Prince {Hyunlix}

By dixlgv

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Hyunjin è il gendarme più fidato della famiglia reale e la guardia del corpo personale del principe Felix, l'... More

Intro
Incipit
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
EPILOGO

Capitolo 17

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By dixlgv

"Avevi ragione, sono un testardo. Non odiarmi, ti amo." era ciò che aveva scritto su quel foglio che aveva lasciato sul comodino. Volse lo sguardo verso il ragazzo dormiente al suo fianco, la trapunta che lo copriva fino a poco sopra i fianchi e la schiena nuda, il viso era affondato nel cuscino e sembrava dormire profondamente. Lasciò delle dolci carezze su quella pelle perfetta, infine un piccolo bacio sulla sua spalla.

"Perdonami." sussurrò poco prima di alzarsi dal letto e tirare su il cappuccio della felpa.

Guardò l'orologio, erano le cinque e mezza del mattino e la casa era silenziosa, sarebbe stato semplice uscire.

E adesso, col cappuccio sul capo e avvolto da una grande felpa nera, Hyunjin stava camminando lungo il marciapiede da almeno due ore. Una delle spie di Minhyun sicuramente era lì, doveva trovarla e mettere fine a tutto quel macello. Se nel giro di un paio di ore non avesse trovato nessuno, sarebbe andato direttamente a Busan e lo avrebbe affrontato di persona.

Anche perché non aveva intenzione di farsi trovare da Felix e gli altri che oramai, sicuramente, avevano notato la sua assenza.

Aveva paura, doveva ammetterlo, ma la voglia di prendere quel pazzoide a manate era più grande.

Il telefono aveva cominciato a vibrare nella propria tasca. Sul display lesse "Minho", sospirò e riagganciò ma tenne acceso lo schermo e aprì la galleria. Aveva fotografato il fascicolo in modo da poter riconoscere gli uomini di Minhyun nell'eventualità di incrociarli ma uno di loro, seppur adesso adulto, aveva suscitato in lui un ricordo strano.

Junhui.

Si ricordava che quando era piccolo, Jun e Minhyun erano amici. Jun era il figlio della guardia personale del re ed era cresciuto a palazzo. Dato che avevano più o meno la stessa età, lui e Minhyun avevano legato moltissimo.

Era ovvio che, dopo molti anni, Jun fosse rimasto al suo fianco.

Entrò in un bar e, al bancone, ordinò un caffè che pagò subito, poi si sedette ad un tavolino infondo al locale in modo da non farsi notare troppo e tirando giù il cappuccio, raccolse i capelli in un codino basso così da toglierseli dal viso. Farsi trovare era il suo obiettivo ma non da Minho, Felix e tutti gli altri.

Il cellulare, adesso posato sul tavolo, aveva ripreso a vibrare e il nome di Minho era sempre lì.

"Che fai, non rispondi?"

Una voce a lui sconosciuta gli arrivò alle orecchie molto vicina, alzò lo sguardo sul ragazzo che gli si era seduto di fronte.

Ed eccolo lì, Wen Junhui, la persona che stava aspettando. Lo guardò per un lungo attimo, gi occhi taglienti e inespressivi.

"Dohyun, finalmente ti incontro." parlò.

"Hyunjin." lo corresse il giovane.

"Hyunjin." ripeté Jun, "Perdonami." aggiunse.

Hyunjin stette zitto.

Jun lo guardò. Erano passati molti anni, l'ultima volta che lo aveva visto era molto piccolo. Aveva dei lineamenti decisamente meno dolci rispetto al fratello maggiore, gli occhi in primis erano molto più sottili e il viso più spoligoloso.

"Ti sei fatto proprio un bel ragazzo." commentò.

Hyunjin non rispose ma in reazione al suo commento, alzò un sopracciglio. Il cellulare, ancora una volta, prese a vibrare.

Hyunjin riagganciò con una mossa veloce, infine sospirò e incrociò le braccia al petto.

Jun lo osservò ancora un po'. Quell'atteggiamento così spavaldo e privo di timore, si chiese se fosse una maschera o se fosse davvero così.

"Non hai paura di me? Sai chi sono, no?" chiese Jun.

