Glimpse of Hope

By Artvmary

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Nadine Morris, da quando ha memoria non è mai riuscita ad esternare ciò che aveva dentro, un blocco assurdo l... More

author's note
info+TW
prologo
1. Raggi di sole
2. Tre moschettieri
3. Volare
3.1 Lust
4. fascino o paura?
5. Pretend
6. Us
7. Strawberry
8. Chaos
10. The two of us, under the same sky (1)
11. Like Modigliani's paintings (2)
12. A bond that will never break
13. this is the last time
14. wounds and wine

9. Run away with me

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By Artvmary


"Got me wondering, I'm wondering if I'm on your mind"
- Loveeeeeee song by Rihanna

Nadine's Pov

Penso che il mio cuore abbia smesso di battere. Quel rumore assordante mi rimbomba nelle orecchie, sento le mie mani tremare e il fiato mancarmi.

Trevor ha appena sparato un colpo a vuoto e tutti si sono bloccati.

Da quando ha una pistola?

«Pierce, non ti conviene fare il furbo con noi, lo sai» sputa l'uomo davanti a lui.

I suoi uomini si sono fermati e stanno circondando Trevor, Kyle e Dylan.
Sissy è dietro di loro, un uomo la tiene dal braccio e le tappa la bocca.

Sento una presenza dietro di me e non ho neanche il tempo di girarmi che una mano mi tappa la bocca, mentre un braccio mi circonda la vita bloccandomi con la schiena contro il corpo dell'uomo dietro di me.

Provo a muovermi ma niente, non c'è nessun modo per fargli mollare la presa.

«Non me ne frega un cazzo di quello che dici» ringhia Trevor.

L'uomo ghigna e inclina la testa.
«Sai che appena lo verrà a sapere sarete tutti nei guai vero? Tu e le tue buttane che ti porti in giro» ci indica col capo, continuando a ghignare.

Trevor assottiglia gli occhi. Dylan accanto a lui ha gli occhi spalancati e Kyle ha lo sguardo perso nel vuoto.

«E chi abbiamo qui» sorride l'uomo avvicinandosi a Sissy.
«La figlia degli Stewart eh, un bel bocconcino direi» mette due dita sotto il suo mento per guardarla meglio.

Kyle si è irrigidito e sta stringendo le mani in un pugno. Lui non si è girato a guardare ma Sissy sì, e lo sta cercando con lo sguardo.

Provo a dimenarmi ma la presa dell'uomo dietro di me si fa più ferrea.
«Non muoverti così tanto bambolina, dovrò usare le maniere forti sennò» sussurra al mio orecchio.
Mi irrigidisco quando sento qualcosa di duro toccarmi il sedere.
«In quel caso potrai dimenarti quanto vuoi e ti lascerei urlare solo per godermi la tua voce piena di piacere»

Un conato di vomito mi si blocca in gola. Ho la pelle d'oca e il cuore mi batte velocemente.
Non può star succedendo veramente.

Strizzo gli occhi e quando li riapro incontro lo sguardo di Trevor, mi guarda con un'espressione indecifrabile.

Lo vedo stringere la presa sulla pistola.
«Lasciale stare Bruce, non sono con noi»

L'uomo, che sta ancora davanti a Sissy, inizia a ridere.

«Oh davvero? Perché sembrava proprio di sì quando questa bella bambolina prendeva a calci il mio socio» dice ironico, facendo spallucce.
«Mi sarò sbagliato» si rigira e torna davanti ai ragazzi.
«In questo caso sarei più che felice di portarle con me e passare una bella serata, voi siete d'accordo ragazzi?» domanda ai suoi scagnozzi che ghignano e annuiscono.

«Lasciale andare Bruce» dice Kyle. Per la prima volta lo sento parlare stasera.
Sissy lo sta fissando e sono sicura che anche lui sente il suo sguardo bruciargli addosso.

«Oh Clemlor, che onore sentire la tua voce, finalmente ti sei risvegliato bella addormentata?» sorride Bruce.
Kyle sbuffa.
«Bella battuta, lasciale andare ora. Non sono loro che vuoi»
«Oh lo so, ma loro vogliono voi» ghigna.
«Il che rende tutto molto più divertente, soprattutto quando lo riferirò al capo»

Capo?
Quindi non è lui che comanda? Non ci sto capendo nulla.

