Wicked Game

By onlyyyvibes_

4.2K 588 3.2K

𝔖𝔬𝔣𝔱 π”‡π”žπ”―π”¨ β„œπ”¬π”ͺπ”žπ”«π” π”’ La cittΓ  del peccato, Las Vegas, Γ¨ un luogo dove la vita Γ¨ sempre in moviment... More

𝖕 𝖑 𝖔 𝖙
𝖕 𝖑 𝖆 π–ž 𝖑 π–Ž π–˜ 𝖙
π–ˆ 𝖆 π–˜ 𝖙
𝖉 π–Š 𝖉 π–Ž π–ˆ 𝖆
1.
2.
3.
4.
5.
7.
8.
9.
10.1
10.2
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.

6.

144 23 126
By onlyyyvibes_

A N D R E W

23 luglio

Uscii dalla villa Harrison saltellando per la scalinata, fiero di essere diventato il nuovo autista della famiglia.

Certo, sarebbe stata una rottura di coglioni alzarsi la mattina e scarrozzare in giro l'ape regina e sua figlia, specialmente per me, che ho poca pazienza, ma l'orgoglio di essere stato scelto da gente così importante mi dava una scossa di energia che non vedeva l'ora di mettersi al lavoro.

I miei pensieri scattarono subito immaginandomi Teresa Harrison che dice indicandomi la strada con le sue unghie laccate di rosso: «Portami lì, portaci lì, andiamo di qua, andiamo di là, non arrivare tardi.»

Erano pensieri terrorizzanti, che mi facevano sentire come se fossi intrappolato in un incubo senza fine.

Ma nonostante ciò ero fiero anche di me stesso, ero riuscito a far zittire la figlia, una vera e propria tortura per le mie orecchie.

Sembrava una bambina, specialmente quando mi ha rimproverato del fatto che fumassi e che il fumo fa male.
Non ero stupido, certo che sapevo che il fumo fa male alla salute. Era una dipendenza a cui non volevo rinunciare, anche se sapevo che avrebbe potuto nuocermi in futuro.

Arrivai davanti alla moto misi il casco e girai la chiave, salii a bordo e con il piede destro spinsi la pedalina, sfrecciando davanti al cortile della loro villa.

Andavo alla giusta velocità, ne troppo veloce e nemmeno troppo piano solo per arrivare in tempo a casa e pulire tutta la sporcizia che mia madre lasciava in giro.

Superavo le macchine che per i miei gusti andavano troppo piano, fermandomi ogni tanto ai semafori o per far passare qualche pedone.

Il vento mi stava rinfrescando le braccia, lasciate scoperte dalla maglia a maniche corte e il suono del motore mi stava rendendo ancora più euforico.

Una cosa a cui non avevo contato firmando il contratto è che abito leggermente lontano dalla villa, quindi dovevo per forza raggiungerla in moto, erano almeno sei isolati.

Dovevano venire Kai, Mike e Jaden come stabilito oggi in officina e dare appuntamento ai miei amici e non farsi trovare in casa era proprio un imbarazzo totale.

Giunsi davanti a casa mia e alla velocità della luce spensi la moto, misi il cavalletto e slacciandomi il casco aprii la porta di casa, felice e fischiettando.

Girai lo sguardo verso la cucina e vidi mia madre seduta sulla sedia che, alla mia vista, nascose immediatamente due bustine di polvere bianca sotto un panno lasciato sul tavolo, in un disperato tentativo di nascondere la sua vergogna per essere stata colta con le mani nel sacco.

Spalancai gli occhi e posai il casco sulle scale, camminando a passo spedito in cucina «Cosa cazzo stai facendo? Ti metti anche a spacciare adesso?» urlai.

Tutto il buon umore di cinque minuti fa era letteralmente sparito.

Era come se il mondo si fosse capovolto all'improvviso e il mio cuore si fosse spezzato. Non volevo credere che mia madre fosse stata colta in flagrante a commettere un reato, quindi mi feci strada verso la cucina per cercare di capire che cosa fosse successo.
Arrivai davanti a lei, alzai il panno prendendo le bustine e le osservai scuotendo la testa deluso.

