† Since we were 18 † -Larry S...

De itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... Mai multe

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•Capitolo 36•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 39•

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De itsyourgirlMM

Canzone consigliata per il capitolo:
Blue Jeans-Lana del Rey

Mi svegliai con la luce del giorno che entrava dalla finestra, Harry stava ancora dormendo ed era bellissimo lì tra le mie braccia. Ammetto che non avevo esattamente dormito molto a causa del nervosismo, ma per qualche ora ero caduto in una specie di dormiveglia per cui aprivo gli occhi ad ogni rumore e la luce mi annunciò l'alba e me li fece aprire per l'ennesima volta. Forse avrei dovuto svegliare il mio ragazzo, considerando cosa stavo andando a fare, ma che cosa avrei dovuto dirgli? 'Sto uscendo Harry. Ti amo'...? No, perché avrebbe fatto domande a cui io non potevo rispondere, e se contiamo anche il fatto che gli avevo promesso di spiegare il mio brutto periodo non era una mossa saggia svegliarlo.

Inalai il profumo di mandorla dei suoi ricci. Avevo spiato il suo shampoo ed aveva proprio quella fragranza, non me lo sarei mai dimenticato. Gli posai un bacio tra quei capelli morbidi e profumati che contornavano il suo visino adorabile e piano piano scesi a farmi una doccia.

Harry si lamentò nel sonno appena sciolsi il nostro abbraccio ma poi si stese a pancia in giù e ritornò a dormire quietemente e il mio cuore riprese a battere ad una velocità nella norma, precedentemente preoccupato che si potesse svegliare.

Entrai nella doccia, dove sgraffignai lo shampoo alle mandorle di Harry e il suo bagnoschiuma al cocco: volevo tanto avere il suo profumo per avere un minimo di conforto in quello che stavo andando a fare. Uscii dalla doccia dopo poco rispetto ai miei soliti tempi e accesi il cellulare che avevo accuratamente riposto sul lavandino per controllare l'ora ogni tanto.

Misi un paio di jeans neri e una maglia nera a maniche corte, poi le scarpe e passai l'asciugamano tra i capelli per asciugarli un po'. Guardandomi nello specchio mi ritrovai davanti ad un dubbio esistenziale. Taglio la barba? Sbuffai e lo feci con rassegnazione: se volevo che Eleanor dicesse di sì per avere quel dannatissimo lavoro, non dovevo andare come uno sciatto idiota da lei ma dovevo essere presentabile quanto bastava.

Dopo dieci minuti il mio viso era liscio e senza peluria e sembravo anche più giovane. Sbuffai sonoramente per la seconda volta e sbloccai il cellulare il quale sfondo era rigorosamente una foto con il mio riccio preferito e l'ora lampeggiò bianca e fastidiosa in alto a sinistra '06:47'.

Ottimo tempismo, pensai fiero e seccato allo stesso tempo. Pettinai i capelli come meglio potevo anche se non mi impegnai molto, e sbuffai per la terza volta, facendo illuminare di nuovo lo schermo. '07:01'

Perfetto, osservai. Aprii la rubrica e cercai il numero di Eleanor per inviarle un messaggio.

A: Eleanor
Hey ciao! Sei sveglia?

Aspettai un po', ma sapevo che lo fosse perché si svegliava sempre presto a causa del fatto che non studiava il pomeriggio ma la mattina presto. Il telefonino vibrò.

Da: Eleanor
Certo!!!!!!! È tutto a posto? :(

Storsi il naso per il numero eccessivo di punti esclamativi chiedendomi come fosse possibile pronunciare una parola con tutto quell'entusiasmo poi ripensai a Eleanor e capii che lei ne sarebbe stata capace. Eleanor era un po' un'oca pettegola, ma in fondo le volevo bene perché era una brava ragazza e meritava la sua possibilità di essere ricambiata in amore così come me, ma invece quel padre stupido che si ritrovava non lo capiva che lei non sarebbe mai stata felice con me... Mi ricordai che dovevo risponderle.

A: Eleanor
Sì, sì. Tutto a posto! Senti, ti andrebbe di fare colazione insieme? :)

Mi forzai anche di mettere una faccina felice: nonostante fossi frustrato dovevo dare l'impressione di essere estasiato e accecato dalla gioia... Il telefono vibrò ancora.

