Black City (Colton Haynes&Eva...

By sorridimi_evan

403 23 9

New Orleans detta anche "La città nera" Sarà una storia piena di colpi di scena,oscura e sopratutto complicat... More

Sam&Noe

403 23 9
By sorridimi_evan


SAMANTHA's POV

Era passata da poco mezzanotte e mi trascinavo in giro per la stazione degli autobus di New York, uno squallido edificio evidentemente costruito dagli stessi tizi che progettano i bagni dei licei. I miei capelli neri puzzavano di gasolio e i miei denti sembravano rivestiti dalla stessa tappezzeria dei sedili. Aspettavo da quasi un'ora l'autobus per andare verso New Orleans. Mia madre, Cassie, lavorava in una prodigiosa erboristeria di New York ma poi il negozio fallì e rimanemmo al verde. Lei pensò da subito di trasferirsi a New Orleans io no perché amavo la mia adorata città dei grattacieli e l'idea di andare in una città a me poco conosciuta non mi entusiasmava al massimo. A New Orleans ci andavo quasi ogni estate ma il lato positivo è che i miei migliori amici, Noemy Haynes e Stiles Stilinski, abitavano lì e anche la maggior parte della mia famiglia.
Dopo una ventina di minuti, io e una manciata di altri sfigati salimmo sull'autobus e mostrammo i biglietti all'autista. Ah, rieccomi avvolta dall'odore familiare delle corriere: "cesso sporco" era l'aroma più intenso, che emergeva da un olezzo base di stanza d'albergo da quattro soldi, con l'aggiunta di una fragranza di benzina e un accenno delicato di calzini usati. Mi lasciai cadere sul mio sedile e mi contorsi per liberarmi dello zaino e posando il borsone nel sedile accanto a me. L'autobus partì e decisi di chiamare Noemy per la nona volta in un'ora. Per la nona volta mi sorbii la voce registrata della sua segreteria.
"Ciao. La segreteria telefonica di Noemy è rotta. Io sono il frigorifero. Dettami il tuo messaggio molto lentamente e io me lo attaccherò addosso con un piccolo magnete."
- Ciao, sono Sam. Rispondi al telefono prima che ti strozzi con i miei poteri telepateci! - chiusi la chiamata e posai il telefono nel giubbotto.
Ero annoiata e stanca.
Una ragazza bruna, che avrà avuto più o meno la mia stessa età, era ranicchiata sui sedili dell'altro lato del corridoio. Sulla sua maglietta c'era disegnata una zampa da lupo e puzzava di sigarette anche a distanza. Portava dei jeans malconci con l'orlo sporco come se li indossasse da giorni. Si era messa un ombretto nero che le risaltava gli occhi verdi -tendenti all'azzurro- e una matita sbavata nera. Sollevai la testa e mi accorsi che mi stava osservando con due occhi da borseggiatrice. Spostai lo sguardo da lei al finestrino, presi le cuffie e iniziai ad ascoltare una canzone della mia band preferita, i Nirvana. Chiusi gli occhi per rilassarmi e iniziai a pensare alla mia vita. Avevo scoperto di essere una strega. Proprio così, una strega della discensendenza dei "kapoor". Ci sono cinque discendenze: i kapoor, i salem, i mohem, i chad e infine gli shing. Ricordai il giorno in cui scoprii che avevo dei poteri: "Ero nella stanza di mia nonna alla ricerca di leggere qualche libro. Infondo a uno scaffale trovai un libro, alquanto interessante, intitolato «Grimorio kapoor». Lo presi. Era tutto scritto in latino. A scuola ero molto brava in quella materia e quando riuscii a capire che era un libro di magia scoppiai a ridere però ero curiosa di provare le formule magiche.
- Incendia! - dissi guardando un foglio di carta sperando che andasse a fuoco ma nulla, non successe nulla - Non capisco perché sto perdendo tempo con questo stupido libro - posai il libro e salii in camera.
Incominciai a pensare perché mia nonna tenesse un libro del genere, lei era la prima che non credeva nell'occulto. Mi sedetti sulla scrivania e presi una foto di me e del mio ex, John. In quel momento avrei voluto che quella foto prendesse a fuoco, la guardai intensamente - Incendia! - dissi più sicura di me.
Sentii un calore nella mano. Quando capii che la foto prese a fuoco, corsi in bagno e la buttai dentro il water. Rimasi scioccata per quello che era successo e chiesi a mia madre cosa fossi per davvero e lei mi disse tuttà la verità."
I miei pensieri furono intertotti dal vibrare del mio cellulare. Lo presi. Era una chiamata da Noemy.
- Ehy Noemy! Ti ho chiamata quasi dieci volte! Dov'eri finita? -

