Destroyed Angels || Larry Sty...

By -Withoutdreamss

761K 38.8K 50.7K

Louis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
SEQUEL

Capitolo 15

21.8K 1.1K 926
By -Withoutdreamss

Ci avevano impiegato un giorno intero per convincere Louis a partire. Il liscio non sembrava per niente d'accordo con quella decisione presa così su due piede da suo cugino. Lui sapeva benissimo che stava succedendo qualcosa, che i ragazzi stessero nascondendo qualcosa. Ma dopo un intera giornata passata tra le chiamate di suo padre e i ragazzi, che le avevano provate tutte, aveva accettato di partire. Forse aveva accettato di partire solo perché Harry partiva con lui.

Ora si trovavano all'aeroporto, aspettando che chiamassero il loro volo. Harry sembrava felice di partire. Non aveva mai visitato Mullingar, poi con lui c'era Louis e tutto diventava ancora più eccitante. Di certo non aveva scordato la presenza del biondo, che li guardava di continuo, come se li stesse studiando. No che Harry e Louis stavano attaccati a pomiciare come due quindicenni in piena crisi ormonale. Ma si scambiavano quegli sguardi pieni di parole non dette. Si sorridevano in quel modo così adorabile.

Chiamarono il loro volo, e Louis con un grande sbuffo si alzò. Iniziò a camminare con le braccia incrociate al petto, con i piedi che strisciavano a terra. Proprio come fanno i bambini quando non ottengo il gioco che vogliono. Harry lo guardava di sottecchi, cercando di non farsi beccare da Niall, non poteva evitare di sorridere nel vedere Louis così capriccioso. Quando si accomodarono nei loro posti, il sorriso del riccio non potè che ingrandirsi. Era seduto vicino al suo Louis. Anche se di fronte a loro ci fosse Niall, a lui non importava, perché poteva stare vicino a Louis senza inventarsi scuse.

Il viaggio fù lungo, faticoso e un po' noioso. Le prime ore le avevano passate parlando, ridendo di cose accadute nel passato. Poi era caduto un silenzio, non imbarazzante, un silenzio confortevole. E così Harry e Louis si addormentarono. Il più piccolo aveva la testa sulla spalla del riccio, la testa di quest'ultimo era su quella del liscio.

Niall si perse nei suoi pensieri guardando quella scena così dolce davanti a sè. Forse aveva esagerato a dubitare di uno dei suoi migliori amici. Harry sembrava interessato a suo cugino, più di quanto credesse. Per Louis aveva rischiato, si era fatto chilometri in macchina sotto la pioggia per trovarlo, lo aveva difeso a spada tratta mettendosi contro di lui. Tutte cose che non aveva mai fatto per nessuno. Prese il telefono dalla tasca, che era in modalità volo, e scattò una foto ai due ragazzi davanti a lui. Sorrise nel guardarla e decise che forse dare un occasione ad Harry non era un errore. Poco dopo anche lui si lasciò andare nelle braccia di Morfeo.

Fu la voce metallica del hostess, che chiedeva di allacciare le cinture di sicurezza, pronti per atterrare, a svegliarli. Louis si stiracchiò e guardò fuori dal finestrino. Amava la vista che si vedeva dall'aereo. Tutto sembrava così perfetto, da la su non vedevi quei dettagli che distruggevano le cose, le speranze, i sogni. Tutto sembrava perfetto così.

Scesero con tutta la calma dall'aereo. Si recarono al ritiro dei bagagli. Ad Harry venne un dubbio, e quando lo stava per esternare un omone grande gli si parò davanti. In primo istinto si mise davanti a Louis per proteggerlo. Vide Niall sorridere e anche l'omone sorrideva. Inarcò le sopracciglia e confuso guardò il biondo.

«Ben tornati. Signorino Louis. Signorino Niall» disse l'omone.

Harry guardava i due ragazzi al suo fianco e poi quella montagna d'uomo , che inquietantemente gli sorrideva.

«Ciao Bob» disse il biondo dando una pacca sulla spalla all'uomo. Quello fece un cenno e chiamò un facchino che corse subito a prendere i loro bagagli.

«Lei deve essere Mr Styles. Piacere di conoscerla» tuonò ancora.

Harry lanciava sempre più occhiate ai due al suo fianco, che da veri stronzi si trattenevano dal ridere.

«Ehm... si. Ma mi chiami Harry» disse sorridendo all'uomo, che diede un cenno di consenso.

Si avviarono all'uscita. Harry cercava Niall con lo sguardo per una risposta, ma quello stronzetto tinto lo ignorava. Ad un tratto l'omone -Bob- si fermò.