Da: Eleanor
Certo Louuu!!!!!!!! Passa per camera mia anche adesso e andiamo! So che te la dimentichi sempre, è la 156!!! :D

Deglutii, non ero pronto, ma dovevo farlo.

A: Eleanor
Sto arrivando :)

Uscii dal bagno con un groppo in gola, sapendo di non essere pronto nemmeno a vedere la bellezza pura di Harry quando stavo per andare da Eleanor a firmare la mia condanna. Eppure lo vidi lì, anche se non ero in grado di non far tremare le gambe, e non potei fare altro che guardarlo. Stava abbracciando le coperte aggrovigliate al mio posto, aveva un sorrisetto dolce sulle labbra scure e la pelle candida e profumata era appena baciata dai raggi del sole provenienti dalla finestra. Mi accorsi di una lacrima che solcava la mia guancia solo quando lasciò una fredda scia e cadde; la asciugai e misi in fretta il giubotto dove tastai la scatoletta piccina e quadrata che avevo da un mese nella tasca e che il padre di Eleanor mi aveva gentilmente dato con la sua faccia orgogliosa da pechinese ritardato.

Sbuffai per l'ennesima volta e aprii piano la porta chiudendola altrettanto piano e sgattaiolando fuori fino alla stanza di Eleanor...

La porta di quella camera non mi era mai sembrata più spaventosa e intimidatoria, allungai la mano tremolante e bussai. La porta si aprì in meno di una frazione di secondo.

"Louuuu!" Eleanor buttò le braccia al collo non appena la porta si aprì abbastanza. Cercai di non alzare gli occhi al cielo e la strinsi leggermente a me.

"Hey." dissi con tono falsamente dolce. Si staccò e i suoi grandi occhi scuri incontrarono i miei da sotto le ciglia lunghe che sfioravano leggermente la sua frangetta.

"Come stai, Lou?!" strombettò sorridendo raggiante e timidamente sorrisi di rimando, pensando agli occhi di Harry e a quanto fossero particolari rispetto a quelli di Eleanor, di quel verde-azzurro così... mi riscossi.

"Benissimo e tu?" risposi e lei aprì di più la porta, indicandomi di entrare.

"Bene!! Entra, devo preparare i libri per le lezioni di oggi e poi andiamo." la osservai e notai solo in quel momento che indossava un vestitino a fiori abbastanza corto e scollato e mi chiesi vagamente se l'avesse fatto per me; la compatii.

Eppure mi ritrovai a pensare che Eleanor fosse oggettivamente una bella ragazza e avrebbe davvero potuto trovare qualcuno capace di amare anche quel suo comportamento... colorito. Il bello è che lei mi trovava anche carino, ed era convinta di amarmi mentre io pensavo ad Harry tutto il tempo.

"Ciao LouLou!!" urlicchiò la ragazza bionda che divideva la stanza con Eleanor quando io entrai. Com'è che si chiamava?

"Ciao... uhm, Pamela?" tentai e lei sorrise e annuì ammiccando e scoprendo ancora un po' le gambe coperte da un vestito simile alla ragazza bruna. Ci sta provando con il ragazzo, finto o meno, della sua amica? Senza scrupoli questa qui! , pensai indignato poi distolsi lo sguardo indifferente e andai verso Eleanor cercando di aiutarla a mettere i libri in borsa.

"Sono tutti, grazie Lou!!!" disse poi, e mi baciò la guancia con le labbra cariche di rossetto. La trovai una sensazione non proprio confortevole.

"Ti ha lasciato il rossetto sulla guancia hihihihi!" ridacchiò Pamela, e corse subito verso di me con un fazzolettino e mi ripulì la guancia stando bene attenta a mostrarmi tutta la scollatura del vestito riavviandosi i capelli biondi lisci come spaghetti.

"Grazie, Pamela..." mormorai, ancora più inorridito da lei quando mi ricordai di essere il capitano della squadra di football della scuola e probabilmente tutte le sue attenzioni verso di me erano solo a causa di quello.

"Andiamo, El." presi il polso di Eleanor, aprii la porta e la feci uscire seguendola a ruota e stando bene attento a non salutare quello. "La tua amica ci stava provando con me." la misi al corrente ancora inorridito.

