stanza 258 || newtmas edition

By chr1__

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"isaac... newton isaac» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. "isaa... More

(1) isaac... newton isaac...
(2) dimmi qualcosa di te
(3)dimmi qualcosa che non so
(4)certo che lo farei!
(5) stagli accanto
(6) ma è sempre così...
(7) te lo sto chiedendo adesso
(8) mica muoio!
(9) forse ti avevo valutato male biondino
(10) thomas, credo di star diventando pazzo
(11) non sai di cosa parli
(12) allora ok
(13) lui... è strano
(14) ok, di cosa vuoi parlare?
(15) potresti venire da me
(16) non era abbastanza sexy
(17) Thomas non è il mio ragazzo
(18) a me sembra proprio di si
(19) fammi prendere qualcosa di forte
(20) e lo sei?
(21) infatti non lo sono
(22) pensavo ci dovessimo tutto
(23) dovresti ammetterlo tu piuttosto
(24) chissà cos'avrá pensato
(25) oh, sta zitto newt!
(26) e me lo dici solo adesso?
(27) Hai davvero una lista del genere?
(28) da quando la sprite è da gay?
(29) sei serio?
(31) Davvero credi che io sia sexy?
(32) Sapevo che eri qua per questo.
(33) Hai qualcos'altro da fare?
(34) Mi sta aspettando.
(35) Sarebbe stato sospetto.
(36) Non dirmi che non ti sono mancato.
(37) Smettila di fingere isaac.
(38) So già che me ne pentirò.
(39) Ci odiamo veramente.
(40) Non datemi troppi dettagli.
(41) Che cazzo hai fatto?
(42) Non riesci ad arrivarci da solo?
(43) Non ti preoccupare.
(44) Ho preso una decisione.
(45) Sono un po' arrugginito.
(46) Ci stai prendendo in giro?
(47) Dopo cosa te ne fai?
(48) Non abbiamo niente di cui poter discutere.
(49) Devi venire con me.
(50) È tutta colpa tua!
(51) Dovremmo chiederlo a lui.
(52) Grazie mille.
Grazie.

(30) Dimmelo che mi odi

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By chr1__

La mattina dopo sentii suonare la sveglia, ma quando cercai di muovere il braccio per spegnerla mi resi conto che il mio braccio era bloccato. In realtà tutto il mio corpo lo era, stretto nella morsa quasi stritolante di thomas. Cercai di scivolare fuori dalle sue braccia dolcemente, ma quando finalmente riuscii a tirare fuori la mano, la sua presa si fece ancora più forte e venni spiaccicato contro il suo corpo.

"Dove cercavi di scappare?" Mi sentii sussurrare all'orecchio. "Mi sembrava di essere stato chiaro quando ti ho detto che da qua non te ne andavi."

"tommy..." Mi girai e lo guardai negli occhi, vedendo che era serissimo mi sfuggì una risata. "In realtà volevo solo spegnere la sveglia e andare a fare colazione."

Quasi fosse stato scottato, mollò improvvisamente la presa su di me.

"Ah." Disse solo.

Io approfittai del fatto che fossi finalmente libero per raggiungere il mio cellulare e spegnere Marimba che mi stava fracassando le orecchie. Dopodiché scostai le coperte ma fui fermato dalla voce di thomas.

"Ti ho detto che non vai da nessuna parte." Lo guardai confuso.

"Ma sto andando a fare colazione e di solito tu vieni con me."

"No." Disse lui serio con un tono che faceva paura. "Non vado a fare colazione oggi e tu neanche visto che resti qui con me."

"Ma veramente..." Mi bloccai perché effettivamente l'idea di restare lì con lui mi attirava molto di più del pane imburrato. "Okay, resto." Mi rimisi sotto le coperte e mi avvicinai a lui.

Lui allungò una mano e mi accarezzò piano i capelli.

"Sai che sei un idiota, vero?" Se ne uscì di punto in bianco con un tono dolce. Io rimasi un attimo stordito.

"Sì, effettivamente ora che mi ci fai pensare me l'ha detto un sacco di gente, ma perché?" Lui continuava ad accarezzarmi con aria strana, sovrappensiero, quasi non mi vedesse veramente.

"Perché volevi andartene... ma forse avrei dovuto aspettarmelo, se ne vanno sempre tutti, mi lasciano sempre tutti da solo, ma li capisco, io non ne valgo la pena ed è meglio scappare." Fermai la sua mano, perché un po' mi spaventava.

