You're worth it

By baciami2015

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"Alla fine di tutto ne vale la pena." 1^ VOLUME DI QUATTRO LIBRI. More

INTRODUZIONE
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
#MyWattysChoice
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36 ~ULTIMO CAPITOLO~
RINGRAZIAMENTI.
ESISTE UN SEQUEL.
CARTACEO

Capitolo 30

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By baciami2015

We're only getting older, baby
And i've been  thinking about it lately
Does it ever drive you crazy
Just how fast the night changes?
Everything that you've ever dreamed of
Disappearing when you wake up
But there's nothing to be afraid of
Even when the night changes.

~One Direction

"Scegliete uno sport ragazzi, e vi valuterò su quello" dice il professore di ginnastica masticando il suo chewing-gum in modo così svogliato.

I ragazzi iniziano già ad esultare per il calcio, mentre le ragazze si lamentano dicendo di preferire la pallavolo.
Un putiferio rimbomba facendo un eco insopportabile a causa delle loro urla.
Guardo la scena annoiata, mentre nasce una vera e propria discussione tra i due sessi.
Ma perché litigare per una cazzata del genere? Voglio dire.. è solo un voto.
Certa gente non la capisco proprio.

"Non potete scegliere sempre voi" schiamazza una biondina che mi è sempre stata suo cazzo sin dal primo momento in cui l'ho vista.

"Ma se ci siamo sempre adattati a ciò che volevate voi?!" Parla Dylan guadagnandosi affermazioni positive dai suoi amici.

"Noi non sappiamo giocare a calcio" si difende un'altra.

Che palle! Scegliete e basta.

"Alt alt ragazzi! Non staremo a perdere tempo a scegliere lo sport, decidetevi immediatamente oppure vi prendete una F in materia; e per quanto crediate che la mia materia sia inutile, ricordatevi che fa media comunque"

"I ragazzi vogliono il calcio e le ragazze vogliono la pallavolo. Come facciamo a decidere?" Ulula la biondina di prima, com'é che si chiama? Mary? Emily? Cane gatto?
Il mio cervello non riesce nemmeno a memorizzare le cose più importanti, figuriamoci i nomi di questa mandria di capre.

"A votazione, mi sembra equo" propone un ragazzo

"Mi sembra inutile dato che siamo pari tra maschi e femmine" incrocia le braccia Jason, il migliore amico di Dylan.

"Proviamo così. In caso non dovesse funzionare decido io, e fine della storia" risponde il professore scocciato

"Alzi la mano chi vuole giocare a pallavolo" annuncia Jason

La schiera di femmine alza le mani, tranne me.
Gli sguardi di tutti si posano sulla mia figura: i maschi sconcertati, le femmine mi rivolgono lo sguardo più inceneritore che possa esistere.

"Ally?" Chiede il professore

"Io voglio giocare a calcio" dico tranquillamente

Immediatamente i ragazzi esultano come se avessero vinto il campionato mondiale.
Fra tutti gli sguardi, individuo quello sorpreso: quello di Dylan, che se gli fosse possibile in questo preciso istante mi salterebbe addosso; e ammetto che l'idea non mi dispiace affatto.

"A questo punto é inutile dirvi care ragazze e ragazzi di allenarvi, perché pretendo abbastanza, dato che vi ho anche dato la libera scelta" dice il professore allontanandosi per preparare il materiale

"Stronza lo hai fatto apposta" dice Ashley.

Io e lei frequentiamo la stessa classe di educazione fisica?
Ally soffri di un'amnesia forte!

Non esistono spiegazioni per le mie perenni dimenticanze.
Ultimamente sto diventando più scema del solito.

"Ognuno può scegliere ciò che gli pare. Quindi evita di rompere le ovaie, grazie" dico voltandomi dandole di spalle.

In realtà ho risposto calcio per due motivi  precisi; primo: sono una frana a pallavolo, e poi non mi va di stare insieme a quella schiera di galline per allenarmi, con il calcio sarà più facile cavarmela. Non posso evitare di ridere sotto i baffi nel vedere gli sguardi omicidi da parte delle ragazze: già mi odiano a prescindere, con questo sono prima sulla loro lista nera. Devono possederne una per forza.

