† Since we were 18 † -Larry S...

By itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... More

•Capitolo 1•
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•Capitolo 31•
•Capitolo 32•
•Capitolo 33•
•Capitolo 34•
•Capitolo 35•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 39•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 36•

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By itsyourgirlMM

"Baciami." singhiozzai.

Lui sospirò e una scintilla di timore attraversò i suoi occhi. "Non voglio che tu continui a stare male, Harry, io ci tengo a te. E non devi per forza stare con me, meriti una persona che ti sappia trattare come devi essere trattato perché sei una persona stupenda." sussurrò con la voce tremolante e riprese ad accarezzarmi i capelli.

Chiusi gli occhi quando il suo indice si spostò dalla mia nuca alla mia fronte e percorse la curva del mio naso fino ad arrivare al centro delle mie labbra e al mio mento. "Sei bellissimo." sussurrò, il mio cuore iniziò a battere senza freno nel mio petto.

"B-baciami, Louis." farfugliai disperato, mentre pregavo che il mio cuore non battesse così velocemente da mozzarmi il fiato. Si avvicinò lentamente, aprii gli occhi per incontrare i suoi zaffiri un po' gonfi e rossi. I suoi capelli scuri solleticarono la mia fronte e poi sentii le sue sottili e dolci labbra sulle mie e un'ondata di emozioni mi investì in pieno.

Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse automatico spalancai leggermente le labbra per accogliere nella mia bocca la sua lingua calda col retrogusto di caffé che mi faceva anche indovinare cosa avesse bevuto prima. Quel bacio era intimo, dolce, era un bacio di perdono e no, non mi sentii affatto usato per essere una specie di segreto, perché sentii il suo amore scorrermi nelle vene e la passione nel suo tocco gentile. Interruppe il bacio e avvolse le sue forti braccia intorno a me.

"Scusa, piccolo. Mi ero promesso di non farti più del male e quindi di non stare più con te se tu non volevi, ma non riesco a resisterti..." mormorò al mio orecchio, io lo strinsi più forte, respirando il profumo del caffè anche sui suoi vestiti con un accenno anche di mandorle e sorrisi.

"Non importa..." mi fermai incerto e ridussi la mia voce a un sibilo, "Ti amo, sopporterei tutto per te."

Sospirò nell'incavo del mio collo e mi posò una scia di baci fino alla mascella, chiusi gli occhi per controllare il calore e il piacere improvviso che invase il mio corpo.

"Mi dispiace di aver detto quelle cose prima... Non le intendevo, ero solo arrabbiato." aggiunsi, mordendomi il labbro. Mi sentivo colpevole ma anche giustificabile, in un certo senso.

"Non importa, ne avevi tutto il diritto." rispose, la sua voce si spezzò. Prese un lungo sospiro, poi posò un altro bacio nell'incavo del mio collo. "Ti amo anche io... da impazzire."

Sorrisi e mi strinse ancora di più, come se avesse paura che me ne andassi da un momento all'altro ma quello era il mio posto nel mondo, fra le sue braccia. Quasi eravamo una cosa sola talemente che eravamo stretti, e il resto del mondo era scomparso perché per me c'era solo lui.

"Non andare via mai, ti prego." lo supplicai, sentii il suo corpo irrigidirsi e chiusi gli occhi sentendo il mio cuore battere più veloce per l'ansia e la paura di ciò che potesse succedere.

"Prometto di fare qualsiasi cosa per fare in modo che non mi portino via." mormorò dolcemente scandendo ogni sillaba. Rimasi qualche secondo in silenzio a pensare a quello che aveva detto... Chi avrebbe dovuto portarlo via?

"Ma Louis, che--" mi interruppe posando un indice sulle mie labbra e sorrise leggermente. "Hai passato una lunga giornata, e so che non è esattamente l'orario in cui vai a dormire ma manca poco e sarai esausto dopo tutto quello che è successo. Vai a dormire..." tolse il dito dalle mie labbra e io ne approfittai cercando subito di protestare.

"Louis, io non-- omphw" le sue labbra premute sulle mie mi obbligarono a spezzare la frase a metà, e quando si staccò premendo la sua fronte sulla mia, mi sussurrò: "Dormi, amore." e il mio battito cardiaco andò fuori controllo per quel nomignolo. Prese la mia mano stringendola forte e si stese accanto a me, anche se avevo notato che doveva ancora fare la doccia, e intrecciando le nostre dita i miei occhi si chiusero pesantemente facendomi scivolare in un sonno profondo.

