Paris Latino - Mida

By Emi_Cs

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Amen entra nella scuola di Amici per superare sé stessa e il proprio carattere schivo. Mida vuole la ribalta... More

Uno
Due
Tre
Quattro
Cinque
Sei
otto
Nove
Dieci
Undici
Dodici
Tredici
Quattordici
Quindici
Sedici
Diciassette
Diciotto
Diciannove
Venti
Ventuno
Ventidue
Ventitré
Ventiquattro
Venticinque

Sette

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By Emi_Cs

"Quindi ti ha chiesto di registrarla."
Non era una domanda, Joseph stava solo pensando a voce alta, fissando il soffitto della sua camera come se da lì fossero cadute giù delle risposte.
Io ero sdraiata di fianco a lui, le mani sulla pancia e cercavo di guardare quello che stava vedendo lui ma io ci vedevo solo un soffitto.
"Son contenta" replicai, "ma la parte strana di tutta 'sta roba" presi un secondo di silenzio per creare suspense, "è quello che gli ho detto la sera della festa di Halloween."
Erano passati due giorni da quella serata, io e Mida eravamo tornati quelli della settimana in cui eravamo andati stranamente d'accordo.
Ci istigavamo, facevamo battutine l'uno sull'altra ma sempre e solo per ridere, per ora non eravamo ancora andati oltre, anzi ci aiutavamo perfino nei compiti e nelle cover.
Joseph fece scorrere la nuca sul cuscino per guardarmi ma io rimasi ferma a guardare il soffitto.
"Che gli hai detto?"
Non sarei riuscita a rispondergli e anche guardarlo negli occhi, sarebbe stato troppo imbarazzante.
Sospirai.
"Non so perché" enunciai, "ma ho fatto una battuta sul suo pene."
Avevo tentato di cancellare quella mia triste uscita dalla mia testa ma mi era stato impossibile.
Per qualche motivo in quel momento avevo pensato che dire quella cosa a lui, fosse giusto e magari pure divertente e non ero manco ubriaca o fatta.
Che cazzo mi era preso.
"In che senso?"
Il ragazzo di fianco a me stava cercando con tutto se stesso di non ridere ma la faccia divertita tradiva i suoi intenti.
Sospirai ancora.
"Letteralmente gli ho detto che non volevo farlo eccitare perché altrimenti non sarebbe stato in grado di nascondere il suo mini pene dato il tessuto fino dei pantaloni."
Joseph scattò e si mise seduto.
Tempo un secondo e scoppiò a ridere mentre io rimasi inerme a fissare il soffitto.
Nella testa avevo i criceti.
C'era Alvin dei Chipmunk che dalla canzone di Mida era finito nel mio cranio per ballare e calpestare il mio cervello così da rendermi maledettamente stupida.
"Ma serio?" Fu l'unica cosa che riuscì a dirmi Holden.
Abbassai lo sguardo, essendo seduto, ora vedevo solo la sua schiena coperta dal maglioncino a strisce nere e viola.
Mi sentivo più tranquilla a parlare se non c'erano i suoi occhi vitrei a fissarmi.
"Purtroppo sì" sospirai per l'ennesima volta, "ma ti giuro non so perché. Bam e l'ho detto."
Una cogliona.
Ecco cos'ero.
Una misera cogliona.
Meritavo di prendere il mio fagotto e finire in una casetta da giardino sola, non riuscivo a starci in mezzo alle persone io.
Per un motivo o per un altro combinavo sempre casini.
Era una cosa più forte di me, scritta nel mio DNA.
Sospirai drammaticamente.
Quello fu il mio ultimo sospiro perché poi, nonostante la porta chiusa, sentimmo le urla di Angela oltre il legno truciolato finirci nelle orecchie e rompere quel momento idilliaco per Joseph e disastroso per me.

Mi alzai anche io a sedere e corrugai la fronte.
Tornai a guardare il mio amico che aveva smesso pian piano di ridere per allungare le orecchiette verso le urla.
"È Lil."
Astuto Joseph, molto astuto.
Annuì e mi alzai, volevo andare a sentire cosa stesse succedendo e avevo bisogno di distrarmi dal pensiero fisso della mia battuta sul pene di Mida e l'unico modo era quello di incanalare tutto il drama che Angela era disposta a donarmi.

