Prince {Hyunlix}

dixlgv द्वारा

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Hyunjin è il gendarme più fidato della famiglia reale e la guardia del corpo personale del principe Felix, l'... अधिक

Intro
Incipit
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
EPILOGO

Capitolo 21

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dixlgv द्वारा

Furono minuti interminabili, quelli. L'attesa di scoprire l'esito dell'operazione di Chan e dello stato attuale di Minhyun rendevano infinito quell'aspettare, seduti nella piccola e fin troppo luminosa saletta d'attesa. Poco prima di radunarsi tutti lì, il medico aveva fatto loro una veloce visita e, oltre a un grande turbamento, fortunatamente non avevano nient'altro. Hyunjin aveva una ferita sul braccio dovuta allo sparo che fortunatamente non lo aveva colpito del tutto e se l'era cavata con un paio di punti e nel giro di qualche settimana sarebbe guarito.

Felix si sentiva molto arrabbiato con lui, le sue azioni lo avevano ferito veramente tanto, ma una parte di sé non riusciva a smettere di preoccuparsi per lui e per ciò che inevitabilmente, sarebbe potuto succedere. Al solo pensiero, si sentiva morire. 

C'era silenzio, di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiata diretta anche se con la coda dell'occhio non lo aveva mai perso neanche per un istante.

Hyunjin, che era seduto al suo fianco, non aveva mai mosso un muscolo e stava fissando un punto indefinito del pavimento come se si fosse addormentato ad occhi aperti. La sua testa era un vortice di pensieri, non riusciva a togliersi dalla mente quelle immagini. Aveva avuto modo di affrontare Minhyun e adesso il terrore di aver ereditato anche solo una minima parte dei suoi disturbi, era un pensiero che lo tormentava. Inoltre c'era anche il fatto della mamma e del papà, che lui non aveva neanche mai visto.

Gli sembrava di essere in un film, era tutto così tremendamente irreale e si chiedeva poi, perché a lui?

"L'operazione è riuscita, nonostante sia stata difficile. Il proiettile era sceso molto in profondità, però il vostro amico è fuori pericolo. Deve smaltire l'anestesia ma già domani potrete vederlo." disse il dottore appena entrato nella stanza.

"E Minhyun?" chiese Jun, che li aveva accompagnati lì.

"Gli sono stati somministrati dei calmanti, lo terremo qui qualche giorno poi sarà trasferito in una struttura privata che potrà occuparsi di lui in modo più mirato e diretto, i suoi disturbi sono rari. O meglio, singolarmente non sono rari ma trovare una persona che soffre di: asperger, borderline, bipolarismo e schizofrenia, in più guidato da un innaturale odio verso qualcuno, serve una cura più mirata in una struttura che potrà seguirlo a 360 gradi, h 24 e 7 giorni su 7." rispose il medico.

Fu l'unico momento in cui Hyunjin distolse lo sguardo dal pavimento.

Cadde nuovamente il silenzio più totale. Jeongin era seduto sulla sedia con le gambe incrociate e la nuca poggiata contro la parete, aveva tirato un profondo sospiro di sollievo nonostante però il suo sguardo fosse rimasto fisso sulla porta. Jisung era al suo fianco e gli teneva la mano. Sapeva quanto per lui dovesse essere tutto molto difficile da vivere. Changbin e Seungmin erano in piedi appoggiati con la schiena contro il muro, in attesa mentre Minho era uscito per parlare con suo padre.

Poco lontani, Felix e Hyunjin erano seduti isolati da tutti. Felix continuava a lamgiargli degli sguardi mentre Hyunjin era tornato nella posizione iniziale, ma stavolta con gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani.

"Hai intenzione di parlarmi o continuerai a guardarmi finché non mi sciolgo?" aveva chiesto Hyunjin.

Felix lo guardò ancora. In un primo momento non rispose, poi però si abbassò per guardarlo "Come stai?" chiese.

Hyunjin alzò lo sguardo su di lui, domanda inaspettata, non seppe come rispondergli. "Scosso, credo. Non lo so, nella mia mente ci sono molti pensieri." mormorò.

Felix girò il corpo verso di lui, gli prese le mani e lo costrinse a fronteggiarlo "Lo sai che puoi parlarmi, qualsiasi cosa ti passi per la testa, me la puoi dire. Non è necessario affrontare tutto da solo, ci sono io qui con te." gli disse ed era una frase che gli aveva ripetuto spesso. Aveva preso ad accarezzargli le guance poco prima di avvicinarsi e unire le loro fronti "Ma ricordati che sono incazzato nero con te, idiota." disse poco prima di allontanarsi da lui con un broncio.

