The Untouchable Love

By bess_young

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Bride ha il cuore spezzato. Ha perso la madre in un incidente ed è costretta a lasciare l'Irlanda per raggiun... More

L'Irlandese
Tutto porta a te
Chi diavolo sei, Jamie Callighan?
Fratelli?
Immagini di te
Sei così come sembri?
La vendetta delle fate irlandesi
Respira
Dracula
Ero io
Bride la volpe
Lowe
Dispersa
Weekend sul lago
Ami solo te stessa
Se perdessi te
Giuro che non mi volterò
Lo hai sempre saputo
So badare a me stessa
Non farmi perdere la pazienza
Mad
Resisti
Solo

Io so di te

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By bess_young

Correre nella stanza di sopra e indossare qualcosa di decente fu d'obbligo.
«Che tu sia maledetta, Bride!» sussurrai tra me e me, cercando un paio di jeans dentro lo zaino.
Sentivo ancora gli occhi di Jamie addosso, tra le pieghe della pelle e immaginai i pensieri derisori che gli erano passati per la testa. Sarebbe stato ancora peggio se il fiotto di gente che era arrivata poco dopo mi avesse sorpreso vestita in quel modo.
Mike non aveva portato solo qualche amico, ma sembrava essersi premurato di estendere l'invito all'intera popolazione tra i vent'anni di Jakcson Hole.
La serata prese una piega ben diversa da quella che avevo immaginato.
Volevo sforzarmi di nascondere il mio cuore in frantumi, nessuno avrebbe dovuto notare il certosino impegno con cui ne stavo ricucendo i pezzi con con ago e filo.

La calma atmosfera del cottage si tramutò in una confusione letale. Qualcuno si era messo a manovrare il costoso impianto stereo del padre di Kat. Musica martellante attraversava le pareti raggiungendo il piano di sopra e quando scesi le scale notai che Mike non era l'unico su di giri.
C'era chi riempiva bicchieri di plastica rossa con gli alcolici che si erano aggiunti alle birre. Le ragazze non erano preoccupate quanto me nel mostrare il loro abbigliamento, sedute sul divano si scambiavano battute guardando fuori, oltre l'enorme vetrata e i loro occhi sembravano tutti puntati in un'unica direzione.
La luna rischiarava il buio della notte nel cielo sgombro di nuvole e la luce fioca rimbalzava sul lago ghiacciato. La spessa lastra che ricopriva le acque gelide sembrava vetro appannato.
Jamie era lì, in piedi sul pontile di legno seguiva l'andirivieni di ragazzi che sbucavano dall'orlo del bosco. Avanti e indietro ammassavano legna nel piccolo piazzale di fronte al cottage.
Teneva una mano nascosta nella tasca del giaccone, l'altra, distesa lungo i fianchi stringeva il collo della bottiglia di birra. La fece ondeggiare appena, poi con uno slancio la sollevò, portandola alla bocca.
Piegò il collo indietro, seguii la linea squadrata del mento e quando smise di bere si pulì le labbra con il dorso della mano. Umide e rosse rilucevano nel buio.
Mi scoprii in attesa di un nuovo movimento, di un nuovo gesto imprevisto, perché Jamie rapiva, stordiva.Era come una lucciola nel buio della notte, ti imponeva di seguirlo, e dovevi farlo in silenzio, senza troppo clamore, altrimenti avrebbe smesso di brillare.

«È bellissimo vero?» Mad mi affiancò, intrecciando le braccia al petto.
«Come?» Distolsi lo sguardo.
«Il lago, di notte, è bellissimo vero?» puntualizzò.
«Oh, sì. Lo è.»
«C'era qualcosa di altrettanto attraente nel posto da cui sei venuta?»
«Non allo stesso modo» risposi, e mi chiesi di cosa stessimo realmente parlando.
«Non vuole proprio arrendersi...» Puntò Brigette che con passi esitanti si stava avvicinando al pontile. Si era cambiata di tutto punto, con i capelli legati in una coda alta affiancò Jamie.
Ma lui, imperturbabile, continuò a guardare un punto indefinito di fronte a sé.
«Forse per lei non è così semplice.» La difesi. Non doveva esserlo affatto, persino io che provavo sentimenti contrastanti, non riuscivo a ignorarlo.
«Credo non lo sia per nessuno, sai?» Mad mi diede un leggero colpetto con la spalla. «È questo che le fa impazzire tutte, il fatto che Jamie non si ponga il minimo problema a rifiutare ogni tipo di provocazione.»