Uscì dalla stanza, seguita da Holden e a passetti decisi finì nella cucina dove praticamente c'erano già tutti quelli presenti in casa, a parte i ragazzi impegnati nelle lezioni.
Angela era in piedi, vicino al frigorifero che urlava circondata da Holy, Mew e Matthew seduti fra gli sgabelli dell'isola e il tavolo, Mida in piedi dietro i fornelli con a fianco Kumo e Sofia, oltre loro Marisol che camminava avanti e indietro per preparare la borsa per la prossima lezione e Gaia che tentava di fare lo stesso ma non riusciva a concentrarsi.
Noi ci fermammo poco distanti da Mew e Holy seduti davanti all'isola della cucina.
"No che non sto calma!"
Angela era ferma, in piedi, con le braccia aperte e le mani rigide. Gli occhioni azzurri suggerivano a noi che non centravamo nulla di scappare fino a quando ne avremmo avuto modo, prima che fosse troppo tardi.
Ma io ero troppo curiosa per fuggire.
"Lasciate sempre la vostra merda in giro e vi aspettate sempre che ci sia una schiava pronta per pulire per voi!" Alzò ancora di più il tono, una vena si palesò sul suo collo bianco, "mi sono rotta il cazzo!"
Holy era girato verso di lei con lo sgabello, "ma quella padella non è nostra" lo disse come se fosse una frase che aveva dovuto ripetere almeno dodici volte in un lasso di tempo molto breve.
"E di chi?!"
Matthew si alzò dal tavolo, ma rimase distante dalla scenetta, "Angela noi te l'abbiamo detto che non è nostra, se tu vuoi continuare ad urlare fallo pure, non so più che dirti."
Detto ciò tirò sotto al tavolo la sedia e sparì nel corridoio.
Probabilmente non voleva litigare.
Peccato.
"Però stai calma" si intromise Mida.
Aveva un ottimo timing per infilarsi nei discorsi e farsi odiare.
Angela si voltò velocemente verso il ragazzo alto e sbarrò ancora di più gli occhi celesti per ripetere: "non sto calma cazzo!"
Mida mise giù la pentola che stava lavando e si voltò completamente verso di lei, "ad urlare così non risolvi un cazzo, anzi fai partire la brocca pure a me che non c'entro un cazzo. Abbiamo messo su quella cazzo di lavagnetta per i turni, se trovi una padella in più nel tuo turno, ti metti una fetta di culo in tasca e la lavi."
Non aveva tutti i torti ma dall'altra parte Angela aveva ragione ad arrabbiarsi.
Era una delle più pulite in casa ed ogni volta doveva accollarsi la sporcizia degli altri per evitare il provvedimento che ogni anno cadeva sulla testa degli amiciani come una coperta: quello per le pulizie.
Considerando che Holden, Mida ed Ayle erano già stati sgridati per quella storia da zozzoni, ne veniva in tasca anche loro avere un generale mastrolindo che li riprendesse quando lasciavano le padelle o i calzini in giro.
"Non mi sta bene che sporcate apposta quando c'è il turno di un altro così da evitare di pulire e poi che cazzo siete dei zulù che non riuscite manco a lavare una padella!"
Mida scosse la testa, "ma perché lo dici a noi come se fossi certa che quella cazzo di padella l'avessi lasciata io lì apposta per farti girare il culo?"
Prese un respiro, "quando ne vorrai parlare con calma, faremo i detective conan per capire chi ha lasciato 'sta cessa di padella ieri sera qui sull'isola, prima di quel momento puoi anche andare ad urlare da un'altra parte."
Angela continuò a dire qualcosa che non ascoltai perfettamente perché intenta a pensare ad altro.
Ero convinta che al pomeridiano di quella settimana avremmo tutti preso un palo nel deretano per quella discussione e probabilmente sarebbe successo nuovamente qualcosa.
Speravo non per me perché io nella prima settimana avevo ricevuto due sgridate da Lorella sulla puntualità e una da Maria stessa su quanto non stessi prendendo sul serio quell'occasione e non c'era niente di più imbarazzante di farsi sgridare da qualcuno dell'età della propria madre senza esserlo davvero.
Poi ora stavo simpatica a Maria e non volevo scendere dal mio piedistallo dei privilegi per una padella.

