Mad Max | Max Verstappen | Vo...

By mybrightshadow

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๐—›๐—ถ๐—ด๐—ต ๐—ฆ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฒ๐—ฑ ๐—ฆ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฒ๐˜€ ๐—ฉ๐—ผ๐—น. ๐Ÿฑ ๐ŸŽ๏ธ Completa ๐ŸŽ๏ธ Kyla Knight ha sempre avuto la sua intera vita s... More

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0.1 - High Speed
0.2 - Cast
0.3 - Dedica
0.4 Calendario
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By mybrightshadow

Kyla

🏎️

Contro un muro

Manama, Bahrain,
Marzo 2023

🏎️

Le prime volte.
Gran Premio del Bahrain, prima tappa del mondiale 2023. Non facevo altro che ripeterlo nella mia testa, come se per l'ansia, avessi potuto dimenticarlo. Primo giorno di lavoro.

Il lungo corridoio del paddock era completamente pieno. Centinaia di persone passeggiavano con il loro pass al collo e anche io, cercavo la mia sicurezza con quello stesso cordino che scendeva sul petto.

Il mio team, come diceva il foglietto, sottolineava come per una volta fossi con Netflix e non con un qualunque giornale sconosciuto.
La crew mi camminava dietro, perché ora avevo una crew.

E il panico rimaneva nascosto sotto pelle, più presente del solito ma sempre così nascosto agli occhi degli altri da non esistere. Perché dopo tempo mi sentivo davvero in ansia, un passo falso sarebbe stato riconosciuto da tutti questa volta e non solo riconosciuta come una stupida che aveva parlato male di Max Verstappen.

Sussultai, a ripetere nella mia mente quel nome, vibrai, al ricordo dei suoi sospiri nella mia bocca, e alle sue labbra. Spinte sulle mie come se ne avesse bisogno prima di morire.

«Dobbiamo iniziare a girare con la Red Bull, domani invece saremmo dedicati solamente alla Ferrari.» Lesse Carla sul suo tablet, facendomi tornare in me. Lo schermo continuava a illuminarsi per segnalare l'arrivo di nuove notifiche. Io invece mi sentivo ancora in quel dannato bagno. Tu hai che cosa?

Che cosa avevo io nella testa per baciarlo? Capace di infilarmi in situazioni che se non altro, mi avrebbero fatta precipitare per le scale con una commozione cerebrale.

Carla si schiarì la voce, mostrandomi uno sguardo infastidito nascosto da quella frangetta bionda. Lei mi era stata affiancata come assistente, avrebbe convissuto nei paraggi per ricordarmi i temi di cui parlare, le giornate decise e soprattutto se sarebbe servito porre domande specifiche. Mi baci e hai un ragazzo, risuonò nella mia mente senza permesso e sbuffai.

«Josh, ho bisogno che vengano fatte delle riprese al paddock e al motorhome, i piloti sono già stati avvisati che saranno seguiti con telecamere nei giorni decisi» Aggiornai l'addetto alle riprese del mio team, tirando fuori il cellulare per scattare alcune foto a dei bambini con alcuni cappelli della Mercedes, fingendo di non aver appena immaginato l'olandese sbattermi contro un muro, «Ci vediamo prima di pranzo in studio. Così iniziamo con le interviste.» Sospirai nervosamente, decidendo di legare i capelli appiccicati sul collo. Faceva un caldo tremendo e abituata alle tappe europee, era ancora più fastidioso.

«Kyla!» Sentii chiamarmi da dietro e voltandomi trovai Lando Norris, che stava sistemando la sua maglietta arancione.

«Lando.» Sorrisi di rimando. Era dalla serata di capodanno che non lo vedevo più.
Non avevamo mai avuto un rapporto strettissimo, ma durante i nostri ritrovi e le serate di gruppo, non avrei potuto non definirlo simpatico e carino. Senza però contare la sua ossessione per Abigail.

«E quindi Netflix, eh...» Sogghignò, comprendendo perché l'avesse scoperto solo adesso.

«Così pare.» Risposi con un'alzata di spalle, non menzionando il suo amico olandese che sembrava l'unico a esserne all'oscuro.
Iniziammo a camminare verso il motorhome del suo team, mi chiese come stesse andando il lavoro e se mi fosse capitato spesso di vedere la mia amica dai capelli rossi.

«Credo stia lavorando, da capodanno sia lei che Adalia sono scomparse. Per motivi diversi, ma lo sai. Credo stia riposando per stasera» Lo osservai dare il cinque ad alcuni ingegneri e firmare qualche autografo, «Le qualifiche sono andate abbastanza bene per la Ferrari, tu come ti senti?» Mi girai a scrutare la mia crew, che attenta ascoltava ogni parola.
Il pallino rosso sull'apparecchio lampeggiava continuamente.

