Famous ||h.s.

By Styleshurts

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Detesto la parola 'famoso'. Ti priva di ogni sostanza. Non è come dire che sei una bella persona o una person... More

1. Touchè
2. Ho le mie fonti
3. Gli uomini e i loro gioiellini
4. Sei famoso
5. Ho una barzelletta
6. Domani
7. Tra cadute e pomiciate
8. Mi mancherai
9. Sei una stupida
10. Buon Compleanno
11. Solo se tu vuoi
12. Ti sai muovere
13. Andrà tutto bene
15. Posso?
16. Mi togli il fiato
17. Ho bisogno di te
18. Solo me
19. Your body is a wonderland
20. Sei impossibile
21. Qualcosa di sicuro
22. Piccolo
23. Inaspettato
24. Fatti per stare insieme
25. Mile-high club
GRAZIE
26. Fantasie
27. Epilogo
♥️

14. È una promessa?

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By Styleshurts

Capitolo 14. È una promessa?

Uscimmo dal parcheggio dello stadio ed entrammo nel traffico di Londra delle sette di sera. Spiegai ad Harry la strada per arrivare all'ufficio di mio papà e lui mi ci portò. In dieci minuti arrivammo e trovò parcheggio quasi davanti all'entrata, per tutte le volte in cui ero andata in macchina con lui era stato fortunato con i parcheggi. Spense l'auto e mi guardò perplesso.

"Vado bene?" Chiese a quel punto e io lo guardai un po' stranita.

"Certo" Annuii sicura.

"Va bene, non mi interessa quello che dice la gente su di me, ma direi che tuo papà è più importante" Borbottò passando una mano tra i capelli togliendosi la bandana. La cravatta che gli avevo tolto precedentemente non l'aveva più messa e a quel punto non era più elegante. Sembrava un normalissimo ragazzo di venti anni con una camicia bianca e i capelli scaraventati.

"Non rimettetela" Dissi io prendendo la bandana tra le mani. Era estremamente morbida come immaginavo fossero i suoi capelli.

"Va meglio così?" Chiese subito ed io annuii.

"Vai bene sempre, ora andiamo, non credo che abbia riunioni a quest'ora" Dissi e lui annuì tentennando. Scesi dall'auto sbattendo la portiera e poi sentii chiudersi anche la sua. Aspettai che si avvicinasse a me e poi camminai verso l'entrata con la su mano sulla schiena. Io gli presi il braccio e feci intrecciare le nostre dita come per dargli un po' di conforto.

Lui guardò verso di me e mi sorrise come per ringraziare. Varcammo la soglia e come al solito era pieno di gente che camminava avanti e indietro, quella volta avevano appena finito il loro turno di lavoro perciò stavano tornando a casa. Mi avvicinai al banco della segreteria e vidi Victoria che stava trafficando con dei fogli e documenti, probabilmente tutti di mio padre.

La bionda alzò la testa quando si accorse di avere qualcuno davanti. "Claire!" Esclamò subito. "Non ti aspettavamo! Soprattutto non con i capelli neri" Aggiunse facendo uno dei suoi soliti sorrisi finti. Io ricambiai alzando le sopracciglia e prima che potessi parlare lei alzò lo sguardo dietro di me dove stava Harry e aprì automaticamente la bocca.

"C'è mio papà?" Chiesi subito, ma lei se ne fregò altamente e continuò a guardare Harry, cosa che mi dette abbastanza fastidio. "Victoria?" La richiamai seccata e sentii Harry ridacchiare alle mie spalle.

"Sì?" Chiese lei come nulla fosse.

"C'è mio papà?" Chiesi una seconda volta e lei annuì.

"Sì, ma non so se è occupato o se può riceverti" Parlò e nulla mi irritò mai più di quella frase.

"È mio papà!" Esclamai lasciando anche la mano di Harry. "Credo che abbia dieci minuti da dedicare a me!" Parlai prima che Harry appoggiasse le sue mani sulle mie spalle.

"Stai calma" Sussurrò al mio orecchio. Ed io mi girai verso di lui mentre Victoria prendeva in mano il telefono. Lui mi sorrise leggermente e subito mi tranquillizzai. "È solo un uomo molto occupato, questo non vuol dire che non ti voglia bene e che non abbia tempo per te" Aggiunse ed io gli sorrisi.

