steal my girl||JJ Maybank

נכתב על ידי DeniseGranger

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Non sempre gli opposti si attraggono: spesso, coloro che più ci assomigliano, sono il nostro posto nel mondo... עוד

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נכתב על ידי DeniseGranger

CHAPTER 9
"ASHLEY CERCA SEMPRE DI ESSERE PERFETTA PER TUTTI"

STEAL MY GIRL
stagione 1












Poco dopo, i cinque Pogues, arrivarono allo Chateau e, velocemente, ognuno di loro abbandonò il Twinkie, per poter entrare nella dimora.
Quando i ragazzi furono all'interno, ognuno di loro prese a fare un'attività: JJ e Ashley, per esempio, andarono in cucina, poiché, il primo, sentiva la necessità di farsi un panino.

-Non penso che, quel pane, sia buono- borbottò Ashley, appoggiandosi al tavolo, mentre, JJ, continuava, con impegno, a comporre il suo panino al burro d'arachidi e muffa.
-Lo so, mia cara! Tolgo le parti andate a male! E, per di più, la muffa fa bene...è un organismo naturale- esclamò il ragazzo, prima di girarsi verso la bionda, con il proprio panino stretto tra le mani.

-Mia cara? Ho per caso un'età compresa tra i sessanta e gli ottant'anni?- domandò la ragazza, alzando lo sguardo quando, JJ, si avvicinò a lei.
-Beh se un'anziana sexy, se vuoi saperlo- ridacchiò il biondo, mentre, Ashley, portava le proprie braccia intorno al collo del ragazzo.

-E se è JJ Maybank a dirmelo- borbottò lei, con un sorriso, portando il ragazzo ad avvicinare il suo viso a quello della bionda.
-Saresti alludendo al fatto che, pure io, sia sexy?- domandò, ironicamente, mentre Ashley rispondeva con "forse".

Il loro momento, però, venne rovinato dall'entrata di Pope che, dopo essersi sbattuto una mano sul viso, avvisò di, sue testuali parole, "smetterla di flirtare e andare in soggiorno, per aprire ciò che avevano trovato!".

I due biondi, dopo essersi scambiato uno sguardo divertito, seguirono il genio in soggiorno dove, ad attenderli, vi erano Kie e John B.
-Che avete fatto, fin ora, in cucina?- borbottò, confusa, Kiara, osservando i due biondi che, in risposta, dissero in contemporanea:"un panino?".

-Ah quindi quello è un panino? Pensavo fosse una nuova forma di vita aliena- esordì Pope, facendo scoppiare a ridere Ashley che, però, tornò subito seria, a causa dello sguardo che Kie le aveva lanciato.
JJ, di canto suo, prese a mangiare il panino, finché, effettivamente, non si rese conto che, forse, Ashley aveva ragione: quel panino era immangiabile.

Così, sotto gli sguardi attenti dei suoi amici, lo sputò nel cestino.
-Ma come J? La muffa non ti piaceva così tanto, perché, parole tue, definita un organismo naturale?- si fece beffa di lui, Ashley, battendo il cinque a Pope che, al suo fianco, non la smetteva di ridere.

-Smettila di beffeggiarti di me, Ash!- si lamentò il biondo, guardando i due amici, finché, Kie, non richiamò la loro attenzione con "bambini? possiamo tornare a John B?".
Il moro, notando, finalmente, tutti gli occhi su di lui, aprì la busta dove, al suo interno, riuscì a trovare un foglio piegato.

-Wow- sussurrò Ashley, ammagliata, quando il foglio venne riaperto: era una mappa.
-La X indica il tesoro- esordì Pope, portando la bionda ad esclamare "adesso siamo una ciurma!".

-Ehi JB...c'è qualcos'altro, all'interno della busta- disse Kie, puntando lo sguardo verso la busta aperta.
Il ragazzo, di conseguenza, tirò fuori l'oggetto che si mostrò essere un registratore.

