† Since we were 18 † -Larry S...

By itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... More

•Capitolo 1•
•Capitolo 2•
•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 5•
•Capitolo 6•
•Capitolo 7•
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•Capitolo 10•
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•Capitolo 15•
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•Capitolo 17•
•Capitolo 18•
•Capitolo 19•
•Capitolo 20•
•Capitolo 21•
•Capitolo 22•
•Capitolo 23•
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•Capitolo 28•
•Capitolo 29•
•Capitolo 30•
•Capitolo 31•
•Capitolo 32•
•Capitolo 33•
•Capitolo 34•
•Capitolo 36•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 39•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 35•

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By itsyourgirlMM

"Harry, cosa c'è che non va? Raccontami." disse Niall, io annuii nascondendomi nel suo petto. Lui iniziò ad accarezzarmi i capelli come faceva quando eravamo piccoli.

"È con lei, anche se mi aveva promesso che sarebbe stato con me." dissi, ingoiando un singhiozzo. Niall sosprirò e continuò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.

"È la sua ragazza, Harry..." mormorò dolcemente, "è normale che debba uscire con lei."

Mi scostai rudemente da lui e lo fulminai con lo sguardo con tale astio da quasi fargli venire un capogiro e svenire all'istante, ma cercai di contenermi col risultato che finii per serrare i denti.

"Bontà divina, Niall! Sono anche io il suo ragazzo. Come credi che io mi debba sentire?" inziai a piangere di nuovo, e lui mi intrappolò ancora tra le sue forti braccia accarezzandomi la schiena. Perché doveva essere tutto così difficile? "Gli ho presentato la mia famiglia, gli ho dato tutto, mi sono affidato a lui e ha il coraggio di dirmi che deve uscirci. Cazzo, se ritorna qui lo uccido." finii in un sussurro.

Mi staccai da Niall, stavolta dolcemente, e affondai il viso nelle mie mani, mentre le lacrime scendevano calde lungo le mie guance e mi distruggevo lentamente all'interno. Magari ora la teneva per mano, magari la stava baciando o le stava sorridendo... e io ero lì a piangere e a lui non importava nulla.

"Come credi che lui si debba sentire, Harry? Io... non lo conosco molto ma... mi sembra una brava persona, e credo ancora nelle voci che ho sentito... Josh ha detto che a volte lo vede da solo nei tavoli della caffetteria a... guardare il nulla. In molti lo credono pazzo, il resto gli lecca il culo per avere un briciolo della sua fama." mi disse tutto d'un fiato, io aggrottai le sopracciglia.

"Josh?" chiesi confuso, e lui ridacchiò. "Uhm, il mio compagno di stanza, quello che ti presentai. Ricordi?" mi chiese e io annuii distrattamente.

Accostai le ginocchia al petto e ci poggiai la fronte dopo che mi sedetti per terra accanto al letto. Iniziai a guardare la punta delle mie scarpe, mentre dentro di me bruciavano la gelosia e l'odio verso quella ragazza e Louis, quel ragazzo a cui avevo dato tutto quello che avevo.

"Harry..." tentò Niall, io scossi la testa e sentii di nuovo una lacrima sulla guancia. Non volevo sentire ragioni, non mi capacitavo di ciò che era successo ancora.

"Lui... sembrava che non uscisse più con... Eleanor, che avesse finito di tradirmi, e ora ha ricominciato?!" singhiozzai, e un istante dopo sbuffai. Sentivo le labbra impastate di lacrime di dolore, gli occhi infuocati.

"Harry..." iniziò di nuovo Niall, ma nonostante apprezzassi non volevo sentirne ancora perciò lo interruppi prima che potesse continuare. "Niall, no. Non mi importa. Ne parlerò con lui, e metterò fine a questa relazione perché io non voglio più vederlo." urlai e mi voltai trovando, oltre a un Niall dispiaciuto, la porta aperta e un Louis sbigottito sulla soglia.

"Ah, eccolo! Il miglior fidanzatino del mondo." sputai con astio, i suoi occhi azzurri bruciavano nelle mie iridi verdastre. Crebbe in me una strana voglia di prenderlo a schiaffi. Lui serrò la mascella e vidi l'ombra delle lacrime nei suoi occhi, i pugni stretti lungo i fianchi.

"Vi lascio soli." mormorò Niall, ma io non interruppi il contatto visivo con il mio "ragazzo". Sentii a stento la porta chiudersi, annunciando l'uscita del mio migliore amico perché io e Louis rimanemmo lontani, a guardarci negli occhi, per un paio di minuti, lui con dispiacere e io con odio.

"Harry ho fatto il prima possibile, io..." lo interruppi fulminandolo con lo sguardo, lui sospirò frustato e iniziò a piangere e, nonostante tutto, mi dispiacqui. Non l'avevo mai visto così disperato. Mai.