"Lo so..." Annuii leggermente. Allungai il viso verso di lui per baciarlo, ma prima che le nostre labbra si toccassero Victoria parlò.

"Vi accompagno di sopra" Disse ed io strinsi i denti per l'irritazione mentre Harry rise. Lui riprese la mia mano mentre seguivamo Victoria verso l'ascensore, così mi girai verso di lui e subito appoggiò le sue labbra sulle mie per un bacio veloce.

Appena entrammo nell'ascensore ci accomodammo alle spalle di Victoria ed io gli circondai il bacino con il braccio, così lui mi circondò le spalle con il suo. "È assurdo" Borbottai io.

"Cosa è assurdo?" Chiese lui mentre ci fermammo per far salire alcuni lavoratori.

"Tutto questo, cavolo siamo usciti una volta in tutto, mi hai ignorata una settimana intera e mi hai comprato un biglietto aereo per tornare da te, ora sono qui, siamo usciti con i tuoi amici ed è stato assolutamente fantastico. Abbiamo dormito insieme ieri e quando mi sveglio trovo la colazione che mi hai preparato e poi siamo andati alla partita e ora siamo qui e ti sto presentando a mio papà" Dissi tutto d'un fiato.

"Vuoi un secondo appuntamento? Se è questo quello che vuoi posso farlo" Disse subito guardandomi in faccia. Io scossi la testa e sorrisi.

"No, voglio dire, mi farebbe piacere, davvero tanto. Solo... Non credi di star correndo un po' troppo?" Chiese e a quel punto lo vidi pensarci un po' su.

"Non credo, se entrambi ci sentiamo bene probabilmente stiamo facendo la cosa giusta" Sorrise e io annuii.

"In questo caso dobbiamo comunque avere un secondo appuntamento" Ammisi e lui avvolse il mio corpo con le braccia e mi sollevò leggermente da terra. Avvicinò il suo viso al mio e aspettò qualche secondo prima di baciarmi, ma poi lo fece, davanti alle persone che c'erano nell'ascensore, non fu imbarazzante, per niente. Lui mi piaceva e mi piaceva il fatto che mi baciasse senza problemi.

"Credo proprio di sì" Rispose una volta staccatosi da me. "Facciamo che stasera dormi a casa tua e domani ti vengo a prendere verso le tre?"

"Hai già in mente cosa fare?" Chiesi e lui annuì con un ghigno furbo sul viso. "Alle tre di pomeriggio?"

"Si possono fare molte cose alle tre di pomeriggio" Rispose lui dandomi un bacio sulla tempia e poi intrecciando le sue dita con le mie. Arrivammo all'ultimo piano e eravamo solo noi. Io, Victoria e Harry. Come al solito la porta dell'ufficio di mio papà era chiusa e, mentre io facevo accomodare Harry sui divanetti per aspettare, lei entrava bussando nell'ufficio.

"Claire è qui?" Sentii la voce sorpresa di mio papà. Mi girai verso la porta sempre tenendo la mano ad Harry. Lui si alzò in piedi appena vide mio papà uscire dalla porta del suo ufficio. Mi alzai a mia volta e camminai velocemente verso di lui. Appena fui abbastanza vicina lui allargò le braccia e mi strinse a sé.

"Piccola, non mi aspettavo che arrivassi prima di due mesi" Parlò con la sua voce profonda. Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai in viso. Barba curata, capelli neri con qualche parte grigia e occhi azzurri intensi.

"Lo so, lo so... C'è stato un imprevisto" Dissi io mentendo, non è stato del tutto un imprevisto.

"Lui sarebbe l'imprevisto?" Chiese facendo un cenno con la testa verso il mio ragazzo. Arrossii leggermente ed annuii.

"In un certo senso..." Risposi io sorridendo e lui, stranamente, ricambiò il sorriso. "Harry..." Lo richiamai facendogli segno di avvicinarsi. Lui fece qualche passo e subito ci raggiunse. "Papà... Lui è Harry" Dissi mordicchiandomi l'interno della gengiva.

"Harry, Harry Styles" Parlò il ragazzo al mio fianco porgendo la mano a mio papà. Speravo con tutto il cuore che mio padre ricambiasse e in effetti lo fece.