Già le ragazze non mi piacevano, ma odiavo soprattutto le ragazze così facili e le persone sleali in generale!

"Coooosa?! Ma quando mai, sciocchino!" sbottò ridacchiando, mi prese la mano che io strinsi non proprio come si stringono le mani e riluttante la guidai fino alla caffetteria sentendo di nuovo l'ansia scorrermi nelle vene.

Eleanor per il tragitto continuava a farmi domande a caso a cui rispondevo solo "sì", "no" e "forse", ma lei non sembrava farci caso e continuava a sorridere facendomi chiedere se le facessero male le guance.

Arrivammo in un paio di minuti, mi tremavano le gambe dall'ansia e mi faceva male lo stomaco dalla repulsione per quello che stavo facendo. Ci sedemmo ad un tavolino appartato, per mia richiesta, e ordinammo due cappuccini (lei anche un cornetto, io non avevo poi così tanta fame) e parlammo di tutte le cavolate di cui parlava di solito, tra cui una buona dose di pettegolezzi su altri ragazzi del college che lei conosceva alla perfezione. Poi decisi che era il momento di togliermi quel peso dallo stomaco.

"Senti, E-eleanor..." iniziai, lei mi guardò seria, i suoi occhi grandi e scuri mi osservavano attenti e io mi ritrovai a sperare che invece fossero dolci e verdi, "io ho pensato molto al nostro rapporto ultimamente."

"MI STAI LASCIANDO?!" sbraitò alzandosi in piedi, e mezza caffetteria si voltò curiosa a guardarci facendo cadere un silenzio tombale sul locale. Sosprai frustrato, e scossi la testa allargando gli occhi.

"Ma no! Siediti dai..." mormorai e tutti si rigirarono e ricominciarono a parlottare fra loro, anche se i più curiosi continuarono a guardarci. Sbuffai per la milionesima volta in quella mattina, e incrociai le caviglie sotto al tavolo rivolgendole un sorriso tirato.

Eleanor si sedette e sospirai, incrociando il suo sguardo curioso. "Io... ci tengo a te, molto." mentii di sana pianta: non che la odiassi completamente, le volevo bene dopo tutto quel tempo, ma non la amavo in nessun modo. Presi tremante la scatolina dalla tasca del giubotto, immaginando che dovessi chiederlo ad Harry.

"Ti andrebbe di sposarmi?" chiesi incerto, abbassando lo sguardo. Sembrava troppo finto perciò sperai che lei non se ne accorgesse. Non la sentivo muovere, molti nella caffetteria trattennero il fiato. Rialzai lo sguardo, e i suoi occhi si erano allargati e la sua bocca si spalancò appena dallo stupore.

"W-wow, Lou, è stupendo ma... non ti sembra che stiamo correndo troppo?" sussurrò con lo sguardo a perforare il mio.

"Ho già parlato con tuo padre, lui ne è entusiasta. E poi so che voglio passare la vita solo con te." tentai; e dici sì che mi serve quel lavoro! , pensai sentendomi anche uno schifo per usarla in quel modo ma non era colpa mia.

Sorrise emozionata e i suoi occhi si velarono di lacrime di commozione. "Sì! Ci sposiamo!" strillò e si allungò sul tavolo per allacciare le braccia attorno al mio collo e, purtroppo per me, pressare le sue labbra piene di rossetto sulle mie.

La caffetteria esplose in un boato di applausi e io mi sentii un imbecille. L'unico pensiero che avevo in testa era la faccia di Harry quando gli avrei detto quella cazzata che avevo fatto per non vivere sotto i ponti.

Harry's P.O.V

Mi svegliai sentendo le mie braccia avvolte attorno a qualcosa di aggrovigliato che di certo non era il corpo di Louis. Aprii gli occhi lentamente e focalizzai che stavo abbracciando le coperte e Louis non c'era.

Mi alzai dal letto pigramente e cercai un biglietto o qualcosa che mi dicesse dove fosse andato ma niente, quella volta non lasciò niente. Scrollai le spalle leggermente deluso, ma me ne feci una ragione convincendomi che probabilmente non ne l'aveva lasciato perché sarebbe tornato presto ma dopo una lunga doccia e dopo aver acceso il cellulare per sicurezza non seppi niente, se non che avevo perso 7 chiamate di Niall.

