Ogni volta che ti guardo rimango
incantato dai tuoi occhi, c'è
dentro il mio lieto fine.
21 marzo
« Ti vuoi dare una calmata?» mi riprende Scarlett, sistemandomi la giacca.
« Facile parlare per te! Non sei tu quella che si sta sposando» la rimbecco, nervoso come non mai.
« Sbaglio o eri tu quello dall'ottimo autocontrollo? Usalo» mi tira un pugno sul petto, sistemandosi le ciocche di lunghi capelli rossi che le cadono davanti al viso.
Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
« Adrian, parliamoci chiaro!» mi si piazza davanti, guardandomi furiosa « Sono la tua migliore amica ed è compito mio dirti quando ti comporti come un idiota. Ti stai sposando con l'amore della tua vita! Fleur ti aspetta di là, vestita di rosa e bella come un angelo. Lo desideri da centinaia di anni e finalmente ci sei. Ce l'avete fatta».
Si volta, mentre noto che si asciuga con il polso l'angolo dell'occhio.
« Stai davvero piangendo per me?» ridacchio, prendendola in giro, ma custodendo le sue parole.
« Sei il mio migliore amico, ti ho visto stare male senza di lei e ora che... che vi state per sposare... sono davvero felice per voi. In tutto il Regno, nessuno avrebbe mai scommesso in tutto questo. Spero che la vostra storia sia di esempio per tutti» mi abbraccia « Non sei un mostro, Adrian. Sei innamorato, e i mostri non si innamorano».
« Ti voglio bene, Scarlett» ammetto.
« Anche io, tranne quando fai lo stronzo» risponde, facendomi sorridere « E ora muoviti, Fleur ha già aspettato fin troppo».
Capisco che non allude al matrimonio, ma a qualcosa di molto più antico di noi.
Ad un amore che non conosce il significato del tempo.
Un amore che ha atteso per troppo tempo.
Deglutisco, incamminandomi lungo il viale che porta alla cerimonia.
Prendo un profondo respiro, cercando di non morire d'infarto da un momento all'altro.
Sarebbe comico per un vampiro morire il giorno del suo matrimonio.
Mi dirigo verso l'altare, posto nel parco più grande di Vampiria.
Fleur ama la natura e ho deciso di fare la cerimonia all'aperto, dove i ciliegi fanno da padroni.
La sto sposando.
Sto sposando l'amore della mia vita.
Seduti in prima fila, su delle sedie, ci sono Irlanda, intenta a tenere d'occhio Summer, che gioca con dei piccoli vampiri, Derek, che la osserva incantato, e affianco a loro Kate e Chris, che battibeccano come sempre.
Ad un tratto Irlanda alza lo sguardo su di me.
« Grazie biondina» le dico col labiale.
« Mi ringrazierai più tardi, vampiro sfigato. Ora pensa a sposarti» ridacchia lei.
Le rivolgo di nascosto un dito medio, che però nota.
Mi fa l'occhiolino, appoggiandosi contro Derek, che le mette un braccio sulle spalle.
« Logi!» urla ad un tratto, vedendo che il suo drago sta per polverizzare un vampiro che gli ha tirato la coda.
Gli invitati sobbalzano, mentre Chris si sbatte una mano in fronte e Kate ride.
Quando tutti si sono accomodati, vedo Derek alzarsi e dirigersi verso l'ingresso del parco.
« È arrivata, Adrian» mi sussurra Kate, sorridendo.
Dopo pochi secondi, lungo il sentiero di ciottoli, compare Fleur a braccetto con Derek.
La guardo come si ammira una Dea: indossa un lungo vestito rosa con qualche sfumatura azzurro pastello.
Lungo la gonna pendono innumerevoli catene di gigli e fiori appena colti, che le adornano anche i lunghi capelli grigi e mossi, raccolti in una piccola treccia che tiene indietro i ciuffi che altrimenti cadrebbero davanti al viso.
Le guance e le labbra sono colorate di un rosa confetto, abbinato al vestito da principessa.
Un vestito che manderebbe fuori di testa persino il più sano di mente.
Il corsetto rosa scende fino alla vita, sottolineando le sue curve.
La gonna è ampia e sfuma dal rosa all'azzurro pastello e da questa pendono delle catenine di fiori freschi.
Una visione.
Ecco cos'è Fleur.
La ragazza più bella che io abbia mai visto.
Si avvicina all'altare accompagnata da Derek e, una volta che mi ha raggiunto, mi si posiziona di fronte.
Sorride, guardandomi come si guarda il per sempre.