«Andrew per favore...» sussurrò tirando su col naso e asciugandosi le lacrime, «Ne ho bisogno.» continuò cercando di afferrarle dalle mie mani.

Feci un passo indietro e le buttai nel secchio, «Con cosa le hai pagate?» domandai incrociando le braccia e guardandola seria.

Un'altra delusione da una donna che dovrei chiamare mamma.

Lei non rispose, si limitò solo ad abbassare lo sguardo. «Alicia! Con cosa le hai pagate.» continuai, sapendo già di aspettarmi il peggio.

«Scusami.» borbottò con le lacrime che cadevano sulle sue guance. «Ho preso i risparmi di Abigail.» spalancai gli occhi.

Incredulo e con il cervello sconnesso dal corpo iniziai ad urlarle contro, «Ma cosa ti salta in testa?! Ho faticato tanto solo per portare a casa cibo e soldi, lasciando le mie mance ad Abigail!» gesticolai e iniziai a camminare avanti e indietro per la cucina, solo per non spaccare nulla e finire di ridurre questa casa in uno schifo.

«E tu che fai?» Domandai puntandole l'indice contro, «Compri quasi 10 grammi di cocaina per soddisfare i tuoi fottuti bisogni!» mi portai le mani nei capelli.

Feci la prima cosa che mi venne in mente, recuperai le bustine e gliele lanciai in faccia, «Tu adesso esci di qui e vai a vendere questa droga al doppio del prezzo pagato.» sapevo che era tutto sbagliato, ma era l'unico modo per riavere i soldi indietro.

«Hai capito?» urlai. La rabbia mi stava annebbiando la vista, non stavo capendo nulla infatti non avevo visto nemmeno i miei amici entrare e guardare la scena preoccupati e con occhi spalancati.

Non sapevo da quanto tempo erano lì, se avevano visto tutto o erano entrati adesso sentendo le mie urla.

«Amico non farla uscire, dalle a me, ci penso io.» si porse avanti Mike, strappando dalle mani di mia madre quelle bustine.

Scossi la testa avvicinandomi a lui, «Finirai nei casini, dalle a me. Non voglio che finisci in galera per colpa mia.» dissi abbassando il tono di voce, «Anzi, per colpa sua.» mi corressi ringhiando queste parole guardando mia madre.

Kai incrociò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta, «Ha ragione Mike, chissà cosa farà fuori casa con quelle bustine.» si accarezzò la leggera barba sul suo volto, con fare pensieroso.

In tutto ciò c'era mia madre che guardava in modo imbarazzato i ragazzi, «I-io vi lascio soli ragazzi.» disse prima di alzarsi, «Vado a farmi un giro fuori.» si alzò dalla sedia, ma un capogiro la fece sedere di nuovo.

«Sta' seduta.» borbottai portandomi l'indice e il pollice all'attaccatura del naso in modo pensieroso.

Ne aveva già fatto uso.

La mia mente era davvero incasinata, non riuscivo a capire da quando tempo ne facesse uso, se avesse iniziato a spacciare anche lei o se era solo agli inizi.

Ero arrabbiato, deluso e incazzato, non solo con lei, ma anche con me stesso perché non ero riuscito ad accorgermene.

Jaden vedendo il mio stato di caos e confusione si avvicinò a lei, chinandosi alla sua altezza poggiando la mano sulla sua spalla. Sussultò leggermente stringendosi nella sua camicia di notte azzurra.
«Alicia va' di sopra a dormire, ci pensiamo noi.» lei alzò lo sguardo, anche se titubante annuì.

"Cosa?"

Gli occhi scattarono nella direzione di mia madre.

Serviva sul serio Jaden per farla andare al piano di sopra?

Ancora sbalordito guardai Jaden prendere il braccio esile e pallido di mia madre e portarselo sopra al collo, avviandosi verso le scale, «Chiudo a chiave la porta?» chiese mimando con le labbra.

