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VictoriaRiverstories เคฆเฅเคตเคพเคฐเคพ

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โ€ข Info e disclaimer โ€ข
โ›“๏ธษษฏษษน๊“•
๐Ÿค ๐™‘๐™ž๐™—๐™š๐™จ
๐Ÿ–ค ๐™๐™ง๐™ค๐™ฅ๐™š
๐Ÿ‡นโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ทโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ฆโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ฎโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ฑโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ชโ€‹โ€‹๐Ÿ‡ท
โ˜ฝ ๐ถ'๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž ๐‘ข๐‘›๐‘Ž ๐‘ฃ๐‘œ๐‘™๐‘ก๐‘Ž โ˜พ
~ Cast ~
โ˜ฅ Benvenuti nell'๐“ntico ๐‘ฌgitto โ˜ฅ
แด…แด‡แด…ษชแด„แด€
๐ŸฉธChe la follia abbia inizio
๐“…Š Prologo - IN PRINCIPIO
1. On the low, only love myself, no more
Enigma
2. Take you to the grave, I'll ghost
Enigma
๐ŸŒถ๏ธ. Capitolo Extra
3. I know I can be so cold
Enigma
4. In the dark, where I like to keep my heart
Enigma
5. Know I'm all bite, no bark
Enigma
๐Ÿ”ฅ. Special Content
6. Like to catch you way off guard
Enigma
7. I'll stay so deep inside your brain and take you somewhere far away
8. Time to roll the dice, you know I'm the type
9. Type to risk my life, not afraid to die
10. Type to make you cry, type to put a price
Enigma
11. All up on your head, do just what I said
Enigma
12. I'm a straight up villain
13. Yeah, no feelin', yeah, no feelin'
14. Straight up villain, straight up villain
15. I'm alive, but I'm not dead
Enigma
16. Hear my voice up in your head
๐ŸŒ˜. ๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
17. Watch it fill you full of dread' till you go
Enigma
๐Ÿฆ‹. ๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
Enigma
๐Ÿชท. ๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
19. And I treat you like a prize
Enigma
20. Then I throw you to the side?
21. Am I really that bad...
Enigma
โค๏ธโ€๐Ÿ”ฅ.๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
22. if I love to make you mad?
Enigma
23. Only care about your eyes
Enigma
24. In control
25. That's how I like it
Enigma
๐ŸŒŒ. ๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
26. and I'm never letting go
27. Never had a soul
Enigma
๐Ÿ–ค. ๐’ฎ๐“…๐‘’๐’ธ๐’พ๐’ถ๐“ ๐’ž๐‘œ๐“ƒ๐“‰๐‘’๐“ƒ๐“‰
28. So you ain't talking from me when you go
Enigma

18. Is it really a surprise if I'm playing with your mind?

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VictoriaRiverstories เคฆเฅเคตเคพเคฐเคพ


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~*☽ ☥ ☾ *~
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🌘🥀🌒

Amami o odiami, entrambi sono in mio favore.
Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore.
Se mi odi sarò sempre nella tua mente.


W. Shakespeare










Improvvisamente tutto torna normale.

La scritta svanisce e le parole si ritrasformano in geroglifici.

Il Bassorilievo si rimpicciolisce, le luci attorno a me si accendono e io mi ritrovo ancora nel museo archeologico di Firenze con Bes al mio fianco.

Lo guardo, è serio. Non dev'essersi accorto che la mia visione è appena finita perciò ne approfitto per osservarlo. Vorrei davvero poter scoprire qualcosa di più su di lui. In fondo non so nemmeno se posso davvero fidarmi e non so se faccio bene a dirgli la frase che i geroglifici mi hanno appena rivelato. Inizio a pensare che se l'enigma può rivelarsi solo a me dev'esserci un motivo ben preciso.

Continuo a guardarlo di sottecchi. Il suo corpo è statico quanto un blocco di marmo, se solo non si tradisse in un tremolio alla gamba destra. È impaziente di scoprire di più o forse... di sapermi sana e salva.

Forse gli importa della mia incolumità. Io gli servo, senza di me non riuscirebbe a fare un bel niente e le gemme potrebbe solo sognarsele o passare i prossimi mille anni a cercarle inutilmente in giro per il mondo.

Tuttavia adesso so una cosa, lui non vuole farmi del male.

Gli servo più di quanto lui serva a me.

E poi, ricordo...