Con sguardo sognante, pieno di aspettative, nelle quali lei mi include.
Sei bellissima, le dico nel linguaggio dei segni.
Anche tu, afferma.
La cerimonia mi sembra una dannata agonia: il tempo pare non passare e il mio unico pensiero è poterla baciare.
Quando Sammy arriva a portarci le fedi, sorrido come un ebete.
Johnny ama lavorare i metalli e ce le ha create lui personalmente.
Quella di Fleur è definita da tanti fiori e tante foglie tra loro, mentre il mio è semplice e sopra riporta una piccola scritta.
Non mi aveva detto nulla su questa piccola modifica.
Aguzzo la vista e noto che la fatina fa lo stesso con la sua.
1358.
L'anno in cui ci siamo conosciuti.
Sorridiamo entrambi, guardandoci negli occhi.
Dopo minuti che paiono secoli finalmente sento « Puoi baciare la sposa».
Prendo Fleur dalla vita e la bacio, spostandole dietro all'orecchio una ciocca di capelli.
I nostri amici ci vengono incontro, mentre Irlanda e Kate saltano letteralmente addosso alla sposa.
« Finalmente anche tu, fatina! Hai fatto sposare un vampiro, Fleur, ti renderanno santa» scoppia a ridere Irlanda.
Kate nel frattempo continua a complimentarsi con lei del vestito, che sono sicuro si sia cucita da sola.
Mentre gli invitati si dirigono verso i tavoli apparecchiati per mangiare pranzo, io mi avvicino a Fleur.
« Sei la cosa più bella che io abbia mai visto, con questo vestito» mormoro, dandole un bacio a stampo.
« Grazie» abbassa lo sguardo, imbarazzata « Adrian, io ho sempre voluto sposarmi. Ma questo non vuol dire che adesso ti amo di più. Ti amo allo stesso modo. Non vorrei che tu ti sia sentito costretto».
« Ma che dici? Non mi sono affatto sentito costretto, in particolare quando sei entrata in quel modo. Non sono come quando ci siamo conosciuti, piccola Aphrodite. Ho cambiato idea su tante cose. Cambierei idea su tutto per te. Solo per te. Sempre» ammetto, accarezzandole la guancia.
« Ti amo da sempre» alza lo sguardo su di me, guardandomi con i suoi occhioni grigi.
« Come le stelle e un po' di più» la abbraccio, stringendola contro il mio petto « Vieni, andiamo dagli altri, prima che si dimentichino chi sono i festeggiati».
Ridiamo, mentre Fleur mi prende per mano e mi porta vicino ai nostri amici, per sederci e mangiare.
« Non mi sento più i piedi» mormora Fleur, crollando sul letto, dopo esser uscita dalla doccia.
Si infila una mia maglietta e dei pantaloncini rosa, come tutti i vestiti del suo armadio, e si pettina i lunghi capelli bagnati dai quali prima ha tolto decine di fiori.
Mi guarda sorridendo.
« Che c'è?» le chiedo, sedendomi sul davanzale della finestra e sistemando un paio di suoi libri in disordine sulle scienze naturali.
« Vorrei ancora farti vedere una cosa» ammette.
« Cosa?».
« La prova che non ho mai smesso di pensare a te per nemmeno un secondo» sospira, alzandosi in piedi e sfilandosi dalle orecchie gli apparecchi elettronici, che infila nella scatolina magica che li ricarica.
Mi guarda, mentre le chiedo col labiale, sapendo che sa leggerlo « Adesso sono molti più avanzati quelli che fanno gli umani, dovrei prendertene un paio».
« Ma questi sono tuoi, ci sono molto affezionata» spiega, frugando nei cassetti che avevo fatto inserire in camera per lei.
Non la chiamo, sapendo che tanto adesso non può sentirmi, e aspetto che mi raggiunga.
Si mette davanti a me, tenendo tra le mani dei fogli logorati dal tempo, con i bordi strappati e le scritte poco leggibili.
« Quando te ne sei andato, avevo bisogno di parlare con qualcuno. Allora ho raccontato a papà tutta la nostra storia, quello che provavo e provo per te. Poi lui è morto, allora ho cominciato a confidarmi con Mallory e gli altri del villaggio. Avrei solo voluto nascondermi dopo: se la perdita di papà era stata la cosa più brutta che avessi mai vissuto, l'aggiunta di tutte le voci che si sono sparse nel villaggio mi hanno fatta andare fuori di testa» comincia, ma la interrompo.
Stai tranquilla, puoi raccontarmelo un'altra volta se ora non te la senti, le comunico.
