L'Ultima Dominatrice || The E...

By AA_Black

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📌1 libro della trilogia dell'Eversor 📝ESTRATTO: "Mi riscossi e mi rimisi il cappello, poi mi accesi un'altr... More

Zoe
Adfectus House
Killer
Lonely
The same
Illusion
The Praticant
Magic
Ice
Mine
Counterspells
Shadows
Nuova copertina e titolo
Remember
The Last Dominatrix
Dark
The Mirror Of The Soul
The Plan
Escape part 1
Escape part 2
Escape part 3
Lost
Reunited
Destroyed
Trapped
Inside
Save
Wand
Humanior
Forever
Revenge
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Hunters

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By AA_Black




Trasportammo il cadavere di Mrs.Ward per tutta la scuola fino in cortile. << Scava una buca >> ordinai a Derek e lui, ancora scioccato da quello che era accaduto in precedenza, lo fece senza fiatare. Ma si bloccò di colpo. << Cosa c'è? >> gli domandai curiosa. << Zoe, quello non è il marchio dei Praticanti >> decretò Derek fissando il marchio inciso a fuoco sulla fronte della donna. Lo guardai anch'io, ma non sapevo esattamente a che marchio paragonarlo. << E che marchio è allora? >> Dissi nervosamente, perché non lo diceva chiaramente? Mi stava dando sui nervi. << Non lo so >> disse infine guardandomi torvo. << Prova a farmi un aggiornamento, Wikipedia non sta funzionando >> rispose acido.<< Beh fagli una foto e butta Mrs.Ward da qualche parte >> dissi con tono imperioso. Sbuffando lo fece e iniziamo a scavare la buca, finché non sentimmo un motore alle nostre spalle. Ci girammo entrambi di scatto e una luce accecante mi fece chiudere gli occhi. Derek mi circondò la vita con un braccio e mi buttò a terra con lui. Strisciammo dietro un cespuglio. << Oh cazzo, chi è? >> Sussurrai con il battito a mille per lo spavento. << Amanda Myrell >> rispose Derek con voce assente. Come se se lo aspettasse. << Si può sapere come lo sai e perché non mi hai detto nulla?! >> Sbottai inferocita. << Zitta. L'ha detto ieri Mrs.Ward in biblioteca, se qualche volta ti degnassi di ascoltare.. >> Gli rivolsi uno sguardo gelido. << Chi è questa Amanda Myrell, si può sapere? >> Domandai accentuando i toni. << La polizia dei Python.. quelli come lei vengono chiamati I Cacciatori. Si occupano dei Praticanti >> spiegò. << E con "si occupano" che cosa intendi esattamente? >> domandai curiosa. << Okay stanno scaricando l'attrezzatura, è il momento giusto. >> Disse trascinandomi di nuovo al corpo di Mrs.Ward. << Buttala dentro!! >> Esclamò. Ero sotto shock. Con movimenti meccanici la scaraventai nella buca e iniziammo a ricoprirla con della terra, continuando a controllare se arrivasse qualcuno. L'ansia mi stava uccidendo. La polizia di solito non si occupava di tutti i criminali? Perché per quanto mi era dato sapere tra i Python, Il Dominatore era un criminale e di quelli potenti. Cosa sarebbe accaduto l'indomani? Mi avrebbero dato la caccia? Appena finito il lavoro, iniziammo a correre a tutta velocità verso il dormitorio. Eravamo mano nella mano e questo mi dava sicurezza e non solo. Notai che era peggio di quanto pensassi, infatti c'erano almeno cinque enormi camion neri, carichi di uomini armati. A capo c'era una donna dai lunghi e mossi capelli corvini, sulla quarantina, atletica e con indosso attillati abiti neri. Di fianco a lei c'era l'uomo più grande e alto che avessi mai visto. Una vera e propria montagna. Calvo e con dei muscoli enormi. Indossava la stessa divisa nera e nonostante fosse piuttosto buio grazie alla luce dei camion riuscivo a vedere i tatuaggi che aveva sul cranio. Ansimando riuscimmo finalmente a rientrare e a quel punto Derek mi lasciò la mano. Mi guardava con un espressione dura e disgustata, la peggiore tra quelle che mi aveva rivolto sino a quel momento. << Non c'è più niente da temere. >> Affermò freddo e distaccato. Riuscivo a vedere che sotto le labbra digrignava i denti. Che cosa era accaduto? Avevo fatto qualcosa di male per caso? Si girò e se ne andò con i pugni stretti e la schiena dritta. I suoi passi rimbombarono sul pavimento in marmo. Confusa tornai nella mia camera, ma prima che potessi entrare notai la porta di Alfred aprirsi ed egli vi sbucò con l'espressione assonnata. Cercai di non farmi vedere, ma era troppo tardi. < <Dove sei stata? >> Mi domandò freddo. Inghiotti la saliva acida e decisi di dire la verità. << Ero con Derek >>. Alfred scosse il capo guardando verso a terra e facendomi capire che disapprovava. << Dovresti smetterla di vederlo.. >> disse continuando a fissare il pavimento. Lo guardai sorpresa. << Prima non la pensavi così >> dissi acida. << Beh ho cambiato idea >> rispose fissando finalmente i suoi occhi nei miei. Erano gelidi come il ghiaccio polare in quel momento. Ero triste, si. Perché tutti, di punto in bianco, avevano deciso di essere stronzi con me? << Vai a dormire Alfred >> . Mi sbattei la porta alle spalle prima che potesse ribattere qualsiasi cosa. Dopo la tristezza arrivò la rabbia, sorda e repressa. << Vaffanculo!! >> Urlai, sperando di non svegliare nessuno. Mi buttai sul letto vestita, sfilando solo gli stivali sporchi di fango e terriccio. Mi raggomitolai su me stessa e mi addormentai piangendo sommessamente.