Con ansia e timore che gli fosse successo qualcosa lo chiamai e rispose praticamente subito.

"Harry, è successa una cosa e devo parlarti faccia a faccia. È importante!" disse prima che potessi semplicemente dire ciao. La sua voce così familiare sembrava tesa come non mai, e anche arrabbiata.

"Niall mi devo preoccupare? Stai bene?" mi allarmai, lo sentii sbuffare.

"Certo, io sto bene. Posso passare in camera tua un attimo?" chiese e io gli dissi di sì e, di nuovo, prima che potessi salutarlo riagganciò frettolosamente.

Mi vestii con la stessa fretta che mi aveva fatto venire il mio migliore amico, e non mi impegnai più di tanto. Dopo dieci minuti il biondo bussò alla porta e mi buttò le braccia al collo.

"Oh, Harry, mi dispiace così tanto." io aggrottai la sopraciglia a quelle parole e, anche se avevo ricambiato l'abbraccio, in quel momento lo allontanai di scatto e lo guardai negli occhi.

"Che?" feci confuso e lui allargò i suoi occhi blu e pieni d'ansia.

"Ma come, non l'hai saputo ancora?" disse sbalordito, e si arrabbiò allontanandosi verso la finestra. Giurai di sentirlo sussurrare 'come si permette di usare il mio migliore amico così, quello stronzo.'

"Niall! Cosa cazzo succede?" scandii, incominciando ad avere seriamente paura. Qualcuno si era fatto male?

"A questo punto non so più se io sia la persona giusta per dirtelo." mormorò e mi guardò con un'espressione strana di nuovo.

"Se mi vuoi bene farai meglio a dirmelo perché mi stai facendo invecchiare di quarant'anni." ammisi, lui sospirò. Aspettò qualche secondo in cui mi guardò preoccupato poi gli feci cenno di parlare e sospirò di nuovo.

"Haz, Louis ha chiesto alla sua ragazza di sposarlo." il mio cuore smise di battere mentre mille immagini passavano per la mia testa prepotentemente.

Cercai di pensare razionalmente e decisi che era uno scherzo, perciò scoppiai a ridere e dovetti anche sedermi per controllare le risate.

"Ecco, è già diventato pazzo." sbottò Niall, io scossi la testa.

"Sì, molto divertente. Lou dai salta fuori e dicci che è uno scherzo tanto io 'ste cagate non me me bevo." ridacchiai e Niall mi guardò di traverso.

"È troppo tardi per recuperarlo..." borbottò il biondo scuotendo la testa e a vedere il suo comportamento la consapevolezza mi investì in pieno. Smisi di ridere, smisi anche di respirare e il silenzio per un attimo si fece opprimente.

La vista del mio migliore amico che guardava il pavimento da vicino alla finestra si fece sbiadita e mi accorsi di avere gli occhi pieni di lacrime. Vidi appena Niall voltarsi verso di me e avanzare a grandi passi verso il letto prima di chiudere gli occhi e singhiozzare. Sentii le braccia del biondo avvolgermi e un sussurrato "mi dispiace" all'orecchio.

"L'ha fatto davvero, Nì?" farfugliai sommessamente e lui mi strinse più forte.

"Dio, Harry..." disse solo, io non riuscivo a pensare ad altro se non Louis tutto felice su un altare a vantarsi con tutti di aver avuto un sacco di persone, di avere esperienza.

Io ero solo esperienza per lui, vero? Mica ero qualcosa di prezioso che conservava, ero solo uno dei tanti che si buttavano nel cassonetto una volta usati.

Cosa aveva Eleanor in più a me?

È una ragazza.
È dolce.
È sexy.
È spiritosa.
Ed è una ragazza, mi beffeggiò il mio cervello

Continai a piangere, ancora una volta. Mi giurai che fosse l'ultima e mi avvolsi il petto con le braccia. Niall mi raccontò come fosse successo, che sapeva tramite Josh, il suo compagno di stanza che era alla caffetteria e aveva sentito e l'aveva raccontato a Niall.

"Andiamo a cercarlo. Devo prenderlo a pugni." ringhiai, mi alzai dal letto e asciugai le lacrime arrabbiato.