"Molto piacere" Parlò educatamente mio papà.

"Il piacere è tutto mio, Signor Hunt" Sorrise Harry facendo spuntare le fossette. Si lasciarono le mani e poi mio papà guardò me.

"Stiamo uscendo insieme" Spiegai senza giri di parole e mio papà annuì. "Volevamo fartelo sapere prima che te lo dicesse qualcun altro" Spiegai.

"Be' mi fa piacere! Vieni a cena con noi?" Chiese ad Harry ed io strabuzzai gli occhi per la sorpresa.

"Cosa?" Chiesi io prima che potessi trattenermi.

"Non può? Vorrei conoscerlo se vuole stare con te" Rispose lui e rimasi comunque stupita dalla sua proposta.

"Senza preavviso?" Alzai io le sopracciglia. "A te piace-" Cercai di parlare ma lui non mi lasciò finire.

"Voi siete venuti qui per primi senza preavviso e credo che in quel ristorante vicino a casa ci sia un tavolo per noi" Quasi mi guardò male, ma sapeva che ci tenevo, forse era da un po' di tempo che aspettava che gli presentassi qualcuno e molto probabilmente aveva già visto alcune foto mie e di Harry, ma non lo dava a vedere. Perché lui era mio papà e sapeva che volevo che tutto andasse bene.

"Mi farebbe davvero piacere" Disse educatamente Harry facendomi sorridere leggermente.

"Bene, andiamo allora. Victoria, chiama il ristorante e di' che stiamo arrivando" Disse autoritario e si avviò verso l'ascensore. Io guardai Harry come per scusarmi per il comportamento di mio papà e lui scrollò le spalle appoggiando una mano sulla mia schiena. "Giù le mani da mia figlia" Parlò appena mise piede nell'ascensore. Vidi il rossore salire piano piano alle guance di Harry ed io sorrisi alzando gli occhi al cielo.

"Papà!" Mi lamentai io raggiungendolo. Lui premette il pulsante del piano terra e poi congiunse le mani dietro alla sua schiena.

"Mi piaci di più con i capelli del tuo colore" Ammise sorridendomi, cosa che non faceva molto spesso. Solo quando parlava con me.

"Assomiglio di più a te" Ammisi e lui annuì. "Siamo comunque identici" Borbottai.

"Vieni qui" Mi fece segno di affiancarlo, mi avvicinai e lui mi avvolse un braccio intorno al busto. "Sono nuovi? I vestiti intendo" Chiese ed io annuii. "Dovresti vestirti più spesso così, sembri più matura" Mi lasciò un bacio sulla tempia e poi mi lasciò andare. "Di certo non sembri matura quando ti metti le pantofole pelose"

"Hai delle pantofole pelose?" Chiese Harry ridacchiando ed io arrossii coprendomi il viso con le mani.

"Papà!" Mi lamentai ancora.

"Deve sapere a cosa va incontro se vuole stare con te" Ghignò lui facendo alzare e abbassare le sopracciglia.

"Sei imbarazzante" Borbottai tra me e me.

"Non lo è, credo che abbia ragione, devo conoscerti meglio no?" Quella volta parlò Harry. Mi sarei voluta sotterrare in quel momento.

"Mi piaci già, Harry. Hai qualche possibilità in più con lei"

"Solo perché ti ha già capito, vi state coalizzando per prendermi in giro" Dissi guardando mio papà e lui sorrise appena arrivammo al piano terra.

Camminò a passo spedito lungo l'atrio e ormai eravamo soli, tutti avevano finito di lavorare. Uscimmo e il freddo ci colpì in pieno viso, ormai si era già fatto buio. "Harry ha la macchina qui, può portarci, immagino" Parlai e guardai Harry per avere conferma e lui annuì.

"Perfetto, grazie ragazzo" Parlò mio papà appoggiando una mano sulla spalla di Harry. Lui si avvicinò all'R8 e la aprì, mio papà senza aspettare che qualcuno gli dicesse qualcosa salì sul sedile anteriore e, ovviamente, io dovetti sedermi dietro considerato che Harry doveva guidare.

"Pensavo che avessi guardato la partita oggi pomeriggio" Dissi una volta che fummo per strada.

