Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di...

Autorstwa CallmeTecla

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Storia completa✔️ In Groenlandia, nella città di Nuuk, fredda, sempre innevata, dove l'unico colore è il bian... Więcej

Cast
TrailerBook
1. I love my new family!
2. Why you hate me?
3. The anger
4. What are friends?
5. Happy birthday!
6. Weakness
7. You help me
8. A destroyed book, a burning pain
9. you set my heart on fire
10. Stop it, plese.
11. I can't breathe!
12. Stay with me.
14. I'm his girlfriend
15. Joe
16. shaky emotions
17. New Year's
18. Eyes
19. Hidden secrets
20. Kiss me
21. Micky

13. Are you jelouse?

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Autorstwa CallmeTecla

🎶Gangsta🎶

"E rimarrai la cosa più bella tra tutte le cose belle a cui non ho saputo dare una spiegazione"
~Gianluca Purgatorio

Else, 13 anni.

Non ricordavo molto bene come, o cosa successe precisamente. Avevo la mente offuscata, e sentivo ogni mio arto e osso paralizzato per il freddo e la stanchezza.

La testa era pesante, come non lo era mai stata, e avevo il costante presentimento che sarei potuta morire in qualunque istante. Le mani erano fredde. Ghiacciate.

Sentivo i polmoni andarmi a fuoco e la gola mi bruciava come mai.

Quel pomeriggio non feci altro che dormire, dopo che Liam mi portò su in camera, infagottata tra le sue braccia e con la paura di cadere dalle scale.

Quando aprii gli occhi, le palpebre erano pesanti, e gli occhi mi bruciavano. A mala pena riuscivo a tenerli aperti. I capelli erano leggermente scompigliati mentre addosso avevo dei vestiti che non indossavo fino a poche ore prima.

La stanza era buia, come non lo era mai stata. Entrava un raggio di luce, come un fulmine improvviso, dalla finestra, ma non illuminava affatto la stanza. Mi chiesi il perchè.

Quando poi, ancora priva di sensi e con la testa che mi esplodeva, mi girai verso la mia sveglia sul comodino, intravisi la lancetta, sforzando gli occhi, sul numero uno. Era notte. Notte fonda.

Le coperte erano troppo leggere. Sentivo freddo. I peli sul mio corpo si alzarono involontariamente causandomi dei brividi lungo la schiena e le gambe. Tremava per qualche secondo portandomi le braccia e le mani sulla testa.

Non appena ebbi l'occasione di spalancare gli occhi per un secondo vidi un'ombra davanti a me seduta sulla sedia della scrivania ed ebbi il pazzo impulso di prendere in mano uno dei libri, per sbatterlo in testa.

Ma quando mi trovai a realizzare davanti la cruda realtà capii che era solo Liam. Aveva gli occhi chiusi, una postura morbida e le mani venose lungo il corpo. Le labbra carnose rosse ed una coperta sopra il suo busto, ricoperto da un maglione caldo.

Sembrava un angelo, cosa che non gli apparteneva caratterialmente parlando. Forse un demone sceso in terra, con quella mascella appuntita ed affilata come un coltello, dei tratti quasi divini e quel sorriso perfetto che faceva intravedere ogni volta i denti bianchi.

Lo odiavo. Come sempre. Eppure mi aveva salvata. Mi aveva aiutata, ed io ero in debito con lui. Forse per tutta la vita, costantemente.

Lui si era lanciato in una pozza ghiacciata rischiando la vita...per me. Se non fosse stato per lui, io sarei morta sicuramente, anzi...certamente! E lui era lì, pronto a compiere un'azione completamente e indubbiamente pericolosa per me?

Si, ero decisamente in debito con lui.

Mi sedetti, piegando il busto in due e facendo leva sulle mani. Mi alzai cercando di reggermi in piedi, eppure le mie gambe tremavano come mai era successo.

Le sentivo paralizzate, come se fossero cemento, attaccate al pavimento. Feci un respiro profondo e con decisione mi aggrappai alle mensole basse, vicino a me arrivando fino a Liam, reggendomi alla sedia dietro il suo corpo.

Appoggai una mano sulla sua spalla e lo scossi leggermente.

« Liam, Liam! Svegliati.»
Sussurrai dandogli due colpetti sulla testa.

Non appena vidi i suoi occhi aprirsi lentamente e guardarmi fu come vedere due fumini in piena notte. I suoi occhi blu erano come due fari accesi nel buio.

Lui fece qualche suono con la bocca impastata, portandosi una mano dietro i capelli scuri e con l'altra tirò su la coperta calda.