Accidenti, mi ha fatta partire senza niente. Non ho né il passaporto, né i contanti.

Detesto ammetterlo, ma anch'io ho bisogno di lui.

«Avevi ragione. È successo qualcosa.» dico infine, dato che non ho altre soluzioni.

«Piccola Luna.» Si volta e mi guarda. I suoi occhi neri piombano su di me e tira un sospiro.

Era preoccupato, quindi?

Gli rivolgo l'accenno di un sorriso.

«Dimmi che cos'hai visto?» continua.

D'accordo, ci siamo. Questo è il momento.

Mi fido di lui o non mi fido?

È un cinquanta e cinquanta.

Chiudo gli occhi un attimo prima di rispondergli. Devo radunare tutte le idee che mi sono passate per la mente poco più di un attimo fa, ma sono ancora indecisa e poi rimanere sul vago non fa mai male. In fondo non gli ho ancora rivelato le tre parole che mi aveva detto Miss Margareth prima di venire uccisa.

Un brivido inizia a risalirmi la schiena per la tragedia e l'orrore di quel ricordo.

Sento che meno sa e meglio è, perché più cose conosce e più controllo avrebbe su questa specie di follia egizia in cui mi ha catapultata.

Voglio tenere io le redini, perciò rifletto bene sulla frase che mi è apparsa.

"L'animale sacro è il fiore della resurrezione."

Decido di dirgli solo le prime due parole. «Ha parlato di un animale sacro.»

«E ti ha detto di più?»

Scuoto il capo. Mento guardandolo dritto negli occhi.

«È ovvio che non ti ha detto di più. Si tratta di un dannatissimo enigma. Per tutte le lune!» Lo vedo stringere i pugni. Il suo corpo è teso e le nocche gli diventano biancastre. Devo distrarlo, altrimenti finirà per capire che in realtà, qualcosa di più c'è eccome.

Io e Axel oltre ai film di azione con sparatorie e rapimenti abbiamo visto molte volte anche i film con Nicholas Cage e non posso espormi rivelando l'intero enigma. Io ancora so troppo poco di lui e in ballo c'è davvero molto.

Qui non si tratta di trovare un tesoro, qui si tratta di liberare divinità antiche mentre il mio piano è quello di distruggere ogni gemma che troverò. Perciò ora che ci penso, è lui quello che non dovrebbe fidarsi di me.

«Gli animali sacri non sono molti per voi Egizi, e tu essendo un dio dovresti sapere quali sono.»

«Certo che li conosco, Naira. Il problema è che non possiamo tirare a indovinare, lo capisci?»

Resto in silenzio e rifletto ancora. Devo portarlo sulla giusta strada senza dirgli troppo.

«Ci sono i coccodrilli, i serpenti, gli scarabei.» E con l'ultima parola che dico, mi si accende una specie di lampadina. Torno con la mente all'università. Ho studiato storia dell'arte, non sono un'egittologa, ma i primi tre anni, ho seguito un corso sull'arte egizia e ricordo che gli scarabei sono collegati alla resurrezione.

Mi ripeto nuovamente la frase che mi è apparsa.

"L'animale sacro è il fiore della resurrezione."

C'è la parola resurrezione. Sorrido.

«Bes, secondo me è lo scarabeo. Altrimenti non potrebbero essere gli altri due animali. Liberi per Firenze, le persone urlerebbero di paura.»

«Solo tu puoi vedere ciò che ti viene mostrato dagli enigmi e so che mi stai mentendo, che ti stai approfittando di questo per mettermi alla prova, ma davvero...» si interrompe e nel preciso istante in cui mi prende la mano i miei occhi sono di nuovo nei suoi. «Devi fidarti di me. Noi due dobbiamo essere una squadra. Tu sei preziosa, Piccola Luna.» mi sorride e questa volta non è un'espressione inquietante, ma è stranamente... gentile? Resto in silenzio e continuo ad ascoltarlo. «Non voglio che si rovini niente di te, non permetterei che ti venga torto neanche un capello o che qualcuno di pericoloso ti sfiori. Tu sei un fiore di loto. Bellissimo, raro, che sboccia durante una notte di luna bianca. Credimi, ho bisogno che tu lo faccia.»

Non so se mi ha appena ipnotizzata con un'illusione o se davvero mi ha detto queste cose. Vorrei darmi un pizzicotto per svegliarmi, ma le mie mani sono ancora strette nelle sue e io sento freddo. Brividi che come saette nere, divoranti mi si attaccano addosso.