***

Louis' P.O.V

Aspettai che Harry si addormentasse, poi mi alzai delicatamente e mi diressi in bagno per fare una doccia. Appena chiusi la porta dietro le mie spalle, ci scivolai contro e scoppiai a piangere e mi finii di sfogare. Davanti a Harry ero stato forte, non volevo che lui si preoccupasse e stesse male per me, ma dentro di me la tristezza e i sensi di colpa per aver coinvolto così tanto Harry emotivamente in quella situazione in cui mi trovavo mi laceravano la carne, mi strappavano l'anima in minuscoli pezzettini.

Posai i gomiti sulle ginocchia e portai le mani sul viso, per cercare di spezzare i singhiozzi e di conseguenza per renderli meno rumorosi: l'ultima cosa che volevo era svegliare Harry e lasciare che mi vedesse in quello stato. La mia attenzione si rivolse distrattamente alle mattonelle del pavimento, le mie dita a tracciarne i contorni distrattamente. Cercai di respirare a dovere, e di calmarmi.

Sentii il cellulare vibrare e illuminarsi notificando un nuovo messaggio e, ovviamente, era quel bisbetico gnu rimbambito.

Da: Signor Calder
Domani mattina ti chiamo di buon ora, devo parlarti di una cosina... Intanto, buonanotte.

Sospirai frustrato, decidendo di non rispondere al messaggio. Mi avvicinai al lavandino per lavarmi il volto dalle lacrime, e quasi non riconoscevo me stesso nel riflesso dello specchio fissato sopra di esso.

Avevo due occhiaie profondissime, che percorsi con le punte degli indici, mi era cresciuta un po' di barba che di solito ero sempre attento a radere e i miei occhi azzurri avevano perso il colore azzurro brillante pieno di vita che qualche mese prima possedevano ancora. Inoltre i miei capelli si erano leggermente allungati, e non avevo ancora preso l'iniziativa di tagliarli. A/N: (Aspetto di Louis: foto allegata)

Sospirai asciugandomi la faccia e decidendo di rimandare la doccia al mattino seguente, lavai i denti e poi rimasi a fissare il mio viso nello specchio ancora qualche secondo, chiedendomi cosa ci trovasse Harry in me. È vero, sapevo di non essere brutto, ma non ero bello come Harry, i suoi ricci color cioccolato e i suoi occhi verdi, e oltretutto negli ultimi tempi non mi curavo neanche come prima. Non ero impresentabile ma ero diverso, e non in senso positivo, almeno per me... Cosa ci trovava Harry in me? Perché continuava a stare con me che avevo un sacco di problemi e che non compensavo neanche nell'aspetto fisico?

Quasi rincominciai a piangere, ma riuscii a contenermi, lo feci per Harry.

Misi velocemente il pigiama e mi trascinai sul letto, imponendomi di non pensare troppo e di dormire. Dovevo solo ringraziare Dio per la svolta che aveva preso la giornata e per la capacità di Harry di perdonare, di amare...

Chiusi le palpebre, risucchiato in incubi che alla fine non mi fecero dormire molto, perché ogni volta che prendevo sonno mi ritrovavo incatenato all'altare, che aveva anche preso fuoco.

Si fecero le cinque del mattino quando mi svegliai per l'ennesima volta, così decisi di alzarmi, fare una doccia e aspettare la chiamata del signor Calder.

E fu proprio quello che feci, per poi ritrovarmi vicino la finestra aperta, che faceva entrare nella stanza un bel venticello caldo di Maggio. Diedi un'occhiata fugace al magnifico corpo magro e slanciato sul letto, ancora dormiente. Soffermai lo sguardo sulle sue lunghe ciglia accarezzanti le guance per le palpebre chiuse, poi osservai quei ricci così morbidi al tatto, per poi passare alle sue rosse e dolci labbra. Cercai di impremere nella mia mente più particolari possibili di quella visione perfetta, dalla sua pelle chiara e così baciabile, a come il suo corpo era contornato dalle lensuola che si ostinava a mettere anche se fuori facessero quaranta gradi.

La mia calma fu smorzata dalla vibrazione del mio cellulare, risposi subito rattristito per non far aspettare quella creatura facilmente irritabile.

"Louis Tomlinson." m'introdussi.

