Orgoglio e Pregiudizio

By AkamegaSlytherin

519K 15.4K 496

« È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in ce... More

Volume Primo 1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Volume Secondo 1(24)
2(25)
3(26)
4(27)
5(28)
6(29)
7(30)
8(31)
9(32)
10(33)
11(34)
12(35)
13(36)
14(37)
15(38)
16(39)
17(40)
18(41)
19(42)
Volume Terzo 1(43)
2(44)
3(45)
4(46)
5(47)
6(48)
7(49)
8(50)
9(51)
11(53)
12(54)
13(55)
14(56)
15(57)
16(58)
17(59)
18(60)
19(61)

10(52)

3.9K 151 0
By AkamegaSlytherin

Elizabeth ebbe la soddisfazione di ricevere una risposta alla sua lettera nel più breve tempo possibile. Non appena ne fu in pos- sesso, corse nel boschetto, dove era meno probabile che fosse interrotta, si sedette su una delle panchine e si preparò a essere soddisfatta, poiché la lunghezza della lettera l'aveva convinta che non contenesse un diniego.

Gracechurch Street, 6 set.
Mia cara nipote,
Ho appena ricevuto la tua lettera, e dedicherò l'intera matti- nata a rispondere, poiché prevedo che un breve scritto non riu- scirebbe a contenere quello che ho da dirti. Devo confessare di essere rimasta sorpresa dalla tua richiesta; da te non me l'aspet- tavo. Comunque, non credere che io sia in collera, poiché vo- glio solo farti sapere che non immaginavo fossero necessarie tali domande da parte tua. Se non sei disposta a capirmi, perdo- na la mia impertinenza. Tuo zio è rimasto sorpreso quanto me, e nulla, se non la convinzione che tu fossi coinvolta, gli avrebbe consentito di agire come ha fatto. Ma se sei davvero innocente e ignara, dovrò essere più esplicita. Lo stesso giorno del mio arri- vo da Longbourn, tuo zio aveva avuto una visita totalmente ina- spettata. Era venuto Mr. Darcy, e si era rinchiuso con lui per di- verse ore. Era tutto finito prima che io arrivassi, e quindi la mia curiosità non è stata messa così tremendamente alla prova come sembra sia stata la tua. Era venuto a dire a Mr. Gardiner di ave- re scoperto dove si trovavano tua sorella e Wickham, e che si era incontrato e aveva parlato con entrambi, più volte con Wic- kham, una volta con Lydia. Da quello che ho potuto capire, aveva lasciato il Derbyshire solo un giorno dopo di noi, ed era arrivato in città deciso a rintracciarli. Il motivo dichiarato, era la sua convinzione che si dovesse a lui il fatto che l'indegnità di Wickham non fosse nota abbastanza, tanto da rendere impossi- bile per qualsiasi ragazza per bene innamorarsi o fidarsi di lui. Imputava generosamente tutto questo al suo orgoglio sbagliato, e confessò che prima di allora aveva pensato che fosse indegno di lui rivelare al mondo i propri affari privati. Era il carattere di Wickham a doversi svelare da solo. Dichiarò perciò suo dovere farsi avanti, e tentare di rimediare a un male che era stato provocato da lui stesso. Se poi il motivo fosse stato un altro, sono certa che gli avrebbe comunque fatto onore. Era già da alcuni giorni in città, quando era riuscito a scoprirli; ma per indirizzare le sue ricerche disponeva di qualcosa di più di quanto avessimo noi, e questa consapevolezza era stata un'altra ragione per farlo decidere a seguirci. C'è una signora, sembra, una certa Mrs. Younge, che tempo fa era stata l'istitutrice di Miss Darcy, e che era stata licenziata perché colpevole di qualcosa di riprovevole, sebbene non abbia detto di che cosa. Lei poi aveva preso una grande casa a Edward Street, e da allora si manteneva affittando le stanze. Questa Mrs. Younge era, come lui sapeva, un'intima amica di Wickham, e così, non appena arrivato in città, era an- dato da lei per avere informazioni. Ma ci vollero due o tre gior- ni prima di poter ottenere ciò che voleva. Presumo che lei non volesse tradirlo senza guadagnarci qualcosa, poiché in