In lontananza si sento delle sirene della polizia e spalanco gli occhi.
Oh no.

Dylan è l'unico a non aver parlato ancora, ha le mani strette a pugno e la vena del collo sporgente.

Sposto lo sguardo su Trevor e lo vedo farmi un cenno verso la pistola che ha in mano. Alzo un sopracciglio per poi spalancare gli occhi e annuire.
Trevor sorride e si schiarisce la gola.

Nel frattempo mi volto verso Sissy ancora bloccata dalle spalle da uno degli uomini.

Cerco di farle capire che dobbiamo fare qualcosa e lei annuisce.

Le sirene sono sempre più vicine e il cuore mi batte velocemente.

«Capo sbrighiamoci stanno arrivando» dice l'uomo dietro di me.

Bruce si gira a guardare nella nostra direzione e mi squadra a testa ai piedi.

«Questo bocconcino si agita troppo, vero Max?» chiede Bruce ghignando.
«Le vuoi così movimentate le tue buttane Pierce?» chiede alzandogli il mento con la pistola.
Si abbassa alla sua altezza per stare faccia a faccia.

Nonostante Trevor sia molto alto, quest'uomo lo supera di qualche centimetro.

Trevor ha un'espressione indecifrabile in viso, non si riesce a captare nessuna emozione.

«Sì Bruce, mi piacciono molto movimentate, ma questo dovresti già saperlo» sorride. «A proposito come sta Eveline?»
Bruce spinge la canna della pistola sulla gola di Trevor.
«Pierce, non giocare col fuoco» ringhia.

Trevor sposta lo sguardo su di me e schiocca la lingua.
«Qualla lì non riuscirebbe a farmelo alzare neanche se volesse» dice.
«L'altra invece è così pazza che probabilmente mi ucciderebbe senza accorgersene» indica Sissy col capo.
«Lascia andare tutte e due, vediamocela tra di noi»

«Le terrò per me» dice Bruce, facendo segno all'uomo che tiene Sissy di spostarsi e venire accanto a noi.

Kyle ha lo sguardo basso e non si è ancora mosso.

Bruce si allontana da Trevor, mettendosi davanti a tutti e tre i ragazzi.

Le sirene sono così vicine che potrebbero spuntare delle pattuglie della polizia da un momento all'altro.

Suppongo che anche i ragazzi se ne siano accorti perché il suono è veramente forte ora.

«Allora-»

In un secondo i ragazzi si guardano e i due uomini che tenevano Kyle e Dylan sono a terra, Bruce ha una pistola puntata alla testa.

Max e l'uomo che tiene Sissy hanno allentato la presa su di noi e sono pronti ad attaccare Trevor.

Incrocio lo sguardo di Sissy e annuiamo contemporaneamente.

Alzo la testa velocemente e colpendo il mento di max per poi tirare un calcio all'indietro colpendogli le parti basse.

Suppongo ora non sia eccitato questo verme schifoso.

Max si piega coprendosi la parte colpita e io finisco tirandogli una ginocchiata sul naso.
Diciamo che guardare i ragazzi lottare per scherzo in istituto è servito a qualcosa.

Sorrido e Guardo Sissy, ha buttato a terra l'uomo in un secondo.

Mi giro verso Trevor, Dylan accanto a lui ci fa segno di raggiungerli. Kyle per la prima volta sta guardando Sissy.

«Pierce, alla fine le volevi queste due buttane eh? Non ti conviene fare quello che stai pensando. Sai che finiresti i grossi guai, molto più grossi di quelli in cui sei ora» ringhia Bruce.

Trevor fa un cenno ai ragazzi e noi li raggiungiamo.

«Fanculo Bruce»

Kyle allunga una mano verso Sissy e proprio quando lei sta per aggrapparsi, uno sparo riecheggia nell'aria.

Si sentono persone urlare ovunque.

«PIERCE SEI MORTO» urla Bruce, a terra con la gamba sanguinante.

Esce molto sangue e solo a vederlo la mia testa inizia a girare. Delle mani mi si appoggiano sulle spalle.
«Dobbiamo correre Nadine» dice Dylan dietro di me.
Annuisco.