"tommy, che cazzo stai dicendo? Tu sei l'unica ragione per cui non me ne sono ancora andato!"

"Sì, ma perché ti ho costretto io. Sono un egoista, puoi aggiungerlo alla mia lunga lista dei difetti." Rispose lui con semplicità.

"No, tommy, non hai capito un cazzo. Non intendevo ieri, intendevo in generale, se non ci fossi stato tu probabilmente me ne sarei andato da qua molto, molto tempo fa. Siamo a marzo e sono ancora qui, mi sembra una cosa impossibile. E se ieri volevo andarmene era solo per proteggere te e gally." Il suo sguardo si rabbuiò.

"Non mentirmi newt. Dimmelo che mi odi esattamente come tutti gli altri." Ma faceva sul serio?

"Non ti sto mentendo, dico sul serio, e io non ti odio, io ti... ti voglio bene." Dire quella semplice frase mi costò uno sforzo immenso, però almeno servi a regalargli un sorriso.

"Non dovresti newt, te l'ho già detto mille volte. Sarebbe molto meglio se mi odiassi." Che cosa? I repentini cambiamenti d'umore di quel ragazzo mi stordivano, tanto che spesso mi inducevano a pensare che fosse bipolare.

"Possiamo cambiare argomento?" Chiesi io.

"Okay, ma prima dammi un bacio." Scossi la testa incredulo, ma mi avvicinai a lui e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra. Era incredibile che le sue labbra fossero così morbide anche di prima mattina.

"Bene, ora parlami del perché ieri te ne volevi andare." Mi rabbuiai di colpo.

"Ma così non cambiamo argomento." Dissi ovvio.

"No, ma tanto si sa che fra noi due le regole le faccio io."

"Non è affatto vero!" Lui si mise a ridere.

"Non protestare e dimmi il perché" Feci un grosso sospiro, sapendo che non avrebbe mai ceduto.

"Te l'ho detto, volevo proteggere te e gally, ho già combinato abbastanza guai." Mi guardò dritto negli occhi.

"Non capisco."Ammise sinceramente.

"In pratica zart adesso ha minacciato anche frypan, che mi ha detto che ha minacciato anche winston, quindi se non vi sto lontano minaccerà anche te e gally. Ed io non voglio." Il suo sguardo si fece da prima confuso e poi furioso.

"Ha minacciato winston? Io lo ammazzo quel brutto figlio di puttana! In che modo?" Lo vidi stringere i pugni e mi spaventò seriamente.

"No, beh, non lui direttamente, ha minacciato di rivelare il segreto di minho e lui non voleva."

"Quei due non me la raccontano giusta." Fece lui, ma lo interruppi subito.

"In ogni caso, non voglio che facciano qualcosa anche a te e ad gally, per questo volevo andarmene, anzi me ne andrò." Lui si mise a ridere.

"Pensi seriamente che non l'abbia già fatto?" Spalancai gli occhi.

"Che intendi?" Lui continuò a ridere.

"E dai, ero in camera con lui, in pratica gli sbattevo in faccia il fatto che io ti scopavo e lui no, pensi che non ci abbia provato a minacciarmi in qualche modo?" Io stavo iniziando ad andare nel panico mentre lui sembrava completamente a suo agio. Mi alzai di scatto dal letto e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza.

"Era proprio quello che non volevo. Cazzo, cazzo, cazzo, perché sono ancora qui? Me ne devo andare, cazzo!" Lui si alzò e mi fermò mettendomi le mani sulle braccia.

"newt calmati! Non mi ha detto niente di grave, anzi in realtà mi stupisce il fatto che, con tutte le cose che nascondo e con cui potrebbe tranquillamente minacciarmi, è andato a prendere l'unica che sa già tutta la scuola." Ridacchiò ancora e io non sapevo se essere più preoccupato per la nonchalance con cui diceva che zart lo minacciava o per quel 'tutte le cose che nascondo'.

"Poi, quando gli sono scoppiato a ridere in faccia, si è reso conto che non funzionava. Mi ha minacciato di dire a tutta la scuola che sono gay, io gli ho risposto che non faceva differenza, visto che tutta la scuola mi odiava già. Allora ha minacciato di dire che tu sei gay, io gli ho detto che era una splendida idea, così avrei potuto limonarti davanti a lui tranquillamente. A quel punto ha capito che non poteva vincere contro di me, perché sono molto meglio di lui e se n'è andato sbattendo la porta." Io a quel punto ero veramente scioccato.