"Non ho avuto tempo, tu l'hai vista?" Chiese ed io annuii.

"Eravamo allo stadio" Spiegai.

"Tieni per l'Arsenal?" Chiese subito mio papà ad Harry e lui scosse la testa educatamente.

"Mi dispiace deluderla, ma tengo il Manchester United, abbiamo accompagnato un mio amico oggi" Spiegò. "Due a uno per l'Arsenal" Si affrettò ad aggiungere e mio padre sorrise. Mi sorprendeva il fatto che stesse sorridendo così tanto. Forse era contento che fossi tornata, ma probabilmente Harry gli stava piacendo. Il che era un bene. Mio papà spiegò ad Harry dove si trovasse casa nostra e nel giro di dieci minuti arrivammo direttamente di fronte a casa.

Tutti e tre scendemmo e camminammo fino al ristorante. Una volta dentro ci scortarono fino ad un tavolo per tre persone e ci accomodammo. Dopo aver ordinato mio papà alzò lo sguardo dal menù e si decise a parlare. "Che impegni hai per questi giorni?" Chiese ad Harry che era di fronte a lui.

"Nessuno, siamo in pausa fino ad aprile, ma a marzo cominciamo le prove per il tour" Disse, questo non lo sapevo neanche io. "Abbiamo i Brit tra pochi giorni" Spiegò e mio padre prese un sorso di vino dal bicchiere.

"Potreste vincere qualcosa?"

"Lo spero" Fece un grossissimo sorriso passandosi la mano tra i capelli. Arrotolò le maniche della sua camicia fino ai gomiti e continuò a conversare con mio papà finché non ci portarono i piatti che avevamo ordinato.

"Claire, starai qua tanto?" Si rivolse a me questa volta.

"Pensavo di tornare a Los Angeles con Harry, ho detto alla mamma che sarei tornata presto" Ammisi sperando di non offenderlo.

"Capisco" Borbottò.

"Mi dispiace" Sussurrai torturandomi una pellicina. Sapevo che a lui mancavo quando stavo da mia mamma e desiderava che restassi un po' di più a Londra.

"Non essere dispiaciuta, è tua mamma e poi tornerai ancora qui no?" Mi sorrise quasi forzatamente ed io annuii. La cena si concluse molto bene, alla fine Harry riuscì a convincere mio padre a farlo pagare per tutti e tre e poi ritornammo davanti a casa nostra. Mio papà aprì la porta e poi si girò verso me e Harry. "Ti aspetto dentro" Disse. "Buonanotte Harry" Aggiunse.

"Buonanotte, signor Hunt" Harry fece un cenno con la mano prima che mio papà si chiudesse la porta alle spalle. "È stato-" Cercò di parlare ma io lo baciai tirandolo per il colletto della camicia.

"Avrei voluto farlo tutta la sera se non ci fosse stato mio papà" Ammisi facendolo sorridere.

"È stato bello" Finì la frase che aveva cominciato prima. "Secondo te ho fatto una bella figura?" Chiese subito mordicchiandosi il labbro inferiore. Io annuii passando il pollice sulle sue labbra per farlo smettere.

"Penso di sì, ma non gli ho mai presentato nessun altro quindi non saprei" Ammisi e lui annuì.

"Ricordatelo, domani qualche minuto prima delle tre sono qui"

"Quindi secondo appuntamento?" Alzai le sopracciglia ghignando.

"Secondo appuntamento" Disse lui prima di appoggiare le mani sui miei fianchi. Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra e poi parlò ancora. "Buonanotte"

" 'Notte Harry" Risposi io prima che tornasse alla sua macchina. Entrai in casa e appena chiusi la porta lo sentii partire.

"Mi piace veramente" Disse mio papà mentre entravo in cucina. Io sorrisi timidamente e lui mi porse una tazza di tè fumante. Mi sedetti su una sedia in cucina e per prima cosa mi tolsi i tacchi che mi stavano uccidendo i piedi. "Davvero credo che dovresti uscirci ancora"

"Perfetto" Dissi sorseggiando un po' del mio tè. "Viene domani a prendermi alle tre" Dissi e lui sorrise annuendo.

"Devo ricredermi sulle persone famose, lui è..."