"Non giustificarti, non mi interessa più." ebbi la forza di sibilargli contro, lui singhiozzò voltandosi e portandosi le mani al viso. Le spalle si abbassavano e alzavano a causa dei singhiozzi.

"Quindi vuoi farla finita con me?" chiese con la voce rotta e tremante e dovetti reprimere l'impulso di correre ad abbracciarlo... Io sospirai e cercai, almeno, di essere magnanimo e cambiare approccio.

"Puoi biasimarmi?" chiesi, la domanda tagliente ma il tono nella mia voce era dolce, quasi. Non si poteva negare che fossi gentile, a ogni modo.

"No, non posso biasimarti," rispose girandosi, aveva asciugato le lacrime ma i suoi occhi azzurri erano annegati in venature  rosse spaventose, "ma posso spiegarti..."

Irrigidii i lineamenti e riflettei per poco più di un istante. Sapevo quello che dovevo fare, non mi sarei fatto distruggere ancora.

"Non voglio le tue spiegazioni. Voglio finirla qui, ho detto. Esci da questa camera, non voglio più vederti." urlai.

Credeva davvero che avrei fatto la parte di quel deficiente del fidanzato segreto? Eh no, caro il mio Louis.

"Harry... Cerca di ragionare. Il Preside non potrà certo trovarmi una nuova camera adesso... So che non vuoi più vedermi, e ti capisco, ma rimandiamo tutto a domani." supplicò, quasi non riconobbi i suoi occhi azzurri diventati troppo rossi: non erano più dolci, intensi ma rassegnati e spenti.

"Ok, ma divideremo i letti. E non voglio più sentire una parola da te da ora..." sibilai, lui rabbrividì e annuì sconsolato.

"Ti lascio solo per un po', torno più tardi. Penso che tu abbia finito le lezioni pomeridiane, quindi torno verso le sei, credo. Solo se tu vuoi, se ne hai bisogno per chiarirti le idee." biascicò, io lo pugnalai ancora con lo sguardo, quel ragazzo dai lineamenti dolci e le labbra rosa a cui avevo dato tutto me stesso.

"Sì, vai. E se ne hai l'opportunità, non tornare! Vai da quella lì che ti scopi e non tornare." dissi freddamente, lui spalancó gli occhi e scosse la testa freneticamente.

"Io e lei non abbiamo mai... insomma..." iniziò ma lo interruppi con un malefico: "FUORI DI QUI." a cui trasalì e abbandonò la camera.

Mi lanciai sul letto e incominciai a fissare il soffitto. Basta piangere, mi dissi. Provai ad immaginare a che cosa stesse pensando Louis ma poi mi rimproverai, imponendomi di non pensare a qualsiasi cosa riguardo a lui. Mi chiesi se lui si fosse reso conto che era effettivamente finita fra noi due perché io non volevo saperne niente; e sommerso dalle emozioni e dai pensieri che mi divoravano mi assopii.

Louis' P.O.V

L'ho perso, l'ho perso, l'ho perso, era tutto ciò a cui pensavo. L'avevo perso. Mi odiava, non voleva nemmeno più dormire con me. Piangevo ormai da mezz'ora, avevo parcheggiato in una parte di Doncaster molto isolata dove non andava nessuno e piangevo seduto al posto del guidatore, pensando che la mia vita ormai poteva andare a farsi fottere. Perché qualcuno lassù pensava che non avessi il diritto di essere felice? Cosa avevo fatto di male? Come lo spiegavo ad Harry che dovevo stare un po' con Eleanor se no non accettava di sposarmi?

Poggiai la testa sul volante e cercai di fermare i singhiozzi e di respirare normalmente. Avevo bisogno che lui mi baciasse e mi dicesse che tutto si sarebbe risolto, ma lui mi odiava ormai.

Avevo perso la cosa più importante della mia vita, bravo Louis.

Accesi la radio e una coincidenza riuscì a strapparmi un sorriso. C'era "Let her go" dei Passenger, quella canzone triste che a Harry era piaciuta quando uscimmo insieme. Rivivetti nella mia testa quella giornata bellissima, e sorrisi nelle lacrime.

Misi in moto la macchina e mi diressi al negozio di musica; comprai l'album dei Passenger, sviando anche le domande della gentile cassiera che mi chiese se fosse successo qualcosa.

Infilai il sottile CD nello stereo della mia auto e saltai le altre canzoni per arrivare a Let her go. Avevo trovato un modo per ricordarlo sempre, quella canzone era una piccola parte che lui mi aveva regalato.