Scuote il capo, continuando « E allora ho pensato di parlare con l'unica persona che mi avrebbe davvero ascoltata... ho cominciato scrivendoti delle lettere. Non avevano un senso preciso, ti scrivevo cosa avevo fatto durante la giornata e cosa mi passava per la testa. Non avevo bisogno di una scusa per scriverti. Mi bastava... parlarti, anche se tu non saresti mai venuto a conoscenza di quello che ti avevo scritto. Poi mamma ha trovato il quaderno sul quale scrivevo, e l'ha bruciato. Rimangono solo queste» appoggia sul letto sette lettere « Sono le sette lettere più importanti che ti ho scritto in questi seicento anni. Ogni 10 agosto in cui sono riuscita a vedere le stelle cadenti ti ho scritto una di queste lettere. A volte era nuvoloso, altre non potevo uscire dalla stanza. Ma sette anni sono riuscita a vederle».
Rimango senza parole, interrompendola « Sette è un caso?».
« No, sette è il nostro numero» risponde « Secoli fa, in questa casa, dove non avevi mai più messo piede, mi hai dato sette baci in tutto. Non è un caso, Adrian. Ce l'ha insegnato anche Auriga... è destino».
« Posso leggerle, quelle lettere?» domando.
« Se non ti annoiano si, non c'è nulla di interessante. Ti ho scritto quando è mancato papà, ad esempio. Oppure quando per un anno non sono uscita dalla stanza, perché mi sentivo sempre giudicata da tutti».
« Sai... io ogni 10 agosto che siamo stati lontani ho guardato le stelle e desiderato che tu tornassi da me. Credi che sia anche un po' merito di Auriga se ora noi ci troviamo qui, così? Di nuovo noi?» penso.
« Auriga rimarrà sempre la nostra migliore amica e chi lo sa, magari anche adesso ci sta guardando» sorride dolce.
« Non ti lascerò mai più, Fleur. Perdonami» la stringo a me.
« Perdonami anche tu per non aver amato abbastanza. Ora possiamo continuare il nostro per sempre» mi bacia piano.
E fu così, che l'oscurità perse la testa per la luce.
Angolo autrice:
ALLORA
ALLORA
ALLORA
Okay, ora mi calmo⚰️
Ehilà, eccomi tornata con la sesta parte di questo epilogo infinito🧶🌺
Ho scritto di un nuovo lieto fine e a questo punto manca solo più un personaggio: Auriga🔮🦢
E abbiamo incontrato anche due nuovi personaggi, i migliori amici di Adrian (sì, ha degli amici): Scarlett e Johnny🔥⚜️
In un'altra favola li conoscerete meglio, lo prometto🎀🕸️
Ma torniamo al capitolo: Adrian è agitato e la sua migliore amica tenta di calmarlo, essendo l'unica che può tenere tenere a bada quella testa calda oltre Fleur🦇🩰
Ho impiegato anche molto bella descrizione di come Adrian vede Fleur: in questa storia i POV del vampiro sono stati pochissimi e non vi ho mai svelto come la vede🧸☕
I pensieri di Adrian sono un vero e proprio mistero per tutti, ma un giorno lo capiremo meglio🎭🌪️
Sugli anelli c'è inciso un anno: ✨1358✨
Scoprirete ben presto quanto è fondamentale quella data🎻🏰
Infine, la sera, Adrian e Fleur si trovano nella loro casa❄️☄️
Fleur custodisce delle lettere che ha scritto anni e anni prima, per Adrian, anche se lui non le ha mai ricevute👀🫐
Ci sono moltissime cose non chiare, ma prometto che avrete una risposta a tutto🗝️🌪️
Vi anticipo però, che per un po' non riuscirò a pubblicare su wattpad dopo la fine di Irlanda⚜️🔥
Ho deciso di prendermi marzo per fare una totale revisione (perché ne ha parecchio bisogno) e poi comincerò con la stesura del nuovo romanzo💜🕸️
Qualcuno ha già anche capito di cosa si tratta...🧶🌺
Sapete che prima di pubblicare una storia ho bisogno di almeno una ventina di capitoli pronti, ma quest'estate ho davvero un sacco di tempo per scrivere⛸️🎨
L'attesa varrà la pena, ve lo prometto🏰
Intanto noi ci rileggiamo domani con ringraziamenti e ultima parte di Epilogo, per la quale non esiste un quiz🔮
Capirete domani il perché🕸️
Torno a bermi una tisanina🧸☕
A domani ☄️
Bye🖤