Capitolo un po' hot⛔⛔⛔⛔
Pov's Kumo:
Sono in giardino con i soliti ragazzi mentre ridiamo e scherziamo, Matthew mi porta il telefono.
Guardo i ragazzi e loro, annuiscono come darmi conforto.
Anche Soleil e qui, e quando sto per chiamare mio padre mi videochiama Alessia.
Soleil si allontana un po' e io rispondo parlando con lei davanti agli altri ragazzi.
"Ciao amore."
Afferma lei.
"Ciao Ale!"
Dico forzando un sorriso.
"Come stai?
Mi sembri stravolto?"
Mi chiede con un tono dolce.
"Bene! Oggi abbiamo registrato la puntata."
Dico sospirando.
"Hai fatto passi a due con qualcuno?"
Chiede lei sospettosa.
"Cosa vuoi sapere?"
Domando irrigidendomi.
"Come mai ti scaldi?"
Chiede lei.
"Comunque devo farti vedere una cosa..." Dice mostrando l'ecografia.
"Oh mio dio!"
Esclamo guardando il foglio che tiene tra le mani.
"Mi hanno detto anche che sanno il sesso di nostro figlio."
Dice sorridendo.
Io alzo lo sguardo su Sole che mi guarda piangendo e poi le si avvicina Marisol per abbracciarla.
Anche Gaia e Lucia vanno da lei.
"Si? Che aspetti a dirmelo."
Affermo guardando il telefono.
"È al 70%... Una bellissima femminuccia."
Dice felice.
"Sul serio?"
Domando sorridendo.
"Si! Ho pensato già a un po' di nomi."
Afferma lei sorridendo.
"Ad esempio Luna, o Stella..."
"O Sole!"
Esclama piano Mida ridendo insieme agli altri ragazzi.
Sbarro gli occhi perché mi verrebbe da ridere ma mi trattengo.
"Cosa?"
Domanda Alessia
"Nulla! Mida che fa lo stupido."
Dico ridendo.
"Chi c'è con te?"
Chiede lei sospettosa.
"Alcuni dei ragazzi."
Affermo.
"E chi?"
Domanda lei, palesemente vuole sapere se ci sia anche Soleil.
"C'è Mida, Petit, Holden, Marisol, Gaia e Lucia."
Affermo omettendo che ci sia anche la ragazza che amo veramente.
"E poi?"
Domanda Alessia.
"Si Alessia, c'è anche Soleil."
Dico arrabbiato.
"E che fa li?
Non puoi stare nello stesso posto insieme a lei..."
La interrompo immediatamente.
"Adesso basta!
Sono stanco, non puoi dirmi quello che devo fare.
Soleil, fa parte di questa scuola, parliamo con le stesse persone... Devi accettarlo. Punto."
Dico arrabbiandomi.
"Come osi? Come osi parlarmi così?
Sto aspettando la nostra bambina."
Afferma lei infastidita
Dopo aver chiuso con Alessia, i ragazzi mi sorridono soddisfatti.
"Cazzo sei stato passesco!"
Esclama Petit.
"Sei stato formidabile."
Mi dice Holden.
"Le hai tenuto testa fratello."
Afferma Mida.
Poi vedo Sole avvicinarsi.
"Nessuno può parlare in quel modo di te."
Le dico mettendo le mani sulle sue spalle.
"Come hai potuto parlarle così?
È la madre di tua figlia."
Mi dice lei piangendo.
Conoscendola si sente in colpa anche se lei non ha fatto nulla.
"Non importa!
Nessuno deve parlare così di te."
Affermo abbracciandola.
"Ma quindi... È veramente incinta?"
Chiede Mida.
"Si! Lo è."
Dico un po' deluso.
Ammetto di aver pensato che mi avesse mentito sulla gravidanza.
Forse ho guardato troppo film.
Questa è la vita vera. E non penso che mia mamma sia complice di una cosa così grave.
Sto per rispondere, ma il telefono squilla fra le mie mani.
"È mio padre!"
"Rispondi no?"
Chiede Mida.
Sole mi sorpassa ed entra in casetta con le ragazze.
"Papà!"
Esclamo.
"Figliolo, non ho molto tempo.
Alessia... Non fidarti."
Dice sussurrando.
"Non è incinta?"
Domando sconvolto.
"Si. Ma non di te."
Afferma mio padre parlando piano.
"COOOOSA!?"