Hyunjin sospirò, effettivamente aveva agito in modo del tutto sprovveduto e avrebbe potuto anche evitare inutili spargimenti di sangue, se non avesse agito così forse non sarebbero stati in ospedale con Chan, se avesse escogitato un altro piano, magari andando direttamente dalla polizia con le prove, probabilmente adesso le cose non sarebbero così. Abbassò lo sguardo, voleva solo proteggere le persone che amava e invece le aveva esposte ancora di più, si sentiva tremendamente in colpa.

"Però non è del tutto colpa tua, ricordati anche questo." mormorò Felix poco prima di tirarlo a sé in un abbraccio.

"Chan è quasi morto per proteggere Jeongin e, cazzo, ti ha puntato la pistola alla tempia, Felix... mi sono sentito morire." mormorò.

Felix si accigliò "Adesso capisci il motivo della mia rabbia? Capisci come mi sono sentito quando mi sono svegliato stamattina e tu non c'eri? E immagina come mi sono sentito quanto ho sentito lo sparo. Hyunjin, mi si è fermato il cuore per mezzo secondo. Per mezzo secondo sono quasi morto." rispose.

Hyunjin aveva gli occhi in lacrime, se era la colpa quella che voleva fargli sentire, ci stava riuscendo. Lo abbracciò forte posando una mano sulla sua nuca e l'altra sulla schiena "Dio, Felix... mi dispiace..." mormorò.

Felix ricambiò l'abbraccio, accarezzando la sua pelle e facendo attenzione al suo braccio "Però non è successo nulla. Chan è vivo, tu sei vivo e io sono vivo." rispose.

"Poteva morire. E potevi morire anche tu." ribatté Hyunjin.

"E anche tu! Ma è finito tutto, stiamo bene e anche Chan starà bene." tagliò corto Felix poco prima di stringerlo più forte.

Hyunjin rimase in silenzio, aveva sul serio un disperato bisogno di riposare e di svegliarsi da quell'incubo. L'unica cosa positiva era la perenne presenza di Felix.

"Dai, forse è meglio se riposate. Non lontano da qui c'è una pensione, vi ho prenotato delle camere così appena sapete qualcosa di Chan potete raggiungere l'ospedale senza problemi." esordì Jun guardando tutti i presenti, Minho rientrato da pochi minuti. Erano tutti a dir poco devastati.

"No, se Chan si sveglia voglio essere qui per prenderlo a manate finché non guarisce quell'idiota." tagliò corto Jeongin.

Minho lo guardò accennando un sorriso, si aspettava una risposta del genere e con quel tono ma sapeva che quel comportamento passivo aggressivo serviva a mascherare la sua preoccupazione. Si avvicinò a Jun e gli posò una mano sulla spalla "Grazie di tutto, se siamo qui e stiamo tutti bene è soprattutto grazie a te." poi si rivolse a Jeongin "Chiamaci non appena sai qualcosa, ok?" chiese Minho.

Jeongin annuì, quindi il gruppo se ne andò e rimase solo nella saletta adesso deserta e fin troppo silenziosa.

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Si erano divisi in due auto, Jun aveva preso con sé Felix e Hyunjin mentre Minho aveva con sé Jisung, Seungmin e Changbin. Questi ultimi, per tutto il tempo, non avevano fatto altro che bisticciare sulla musica da mettere alla radio.

"Se non la finite giuro che quel telefono ve lo faccio mangiare." disse Minho lanciando uno sguardo tagliente verso i due tramite lo specchietto. Si sentiva quasi come un padre con i suoi bambini e sentiva come se fosse sempre stato tutto normale.

"Ok, ma Lady Gaga io non la voglio sentire!" di lamentò Seungmin.

"E io non voglio sentire gli Abba!" si lamentò ancora Changbin azionando poi l'iconica Poker Face di Lady Gaga

Seungmin subito la bloccò e mise Lay all your Love on Me degli Abba.

Changbin di nuovo la bloccò facendo partire ancora una volta Poker Face.

"No basta, mi avete rotto il cazzo." disse infine Jisung spegnendo la radio e girandosi verso di loro "Secondo me se scopate vi sintonizzate e trovate un compromesso."

