i duepanini sulla piattaforma reclinabile che gli stava davanti ed avevapoggiato la mano sinistra sulla coscia del povero Di Angelo.

Percy aveva poi iniziato a sfiorarglil'interno coscia ( in un aereo, un posto pubblico) ed avevaavvicinato le labbra all'orecchio del suo ragazzo.

-E' vero che adesso mangi tutto? -Nicoscosse la testa, facendo segno di "no".

-Non farmi essere cattivo...- Percyscoccò un bacetto sul collo di Nico, che emise un gemito, poi, conla mano sinistra accarezzò la coscia del suo ragazzo il cui voltoprese letteralmente fuoco.

-Mangerai il panino?-chiese, ancora, ilragazzo più grande sfiorando, col naso, il collo di Nico. Ilneo-laureato fece segno di sì con la testa, mentre una vecchietta liosservava, con un'aria tremendamente scioccata.


-Non avresti dovuto farlo!- disse Nico,intento a strappare un boccone dal panino che stava mangiando. Percyera tremendamente soddisfatto: non gli piaceva che il suo ragazzosaltasse i pasti. Già durante la preparazione della sua tesi dilaurea Nico si era praticamente ridotto ad un'acciuga. Non mangiavaed assumeva caffè come se non ci fosse un domani, facendolodisperare. Quindi, nonostante il suo ragazzo fosse notoriamentedebole di stomaco, Percy aveva deciso di costringerlo a mangiarequalcosa. Certo, si era anche divertito parecchio, ma questa eraun'altra storia.

-Invece sì! Sei dimagrito e no vogliovederti svenire improvvisamente per strada perchè sei troppo stancoo troppo affamato! Inoltre il cibo è come carburante! Se non mangicome puoi pretendere di riuscire a rimanere sveglio?- Nico non stavaascoltando, intento a mangiare quello squallido panino al pomodoro eal tonno.

-Dovevi proprio iniziare a toccarmi...in pubblico? Hai visto come ci ha guardato quella signora?- a Percy,francamente, non importava un tubo di cosa pensasse la stupidasignora che stava seduta due posti lontano dal suo. Tuttavia eraconvinto di doverle far torcere le budella almeno un po', visto econsiderato che, coi suoi continui sguardi, stava mettendo inimbarazzo il suo ragazzo.

-Sinceramente- disse alzando la voce-non mi interessa un tubo delle eventuali signore omofobe cheviaggiano in aereo. In realtà potrei benissimo continuare adabbracciarti, baciarti o qualsiasi altra cosa, visto e consideratoche le nostre azioni non vengono minimamente modificate dal suogiudizio. Figuriamoci poi dalle sue occhiatacce!- la signora, capelliradi ed occhialoni scuri, si alzò all'istante da suo posto a sederee si diresse verso il bagno, impettita. Percy scoppiò a ridere,mentre Nico tentava di rifilargli un pugno nelle costole.


Nico giunse alla conclusione di avereun ragazzo idiota quando, passati appena trenta minuti dall'ora delpranzo, si ritrovò nuovamente nel bagno del piccolo aereo, avomitare per la seconda volta di fila. Non fu, però, la facciaassolutamente divertita di Percy a farlo stizzire. Quanto, piuttostol'hostess che continuava a toccare il sedere del suo ragazzo.

Sia chiaro: può capitare che, unavolta, la mano vada, casualmente, a finire sul di dietro di unapersona. Ma il fatto che quella ragazza continuasse a guardare il suoPercy come carne da macello lo infastidiva! Cioè andiamo!

-Il tuo fratellino sta proprio maleeh... -sibilò la tro...ehm... hostess. Nico non aveva nemmeno laforza di rialzarsi da gabinetto sul quale era chino. Ma, complice lagelosia ed una buona dose di caparbietà, il ragazzino si mise all'impiedi, poggiandosi a Percy.

-In realtà è il mio ragazzo...- disseil neo-laureato, un sorriso dipinto in volto. Il ragazzino, persottolineare il concetto scostò la simpatica manina della hostessdal sedere di Percy e vi mise la sua. Un gesto fin troppo spinto maanche necessario.