-Che cos'è?- borbottò, confuso, il biondo, mentre, Ashley, rispondeva con "è un registratore J".
John B, non attendendo un minuto, fece partire la registrazione e, in pochi secondi, la voce del padre, riempì la stanza.

-Caro passerotto...Odio dire "te l'avevo detto", ma l'avevo fatto e tu hai dubitato del tuo vecchio. Ho il sospetto che tu abbia ancora i sensi di colpa per la nostra ultima litigata, ma non crogiolarti: neppur io mi aspettavo di trovare la Merchant. So che hai avuto tutte le ragioni per insultarmi...d'altronde: non sono stato il miglior padre del mondo. Spero che, adesso, tu stia ascoltando, con me, questa registrazione, in una casa in Costa Rica. Se, invece, così non fosse, la mappa serve proprio a questo: li si trova il relitto della Royal Merchant. Se mi dovesse succedere qualcosa, porta a termine ciò che ho iniziato. Cerca l'oro, ragazzo. Ti voglio bene passerotto, anche se non l'ho sempre dimostrato...Ci vediamo dall'altra parte-

Quando la registrazione giunse al termine, i Pogues si guardarono in religioso silenzio, finché, JJ, non decise di aprire bocca.
-Cazzo ce l'ha fatta! Stava cercando la Royal Merchant e l'ha trovata!- festeggiò il biondo, prima di notare gli sguardi che, gli amici, gli lanciarono.

-Ti dispiace, JJ?- borbottò, infastidita, Kie, portando il ragazzo ad abbassare lo sguardo.
Quel silenzio stava, lentamente, logorando tutti i Pogues: nessuno di loro sapeva cosa dire o fare...sembrava tutto così sbagliato.
All'improvviso, però, il telefono di qualcuno prese a squillare e, sorprendentemente, fu proprio quello di Ashley.

La ragazza, confusa, estrasse il telefono e, notando il nome di sua madre sul display, alzò lo sguardo verso i suoi amici.
-Scusatemi ragazzi, ma mia madre mi sta chiamando...- borbottò la bionda, guardando, in particolare, Pope e John B che, a differenza degli altri due, sapevano bene i suoi problemi familiari.

-E allora? Dille di richiamarti più tardi! Dio Ashley...John B ha appena scoperto la verità su suo padre e tu te ne esci fuori così?- esordì Kiara, passandosi una mano tra i capelli, in maniera fin troppo nervosa.
-Kie lo so, non è colpa mia! Mia madre non mi ha mai chiamato, deve essere successo qualcosa- continuò a difendersi la ragazza, ma, ciò, peggiorò il pessimo umore di Kie.

-Perché non vai direttamente a casa, per risolverli? Così non dai fastidio a noi veri amici che cerchiamo di aiutare JB- attaccò, nuovamente, la ragazza, finché, la bionda, declinò la chiamata, con il cuore dolorante, a causa delle parole velenose a lei riservate.

-"Noi veri amici"? Oh mio dio...Kiara Carrera, la Kook per eccellenza, pensa, oramai, di potersi definire la vera amica di un Pogues? Sei qui da pochi anni Kie e non sai niente di nessuno di noi! Non sai niente di JJ, Pope o John B...figurati se sai qualcosa di me- sibilò la ragazza, perdendo, oramai, le staffe della propria pazienza: quando Ashley veniva ferita, cercava sempre di ferire di più.

Il silenzio cadde, ahimè, tra i presenti, finché, Ashley, non decise di spezzarlo nuovamente.
-Però sai su cosa hai ragione? Devo tornare a casa, così da risolvere i miei problemi- disse, ripetendo le parole della Kook, prima di prendere ed uscire dallo Chateau, sotto i richiami di John B e Pope.

La ragazza, nel momento in cui mise piede fuori dalla porta, iniziò a correre, lasciando velocemente lo Chateau e, in particolare, i suoi amici.
John B provò a correre dietro la bionda, ma Pope lo bloccò per un braccio, obbligandolo a guardarlo.