"Tu... tu sei pazzo." Alzò le spalle.

"Può anche essere, non ho mai fatto controlli per appurarlo." Scossi la testa. A volte davvero non riuscivo a capire come potesse piacermi un tipo del genere. Poi mi baciò, così, senza nessun motivo e allora ricordai chiaramente il perché.

"Quindi andando ad esclusione..." Proseguì lui.
"manca solo il tuo amico coreano 2.0?"

"tommy, non e coreano e a dirla tutta manco ci somiglia! I coreani sono un misto fra i cinesi e i giapponesi." Lui alzò gli occhi al cielo.

"La smetti di blaterare cose inutili e senza senso?"

"IO?" Lui mi tirò un piccolo schiaffetto sulla guancia e poi mi trascinò di nuovo sul letto.

"Sì, proprio tu." Mi sorrise. "In realtà pensavo che per zart fosse più facile scoprire i segreti di gally che quelli del coreano e del pacifista."

"Imparerai mai i loro nomi? Comunque perché dici così?" Gli chiesi leggermente scocciato.

"No e non ho intenzione di farlo. In ogni caso lo dico, perché il coreano 2.0 ha tanto l'aria di uno che ha fatto di tutto in vita sua con la scusa dello YOLO. Sono piuttosto certo che abbia fatto una rapina a mano armata."

"Oh, gally non è un cattivo ragazzo!" Mi tirò un riccio facendomi male.

"Non ho detto che lo sia, penso solo che sia uno di quelli che vuole dire di aver provato tutto della vita." Non contestai, ma su una cosa probabilmente aveva ragione: era più facile trovare qualcosa contro gally che contro frypan.

"Se tu avessi ragione e non sto dicendo che tu ce l'abbia..." Cominciai io."..perché è l'unico ancora immune?"

"E che cazzo ne so io? Mica sono un veggente!
Chiediglielo no?" Non aveva tutti i torti, per cui presi il cellulare.

A: gally
Ehi fra, questo pomeriggio ci possiamo vedere?

La risposta di gally arrivò quasi subito.

Da: gally
Certo, ci vediamo alle 4.30 al parco.

"Okay, lo vedo questo pomeriggio al parco!" thomas mise il broncio.

"Potevi chiedere se a me andasse bene." Mi disse lui.
"Perché? Sei geloso per caso? Gli chiesi lanciandogli un occhiata da sotto le ciglia.

"Certo che no, puoi vedere chi cazzo vuoi!" Io l'avevo detto per scherzare ma lui sembrava veramente geloso.

"Ah sì? Allora penso che andrò a trovare zart, penso che tu gli abbia fatto male con quel pugno, dovrei proprio vedere se sta bene!" Lui mi lasciò e mi indicò la porta con la mano.

Io sorridendo, sapendo che non mi avrebbe mai lasciato andare, mi alzai e mi diressi all'uscita sotto il suo sguardo bruciante. Aprii la porta e la attraversai.
Quando fui fuori i dubbi iniziarono ad assalirmi.
Forse mi ero sbagliato e veramente non gli importava con chi andavo. Mi passai una mano fra i capelli indeciso. E adesso che facevo? Di tornare indietro strisciando da thomas non se ne parlava proprio, da zart tanto meno. A lezione proprio no e neanche in giro per la scuola considerando che avevo ancora su i vestiti stropicciati del giorno prima e che puzzavo come una capra. Non potevo neanche andare da gally visto che avevo lasciato il cellulare in camera e non potevo avvisarlo, gli altri avevano l'ordine di stare lontani da me.

Mi stavo quasi rassegnando a passare un po' di tempo in giardino lontano dagli occhi di tutti, nonostante facesse un freddo cane per essere marzo e io non avessi neanche il giubbotto, quando la porta dietro di me si aprì.

"Piccolo biondino bastardo!" Mi misi a ridere e lo baciai lì sul posto. Sentimmo un urlo e vedemmo una delle signore addette alle pulizie correre via con un moccio in mano. Io e thomas ci guardammo preoccupati per poi scoppiare a ridere tutti e due.

"Oddio, ma l'hai vista?" Dissi mentre mi tenevo la pancia per il troppo ridere.