Dylan si avvicina a me avvolgendomi un braccio attorno alle spalle. Un gesto che non ha mai fatto in pubblico e tanto meno davanti ai suoi amici.
"Prima o poi ti sposo, Ally Rose"
Un rossore si evidenzia sulle mie guance.

So che sta scherzando, ma sentirlo dire dalla sua bellissima voce fa uno strano effetto.

"Mi devi insegnare un po' come si gioca" dico sorridendo.

"Con molto piacere, bellezza" fa l'occhiolino

Ma quanto è perfetto.

"Se vuoi ti insegno io? Dopotutto è solo grazie a te se giochiamo a calcio" si avvicina un altro ragazzo che frequenta con me altre due classi.

Dylan gli rivolge uno sguardo omicida.
"L'ho fatto perché sono una frana in pallavolo, e comunque si, perché no? Sarà divertente" sorrido

"Non ce n'è bisogno. Ci sono già io" dice Dylan in tono brusco

"Volete per caso anche un te e un po' di biscotti ?" Sbuca il professore dal nulla rivolgendoci un'occhiata piuttosto ironica.

"Ci scusi" dice il ragazzo dall'aria innocente.

Il professore si volta per accasciarsi su una sedia. E il ragazzo continua a sorridermi, sperando probabilmente che lo segua per fare allenamento con lui.

"Beh? Vieni oppure no?"

Annuisco e mi allontano con lui per prendere un pallone. Mi giro un attimo per guardare Dylan, e lo vedo stringere i pugni per la rabbia.

A volte mi confonde così tanto: ci sono momenti in cui sembra così freddo con me, e in altri come questi si arrabbia così facilmente.
Ieri, per esempio, continuava a convincermi di non uscire col mio capo. Ma ovviamente io mi sono opposta e l'ho richiamato per fissare stasera. Non mi va che qualcuno mi dica cosa fare, sopratutto se quest'ultimo non ha nessun ruolo nella mia vita.
Si, siamo amici.. O non lo so, ma odio comunque che mi venga detto cosa debba fare.

Usciamo tutti fuori e il ragazzo che dice di chiamarsi Ashton, inizia a muovere il pallone tra le sue gambe, muovendolo da un piede all'altro in modo così perfetto.
Mentre inizia ad insegnarmi a fare un po' di passaggi, noto subito Dylan insieme a quella puttana di Ashley mentre si stanno 'allenando a calcio.
Non posso evitare di guardare il modo in cui Ashley fa finta di inciampare per farsi toccare da Dylan.

"È divertente il calcio" squittisce lei chinandosi lentamente per raccogliere il pallone, ovviamente mettendo in buona vista il suo culo perfetto.
Per quanto odio ammetterlo, Ashley è una bellissima ragazza e le sue curve sono  al punto giusto. Se non avesse quel carattere di merda, sarebbe perfetta.

Dylan incontra per un attimo il mio sguardo, ma lo distoglie subito per avere la grande pensata di ricambiare le attenzioni della Barbie ossigenata.

Lui le sta dietro stringendola per la vita sussurrando qualcosa all'orecchio.
Parlano male di me?

'Sveglia Ally non sei al centro delle sue attenzioni'mi deride il subconscio.

Lei ovviamente sorride e fa scontrare i suoi fianchi con la sua durezza, facendomi dannatamente fumare di rabbia.
Dylan mi guarda, lo vedo bene che mi osserva mentre cerca in qualche modo di far suscitare qualche reazione da parte mia.

Non tarda ad arrivare. Strappo il pallone dalle mani di Ashton, e con tutta la forza possibile calcio il pallone mirando alla perfezione la sua bellissima testa bionda.

Dove sono le mie medaglie?

Lei fa un urlo isterico guardando confusa da dove è arrivata la botta.
Non appena capisce che sono stata io, si avvicina furiosamente verso di me con una mano sulla parte dolente della testa.

"Brutta stronza, lo hai fatto apposta"

Ma questa ragazza è un robot? Non fa altro che dire 'l'hai fatta apposta' come se fosse l'unica cosa che le abbiano insegnato, anche se in realtà l'ho fatto appositamente apposta.

