Obsession

By Eris_Flames

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LA STORIA NON È ADATTA A UN PUBBLICO SENSIBILE! Nel cuore di Manhattan, il Red Tears è un elegante strip club... More

Diritti D'Autore
Personaggi Principali e Secondari
🦋
Prologo 🔴
Capitolo Uno
Capitolo Due
Capitolo Tre
Capitolo Quattro 🔴
Capitolo Cinque
Capitolo Sette
Capitolo Otto 🟠
Capitolo Nove
Capitolo Dieci 🔴
Capitolo Undici Parte Prima
Capitolo Undici Parte Seconda
Capitolo Undici Parte Terza 🔴🟠
Capitolo Undici Parte Quarta 🔴
Capitolo Dodici 🟠🔴

Capitolo Sei

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By Eris_Flames

Il sole calante dipingeva il cielo di sfumature arancioni e rossastre, mentre Marcus attendeva l'arrivo dei suo colleghi nel vicolo stretto che collegava lo strip club alla pasticceria Lucky Bird. L'aria era densa di aromi irresistibili: il profumo dolce e olezzante delle pietanze fresche si mescolava, immancabile, con le note amare e decise del suo caffè al ginseng. Due gatti randagi si aggiravano furtivi tra i cassonetti della spazzatura alla ricerca di qualcosa che non fosse richiuso in un sacchetto di plastica; i loro occhi gialli e acuti scrutavano ogni centimetro del bidone colmo di rifiuti. Il loro istinto richiamò subito la loro attenzione; vigili, arruffarono la peluria rossa e nera, iniziando a osservare con diffidenza l'arrivo degli altri due poliziotti. Intimoriti, corsero a nascondersi dietro l'enorme container giallo di ferro.

Sienna si avvicinò con passo sicuro al retro del Lucky Bird; scandigliò con scrupolosità ogni angolo della superficie. Viceversa alle loro aspettative, non trovarono alcuna videosorveglianza. Schioccò la lingua a causa dell'esasperazione e tornò a guardare i colleghi.

Dave imprecò scrosciante. Per reprimere il crescente impulso di calciare una delle tante buste nere presenti sull'asfalto, inarcò le spalle e incominciò a scrocchiarsi le dita tatuate.

Nel frattempo, Markus si accese una paglia. Aspirò un po' del fumo denso aromatizzato alla menta e incominciò a rimuginare sulla notte precedente. Rabbrividì appena mentre una folata di vento gelido gli si insinuava tra i capelli corti e mori. Si affrettò ad avvolgersi nel giubbotto e a tirare su il cappuccio, intento a trattenere il poco calore che gli rimaneva nel corpo. Torse il naso e, in quattro e quattr'otto, comunicò come se niente fosse: «L'altra notte, ho voluto riesaminare le videoregistrazioni del Red Tears. Le ho guardate attentamente per più volte e verso la fine, prima di sparire dalla visuale della telecamera, si possono chiaramente intravedere le ragazze entrare nella pasticceria.»

Gli altri corrugarono le sopracciglia, irritati. Lo fissarono con una certa intensità, sollevando le mani per chiedere spiegazione. Dopo aver borbottato all'unisono un "perchè diavolo lo dici solo adesso?", ritornarono a concentrarsi sul da farsi.

«L'unica possibilità che ci rimane è quella di chiedere ai proprietari se hanno dei sistemi di vigilanza almeno all'interno della loro sala. Dobbiamo estendere ulteriormente la nostra ricerca ai negozi circostanti; così abbiamo una buona probabilità di trovare altre telecamere che potrebbero permetterci di tracciare eventuali movimenti anomali delle due» pronunciò con sicurezza la donna dalla chioma bionda, mentre si apprestava a masticare una chewing-gum al gusto di ciliegia. Al momento, era essenziale cercare di scovare i loro prossimi passi. Solo in tal modo, avrebbero potuto scoprire delle nuove piste investigative, indispensabili e determinanti, per lo sviluppo di tutta l'indagine.

Ogni investigazione si dipanava come un intricato labirinto, dove anche il più insignificante ed evanescente degli indizi concorreva alla soluzione dell'enigma complessivo.