NOEMY's POV

Spostai il telefono appena la sentii urlare.
Si, era la mia migliore amica ma in questo momento ci mancava solo qualcuno che mi urlasse nelle orecchie:
- Senti sta calma, stavo litigando con mio fratello quel ragazzo è un vero demente! -
Dissi con la rabbia in corpo.
Girai lo sguardo fissando mio fratello e lui mi fece un sorriso compiaciuto nel vedermi incazzata. Non ci vedetti più e lo fissai più intensamente.
Lui capì cosa stessi facendo e cercò in tutti modi di guardare altro. Ghignai.
"Mi dispiace fratellino avresti dovuto pensarci prima" pensai facendolo sentire anche a lui. Sbarrò gli occhi e in quel momento esatto feci muovere il suo braccio verso di se, sentivo che cercava di porre resistenza ma la mente è più forte del corpo è così, con un colpo secco, si diede un pugno per mano sua o, per meglio dire, per mano mia.
Ghignai vedendolo steso a terra.
Si sono una strega. Faccio parte della famiglia dei Salem una delle più potenti insieme ai Kapoor.
Non scorderò mai il giorno in cui scoprii di essere una strega: "Avevo più o meno otto anni e stavo giocando con dei vicini nel giardino di casa mia.
Non sono mai stata una ragazza socievole, avevo quelle poche amicizie che mi bastavano per non sentirmi sola niente di più, stavo bene così.
Non nego che avevo molti nemici che ho tutt'ora, ma non ci prestavo molta attenzione.Solo quella volta un gruppo di bulletti mi fece saltare i nervi.
Mentre che giocavo con la mia amica Allison, un gruppo di ragazzi composti da quattro persone si avvicinò a noi - Vogliamo le vostre figurine - dissero ridendo.
Li guardai per un secondo per poi girare lo sguardo.
- Allora? - ripeté.
Il suo modo di fare e la sua voce mi davano i nervi, ma cercai di controllarmi volevo solo finire di giocare e tornarmene a casa, ma quello che fece dopo non mi fece rilassare affatto.
Prese le figurine e le strappo una a una d'avanti a noi. Sbarrai gli occhi e la rabbia prese il sopravvento.
Cercai di fermarlo con le poche forze che avevo ma fu inutile era molto più alto è forte di me. Mi buttò a terra e sbattei la schiena molto forte.
- Vuoi competere con me? - disse guardandomi e mi diede un calcio.
Mantenevo il suo sguardo e mi ricordo che non lo abbassai manco per un secondo. Li vidi andare via ma non volevo che la passassero liscia. In quel momento desideravo che cadesse a terra in mezzo la strada e lo pensai così intensamente che dopo un po' lo vidi cadere senza un valido motivo.
Istintivamente guardai i tre ragazzi, che erano con lui, sconvolti. Cominciai a fissarli intensamente e dopo due minuti cominciarono a picchiare il loro amico.
Mi bloccai appena mi accorsi che stava succedendo quello che avevo pensato e, appena girai lo sguardo, i ragazzi si fermarono.
Non capivo che stesse succedendo ma forse, per il grande sforzo, svenni."
- Ehi Noemy ci sei? -
Sentì la voce di Sam nelle orecchie e mi svegliai dal mio stato di trans:
- Oh ehm si...quando arrivi? - dissi mentre passavo difronte mio fratello, steso a terra per andare verso la mia stanza.
- Un'ora più o meno -
- Perfetto - mi distesi sul letto guardando il soffitto.
- Che è successo con tuo fratello? - sbuffai non volendone parlare.
- È una emerita testa di cazzo, ti spiego meglio appena arrivi - mi disse solo "okay"e poi sentì il rumore dell'autobus che si fermava.
- Devo andare sta salendo una marea di gente e fra poco non c'è spazio manco per respirare - disse e io risposi "va bene" prima che chiudesse.