Hyunjin alzò un sopracciglio, la tazza di caffè tra le mani, poi sbuffò una risata sarcastica "Certo che so chi sei e perché dovrei aver paura? Se tu avessi voluto uccidermi, lo avresti già fatto." rispose Hyunjin, poi tornò serio e lo guardò con i suoi soliti occhi taglienti "Che vuoi?"

"Mah, io niente. Ma tu volevi farti trovare, altrimenti non saresti uscito e, soprattutto, non avresti lasciato solo il principe." gli fece notare Jun.

"Perspicace." commentò.

Nella propria mente, al ricordo del principe, per una frazione di secondo, tornò anche il ricordo della notte passata. Accennò un debole sorriso che subito cancellò. Avrebbe avuto modo di pensarci più avanti, per il momento doveva assolutamente portare a termine il piano.

"Perché hai voluto rischiare? Sai che avresti potuto trovare qualcuno che non avrebbe avuto scrupoli nell'ucciderti?" chiese Jun.

"Sono stato fortunato." rispose Hyunjin "Ma non ho paura di morire, inoltre so difendermi." aggiunse.

"Avanti, dimmi perché sei uscito allo scoperto allora." chiese Jun.

"Voglio incontrare Minhyun e affrontarlo testa a testa." rispose.

Jun alzò un sopracciglio "Sei un pazzo."

"Buon sangue non mente." disse sarcastico alzandosi dalla sedia e rimettendosi il cappuccio sulla testa "Andiamo, non ho tutto il giorno." parlò.

Jun si alzò, seguendolo verso l'esterno.

.
.
.

"Cazzo non risponde." borbottò Jisung con in mano il telefono di Minho.

"Ti pare che risponda? Se rispondesse sarebbe localizzabile." ragionò Seungmin.

"Quindi?" chiese Felix.

Jisung sospirò "Ora che sa che sappiamo che è andato via, andrà a Busan. Lo aspetteremo direttamente lì." disse infine.

"Vuoi andare a Busan!? Dico io, sei impazzito?" chiese Minho.

"Hai qualche altra idea?" chiese, stesso tono di voce.

"Eieiei, calmate i bollenti spiriti." rispose Seungmin alzando le braccia e troncando quella discussione sul nascere.

Chan era seduto sul divano, Jeongin al suo fianco con le ginocchia al petto e il volto quasi inespressivo "È troppo sveglio per prendere un treno diretto a Busan, lui sa che appena scoperto andremo a cercarlo. Non prenderà subito un treno, piuttosto troverà una escamotage per arrivare li ma non prenderà un treno." parlò il più piccolo del gruppo.

"Inoltre, sappiamo che una delle guardie di Minhyun era qui. E Hyunjin ha detto che ha intenzione di farsi trovare. Magari lo ha già incontrato." aggiunse Changbin. "Portrebbe essere già morto."

Felix, sulla poltrona fissava il vuoto. Il ricordo di quella notte, i segni che gli aveva lasciato sulla pelle, la sua voce rauca che ripeteva il suo nome e il suo corpo perfetto. Un debole sorriso nacque sul suo volto ma si spense quasi subito quando tali ricordi vennero sostituiti da quella lettera e dal suo posto vuoto. Si sentiva estremamente ferito.

Alzò il capo, fulminando Changbin con lo sguardo "Non è morto. Hyunjin sa difendersi ed è sicuramente armato. Però.. dobbiamo trovarlo. È solo."

"Quindi? Che cosa volete fare?" chiese Minho.

"Una passeggiata." propose Chan.

"Ti pare il momento di fare una passeggiata?" chiese Changbin.

"Se andiamo in giro, forse lo troviamo. Se, come ha detto Jeongin, non prenderà nessun treno per Busan, significa che è ancora qui, potrebbe essere facile." spiegò Chan.

"Non è una cattiva idea ma dobbiamo organizzare un buon piano." parlò Minho.

.
.
.

E adesso, Minho Jisung e Changbin erano fuori per le strade di Daegu in cerca di Hyunjin.

Chan Jeongin e Seungmin, con Felix, avevano invece preso l'auto.

Il piano era quello di dividersi in due squadre e, al primo avvistamento di Hyunjin, l'auto sarebbe partita all'inseguimento. I ragazzi a piedi ne avrebbero presa un'altra successivamente dato che avevano la fortuna di averne due.

Dopotutto erano in sei che vivevano in quella villa.

"Forse era meglio se portavamo Felix con noi." brontolò Changbin.