«Ragazzi, è una conversazione che non serve ci sia in Drive to Survive.» Alzai un sopracciglio quasi infastidita. Andava bene che riprendessero i piloti, ma stavamo parlando di fatti personali. Fortunatamente nessuno di noi era solito parlare in pubblico del contratto tra i nostri due amici.

«Non sapevo uscissi con i piloti.» Rispose Josh, spegnendo la videocamera e promettendo di cancellare le ultime riprese.
Carla, la mia assistente, mi salutò, chiedendomi di non fare ritardi alle interviste.
Sbuffai, tornando a guardare il viso del moro, che aveva un sorrisino irritante.

«E pensare che non sanno niente di Max e di t...» Lo spinsi, attirando l'attenzione di qualche passante. Mi baci e hai un ragazzo. Scossi la testa.

«Cazzo Lando, non qui.» Mi coprii il viso, sperando che nessuno avesse ripreso nulla, ma sembravano attratti dalla corsetta che il monegasco stava facendo, cercando di raggiungere qualche destinazione.
Riconobbe l'inglese al mio fianco e poi si rese conto della mia presenza.

«Buongiorno ragazzi!» Salutò il suo amico con una stretta di mano e me con due baci sulla guancia, «Mh... A... Abigail mi sta aspettando, sono in ritardo, ci vediamo più tardi!» Riprese a correre, forse in un primo momento volendo evitare di nominare la sua ragazza.

«Beh...» Lando cercò di scrutare ovunque, «Sei impegnata a pranzo?» Domandò facendomi scoppiare a ridere e accettare il suo invito non invito. Due teste pensierose potevano alleggerirsi a vicenda?

Lasciai che l'atmosfera mi coinvolgesse nelle ore restanti, quelle canzoni estremamente forti lanciate dagli altoparlanti e dalle grida delle persone.
I Gran Premi non erano per tutti, ma chi poteva parteciparvi, l'avrebbe forse ricordato per sempre.

Il momento di scappare arrivò anche per me e rischiai quasi di fare tardi.
Ancora fuori dalla stanza, tolsi il mio cappellino della Pirelli, che ancora conservava i ricordi della mia prima volta da giornalista all'interno del paddock, ma non custodiva solo quelli...
Avevo l'impressione che ogni mio momento dovesse necessariamente essere affiancato a lui, come se negli ultimi anni, fosse stato al mio fianco senza neanche esserci davvero.

Entrai nella sala prendendo un respiro, essa era poco illuminata rispetto al cartellone bianco sistemato contro la parete.
Tutte le luci erano puntate nello stesso punto, dove era sistemata una sedia.

Rimasi nell'oscurità, vedendo Carla passarmi di fianco e lasciarmi un foglietto tra le mani. Cosa dire, recitava una colonna, cosa non dire, invece appariva sull'altra.
Il titolo era chiaro, Max Verstappen era il soggetto. Sentii cedere la stretta nel pezzo di carta, colta ancora da quell'ansia improvvisa. Hai un ragazzo ma non ti fai problemi a baciarmi...

Lui arrivò, con un volto inscrutabile, silenzioso. Diede la mano ad alcuni ragazzi che probabilmente conosceva già e si sedette, dando il via a quel momento di riprese.
La videocamera prese a lampeggiare ancora, Josh era dietro di essa.

«Come ti senti?» Domandai sedendomi dietro la camera, cercando di mascherare il tono della mia voce. Ma sentivo di aver posto la domanda a me stessa.
Come ti senti Kyla?

Lui strinse le sopracciglia, cercò di muovere il collo cercando forse un volto per poterci collegare un timbro. Il due volte campione del mondo aveva questa fissa esagerata nel dover parlare con le persone faccia a faccia, doveva guardarti.
Dritto negli occhi.

«Beh...» Lasciò perdere la sua ricerca nel buio, «Questa sedia è molto comoda.» Tirò fuori una delle sue battute per sviare l'attenzione dei media, lo faceva sempre.
Questo causò una risata generale, ripresa anche da Netflix. Respira, sussurrai a me stessa.

«Allora possiamo iniziare.» Spostai la mia sedia, entrando nel suo campo visivo. Una microespressione, lo mostrò sorpreso, ma rimase di ghiaccio, come i suoi occhi che non finalmente avevano trovato i miei.

Li chiuse, li nascose, quasi mi cancellò, come il solito foglio accartocciato dopo milioni di prove per trovare la frase giusta da trascrivere. Che tra parentesi, veniva fuori ogni volta ancora più sbagliata.