"È stato un'incidente" cerco di trattenere una risata ma è più forte di me

"Come no" sbuca dal nulla Dylan ghignando

"E tu cosa c'entri?" Lo guardo squadrandolo da testa a piedi

Se inizia a prendere le sue difese lo castro.

Decide di alzare gli occhi al cielo senza dire più nulla.

"Sei soltanto una lurida puttana."alza l'angolo della bocca per un sorrido che non mi piace "ma si sa! Tale padre tale figlia"
Nel sentire menzionare quel mostro, il mondo mi cade addosso, e ancora una volta mi sento vulnerabile di fronte a lei.

Una mano forte si avvolge attorno al mio braccio e mi tira via da quello stato di trance.
So bene che Ashley sa molto di più di quanto debba sapere. Ma la domanda è: come fa a sapere?. Nemmeno i miei migliori amici a Seattle sapevano della situazione in famiglia.
La paura si impossessa di me, e la mia vulnerabilità appare sempre quando mio padre viene solo lontanamente ricordato. Odio sentirmi così.

"Lasciala stare" mi invita Dylan non appena siamo abbastanza lontani da loro

Lo guardo male "adesso la difendi?"

Sbuffa "non sto difendendo nessuno. Ma non voglio che ti succeda niente di cui mi debba nuovamente preoccupare"

"Non sei tenuto a starmi vicino e tanto meno preoccuparti di me" rispondo secca

Anche se sto mentendo spudoratamente. Ho bisogno che qualcuno si preoccupi per me, ho bisogno che lui mi stia vicino, ho bisogno di lui. Non voglio nessun'altro accanto a me, se non lui.

"No, hai ragione non sono tenuto. Ma io voglio starti accanto" il mio cuore fa un tuffo, e senza preavviso lo abbraccio in pubblico.

Sussulta per un momento ma poi ricambia l'abbraccio. Si stacca troppo velocemente guardandosi intorno; ovviamente si vergogna ad abbracciare una come me, sopratutto davanti ai suoi amici.
Decido di non commentare, e lo ringrazio comunque per il gesto.

"Ally.. C'è qualcosa che dovrei sapere? Posso aiutarti. So che in qualche modo Ashley c'entra qualcosa"

"Ashley non c'entra niente, e no non mi serve aiuto" sospiro

"Smettila con questa tua testardaggine, Ally. Non ti giudicherò se è questo quello che pensi"

Non ho paura del giudizio degli altri, o forse il suo si.. Un po' mi intimorisce sapere cosa Dylan pensa di me dopo aver scoperto la merda in cui vivo.
Ho un po' paura di far sapere il modo orrendo in cui  il mio forte carattere viene  spezzato quando quel mostro riesce così semplicemente a ridurmi in mille pezzi, e a farmi sottomettere facendomi sentire in colpa.
Ma non è questo il punto.
Io non voglio più sentire parlare di questo. Continuerò a rimandare l'inevitabile, ma per adesso vorrei stare tranquilla.

"Possiamo cambiare argomento?"

Lui si scompiglia i capelli e mi guarda esaurito "okay" sospira

"Okay" dico di rimando

Fa un piccolo sorriso "Di la verità. Hai lanciato la palla sulla testa di Ashley di proposito, non è cosi?" 

"Si, l'ho fatto apposta e dovresti ringraziarmi. Per poco non ti avrebbe portato via tutto l'apparato riproduttore"

Alza un sopracciglio divertito "vuoi dire il mio cazzo?"

Roteo gli occhi al cielo "non pensare di poter farmi eccitare con la sola parola 'cazzo'"

Sono una pessima bugiarda.
Mentirei se dico che non ho già le mutande bagnate.
Accidenti ai miei ormoni!

'Oppure accidenti a lui' commenta la mia vocina.

Il suo sguardo si fa più intenso e si avvicina lentamente "Adoro sentir dire cose sporche da quella bocca. Quella bocca" si morde il labbro fissandomi intensamente le labbra.

'Siamo in pubblico' urla la vocina.

"Ho fottutamente bisogno di scoparti. Ora." Puntualizza

"Pervertito" commento

"Vuoi dirmi che non vuoi la stessa cosa?"
alza un sopracciglio.

Si, voglio la stessa cosa. Diamine.

