Destroyed Angels || Larry Sty...

By -Withoutdreamss

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Louis crede di vivere perrenemente nelle bugie delle persone che lo circondano. Sono ormai anni che si è chi... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
SEQUEL

Capitolo 5

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By -Withoutdreamss

Harry vagò tutta la notte alla ricerca di Louis. Arrivò ad un punto che cercava di pensare come lui. Si poneva domanda del tipo '' Se fossi Louis dove sarei ora?'' peccato che si poneva sempre domande senza alcuna risposta. Si stava arrendendo,quando vide qualcosa sotto un albero. Dalla macchina non si vedeva bene, ma questo non lo fermò. Uscì dall'auto senza neanche spegnerla e si catapultò verso quel punto. A terra c'era una felpa, la felpa di Louis. Se quel indumento era lì,voleva dire che Louis non era lontano.

Il suo telefono iniziò a vibrare nella sua tasca, e la vibrazione improvvisa lo spaventò. Infilò una mano in tasca per recuperarlo e vide che Liam lo stava chiamando.

«Lì» rispose Harry.

«Harry» soffiò l'altro. «Torna,Louis è qui».

«C-cosa?».

Come faceva Liam a sapere che Harry era alla ricerca di Louis? Il riccio non aveva detto nulla a nessuno. Eppure Liam sapeva.

«Coglione, lo so che sei andato a cercarlo. È qui» rispose Liam ridendo.

«Arrivo», non diede neanche il tempo di replicare che chiuse la chiamata e si infilò nella macchina.

Non sapeva esattamente ''qui'' dove fosse. Ma suppose che parlava della casa della confraternita. Quindi guidò fino alla casa, scese dalla macchina ed entrò. Il salotto era vuoto e in casa regnava il silenzio assoluto. Ed Harry si chiese se avesse interpretato male le parole di Liam. Quando una voce lo spaventò;

«Sta dormendo», sospirò Niall.

Era entrato in casa così di getto che non aveva notato il biondo vicino alla finestra con le mani in tasca. Harry annuì soltanto. Non sapeva come comportarsi, quando era uscito di casa il biondo c'è l'aveva con lui.

«Mi dispiace Har», parlò di nuovo Niall.

«Io..» il riccio iniziò ma Niall lo interrupe di nuovo.

«Non sei stato tu. Mi dispiace aver dubitato di te»

«E tutto ok» disse Harry sorridendo appena. «Lui sta bene?»

Niall annuì e guardò di nuovo fuori dalla finestra. Il senso di colpa lo stava mangiando vivo. Non aveva protetto Louis da Taylor, e se non era riuscito a proteggerlo da lei come poteva proteggerlo da suo fratello Tyler? I pensieri e le paure si accavallarono nella mente del biondo. Suo zio gli aveva affidato Louis per fargli iniziare una nuova vita, ma a distanza di un mese suo cugino aveva già avuto una crisi.

Harry era rimasto a fissare per qualche secondo la schiena di Niall, senza saper cosa dire o fare. Voleva andare da Louis per vedere se stesse bene, spiegargli che le parole dette da Taylor non erano uscite dalla sua bocca e che per lui non era un peso, assolutamente. Il riccio, davvero non capiva cosa gli stesse capitando. Louis era arrivato, lo aveva guardato e senza volerlo gli aveva fottuto il cervello. Ed Harry non si spiegava come era successo, cosa aveva fatto scattare in lui quella voglia di conoscere Louis, di stargli accanto, di farlo parlare per ascoltare la sua voce. La sua voce. Harry la immagina cristallina, delicata, dal suono dolce, tanto dolce da registrarla e ascoltarla ogni notte. Voleva anche vedere il sorriso di Louis, ma un sorriso vero no come quelli che gli aveva donato in quei giorni. Sapeva che c'era qualcosa che Niall non gli aveva detto, qualcosa che aveva distrutto Louis, qualcosa che aveva distrutto quel angelo. Perché si, Louis era un angelo distrutto. Gli occhi blu e freddi di Louis erano pieni di dolore, pieni di sconfitta, sconfitta per lui che si era arreso a questa vita. Ma cosa era successo? Cosa può indurre ad una persona di smettere di parlare? Perché con tutte le cose che poteva smettere si fare,lui aveva scelto quella più vitale per ogni essere umano. E come se smettendo di parlare e comunicare con gli altri, lui avesse tagliato fuori tutti, fuori il mondo intero. Nella vita, ci sono persone che nascosto senza poter parlare, ascoltare o vedere. E queste persone pagherebbero per poterlo fare. Invece Louis aveva voluto smettere di parlare, di sua spontanea volontà. Tutto questo era strano, la situazione in sé era strana. Perché sotto a queste decisioni, Harry era sicuro che ci fosse qualcosa di grosso, qualcosa di veramente terribile. Erano tante le domande che lui e gli altri si ponevano. Che rimanevano nell'aria in attesa di una risposta. Ma ora non era il momento giusto di porle o di risponderle.

