Destroyed Angels || Larry Sty...

By -Withoutdreamss

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Louis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
SEQUEL

Capitolo 8

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By -Withoutdreamss

Passarono tutto il pomeriggio e tutta la serata a cercare Louis. La pioggia batteva incisamente sulle finestra. Erano ormai ore che pioveva senza sosta, ed oltre alla pioggia tirava anche un bel vento. Niall era alla finestra, quella finestra che ultimamente l'ospitava spesso. Harry aveva mandato Liam al dormitorio per controllare se Louis tornasse lì, Niall e Zayn a casa sempre per controllare un ritorno del castano. Quindi ora Niall si trovava lì,con il telefono tra le mani aspettando una chiamata da Harry che girovaga ancora per le strade. Louis non era potuto andare tanto lontano,la sua macchina era nel parcheggio, ed aveva anche la febbre,quindi era debole. Non era lontano, eppure non lo trovavano.

Harry in un primo momento era corso nella stanza degli strumenti, con la speranza di trovare Louis lì. Ma quando entrò la stanza era buia, non c'era anima viva. Così corse di nuovo in macchina e cercò di ricordare dove la volta scorsa trovò la felpa di Louis. Ma non dovette sforzarsi più di tanto. Perché come attratto da qualche forza a lui sconosciuta , arrivò al quel punto. Non si spiegava come avesse fatto ad arrivarci, ma sentiva che Louis era lì.

Uscì dalla macchina, si avvicinò all'albero ma non c'era nessuno. Louis forse si era nascosto sentendolo arrivare. Iniziò a guardarsi in giro ma non vedeva il ragazzo da nessuna parte.

Ed Harry aveva ragione perché Louis era lì, proprio sulla sua testa. Sentendo arrivare qualcuno si era arrampicato sul l'albero, e mentalmente ringraziò i Boy scout che da piccolo glielo avevano insegnato.

Louis guardava Harry cercarlo, ma non aveva nessuna intenzione di farsi scoprire. Lui ed Harry non avrebbero dovuto avere più legami. Lui era un peso per Harry. Quindi non capiva perché il riccio continuava la sua farsa.

«Louis,lo so che sei qui» urlò Harry cercando di superare il rumore della pioggia. «Non è carino da parte tua,far morire Niall di crepa cuore».

Louis sorrise a quella affermazione. Niall non sarebbe morto di crepa cuore. Se lui se ne fosse andato, avrebbe tolto un peso a suo cugino, quindi le parole di Harry vagarono nell'aria per poi dissolversi. In quel momento al riccio venne un idea. Doveva rassicurare che le parole di Taylor non erano vere, e che la bionda avesse solo ingrandito la questione.

«Quello che Taylor – la bionda – ti ha detto non è vero» disse sospirando . «C'è un po' si. Ma io, ho detto a Taylor – la bionda – che eri un peso per far scena. Louis ci sono cose che non sai. E non dovrei dirtele io».

Louis, sospirò e guardò giù vedendo Harry fermarsi proprio dov'era lui. Per un attimo voleva credere a quelle parole. Il riccio sembrava anche sincero. Ma testardo com'era scosse la testa e decise di salire ancora più su. Si alzò lentamente e cercò di arrampicarsi, ma un piccolo scricchiolio fece alzare di scatto la testa al riccio, che ora lo guardava divertito.

«Sul serio,Louis?» disse ridendo. «Cosa sei una scimmia?» gli chiese ancora ridendo.

Louis dal canto suo,ignorò Harry e salì più su. Anche se si stava trattenendo dal sorridere per quella domanda.

«Louis» lo richiamò il riccio andando un attimo nel panico. «Senti, è tutto il giorno che ti cerchiamo. Tu stamattina avevi anche una cazzo di febbre e tuo cugino sul serio sta morendo di crepa cuore».

Louis si fermò,guardò giù nella direzione di Harry. I loro occhi si incontrarono e come succedeva ogni volta si persero uno negli occhi dell'altro. Perché anche se era buio e la pioggia li stava bagnando, loro restarono lì a guardarsi, perdendosi completamente.

«Vieni giù» sussurro Harry «Per favore Loueh, torniamo a casa» disse ancora,allungando una mano verso Louis.