-Pope che cazzo fai? Ashley è appena fuggita- esordì il moro, inviperito, mentre JJ e Kie guardavano la scena.
-Sai meglio di me, John, che Ash ha bisogno dei suoi spazi: se vai adesso da lei, quasi sicuramente, se la prenderà con te- gli spiegò, con calma, Pope...d'altronde, lui, conosceva così bene Ashley.

John B, dopo essersi passato una mano sul viso, puntò il suo sguardo verso la colpevole di tutta quella sceneggiata: Kiara.
-Io non so cosa tu stessi pensando Kiara, va bene? Non ne ho la più pallida idea! Però sai cosa penso io? Che Ashley abbia ragione: tu non sai niente di lei- continuò John B, infastidito, con uno sguardo che, se avesse potuto, avrebbe incenerito la Kook.

-JB non volevo ferire Ashley, lo sai...Ero solo infastidita dalla sua poca serietà- si giustificò la ragazza, cercando di trovare le parole corrette: non voleva far infuriare, ancor di più, il moro.
-Tu ne eri infastidita? È Ashley, dio! Noi tutti amiamo la sua capacità di rendere le situazioni meno pesanti! La conosco da così tanti anni e fidati: se a me avesse dato fastidio, lei avrebbe smesso...Ashley cerca sempre di essere perfetta per tutti- esordì John B, avvicinandosi a Kie che, in risposta, distolse lo sguardo dal moro.

-Se pensi di poterti comparare ad Ashley, allora sappilo Kie: hai perso in partenza- e, con quest'ultima frase, John B lasciò i suoi tre amici, per rinchiudersi nella propria camera.
Nel mentre, Ashley, aveva raggiunto il suo piccolo paradiso, nonché una spiaggia poco frequentata da chiunque: fin da piccola, difatti, la bionda si rifugiava in quel luogo, mentre i suoi genitori litigavano animatamente a casa.

Quando la bionda si sedette sulla sabbia, lasciò che le sue lacrime avessero il via libera per impregnarle il viso: si stava odiando così tanto in quel momento.
Odiava il fatto di aver ferito Kie. Odiava se stessa per essersi ridotta in quelle condizioni. E odiava aver abbandonato John B, con il proprio dolore.

Si sentiva egoista, eppure non riusciva a tornare indietro.
Con le mani leggermente tremanti, la bionda recuperò il suo telefono e, velocemente, digitò il numero di sua madre.
-Oh dio Ashley, finalmente! Si può sapere perché non mi hai risp...- esordì la madre della ragazza, preoccupata, prima che, la figlia, la fermasse.

-Perché mi hai chiamato?- domandò sicura, cercando di asciugare le proprie lacrime con la mano libera.
-È da qualche giorno che, oramai, non ti fai più viva in casa- le spiegò la madre, facendo infuriare la bionda.

-Sono stata fuori casa per mesi! E, solo adesso, ti chiedi dove io possa essere? Dio, sei così patetica- riuscì a dire la ragazza, prima di sospirare e, in qualche modo, calmarsi.
-Bada a come parli, Ashley Jane...sono pur sempre tua madre- esordì la donna, offesa, a causa dell'aggettivo con cui, la figlia, l'aveva descritta.

-Ho smesso di avere una madre, quando ho compiuto nove anni...dovresti saperlo- e, con quest'ultima frase, la ragazza chiuse la chiamata, non permettendo alla madre di dare spiegazioni.

Ashley rimase lì, seduta sulla sabbia, con le lacrime che, lentamente, avevano ricominciato a inondarle il viso, quando, improvvisamente, una figura non si sedette affianco a lei: JJ.
-Capisco perché vieni qui...È proprio un bel posto- borbottò il ragazzo, tenendo lo sguardo puntato verso il mare.