«Ci sono dei giornalisti fuori. Sapete cosa fare» disse l'uomo guardando i ragazzi. «Signorino Louis,mi raccomando stia attento».

Alle parole di Bob, Harry si fece più vicino a Louis e gli prese la mano, il più piccolo gliela strinse e sorrise al ragazzo.

«Mr Styles non risponda a nessuna delle loro domande» questa volta l'uomo si era rivolto direttamente a lui.

Harry annuì. Tutti sapevano che il riccio non fosse uno dei ragazzi più svegli sulla faccia della terra. Ma in quel momento era davvero confuso. Cos'era quel armadio a cinque porte, una specie di guardia del corpo? E perché c'erano dei giornalisti fuori? Corrucciò ancora le sopracciglia e si avviò all'uscita. Louis si fece ancora più vicino a lui e gli strinse la mano. Di sicuro questa non era la prima volta per Louis e Niall, ad avere a che fare con dei giornalisti. Lo si capiva dalla loro tranquillità. Appena varcata la soglia della porta furono invasi dalle domande. Alcune dalle quali; "Louis è il tuo fidanzato? " "Louis hai iniziato a parlare? " "Louis hai ancora intenzione di far parlare di te? " . Erano tutte per lo più domande personali, e questo dava lo infastidì. Quindi si immaginò il fastidio che provasse Louis in quel momento. Entrarono nella macchina e sbatterono la porta in faccia ai giornalisti. Cavolo, ora Harry sapeva cosa provavano le star quando venivano circondate dai paparazzi. La sua mano era ancora intrecciata con quella di Louis, e nessuno dei due aveva intenzione di mollare la presa . Nella macchina calò un silenzio assordante.

Questo era uno dei tanti segreti che Niall aveva nascosto ai suoi amici, ma no perché se ne vergognasse, voleva solo essere accettato per quello che era no per quello che aveva. Per questo aveva nascosto tutto ai ragazzi, spacciandosi per un normale ragazzo di periferia di Mullingar. Con sua grande sorpresa anche Louis aveva retto la sua recita. Ma ora che erano qui, tutto sarebbe venuto a galla. Ma non aveva paura, era pronto a dire tutto per questo aveva portato con sé Harry.

«Forse dovresti darmi delle spiegazioni» sbottò Harry.

«Lo so Har. Mi dispiace non avertelo detto. Ma io sono fuggito da qui, proprio per questo. Non volevo che tu o i ragazzi fosse diventati miei amici per quello che avevo e no per quello che sono»

Harry lo guardò con la bocca aperta dallo shock. Ma che cazzo di pensieri si faceva il biondo? In tanti anni della loro amicizia non aveva capito com'erano? A loro non importava un cazzo dei soldi. Per loro contava solo l'amicizia.

«Spero che tu stia scherzando» disse rivolgendogli un occhiataccia.

«Io e Louis siamo sempre stati circondati da persone che stavano con noi per quello che avevamo, no per chi eravamo» sputò il biondo. Louis al suo fianco annuiva d'accordo.

Harry sbuffò «Noi non siamo come quelle persone, credevo lo avessi capito»

«Non avevo il coraggio di dirlo» si giustificò Niall.

Harry annuì, lasciò anche la mano a Louis e iniziò a guardare fuori dal finestrino. Come cazzo poteva Niall nascondere una cosa del genere. Il viaggio che fino a pochi minuti fa lo eccitava si era appena trasformato in un incubo. I due ragazzi al suo fianco se ne stavano zitti con le teste chine e a torturarsi le mani.

Quando arrivarono fuori ad un cancello la mascella di Harry toccò il tappetino del veicolo. Un grande cancello nero con una targa ,che di sicuro era oro, con su scritto Tomlinson, in caratteri sofisticati. Un vialetto di ghiaia con ai lati fiori, tanti fiori da un buon profumo, e alla fine di quel viale c'era una grande casa, forse più una villa che una casa . Era davvero grande ed era circondata da altri fiori, alberi addirittura un gazebo e una fontana. Harry deglutì a quella vista. Quello era vero e proprio lusso. Lui non centrava nulla lì.

Quando uscirono dalla macchina, ad Harry sembrava davvero mancare il respiro. Tutto questo era davvero inaspettato. Niall gli si avvicinò capendo il suo disagio.

«Mi dispiace non avertelo detto. È una cosa che non mi piace dire» disse dispiaciuto. Ed il riccio annuì soltanto.

Dal portone principale della casa, ne uscì una donna, bassa e cicciottella. Correva verso di loro con un gran sorriso.

«Dov'e il mio scricciolo» urlò la donna avvicinandosi sempre di più.