Changbin e Seungmin sgranarono gli occhi, le gote improvvisamente rosse e calde.

E di lì, il viaggio proseguì nel più religioso silenzio.

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"Il re e la regina sanno qualcosa di ciò che è successo?" aveva chiesto Hyunjin seduto al fianco di Felix sul sedile posteriore.

Jun alzò un sopracciglio guardandolo tramite lo specchietto "Non ancora. Solo che Minhyun è in ospedale a causa di un discontrollo." rispose.

"E perché non sono qui? Nel senso, se avessi un figlio e ricevessi la notizia che è ricoverato in ospedale, correrei subito da lui." ragionò Felix a voce alta.

Jun lo guardò tramite lo specchietto. Non era un ragionamento sbagliato, il suo, anzi, era del tutto normale e umano pensare una cosa del genere "Sapete, il re e la regina non vivono a palazzo." disse.

Hyunjin alzò un sopracciglio, ecco spiegato perché non c'era nessuno, neanche la servitù.

"Quando successe la tragedia, la regina è caduta in uno stato di depressione molto profondo e si è ammalata. I medici le hanno consigliato il mare, l'aria è diversa lì, le avrebbe fatto bene, quindi sono andati nella loro seconda casa. Loro conoscevano i problemi di Minhyun, sapevano che era diverso dagli altri bambini e sapevano anche che portarlo con loro, sarebbe stato deleterio per la salute della madre." raccontò Jun.

"Lo hanno abbandonato..." sussurrò Hyunjin.

Jun sospirò "In un certo senso. Minhyun rimase alla villa principale con la sua balia e qualche guardia, di lì ha iniziato a peggiorare. Aveva iniziato a immaginare cose, parlava da solo, anzi, litigava da solo ed era finito spesso in ospedale a causa di vari discontrolli. Il re e la regina lo hanno sempre saputo, la balia del principe li teneva costantemente aggiornati. È per questo che anche oggi, loro non sono qui. Lo considerano come un capriccio." continuò.

"Ma Minhyun non ha mai preso dei medicinali?" chiese Felix.

"I medicinali li prendeva ma da quando ha scoperto che Hyunjin è vivo, ha smesso di prenderli. Ecco il perché dell'ultimo discontrollo, se avesse avuto in corpo i calmanti, probabilmente le cose sarebbero finite diversamente." rispose.

Hyunjin si sentiva in colpa e in pena per Minhyun, se era diventato così era anche colpa sua "Lo hanno abbandonato a sé stesso a causa mia."

"Cazzate. È colpa sua, solo e soltanto sua. Ha provato a ucciderti, cavolo! Se c'è da escludere chi ha colpa in questa storia, quello sei tu. Smettila di darti colpe che non hai o mi fai incazzare ancora di più. Sono il re e la regina che lo hanno lasciato da solo e che hanno alimentato il tutto. Dovevano affrontarla in un altro modo e curarlo subito, sono stati negligenti." borbotto Felix arrabbiato.

Jun lo guardò, erano parole forti ma aveva ragione.

"L'unica colpa che hai è quella di essere scappato senza dirci nulla, aver pensato di poter chiudere la questione da solo e avermi lasciato da solo." aggiunse Felix.

Hyunjin girò il capo verso di lui e gli prese la mano "Scusami." mormorò poco prima di baciargli il torso. Era un'azione che Hyunjin prima di quel momento non aveva mai fatto e che fece sorridere Felix. Nei suoi occhi, poté leggere tutta l'angoscia che in quel momento Hyunjin stava provando, vedeva che stava male e che era profondamente dispiaciuto.

Jun diede loro un veloce sguardo, il modo in cui si guardavano a vicenda e in cui le loro mani si cercavano per stringersi. Sorrise, tornando a guardare la strada.

.
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Le luci erano troppo forti per i propri occhi indolenziti dalla stanchezza. Provò a chiuderli, le gambe ancora incrociate sulla sedia e la nuca poggiata contro il muro. I propri pensieri non lasciavano spazio a nient'altro se non a Chan e al terrore di perderlo. Si sentiva così vuoto al solo pensiero.

Si stava rendendo conto che senza Hyunjin era riuscito ad andare avanti e gestire la lontananza, la presenza di Felix e tutto il resto; ma Chan? Non era sicuro di riuscire ad andare avanti senza di lui, senza la sua presenza a sostenerlo e a tenergli anche solo compagnia. In poco tempo era diventato veramente troppo importante.