"Diverso" Conclusi io la sua frase.

"Lui è meglio" Aggiunse mio papà finendo il suo tè. Si alzò in piedi mi lasciò un bacio sulla testa ed io sorrisi.

"Buonanotte piccola"

"Buonanotte papà" Restai in cucina da sola finché non finii il mio tè e poi salii in camera mia con i tacchi che mi aveva comprato Harry in mano. Quando arrivai in camera mia mi spogliai velocemente mettendomi il pigiama e poi andai in bagno a struccarmi. Quando mi coricai sotto le coperte mi addormentai quasi immediatamente.

Quando mi svegliai il mattino seguente decisi di andare immediatamente al bar a fare colazione e a salutare Eric, lui probabilmente non sapeva che ero tornata a Londra. Dopo essermi lavata velocemente mi infilai un paio di Jeans neri, una canottiera bianca e sopra un maglione color panna con una cuffia abbinata. Misi un paio di stivaletti marroni e poi infilai gli occhiali da vista, visto che al mattino ci vedevo ancora meno del solito. Dopo essermi truccata un po' presi la borsa e il cappotto ed uscii di casa.

Nel giro di dieci minuti arrivai al bar e aprendo la porta feci tintinnare la campanella. Vidi Eric al di là de bancone mentre flirtava palesemente con una bionda che beveva il suo caffè, ma appena mi lanciò un'occhiata verso la porta per controllare chi fosse entrato si soffermò a guardarmi e poi sorrise come uno stupido. Corse subito verso di me e appena fu vicino aprì le braccia e mi strinse a sé. "Sei fottutamente sexy con i capelli neri" Disse chiaramente.

"Come stai?" Chiesi io staccandomi dall'abbraccio.

"Io sto bene, quando sei tornata?"

"L'altro ieri" Risposi io sempre sorridendo.

"L'ho detto che saresti tornata e di certo non per me" Ghignò ed io sorrisi arrossendo leggermente. L'aveva detto e aveva ragione.

"Di sicuro" Si intromise Carol, una ragazza che lavorava al bar con Eric, dando in mano a lui una rivista aperta. Appena scorsi la pagina capii cosa ci fosse stampato sopra. Eravamo io ed Harry la sera precedente quando io l'avevo baciato.

"Di sicuro" La imitai io facendo una smorfia. "Non voglio vederlo" Dissi poi chiudendo la rivista nelle mani di Eric. Mi sedetti ad un tavolo e lui si sedette di fronte a me.

"Quindi..."

"Stiamo insieme e siamo felici" Sbottai io. "Scusami" Dissi subito rendendomi conto che gli avevo risposto male.

"Sicura che vada tutto bene?" Chiese allora lui.

"Sì, sto davvero bene con Harry, solo che mi dà fastidio che nessuno si faccia i fatti propri"

"Succede quando stai con un cantante di fama mondiale" Scherzò facendomi sorridere. Parlammo per un po' di tempo e ovviamente venne ripreso dal suo capo e poi mi portò la colazione, cioè un piatto colmo di pancakes come al solito. In quel momento mi ricordai che quel pomeriggio Harry mi sarebbe venuto a prendere per il nostro secondo appuntamento e l'ansia si impossessò di me, esattamente come la prima volta.

***

-Ti vesti sempre bene, quindi come al solito .xx- Mi era appena arrivato un messaggio da Harry. Gli avevo chiesto come mi sarei dovuta vestire per l'appuntamento, ma con quella risposta non aveva aiutato per niente.

A quel punto mi ero già vestita, ma volevo sapere se il mio outfit era adatto. Stavo indossando un abito verde scuro che mi arrivava a metà coscia con un paio di tacchi neri non estremamente alti ed un cappottino nero. Ero vestita normalmente, ma non sapevo quello che avremmo fatto perciò non sapevo se era adatto o meno.

Presto arrivarono le tre del pomeriggio e, come previsto, il campanello suonò. Scesi le scale velocemente ed aprii la porta di casa ritrovandomi davanti Harry. "Ciao" Parlai io per prima.

"Sei bellissima" Disse lui senza nemmeno salutare.

"Vado bene? Posso andare a cambiarmi se vuoi" Dissi freneticamente essendo in ansia.