SAMANTHA's POV

Un'ora dopo, finalmente strisciai giù dall'autobus alla stazione di New Orleans e arrancai sotto il sole della 'Città Nera'. Mia nonna chiamava così questa città.
Prima di partire disse che quella città era la fonte di magia in tutto il mondo e che le prime streghe nacquerò lì. Presi un taxy e mi portò nel viale in cui abitavo.
- Signorina mi deve 15 $ -
Il taxista puzzava come una fogna e aveva un alito che poteva stendere un gorilla con un colpo secco, inoltre aveva il grasso della pancia che gli usciva fuori dalla sua maglietta sudata color blu notte. Bleah. Cercai nella tasca i soldi.
- Ecco a lei - gli porsi i soldi e con la sua mano sudata, li prese.
Scesi subito dal taxy prendendo lo zaino e il borsone. Guardai la mia mano imbrattata dal sudore del Taxista Bombapuzzolente e me l'asciugai con la mia maglietta, iniziai a camminare verso casa mia sotto il sole bollente e notai la casa di Noemy. Decisi di andarla salutare. Quando mi avvicinai alla porta sentii la voce di Noemy urlare contro una voce roca e molto sexy, suo fratello. Non lo avevo mai visto. Mi feci coraggio e bussai alla porta piano.
Aspettai con ansia che la porta si aprisse e finalmente sentii lo scricchiolio della serratura.
Vidi spuntare di fronte a me un ragazzo alto e muscoloso.
Indossava un paio di jeans neri strappati e una canotta bianca che gli metteva in risalto le braccia muscolose.
Alzai il viso e guardai i suoi occhi azzurro cielo, incoronati da una folta chioma castana tirata su a formare un ciuffo.
Mi fissava. Forse stava pensando chi fossi.
Mi tolsi la giacca sentendo un terribile caldo e vidi che i suoi occhi si spostarono sulla mia scollatura.
Sentì le mie guance accaldarsi e abbassai lo sguardo tirando su la maglia.
Non arrossivo molto facilmente ma questo ragazzo mi metteva in suggestione.
- Brutto figlio di puttana! - sentii dire da una ragazza con una voce molto familiare e intravidi che era proprio Noemy.
- Sei pure tu figlia di questa puttana! - urlò il ragazzo.
Il volto di Noemy cambiò e le vidi prendere un vaso per poi lanciarlo contro quello che presumo sia suo fratello. Quest'ultimo mi prese per un braccio tirandomi dentro casa e si abbassò facendo abbassare anche a me.
Alzai lo sguardo e vidi che finalmente, la ragazza difronte a me, si accorse delle mia esistenza.
- Oh, Ciao Sam - Sorrise come se non fosse successo nulla.