«Mi chiedo perché mai ostinarsi a cercare attenzioni da qualcuno che non ha alcuna intenzione di darne» constatai.
«Andiamo, Bride! Avrai notato anche tu quanto è cambiato. Crescendo è sbocciato come un fiore di neve. Non è che non gli piacciano le ragazze, solo non vuole legami.»
«Cosa intendi?» Una strana inquietudine mi assalì.
«Non crederai anche tu che Jamie non abbia avuto delle storie?»
La fissai inerte, senza sapere cosa rispondere, e il dubbio che insinuò dentro di me mi sembrò scavare nelle mie parti più intime.
«In estate aiuta mio padre con i turisti durante le escursioni, non è raro si intrattenga con le figlie di famiglie facoltose già iscritte al college nei giorni dei loro soggiorni qui. Frequentò anche la figlia di Gather qualche anno fa, ma non andò bene. Quando lei gli chiese di più smisero di vedersi. Non so quante volte lei tentò di riallacciare i rapporti, avrebbe accettato anche i limiti che le aveva imposto pur di non perderlo.»
«E poi cosa successe?»
«Niente. Non successe niente. Ti sembra il tipo che torna sui suoi passi?»
Immaginare Jamie in quel modo mi mise a disagio. Pensarlo stringere una ragazza, metterle le mani dappertutto o usare quelle labbra rosse e lucide per attività ben diverse dal parlare mi avvelenò i pensieri.

«E tu?» osai. «Cosa vorresti da lui?»
Mad mi guardò, poi volse lo sguardo su Jamie.
«Vorrei entrare nel suo cuore, rubare i suoi pensieri.» C'era una certa bramosia nel modo in cui lo stava fissando. Un avido bisogno di averlo tutto per sé. «Vorrei scegliesse di starmi accanto e che mi guardasse come non ha mai guardato nessuna.»
«Cosa mi dici di te, invece?» domandò dopo un attimo di silenzio. «Sei immune all'effetto Jamie Callighan?»
«Ehi straniera!» Nat si materializzò alle nostre spalle d'improvviso.
«Che cosa ci fai da queste parti, Nathan?» Mad lo squadrò.
«Ero all'Handle con gli altri e Mike ci ha invitato qui. Non si è accorto di essersi portato dietro mezzo locale» rise.
«Già» sussurrò Mad, adocchiando Kat che si muoveva da una parte all'altra della stanza, seguendo Mike infuriata.

«Che ne dite di uscire e dare una mano ai ragazzi ad accendere il falò?» Nat mi cinse le spalle con un gesto affettuoso e s'incamminò verso la porta d'ingresso.
Mi voltai verso Mad in cerca di aiuto, ma il suo sguardo era di nuovo rivolto oltre la vetrata, fermo e deciso sul ragazzo di cui desiderava il cuore.
Mi ritrovai travolta dalla confusione, sballottata da una parte all'altra da Nat che non mi mollò un solo secondo. Mi offrì da bere e non potei rifiutare, mi presentò ai suoi amici e mi invitò a sedermi accanto a lui attorno al fuoco che con una scintilla era divampato di fronte a noi.
Per un momento mi sembrò quasi di essere cresciuta lì, a Jackson Hole, dove tutti si conoscevano, dove le montagne facevano da sfondo a paesaggi bellissimi.
Mi resi conto che ne avevo bisogno.
A Kinsale gli studenti non facevano feste, la vita era più riservata, incentrata sulla famiglia.
La mia abituale chiusura era stata addestrata lì.