L'amabile hostess era completamentescioccata. Aveva la bocca aperta, e le mani distese lungo il corpo.Nonostante Nico avesse una voglia matta di avvicinarsi nuovamente algabinetto e vomitare, sorrise e chiuse la bocca alla ragazza.

-Possono entrare le mosche!- si spiegò,con un sorriso. La ragazza uscì dal bagno come una furia, lasciandoi due ragazzi lì da soli. Nico si piegò per vomitare, per la terzavolta di fila.


-E così qualcuno qui è geloso...-ecco, Nico si sentì davvero uno schifo: aveva passato gli ultimigiorni a prendere in giro il suo fidanzato ed adesso, a causa di unahostess un po' troppo interessata a Percy, si ritrovava a doversidifendere dagli irritanti sfottò del suo ragazzo.

-Jackson, ti ricordo che sono chino suun water a vomitare... vuoi davvero che io giri la testa verso di teper risponderti- Percy non rispose, forse un po' schifato all'idea diritrovarsi addosso del vomito.


Il viaggio proseguì in manieraabbastanza normale. Nico riuscì a leggere un libro per intero,nonostante Percy gli strofinasse a testa sulla spalla chiedendoattenzioni.

-Hai finito?- gli chiedeva ogni cinqueminuti, distraendolo dal susseguirsi di parole. Nico lo osservava perun po', per poi tirargli un piccolo schiaffo sulla testa,infastidito.

Il povero Percy , dopo una bella seriedi ceffoni, decise di arrendersi: passò il braccio destro attornoalle spalle del suo ragazzo e gli fece appoggiare la testanell'incavo del suo collo. Poter sentire il profumo di Nico,immergere il naso nei suoi capelli e, soprattutto, stargli cosìvicino, fece sentire Percy protetto ed incredibilmente rilassato. Ilragazzo si addormentò verso la metà del lungo viaggio in aereo eNico, potè iniziare il secondo libro che si era portato dietro,nonostante fosse tremendamente distratto dalle braccia del suofidanzato.


Nico cadde addormentato pochi istantedopo aver terminato il primo capitolo del suo nuovo libro. Al suorisveglio il sole stava calando, Percy gli stava di fianco, mangiandoquella che sembrava essere pasta. In genere quando erano casa lor, aNew York era sempre Nico a cucinare. Gli piaceva ed oltretutto,grazie alle sue origini italiane, aveva talento e faceva sempremangiare a Percy ottime pietanza. Potete ben immaginare la reazionedel ragazzo, quindi, quando vide il suo fidanzato ingozzarsi conquella pasta scotta, molliccia ed in-appetibile.


Nico riuscì a sopportare la vistadella cena del suo ragazzo, quello che invece lo spinse a recarsi perla quinta ( e fortunatamente ultima) volta in bagno fu un ragazzino.Poteva avere dieci o undici anni, ma quel tipino era davveroinsopportabile: andava avanti e indietro, avanti e indietro e,proprio quando Nico si alzò per sgranchirsi un po' le gambe, quelmaledetto bambino gli finì addosso.

Il ragazzo ebbe appena il tempo diraggiungere il bagno, dove una hostess alquanto inacidita lo stavaaspettando.


Nico se ne tornò al suo posto, mogiomogio. Percy lo stava aspettando.

-Adesso vieni qui...- Percy feceappoggiare il ragazzo alla sua spalla e lo abbracciò.

-Perseus... non trovi sia un po'esagerato tutto questo attaccamento?- Percy gli chiuse la bocca conun bacio, non preoccupandosi minimamente di un eventuale nuovoattacco di vomito.

-Dormi... - ordinò il più grande. ENico, sorriso alle labbra, obbedì, crogiolandosi in quel caloreconfortante.




N.D.A.

Eccoci giunti a questoquarto capitolo, estremamente, vomitoso...direi.

Mentre il capitoloviene pubblicato io sarò in Grecia, quindi non stupitevi in caso cimettessi tempo a rispondere ad eventuali commenti. Aspetto comunqueun bel po' di recensioni, spero che vi sia piaciuto! Enjoy

recensite... pls...

Ci sentiamo tra pocopoco, per l'epilogo.

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