Louis non era disposto a collaborare, non voleva scendere da quel albero per affrontare le conseguenze delle sue azioni. Lui voleva solo tornare a casa, ma no nella casa della confraternita o il suo dormitorio. Lui voleva tornare a casa, a Mullingar. Aveva bisogno di andare nel suo posto speciale, e parlare con lei.

«Louis, non farmi arrampicare... ti prego» riprovò di nuovo Harry.

Ma quel ragazzino,cazzo se era testardo. Guardò di nuovo Harry e scrollo la testa, si girò e cercò di salire su un ramo vicino a lui. Quando poggiò il piede sul ramo, il suo peso lo ruppe. E senza capire cosa stesse succedendo. Senza avere la possibilità di aggrapparsi a qualcosa per evitare la caduta. Louis cadde dall'albero, e per sua fortuna Harry era proprio sotto di lui, e così si ritrovo a cadere sul corpo del riccio che era del tutto impreparato. Per quanto la situazione risultasse strana, i due ragazzi si guardarono negli occhi. Pochi secondi dopo Louis iniziò a ridere di gusto, tutta quella situazione divenne ancora più strana. Louis stava davvero ridendo, e quella risata così inaspettata coinvolse anche Harry.

Se qualcuno avrebbe assistito a quella scena, di sicuro li avrebbe presi per due pazzi. Ma in quel momento la risata di Louis arrivava alle orecchie di Harry, come un suono cristallino. Era la prima volta che sentiva la sua risata, è lui già l'amava. Quando entrambi smisero,si guardarono – di nuovo – e senza sapere cosa realmente stessero facendo. Harry alzò la testa e fece unire le loro labbra. In un primo momento Louis rimase immobile con gli occhi spalancati. Ma dopo un po' si lasciò andare. Cambiò posizione e si mise a cavalcioni su Harry,le loro mani si intrecciarono, le labbra unite. Entrambi si gustarono quel bacio, lento e un pò bagnato. Harry passò la lingua sul labbro inferiore di Louis per chiedergli l'accesso, che gli venne dato immediatamente. Le loro lingue si scontravano, il bacio prese un ritmo più veloce e passionale. Le loro mani si sciolsero e quella del riccio andarono sul sedere di Louis e lo attiro a sé. Quelle del più piccolo andarono nei ricci di Harry. In quel momento chiusero il mondo fuori. Harry aveva aspettato quel bacio dal primo giorno che i suoi occhi e quelli di Louis si erano incontrati. Morse il labbro al più piccolo, che si lasciò sfuggire un piccolo gemito.

A rovinare quel momento fù il telefono di Harry, che come impazzito vibrava nella sua tasca. Controvoglia si staccò da Louis con un sorriso, ed allungò una mano in tasca per recuperare l'aggeggio infernale.

«Pronto?» rispose con l'affanno, passandosi la lingua sul labbro assaporando ancora il sapore di Louis.
«Stai scopando?» chiese Zayn dall'altro lato del telefono.

«C-cosa? No!» rispose subito Harry,diventando rosso davanti a Louis che era divertito. «Stiamo tornando» disse in fretta per poi chiudere la chiamata.

Louis era ancora su di Harry, sembrava che non avevesse intenzione di lasciare quella posizione. I suoi capelli erano bagnati e sgocciolavano indisturbati sul viso di Harry. Quest'ultimo allungo una mano e spostò il ciuffo che copriva gli occhi del più piccolo, la sua mano scese sulla sua guancia e a palmo aperto gliela appoggio,accarezzando la pelle fredda e bagnata di Louis.

«Ti sei fatto male,piccolo?» subito dopo averlo detto Harry si morse la lingua. Dio. Cosa gli prendeva. Sul serio l'aveva chiamato piccolo?

Louis rispecchiava perfettamente la faccia di Harry. Era scioccato quanto il riccio per quel nomignolo. Scosse la testa e si alzò allungando un mano per aiutarlo. Calò un po' di imbarazzo tra loro. Louis abbassò il capo e si abbracciò da solo perché iniziò a sentire subito la mancanza del calore di Harry. I brividi di freddo lo percorsero tutto e questo non passò inosservato ad Harry, che prontamente lo avvicinò a sé.