"Sei perfetta" Scosse lui la testa porgendomi la mano. Io la presi sentendo la sua pelle calda contro la mia. Mi chiusi la porta alle spalle e poi mi accompagnò fino alla sua macchina. Salimmo entrambi sui sedili posteriori e notai al volante lo stesso autista che mi aveva accompagnata dall'aeroporto a casa di Harry.

"Ora mi dici quello che facciamo?" Chiesi ansiosa e lui scosse la testa sorridendomi.

"Aspetti finché non arriviamo" Parlò prima che potessi appoggiare le labbra sulle sue. Appena ci staccammo lasciai un leggero bacio a lato delle sue labbra e poi lui guardò fuori dal finestrino. Stava indossando un cappotto verde, un maglione grigio e i soliti pantaloni neri con gli stivaletti dello stesso colore. Scrutai meglio le sue mani e il suo tatuaggio a forma di croce sulla mano sinistra ed un anello al dito medio. Più le guardavo, più notavo particolari e più mi piacevano le sue mani.

Senza farmi notare afferrai il cellulare e feci una foto alla sua mano sinistra con la mia e la misi su Twitter scrivendo "Belle mani". Non mi interessava quello che avrebbero scritto sotto quella foto o quello che la gente avrebbe pensato, mi interessava solo di stare con lui e di stare bene.

"Belle mani?" Sentii la sua voce chiedere distraendomi dal mio cellulare. Lo guardai ed annuii leggermente.

"Hai delle belle mani, te l'ha mai detto qualcuno?" Chiesi e lui sorrise annuendo.

"Mia mamma" Ammise ed io alzai la mano sinistra verso il suo viso e lo accarezzai lentamente fino a quando le nostre labbra non vennero di nuovo in contatto, questa volta in un bacio un po' più passionale rispetto a quello di prima. Gemette quando gli mordicchiai il labbro inferiore e poi lo lasciai andare. "Dopo puoi venire da me o devi tornare a casa?" Chiese.

"Penso di poter venire da te" Ammisi e lui mi sorrise facendo intrecciare le nostre dita. Ad un tratto la macchina rallentò ed accostò di fianco ad una struttura e vidi tantissime persone pronte a scattare foto con le macchine fotografiche in mano. Dopo qualche secondo capii di cosa si trattasse. "Oh mio Dio! Mi stai prendendo in giro?" Borbottai stringendogli la mano.

"Non ti piace? Se vuoi possiamo andarcene" Disse subito lui preoccupandosi.

"No! Assolutamente no! Ma non mi sarei mai aspettata di andare alla sfilata di Burberry!"

"Quindi ti va bene?" Chiese lui per sicurezza ed io annuii. Prima di scendere dall'auto mi lasciò un veloce bacio sulle labbra e poi un uomo da fuori ci aprì la portiera e subito scattarono centinaia di flash nella nostra direzione. Lui scese per primo e poi mi aiutò a scendere vista la mia scarsa grazia. "Grazie" Mimai con le labbra e lui sorrise, probabilmente anche a lui era venuta in menta la stessa cosa. In realtà non sapevo come comportarmi quindi decisi di continuare a guardare dritto di fronte a me e stare al passo con Harry. Lui rallentò e lasciò la mia mano per circondare la mia vita con il braccio. "Guarda dove guardo io e sorridi" Disse prima di girarsi verso i paparazzi e gli intervistatori. Mi strinse a sé continuando a sorridere ed io lo imitai finché non si spostò un uno spazio più tranquillo tenendomi sempre con sé.

"Stai bene?" Mi chiese subito mentre delle persone chiamavano il suo nome per attirare la sua attenzione.

"Sto bene" Confermai e lui sorrise.

"Bene, andiamo" Mi prese di nuovo per mano e camminò verso delle persone con un microfono in mano.

"Ciao Harry" Ci accolse una donna sulla trentina. "Lei è...?" Chiese rivolgendosi a me, ma fu comunque lui a rispondere.

"Lei è Claire" Disse chiaramente e lei mi sorrise benevolmente. Incominciò a fare domande a raffica sull'album e sui suoi impegni da cantante, ma poi chiese anche qualcosa su di me.