Esclamo arrabbiato.
"Ti ha mentito e ti ha tradito.
Con Matteo.
Ho sentito Alessia e tua madre parlarne."
Dice a bassa voce.
"Matteo? Matteo? Il mio amico? Quel Matteo?"
Domando incredulo.
"Papà! Non posso far finta di nulla lo sai vero?"
Gli domando.
"Si che lo so.
Ma l'importante era dirtelo, visto che tua madre ha cercato di non farmi parlare."
Afferma lui parlando adesso con un tono più alto.
"Con chi parli caro?"
Gli domanda mia madre.
"Con nostro figlio."
Dice mio papà.
"Ah! Passam..."
Ma lui la interrompe.
"Gli ho detto tutto."
Afferma lui.
"Ma sei impazzito?
Ora ritornerà da quella pazza che lo ha stregato."
Gli dice mia madre.
"Non la conosci nemmeno.
E ti fidi di una che ha voluto incastrare nostro figlio con una gravidanza... Sei seria? Dove tra l'altro ha palesemente tradito Tiziano."
Sento un attimo di silenzio e poi mia mamma piangere.
"Hai ragione."
"Passami la mamma!"
Esclamo con tono serio a mio padre.
"Tiz..."
Prova a dire lei.
"COME HAI POTUTO FARMI QUESTO MAMMA?
COME?"
Le chiedo urlando con i ragazzi davanti che mi guardano confusi.
"SONO FUO FIGLIO."
"Fammi spiegare Tiziano..."
Prova a dire lei.
"Mi dispiace, non ho voglia di parlare con te."
Dico chiudendole il telefono in faccia.
"Amico!"
Esclama Mida confuso tanto quanto gli altri ragazzi.
"Devo richiamare Alessia."
Affermo componendo il numero mettendo il vivavoce.
"Mi hai chiamato per chiedermi scusa?"
Domanda lei.
"Ti ho chiamo per dirti che voglio che tu sparisca dalla mia vita."
Affermo preso dal nervosismo.
"Per sempre."
"DI COSA CAZZO STAI PARLANDO?
SEI IMPAZZITO?"
Domanda lei urlando.
"SEI UNA PUTTANA, FALSA DI MERDA.
ECCO DI COSA CAZZO STO PARLANDO."
Dico più nervoso di prima.
"COME OSI PARLARMI IN QUESTO MODO?"
Domanda lei.
"Te lo meriti signorina."
Dico ridendo dal nervoso.
"PUTTANA CE QUELLA RAGAZZA DEL CAZZO CHE SI È MESSA TRA DI NOI."
Urla lei.
"NON PARLARE COSI DI SOLEIL!"
Esclamo vedendo uscire Marisol, Gaia e Lucia.
"LEI NON HA DETTO DI ESSERE INCINTA DI ME, QUANDO IN REALTÀ SI È SCOPATA IL MIO MIGLIORE AMICO."
Dico urlando e i ragazzi mi guardano tutti a bocca aperta perché non avevano sentito nulla della conversazione con mio padre.
Lei resta in silenzio, e io decido di porre fine a questa conversazione.
"Non voglio vederti e sentirti mai più in vita mia."
Le dico pronto a riagganciare.
"Ma io ti am..."
Stacco la chiamata e spengo il telefono crollando in un pianto emotivo.
"Fratello!"
Esclama Mida mettendomi una mano sulla spalla.
"Sono stato un coglione.
Come ho potuto cascarci."
Dico alzandomi e andando nella mia stanza ed entrando in bagno.
Mi siedo nel gabinetto e metto le mani davanti al viso.
"Sono stato un coglione.
Come ho fatto a cascarci?"
Mi sussurro piangendo.
Ad un tratto sento la porta aprirsi e poi chiudersi.
Non guardo chi sia appena entrato, non riesco a capire come abbia fatto mia madre a essere d'accordo con una cosa del genere?
Qualcuno afferra i miei polsi allontanando le mani dal mio viso e trovo Soleil che mi guarda in modo dolce e preoccupata.
"Non piangere."
Afferma lei dolcemente e accarezzando le mie mani.
"Sono un coglione."
Dico guardandola.
"No! Non lo sei."
Afferma lei andando a chiudere la porta chiave.
"Mi sono lasciato abbindolare.
Ma la cosa grave è che mia madre..."
Mi blocco con un nodo in gola.
"Hai ragione."