Tornai da lezione sospirando.
Lorella mi odiava o non si spiegava perché mi assegnava canzoni su canzoni completamente fuori dalle mie possibilità e sopratutto dal mio stile, passava da Branduardi a Nicky Minaj e io non ero né un saltellante capellone pro ecologia e nemmeno una rapper dal culo favoloso e portata per l'extra beat.

Entrai in casetta evitando ogni contatto con i miei compagni perché avevo bisogno di ritirarmi in sala prove e rifare quella canzone.
Secondo me si alzava al mattino, chiudeva gli occhi, digitava a caso su Google e cercava così per me le canzone più adatte perché non era possibile che io mi beccavo Branduardi e Nicky Minaj mentre Mew tutta la discografia pop recente e Sarah canzoni tutte sulle sue corde. Doveva odiarmi.
Ero la figlia che più disgustava la mamma chioccia.

Non feci in tempo a poggiare giù la giacca che tutti i cantanti furono chiamati nella sala TV.
Era arrivato un compito per i cantanti.
Petit corse per prendere la busta ma sulla busta bianca non c'era il suo nome ma il mio.
Assottigliai gli occhi mentre mi sedevo e giravo la carta fra le dita.
Avevo appena ricevuto Bahm Bahm come cover da prepare per la puntata, qualsiasi compito non poteva essere davvero peggio di quello.
"Chi pensi che te l'abbia mandata Amen?" La voce di Maria risuonava in casetta come quella di dio.
Non potevamo vedere la sua faccia ma potevamo sentirla.
Alzai il viso verso il soffitto, "non ne ho idea" ammisi sinceramente, "penso Anna solo perché fra lei e Rudy forse è quella che ha espresso più dubbi su di me."
Non che fosse mai stata scortese nei mie riguardi ma un paio di volte mi aveva detto che giocavo sempre in ritirata.
Forse era per quello che la Cucca ora mi dava solo brani di merda.
"Leggiamola, dai."
La TV si accese e partì lo solito sfondo blu con le lettere bianche che si susseguivano come in star wars.

Carissima Amen,
Ho pensato di darti questo compito per scuoterti un po'.
Sei brava e lo sai, hai una bella voce e un totale controllo del tuo strumento ma sembra che cerchi sempre di controllarti come se non volessi mai farci vedere del tutto chi sei.
Di cosa hai paura Amen?

Avevano rotto tutti un po' il cazzo con quella storia onestamente.

Per farci arrivare qualcosa, oltre a saper cantare bene, devi farci sentire quello che senti tu.
E il modo migliore per arrivarci è la terapia d'urto.
Perciò ti assegno Whole Lotta Love, oltre a cantarla però ci dovrai mettere tutta te stessa.
Mettiti i tacchi, prendi lezioni di staging e facci vedere quanto puoi essere sexy.
Son sicura che ci farai rizzare I capelli, anche a chi non ce li ha, come Rudy.
Anna.

Rimasi in silenzio e fissai lo schermo ora nero della televisione.
"È uno scherzo?" Chiesi senza pensarci.
Perché se era uno scherzo, io non riuscivo a trovarlo divertente.
Sentì Maria ridere, la sua risata sommessa sintomo di una caramella in bocca.
"Che ti spaventa Amen?"
Continuai a fissare lo schermo aspettando che in TV comparisse qualche scritta tipo: sei su scherzi a parte oppure ti abbiamo fottuta! Andava bene qualsiasi cosa.
Non sembrava volontà di nessuna scritta apparire.
"Io ho la sensualità di Sid nell'era glaciale e non è proprio nelle mie...corde fare la panterona sexy sul palco" spiegai, "non è che non voglio fare il compito, posso farlo, posso cantarla ma non posso stare sui tacchi a sculettare mentre racconto di una sco-" mi corressi, "di un amplesso."
Ero riuscita a non rendermi ridicola con Branduardi, non avevo intenzione di farlo con uno spettacolino imbarazzante di me che tentavo di fare l'imitazione scadente di Elodie sul palo da pole dance.
"E poi mia madre mi guarda da casa...così come il mio cane e mio fratello" continuai a rantolare parole facendo percepire tutta la mia disperazione.
In tutta risposta feci ridere di nuovo Maria ma anche i miei compagni, doveva essere un bello spettacolino imbarazzante, almeno per loro.
"Amen non ti devi denudare sul palco se non sei a tuo agio" cercò di calmarmi la regina delle bionde, "Anna ti ha lasciato tutto lo spazio per cercare di rendere tua questa canzone. Puoi metterti i tacchi e ballare senza per forza rimanere in top. L'unica cosa che devi fare è colpirla ma puoi trovare il modo più consono per te per farlo. Non andare subito in panico, pensa prima."
Non credevo ad una singola parola di quelle pronunciate dalla conduttrice ma ero così assorta da me stessa che non avevo neanche spazio nella mia testa per trovare parole per risponderle.
"Puoi essere seducente anche da vestita" aggiunse, "così anche tua madre, il tuo cane e tuo fratello possono rimanere tranquilli."