Trevor è ancora davanti all'uomo.

«Trevor?» chiedo a Dylan.
«Ci raggiunge tranquilla»

Iniziamo a correre per il vicolo accanto al locale.
Kyle e Sissy sono più avanti di noi, Dylan è davanti a me.

Ho il cuore che rischia di uscirmi dal petto e il fiato corto.
Continuo a correre ma guardo indietro, Trevor non c'è.

Perché Dylan e Kyle non lo aspettano? Lo siamo lasciando qui?

L'eco di un'altro sparo riecheggia tra le mura del vicolo.
Sgrano gli occhi e rallento.

Trevor.

Se gli succede qualcosa sarà colpa nostra, noi l'abbiamo lasciato solo.

Dylan è ormai molto più lontano, a malapena riesco a vedere Sissy e Kyle.

Mi fermo.
Cosa posso fare?
Non posso tornare indietro, se hanno sparato a Trevor uccideranno anche me.

Risposto lo sguardo dietro di me e vedo una figura correre ed avvicinarsi.
Ti prego.

Il buio del vicolo non aiuta, a questa distanza non lo riconosco.

Fa che sia Trevor, fa che sia Trevor.

«Ragazzina corri» urla.

Il mio cuore perde un battito.
È lui.

Mi raggiunge e mi prende dal braccio trascinandomi.

«Dobbiamo correre stellina, non abbiamo tempo da perdere»
Corriamo e sento dei passi dietro di noi, la polizia ci sta inseguendo.

«Cazzo» sbotta Trevor, guardandosi intorno.
«Che cazzo vi è saltato in testa?»

«Volevamo solo aiutare» dico, cercando di incanalare più aria possibile.
Stiamo correndo ma i poliziotti dietro di noi sono ancora vicini.

Trevor mi tira da un braccio e finiamo in un piccolo spazio nel muro accanto a dei bidoni della spazzatura.

Siamo praticamente attaccati uno di fronte all'altro, in questo spazio ristretto i noi respiri si uniscono e il suo mi arriva dritto in viso.

I passi si fanno più vicini e io porto una mano sulla bocca, provando a regolare il respiro.

Spero che il buio del vicolo ci aiuti a seminarli.

«Avranno girato a sinistra andiamo» urla un agente.
«Dividiamoci»

I passi si allontanano e l'unico rumore che sento ora, sono i battiti del mio cuore.

«Non avete aiutato un cazzo» sussurra Trevor.
«Avete rischiato di morire, che cazzo avevate in testa? Volevate fare le paladine e salvarci?»

Alzo la testa e punto i miei occhi nei suoi.

A questa distanza nonostante il buio, riesco a vedere il taglio sullo zigomo e il labbro spaccato.

«Volevamo solo aiutare Trevor» dico in un sussurro.

Sono stanca, le mani mi tremano e la testa mi gira.

L'effetto dei drinks che io e Sissy abbiamo bevuto è svanito, e l'adrenalina di tutto quello che è appena successo sta scomparendo.

«Vi siete messe nei casini ora, solo per dei capricci. Non potevate farvi i cazzi vostri?»

Appoggio la testa al muro dietro di me e chiudo gli occhi.

«Sei sempre così fastidioso? Stai zitto» dico.
«Anzi non voglio neanche vederti ora» apro gli occhi. «Mi giro e quando gli agenti smetteranno di passare raggiungeremo gli altri»

«No-»
Le gambe mi cedono, Trevor mi blocca per non farmi cadere a terra.

«Ragazzina?»
«Mi gira la testa» mormoro.
«Stai ferma e non muoverti allora, hai bevuto?» chiede, tenendomi dalle braccia.
«Zitto» mi giro dandogli le spalle, impresa ardua perché lo spazio è veramente poco.
«Solo qualcosa con Sissy, ma non penso sia quello»

Lo sento muoversi dietro di me e ora che ci penso, girarmi è stata una pessima idea. Pessima.

Non avevo messo in conto che le nostre gambe prima si toccavano e che, girandomi, il mio sedere sarebbe stato a contatto con il suo bacino.

Di male in peggio.

Sospiro e appoggio la fronte al muro. Prego solo che non se ne accorga e che tutto questo finisca presto.