Tutti e tre annuimmo, almeno potevamo parlare in santa pace e Jaden si avviò per le scale, «Guarda un po' che casino...» sussurrai sedendomi sulla sedia e lanciando le bustine sul tavolo che Mike mi aveva appena ridato.

Appoggiai il gomito sul tavolo mentre la mano finì sulla mia testa, «Ha preso tutti i risparmi di Abigail, tutti.» mugugnai tra me e me ancora sbalordito dal comportamento di mia madre.

Non le bastava tutto l'alcool che c'era in casa, persino con la droga ha dovuto iniziare...
Ma la cosa che mi aveva sorpreso più di tutte era come diamine avesse fatto a prendere i soldi di Abigail.

Li conserva da quasi due anni e nessuno tranne lei sa dove li tiene...

Nemmeno io.

Mike e Kai mi risvegliarono dai miei pensieri sedendosi ognuno rispettivamente alla mia destra e sinistra. Il primo mi posò la mano sulla spalla, il secondo mormorò: «Ce ne occuperemo noi e porteremo il doppio dei soldi ad Abby.»

Scossi la testa, «Devo pensarci io. È solo colpa mia.» Kai aggrottò le sopracciglia, «Perché colpa tua? Non hai fatto nulla, è stata colpa di Alicia ad aver rubato i soldi di Abby e spenderli in droga.»

Continuai a muovere la testa in senso di negazione, «No Kai non capisci, è stata colpa mia se mia madre si è ridotta in questo stato.»

Mike si immobilizzò e guardò Kai negli occhi, «No Andrew, non dire così, non è stata colpa tua.» rispose.
Kai annuì alle parole del biondo con sguardo rassicurante.

I passi di Jaden che scendeva le scale ci fece alzare a tutti e tre lo sguardo, aveva Abigail tra le braccia che si stropicciava gli occhi, «Zii!» batté felice le mani.

Kai non si affrettò ad alzarsi e prenderla dalle braccia di Jaden, «Mi sei mancata pulcino!» disse stringendola tra le sue braccia.

«Anche tu zio Ka.» rispose abbracciando il collo di Kai con le sue piccole braccia.

Mike era rimasto ancora accanto a me, poggiò una mano sul mio avambraccio e sussurrò, «Stasera disco, hai bisogno di un po' di svago.» Annuii alle sue parole.

«Abby puoi portarla da me, oggi è tornata Selene, potrà giocare con lei.» continuò.

Selene era la sua sorellina, anche lei aveva nove anni e abitava con la madre a Los Angeles. Veniva a trovare suo padre e Mike ogni fine settimana, siccome i genitori erano divorziati.

Mentre mi disse ciò in sottofondo si potevano udire Kai e Jaden che giocavano con Abigail a nascondino, ridendo e scherzando a crepapelle.

Guardai quella scena, tutta la rabbia e la delusione di prima era sparita, lasciando spazio alla felicità che la presenza di Abigail mi ha sempre procurato. Si stava divertendo, potevo capirlo dai suoi occhi azzurri che brillavano.

E se era felice lei, lo ero anch'io.

††‡††

Canzone consigliata:
On The Floor - Jennifer Lopez ft. Pitbull

Come proposto da Mike ci ritrovammo tutti quanti davanti ad una discoteca in pieno centro di Las Vegas.

La fila era lunghissima, ma con i nostri contatti l'abbiamo saltata tutta facendo alzare dei borbottii e lamenti da parte dei ragazzi ancora in coda, con frasi del tipo: «Coglioni rispettate la fila!» oppure, «È ingiusto così!» o peggio ancora, «Se vado da loro li picchio a sangue perché possono rispettare la fila.»
Risi e scrollai le spalle tra me e me.

"cazzo me ne importa, potete presentarvi prima."

Il buttafuori ci aprì la porta, guardandoci con sguardo ed espressione dura, come se ci volesse intimidire, ma fallendo miseramente.

Kai entrò per ultimo dando uno schiaffo amichevole sulla schiena del bodyguard, «Grazie amico!»

Ma l'uomo in uniforme si dimenò dalla sua presa guardandolo con sguardo glaciale, come se toccarlo fosse un reato.