"Era una scena troppo comica! La vedo già a dire a tutte le sue amiche delle pulizie quello che ha visto!" Mi rispose lui mentre continuava a ridere.

"АНАНАНАН, tommy, ma le sue amiche delle pulizie sono le sue scopa-amiche?" Chiesi io mettendomi a ridere ancora più forte.

"newt, te l'hanno mai detto che le tue battute fanno veramente pena?" Mi chiese, ridendo però anche lui.

Quando riuscimmo a riprendere un po' di fiato, con gli addominali tutti doloranti riuscii a formulare una domanda.

"Secondo te ci ha riconosciuti? Intendo... non penso che conoscano tutti gli studenti della scuola."

"Mmmh... non saprei, però io sono piuttosto famoso da queste parti." Sbiancai di colpo.

"E non sei preoccupato che si sappia?" Gli chiesi.

"In realtà no, come ho già detto a zart, tanto mi odia già tutta la scuola. E in ogni caso resto piuttosto convinto di non essere gay." La sua risposta mi esasperò.

"Pensavo che avevamo superato questo ostacolo." Esclamai io.

"Ma io, sono gay solo per te darling." Mi fece un occhiolino e l'affermazione che avrebbe dovuto risultare scherzosa, ai miei occhi apparse solo immensamente dolce.

"Sì, sì okay, come vuoi." Lo liquidai io per non fargli capire la reazione interiore che mi aveva suscitato quella frase. "Comunque torniamo dentro che vorrei tanto farmi una doccia."

Fece come gli avevo detto e mi seguì all'interno della stanza. Lui andò a guardarsi un po di televisione, mentre io presi dei vestiti puliti e andai in bagno.
Aprii l'acqua e mi spogliai aspettando che si riscaldasse. Locchio mi cadde sullo specchio li di fronte e quella visione mi colpì. Una volta mi vedevo bello, adesso non ero più molto convinto.
Innanzitutto ero molto più trascurato, non mi curavo mai di mettere in ordine i capelli o di mettermi la crema sul viso ed ero pure ingrassato, i miei fianchi non erano più scolpiti come prima, ma più morbidi, inoltre non ero più circondato da ragazze che mi ripetevano quanto fossi bello, il che sembra una cosa stupida, ma era davvero una cosa che mi faceva alzare l'autostima. Senza contare che adesso conoscevo thomas edison. Forse potevo essere considerato bello, ma non se comparato a lui, thomas era la perfezione.
Anche tutte quelle ragazze che mi dicevano che ero bello probabilmente avrebbero detto che facevo schifo se avessero conosciuto edison. Io davvero non riuscivo a capire cosa ci trovasse in me, semplicemente non ero alla sua altezza.

Lo specchio iniziò ad appannarsi a causa del vapore proveniente dalla doccia, così con un sospiro decisi di smetterla di auto-commiserarmi e di entrare in quella maledetta doccia che ormai sarà stata rovente come l'inferno. Una volta dentro, chiusi le tendine e iniziai ad insaponarmi svogliatamente. Ad un certo punto sentii la porta aprirsi. Stupito, misi la testa fuori dalle tendine e con mio stupore vidi thomas che era entrato e che si stava sfilando la felpa.

"Che cazzo ci fai qua?" Quasi urlai io.
"Di là è finito Master Chef, mi annoiavo, così ho deciso che faccio la doccia con te." Si sfilò anche la maglietta e pantaloni.

"Scherzi, vero?" Gli chiesi prima che si togliesse anche i boxer, unica cosa che gli era rimasta addosso.

"Certo che no." Si tolse anche quest'ultimo indumento e la mia mascella caddè a terra quasi alla stessa velocità quando me lo ritrovai davanti completamente nudo. Notò la mia reazione e fece un ghigno sicuro di sé e lentamente si avvicinò alla doccia.

"Allora? Mi fai entrare o no? Cos'è, ti vergogni? Non sarebbe mica la prima volta che ti vedo come mamma ti ha fatto." Ammiccò nella mia direzione. Io, ancora senza parole per la visione ed ormai rassegnato, gli feci segno di entrare. Appena scostò la tendina, però, sentii i suoi occhi scrutarmi centimetro per centimetro, mentre io rimanevo immobile, non sapendo bene cosa fare. Da una parte volevo coprirmi, dall'altra sentivo che sarebbe stato un comportamento molto infantile da parte mia.