« Cosa succede? Stai male?»

Chiese spalancando di colpo gli occhi e stringendomi il polso. Sussultai al suo tocco e sorrisi.

« Sento solo un pò freddo e mi fanno male le ossa...ma per il resto tutto bene.»

In un colpo fulmineo lui si tolse la coperta che gli copriva il busto e me la porse.

« Prendila.»

Strinsi I denti.

« No, no. Tranquillo.»

« Ho detto prendila regina dei ghiacci.»

Spinse contro la mia pancia la coperta appallottolata ed io la strinsi tra le braccia, avvolgendola attorno al corpo.

« Hai fame?»

Chiese alzandosi dalla sedia e accendendo la luce. Scossi la testa raggruppando in una coda i capelli biondi con un elastico che avevo al polso.

« Devi mangiare qualcosa, ti preparo un'omelette.»

Sbuffai mentre lo seguivo giù per le scale e Lucky mi passava in mezzo alle gambe.
Non appena entrammo in cucina, sulla porta c'erano Harry e Lory.

Lory aveva uno sguardo perso, quasi nel vuoto. I suoi due occhi azzurri erano due pozze infinite, che fissavano una parte della cucina.

Entrambi indossavano ancora i giubbotti pesanti sporchi di neve, e gli stivali.

Harry gli accarezzava una spalla, e non appena entrambi si accorsero di noi due i loro sguardi si impiantarono su di noi.

« O mio dio! State bene...»

Lory corse verso di noi e ci abbraccio stringendoci talmente forte da farci soffocare.

« Sapete cosa abbiamo provato passando davanti al lago? Era sporco di sangue...aveva un'apertura nel ghiaccio! »

Il mio sguardo cadde verso il basso, ed improvvisamente guardai le mani di Liam. Le nocchie erano spaccate. Completamente incrostate e spellate.

Lui...aveva rotto il ghiaccio con le mani?! Per me?

Così allungai la mia mano verso la sua, cercando di coprire agli occhi di Lory i tagli profondi sulle sue nocchie. Ma lei se ne accorse troppo presto.

« Cosa hai fatto ai pugni?»

Sgranò gli occhi mentre Hardy si portava le mani alla testa, dietro di lei.

« Non è successo nulla, mamma.»

Disse guardandola negli occhi. Come faceva a mentire così spudoratamente senza neanche un cenno di bugia? Io non ero mai stata capace a dirne una.

« Else, dimmi la verità. Almeno tu.»

Per un secondo guardai Liam, che mi fissava con I suoi occhi affilati ed i capelli selvaggi. Il suo sguardo mi diceva "ormai lo ha capito" ed io di certo non sarei stata capace di dire una bugia così grande.

Feci un grande respiro e strinsi la mascella più forte possibile.

« Io e Liam avevamo discusso...diciamo cosi. Quando sono fuori di testa faccio cose avventate e del tutto stupide. Così ho preso i pattini che stavano nello scatolone e sono uscita per pattinare.»

Harry si avvicinò verso di me mentre Lory si portava le mani sulle orecchie guardando Liam preoccupata.

« Liam era uscito da casa, e quindi non sapeva cosa stavo per fare, così, non appena lui tornò, non trovandomi in casa è andato a chiedere a Clarck dove fossi e lui gli ha confessato tutto. »

Continuai. Liam strinse tra le dita I capelli scuri e socchiuse gli occhi.

« In quel preciso momento sono caduta in acqua ma Liam mi ha salvata.»

Lory mi strinse nuovamente tra le sue braccia mentre una lacrima le scese lungo la guancia.

« È una fortuna che tu sia viva. Quel lago mi ha portato via...»

La sua voce venne sovrastata da quella di Liam, roca e decisa.

« Mamma! Basta. Noi stiamo bene.»

Urlò facendomi sussultare e digrignare i denti.

« Vi abbiamo aspettato tutta la notte e ora...ora dobbiamo di nuovo lasciarvi. »

Esclamò Harry asciugandosi dal viso delle lacrime.

« Vi vogliamo bene, ricordatevelo.»

Lory uscì dalla porta lasciando un bacio sulla guancia a Liam, che se ne stava immobile con le iridi blu fisse sul pavimento.

Non appena la porta si chiuse definitivamente, Liam aprì lo sportello del frigo, tirando fuori la scatola di uova.

« Siediti.»

Disse con voce pacata mentre io mi sedevo sulla sedia del tavolo da pranzo.

« Liam, davvero, non ho fame.»