Kai, fifone qual'era alzò le mani in alto e urlando, «Scherzavo pasticcino. Siete troppo suscettibili voi buttafuori!»

Scossi la testa e osservai la gente davanti a me.

Prima di entrare in una sala vera e propria, c'era una sala illuminata da delle luci fioche, con il bar già pieno di gente e la lunga fila per i bagni.

Scrutavo attentamente ogni volto, per riuscire a capire se la serata sarebbe stata uno svago vero e proprio oppure una fuga con i nostri mezzi per colpa dei nostri rivali.

«Andiamo.» indicai con la testa la porta che ci portava sulla pista da ballo vera e propria. Si poteva già sentire la puzza di sudore e di chiuso, che mi dava la nausea, ma come detto da Mike e come pensato prima avevo bisogno di divertimento, quindi entrare in quella sala piena di ammassi di carne sudati mi conveniva proprio.

Oppure sarei stato in un angolino a cercare qualcuna con cui fare un altro tipo di divertimento, ma ci ripensai.

Questa sera era dedicata solo al mio gruppo, solo ai Miei amici.

La musica rimbombava all'interno delle mie orecchie e il cuore mi batteva ad ogni basso che la canzone in sottofondo produceva, fino a quando non cambiò, lasciando spazio a la canzone preferita di Mike.

Appena la riconobbe non affrettò a rubare un drink ad un povero ragazzo ubriaco urlando: «Grazie, prendine un altro!» e immergersi in mezzo alla pista da ballo.

«Tempismo perfetto!» urlò Kai per sovrastare la musica.
Annuii ridendo, «Andiamo anche noi sennò chi lo ritrova a quel pazzo.» proposi guardando il biondo e il castano davanti a me.

Risero di buon gusto e annuirono.
Mike gesticolava con la mano sinistra pur di farsi notare e quando lo vidi toccai la spalla di Jaden per indicargli la strada.
Kai a ruota ci seguì.

Arrivammo davanti a lui facendoci largo in mezzo alla folla, ogni tanto ricevevo qualche gomitata, ma almeno per questa sera preferivo evitare di fare a botte. Avevo bisogno di uno svago.

Il biondo fece un lungo sorso dal suo cocktail e disse: «Giusto in tempo, sta per partire il ritornello!» seguito poi da un canto degno da Grammy Award.

«Dance the night away, live your life and stay young on the floor!» muoveva le gambe e i fianchi a tempo, continuando ogni tanto a bere un sorso dal suo cocktail.

Volevo sbattermi una mano in faccia quando apparve il flash del telefono di Kai che stava registrando Mike, incitandolo di tanto in tanto con delle frasi: «Vai Jennifer Lopez! Whooh.»

Mi accorsi di essere l'unico, al centro della pista, a non muovere nemmeno un osso del corpo, persino Kai e Jaden avevano iniziato a ballare.

Un'altro urlo di Mike mi fece sobbalzare, «Dance the night away, grab somebody, drink a little moooore!»

Risi per la situazione creatasi: Jaden che ballava per fatti propri, Kai che incitava e filmava Mike a cantare come Jennifer Lopez ed io, immobile come una statua.
"Una statua sexy però."

Quindi, solo per quella sera decisi di ballare, non come un ballerino professionista, ma almeno muovere la testa a tempo.

Afferrai una sigaretta dal mio pacchetto e senza farmi vedere l'accesi. Non mi importava tanto, poteva confondersi con il fumo emesso dai generatori di nebbia accanto al dj che coprivano tutta la folla.

Il flash di Kai mi colpì in pieno viso, «Ciao me del futuro, voglio farti vedere come Andrew trasgredisce le regole!»
Alzai il dito medio mentre avevo ancora la sigaretta tra le labbra, aspirai e rubai anch'io un cocktail dalle mani di una ragazza.

Cercò di afferrarlo nuovamente ma la mia occhiata glaciale le fece alzare le mani e allontanarsi lentamente.
"Ben ti sta."

«Laa la la la laa la la la la la la la la laa, tonight we gon' be it on the floor.» Urlarono Mike e Kai, mentre quest'ultimo mise un braccio dietro al collo del biondo, filmandosi con il telefono.

