Destroyed Angels || Larry Sty...

By -Withoutdreamss

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Louis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
SEQUEL

Capitolo 6

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By -Withoutdreamss

Louis si svegliò di soprasalto, aveva avuto un incubo, stava tremando, l'incubo ancora vivido nella mente. Si strinse le coperte al petto e guardò la stanza, non era la sua, ma la ricordava. Era quella che Niall aveva preparato per lui. Si guardò in giro era solo, dal piano di sotto si sentivano delle voci ovattate. Aveva freddo, tanto freddo nonostante stesse sudando. Qualcosa non andava. Cerco di ricordare cosa fosse successo, come era arrivato lì, chiuse anche gli occhi cercando di ricordare. Ma nulla sembrava ritornare nella sua mente,nulla tranne le parole di quella bionda. Oh, quelle parole non le avrebbe dimenticate così facilmente, anche perché Harry era un bravo attore, aveva fatto bene la parte dell'amico. Louis si chiedeva,perché tutte le persone che si avvicinavano a lui gli mentivano? Perché doveva vivere sempre nelle bugie delle persone? Si prese la testa tra le mani, voleva spegnere il suo cervello, spegnere tutto, spegnere il mondo andare via. Lui non voleva più vivere,perché era lì? Era lì perché lui non aveva il coraggio di farla finita. Ora l'unica cosa che voleva davvero, era tornare a casa, andare nel suo posto speciale e restare lì fin quando i pensieri, i ricordi non smettessero di torturarlo. Infondo lui voleva solo un po' di pace. Era chiedere troppo avere un po' di pace dopo quattro anni? Si lo era. Lui meritava tutto, era stato cattivo, lo meritava. Si accascio a terra le ginocchia al petto,le mani ancora nei capelli che li tiravano con forza, voleva farsi male, voleva farsi del male in modo da superare il male che sentiva dentro, che lo logorava ogni giorno.

«Basta,basta, ti prego», sussurrò, continuando a tirare i suoi capelli, gli occhi stretti e le lacrime a rigargli il viso.

Voleva alzarsi, scappare da quella casa, lui non voleva vedere quei ragazzi che in questi giorni gli avevano dato sorrisi e speranze false. Falsi. Erano tutti falsi. Harry era falso. Louis credeva che tutto potesse riniziare, andare avanti, lasciare che il passato scivoli via dalla mente e lasci spazio a cose nuove, cose belle, ma si sbagliava. Il suo passato, i sensi di colpa lo perseguitavano.

Passò l'ora successiva nella stessa posizione, e anche quella dopo e quella dopo ancora. Nessuno sembrava ricordarsi di lui in quella stanza. Dopo essersi calmato si alzò lentamente, doveva andare via di lì. Così mise le sue scarpe e senza neanche asciugarsi il viso,scese le scale e corse alla porta. Ma la fortuna non era dalla sua parte perché Zayn lo vide.

«Ehi,Louis sei sveglio» disse il moro avvicinandosi.

Louis annuì e continuò il suo percorso verso la porta, voleva uscire, ne aveva bisogno.

«Dove vai?» chiese Zayn confuso vedendo il ragazzo avvicinarsi alla porta. «Niall ed Harry saranno qui tra poco. Aspettali».

Ma Louis non voleva aspettarli, non voleva vedere Harry e non voleva vedere Niall. Per questo scosse la testa e allungò una mano verso la maniglia della porta, ma Zayn non sembrava della sua stessa opinione.

«Cazzo, Louis non uscire non ho voglia di rincorrerti e tanto meno di sentire Niall infuriarsi» disse il moro annoiato.

Louis si girò verso Zayn, da quando era lì per la prima volta fece incontrare i loro occhi. Zayn alla vista della faccia del più piccolo sussultò. Grandi lacrime rigavano il viso di Louis, le sue guance rigate e rosse, gli occhi azzurri chiari rispetto al solito blu, rossi e acquosi. Zayn si sentilì una merda, Louis stava piangendo e lui non l'aveva capito. Si avvicinò cauto al ragazzo, pensando a dove fosse finito Liam e il suo buon senso quando serviva. Cosa si fa quando hai davanti un ragazzo con un pozzo di problemi e in lacrime? Di certo lui non lo sapeva.

«Vuoi dirmi perché stai piangendo?». Prontamente Louis scosse la testa e si rigirò, pronto ad uscire. «Aspetta Louis, non puoi uscire così» mormorò il moro.

Louis fece incontrare di nuovo i loro occhi, non voleva fare scenate, non voleva farsi vedere in quello stato, voleva solo andare nella sua stanza fare una doccia e rifugiarsi nel suo letto e farsi distruggere dai ricordi. E fù per questo che mimò un 'per favore'' a Zayn. Che al movimenti delle labbra del più piccolo sgranò gli occhi, e come inerme annuì. Louis approfittò della situazione e scappò nel suo dormitorio.