realtà sa- peva dove poter trovare il suo amico. Wickham in effetti, era andato da lei non appena arrivato a Londra, e se fosse stata in grado di ospitarli in casa sua avrebbero preso alloggio lì. Alla fine, comunque, il nostro gentile amico si era procurato il tanto desiderato indirizzo. Erano a * Street. Aveva visto Wickham, e poi aveva insistito per vedere Lydia. Riconobbe che il suo sco- po originario era stato di persuaderla ad abbandonare la situa- zione disonorevole in cui si trovava, e a tornare dai suoi fami- liari non appena si fosse riusciti a convincerli ad accoglierla, of- frendo il suo aiuto, fin dove fosse stato possibile. Ma aveva scoperto che Lydia era assolutamente decisa a restare dov'era. Non si curava di nessuno dei suoi familiari, non voleva aiuti da lui, non voleva sentir parlare di lasciare Wickham. Era certa che un giorno o l'altro si sarebbero sposati, e non si preoccupava troppo di quando. Visto che questi erano i suoi sentimenti, lui pensò che restasse solo una cosa da fare, farli sposare al più presto, il che, da quanto aveva chiaramente capito nella sua prima conversazione con Wickham, non era mai stata la sua in- tenzione. Lui aveva ammesso di essere stato costretto a lasciare il reggimento, a causa di alcuni debiti d'onore molto pressanti, e non aveva avuto scrupoli nell'addossare le conseguenze negati- ve della fuga di Lydia solo alla follia di lei. Aveva intenzione di rinunciare immediatamente al brevetto da ufficiale e, quanto al suo futuro, era in grado di dire ben poco. Sarebbe andato da qualche parte, ma non sapeva dove, e si rendeva conto che non avrebbe avuto nulla di cui vivere. Mr. Darcy gli aveva chiesto perché non avesse sposato subito tua sorella. Anche se Mr. Bennet non poteva essere ritenuto ricco, sarebbe stato in grado di fare qualcosa per lui, e la sua situazione avrebbe tratto van- taggio da quel matrimonio. Ma, dalla risposta a quella doman- da, aveva scoperto che Wickham nutriva ancora la speranza di fare la sua fortuna attraverso un matrimonio più vantaggioso, da qualche altra parte. Nella sua attuale situazione, tuttavia, non era improbabile che fosse immune dalla tentazione di un aiuto immediato. Si erano incontrati diverse volte, poiché c'era molto da discutere. Wickham voleva più di quanto potesse ottenere, ma alla fine era stato ridotto alla ragione. Una volta sistemato tutto tra di loro, il passo successivo di Mr. Darcy era stato quel- lo di informarne tuo zio, ed era venuto per la prima volta a Gra- cechurch Street la sera prima che io tornassi. Ma Mr. Gardiner non c'era, e Mr. Darcy scoprì, informandosi meglio, che tuo pa- dre era ancora con lui, ma che avrebbe lasciato Londra il giorno dopo. Non riteneva che tuo padre fosse una persona con la qua- le consultarsi come avrebbe potuto fare con tuo zio, e quindi decise di rimandare la visita fino alla partenza del primo. Non aveva lasciato il suo nome, e fino al giorno successivo si seppe soltanto che era venuto un gentiluomo per affari. Sabato tornò. Tuo padre se n'era andato, tuo zio era in casa, e, come ho detto prima, ebbero un bel po' di cose da dirsi. Si videro di nuovo domenica, e poi l'ho incontrato anche io. Non fu tutto sistemato fino a lunedì e, non appena fatto, fu spedito l'espresso a Long- bourn. Ma il nostro visitatore era molto ostinato. Ho l'impres- sione, Lizzy, che dopo tutto il suo peggior difetto sia l'ostina- zione. È stato accusato, in tempi diversi, di molti difetti, ma questo è quello vero. Nulla doveva essere fatto se non da lui stesso, anche se sono sicura (e non lo dico per essere ringrazia- ta, perciò non farne parola) che tuo zio avrebbe volentieri si- stemato tutto. La contesa è andata avanti a lungo, più di quanto sia il