Afferma lei.
"Cosa posso fare per farti stare meglio?"
Domanda dolcemente accarezzando le mie guance.
"Baciarmi sarebbe sbagliato?"
Le domando fissandole le labbra.
"Hai ancora la ragazza?"
Domanda sorridendo.
Io scuoto la testa ricambiando il sorriso.
Lei si avvicina e mi bacia dolcemente, e lentamente faccio insinuare la lingua nella sua bocca.
Faccio diventare il bacio più intenso poi lei si alza e si siede a cavalcioni su di me.
Mi sposto dalle sue labbra al suo collo.
Le tolgo il microfono e poi tolgo anche il mio.
Lei poi si stacca dalle mie labbra, ma resta seduta su di me, mentre si toglie la maglia rimanendo con il reggiseno di pizzo nero ma vellutato.
Riesco a vedere lo stesso i suoi capezzoli.
"Sei stupenda."
"Tiziano!"
Esclama con voce roca.
"Voglio fare qualcosa per te."
Lei scende giù, e si mette in ginocchio tra le mie gambe.
Poi sbottona il mio jeans e li abbassa, e poi fa la stessa cosa con i miei boxer, liberando così la mia erezione.
"Oh mio dio!"
Esclamo sussurrando quando lei prende la mia erezione con la bocca.
Lei fa quello che deve, e io tiro indietro la testa beandomi di questo momento.
E bene che ho avuto molte ragazze, ma nessuna ha mai fatto bene un pompino quanto lei.
Poi si stacca e mi guarda sorridendo.
Si alza e confuso guardo la sua prossima mossa, che è quella di togliersi la tuta e rimanere con l'intimo davanti a me.
"Mi sento già molto meglio."
Dico guardandola dalla testa ai piedi.
"Sai... E da quando siamo rimasti chiusi qui che voglio continuare quello che avevamo iniziato."
Afferma con voce sensuale.
L'ho già vista quando Chris ci ha chiusi qui, ma questa volta non si copre.
Anzi si lascia guardare in tutto il suo splendore.
"Sei proprio bella.
Anzi bellissima... Che dico? Splendida."
Dico rimanendo con la testa al indietro e guardando ciò che lei fa.
Mi guarda mordendosi il labbro, il suo corpo è liscio come la seta.
La pelle morbida.
"Cazzarola."
Sussurro.
Quando sta per avvicinarsi, bussano alla porta.
Afferro il microfono e urlo.
"UN ATTIMO."
"Tutto apposto li?"
Chiede Petit.
"SI FRA ORA VI RAGGIUNGIAMO."
Dico guardando la porta.
Poso di nuovo il microfono e lei scuote la testa e ride mentre si inizia a vestire.
"Ah ah! Cosa pensi di fare?"
"Andare di là?!"
Domanda confusa ma sorridendo.
"Nono!"
Mi precipito verso di lei e la sollevo e lei allaccia le gambe attorno alla mia vita, mentre sento la mia erezione che preme la sua coscia.
"Non puoi lasciarmi così."
"Ma ci cercano!"
Esclama sussurrando.
"Aspetteranno.
Alla fine, stiamo parlando no?"
Domando e lei annuisce sorridendo.
Mi alzo e mi precipito a baciare il suo collo, con una mano le strizzò una tetta, e l'altra la tengo sulla sua natica.
Sento le sue mani sollevare il bordo della mia felpa e sfilarmela lasciandomi a torso nudo.
"Ti desidero piccola Mariposa."
Dico sussurrando e gemendo.
"Chiamami di nuovo così."
Afferma lei gemendo piano.
"Piccola mariposa."
Dico continuando a stampare baci.
Continuo a strizzare con una mano il seno e con l'altra le natiche.
Con la bocca lascio una scia di baci ovunque, dalle labbra, alla mandibola, al collo.
Poi mi distacco e appoggio la fronte sulla sua.
Lei mi guarda e si morde il labbro annuendo.
"Raga! Apposto?"
Domanda Mida.
"SI CHRIS! ORA VENIAMO."
Dice Soleil.
"In quale senso?"
Chiedo malizioso.
Lei scuote la testa sorridendo.
"Stupido."
SPAZIO AUTRICE:
Sono sicura che questa sera mi state amando.
Ora voglio sapere se questi capitoli un po' spinti vi piacciono o meno.
Così so gestire meglio la scrittura.
Baci.
G.💚