"Haz..." mi chiamò debolmente Niall, ma io scossi la testa.

"Tranquillo, Niall, grazie di tutto. Sei il migliore." mi congedai, e aprii la porta con veemenza sbattendola forte. Sentii Niall riaprire la porta e chiuderla piano, ma io ero già sceso di due piani di corsa così presi il telefono dalla tasca e composi il numero di Louis.

Rispose quasi subito e stette zitto, così parlai io. "Dove sei, maritino dolce?" ringhiai, lui sospirò.

"Harry, ti prego io..."

"DIMMI DOVE SEI CODARDO, SEI UN BASTARDO." urlai, cominciai a guardarmi attorno e la bidella di turno al box informazioni mi fece un'occhiata di rimprovero che ricambiai incazzato.

"Sono in mensa, ma ti prego non fare casin--" riagganciai e feci retrofront per andare in mensa, ripassai davanti alla bidella a cui rilanciai un'occhiata furiosa, giusto per sicurezza, poi arrivato a destinazione lo vidi ad aspettarmi fuori alla mensa. Era tutto vestito di nero, si era rasato la barba e aveva i capelli disordinati e sapevo che si era passato le dita attraverso. Ora ti faccio un occhio nero così si abbina ai vestiti., mi ritrovai a pensare.

Imbecille. Stronzo. Ipocrita., mi scaldava la mia mente, alche appena mi ritrovai di fronte a lui e il mio ex ragazzo cominciò a balbettare sconnessamente alzai la mano bruscamente e colpii il suo viso con tutta la rabbia che avevo nello stomaco.

La sua guancia si arrossò e si formò una vaga ombra vermiglia di una mano: la mia. I suoi occhi blu si riempirono di lacrime e mi guardò tristemente, io mi arrabbiai ancora di più a quella messinscena. Soffriva, così mi voleva far credere? O era così pappamolle da piangere per uno schiaffo?

"Sei un bastardo, uno stronzo, non devi più avvicinarti a me traditore di merda." sussurrai tra i denti, lo presi per il colletto della maglietta e gli diedi pure uno spintone guardandolo negli occhi blu rassegnati.

Mi voltai e notai che alcune persone ci stavano guardando. Feci loro un gestaccio e mi diressi di nuovo verso le scale, sentendo dei passi seguirmi dopo due minuti.

"Harry almeno vorrei spiegarti!" esclamò Louis da lontano, io mi affrettai a salire le scale e rientrai in camera sbattendo la porta ancora più forte.

Sentii bussare piano, "Haz, fammi spiegare. Ti amo, lo sai vero?"

Le mani mi inziarono a tremare per la rabbia, ma mi imposi di non sclerare.

"TI AMO? TI AMO?! VAFFANCULO, MI HAI SOLO USATO!" sbraitai, lo sentii singhiozzare.

"No, no, no! Speravo di averti fatto capire in tutti i modi che ti amo, Harry!" esclamò mentre sentii di passi fuori.

"Che succede?" sentii la sommessa voce di Zayn chiedere quello a Louis prima che potessi mandarlo a quel paese, e sospirai frustrato.

"Che gli hai fatto?" disse la voce di Liam in modo più diretto.

"Lui... io..." iniziò Louis.

"Non faccio altro che vedere Harry scontento, l'altra volta l'ho dovuto far sfogare io." lo rimbeccò Liam, Louis singhiozzò.

"Ci siamo lasciati, okay?! Ma io vorrei solo spiegargli o almeno capire dove dovrei dormire..." fece.

"Oh, così voi stavate..." cominciò Zayn con tono sorpreso ma Liam lo interruppe, "Ma certo! Sei proprio ottuso Zayn."

"Secondo me dovresti aspettare che si calmi. Per dormire... ce l'hai la macchina?" propose saggiamente Zayn e sentii Louis farfugliare di sì e andare via.

Aprii la porta a Zayn e Liam e mi stesi sul letto dando loro le spalle.

"Si risolverà tutto, Haz." cercò di consolarmi Liam. Io scossi la testa e quando se ne andarono tutto quello che feci fu guardare fuori dalla finestra fino a che non sentii un foglio strisciare sotto la porta.

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