Aprì le due uova in una pentola leggermente unta d'olio e cominciò a muoverla lentamente, facendo dei movimenti circolari.
Nessuna risposta, non mi aveva neanche calcolata.

« Mangia.»

Mi ordinò mettendomi un piatto davanti, e mettendo un pizzico di sale sull'omelette.

« Liam io...»

« Mangia, regina dei ghiacci!»

Urlò facendomi mancare il fiato. La mia pelle venne inondata di brividi. Così presi la forchetta alla mia destra, mentre lui se ne stava davanti a me con le braccia conserte ad aspettare che io finissi il piatto.

Non appena misi in bocca la prima forchettata, sentimmo dei colpi sulla porta.

Uno e due. Due colpi decisi. Entrambi ci fermammo. E ora chi diavolo era?

Liam mi fece segno di restare lì e di continuare a mangiare. Si alzò di scatto andando verso la porta.
Riconobbi subito la sua voce.

« Siamo venuti per vedere come stavate. »

Era Evelyn. La mia amica, che non vedevo da ore. Mi era mancata così tanto, quando non era presente o non era vicino a me era come vivere dei momenti in totale agonia.

Forse prima di fare quell'azienda avventata avrei dovuto avvisarla. Lei mi avrebbe fatta ragionare.

« Sta bene, potete andarvene.»

Disse deciso Liam.

« Posso vederla o la tieni segregata, razza di maniaco?!»
Un sorriso si accennò sul mio volto.

« No, adesso sta mangiando. »

« Else! Questo testone non vuole farci entrare. »

Mollai la forchetta sul tavolo e mi portai una ciocca dietro l'orecchio.

« Liam, dai, lasciali entrare. »

Non appena pronunciai quelle parole davanti a me fecero capolina dalla porta Evelyn e Clarck.

Evelyn mi sorrise e corse verso di me.

« Tesoro...ho saputo quello che è successo. »

Mi strinse così forte che non riuscivo a respirare.

« Ev! Ev! Mi stai strozzando.»

Dissi battendo sulla sua schiena cercando di staccarmela di dosso.

« Come stai? Tutto bene? Senti freddo? Hai qualcosa di rotto? Tu...»

« Evelyn! Va tutto bene davvero. Liam mi ha salvata.»

Non appena si staccò il mio sguardo ricadde su Liam, che mi guardava sorridendo e squadrandomi dalla testa ad i piedi. Clarck fece qualche passo verso di me, ma con prontezza e velocità Liam lo afferrò per il giacchetto bloccandolo.

« Liam! »

Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Dopodiché lo rilasciò, lasciandogli un'occhiataccia fulminandolo.

« Sono felice che tu stia bene. »
Disse sedendosi al mio fianco.

Io gli feci un sorriso. Alla fine non era poi così male. Non riuscivo proprio a capire quel continuo litigare tra i due. Eppure non avevo buoni presentimenti.

« Grazie, Clarck »

Lo abbracciai stringendolo tra le braccia. Quale era il problema?
Liam cominciò a tossire ed io mi staccai da Clarck continuandogli a sorridere.

« Bene, fuori da casa mia. »
Disse serio Liam.

« Cosa? »

Chiese Evelyn mentre Liam li spingeva fuori con le mani sulla schiena.

« Ho detto fuori. »

« Else, se ti serve aiuto strilla! Non me la sento di lasciarti con uno psicopa.. »

Il rumore della chiusura della porta tranciò le parole dalla bocca di Evelyn ed io scoppiai in una risata.

« C'era davvero bisogno di essere scortesi? »

Gli chiesi scuotendo la testa.

« C'era davvero bisogno che tu lo abbracciarsi? »

Cosa? Ma è serio? Rimasi per qualche secondo a bocca aperta e senza parole.

« Come? Per caso sei... »

Liam si girò verso di me guardandomi in cagnesco.

« Non lo dire, Else. »

« O mio dio! Sei geloso! »

Urlai a tutto volume mentre lui correva verso di me. Impiantò le mani sul tavolo, ed io mi trovai a pochi centimetri dal suo volto.

« Non potrei mai essere geloso per te. »

Disse inarcando la bocca in un ghigno.

« perchè? »

Chiesi stuzzicandolo.

« Perchè tu vuoi solo me.»

Il solito egocentrico e narcisista della situazione. Di certo non volevo lui o qualunque cosa intendesse con quella sua stupida frase detta con il ghigno sulla bocca.

« Cosa te lo fa pensare? »

« I tuoi occhi, Else. Parlano e fanno un rumore assurdo. »

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