Aprì gli occhi, adesso puntati verso la porta che affacciava sul corridoio, non c'era anima viva.

"Stupido idiota." borbottò.

Era arrabbiato con lui per avergli salvato la vita, per aver agito da eroe. Perché lo aveva fatto? Si chiedeva. In realtà non immaginava neanche quanto Chan tenesse a lui.

"Ehi." una voce lo richiamò e volse lo sguardo nuovamente verso la porta. C'era un ragazzo col camice bianco, non aveva mai visto il suo volto prima ma sembrava molto giovane "Vuoi vedere il tuo amico?" chiese.

Jeongin annuì subito, alzandosi di scatto e raggiungendolo.

Il ragazzo ridacchiò "Divertente." disse cominciando a camminare.

Jeongin ebbe l'occasione di leggere il suo nome sul badge Jung Wooyoung.

"Appena lo vedrò, di divertente ci saranno solo le manate che gli darò, a quella testa di cazzo." borbottò Jeongin poco prima di seguirlo.

Wooyoung rise "Aspetta che guarisca magari, nel frattempo potresti dargli un bell'abbraccio, che ne dici? Non troppo forte mi raccomando altrimenti potrebbe sentire dolore, l'operazione che ha subito è stata molto delicata."

"L'unico dolore che sentirà sarà quello del mio calcio sul suo culo, eccome se lo sentià." borbottò ancora Jeongin e Wooyoung rise di nuovo.

"Sai, qualche mese fa il mio fidanzato ha fatto un incidente in moto ed è finito in ospedale con una gamba fratturata e una commozione cerebrale. Gli avevo detto di non esagerare con la velocità ma ti pare che mi ha ascoltato? Ovviamente no, quel cretino di San si crede di gomma e pensa di essere immortale, a quanto pare. Quando sono arrivato ero talmente incazzato che l'unica cosa che volevo fare era prenderlo a ceffoni per non avermi dato retta, ma appena l'ho visto sono scoppiato a piangere come un bambino." gli raccontò Wooyoung.

Jeongin lo guardò, sapeva che sarebbe finita così anche per lui, non sapeva il perché o forse lo sapeva ma non voleva dare ascolto a quel sentimento che lottava per uscire allo scoperto.

Probabilmente si stava innamorando di lui e al solo pensarci, si sentiva strano.

"Chan però non è il mio fidanzato. E poi, perché mi hai raccontato questa cosa?" chiese.

"Perché la tua rabbia è dovuta alla preoccupazione. Non sei arrabbiato con lui, sei preoccupato per lui. Deve essere molto importante per te." rispose Wooyoung.

Jeongin gli sorrise "Ne ho già uno di strizzacervelli a casa, non me ne serve un altro." disse sarcastico.

Però dovette ammettere a sé stesso che Wooyoung aveva ragione.

L'infermiere accennò un sorriso, quel ragazzo era divertente "Sei proprio un bel tipetto." si limitò a dire, fermandosi poi davanti alla porta chiusa "Mi raccomando, con cautela."

Jeongin annuì, poi fece un piccolo inchino di ringraziamento e aprì la porta e, vedendolo lì, sveglio, con lo sguardo adesso incastonato nei propri occhi, tutte le proprie ansie e paure caddero improvvisamente, lasciando spazio a una leggerezza mai provata.

"Stupido idiota bastardo cretino imbecille coglione non farlo mai più mi hai capito testa di cazzo?" iniziò non appena fece mente locale, fiondandosi su di lui e tirandogli un pugno, non forte, in pieno petto.

Chan si aspettava una razione così, ma non appena lo guardò di nuovo, vide i suoi occhi riempirsi di lacrime.

"Cazzo Chan!" imprecò poco prima di abbracciarlo "Non farlo mai più." ripeté.

Chan lo strinse forte al proprio corpo "Non ti libererai di me così facilmente, piccoletto." rispose.

♤♤♤

QUANTO MI PIACCIONO QUESTI DUEEEE e Jeongin sempre delicato :)

E non potevo non mettere Wooyoung con accenno a Woosan, non possono mancare nelle mie storie ;)

+ credo proprio che la mia prossima stesura sarà una jeongchan :) ovviamente il tema della storia sarà sempre azione/avventura/mistero perché mi piacciono un sacco. E fu così che Alice scrisse un giallo :)

vabbé, appena avrò qualcosa di concreto, vi dirò <3

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