"Tanto il tempo di arrivare alla cosiddetta casa del sesso, la passione di entrambi si sarà già consumata"

Com'è che siamo passati a parlare di queste cose?

"E chi ti ha detto che aspetteremo di arrivare alla casa del sesso?"

"Sentiamo? Vuoi sbattermi qui? In questo fottuto campo da calcio?"
Le mie parole hanno l'effetto desiderato sulla mia preda dagli occhi azzurri: la sua bocca si spalanca, e le pupille si dilatano.

"Per quanto l'idea mi eccita da morire, non voglio rendere pubblico un porno in diretta"

"Allora cosa proponi?"

Fa finta di pensarci poi risponde
"Bagno della palestra"

Che schifo.

"E insudiciarmi con la pipì degli altri attaccato alle piastrelle"  faccio un verso di disgusto

Rotea gli occhi al cielo poi mi prende la mano e mi porta in palestra, percorriamo le scale per entrare dentro gli spogliatoi ma una voce troppo antipatica ci fa fermare sul colpo.

"Dove credete di andare voi due?" Chiede il professore troppo incazzato

Merda.

"Stai al gioco" sussurra Dylan prima di voltarsi verso il professore.

"Ally ha un problemino" annuncia Dylan fingendo una faccia preoccupata

"Che tipo di problema signorina Rose" mi guarda in attesa di una risposta.

È uno dei pochi professori che ha imparato a chiamarmi con il mio secondo nome.

Guardo Dylan non sapendo cosa dire ma lui mi precede "sa.. Sono cose da donne.." Sta sul vago

"Non mi prenda per i fondelli Wilde, cose da donne? E lei può sapere le sue cose da donne?" Chiede irritato

Dylan mi lascia la mano e si posiziona di fronte al professore sussurrando qualcosa di incomprensibile.
Tendo le orecchie ma non sento niente. L'unica cosa che vedo è il viso del prof diventato improvvisamente rosso.

Ma che diavolo gli ha detto?

I due stronzi si avvicinano e il prof mi guarda con un'espressione comprensiva.

"Non preoccuparti Ally, ti capisco. Andate pure.."

Cosa?

Annuisco confusa poi prendo la mano di Dylan entrando negli spogliatoi femminili.

"Che cosa gli hai detto?" Chiedo non appena siamo dentro

Lui richiude la porta a porta a chiave e mi guarda intensamente come se fossi la sua prossima preda.

"Non lo vuoi sapere davvero"

No. Non ne sono sicura.

"Ma-"

"Shh" si avvicina troppo velocemente al mio viso inchiodandomi ad un muro.
Il suo respiro addosso mi fa perdere ogni controllo della mia mente e del mio corpo.

"Come vuoi che ti prenda Ally? Su questo muro? Oppure preferisci il pavimento o quella panchina?"indica la panchina al centro della stanza.

Mi passo la lingua tra i denti facendolo deglutire "il muro"

Sospira e fa scontrare i nostri bacini facendomi sentire quanto la sua erezione è dura.

"Lo senti? Ce l'ho duro soltanto per te" sussurra all'orecchio mordendomi il lobo.

Ancora una volta fa scontrare il suo bacino contro il mio facendomi scappare un gemito.
Senza preavviso con una mano circonda il mio seno palpandolo, e fa scivolare l'altra tra i nostri corpi strofinando in mezzo alle gambe.

"Dylan ti prego" mi lamento

"Cosa ..piccola?" Mi bacia la mascella mordicchiando leggermente

Continua la sua tortura velocizzando il movimento tra le mie gambe.
"Dimmelo piccola, che cosa vuoi?"

"Toccami" mi lamento

"Dove? Qui?" Chiede  infilando la mano dentro i miei leggings e le mutande.

"Si" dico ansimando.

"Sei bagnata, solo per me" strofina con due dita il mio clitoride facendomi gemere ancora più rumorosamente.

"Shh non vogliamo farci scoprire no?" Dice coprendomi la bocca con la sua mano continuando la sua tortura con l'altra.

Mi sta facendo perdere ogni lume della ragione e pretende anche che io non reagisca o che me ne stia in silenzio.
Decido di rendergli pan per focaccia, così con un brusco movimento acchiappo la sua erezione stretta sugli shorts, e ruoto con la mano.