«È normale. Con tutta questa corsa e l'alcool che hai bevuto, ti gira la testa. Respira e concentrati su altro»
Annuisco, con gli occhi chiusi.

Provo a sistemarmi meglio per non toccarlo e sperare che i brividi che sento scompaiano, ma  finisco per toccare qualcosa che non avrei mai voluto.

Lo sento irrigidirsi dietro di me e io faccio lo stesso.

Che qualcuno mi salvi perché in questo momento uscirei e andrei sola a farmi arrestare dalla polizia.

«Stellina forse è meglio se stai ferma» sussurra dietro di me.
«Sto solo provando a sistemarmi meglio» sospiro, sento l'eco del mio cuore nelle orecchie.

«Oh lo so, ma non ti sta riuscendo bene mi sa» sento le sue mani spostarsi sui miei fianchi e il mio cuore perde un battito.

«Sono sicuro però, che staresti proprio comoda qui sopra» il mio sedere è ancora vicino al suo bacino e non ci vuole un genio per capire a cosa si riferisce.
«So che vorresti provarlo ma non mi sembra il momento adatto, per quanto eccitante possa essere sbatterti conto il muro con la polizia che ci insegue» sento il suo fiato sul collo.
Trattengo il fiato.

Più voglio stare lontana da lui, più ci ritroviamo in situazioni del genere.

«Sarebbe più eccitante farmi uno di quegli agenti e sono sicura che finirei prima di quanto ci impiegherei se lo facessi con te» dico. «Sempre che tu riesca a farmi finire»

Sento il suo petto tremare.

Sta ridendo?

«Questa tua boccuccia non si stanca mai di rispondermi vero?» la sua presa sui miei fianchi aumenta, sento il mio sedere aderire completamente al suo bacino.

Strabuzzo gli occhi, provando a concentrarmi su altro e non sul calore che ha praticamente avvolto il mio corpo.
«Preferirei stare zitta, ma tu non riesci a non sparare cavolate ogni secondo» ribatto.

«Dico solo la verità» lo sento ghignare accanto al mio orecchio.

Altri passi si fanno più vicini e io mi trattengo dal rispondergli.

Fate finire quest'agonia vi prego.

«Sparpagliatevi, non possono essere lontani, controllate le auto infondo alla strada» dice un'agente continuando a correre.

Qualcosa vibra dietro di me.
«Cazzo»
«Dylan mi sta chiamando» sussurra.
«Rispondi»
«Grazie al cazzo Nadine»

Alzo gli occhi al cielo e un piccolo sorriso mi spunta sulle labbra.
È proprio un coglione. Sembrano le risposte che davano i miei amici in istituto.

Il cuore mi si stringe al ricordo di quei momenti, chissà cosa stanno facendo adesso.

«Dylan» risponde Trevor.
«Sì...sì è con me..li abbiamo visti, stanno girando e tra poco controlleranno le auto....sì ...arriviamo»
Stacca la chiamata e rimette il cellulare in tasca. L'altra sua mano è ancora ferma sul mio fianco.

«Che dice?» domando.
«Sono in fondo alla strada, vicino al parcheggio» si sporge per guardare oltre il muro.
«Ci aspettano accanto alla macchina»
Annuisco e giro il viso per guardarlo.

«Come facciamo a superarli senza farci vedere?»
Sta ancora controllando il vicolo quando si volta a guardarmi.
«Corriamo» fa spallucce.

Apro la bocca scioccata.
La fa così semplice?

«Non c'è nessuno ora, se usciamo ora e corriamo senza fermarci arriviamo»
«Riesci a correre?» mi guarda.

Annuisco. «Sì»
Il giramento di testa è passato, sento solo un po' di nausea.

«Andiamo»
Usciamo fuori dalli spazio del muro e iniziamo a correre.

Trevor è molto più veloce di me, sento la nausea aumentare ma stringo i denti e continuo a correre.

Se ci prendono siamo finiti.
Ma soprattutto non saprò mai cos'è successo prima.
Dobbiamo farcela.

«Di là, eccoli» urla una voce.

«Cazzo»
Trevor si gira a guardarmi e mi porge la mano.
La afferro e mi trascina, continuando a correre.

Sento dei passi dietro di noi e la luce di alcune torce.

Vedo la fine del vicolo e il parcheggio.