Markus non poté fare a meno di prendere in giro con bonarietà l'amico: «Bene. Allora, Sienna, lasciamo a te il compito di dare un'ispezione in giro. Noi due provvederemo a procurare il materiale che ci serve. Sempre se Dave non fa il cazzone e manda a puttane tutto!» 

Il diretto interessato incassò l'offesa e aggrottò lo sguardo. In segno di difesa, alzò il dito medio.

Sienna continuò il gioco del collega e, con un occhiolino complice, continuò a provocare il suo partner: «Cerca di non farci tornare con un mandato. L'ultima volta, ci sei davvero andato molto vicino!» Poi gli diede una leggera gomitata sul fianco destro e liberò il suo solito sorriso divertito. Ma prima che potesse beccarsi un bel vaffanculo da parte dell'altro, girò i tacchi e si recò verso l'ampio viale centrale che attraversava il cuore delle città. Erano solo le diciassette e un quarto del pomeriggio, eppure i negozi erano già affollati, e la via principale pulsava di vita, animata dai pedoni che si affrettavano verso le varie attività commerciali. I turisti, immersi nella scoperta delle boutique alla moda e dei ristoranti gourmet, erano intenti a esplorare le innumerevoli possibilità che la città offriva.

Dave sbuffò in modo brusco e insieme a Markus, varcò la soglia della pasticceria dal clima molto grazioso. Con le sue vetrate cristalline e l'insegna luminosa che risplendeva nell'aria crepuscolare, il Lucky Bird emanava un'atmosfera elegante e ricercata. La facciata in mattoni rossi, adornata da fiori rampicanti e piante rigogliose, conferiva all'edificio un fascino senza tempo, come se fosse stato direttamente estratto da un dipinto impressionista. Una volta dentro, ci si sentiva avvolti dal caldo abbraccio di colori tenui e dal profumo delle candele accese. Le pareti erano rivestite da carta da parati a motivi floreali, mentre i mobili in legno scuro aggiungevano un tocco di sobrietà e solidità. I tavoli e le sedie in ferro battuto, disposti con cura lungo i pannelli, offrivano agli ospiti un'esperienza accogliente e confortevole.

Gli agenti si avvicinarono al banco espositore, decorato a dovizia con dolci e pasticcini elaborati.
Vennero subito accolti da un'anziana signora; i suoi capelli, ormai candidi come la neve, si arricciavano con delicatezza intorno al viso ricoperto dalle rughe, conferendole un aspetto di dolcezza e serenità. Il suo sguardo luminoso si posò sui nuovi arrivati.

«Buona sera! Cosa posso fare per voi? Oggi il nostro Pâtissier ha dato vita a una nuova composizione: dei pasticcini dall'irresistibile ripieno di crema al frutto della passione, abbracciati da una glassa al pompelmo. L'accordo tra dolcezza e acidità li rende un'esperienza gustativa senza pari. Ve lo assicuro, sono un'autentica delizia!» Dichiarò quella figura esile, dalla voce lieve ma stridula, mentre mostrava un sorriso affabile e cordiale.

Dave tossì un po' e fece un cenno discreto al collega: non era la persona adatta per quella conversazione. Con passo tranquillo, Markus si fece avanti posizionandosi davanti alla signora che li stava osservando con una spiccata curiosità.

«Buonasera Signora» iniziò lui con cortesia, «mi chiamo Markus... E questo è il mio collega Dave. Siamo agenti della polizia e stiamo cercando informazioni per delle indagini in corso. Vorremmo gentilmente chiederle se il suo locale è dotato del sistema si sorveglianza.»

La signora annuì e lasciò trasparire un'espressione comprensiva; le pieghe intorno agli occhi si accentuarono di poco.

«Sì, certo. Ho delle telecamere sia dentro che fuori dal locale. Potrei darvi le registrazioni, ma devo avvertirvi che non sono molto pratica con la tecnologia. Solitamente, queste cose le gestisce mio nipote, ma al momento è all'estero per un Erasmus», li informò la donnina, con nota carica di positività nella voce.

Marcus apprezzò la sua disponibilità e accennò un sorriso intriso di gratitudine.