L'indomani, per la prima volta, mi svegliai presto e andai a mensa per la colazione. Avevo troppa paura che qualcuno avesse scoperto che avevamo ucciso Mrs.Ward o meglio, che avevo ucciso Mrs.Ward, perché Derek questa volta aveva solo assistito. Era solo colpa mia. Mi sedetti al tavolo da sola sotto lo sguardo stupito di Alfred e company che non mi avevano mai vista a colazione e che, nel caso, si sarebbero aspettati che mi sedessi con loro. Ma non ne avevo voglia. Un altro vassoio venne poggiato sul mio tavolo. Era quello di Heather. << Ciao Zoe, che sorpresa vederti qui a colazione, tutto bene? Mi sembri giù, vuoi stare da sola? È per questo che ti sei seduta qui? >> Domandò a raffica guardandomi con premura. Non sapevo come rispondere a tutte quelle domande così dissi solo: << no, no..mm resta.. >>. Mi accorsi di star tremando e del sudore freddo mi solcava il volto. Cercai invano di aprire la plastica della gelatina al mango con le mani che tremavano convulsamente. Heather, con un sorriso, la aprì per me e mi porse un cucchiaino. Le sorrisi grata per non aver continuato a farmi domande. Sapevo perfettamente che il mio comportamento doveva sembrare strano. Inghiottii un po' di gelatina, ma, quando sentii la voce amplificata di Mr.Ward nei microfoni posizionati intorno alla stanza, la gelatina mi andò di traverso e mi si chiuse lo stomaco. << Sono addolorato di informarvi della scomparsa di Mrs.Ward, mia moglie. La sostituirà Miss. Polling, laureata in storia della magia Python. Sino al suo arrivo, previsto per le 12.42 di domani, le lezioni sono annullate - boato generale - . Sono anche lieto di informarvi dell'arrivo della più famosa Cacciatrice al mondo: Amanda Myrell e del fidato alleato Aloysius Thompson. Ci proteggeranno, assieme al loro esercito, da eventuali attacchi da parte dei Praticanti vista la vicenda accaduta pochi giorni fa. Nessuno sarà inoltre capace di entrare o uscire da questo edificio. Vi auguro una buona giornata. >> Inizialmente tirai un respiro di sollievo, forse nessuno sospettava nulla di me.. ma poi pensai al " nessuno potrà più entrare o USCIRE da qui"e il mio cuore minacciò di uscire dal corpo. Mi costrinsi a calmarmi. Non era forse un bene essere protetta dai Cacciatori? Dovevo solo essere grata e felice di quella notizia. Dopo la colazione ero già tornata a pensare a Derek e al suo cambio di umore improvviso la notte prima. Quel giorno non lo avevo ancora visto. Mi ricordai che non c'era lezione solo quando ormai ero arrivata davanti alla classe. Senza cambiare minimamente espressione mi rigirai e feci per tornare indietro, quando andai a sbattere contro qualcuno. Il cuore mi balzò fuori dal petto e seppi già chi era. << Oh..ciao >> dissi alzando la testa per guardarlo negli occhi. Ma lui non mi degnava di uno sguardo, anzi sembrava anche parecchio seccato. << Si può sapere che vuoi? >> Disse acido. Mi si bloccò