Come me e Mike, Kai rubò una bottiglia di birra, facendone un lungo sorso.

Mi girai verso Jaden e feci una faccia di approvazione incurvando le labbra in giù e indicando con la testa Kai, «Ci da dentro stasera il ragazzo eh!» urlai.

Jaden rise facendo vedere i suoi denti bianchi perfetti, «Già, ci serviva proprio a tutti e quattro questo svago.» annuii alle sue parole.

Era da tanto tempo che non facevamo baldoria, da tanto, tantissimo tempo, saranno mesi.
Da quando la maggior parte del gruppo ha deciso di prendersi una pausa da noi.

Eravamo in sette, ma tre di noi avevano deciso di abbandonarci momentaneamente, scomparendo dai nostri radar.

Ma sapevamo bene il preciso istante in cui sarebbero tornati.
La notte del giudizio. Certo, non era come quella del film dove tutti i crimini compreso l'omicidio erano legali per 12 ore, ma era una specie:

Serata preferita da tutti gli adolescenti di Las Vegas, la serata dove le gare clandestine di auto erano legali solo per 5 ore.

Una serata piena di adrenalina e velocità, in cui l'euforia si univa alla paura e al coraggio, una serata dove il timore di essere beccati dalla polizia non c'era, un serata dove portavi a casa una grande somma di denaro.

E noi, come non potevamo non partecipare?

Si faceva ogni ultimo sabato del mese di luglio, in questo caso dopodomani.

25 luglio.

Ragazzi e ragazze potevano partecipare, l'importante era avere un accompagnatore e una macchina sportiva, con cui gareggiare.

Ma non tutti gareggiavano.
Coloro che potevano dovevano candidarsi ed essere eletti dalla folla.

La musica che cambiò mi riportò con i piedi per terra, adesso era partita Gasolina, di Daddy Yankee.
«Scusate ma il pastore Yankee non mi fa tanto impazzire, andiamo a prendere qualcosa da bere.» disse Mike facendosi largo tra me e Jaden seguito a ruota da Kai.

Risi, era completamente ubriaco.

«E andiamo!»

★★★

Ehilà!
eccoci qui alla fine del capitolo sei.
Vi è piaciuto?

Come detto nello scorso capitolo, Damon non è l'unico personaggio in cui mi rivedo, infatti il secondo è Mike.
L'anima della festa ma allo stesso tempo lo psicologo del gruppo, un ragazzo dalle mille personalità! (E che ascolta anche mr. Worldwide...👴)

Io sono come lui quando vado a qualche festa e fanno partire On The Floor, inizio a cantarla a squarciagola fino a che non perdo la voce. 💃

Poi avete saputo del fatto che Daddy Yankee si ritira per diventare pastore? Io sono rimasta letteralmente senza parole.😀

Riguardo la prima parte del capitolo, più in là capirete per quale motivo il nostro Andrew dice che è solo colpa sua 😢.

Come sempre per qualsiasi cosa mi trovate qui e su Tiktok 👉 @/daphnecolee

Hasta la vista! 🐧

- Daphne.

Continue Reading

You'll Also Like

8.8K 412 16
Un'attrazione dove non ci sono regole. Un gioco pericoloso, immorale e perverso. Fatale per chi non sa giocarci. Il diavolo in carne ed ossa. Un diav...
24.3K 854 52
Awed e Ilaria, sua sorella, tornano a casa dopo l'ennesimo spettacolo di esperienze D.M a cui l'aria aveva assistito... Arrivati sulla porta di casa...
14.9M 395K 93
"La sua dolcezza Γ¨ stata la mia rovina". Un anno di riformatorio non era bastato a cambiare, quelle che erano le abitudini di Damon. Qualcuno, avrebb...
1.1M 46.4K 60
Β«Scott... posso assaggiare?Β» Β«Io sono piΓΉ dolce.Β» Β«Mi avevi promesso fragole fresche.Β» Β«Siamo fuori stagione.Β» Si avventa sulla mia bocca. Β«Dovrai ac...