Perché adesso non sono in compagnia del saccente Bes, dio dell'antico Egitto. Adesso di fronte a me è tornato ad esserci l'irresistibile ed enigmatico cameriere della sera del mio compleanno. Quel ragazzo che mi ha toccata in un vicolo buio per farmi eccitare. Ricordo ancora quanto fosse roca e piena di desiderio la sua voce.

E lì, in quel momento io ero sua.

Completamente o...

Avrei potuto esserlo.

«D'accordo.» Abbasso il mento e interrompo quel deleterio contatto visivo. «C'è di più.» Ammetto.

Pensavo che una volta avergli rivelato che gli avevo mentito si sarebbe infuriato come suo solito, invece continua a rimanere esattamente dov'è, a un respiro dal mio volto.

China il capo e le nostre fronti si toccano, i nasi si sfiorano.

Bes fa ancora un passo e quasi mi sovrasta con il suo corpo.

Siamo vicini.

Respriro contro respiro.

Le nostre labbra stanno per incastrarsi in un bacio che mi sta negando e che...

Mi ritrovo a desiderare.

Riesco a sentire i palpiti del suo cuore.

Una prigione di ombre nella sua pelle d'inchiostro.

Vorrei restare intrappolata in questo attimo, ma sento delle voci. Non siamo più soli, qualcuno è appena entrato nella sala.

«Non posso darti ciò che vuoi. Non qui, Piccola Luna.» Pronuncia queste parole a fior di labbra, le dice sottovoce, ma con un'intensità tale che potrebbero voler dire qualsiasi cosa.

Mi ritraggo immediatamente e impiego tutte le mie forze per cercare di tornare in me. Bes mi afferra per un braccio. Cammina concentrato senza farsi distrarre da niente. I suoi passi seguono sempre lo stesso veloce ritmo. Una volta fuori dal museo si ferma e io mi ritrovo di nuovo di fronte a lui. I suoi occhi neri ancora nei miei.

Mi lascia andare il braccio, sfiorandomi la mano. «Dimmi che cosa hai visto. Non tralasciare niente. È importante.»

Faccio un bel respiro e segregata dal suo incanto inizio parlare. Gli racconto del buio improvviso e del Bassorilievo che è diventato più grande ed è uscito dalla parete di vetro, poi gli dico dei geroglifici e infine della frase luminosa che mi hanno mostrato.

«L'animale sacro è il fiore della resurrezione.» Ripete grattandosi il collo. Forse sta pensando perché inizia a guardarsi attorno come se stesse cercando qualche indizio che lo aiuti a capire.

«Bes, te l'ho detto. Secondo me si tratta dello scarabeo. Non ho alcun dubbio. Inoltre dovresti saperlo meglio di me che esiste lo scarabeo della resurrezione nella tua cultura.»

Gli lancio questa frecciatina per provocarlo. Non ne posso fare a meno, mi diverto a farlo sbuffare e ripetere la sua imprecazione. "Per tutte le lune!" Quando lo dice, ho notato che chiude sempre gli occhi, probabilmente deve trovare la concentrazione per non perdere le staffe.

«La conosco bene la mia cultura.» Ribatte saccente e torna a guardarmi. «Ma potresti avere ragione. L'animale sacro potrebbe essere davvero lo scarabeo, tuttavia non ho ben capito che cosa dovremmo farci.»

«Non lo so, ma proviamo a scomporre la frase in tutte le parole che la compongono. Gli indizi devono essere lì.» Mi meraviglio di me. Le serate cinema con Axel sono state davvero utili oltre che indimenticabili e divertenti.

«L'animale sacro è il fiore della resurrezione.» ripete ancora.

«Esatto,» dico. «Se prendiamo ogni parola e la isoliamo potremmo capire qual è il prossimo passo. Oltre ad "animale sacro" c'è la parola "fiore" e "resurrezione" che dobbiamo ancora considerare.

«Hai ragione.» Wow, mi ha appena dato ragione due volte in un giorno, adesso devo iniziare a segnamela questa cosa. «E la parola animale sacro e resurrezione possono essere legate perché un tipo di scarabeo è proprio quello della resurrezione.» Io annuisco e lo lascio parlare.

Dobbiamo collaborare ed essere una squadra. Solo così riusciremo a risolvere questa situazione e io potrò tornare da mio fratello, anzi, finito tutto ciò lo raggiungerò in California e non vorrò più saperne n'è di Bes, Esrik o come cavolo si chiama, né di Roman, e tantomeno dei fanatici di Osiride, ah no. Seguaci, giusto.