"Anche se devo ammettere..." Mi disse lui che non la smetteva di squadrarmi. "...che con la luce è tutta un'altra cosa..." Continuò con tono malizioso alzando finalmente lo sguardo sui miei occhi. "...ho una visione molto più chiara e dettagliata..." Era possibile sudare freddo in una doccia calda? Perché io ero sicuro che lo stessi facendo. Lui mi sorrise. "...e mi piace."

Entrò finalmente nella doccia con me, lo spazio non era molto e io ero praticamente pressato fra il muro e il suo corpo. Se a questo aggiungiamo la meravigliosa visione del corpo e dei capelli di thomas bagnati, abbiamo la combinazione perfetta. Non ci volle molto prima che il sangue iniziasse a confluire nella parte bassa del mio corpo e che nascesse un principio di erezione. La parte peggiore era che non sapevo neanche come poterla nascondere. Probabilmente non potevo, visto che thomas ci andò contro
"casualmente" poco dopo facendomi sfuggere un piccolo gemito.

Lui mi guardò sorridendo di sbieco. "Hai qualche problema, isaac?"

"Fanculo edison." Riuscii a rispondere io.

"Mmmh... non sei stato molto gentile, considerato che volevo aiutarti a risolverlo..." Incredibilmente si inginocchiò davanti a me e mi leccò la punta. "...ma forse tu non vuoi. Giusto?"

"tommy..." Dissi io in tono che assomigliava molto a una supplica, ma lui continuava ancora a guardarmi con quegli occhi ridenti. "Ti prego."

Sembrò decidere di avermi torturato abbastanza perché afferrò la mia base e iniziò a leccarlo e a succhiarlo. Quando lo prese totalmente in bocca dovetti aggrapparmi al porta-shampoo per non cadere.

Andava avanti e indietro per la mia estremità e mi chiesi se davvero era la prima volta che faceva una cosa del genere, perchè era la sensazione più eccitante che io avessi mai provato. Non era neanche comparabile con tutti i pompini che mi avevano fatto le ragazze. Certo, qualche volta mi graffiò con i denti, ma rispetto a loro era molto più rude e deciso, sapeva esattamente i punti in cui soffermarsi maggiormente e il modo migliore per farmi provare piacere. Inoltre, quando i miei occhi non erano rivolti al cielo per il troppo piacere, riuscivano ad abbassarsi ad incrociare la sua figura che si dedicava al mio membro ed era davvero la cosa più eccitante che avessi mai visto.
Quando anche lui alzò lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono, sentii che ero arrivato al limite.

"t-tommy sp-spostati." Riuscii ad avvisarlo appena in tempo. Sporcai comunque il suo petto e parte dei miei piedi, ma fortunatamente l'acqua della doccia spazzò via il tutto molto velocemente.

thomas si rialzò e mi guardò.

"Fa meno schifo di quanto pensassi. Però non lo faremo più nella doccia, il suolo è duro ed irregolare e mi fanno male le ginocchia." Se ne uscì così all'improvviso. Io lo guardai dapprima scioccato, poi scoppiai a ridere.

"Seriamente tommy? Te ne esci così? Gli chiesi ancora ridendo.

"Perché, cosa avrei dovuto dire?" Mi chiese con aria di sufficienza.

"Mah, non lo so..." Iniziai."..magari avresti potuto chiedermi se mi è piaciuto."

Si avvicinò a me e mi morse il lobo dell'orecchio, per poi sussurrarmi: "Oh, ma io lo so già che ti è piaciuto, urlavi e gemevi come una femminuccia."

Prendendolo di sorpresa gli misi una mano sul suo membro già in parte eretto, facendogli sfuggire un urletto veramente poco virile.
"Chi è che urla come una femminuccia, tommy?"

Iniziai a massaggiarlo su e giù con movimenti circolari, divertendomi a guardarlo mentre cercava di trattenere i gemiti, senza riuscirci molto bene. Era strano masturbare qualcuno che non fossi io, ma non era poi tanto difficile e a vedere la faccia di thomas fra il frustato e l'estasiato, sembrava che lo apprezzasse anche lui. Quando venne sussurrò una cosa che somigliava molto ad un 'newt', ma molto probabilmente era solo la mia fantasia che si prendeva gioco di me.

thomas mi afferrò per i capelli e mi baciò violentemente, senza un minimo di dolcezza.

