-Cazzo fai?- Alec gli schiacciò la sigaretta.
-Cosa ti passa per la mente?- Josh lo spinse.
-Fa male quella roba- la indicò l'amico.
-Sono affari miei-
-Non sono affari tuoi!- gli diede uno schiaffo.
-Cazzo fai,eh?- Josh gli mantenne il polso,come per picchiarlo,poi mollò la presa.
-Ti stai uccidendo-
-Anche tu, ora?- mise il cappuccio e andò via,con le mani in tasca.
Si sedette sul marciapiede di via Martin L. King, e inizio a stringere i pugni sul pantalone,raccogliendo le gambe tra le braccia e cominciando a piangere.
Singhiozzava e pensava a Jake e a tutta la merda che gli stava girando intorno.
Stava male,voleva morire.
-Basta! Basta!- sbatte una mano sul marciapiede e si ferì -Aia!-.
Si guardò la mano cinque minuti e ricominciò a piangere.
-Ehi!- sentì una voce e alzò la testa.
Un ragazzo alto,coi capelli rossi e gli occhi verde intenso,profondi. Sprofondò nei suoi occhi e sentì un vuoto nello stomaco.
-Tutto bene? Ti sei fatto male?-
Josh si riprese e rispose
-Va tutto bene..- gli mostrò la mano.
-Fa vedere- disse preoccupato lo sconosciuto,mentre esaminava i taglietti nella mano.
-Ahi- Josh chiuse gli occhi.
-tolta la pietra-
Aprì gli occhi e trovò il ragazzo che con una forcina gli aveva tolto la pietrolina dalla ferita.
-Grazie- si perse di nuovo nel suo sguardo.
-Di nulla- sorrise lo sconosciuto. -Io sono Derek-
-Piacere,io sono Josh,puoi chiamarmi Jò-
-Okay,Jò- sorrise l'ormai Derek e non più sconosciuto.
"Il suo sorriso" pensò "cosa ti prende?"
-Andiamo ad un bar? Ci conosciamo!- quando risorrise,Josh notò che aveva un'apparecchio a stelline sui denti candidi.
-Va bene,andiamo-
Si alzarono e si avviarono al bar Dot dallo zio Angys,un'idiota che nel paese tutti prendevano per il culo.
-Allora,parlami un po' di te-
-Emh. Josh Carter,14 anni,studente-
-Io sono Derek Trejzka,sono stato adottato da quando avevo pochi mesi,ora ho 15 anni- annunciò sempre col suo sorriso che ti trascina nel vuoto.
-Capito- Josh guardò al lato per non incrociare il suo sguardo.
-Emh. Non..ecco.. devo andare-
-Resta- il suo sguardo faceva da cornice agli occhi grandi.
-Okay..- Josh prese una sigaretta e la accese.
-Fumi?-
-Si-
-Dovresti smettere sai?- inarcò il labbro.
-Lo so,ma non riesco- Josh abbassò lo sguardo.
-Dovresti s...-
-Basta!- urlò Josh. -Fatevi i cazzi,tutti! Sono fatti miei se fumo,se bevo,se voglio irritarmi,se voglio..- pian piano si abbassò e mise le mani tra i capelli,cominciando a lacrimare.
-Non piangere- Derek gli asciugò le lacrime,facendo alzare il viso dell'amico e sorridendogli.
-Hai dei begli occhi sai?-
Josh arrossì di colpo,non sapeva il perchè ma arrossì,sentendo la mano del ragazzo poco prima accarezzargli i capelli.
"Com'è possibile?"
La mano del ragazzo si spostò sulle labbra di Josh,poi si distraè. -Andiamo a fare un giro?-
-Oh,okay- rispose dopo molto Josh,che era nel mondo dei sogni.
Dopo un lungo giro in un parco,si sedettero su una panchina.
-Che freddo..- borbottò Josh,scaldandosi strusciando le mani sulle braccia.
-Direi priprio che è l'ora di andare via. Ti lascio il mio numero- disse Derek riscaldandosi le guancie con le mani,lasciando poi il suo numero su un bigliettino all'amico.
-A domani-
-A domani-
Il cuore di Josh batteva all'impazzata,quando incontrò di nuovo Alec.
-Ti ho visto sai?- disse con tono di rimproverazione.
-A fare cosa?- Josh inarcò il sopracciglio.
-Ti perdevi nello sguardo di quel tipo-
-Ma quando mai!-
-Sei un finocchio!-
-Non sono un finocchio!- urlò Josh tremolante.
-Si che lo sei!-
-Non sono un finocchio!- Josh cominciò a correre fino ad arrivare a casa sua,sbattendo la porta e guardando bene se qualcuno lo seguisse.
-Josh?-
La madre lo chiamò,ma era troppo tardi.
Si mise sotto le lenzuola e ricominciò a piangere.
-Basta!- si graffiò la faccia dalla disperazione,girandosi e voltandosi tra le lenzuola.
Si calmò e cominciò a susurrare ripetutamente:
-Mantieni il tuo segreto. Mantieni il tuo segreto. Mantieni il tuo segreto. Mantieni il tuo segreto..-