-Che ci fai qui, J?- domandò la ragazza, confusa, girandosi verso il suo amico che, concentrato, osservava la distesa d'acqua dinanzi a lui, illuminato dal sole calante.
-Pensavo che la mia migliore amica avesse bisogno della sua presenza preferita- esordì il biondo, prima di osservare la sua amica:-Tranquilla...so che non ne vuoi parlare: rimaniamo in silenzio, finché non vuoi andartene, va bene?-

La bionda, sentendo quelle parole che, per molti, sarebbero risultate sciocche, non riuscì a trattenere un leggero sorriso e, prendendo alla sprovvista il ragazzo, cinse le sue braccia sul collo del biondo, abbracciandolo.

Il biondo, ridacchiando, strinse la ragazza a se, finché, lentamente, non l'allontanò, per pulirle il viso dalle poche lacrime rimaste.
Rimasero li, ad osservarsi, con il tramonto che faceva da scenografia.
-Sai cosa sto pensando?- domandò, improvvisamente, JJ, senza distogliere il suo sguardo da Ashley che, in risposta, scosse il capo:-Che mi sembra proprio il posto perfetto per fare sesso!-

-Sai cosa penso io, invece?- borbottò la bionda, seriamente, prima di scoppiare a ridere e dire:-Penso che tu sia un'idiota-.
JJ non riuscì a non sorridere, mentre osservava la ragazza, dinanzi a lui, così radiosa e, al contempo, così fragile.
Eppure era sempre così bella.

***

La mattina successiva, Ashley, si ritrovò, insieme ai suoi amici, sull'HMS Pogue: la notte, come si buon pensare, l'aveva passata a casa di Pope.
Difatti, concluso il pomeriggio in riva al mare, JJ aveva ben capito che, la ragazza, aveva la necessità di passare una sera con il suo migliore amico.

Pensate la felicità di Heyward, quando, aperta la porta, notò il viso della sua "figlioccia":era quasi al settimo cielo.
Con Kie, invece, aveva risolto quella stessa mattina, nel momento in cui aveva messo piede sulla barca: la riccia, difatti, l'aveva stretta tra le sue braccia, implorando di perdonarla.
Ashley che, durante la serata, aveva sbollito la sua "rabbia", perdonò quasi subito la ragazza.

Risolti i conflitti creati, i Pogues, si sdraiarono sui posti della barca, cercando di prendere il sole (e con "I Pogues", intendo Kiara e Ashley).
Ashley, come spesso capitava, poggiò la testa sulle gambe di JJ, mentre, quest'ultimo, giocava con i suoi capelli.

Improvvisamente, però, il momento di pace venne rovinato, a causa del passaggio di un motoscafo.
-Quello è il miglior motoscafo del mondo!- esordì il biondo, ammirando il veicolo, per poi osservare Ashley:-Costerà minimo duecento mila dollari-

-Siamo nati nelle famiglie sbagliate- borbottò Pope, prima di essere bloccato da Kiara che, ovviamente, aveva riconosciuto i proprietari del motoscafo: Sarah e Topper.
-Oh no...È la principessa kook- bofonchiò Ashley, mentre la riccia urlava:"non fingere di non averci visto stronza".

-Non posso proprio vedere quella Cameron- esordì, improvvisamente, Kie, quando i due Kooks si furono allontanati.
-Non dirlo a me- concluse la conversazione la bionda, prima di chiudere gli occhi e tornare a bearsi del sole.





SPAZIO AUTRICE
Ho dato, per queste settimane, l'ultima interrogazione!! Questo vuol dire che, per ora, sono una donna libera (in realtà tornano a tartassarmi dal 19, ma va bene lo stesso)
però non parliamo di me: raccontatemi un po' come sta procedendo la vostra vita
Ovviamente mi scuso per aver pubblicato il capitolo con tale ritardo, ma, purtroppo, la situazione a scuola è estenuante
Spero che, comunque, vi sia piaciuto!!
-Denisegranger

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