"Ti odio newton isaac, perché quando sono con te perdo sempre la ragione." Tornò ad impossessarmi della mia bocca senza neanche chiedermi il permesso, strattonandomi anche i capelli, ma quel dolore era in qualche modo piacevole.

Così come aveva iniziato, si staccò all'improvviso e senza dire una parola si voltò, uscì dalla doccia e successivamente anche dal bagno. Io rimasi basito, ancora una volta non ci capivo assolutamente niente del comportamento di thomas. Decisi di finire la doccia con molta calma, perché avevo bisogno di riprendermi un attimo da quello che era appena successo. In realtà non potevo neanche permettermi di pensarci troppo, se no mi sarei ritrovato di nuovo con un problema fra le gambe.

Non ero pronto per uscire di lì e rivedere di nuovo thomas, ma lo feci comunque. Lui era lì, sul divano a guardare la televisione, esattamente come lo avevo lasciato, come se niente fosse successo.

"Che stai guardando?" Gli chiesi.

"Un vecchio episodio di How I Met Your Mother." Si spostò verso il bracciolo e mi fece segno di sedermi di fianco a lui. Tentennante lo feci e lui incredibilmente mi avvolse le spalle con un braccio e mi attirò a sè, lasciandomi anche un tenero bacio fra i capelli ancora umidi. Restammo per un'ora così, a guardare programmi senza senso susseguirsi e senza dire una parola, godendoci il momento.

Dopo un po' il mio cellulare suonò.

"Penso che sia ora che tu vada da gally." Sospirai
alzandomi di malavoglia.

"Sì, lo penso anch'io." Mi infilai le scarpe e mi avvicinai a lui che era rimasto sul divano per dargli un leggero bacio a stampo.

"Ci vediamo dopo tommy." Lui mi fece un segno con la testa, dopodiché uscii e mi diressi verso la caffetteria dove sapevo che mi aspettava gally.

"Ehi, newt." Mi salutò il mio amico quando mi vide entrare.

"Ehi gally! Come stai?" Mi buttai sulla sedia di fianco alla sua.

"Abbastanza bene direi, ti sono mancato my darling?" Mi chiese sorridendomi di sbieco.

"Direi proprio di sì fra!" Ridacchiai allegro. Con gally era davvero facile molte volte lasciarsi tutto alle spalle e seguire il suo modo di vivere rilassato.

"Allora? Come mai volevi vedermi?" Mi domandò il castano.

"Ma come!" Esclamai. "Non potevo solamente avere voglia di passare del tempo con il mio amico?"

"Ti conosco, quindi no!" Disse lui ridendo. "Problemi col coglione?"

"Stranamente no." Poi pensai a quello che era successo nella doccia. "Beh, non più del solito."

gally scosse la testa "Non capirò mai cosa ci trovi in lui. È solo un idiota, meriti amici migliori."

Sì, amici, come no, ormai eravamo tutto tranne quello. "Possiamo cambiare argomento?"

"Giusto, giusto... cos'è che ti turba?"

"Volevo chiederti..."Iniziai esitante "Non è che hai parlato con zart?"

Lo vidi irrigidirsi sulla sedia. "No, perchè?"

Tirai un sospiro di sollievo. "Meglio così, ma sta attento, sta parlando con tutti, minho, winston, frypan, thomas... Intima a tutti di starmi lontano sennò... beh, dipende dai casi, perlopiù si tratta di rivelare segreti.
Ho provato ad andarmene, ma thomas me l'ha impedito." gally mi fucilò con lo sguardo.

"Mi costringi a dare ragione al coglione e ti odio per questo, che tu te ne vada è fuori discussione!"

"Sì, ma non posso neanche permettere che vi torturi in questo modo!" Perché non riuscivano a capire?

"Okay, ho deciso, parlerò io con zart." Affermò deciso lui.

"Ma che, sei scemo? Non hai sentito cosa ti ho detto? Tispaccherà la faccia!" Aveva perso la ragione.

Lui mi sorrise. "Non se prima gliela spacco io. E poi fidati, ho un paio di argomentazioni convincenti."

Scossi la testa incredulo. "Tu e thomas siete più simili di quello che credete."

gally si incupì di colpo. "Non dirlo neanche per scherzo."

Detto questo si voltò e se ne andò senza una parola, lasciandomi solo al tavolino.

Questo servì solo ad accentuare la mia convinzione che lui e thomas si somigliassero molto in realtà.

Quello che non sapevo era che mi sbagliavo di grosso.

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