La casa dei ragazzi distava solo 10 minuti dal campus. Così decise di camminare più lentamente possibile, in modo da calmarsi e ritrovare la sua stabilità. Sperò che Liam non fosse in camera. Se il castano era lì, avrebbe riempito Louis di domande, ed ora lui non era in vena di domande. Adorava Liam, ma spesso diventava assillante, si preoccupava troppo di tutti.

Mentre camminava si guardò in giro. Il campus a quell'ora era pieno di ragazzi, ragazzi della sua età, ragazzi più grandi, ragazzi spensierati. Louis non ricordava più quand'era stata l'ultima volta che era stato così spensierato e felice come quei ragazzi. Forse, chi lo sa, la metà di loro finge di essere felice, e sono più incasinati di lui. Non ricordava neanche quand'è che la sua vita fosse diventata questo gran casino. In quattro anni aveva fatto tante cose, per la maggior parte brutte.

Si guardò ancora in giro, ora molto più calmo di quando aveva lasciato la casa, e le parole di Zayn ritornarono. 'Non uscire non ho voglia di rincorrerti e tanto meno di sentire Niall infuriarsi'. Questa era la conferma che la bionda non aveva mentito, e che davvero lui era un peso per i ragazzi e suo cugino. Eppure non era stato lui a chiedergli di diventare loro amico, ad accoglierlo in quella casa e nella loro vita. Louis corrugò la fronte. Perché lui non era stupido, ma in quel momento si sentiva così. Avevano fatto tutto da soli. Ed ora dicevano che lui era un peso.

Quando entrò nella stanza, quella ,era vuota e sospirò di sollievo. Prese il suo cellulare e apri un nuovo messaggio.

A: Papà
Grazie per avermi scaricato a tuo nipote.
Sappi solo,che il mio odio per te cresce a dismisura ora più che mai. Me la pagherai.

Mandò quel messaggio, forse era un po' infantile farlo, ma doveva. Suo padre doveva sapere che lui lo stava odiando per averlo spedito lì. L'odiava per quello che gli aveva fatto. L'odiava perché lui gli aveva mentito. L'odiava perché non c'era mai per lui. L'odiava perché l'aveva spedito come si fa con una lettera un pacco dal altra parte, si era liberato di lui. A detta sua 'Non so più che fare con te, Louis' ma non capiva che Louis voleva solo attenzioni e un po' d'amore. Gli era rimasto solo lui. E lui l'aveva mandato via.

Niall ed Harry, dopo le lezioni andarono a svolgere una faccenda, ed ora si avviavano verso casa. Quando il telefono di Niall iniziò a suonare. Il biondo,che era alla guida, accettò la chiamata e mettendola in vivavoce, senza neanche vedere chi fosse.

«Niall».

Riconobbe subito quella voce, era quella di sua madre. Erano giorni che la donna lo chiamava e lui non l'aveva mai degnata di una risposta,perché sapeva già cosa volesse e lui non aveva voglia di ascoltarla blaterare stronzate.

«Mamma» rispose sbuffando.

«Ti sei degnato a rispondere» disse la donna. Inconsapevole che il ragazzo avesse risposto solo perché non aveva visto il suo nome. «Tuo cugino come sta?» chiese, ma non era realmente interessata.

«Tranquillo» rispose Niall,senza aggiungere altro.

«Mi raccomando non farti trascinare nei casini che fa,mi hai capita?»

L'avversione che sua madre avesse per Louis non era una novità per lui. La donna aveva sempre espresso la sua opinione su suo nipote. Diceva che Louis era selvaggio, incivile, un teppista senza speranze. Ma se per lui l'avversione di sua madre nei confronti di Louis non fosse una novità, per Harry che era seduto al suo fianco lo era. Il riccio lo guardò confuso. E Niall sapeva che questa chiamata avrebbe solamente portato altre domande da parte di Harry e dei ragazzi. Forse la situazione gli stava, leggermente, sfuggendo di mano.

«Mamma sei in vivavoce, ed io non sono solo. Sto guidando», disse Niall agitandosi sul sedile.

«Stai guidando?» chiese sua madre dall'altro lato,alzando la voce.

«Si,mamma» rispose Niall.

Ed ecco un'altra cosa che i ragazzi non sapevano, e non dovevano sapere, assolutamente. Se non chiudeva quella chiamata in più fretta possibile sua madre avrebbe detto più cose di quanto avrebbe dovuto.

«Ti ho detto che non devi guidare. Devi prend...» la donna non finì perché Niall la interruppe bruscamente.

«Sii, si lo so» disse in fretta. Il riccio al suo fianco era ancora più confuso e non gli toglieva gli occhi di dosso. «Mamma non sono da solo, possiamo riparlarne?» chiese, sperando che per una volta nella sua vita sua mamma lo ascoltasse.

«James,non mi interessa. Ascoltami,ok? Tieniti alla larga da Louis e da quei suoi comportamenti da psicopatico» sputò la donna mettendo più disprezzo possibile in quelle parole.

«Mamma!» la richiamò il ragazzo, lanciando sempre più occhiate verso Harry che sul suo viso si leggeva davvero la confusione più totale.