NOEMY's POV

Risi leggermente quando vidi la faccia di Sam sconvolta.
Mio fratello mi guardava come se volesse fulminarmi con un solo sguardo, ma io non gli diedi tanto peso. Mi avvicinai a loro aiutando Sam ad alzarsi e lasciando Colton a terra.- Bel modo di dare il benvenuto - disse Sam guardandomi e scrollandosi di dosso tutta la polvere che si era alzata.- Scusami ma non sopporto più mio fratello...ti rendi conto? Ha lasciato un preservativo sul mio letto - dissi calcando "mio".
- Vedi che sono qui - ribatté sbuffando il ragazzo con l'appellativo di "mio fratello". Sam mi guardò per un secondo per poi girare lo sguardo verso Colton; calò il silenzio fino a quando la suoneria di un cellulare rimbombò nella stanza.
Cercai con gli occhi il mio telefono, prima di rendermi conto che non era il mio ma quello di Sam.- Mamma sto arrivando calmati...si sono qui...sono arrivata da poco tranquilla...si okay arrivo - sbuffò chiudendo la chiamata.- La scassa palle rompe? - chiesi mentre che fissavo il vaso rotto a terra...mia madre si arrabbierà molto.- Si, devo andare...-fece una pausa per poi avvicinarsi al mio orecchio- Mi dispiace lasciarti sola con lui ma mia madre rompe- indicò con gli occhi il ragazzo prima di avvicinarsi alla porta.- Sono un licantropo ci sento meglio di voi due - disse sbuffando Colton.- Sta un po' zitto - lo fulminai con lo sguardo prima di vedere Sam uscire dalla casa.
- È una tua amica? - disse alzandosi da terra - Si - risposi solo.
- Sembrava simpatica a differenza tua - mi guardò. - I miei amici sono tutti simpatici - raccolsi i pezzi del vaso ormai rotti e li andai a buttare in cucina.- Salgo in camera, ci vediamo dopo sorellina - mi scompigliò i capelli per poi salire in camera.
Infondo lo volevo bene, solo che non sopportavo il suo essere così rompi scatole.
I miei pensieri furono interrotti dal suono del campanello.
Mi alzai da terra, dopo aver buttato tutti i pezzi e andai verso la porta aprendola piano.
Fui sorpresa a vedere un ragazzo, a me sconosciuto, d'avanti alla mia porta. Era abbastanza bello. Aveva i capelli biondi scuri un pò ricci e dei bellissimi occhi intensi color nocciola. Era vestito tutto di nero: giacca di pelle nera, maglietta nera, dei jeans neri aderenti con le ginocchia strappate e delle converse nere. Il suo abbigliamento gli risaltava molto la carnagione chiara dandogli un'aria molto sexy
Quel ragazzo era qualcosa di oscuro e allo stesso tempo dannatamente eccitante. Sentivo i suoi occhi, addosso a me, divorarmi tutta.
- Chi sei? - chiesi cercando di essere tranquilla ma non lo ero affatto. Quel ragazzo mi metteva troppo a disagio.
- Un amico di Colton - disse avanzando dentro casa mia ma si bloccò subito prima di entrare dentro - Cazzo..- sussurrò.
Aggrottai le sopraciglia. Dal suo modo di fare lo rendeva strano. - Mio fratello non è in casa - mentii.
Notai che lui buttò gli occhi in cielo - Senti brunetta devo entrare. Tuo fratello ha un conto in sospeso con me -
- Ripeto. mio. Fratello. Non. È. In. Casa - dissi scandendo parola per parola.
Notai vederlo perdere la pasienza e mi prese il viso con violenza in modo che lo guardassi negli occhi. Deglutii leggermente e quando lo feci lui ghignò.
- Fammi entrare dentro casa tua e portami da tuo fratello. Dopo che hai fatto ciò va in camera tua e dimentica tutto quello che è successo - disse dilatando la pupilla.
- No, non lo farò mai - dissi sicura di me.
- Cosa?! Come diavolo hai fatto?! - disse lasciandomi il viso.
Mi toccai la guancia - A fare cosa? - domandai non capendo cosa stasse dicendo.
- Ti ho soggiocata e non sono riuscito a farti fare quello che ti ho ordinato! Come diavolo hai fatto?! -
Non stavo capendo nulla.
- È una strega, idiota - disse una voce a me familiare.
Io e il ragazzo senza nome ci girammo, verso mio fratello Colton, contemporaneamente.

Continue Reading

You'll Also Like

123K 6.9K 111
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.
55.2K 3.2K 27
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
8.6K 360 28
Ginevra frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha una grande passione per il giornalismo e vuole viaggiare il mondo proprio come suo padre. Una sera viene...
117K 5.2K 53
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...