Sospirò e decise di andare in cucina a prepararsi un caffè. Erano le sei del mattino, la luce del giorno iniziava a filtrare dalle finestre. Sarebbe stato inutile andare a dormire. Tra meno di tre ore sarebbero iniziate le lezioni, e anche volendo lui non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Quindi si, aveva decisamente bisogno di un caffè, magari doppio.

Quando entrò in cucina si imbatte in Liam, come suo solito era attaccato al pc. Era così concentrato che non sentì neanche la porta aprirsi e chiudersi. E fù per questo che quando Harry parlò il castano sobbalzò mettendosi una mano sul cuore.

«Che stai facendo alle sei del mattino?» chiese,avvicinandosi alla macchina del caffè.

«Ehi, Haz non ti ho sentito», disse Liam ancora con la mano sul petto. «Mona ha acceso il pc di Tyler, sto cercando di entrarci. Sei passato da Louis?» chiese,concentrandosi di nuovo al pc.

Harry si pietrifico vicino alla macchinetta a quella domanda. «Dovevo?» chiese girandosi per fronteggiare Liam.

«Fare il finto tonto con me, non ti porta da nessuna parte», Liam alzò lo sguardo dal pc e fissò il riccio con sopracciglio alzato. «Harry riconosco quello sguardo»

«Sguardo? Quale sguardo?» ibiziacava sentirsi confuso a quelle affermazioni.
«Quello che hai quando Louis è in giro. Hai lo stesso sguardo di quando- per modo di dire- stavi con Nick» confessò il castano.

Nick. Quel nome fece gelare Harry sul posto. Solo il nome ora gli dava la nausea, sperava di non sentirlo mai più, ma si sbagliava.

«Non fare quella faccia. È vero hai lo stesso sguardo, ma qui è diverso però» disse ancora Liam ora concentrato sul riccio e mettendo da parte il pc.

«Diverso?» si, non stava decisamente capendo nulla.

«Harry, quella tra te e Nick non era una storia. Partiamo che era a distanza,lui veniva ti scopava fino a farti perdere i sensi e poi andava, non c'era amore – almeno da parte sua. Tu ne sei uscito distrutto e ti sei lanciato nelle scopate occasionali con ogni persona che ti capitava a tiro. Ma con Louis è diverso. Anche lui ti guarda, se state nella stessa stanza non vi togliete gli occhi di dosso. E lo sai che io non mi sbaglio mai». Finì il suo monologo mettendo le mani sotto al mento e muovendo le sopracciglia su e giù.

«Cosa ti ha passato Zayn? Sembra roba buona» borbottò Harry girandosi per fare il suo caffè.

«Oh, certo facciamo finta di nulla» disse Liam sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

«Liam» urlò Harry, girandosi a fronteggiarlo di nuovo. «Louis è il fottuto cugino di Niall. Niall non lo accetterebbe e mi taglierebbe il pisello. Io ci tengo al mio pisello,grazie. Poi Louis ha bisogno di altro» finì sussurrando.

«Di cosa ha bisogno, sentiamo» disse Liam inarcando un sopracciglio.

«Stabilità. Louis ha bisogno di stabilità, ed io non sono mai stabile. Da quel poco che sappiamo lui ne ha passate tante,merita di più».

«Non credi che Louis sia stanco della pietà delle persone? Harry lui ti piace,almeno provaci» il tono di Liam ora era dolce e cercava di capire le sue paure.