«Hai freddo?» il ragazzo annuì. «Vieni in macchina ho una felpa».

Si avviarono alla macchina con Harry che lo teneva stretto tra le sue braccia. Louis ne approfittò subito per respirare il profumo Harry che lui tanto amava. Non sapeva dire con certezze che profumo fosse, lui l'aveva classificato semplicemente come il ' profumo di Harry'. Si strinse ancora di più al corpo caldo dell'altro, il freddo ora lo stava sovrastando, ed il fatto che fosse bagnato dalla testa ai piedi non aiutava. Appena entrarono in macchina Harry passò un felpa asciutta a Louis ed accese il riscaldamento puntandolo direttamente sul più piccolo. Anche lui stava gelando ed era bagnato. Ma la sua priorità ora era solo, ed unicamente Louis.

Il viaggiò di ritorno a casa fù silenzioso, interrotto solo dalle due chiamate del biondo, che prontamente Harry rifiutò. Si erano persi nei loro pensieri. Entrambi pensavano a quel bacio dato sotto la pioggia, proprio come nei film.

Harry voleva risentire di nuovo le labbra sottili di Louis sulle sue. Gustare ancora il suo sapore. Dire che quel bacio lo avesse scombussolato era poco. Non sapeva cosa era successo, ma come un magnetismo le sue labbra si erano unite con quelle del più piccolo. E per la prima volta Harry sentì un calore dentro di sé, sentì i brividi rincorrersi lunga la sua schiena, aveva lo stomaco che si attorcigliava. Era stato bellissimo, non lo avrebbe dimenticato facilmente. Ma sapeva che non tutto va come si vuole.

Louis dal canto suo pensava che quello che era successo, era un completo errore. Si era lasciato travolgere da quel momento, da Harry, da tutto. Si malediva mentalmente. Era stato un coglione. C'erano troppi motivi per cui pensava che non doveva farlo.

1 Harry era il migliore amico di Niall. E questo portava complicazioni, e lui ora non ne voleva.
2 Lui per Harry era un peso. Non aveva dimenticato le parole della bionda, che ora sapeva che si chiamasse Taylor.
3 Beh... Lui non poteva concedersi queste cose.

Appena arrivati davanti alla casa, il biondo si catapultò fuori. Louis alzò gli occhi al cielo e uscì dalla macchina. Non ebbe neanche il tempo di chiudere la porta che Niall lo abbracciò.

«Dio...Louis non farlo più ti prego», sussurrò al suo orecchio. «Sono morto un centinaio di volte».

Si scostò un po' dal cugino per guardarlo. Louis gli regalò un piccolo sorriso e si abbracciarono di nuovo. Liam e Zayn erano sulla soglia della porta che sorridevano, forse chi lo sa questo sarà un nuovo inizio con Louis pensarono. Forse Louis la smetterà di scappare come un anima libera.

«Come hai fatto a trovarlo?» chiese Liam ad Harry mentre quest'ultimo si avvicinava a loro con la testa tra le nuvole.

«Non lo so» disse scrollando le spalle ed entrando in casa.

Rientrarono tutti, il camino era acceso. Liam andò in cucina a preparare un tea con Zayn. Harry e Louis andarono a fare un bagno caldo, per riscaldarsi. Niall dopo essersi accertato che suo cugino avesse tutto andò in cucina. I ragazzi lo guardarono di sottecchi.

«Dovrai parlarci, lo sai questo?» chiese Zayn.

«Lo so...solo non so cosa dirgli» rispose facendo spallucce.

«Avete rimandato questa conversazione per tanto tempo. Lo sai di cosa dovete parlare», disse Liam sorridendogli.

Niall annuì e si avviò per andare in camere di Louis. I ragazzi avevano ragione dovevano parlare, chiarire e cercare di recuperare il tempo perso. Si fece anima e coraggio ed entrò in camera. Louis si stava mettendo i pantaloni e il biondo tossì per attirare l'attenzione del ragazzo che non aveva sentito il suo arrivo. Il castano si girò e gli sorrise. Niall si torturò per un po' le mani cercando le parole giuste, di certo non voleva che Louis desse di matto di nuovo.