Maria mi disse qualcos altro prima di chiudere la conversazione con me ma smisi di darle corda dopo la battuta su mia madre ecc...
Non era divertente e io avrei voluto scavarmi una buca come Bugs Bunny e finire per vivere dentro un fosso distante dal suolo di almeno 15 metri.
Mi alzai dal mio posto e iniziai a camminare avanti e indietro cercando una soluzione a quel problema.
"Rega io manco ci so camminare sui tacchi" piagnucolai con i cantanti presenti mentre agitavo la busta nelle mie mani.
"Ma quello è il meno, tempo un quarto d'ora è impari, ti diamo una mano" commentò Mew e la ringrazia per la gentilezza ma non bastava a farmi star serena.
Presi un grosso respiro e mi fermai in mezzo alla stanza.
"Ma poi come faccio a ballare su Whole Lotta Love?" Mi diressi a tutti i presenti, ergo quasi tutti i cantanti a parte Mida e Ayle che erano ancora fuori a lezione.
"Cioè il massimo che posso fare è scuotermi tipo attacco epilettico."
Non mi aveva neanche dato una canzone che si prestava allo staging che faceva Dua Lipa, era una canzone rock classica che aveva un testo completamente esplicito e non c'era modo che io riuscissi a risultare sexy e considerando quanto fossi lontana da quel mondo probabilmente l'avrei resa perfino volgare.
"Secondo me ti creano una coreografia" si intromise Sarah seduta sul gradino più alto di quella sorta di mini spalto che avevamo in sala, "cioè vai da Elena, per dirne una, e con lei prepari qualcosa."
"Io pure la penso uguale, verrai completamente seguita, su questo non ti devi preoccupare, non penso che la devi creare tu con zero conoscenza dello staging o del ballo" tentò di rassicurarmi Joseph che ero convinta che credeva meno di me alla buona riuscita di quella disgrazia.
"Madonna, spero di spaccarmi una gamba mentre faccio le prove così evito di farla in puntata."
Era l'augurio più grande che potessi farmi.

"Am quando hai tempo ho bisogno della tua voce per registrare la solitudine."
Mida si materializzò nella sala e prese il silenzio che regnava come segno per parlare.
Mi voltai verso di lui, bianca in faccia ed annuì sovrappensiero.
"Dio, sembra che non prendi il sole da quando sei nata" commentò guardando il mio colorito degno di Edward di Twilight, peccato che io non brillavo quanto lui.
"Che succede?"
Non riuscivo ad essere presente all'esterno di me, ero così presa dai miei pensieri che ogni cosa al di fuori mi sembrava superflua.
"Gli hanno dato un compito" Joseph parlò per me e lo ringraziai.
Era normale prendere così male una roba del genere? Avrei voluto schiaffeggiarmi per come non riuscivo a reagire ma l'idea che avrei dovuto sculettare davanti a tutta l'Italia mi congelava sul posto e non mi permetteva di pensare lucidamente.
Io non sculettavo manco in camera mia da sola, avevo vergogna perfino di me stessa.
"E?"
"E deve fare Whole Lotta Love sui tacchi con tanto di staging. La Petti ha detto che deve sembrare sexy."
Questa volta rispose Holy, che alla fine venne verso di me mi diede una sorta di pacca sulla schiena e si ritirò da qualche parte.
"Beh figata, no?"
Mi voltai di nuovo verso Mida e scossi la testa rassegnata, "...no."

Ciao 💌
Vi chiedo, come sempre, se vi è piaciuto di lasciare una stellina.
Grazie 🫂 e buon ritorno alla vita vera adesso che son finite le feste

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