il respiro in gola e sentii le lacrime solidificarsi all'interno degli occhi divenuti già ghiaccio. << Io invece vorrei sapere perché ti comporti così, che cosa ti ho fatto si può sapere? >> Dissi con voce rotta. Mi scostò di lato con un braccio e se ne andò a grandi passi. Ma non gli avrei permesso di trattarmi così. << Dove credi di andare!? >> Urlai inferocita e con i capelli divenuti corvini per la rabbia. Sentivo il fuoco scorrermi nelle vene. << Fermati vigliacco! >> Esclamai e lui si fermò di colpo, si girò e mi venne incontro con grandi falcate. Senza rendermene conto mi ritrovai contro il muro, con le mani bollenti di Derek intorno al collo e i piedi che penzolavano nel vuoto. Fissai i miei occhi neri come la pece nei suoi altrettanto scuri. Derek digrignava i denti come un animale stringendo sempre più forte. Presi il controllo della situazione quando non riuscii più a respirare e iniziai a vedere doppio. Misi la mia mano sulla sua e con una forza sovrumana, non mia, insieme al potere nero che usciva dai miei palmi, spinsi via le sue mani. Una volta tornata a contatto con il pavimento gli scagliai una sfera nera che lo colpì al centro dello stomaco mandandolo a terra a metri di distanza. Ma Derek si rialzò subito iniziando quasi a correre verso di me. Levò una mano in alto pronto a colpirmi, ma gli afferrai il braccio e inaspettatamente poggiai le labbra sulle sue ponendo fine a quella dolorosa distanza che ci separava da troppo tempo. Inizialmente Derek restò immobile per lo shock, ma poi ricambiò con trasporto, riportando alla realtà la magia che ci aveva sempre uniti. Non durò a lungo perché Derek sembrò improvvisamente risvegliarsi, mi respinse con durezza e mi guardò truce. << Perché mi respingi? >> Gli domandai notando che il rosso della passione sui miei capelli era anche sui suoi. Ora sapevo che provava le stesse sensazioni che provavo io. Ma allora perché continuava a respingermi? << Lasciami stare hai capito? >> Replicò duro con la mandibola serrata in una smorfia di rabbia. << Perché!? DIMMELO!! >> Urlai devastata da quella stessa passione che aveva creato quel momento incredibile. Ne volevo ancora, non era mai abbastanza. Era come benzina per un'automobile, ma al contempo, il dolore che provavo quando finiva mi spingeva a starne lontana. << VATTENE! Non mi devi parlare più! >> Esclamò con un tono di disperazione mascherato dalla rabbia. E così, alla fine, senza rendermene conto lo dissi, in preda alla disperazione più totale e lo rimpiansi subito: << IO TI AMO! >>. Derek restò interdetto per alcuni secondi e poi vidi una lacrima solcargli il volto marmoreo. << Non puoi! >> Esclamò rabbioso. Continuai ad avvicinarmi con le la lacrime ghiacciate che scendevano copiose dai miei occhi disperati. << Perché!? >> Esclamai con voce spezzata. << PERCHÈ SONO TUO FRATELLO! >>

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