«Io..» iniziò alzando lo sguardo. «Credo che io e te dovremmo parlare...o io parlo e tu ascolti. Quel genere di cose» disse farfugliando.

Louis lo guardava, ma non sembrava irritato o sull'orlo di avere una crisi e lanciare Niall dalla finestra. Semplicemente annuì, si mise sul letto e con la mano fece segnò a suo cugino di sedersi vicino a lui. Il biondo eseguì in silenzio.

«Mi dispiace» disse di getto.

Louis alzò un sopracciglio.

«Si, sai per tutto quello che è successo», disse sospirando. «Mi sono dannatamente comportato male con te. Quando sei partito,sai, io mi sono sentito un po' tradito. Tu eri il mio punto stabile e stavi andando via», disse mentre si torturava il labbro tra una frase e l'altra. «Noi siamo cresciuti insieme. I nostri genitori non c'erano mai,io avevo solo te e tu solo me. Quindi quando sei partito mi sono sentito abbandonato. Io... non lo so Louis» disse alzandosi. «Sono stato un coglione, ti avevo fatto una promessa e non l'ho mantenuta. T-tu hai ragione ad odiarmi» il suo labbro iniziò a tremare. Gli occhi di Louis lo seguivano per tutta la camera. «Quando è successa la cosa di tua mamma... e ti prego ascoltami» disse in fretta per paura che andasse via. «Te lo giuro sulla cosa più cara che ho su questo mondo. Cioè tu...anche se non sembra. Io non sapevo nulla. Cazzo, se l'avessi saputo te l'avrei detto subito».

Gli occhi di Louis si riempirono di lacrime, il labbro tra i denti. Voleva dire qualcosa, ma non ci riusciva. Sospirò e si avvicino alla scrivania dove c'era un bloc-notes, prese una penna dal porta penne e iniziò a scrivere. Dopo aver fatto diede il foglio a Niall.

'Davvero me l'avresti detto?'

Niall lesse velocemente e sorrise. La scrittura di Louis era sempre la stessa, dritta ed ordinata, con punti sulle 'i'. Forse Louis non era cambiato tanto.

«Certo che te l'avrei detto. Cavolo, non ti avrei mai fatto soffrire come hanno fatto loro»

Louis prese a scrivere di nuovo, e dopo poco girò il blocco.

'Perché non mi hai salutato?'

«Perché sono un coglione» disse semplicemente Niall senza pensarci.

Louis ridacchiò e annuì, era d'accordo con lui. Prese a scrivere di nuovo, lanciando occhiate furtive a Niall dal bordo dello blocco.

'Ero venuto all'aeroporto. Ma tu eri già andato'

Louis lo guardava dispiaciuto questa volta, il labbro sempre tra i denti. Niall era scioccato, mai nessuno gli aveva detto che Louis era andato a salutarlo.

«Dici sul serio?» chiese e Louis annuì. «Merda! Non mi hanno detto nulla» disse alzando le mani in aria.

Louis scrisse velocemente qualcosa sul foglio e lo girò.

'Tua madre non voleva. Sono scappato da Bob'

Quando Niall lo guardò, alzò gli occhi al cielo e fece una smorfia.

«Mi manchi» disse Niall.

'Anche tu'

«Posso...si, bhe. Posso abbracciarti?» chiese. Ma non finì neanche la frase che Louis si catapultò tra le sue braccia.

Forse potevano ricominciare da capo, cercare di recuperare gli anni perduti. Tutti possiamo commettere degli errori. E Louis sapeva che infondo neanche lui era un santo. Gli occhi di Niall lo guardavano, ed erano sinceri mentre gli parlava. Spesso ci facciamo prendere dalle nostre paure, dai rancori, da qualsiasi cosa che possa ferirci, e smettiamo di credere nelle persone solo per difenderci. Ma ora che suo cugino lo stringeva così forte, come se avesse paura che scappasse o che fosse solo frutto della sua immaginazione. Louis capì che il loro rapporto non si era rovinato, era ancora lì nelle parole non dette. Ma era lì. E in quella stanza loro stavano dando la prova che il loro legame era forte, come tutti dicevano.

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