gentiluomo che la signora interessati meritassero. Ma alla fine tuo zio è stato costretto a cedere, e invece di aver modo di essere utile alla nipote, è stato costretto ad accollarsene solo il merito, cosa che ha fatto con molta riluttanza; e credo proprio che la tua lettera di stamattina gli abbia fatto molto piacere, poi- ché richiedeva una spiegazione che lo privava di una veste che non gli apparteneva, ridandola a chi di dovere. Ma, Lizzy, tutto questo non deve andare oltre te, o al massimo Jane. Sai benis- simo, immagino, che cosa è stato fatto per la coppia. I suoi de- biti saranno pagati, per un ammontare che credo sia notevol- mente superiore a un migliaio di sterline, altre mille in aggiunta a quelle stabilite per la dote di lei, più l'acquisto del brevetto da ufficiale. Il motivo per cui tutto questo dovesse essere fatto da lui solo è quello che ho detto prima. Era stato a causa sua, del suo riserbo e della mancanza di una riflessione appropriata, che il carattere di Wickham era stato così frainteso, e, di conseguen- za, che era stato accolto e giudicato in quel modo. Forse c'era un po' di verità in questo, anche se dubito che il suo riserbo, o il riserbo di altri, possa essere invocato in questa circostanza. Ma nonostante tutte queste belle parole, mia cara Lizzy, puoi essere assolutamente certa che tuo zio non avrebbe mai ceduto, se non avessimo creduto in un altro interesse nella faccenda. Una volta risolto tutto, fece ritorno dai suoi amici, che erano ancora a Pemberley, ma eravamo d'accordo che sarebbe stato di nuovo a Londra quando avrebbero avuto luogo le nozze, e tutte le que- stioni economiche si sarebbero concluse. Credo a questo punto di averti detto tutto. È un resoconto che, a quanto mi dici, ti sorprenderà molto; spero almeno che non risulti spiacevole. Ly- dia venne da noi, e Wickham fu ammesso costantemente in ca- sa. Lui era esattamente com'è sempre stato quando l'ho cono- sciuto nell'Hertfordshire; ma non ti direi quanto sono rimasta poco soddisfatta del comportamento di lei mentre è stata con noi, se non avessi capito, dalla lettera di Jane di mercoledì scor- so, che la sua condotta al ritorno a casa è stata esattamente dello stesso tenore, e quindi ciò che ti dico ora non può darti nessuna pena ulteriore. Ho parlato con lei ripetutamente nella maniera più seria possibile, mettendo in luce tutta l'immoralità di ciò che aveva fatto, e tutta l'infelicità che aveva provocato alla famiglia. Se mi ha ascoltata è stato per caso, poiché sono certa che non stava a sentire. Talvolta mi sono sentita davvero irritata, ma poi mi venivano in mente le mie care Elizabeth e Jane, e per amor loro ho avuto pazienza con lei. Mr. Darcy tornò puntualmente e, come vi ha detto Lydia, era presente alle nozze. Ha pranzato con noi il giorno dopo, e ha lasciato la città mercoledì o giove- dì. Sarai in collera con me, mia cara Lizzy, se colgo questa oc- casione per dire (cosa che non ho mai osato dire prima) quanto mi piace. Il suo comportamento verso di noi è stato, da ogni punto di vista, piacevole come quando eravamo nel Derbyshire. Mi piacciono la sua intelligenza e i suoi giudizi; non gli manca nulla se non un po' di vivacità, e quella, se si sposerà in modo avveduto, gliela insegnerà la moglie. L'ho trovato molto riserva- to; non ha praticamente mai fatto il tuo nome. Ma la riservatez- za sembra vada di moda. Ti prego di perdonarmi se ho immagi- nato troppo, e almeno di non punirmi in modo così eccessivo da escludermi da P. Non sarò mai contenta fino a quando non avrò fatto il giro completo del parco. Un calessino, con un bel paio di pony, sarebbe la cosa migliore. Ma devo smettere di scrivere. I bambini mi reclamano da mezzora. Sinceramente tua,
M. Gardiner.