«Poi c'è lo scarabeo alato, quello dorato, quello nunziale, quello...»

«Li conosco, grazie.» Alza un sopracciglio e io mi sento irritata.

«Hai pensato a dove potrebbero essere? Dobbiamo cercarli?»

«È probabile» sospira, «ma non so dove.» Scuote il capo e si guarda intorno di nuovo.

«L'altra parola è "fiore" quindi forse dobbiamo andare in un parco,» dico spontaneamente. «Ma quale?»

Non faccio in tempo a finire la frase che Bes si avvicina a me, mi cinge la vita con le braccia e mi solleva. Questo suo gesto inaspettato mi fa inghiottire il cuore e imprigiona il mio respiro che rimane sospeso a mezz'aria.

Sono vicina a lui.

Di nuovo a meno di un respiro di distanza e il nero dei suoi occhi intensi si sta impossessando di me.

Tutto ciò dura solo un'istante, lo vedo avvicinarsi e darmi un bacio sulla guancia. Preme teneramente le labbra contro la mia pelle.

«Te l'ho detto che sei preziosa, Piccola Luna.» Piano mi posa a terra, i miei piedi tornano a toccare l'asfalto e il cuore riprende a battermi a un ritmo abbastanza regolare.

Non gli dico niente, non so davvero come poter commentare ciò che ha fatto e nemmeno come interpretarlo.

Forse è solo l'euforia del momento o semplicemente inizia a esserci affetto.

Affetto? Mi si serra il respiro in una morsa.

Come ho fatto a pensare a questa parola?

Faccio finta di niente. È decisamente la prima opzione.

«Andiamo a cercarlo. A Firenze dev'esserci un parco o un giardino importante.» Prende il telefono e inizia a digitare su internet informazioni a riguardo. Sta tamburellando con una gamba. È impaziente e si vede. Bes è più vicino di quanto non sia mai stato a liberare i suoi fratelli. Io invece sono più vicina al mio obiettivo di distruggere tutte quante le cinque gemme. «Allora, c'è il parco delle Cascine, il Giardino de Boboli, il giardino delle Rose e il parco dell'Ancornella e altri sei che sono più lontani rispetto al centro quindi non credo che facciano al caso nostro.»

«E dobbiamo visitarli tutti? Ma ci vorranno giorni interi.» Mi sto lamentando alla sola idea di dover iniziare questa caccia al tesoro.»

«No, tranquilla. Sicuramente uno di questi ha qualcosa all'interno che lo distingue rispetto agli altri e sarà quello il parco in cui andremo.»

Mi tornano in mente i libri e tutti i miei studi all'università. «C'è un obelisco egizio da qualche parte qui a Firenze. Possiamo capire dove si trova e iniziare da lì.»

Bes non commenta, né dice niente. Lo vedo digitare sul telefono.

«Se davvero dobbiamo trovare lo scarabeo della resurrezione poi che dovremo farci?» gli chiedo mentre è ancora con gli occhi puntati sullo schermo del cellulare.

«Non lo so, vedremo quando sarà il momento, però desso sbrigati che dobbiamo cercare un taxi.» Mi riafferra e di nuovo sento quella presa elettrica accendersi come tuoni che mi travolgono l'intero braccio.

Saette che mi divorano.

Devo smettere di pensare che un'antica divinità egizia sia eccitante.

E cosa più importante devo assolutamente imprescindibilmente dimenticarmi del momento in cui mi ha resa sua.

«Posso camminare anche da sola.» Mi libero, «e poi si può sapere dove stiamo andando?»

«L'obelisco egizio è al Giardino de' Boboli. Su internet c'è scritto che chiude praticamente adesso.»

«Allora non ce la faremo mai entro stasera a risolvere l'enigma.»

«Oh, Piccola Luna, sei così adorabile.» Mi tira a sé. «Certe volte ti dimentichi che stai camminando insieme a un dio.»


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Io vi voglio troppo bene 🤍

Grazie per il vostro sostegno
Trovo che wattpad sia fantastico perché mi permette di  essere sempre vicina a voi, che leggete, commentate e sclerate con me per questa folle storia🌘
Spero possa diventare un rifugio sicuro in cui non sentirvi mai soli🦋

Siete la mia forza🪽

V. 🌙

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