Quando Harry vide, che lo scricciolo in questione fosse Louis e no Niall rimase anche di più scioccato, soprattutto quando il liscio corse incontro alla donna per abbracciarla. Si avvicinò cauto al biondo che guardava la scena sorridendo e sussurrò

«Chi è?»

«È la tata di Louis. Mrs Jonas» rispose ancora sorridendo.

Mrs Jonas aveva visto nascere Louis, si prendeva cura di lui da quando era un fagottino. Gli era sempre stata vicina, non l'aveva mai lasciato e l'aveva aiutato nei suoi momenti brutti. La donna prese un angolo del grembiule e si asciugò gli occhi.

Quando si staccò dall'abbraccio guardò Louis con occhio critico.

«Gesù scricciolo che ti è successo?»

I lividi provocati da Tyler, nonostante ora non erano ben visibili come prima, ed erano solo delle macchie giallognole, si vedevano ancora.

La tata scosse la testa in disapprovazione. Poi rivolse la sua attenzione a Niall.

«Non mi saluti fetente?» chiese verso di lui, che sorrise di nuovo ed andò ad abbracciare la tata. «Mi siete mancati ragazzi miei» biascicò la donna.

Harry trovava quella scena commovente, aveva il labbro tra i denti e li guardava rapiti. La tata si staccò dai i due ragazzi e rivolse la sua attenzione ad Harry.

«Oh che sbadata» disse, tirando su con il naso. «Mi scusi. Lei deve essere Harry» si rivolse al riccio, che li guardava ancora sorridendo.

Il riccio si avvicinò al trio. «Si,  signora» rispose , regalando un sorriso alla donna completo di due adorabili fossette. Allungò una mano verso la donna, ma quella lo sorprese abbracciandolo di slancio.

«Niente signora. Solo Mrs Jonas» lo corresse. «Avete fame?» chiese sciogliendo l'abbraccio.

Harry e Niall annuirono mentre Louis scosse la testa, beccandosi uno sguardo di disapprovazione.

«Scricciolo, ti vedo dimagrito... stai mangiando?» chiese esitante la donna guardando gli altri due.

«Mangia poco e niente» disse Niall alzando gli occhi al cielo. E beccandosi un occhiataccia da Louis.

«Andiamo,ho preparato qualcosa per voi» disse ancora la donna prendendo sotto braccio Louis ed avviandosi alla porta.

Nel piccolo tratto dalla macchina alla porta, Harry non faceva altro che guardarsi in giro. Vide due ragazzi prendere le loro valigie e portarle all'interno della casa. Niall al suo fianco sembrava davvero mortificato per aver evitato di dire quel piccolo dettaglio, che tanto piccolo non era.

Quando entrarono dentro la casa , la situazione non era molto diversa dall'esterno. Dentro forse era molto più lussuosa dell'esterno. Una cosa che lo colpì erano i quadri appesi alle pareti. Erano davvero belli, alcuni riprendevano dei ritratti di una donna, che suppose fosse la mamma di Louis, anche se era un semplice ritratto quella donna raffigurata era la copia di Louis. Altri riprendevano un bambino, Louis, ed Harry sorrise per l ennesima volta quel giorno.

Entrarono in cucina e la tavola era bandita di qualsiasi pietanza. Mrs Jonas li fece accomodare e li rimpizzò di cibo. Harry stava iniziando ad abituarsi a tutto quello che lo circondava, soprattutto quando Niall e Mrs Jonas iniziarono a raccontare quante burlonate Louis avesse combinato. Anche Louis sembrava rilassato e sorrideva di continuo. Dopo aver mangiato e preso un buona tazza di the andarono nelle stanze. Anche Niall avrebbe dormito lì, ed il riccio ne fu felicissimo, a quanto sembrava questo evento si svolgeva a casa sua. Quando Harry entrò in camera vide la sua valigia sul letto, la stanza era pazzesca. Era dominata da un grande letto e con la vista sul giardino sul retro, aveva addirittura un bagno tutto suo. Quella stanza aveva anche un odore fantastico. Decise di fare una doccia e magari anche dormire un po'.

Le prospettive di quel viaggio erano decisamente cambiate ora.

Continue Reading

You'll Also Like

28.3K 3.1K 37
Harry Styles e Louis Tomlinson vivono in un paesino in Inghilterra, entrambi si incontrano in una notte di ottobre. Quel giorno, Harry era particola...
121K 5.4K 54
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
181K 5.6K 71
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
381K 17.1K 32
Louis Tomlinson è l'attore del momento. Peccato solo che sia sotto i riflettori perchè il suo ragazzo lo ha tradito andando a letto con la sua miglio...