Ma con un po' di birra in corpo, con Nathan che si preoccupava di tenermi impegnata con stupide battute e storie di nottate come quella, riuscii a lasciarmi andare.
Persino Jamie mi sembrò diverso.
Osservandolo da lontano lo sorpresi ridere con Mike, aveva un braccio attorno alla sua spalla e una postura meno composta.
Era la prima volta che lo vedevo in quel modo e provai rabbia. Un'insofferenza densa e sottile mi si annidò nel cuore appena mi resi conto di non conoscerlo affatto, non nel profondo.
Mi era dato sondare solo la superficie, proprio come il lago ghiacciato alle sue spalle non potevo immergermi nelle sue acque.
Fu persino meno rigido con le ragazze che reclamavano le sue attenzioni, quasi flirtava, muovendo gli occhi azzurri su precise parti del loro corpo. Quando qualcuna tentava di avvicinarsi più del dovuto o di condurlo in luoghi meno affollati, si ritraeva senza mezzi termini.
Dava e toglieva a suo piacimento, quasi ingordo del controllo che intimava. Poi c'era Mad, che si era imposta al suo fianco come a reclamare una proprietà. Lei che raccoglieva sguardi come fossero fragole in estate.

Le piaceva essere guardata, sorridere senza mai lasciarsi andare troppo. Si muoveva nella stanza come una farfalla che dispiegava le ali per la prima volta per mostrarne la bellezza, si cuciva addosso uno status pari a quello di Jamie. Due esseri perfetti che spargevano fascino come fosse profumo: impregnavano l'aria e svanivano in fretta.
Quando Nat mi offrì un altra birra cominciai a sentirmi meno padrona di me stessa e notai lentamente che il gruppo di ragazzi che aveva preso parte alla festa diminuì di numero.
Con il trascorrere delle ore ci ritrovammo in pochi seduti intorno al fuoco, con la notte di contorno e i visi illuminati dalla luce instabile delle fiamme.

Kat appoggiò la testa sulla mia spalla.
«Ti ho delusa, vero? Avevo in progetto grandi cose per questa serata assieme» disse frustrata con ancora indosso il suo pigiama a fiori. «Se non fosse stato per lo stupido fratello che mi ritrovo...» continuò, alzando la voce per farsi sentire da Mike. «Questo weekend sarebbe stato memorabile!»
«Andiamo Katrine Kat!» Mike sembrò essere tornato in sé. «Dimmi cos'avevi in mente e cercherò di farti recuperare questo incontro tra amiche?»
«Non c'è niente che tu possa fare dopo questo disastro!» gli urlò contro, buttando giù tutta la birra che le restava nel bicchiere.

«Giochiamo?» Pam si alzò in piedi e cercò di non rovinare l'atmosfera.
«Andiamo Pam!» La redarguì Mad. «Siamo all'ultimo anno, hai ancora voglia di finire nei guai?»
«Non ho nessuna intenzione di morire di freddo un altra volta!»
Ricordai il racconto di Kat a scuola sul fantomatico bagno nel lago di notte a cui Pam era stata costretta.
«Potremmo fare un paio di giri al Io so di te...» intervenne Kat, ridestandosi dal suo triste torpore.
«Eravamo al primo anno di Liceo l'ultima
volta che ci ho giocato! Non fa più per me!» sbottò Mike, lanciando il bicchiere di plastica vuoto a terra.
«Tu non hai voce in capitolo» lo rimproverò Kat. «Ed è questo che faremo ora: un paio di giri al Io so di te...»
«Non ho mai capito perché questo stupido gioco spaventi tanto le persone» Nat portò un ciuffo di capelli biondi dietro l'orecchio. «Non sappiamo forse tutto di tutti qui a Jackson Hole.» Nel dirlo lanciò un'intensa occhiata a Jamie che ricambiò senza esitazione.

Pensai di esserne chiamata fuori, io non ero del posto, nessuno sapeva più di quel che avevo lasciato a intendere da quando ero arrivata.
Mi spostai appena indietro, uscendo dal
cerchio perfetto in cui eravamo racchiusi.
«Che cosa stai facendo, irlandese?» La voce di Jamie scoccò come un dardo nel buio della notte.
«Credo sia inutile io partecipi. Qui nessuno avrebbe da dire molto sul mio conto» sussurrai.
Jamie piegò il collo in avanti e un'onda scura di capelli gli ricoprì il volto. Lo vidi il mezzo sorriso che gli dipinse le labbra, poi tornò a fissarmi con la sua pelle d'avorio e gli occhi penetranti.
«Ci sono io, Bride» disse secco. «E so un sacco di cose su di te.»
«Per esempio?» Il naturale corso del nostro rapporto mi fece commettere l'imperdonabile errore di sfidarlo.

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