Quando Harry era arrivato al college era un ragazzino timido e riservato. Ma Nick lo aveva cambiato. Nick era uno dei motivi per cui Harry era andato via da Holmes Chapel,ma non era bastato andare via da lì perché Nick lo seguì e continuò ad abusare di lui. Harry lo amava e si concedeva ogni qual volta lui andava lì. Sperava sempre che un giorno Nick cambiasse. Quando Nick lo bloccava sul letto e prendeva possesso del suo corpo, il riccio si ripeteva che un giorno avrebbero fatto l'amore, che Nick lo avrebbe trattato con delicatezza e amore, ma quel giorno non era mai arrivato.

_______________

Nick era arrivato da cinque giorni a Washington, ma solo quel giorno aveva trovato un po' di tempo per Harry. O per scopare Harry. Era entrato nella casa senza neanche salutare il riccio,che si fiondò su di lui. Harry senza realmente capire cosa stesse accadendo,come sempre, si lasciò travolgere dal più grande che lo portò sul divano lì vicino, gli tolse tutti i vestiti, e senza neanche prepararlo, sbottonò la patta dei suoi pantaloni e si spinse nelle carni di Harry.

Il riccio sussultò a quel intrusione,così improvvisa e rude. I suoi occhi si riempirono di lacrime, il dolore lo stava lacerando. A peggiorare tutto furono le spinte di Nick forti, rudi e violente. Non aspettò neanche che il più piccolo si abituasse alla sua intrusione.

«Nick..» sussurrò Harry con voce spezzata.

«Zitto» disse soltanto.

E continuò a spingersi in lui senza tener conto che sotto di lui ci fosse un ragazzo, con dei sentimenti e non un semplice pezzo di carne. Harry iniziò a piangere, e si chiedeva quando sarebbe finita quella tortura. Le sue mani erano sulla testa bloccate dal più grande, voleva liberarsi ma ogni tentativo era vano. Nick era molto più forte di lui.

«Mi stai facendo male...» sussurrò ancora. «Ti prego Nick,smettila» disse ancora singhiozzando.

Ma quelle parole, quelle lacrime fecero solamente ridere Nick, che come risposta iniziò a spingere ancora di più. Harry strillò dal dolore, quel dolore che non si sarebbe mai strasformato in piacere o amore. Perché lui, ormai aveva capito che Nick non lo avrebbe mai trattato bene, non lo avrebbe mai amato come lui lo amava.

Quando Nick venne uscì dal corpo del riccio, si aggiusto la patta e si alzo dal divano.

«Sempre un piacere rivederti Harry» disse sghignazzando.

«Non farti vedere mai più» quelle parole uscirono dalla bocca del riccio con tanto odio e disprezzo che Nick girò la testa verso di lui di scatto.

«Andiamo, che ti piace» disse Nick ridendo.

Harry era ancora sul divano, nudo e nella stessa posizione. Gli occhi rossi e le lacrime a rigargli ancora il viso. Ma lui era stufo di Nick e dei suoi comportamenti. Per questo si alzò avvicinandosi al più grande e gli diede un schiaffo, del tutto inaspettato per entrambi. A Nick quella iniziativa non piacque per niente, a sua volta mollo uno schiaffo su Harry che cadde a terra.

«Vattene» sussurrò Harry.

«Se non volessi,mh?» domandò Nick «Io faccio quello che voglio, chiaro?»

«Grimshaw,hai cinque secondi per portare le tue chiappe anoressiche fuori da questa casa».

I due si girarono verso la porta della cucina dove un Zayn fumante dalla rabbia era fermo. Aveva i pugni serrati ai suoi fianchi, gli occhi ridotti in due fessure e la mascella serrata. Zayn odiava Nick,ed Harry lo sapeva. Quindi il moro non si sarebbe di certo risparmiato nel picchiare Nick, aspettava quel momento da mesi.

«Fatti gli affari tuoi» gridò Nick di rimandò.

Zayn scosse la testa e sorrise. «Forse non hai capito. Esci da questa casa, tocca di nuovo Harry e ti farò rimpiangere il giorno di averlo incontrato», il tono era minaccioso e non ammetteva repliche. Ma Nick per quanto grande e grosso era, era anche uno stupido.

«Pakistano di merda, che farai? Mi fai scoppiare» disse con un sorriso. Un sorriso che morì sulle sue labbra l'attimo dopo.

Zayn odiava quando le persone lo giudicava solo per le sue origini. E cosa che odiava ancora di più, era quando qualcuno lo paragonava a quelle persone senza cervello. Si lanciò contro Nick e senza fargli capire cosa stesse succedendo lo alzò dal colletto della sua camicia. Harry era ancora a terra, nudo come un verme, ed inerme a tutta quella scena.