Anche se, la canzone diceva "ti rendi conto che la ami solo quando la lasci andare", e per me non era così. Io sapevo di amare Harry da tanto, non c'era bisogno che arrivasse la nostra rottura per rendermene conto. Non feci tanto caso al testo, comunque, ma ai ricordi che mi evocava la canzone. Diedi un'occhiata all'orologio e con un groppo in gola decisi di ritornare.

Cosa dirà?

Cosa avrà fatto?

Cosa dovrò dire?

Sarà ancora arrabbiato?

Come dovrò comportarmi?

Dovrei prepararmi un discorso?

Milioni di domande rimbombavano nella mia testa e non sapevo come rispondere. Strinsi più forte il volante tra le mie mani, mentre il sole tramontava insieme a tutte le mie certezze.

Dopo un quarto d'ora ero nel parcheggio del college.

Harry's P.O.V

Dopo un quarto d'ora di sonno, mi ero risvegliato e avevo visto la tv per mezz'oretta poi ero andato a fare una doccia e avevo acceso di nuovo la televisione. Mi sentivo inquieto e pieno di ansia, non riuscivo a concentrarmi per niente su nulla. Ogni cosa che facevo sembrava sbagliata e non appagante abbastanza ma almeno mi ero calmato un po'.

Sentii bussare leggermente alla porta e trasalii. Diedi un'occhiata all'ora ed erano le sei e mezza, deglutii: era Louis, ne ero sicuro, ma non ero sicuro che fossi pronto per affrontarlo ancora.

Aprii la porta e abbassai lo sguardo, non volevo vedere il suo viso così vicino. Aspettai che Louis attraversasse la porta e la richiusi. Avvertii la sua ansia e la sua incertezza in ogni passo che faceva, e quando intrecciammo gli sguardi lui sospirò e io mi voltai. Mi resi conto di aver reagito troppo male prima e di averlo trattato davvero troppo male.

Feci la parte dell'indifferente e mi stesi sul letto, che non avevo avuto il coraggio di dividere, dandogli le spalle e allontanandomi il più possibile dal suo posto, sospirò almeno un paio di volte prima di uccidere il silenzio.

"Ti amo, Harry, sei l'unica persona che riuscirò mai ad amare nella vita. Grazie di essere stato con me." disse e mi si mozzò il fiato per il significato di quelle parole. Sentii di nuovo le lacrime formarsi agli occhi, ma mi imposi di non farle cadere.

"Sai, sono abituato ad essere la rovina di tutto. Non importa... Stare con te è stata la cosa più bella che mi sia mai successa," la sua voce incominciò a tremare e capii che avevamo entrambi le lacrime agli occhi, " Harry tu mi hai fatto conoscere meglio me stesso e mi hai fatto accettare quello che sono."

Mi si spezzò il cuore, ma stavo uscendo con un ragazzo già fidanzato e avevo già aspettato abbastanza.

"L-louis io...--"

"No, Haz, non voglio farti pena davvero..." sentii che la voce gli tremava di meno, "Non voglio nemmeno che tu giustifichi la tua scelta di lasciarmi, che mi incoraggi, che tu mi dica che andrà tutto bene... È okay, va bene, volevo soltanto dirti grazie e che ti amerò fino al mio ultimo respiro."

Scoppiai a piangere in preda alle emozioni, sentii all'istante il letto cigolare, segno che Louis si era appena seduto, e le sue mani tra i miei capelli.

"Non piangere, Harry, sei forte. Sei stato insieme a me per più di un mese sapendo che ci fosse anche Eleanor, eccome se non sei forte, piccolo. Non piangere." mormorò dolcemente, e ci provai ma non ci riuscivo.

Trascorremmo qualche minuto così: lui che massaggiava dolcemente i capelli e io che sospiravo profondamente per cercare di calmare i singhiozzi mentre milioni di immagini di quegli ultimi mesi mi attraversavano la mente.

Non ero pronto a lasciare perdere tutta la relazione che avevo instaurato con Louis. Lui era tutto quello di cui avevo bisogno, senza di lui cosa avrei fatto? Mi ero annullato per lui nei precedenti mesi, non ero sicuro di riuscire a farcela senza di lui.

Dopo un singhiozzo che riuscii a celare velatamente, scossi la testa facendo una scelta folle ma necessaria per il mio cuore.

"Louis?" sussurrai, lui stoppó le carezze tra i miei capelli.

"Piccolo..." rispose, io mi voltai verso di lui, dopo aver asciugato le lacrime. Aveva un aspetto davvero penoso come me, con gli occhi rossi e i capelli arruffati, ma era stupendo. Ammisi a me stesso che l'avrei perdonato anche un milione di volte e non me ne sarei mai pentito.

"Baciami." singhiozzai.

Hello people,
Love you all, grazie di leggere la mia storia. xx
-M

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