Il contenuto di questa lettera gettò Elizabeth in uno stato di confusione, in cui era difficile determinare se la parte maggiore fosse dovuta al piacere o alla pena. I vaghi e irrisolti sospetti su- scitati dall'incertezza su ciò che Mr. Darcy poteva aver fatto per promuovere il matrimonio della sorella, che aveva temuto di in- coraggiare, in quanto prova di bontà troppo grande per essere possibile, e dei quali aveva nello stesso tempo temuto ancora di più l'autenticità, per gli obblighi che ne sarebbero derivati, si erano rivelati fondati ben al di là delle ipotesi! Li aveva seguiti di proposito a Londra, si era accollato tutto il fastidio e l'umilia- zione di una ricerca del genere, nella quale si era reso necessa- rio supplicare una donna che sicuramente detestava e disprezza- va, e che lo aveva costretto a incontrare, a incontrare di frequen- te, a discutere, a convincere e alla fine a corrompere, l'uomo che aveva sempre desiderato ardentemente di evitare, e del quale solo pronunciarne il nome era per lui un castigo. Aveva fatto tutto questo per una ragazza per la quale non provava né riguar- do né stima. Il cuore le sussurrava che l'aveva fatto per lei. Ma fu una speranza presto bloccata da altre considerazioni, e si rese subito conto come persino la sua vanità fosse insufficiente, se chiamata a credere che provasse un affetto per lei, per una don- na che lo aveva già rifiutato, capace di sconfiggere un sentimen- to così naturale come la ripugnanza verso una parentela con Wickham. Cognato di Wickham! Qualsiasi tipo di orgoglio si
sarebbe ribellato di fronte a quel legame. Aveva già fatto molto. Si vergognava a pensare quanto. Ma lui aveva fornito un motivo per la sua intromissione, che non era poi così difficile da crede- re. Era ragionevole che si fosse sentito in torto; era dotato di generosità, e aveva i mezzi per esercitarla; e anche ammettendo di non essere lei stessa l'incentivo maggiore, poteva credere che forse un residuo di affetto avesse contribuito ai suoi sforzi in una causa nella quale era sicuramente coinvolta la serenità d'a- nimo di lei. Era penoso, estremamente penoso, sapere come tut- ti loro fossero in debito con una persona che non avrebbe mai potuto essere ripagata. Dovevano la salvezza di Lydia, della sua reputazione, di tutto, solo a lui. Oh! con quanta sincerità si rammaricò di tutte le impressioni sgradevoli che aveva sempre incoraggiato, di tutte le parole insolenti che gli aveva sempre rivolto. Pensando a se stessa, si sentiva umiliata; ma di lui era orgogliosa. Orgogliosa che in una questione di compassione e d'onore avesse dato il meglio di se stesso. Lesse e rilesse gli elogi che gli aveva rivolto la zia. Erano appena sufficienti, ma le fecero piacere. Le procurò anche un certo piacere, pur se mi- sto a rimpianto, scoprire con quanta sicurezza gli zii si fossero convinti dell'affetto e della confidenza esistenti tra lei e Mr. Darcy.
L'avvicinarsi di qualcuno interruppe le sue riflessioni e la fe- ce alzare in piedi, e prima che potesse dirigersi verso un altro sentiero fu raggiunta da Wickham.
"Temo di aver interrotto la vostra passeggiata solitaria, mia cara cognata", disse lui, avvicinandosi.
"Proprio così", replicò lei con un sorriso; "ma non ne conse- gue che l'interruzione debba essere sgradita."
"Mi dispiacerebbe davvero, se fosse così. Siamo sempre stati buoni amici, e ora lo siamo ancora di più."
"Giusto. Gli altri stanno uscendo?"
"Non lo so. Mrs. Bennet e Lydia stanno andando a Meryton in carrozza. E così, mia cara cognata, ho saputo dai vostri zii che avete visitato Pemberley."
Lei rispose di sì.
"Quasi vi invidio il piacere, anche se credo che per me sa- rebbe troppo, altrimenti potrei farlo andando a Newcastle. Im- magino che abbiate incontrato la vecchia governante. Povera Reynolds, è stata sempre molto affezionata a me. Ma natural- mente non vi ha parlato di me."