«Io non so,se sei stupido o cosa» disse Zayn tra i denti. «Ma sei abbastanza stupido da provocarmi. Ed ora te lo ripeto per un ultima volta,ok?» chiese,senza neanche aspettare una risposta. «Esci.Da.Questa.Casa.E.Lascia.Stare.Harry.Chiaro?» scandì ogni singola parola, in modo che Nick afferrasse il concetto e sparisse.

Dire che in quel momento Nick era terrorizzato era poco. Aveva gli occhi spalancati e lucidi, le mani che gli tremavano. Annuì piano e prima che se ne rendesse conto Zayn lo scaravento a terra. Si alzò e andò via da quella casa.

Il silenzio che si era creato in salotto,venne interrotto dai singhiozzi di Harry, che era ancora nella stessa posizione. Zayn si avvicino all'amico e senza dire una parola lo abbraccio.

«Grazie» sussurrò il riccio.

«Non ringraziarmi Haz» disse soltanto Zayn.

_________________________

A quel ricordo Harry strinse i pugni, faceva ancora male pensare a tutta quella merda. Ma lui ci era passato sopra. Era andato avanti. Era uscito scottato,distrutto da quella storia, ed è per questo che da quel giorno chiuse il suo cuore. Non voleva essere ferito, non voleva aprirsi o provare emozioni. E ci era riuscito, fino all'arrivo di Louis.

«Che farai oggi?» chiese Harry,voleva cambiare discorso, non gli piaceva per niente la piega che stava prendendo.

«Io devo studiare e tu Harold devi portare Taylor a fare shopping» ridacchiò Liam, pensando ad Harry in un centro commerciale pieno di buste che seguiva la bionda in tutti i negozi.

«Oh,no. Io non esco con quella» sputò fuori Harry.

«Non fare il coglione. Devi.»

«Perché io? Zayn è un bel ragazzo,potrebbe farlo lui»

«Tu piaci a Taylor. Ti divertirai» disse ridacchiando ancora.

«Oh certo! Sai che spasso con quella,dio, è irritabile» disse sedendosi al tavolo per bere finalmente il suo caffè.

«Dai che ti diverti con lei» il castano si divertiva a prenderlo in giro. Sapeva che Harry non tollerava neanche un po' Taylor. Per lui era solo una ragazzina ricca e viziata.

«Quando me la da,si» rispose Harry con tono indifferente.

«Sei andato a letto con lei?» ora si che era sconvolto.

«Ehi, sono un uomo e lei era in topless. Che dovevo fare» chiese Harry alzando le mani.

«Dio. Evitami i dettagli» Liam era passato dal divertirsi al essere disgustato

«Non è un granchè, bel viso,ma, di corporatura niente da palpare. Ha le tette dietro la schiena» disse Harry ridacchiando.

«Tette dietro la schiena?» chiese Liam confuso.

«Si Lì, non ha tette». Liam sembrava tanto intelligente ma quando si parlava di donne diventava stupido.

«E quindi le ha dietro la schiena?» chiese ancora confuso.

«Idiota è un modo di dire» rispose il riccio ridendo.

Entrambi si lasciarono ad una risata contagiosa, Liam aveva le lacrime agli occhi pensando alla stupidità di Harry e a quello che aveva detto. A volte si chiedeva cosa passasse dentro quella testa.

«Ehi,perché ridete?» l'entrata del biondo fece subito ammutolire i due ragazzi. Ma solo per qualche secondo perché appena Liam si giro verso Harry iniziarono a ridere di nuovo.

«Harr..» Liam non riuscì neanche a pronunciare il nome del riccio che inizio a ridere di nuovo senza sosta e con le lacrime agli occhi.

«In pratica» disse Harry cercando di calmarsi. «Ho detto a Liam che Taylor ha le tette dietro le spalle e....» e iniziò a ridere di gusto ancora di più.

Niall guardava divertito i suoi migliori amici. Questo era il bello con loro, in qualsiasi circostanza,loro trovavano sempre un modo per farti ridere e smettere di pensare. Harry dopo un po' si calmò e spiegò a Niall il discorso – tralasciando la parte su Louis. Così dopo un po' si ritrovarono a parlare di ragazze, di tette e di tutto quello che era successo in una quella giornata assurda.

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