«Cosa? Cosa?» urlò la donna. «Non ti ho spedito laggiù per nulla. Devi costruire il tuo futuro non fare il badante di Louis» continuò urlando.

«È tuo nipote, come puoi parlare di lui così?» disse Niall frenando all'improvviso, perché quella conversazione che tanto aveva evitato era arrivata, è lui non era solo in quella dannata macchina.

«È solo il figlio di mio fratello, che è fin troppo buono con lui. Quello che ha fatto in questi anni non è accettabile, lo sai vero?» disse ancora sua madre.

«Louis ha fatto quello che fatto solo per colpa vostra» sputò ora in preda alla rabbia.

«James non dare la colpa a me,sai» ora l'avversione di sua Madre nei confronti di Louis stava davvero prendendo il sopravvento. «Io ti ho avvertito, se fai casini e centra Louis, tu torni qui. Immediatamente» urlò prima di chiudere la chiamata.

«Fanculo!» urlò Niall lanciando il telefono nei sedili posteriori.

Harry guardava Niall con la bocca aperta, non sapeva che doveva fare , non sapeva cosa dire. Ora però,voleva sapere di più su Louis e su quello che aveva combinato in quegli anni. Niall abbassò la testa sul volante, non voleva dire nulla. Odiava sua madre, ed era anche per colpa sua se lui era scappato da Mullingar.

«Ti prego..» sussurrò,alzando i suoi occhi per incontrare quelli confusi di Harry. «Non chiedere. Io...io vi spiegherò tutto» disse con un filo di voce.

Ed Harry non potè che annuire, perché vedere la sconfitta negli occhi di Niall era una cosa nuova per lui. Ma ora le domande nella sua mente si erano raddoppiate, ed ora più che mai voleva sapere. Aveva fame di quelle informazioni.

Quando rientrarono a casa, Niall corse subito da Louis. Ma quando aprì la porta, il letto era disfatto, le coperte erano a terra insieme alla felpa che Louis indossava. Era confuso,aveva detto a Zayn di controllare suo cugino e di non farlo andare via. Così scese giù per trovare il moro e chiedergli a quale fottuto gioco stesse giocando.

«Zayn» urlò scendendo a due a due le scale. «Dov'è Louis?»

Quando Louis aveva chiuso la porta ed era andato, Zayn era rimasto a fissarla per un bel po'. L'immagine del più piccolo ancora vivida nella mente. Louis da quando era arrivato non aveva mai dimostrato emozioni, a parte l'indifferenza se quella la consideri un emozione. Aveva trovato la forza di chiamare Liam e dirgli tutto, e il castano lo aveva rassicurato che Louis fosse lì con lui. Dopo si era messo sul divano,pensando a quanto fosse accaduto, agli occhi di Louis che erano chiari, acquosi e rossi, le lacrime che rigavano il suo viso. Si maledì con se stesso perché non aveva controllato il ragazzo non più di una volta da quando Niall ed Harry erano andati alle lezioni. Quindi non sapeva cosa avesse sconvolto Louis. Ed ora che Niall urlava il suo nome, in preda all'ira lui non sapeva come spiegarsi e cosa effettivamente dirgli.

«Cazzo, ma mi rispondi» disse Niall mettendosi davanti al moro.

«Lui...è al dormitorio con Liam» disse Zayn, senza neanche guardarlo.

«Zayn, hai una faccia di merda. Che ti è successo?» disse Harry.

«Io...» Zayn venne interrotto dalla porta di casa che si aprì, per rivelare un Liam sconvolto.

«Louis è scappato» disse con il fiatone.

Niall sgranò gli occhi e guardò Liam. Che cazzo era successo mentre lui non c'era? Era mancato per quattro ore. Aveva lasciato Louis che dormiva tranquillo,nonostante avesse un po' di febbre, ma era tranquillo. Cosa cazzo gli stava nascondendo Zayn. Posò subito gli occhi sul moro che si torturava le mani.

«Io, non lo so. Niall è sceso le scale stava per andare via ed io ho cercato di fermarlo..ma lui.. Niall lui stava piangendo, singhiozzando. Mi ha guardato negli occhi e mi ha mimato un per favore. Non sapevo che fare ed ho chiamato Liam. Non so cosa sia successo...lo giuro» disse tutto d'un fiato Zayn

«Cristo! Zayn dovevi chiamarci» urlò Harry.

«Lì non ti ha detto dove andava?» chiese Niall sedendosi.

«No, lui è solo corso via. Ho provato ad andargli dietro, ma, cazzo se corre quel piccoletto» disse Liam storcendo la bocca.

«Vuole stare da solo» sussurrò Niall. «Lui fa sempre così,ogni volta», disse più a se stesso che ai ragazzi che lo guardarono confusi.

«Credo che sia arrivato il momento di dirci tutto, Niall» disse Harry risoluto. «E non accetto scuse. Chiaro?» disse sputando tutte le parole con rabbia.

«Volete sapere tutto?» chiese Niall.

«Tutto» sottolineo Zayn.

«Ok vi dirò tutto».

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