"Sono felice che tu sia sveglio, Louis, mi sarei arrabbiato se tu non lo fossi stato dopo l'avviso di ieri sera a cui non hai risposto." mi ammonì da subito, io sbuffai un po'. Ma comunque lui mi aveva strappato via il sonno, non sarei mai riuscito a dormire.

"Mi dispiace, signore." mi obbligai a dire e quasi lo sentii ghignare dal telefono. Strinsi i pugni arrabbiato, e guardai Harry per calmarmi un po' e per ricordarmi di parlare piano per non svegliarlo.

"Bene, sei di buon umore." non proprio, sto solo salvando il mio futuro, "Comunque volevo dirti che entro domani sera devi fare la proposta a Elly, se no ci sarà troppo poco preavviso. È fra quasi un mese e mezzo il matrimonio, non scordarlo." immediatamente sussultai e mi si formarono le lacrime agli occhi. Il mio Harry...

"Sarà fatto... Buona giornata signor Calder." dissi con voce rotta e aspettai il suo "buona giornata" prima di riattaccare e cancellare accuratamente la lista chiamate e tutti i messaggi col signor Calder.

Asciugai gli occhi e sospirai, avvertendo il fortissimo impulso di voler schiacciare il cellulare sotto la mia scarpa.

Decisi che avrei parlato con Eleanor l'indomani mattina, e quel giorno mi sarei dedicato ad Harry l'intera giornata, perché probabilmente era l'ultima volta che potevamo uscire insieme. 

Mi sedetti accanto a lui nel letto, e presi ad accarezzargli i capelli, pensando a come avrei fatto il giorno dopo a dirgli che avevo chiesto ad Eleanor di sposarmi... Oltre a intrappolarmi con sua figlia per tutta la vita, il signor Calder mi obbligava a spezzare il cuore di Harry... Ma in fondo era colpa mia, non dovevo stare con lui, conoscendo la situazione in cui ero, perché sapevo che l'avrei fatto soffrire prima o poi. Ero così sbagliato...

Le palpebre di Harry si aprirono lentamente, i suoi occhi verdi brillarono nella penombra della stanza, e sorrisi a vedere quel colore stupendo, che mi incantava come niente al mondo e mi dava la sicurezza che almeno qualcosa bella nella mia vita c'era stata: era lui.

"Hey, già sveglio?" biascicò, aggrottando le sopracciglia confuso. "Da quanto tempo mi stavi guardando dormire? Pensa se russavo, è imbarazzante." prese il mio cuscino accanto al suo volto e se lo mise in faccia.

Ridacchiai per quanto era adorabile, "Buongiorno." mormorai, togliendogli il mio cuscino dal viso e mi avvicinai per baciargli le labbra dolcemente. Lui arrossì, e possibilmente mi innamorai ancora più.

" 'Giorno" ricambiò e sorrise impacciato in modo adorabile, "Perché sei già sveglio?"

Passai un dito a contornare le sue labbra rosse e piene da cui ero stregato, poi sorrisi leggermente, "Oggi salti le lezioni e usciamo insieme, per tutto il giorno. Non è un invito, è un dovere da fidanzato." gli dissi, lui scoppiò a ridere e quasi mi vennero i brividi a quel suono dolce.

"D'accordo." concesse, tra una risata e l'altra. Divenni pensieroso, cercando di registrare la sua risata in testa, chiedendomi quando l'avrei risentita, ma poi sorrisi. Dovevo essere forte per Harry.

"Bene, ora andiamo." me lo caricai in spalla, lui urlò e cercò di divincolarsi dalla mia presa mentre raggiungevo il bagno ma l'unica cosa che ottenne fu una pacca sul sedere. Lo rimisi gentilmente a terra appena entrai nella stanza, e gli dissi di farsi una doccia. Lui acconsentì semplicemente.

"Lou, ma possiamo davvero uscire insieme? Sei... sicuro?" disse incerto quando stavo per uscire dal bagno, io sospirai, mi voltai e sorrisi forzatamente.

"Sta' tranquillo, amore." gli risposi e lui si avvicinò per scoccarmi un bacino sulla guancia al quale arrossii... era la mia forza.

Ciao people!
Spero vi piaccia il capitolo anche se è di passaggio... Narra delle insicurezze di Louis, che Harry nota poco perché Louis si impone di essere forte davanti a lui... La sua maschera durerà molto?

Love you all,
-M


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