«Non si preoccupi, signora. Ci penseremo noi a recuperare i file. Lei deve solo dirci dove possiamo trovare tutto» asserì Dave, con il proposito di rassicurare la donna.

«Non c'è di che, bei giovanotti! Attendete solo un secondo! A proposito, tutti qui, mi chiamano Zia Michelle. Sentitevi liberi di rivolgervi a me in questo modo», rivelò lei, con entusiasmo. Prima di condurre i due poliziotti nel suo ufficio, si avvicinò alla porta dell'ingresso e chiuse il locale, girando la targhetta dalla parte con la scritta "chiuso".

L'ambiente era colmo di scartoffie, polveroso ma ordinato. Zia Michelle indicò loro il tablet posto sul tavolo.
Dave si fiondò verso l'oggetto e lo attivò.
Con gesti sicuri, iniziò a sfiorare lo schermo per cercare tra le varie applicazioni presenti sul display, alla ricerca di quella desiderata. Dopo qualche istante, trovò l'applicazione desiderata e esultò nella sua mente. Con relativa facilità, riuscì ad accedere alla registrazione congruente al giorno dell'omicidio.

La luce bluastra del dispositivo si rifletteva sulle loro fisionomie concentrate, immerse nei contenuti del video. Le immagini, nitide e dettagliate, riprendevano la consueta routine della dolcerìa: i clienti entravano e uscivano con le loro consumazioni. Tutto sembrava tranquillo e ordinario fino a quando, d'acchito, proprio davanti all'ingresso, apparve Melanie. Senza alcun'ombra di dubbio, era agitata e spaventata; i suoi gesti erano frenetici e smaniosi, come se stesse cercando di allontanare qualcuno.

«Eccola!» Esclamò Dave, stringendo con tenacia l'oggetto che teneva tra i palmi delle mani. La sua respirazione divenne pesante e un nodo gli si formò nella gola. I suoi lineamenti si contrassero dalla bile; le pupille dilatate e la salivazione assente manifestavano quel profondo turbamento interiore che gli stava facendo contorcere tutte le viscere.

Accanto a lei, sbucò Celine. Markus assottigliò le palpebre, sconcertato dalla risolutezza con cui la ragazza stringeva il braccio dell'amica per cercare di tirarla verso di sé. Melanie era riuscita a divincolarsi dalla sua presa solo dopo una numerosa serie di tentativi.

«Cosa cazzo è successo, Melanie!?» Sbottò Dave, con la rabbia che si scatenava dentro di lui come un fiume in piena. Finse di non percepire quel forte bruciore allo stomaco e si aggiustò la giacca di pelle nera. Riprese il controllo di se stesso solo quando Markus gli diede una manata sulla spalla in segno di solidarietà.

Al contempo, Markus si rivolse a Michelle, informandola con tono calmo dell'importanza del tablet come prova cruciale da consegnare alla centrale di polizia per ulteriori analisi.

«Chiama la base e chiedi di fare dei controlli supplementari al telefono di Melanie. Fai controllare i messaggi e le chiamate più recenti. Chiama la polizia di Dallas e di loro di tenere d'occhio i movimenti di Celine», ordinò con fare burbero. Dopo indicò all'altro di lasciare l'edificio per raggiungere Sienna. Ma a un passo dal battente, si voltò verso Zia Michelle, guardandola con esitazione.

«Potrei avere un paio di quei pasticcini di cui hai parlato poco fa? Sembrano davvero squisiti» la pregò l'omone tatuato. Con desiderio e un'acquolina in bocca non indifferente, puntò l'indice verso una delle minute confezioni esibite sul davanzale del banco frigo.

La signora acconsentì con simpatia e iniziò a destreggiarsi tra i contenitori di carta colorati. Tirò fuori quello richiesto e glielo porse.

Dave stava per afferrare il portafoglio dalla tasca, ma la donna diniegò con il capo e mimò un "offerto dalla casa".
Un sorriso di riconoscenza si dipinse sul volto di Dave, che accettò il pacchetto trasparente dal profumo invitante e inebriante. Poi la saluto, lasciando lo stabile di fretta e furia.

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