Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di...

By Tecla_Moon

6.8K 540 556

Storia completa✔️ In Groenlandia, nella città di Nuuk, fredda, sempre innevata, dove l'unico colore è il bian... More

Cast
TrailerBook
1. I love my new family!
2. Why you hate me?
3. The anger
4. What are friends?
5. Happy birthday!
6. Weakness
7. You help me
8. A destroyed book, a burning pain
9. you set my heart on fire
10. Stop it, plese.
11. I can't breathe!
12. Stay with me.
13. Are you jelouse?
14. I'm his girlfriend
15. Joe
16. shaky emotions
17. New Year's
18. Eyes
20. Kiss me
21. Micky

19. Hidden secrets

197 17 6
By Tecla_Moon

Else, 17 anni.

Era scomparso. Erano passati tre anni da quando avevo scoperto il suo segreto, e tutte le singole notti piangevo, incolpandomi per non aver capito cosa lui provasse. Ma ora era troppo tardi.

Quel segreto era stato svelato, la maschera di porcellana era caduta e si era frantumata in mille pezzi. "Aiutami a incollare i frammenti" cercava di dirmi come se fosse un richiamo. Ma non potevo.

Non potevo permettere che ogni cosa tornasse come prima, che lui continuasse a nascondersi.
Così lui ha cominciato a starmi lontana, più di prima per quanto fosse possibile. La mattina scompariva, la sera non c'era mai, e se tornava, lo faceva solo di sera tardi.

Mi mancava parlare con lui, anche delle cose più stupide. Mi mancava il mio Liam, per quanto cercassi di recuperare il nostro rapporto. Lo sentivo perso. Perso nell'oblio tra i comuni mortali ed i morti.

La mia anima cercava con tutta se stessa la sua, ma l'unica cosa che riusciva a scovare era un buio tenebroso dove l'unica luce che ancora brillava era il mio cuore per lui.

Aveva ricominciato a fumare, e per quanto poco lo vedessi, l'unica cosa che gli trovavo in bocca era una sigaretta accesa. Aveva cominciato ad ascoltare il silenzio, come anche io avevo fatto.

Ed era strano, trovarsi vicini, seduti sulla stessa panchina, in giardino guardando la neve scendere in silenzio, senza respirare, senza dire assolutamente nulla.

Però ciò mi bastava per sentirlo un pò più vicino, per ricordargli che io c'ero, e che prima o poi lui sarebbe riuscito a cucire quelle ferite e quei tagli che si ritrovava dentro, ma anche sulle braccia.

Avrei voluto disegnargli delle stelle colorate lungo quei tratti rossi fuoco. Avrei voluto baciate ogni singola parte delle sue braccia per fargli passare il dolore. Ma ciò non era possibile quando lui era lontano.

Dove andava ogni sera? Dove stava tutto il giorno? Queste erano le domande che mi ponevo ogni singola mattina. L'unico momento in cui potevo vederlo era di pomeriggio, mentre sgattaiolava velocemente fuori da casa con un giubbotto di pelle.

Come anche quel pomeriggio.

Mi accostai dietro la porta, e come sempre, Lory e Harry non erano a casa per motivi di lavoro. Scorsi la sua figura vicino alla porta di entrata mettersi il suo solito giacchetto di pelle, con velocità.

I suoi due occhi azzurri per qualche secondo puntarono nella mia direzione, così mi scostai velocemente sperando che lui non mi avesse visto.

La sua mascella scolpita fu come una lama al petto, quando si girò di profilo per scivolare fuori dalla porta con agilità. Ma i giorni e gli anni in cui mi aveva tenuta fuori dalla sua vita erano finiti.

Aspettai qualche secondo, giusto il momento di sentire la sua macchina nera accendersi per poi guardare fuori dalla finestra sparire con essa. Corsi fuori, infilandomi il giubbotto e feci una cosa avventata.

Le cose stupide possono portare a dei grandi risultati no? Andai nel vialetto che proseguiva lungo casa di Evelyn, aprii la sportiera della macchina, che per fortuna era ancora aperta, e salii subito.

La patente non l'avevo. Non avevo mai guidato una macchina, e molto probabilmente non ne ero neanche capace, ma avevo memorizzato i passaggi da fare per accenderla, accellerare e frenare. Semplice no?

No, neanche per il cavolo. Però la curiosità era troppa.

"La tua curiosità un giorno ti ucciderà, Else."

Mi ritornarono in mente le parole di Lory quando avevo cercato di guidare una moto per la prima volta ed ero finita contro l'albero. Nulla di preoccupante...mi ero solo rotta una gamba.

Ma questa volta dovevo farcela. Misi le mani sul volante, feci un respiro profondo e incrociando il mio sguardo con lo specchietto sorrisi dolcemente.

- Posso farcela. -

Bisbigliai tra me e me. Accesi la macchina, misi il piede sulla frizione e successivamente sull'acceleratore seguendo la stradina che portava verso la città.