"Attualmente stiamo uscendo insieme, questo in realtà è un appuntamento" Puntualizzò e l'intervistatrice si esaltò subito, ma poi dovette lasciarci andare. Tutti più o meno fecero le stesse domande, ma Harry non era mai spazientito nel rispondere, aveva sempre il sorriso sul viso e non smetteva mai di tenermi per mano.

"Sei venuto a trovare Cara?"

"Spero di vederla, è un po' di tempo che non ci vediamo" Rispose lui gentilmente alla ragazza che aveva fatto la domanda. Quando finì il giro di interviste entrammo all'interno della struttura ed io lo abbracciai immediatamente. "Questo per cos'è?" Chiese gentilmente accarezzandomi la schiena.

"Per ringraziarti, è tutto bellissimo" Risposi io lasciandogli qualche bacio sul collo.

"Solo perché tu sei fantastica" Ribatté lui staccandosi da me per guardarmi in faccia. Arrossii leggermente e lui appoggiò le sue labbra sulle mie e lentamente cominciò a muoverle.

"Harry!" Sentimmo una voce chiamarlo non troppo lontano da noi. Ci staccammo ed entrambi ci voltammo verso la provenienza della voce.

"Ciao Cara!" La salutò lui con un grosso sorriso. All'inizio non ci credetti, ma poi era lei era davvero Cara Delevingne. Era spuntata da una porta laterale e dal suo comportamento probabilmente non poteva essere lì contando che avrebbe dovuto sfilare da lì a poco. Lui la abbracciò e poi mi presentò a lei.

"Lei é Claire, la mia ragazza a quanto dicono i giornali" Disse sorridendo.

"Non solo a quando dicono i giornali a quanto ho visto pochi secondi fa" Disse lei divertita e lui annuì. "Piacere di conoscerti" Disse lei stringendomi la mano.

"Piacere mio" Borbottai. Non sapevo che altro dire, ero in completo imbarazzo, io la adoravo ed in quel momento me la ritrovavo davanti. Dopo qualche minuto lei dovette andare visto che doveva prepararsi ed appena si chiuse la porta alle spalle abbracciai di nuovo Harry.

"Hai fatto già tante cose per me e stiamo insieme da neanche tre giorni" Dissi, non potevo vederlo in faccia ma speravo stesse sorridendo.

"Se posso farlo lo faccio, tengo a te e voglio che la nostra relazione funzioni" Rispose e mi si sciolse il cuore.

"Non so come ringraziarti, io non posso fare tutte queste cose per te" Dissi sciogliendo l'abbraccio per guardarlo negli occhi.

"Non c'è bisogno che tu le faccia, mi basta che tu stia con me. Non sarà una relazione facile"

"Non pretendo che la sia" Ribattei io e lui si mordicchiò il labbro inferiore per trattenere un il sorriso che stava crescendo sul suo viso.

"Sarò via per il tour e per gli altri impegni" Aggiunse, quella sarebbe stata la difficoltà principale, ma ero convinta che avremmo potuto superare anche quell'ostacolo.

"Ti accompagnerò e se non verrò con te ti aspetterò"

"È una promessa?" Chiese prima che potessi baciarlo.

"Immagino che sia così" Annuii facendolo sorridere definitivamente.

"La porta del mio bus sarà sempre aperta se vorrai venire con me" Disse prima di baciarmi dolcemente senza mai togliersi il sorriso dalla faccia.

Fu diverso, davvero diverso. Perché in quel momento non eravamo solo Claire ed Harry eravamo una coppia e provai qualcosa che non avevo mai provato. Ormai non si trattava più di una semplice cotta, ero completamente presa da Harry e da tutto quello che implicava la nostra relazione. Ormai c'ero dentro e non potevo uscirne e anche se avessi potuto non l'avrei fatto.

#spazio autrice#
Ecco a voi il capitolo🙊
Sinceramente ditemi quello che pensate perchè a me non piace davvero e non posso pretendere che piaccia a voi se non piace nemmeno a me.
Comunque volevo informarvi che aggiornerò Love Hurts, ma non prima di una settimana perchè parto per il camp domani e non so quanto riuscirò a scrivere. Scusami tanto💜
Comunque vi voglio tanto bene, siamo quasi a 10K anche su questa storia, grazie mille😘

Alla prossima
~Styleshurts🌹

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