"Sì così che se lo troviamo prima noi, potrebbe farci scoprire urlandogli contro." rispose ironico Minho.

Effettivamente, non aveva tutti i torti "Ma lo conosce più dettagliatamente, potrebbe capire meglio di noi dov'è." ribatté Changbin.

Minho alzò un sopracciglio "Più dettagliatamente?" chiese. 

"Oh, sotto le lenzuola, sicuramente." commentò Jisung. 

Minho sbuffò una risata divertita, poi guardò Changbin  "Non metto in dubbio che dopo anni passati sotto lo stesso tetto, si conoscano bene; ma con Hyunjin io ci sono cresciuto e posso deliberatamente dire che lo conosco meglio. Non è una gara a chi lo conosce meglio, però se fosse venuto con noi, sarebbe stato piu difficile."

Changbin annuì soltanto.

Jisung ascoltò il discorso ma non si intromise, teneva Minho per mano e gli camminava al fianco, d'un tratto si fermò.

"Ragazzi!" li richiamò poco prima di indicare, in lontananza la porta di un bar che si stava aprendo e che mostrava Hyunjin, incappucciato, in compagnia in un altro ragazzo.

"Oh cacca." borbottò Changbin.

Minho chiamò subito Chan senza perdere neanche un secondo.

"È con Wen Junhui, sono appena saliti su una Audi A3 nera. Ti ho inviato la foto della targa." parlò non appena aprì la chiamata.

Chan, dall'altra parte annuì senza dire una parola. Ognuno sapeva perfettamente cosa fare.

"Chi è Junhui?" chiese Felix preoccupato.

"Una delle guardie di Minhyun." rispose Chan.

"In realtà è la guardia più fedele di Minhyun." lo corresse Seungmin.

Jeongin e Felix si guardarono con lo stesso sguardo: nei loro occhi si poteva vedere la vena di terrore che era appena apparsa non appena Seungmin aveva detto quella frase. Se così fosse stato, Hyunjin era praticamente morto.

"Sappiate che però è un gran figo." aggiunse Seungmin ironico.

Felix lo fulminò con lo sguardo "Ti pare il momento?" chiese.

"Eeehi, calm down... stavo solo scherzando! Non sarai mica geloso?" chiese.

Felix lo fulminò con lo sguardo nuovamente, anche se dopo quella frase una forte insicurezza iniziò a salirgli dal petto. Dopotutto, se davvero ci avesse tenuto, non ti avrebbe lasciato così parlò la vocina nella propria testa.

Abbassò lo sguardo Però ha detto che mi ama... pensò.

Parole, parole, parole parlò nuovamente la vocina nella sua testa.

Seungmin notò il suo cambio di umore, non che prima fosse chissà quanto positivo ma adesso aveva notato un vero e proprio incupimento.

"No dai non essere triste." mise il broncio abbracciandolo "Stavo scherzando." ripeté.

"Sappiamo tutti e quello stupido ha occhi, orecchie, naso e bocca solo per te." commentò Jeongin.

Seungmin lo guardò male "Perché offendi tuo fratello?" chiese.

"Perché lo è. E' stata una mossa stupida quella di scappare ed è ancora più stupido anche solo il pensiero di poter affrontare Minhyun da solo, inoltre andandosene a spasso con la sua guardia più fedele che potrebbe ammazzarlo in qualsiasi momento." rispose Jeongin.

Felix chiuse gli occhi lasciandosi a un profondo sospiro. Hyunjin non era una persona che diceva le cose tanto per dirle e soprattutto non lasciava niente al caso; dovevano fidarsi di lui.

"Andiamo, potrebbe sfuggirci se non ci muoviamo. Mettetevi le cinture." esordì infine Chan mettendo in moto e partendo immediatamente all'inseguimento dell'auto nera di cui aveva appena visto la targa sul cellulare.

♤♤♤

Perché mai una audi A3 nera, vi chiederete...? È una breve storia triste: ho i traumi, tanto da aver imparato a memoria la targa della Audi A3 della responsabile del negozio in cui lavoro :) e perché non includerla, indirettamente? ;)

MA CIANCIO ALLE BANDE, siamo arrivati ad un punto cruciale della storia, spero che non sfoci nel trash :)

Ci vediamo nel prossimo capitolo kissini a tutti ♥︎

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