Un sospiro lasciò le sue labbra e il cuore abbandonò me, non ascoltando più le mie direttive e iniziando a battere all'impazzata.
Forse accettare questo lavoro era stato uno sbaglio.

La mia assistente mi diede un pugnetto sulla schiena, lieve, ma cercò di svegliarmi dal mio stato silenzioso. Tu hai che cosa?

«Secondo mondiale di fila, la monoposto che, a detta vostra, pare ancora meglio della precedente... Questo ti candida sicuramente come lottatore per il mondiale?» Cercai il mio tono neutro, fingendo che stessi parlando con un qualunque lavoro e non con Max Verstappen.

«Vedi... La Red Bull sta cercando di dare il proprio meglio su ogni fronte e questo non è da sottovalutare. Un team unito e con un unico obiettivo, rende sempre meglio di chi, obiettivi, non ne ha.» Rispose in maniera impeccabile, quasi come se non fossero parole sue ma di qualcun altro.

«La Ferrari per la prima parte dell'anno precedente, sembrava essere stata una buona sfidante. Senza contare i problemi riscontrati più tardi... Ti aspetti un'altra lotta vicina con la Scuderia?» Ancora una volta domandai, vedendo come il braccialetto al suo polso fosse diventato più interessante delle mie domande.
Poi alzò lo sguardo, perforandomi.

«Con Charles siamo abituati a farlo fin da piccoli. Ogni volta che non vincevo io, era lui a farlo, spremendoci al massimo per risultare migliore dell'altro. Ora siamo entrambi in dei top team e questo rende la sfida molto più divertente che su dei kart» Sorrise, ma per poco, ovviamente non dedicandomi neanche un secondo di quel momento, «Se la monoposto potrà arrivare a combattere con la nostra, credo che possa essere ancora più divertente dell'anno passato o del 2019. Sia con Charles che... Anche con Carlos.» Concluse, zittendosi e dandomi l'impressione di non respirare neanche.

«Per oggi va bene così!» Urlò Ashton, il capo di produzione, forse anche con un sorriso sulle labbra.

L'olandese tornò in piedi, si alzò la maglietta per sistemarla, mostrando per qualche secondo il suo petto e si fece togliere i microfoni veloce, poco dopo sparì senza dire una parola.
Respirai, ripensando a quella pelle che qualche giorno prima avevo toccato. Parevo ossessionata, ma non riuscivo a toglierlo dai miei pensieri. Perché non bastava schiacciare quella stramaledetta x rossa?

«Sembrava... Incazzato.» Carla iniziò, parlando con Josh.

«È Max Verstappen, lui è sempre incazzato.» Storse il naso il ragazzo, chiudendo il borsello. Non lo conosci.

«Sembrava infastidito da... Kyla...» Si guardò intorno, sperando di non trovarmi, ma avevo sentito benissimo. Alzai gli occhi al cielo, recuperando la mia macchina fotografica e velocizzando il passo verso l'uscita.
Trovai il campione del mondo al telefono, appena fuori.

«Ci sentiamo più tardi. Ciao dropje.» Chiuse la presunta chiamata con un accenno di sorriso, ma voltandosi lo perse. Guardandomi, lo perse.

«Possiamo parlare?» Chiesi, ma lui finse di non sentirmi e sparì tra la folla.

Fanculo. 

🏎️

Non dimenticatevi di lasciare una stellina e seguirmi❤️

Buonaseraaaa! Sono in super ritardo, soprattutto perché venerdì avevo promesso di aggiornare ma non sono riuscita... 😩
Perdonatemi.

Oggi inizia una nuova era nella High Speed, con protagonista Kyla e il suo nuovo lavoro per Netflix. Le prime volte.

Max sembra più irato del solito, più Mad Max del solito ma... Non è il titolo della storia?
Siamo solo all'inizio 🤗

Se avete qualche dubbio, scrivetemi❤️Ho lasciato un box per le domande su Instagram per il capitolo, vi aspetto per parlarne insieme ✨
Più tardi ci vediamo anche su tiktok 👀

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Grazie per leggermi sempre❤️

A presto,

ire

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โ ๐˜ช ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฐ๐˜ฎ๐˜ช๐˜ด๐˜ฆ ๐˜ช ๐˜ธ๐˜ช๐˜ญ๐˜ญ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ด๐˜ฉ ๐˜บ๐˜ฐ๐˜ถ ๐˜ฆ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜บ ๐˜ฅ๐˜ข๐˜บ ๐˜ง๐˜ฐ๐˜ณ ๐˜ต๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ต ๐˜ฐ๐˜ง ๐˜ฎ๐˜บ ๐˜ญ๐˜ช๐˜ง๐˜ฆ. โž -------------------- Being the s...