"Sì, lo ha fatto." "E che cosa ha detto?"
"Che eravate entrato nell'esercito, e temeva che aveste... che non aveste fatto una buona riuscita. Sapete, a distanza le cose sono stranamente fraintese."
"Certo", replicò lui, mordendosi le labbra. Elizabeth sperò di averlo ridotto al silenzio, ma lui subito dopo disse,
"Mi ha sorpreso vedere Darcy in città il mese scorso. Ci siamo incrociati diverse volte. Mi chiedo che cosa ci stesse a fare."
"Forse per i preparativi del suo matrimonio con Miss de Bourgh", disse Elizabeth. "Dev'essere stato qualcosa di partico- lare, a portarlo lì in questo periodo dell'anno."
"Senza dubbio. Lo avete visto quando siete stati a Lambton? Mi sembra di sì, a quanto credo di aver capito dai Gardiner."
"Sì; ci ha presentato la sorella."
"E vi è piaciuta?"
"Moltissimo."
"Ho sentito dire, in effetti, che è straordinariamente migliorata in quest'ultimo anno o due. Quando l'ho vista l'ultima volta, non era molto promettente. Sono molto contento che vi sia pia- ciuta. Spero che faccia una buona riuscita."
"Credo proprio di sì; ha superato l'età più difficile."
"Siete andati nel villaggio di Kympton?"
"Non me ne ricordo."
"Ne parlo perché è lì il beneficio che mi sarebbe spettato. Un posto davvero delizioso! Una canonica eccellente! Sarebbe stata adatta a me da tutti i punti di vista."
"Vi sarebbe piaciuto pronunciare sermoni?"
"Tantissimo. Lo avrei considerato come parte dei miei dove- ri, e lo sforzo sarebbe presto diventato nullo. Non ci si deve la- mentare... ma, di sicuro, sarebbe stata una gran bella cosa per me! La tranquillità, l'isolamento di una vita del genere, avrebbe corrisposto a tutte le mie idee di felicità! Ma non doveva essere. Avete mai sentito Mr. Darcy parlare di questo, quando eravate nel Kent."
"Ho sentito dire, da qualcuno che ho ritenuto altrettanto af- fidabile, che il lascito era soggetto a certe condizioni, e alla vo- lontà del proprietario attuale."
"Capisco. Sì, in questo c'è qualcosa di vero; ve lo dissi fin dall'inizio, come certo ricorderete."
"Ho anche sentito dire che c'è stato un momento in cui pro- nunciare sermoni non vi era così gradito come sembra sia adesso; che in realtà avevate affermato di essere deciso a non pren- dere mai gli ordini, e che la faccenda era stata sistemata di con- seguenza."
"Ah, sì! e la cosa non è totalmente priva di fondamento. Vi ricordate certamente che cosa vi dissi in proposito, quando ne parlammo per la prima volta."
Ormai erano quasi alla porta di casa, poiché lei aveva cam- minato velocemente per liberarsi di lui, e dato che non voleva provocarlo, per amore della sorella, la sua riposta fu solo, con un allegro sorriso,
"Andiamo, Mr. Wickham, ormai siamo cognati. Non met- tiamoci a discutere sul passato. In futuro, spero che andremo sempre d'accordo."
Lei gli porse la mano; lui la baciò con affettuosa galanteria, benché non sapesse bene dove guardare, ed entrarono in casa.

Continue Reading

You'll Also Like

40.1K 801 62
William, Lima, Ethan e Luke sono 4 attraenti fratelli da poco usciti di galera che cercano vendetta: a causa di una donna sconosciuta, non solo hanno...
248K 10.4K 52
Dopo che mamma e Dylan sono morti, tutte le mie sicurezze sono state sbriciolate, facendomi sprofondare nel caos più totale: Ero circondata da person...
63.5K 3.2K 53
[☆IN REVISIONE COSTANTE☆] Skyler Evans è una ragazza di 18 anni, ma non è come la maggior parte delle sue coetanee, è viziata, ma d'altronde non pote...
1.2M 32.6K 94
Kimberly Morgan è una ragazza gentile, simpatica, testarda come poche, e a dir poco bella. Suo fratello ritenendola troppo innocente per la vita crud...