I suoi occhi si spalancano e cerca in tutti i modi di  rimanere a bocca chiusa.
Strofino ancora di più e lui alza un sopracciglio capendo il mio gioco.
Con un movimento lento infila un dito dentro di me susseguito da un altro, gemo contro la sua bocca soprattutto quando lo stronzo decide di accompagnare i suoi movimenti strofinando il mio punto sensibile con il pollice.

"Qualcosa non va piccola?"
Le mie gambe stanno tremando

Scuoto la testa e lecco la sua mano per fargliela ritirare. Non appena lo fa, soffoco i miei gemiti mordendogli il labbro inferiore.
Abbasso i suoii shorts e infilo una mano dentro i suoi boxer provando a prenderlo in mano. Stringo la mia mano attorno alla sua erezione e vado su e giù nel modo più stretto possibile. Questa volta ottengo la reazione desiderata e geme sulla mia bocca mentre lo bacio.

"Qualcosa non va Dylan?" Lo prendo in giro velocizzando ancora di più il mio movimento

In risposta pompa furiosamente le sue dita dentro di me e mi sto trattenendo dal non urlare.

"Non voglio venire in questo modo, anche se non riesco a fermarmi" commenta ad occhi chiusi

Toglie le sue mani proprio sul più bello negandomi palesemente l'orgasmo.
Mi mette le mani sul mio fondoschiena stringendolo "questi fottuti leggings.. Chiunque sognerebbe di essere al mio posto" mi complimenta baciandomi.

"Dobbiamo fare veloce piccola.."

Adoro quando mi chiama così. Suona dannatamente bene dalla sua bocca.

Tasta le sue tasche per estrarre un involucro di plastica, si rotola velocemente il preservativo e mi toglie i leggings.

Con un rapido movimento mi alza le gambe ed entra dentro di me velocemente senza darmi il tempo di abituarmi alla sua presenza.
Mi nascondo nell'incavo del suo collo e succhio la sua pelle per non emettere nessuno lamento.

"Di piu" lo invito

Lo sento sorridere sulla mia pelle e non se lo fa ripetere due volte: entra ed esce facendomi perdere dannatamente la testa.

"Dylan" gemo al culmine

Lo sento rilassarsi: segno che è già venuto ma continua a sbattermi contro il muro finché non collasso anch'io in un catartico orgasmo.

"Fantastica come sempre" commenta uscendo.

Si toglie il preservativo e si incammina verso il cestino per buttarlo.

"Vuoi lasciare le prove?" Dico strappandoglielo di mano e me ne pento immediatamente non appena sento qualcosa di viscido tra le mani

"Che schifo" commento prendendo della carta per avvolgerlo.
Lo metto nella sua tasca intimandogli di buttarlo a casa ma lui si mette a ridere annuendo.

"Dammi i leggings" dico

"Non saprei... Mi piace questa visione" dice guardandomi con ammirazione le gambe

Sospiro "non scherzo Dylan! Sono più di venti minuti che siamo qui dentro"

Me li butta addosso arrendendosi e li indosso velocemente susseguite dalle scarpe.

Non appena mi sistemo anche la coda, mi prende la mano e mi fa sbattere contro il suo corpo.

"Ti preferisco quando gemi il mio nome, acidona" mi prende il viso con la sua mano e mi da un prepotente bacio.

Amo questi suoi gesti, ma di sicuro non ammetterò mai che mi piacciono da impazzire.

Dopo aver ispezionato se c'è qualcuno nei paraggi, ce ne torniamo alle nostre posizioni come se nulla fosse accaduto.
Guardo il professore che mi guarda, e mi chiedo cosa Dylan gli abbia detto.

-///////
SCUSATE SORRY PERDON PARDON!
Mi scuso in tutte le lingue del mondo per questa lunga attesa! Come ho già spiegato sono in vacanza all'estero e soltanto quando trovo un po' di tempo libero provo a scrivere qualcosa. Ve l'ho fatto un po' lungo del solito per scusarmi e non so quando aggiornerò di nuovo..
Alla prossima! E fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo ;) ❤️💚


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