«Di qua» Urla Dylan, accanto ad una macchina.
Trevor tira fuori qualcosa dalla tasca e le luci dell'auto si accendono.

«Salite» urla.
Non se lo fanno ripetere due volte, salgono tutti sull'auto e noi li raggiungiamo.

Dylan tiene aperto lo sportello per me ed entro dentro l'auto.
Trevor sale dal lato del guidatore e aziona la macchina.

Ho il fiato corto.
Dylan avcanto a me controlla fuori dal vetro gli agenti che si avvicinano.

Sissy è seduta sulle gambe di Kyle.
Spalanco gli occhi sorpresa.

Trevor parte lasciando il parcheggio.

«Tutto bene?» chiedo a Sissy.
Annuisce.
«Dove siete finiti? Eri con Dylan tu, quando siamo arrivati qui ha dato di matto pensava ti avessero presa»

Scuoto la testa.
«Avevo rallentato e poi è arrivato Trevor, ci siamo nascosti perché degli agenti stavano controllando tutto il vicolo»
Mi avvicino di più a lei, Kyle ha il viso rivolto fuori dal finestrino.

«Piuttosto, tu perché sei sopra di Kyle se accanto a trevor il posto è libero?» sussurro.
Lei sorride, imbarazzata.
«Non lo so, nella fretta ci siamo seduti così» si gira a guardare il posto libero.
«Perché non vai tu?» mi fa l'occhiolino e io sgrano gli occhi.
«No, sei pazza?» dico a voce un po' troppo alta.

Sposto lo sguardo avanti e vedo Trevor dallo specchietto retrovisore.
Sento le guance accaldarsi.

«C'è una pattuglia dietro di noi Trev» dice Dylan.
Il suono delle sirene e vicino.

Trevor accelera e supera qualche auto.

«Dove andiamo ora?» chiede Kyle.
«Da me» risponde Trevor.
«Mio padre è fuori città, possiamo stare lì stasera»
Kyle annuisce, riportando lo sguardo fuori dal finestrino.
Sissy si gira a guardarlo.

Capisco che non hanno ancora parlato, gli occhi di Sissy sembrano stanchi di tutta questa situazione.

«Stai bene?» mi chiede Dylan accanto a me, non sta più controllando fuori.
Annuisco.
«Sì, tranquillo»
Sorride.
«Non ti ho più vista dietro di me, pensavo ti fosse successo qualcosa. Non sapevo se tornare a cercarti o meno»
«Tranquillo, hai fatto bene a non venire. C'erano agenti ovunque»
Annuisce.

Della musica rompe il silenzio.

Mi giro.
Sissy ha in mano il suo cellulare e la voce di Bad Bunny che canta Tití me preguntó riempie l'auto.

La stiamo fissando tutti e lei, appena alza lo sguardo lo nota.
Soleva le mani in segno di arresa.
«Scusate, avevo bisogno di calmarmi» dice.

Trevor alza gli occhi al cielo e scuote la testa mentre Dylan e io ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Vedo Kyle guardarla con la coda dell'occhio e un piccolo sorriso gli spunta sulle labbra.

Oh Sissy, come faremmo senza di te.


☁️☁️☁️
spazio autrice:
ciao a tuttəə, ecco qui il nuovo capitoloo!
cosa ne pensate?
Scusate se questo aggiornamento è arrivato con tanto ritardo e nonostante avessi già iniziato a scriverlo, l'influenza che sta girando ha beccato anche me e ha rallentato tutta la stesuraa

La situazione inizia a farsi complicata per Nadine e i ragazzi, il vecchio Bruce ha messo gli occhi su di loro quindi prevedo guai in vista, più di quelli in cui sono già nostri tre moschettieri.
È ancora presto per chiederlo lo so, ma avete qualche idea dei casini in cui si sono cacciati i nostri moschettieri?

Vi ricordo che metterò il box per parlare meglio del capitolo su ig @/artvmarystories , vi aspetto!

Inoltre ci saranno nuovi piccoli spoiler e edit su tiktok @/mariibooksndstories

Non dimenticate la stellina ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!

Se mi sono sfuggiti degli errori, li correggerò presto!

Vi voglio bene!
ci vediamo al prossimo aggiornamentooo

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