Strinsi la mascella cercando di restare calma, seguii la macchina nera di Liam che sfrecciava da una parte all'altra, detra, sinistra, destra e nuovamente sinistra. Questa parte della città non l'avevo mai vista.

Era del tutto nuova per me, e più lui accellerava la macchina più io contavo i secondi che passavano. Erano passati venti minuti, e la sua macchina continuava a girare, finché all'improvviso si inserì in un vialetto con all'esterno dei cespugli che non mi facevano vedere nulla dell'interno.

La strada era ancora asfalto, quindi non era un vialetto che portava ad una casa. Allora cosa diavolo era? Ormai il sole era calato ed era quasi ora di cena. Entrai lentamente anche io dentro a quel vialetto, ma ciò che mi ritrovai davanti era da lasciar a bocca aperta.

Il parcheggio davanti a me era quasi occupato da tutte le macchine, sgranai gli occhi alla vista di ciò che mi ritrovavo davanti. Lasciai la macchina lì, dove capitava, scesi sbattendo lo sportelli con il cuore in gola e le mani che tremavano.

Davanti a me c'era una folla di gente accalcata tra loro, che circondavano degli striscioni. Delle piste enormi mi fecero venire i brividi lungo tutto il corpo, dove due macchine erano pronte alla partenza.

L'odore che c'era nell'aria era di Alcool, droga e soldi. Esattamente questo. Una ragazza che si trovava sulla pista aveva in mano una pistola.

Una pistola cazzo.
Okay, forse ora è il momento di andare.

Ma il mio istinto era così forte da sovrastare ciò che la mente mi diceva. Così seguii la figura di Liam che si immischiava in mezzo alla massa, mentre chiaccherava con un uomo.

All'improvviso uno sparo nell'aria mi fece sussultare, i miei passi si incollarono al suolo e tutto sembrò volteggiare. Corsi verso di Liam, lo afferrai per il giubbotto strattonandolo e quando lui incrociò il mio sguardo, i secondi che passarono furono ore.

Le sue sopracciglia si aggrottarono, la sua mascella di irrigidì e si morse le labbra socchiudendo gli occhi.

- Cosa cazzo ci fai qui? Sei impazzita!?-

Urlò affondando le mani dentro la carne del mio braccio e stritolando il mio polso.

- Io sarei impazzita? Ti rendi conto in che luogo sei finito? Andiamo a casa, forza!-

Urlai tirandolo per il braccio ma non si mosse neanche di un millimetro.

- Il tuo amichetto non se ne può andare da qui, abbiamo un'accordo, e se se ne va i suoi soldi andranno a me, piccola.-

Liam lanciò un'occhiataccia all'uomo dietro di lui.

- Soldi? Ma che cazzo ti salta per la testa, Liam!-

- Cosa cazzo salta per la testa a te, non dovresti nemmeno essere qui! Non è un posto per te.-

Gli diedi una spinta facendolo barcollare all'indietro.

- Allora cos'è questo, eh? Un posto per te?!-

- Senti, vattene da qui. Non ti immischiare nei miei cazzo di casini, regina dei ghiacci.-

Esclamò puntandomi un dito contro il volto.

- E ora levati dal cazzo.-

Continuò incrociando le braccia al petto e aspettando che io indietreggiassi. Ma il tempo in cui scappavo dai casini erano finiti.

- No, non me ne vado da qui.-

- Ho detto vattene!-

Urlò strattonandomi verso il parcheggio.

- Ho detto di no!-

Ribbattei.

- Hey amico, è il tuo turno. Chi vuoi portare con te in macchina?-

Chiese un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color smeraldo toccandogli la spalla. Da quanto ne sapevo era un ragazzo che veniva a scuola con noi. Erano forse tutti impazziti?!

- Else, sei sempre uno splendore.-

Sussurrò non appena si accorse della mia presenza puntando i suoi occhi nei miei. Liam lu fuminò, prima di riflettere sulla sua domanda.

- Non posso lasciarti qui.-

Esclamò lui, guardandosi intorno.

- Tu vieni in macchina con me.-

Non riuscii neanche a decifrare quelle parole che la sua mano agile mi si racchiuse attorno al polso, che venne strattonato verso la pista.

Continue Reading

You'll Also Like

28.2K 1K 29
Noemi è laureata in ingegneria meccanica a Bologna, la sua città natale; si è appena trasferita a Monaco, dove i suoi genitori si incontrarono per la...
32.2K 884 31
Trama Melissa,27 anni spirito ribelle e indomito ,nel pieno dalla sua seconda laurea in economia e gestione aziendale affoga nell'insoddisfazione . D...
56.5K 2.2K 58
Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due inte...
1.1M 32K 94
Kimberly Morgan è una ragazza gentile, simpatica, testarda come poche, e a dir poco bella. Suo fratello ritenendola troppo innocente per la vita crud...