SUN-KISSED BOY

Von -sxkosmOS

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[BTS ONE SHOT CON PROTAGONISTA OC] A Jeon Jungkook one shot. SALT KISSES | kth SPIN-OFF Mehr

𝐒𝐔𝐍-πŠπˆπ’π’π„πƒ 𝐁𝐎𝐘 | 𝐣𝐣𝐀

𝐒𝐔𝐍-πŠπˆπ’π’π„πƒ 𝐁𝐎𝐘

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Von -sxkosmOS

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Il sole pendeva basso nel cielo, proiettando una calda tonalità sulle onde che si infrangevano sulla riva. Saffron era seduta sulla sabbia, quel giorno non aveva la tavola da surf con se ma al suo fianco c'erano i suoi amici che ridevano e scherzavano. Di tanto in tanto rideva anche lei, risate vuote che lasciavano le sue labbra solo per convenienza, per non farsi beccare mentre osservava i surfisti. La brezza salata le scompigliava i capelli lunghi e bruni che spostò dietro l'orecchio per concentrarsi meglio sulle sagome in acqua.

Se solo non ci fossero stati i suoi amici con lei, se solo ci fosse stata la sua tavola da surf. Quello era il giorno perfetto per poter andare in acqua infrangendo qualche regola. Imogen, sua sorella non era in città e se non ci fossero stati i suoi amici non avrebbe mai saputo se Saffron fosse entrata in acqua per parlare con un ragazzo ricoperto di tatuaggi.

Jungkook spiccava tra gli altri surfisti, eppure non era nemmeno un professionista era solo un hobby per lui. Aveva iniziato due anni prima a surfare ma c'era qualcosa in lui che lo faceva sembrare un maestro in quello sport, come se fosse nato per quel motivo. Ma Jungkook lo considerava davvero solo un hobby, non partecipava alle gare, non aveva mai fatto selezioni, non era una cosa seria per lui. Non come lo era per Saffron, non come lo era per Imogen.

«Andiamo, Saffron» Micheal le diede una piccola gomitata sul fianco prima di alzarsi, «si sta facendo tardi e se vogliamo trovare posto a sedere al bar dobbiamo andare adesso, è sabato sera» le ricordò come se Saffron avesse davvero voglia di andare all'Ocean Club per bere e ballare. In quel momento aveva di meglio da fare ma i suoi amici non avrebbero capito, non avrebbero proprio capito anzi le avrebbero fatto una ramanzina e poi lo avrebbero detto ad Imogen che le avrebbe fatto cambiare pianeta piuttosto che lasciarla in spiaggia ad ammirare Jeon Jungkook.

Imogen prendeva davvero troppo seriamente la rivalità tra le due scuole di surf.

Saffron era una studentessa e campionessa della WaveRiders Surf Academy da anni, da quando era una bambina. Sua sorella era stata una studentessa e campionessa e, successivamente un'istruttrice e, purtroppo da tre anni era anche sua istruttrice.

Jungkook faceva parte della SunSplash Surf Academy ed era uno studente di Kim Seokjin e forse era proprio per quel motivo che Saffron sapeva che Imogen mai e poi mai avrebbe approvato la sua cotta per Jeon Jungkook.

Imogen e Seokjin erano stati rivali da bambini, ragazzini, lo erano da adulti e lo erano da istruttori di surf ed era grazie a loro che la settimana di scherzi tra le due scuole andava ancora avanti.

Imogen odiava Seokjin e di conseguenza credeva che ogni suo studente, compresa Saffron, dovesse odiare Seokjin ed i suoi pupilli.

«Saffron, andiam-»

«Saffron ed io vi raggiungiamo più tardi, Amy» disse Rachel interrompendo Amy che roteò gli occhi al cielo.

«Non vi teniamo i posti» urlò James e Saffron non ebbe tempo di prendere un sospiro di sollievo che Rachel fu subito alla sua gola.

«Questa tua cotta per Jeon Jungkook deve finire» sputò immediatamente la sua amica, «non ho idea di come gli altri non se ne siano ancora accorti ma io sono la tua migliore amica e vedo come lo guardi, no, non guardi, come lo fissi!»

«Non sto facendo niente di male» rispose.

«Prova a dirlo a tua sorella» e Saffron si girò verso la sua amica guardandola male.

«Sono l'unica persona che trova tutta questa rivalità tra le due scuole ridicola? Mi è anche stato impedito di fare amicizia con Yoni solo perché faceva parte della SunSplash!»

«Spero tu stia scherzando, Saffron! Ridicola? Spero tu stia scherzando, non c'è niente di più serio della rivalità tra le nostre scuole. Devo ricordarti dello scherzo che ci hanno fatto lo scorso ann-»

«Era stato divertente» disse lei con un sorriso divertito, ricordando l'espressione arrabbiata di sua sorella quando entrando si erano ritrovate le docce ricoperte di post-it, era stata una fatica ripulire ma era stato divertente o forse l'aveva divertita vedere sua sorella tanto arrabbiata. «Se ci concentrassimo di più a divertirci sono sicura potremmo diventare tutti amici, perfino Seokjin ed Imogen» Rachel rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva, poi rilasciò una falsissima risata ed inseguito la guardò con serietà.

«Tu vivi nel mondo dei sogni, Saffron» disse alzandosi e ripulendosi i pantaloncini dalla sabbia, «adesso andiamo, non ti lascerò qui a sbavare dietro a Jungkook, chissà cosa farebbe se solo se ne rendesse conto quello sbruffone, pensa a quale scherzo potrebbe farti! La Prankpalooza inizia domani» le ricordò facendole roteare gli occhi al cielo.

«Jungkook non è nemmeno un surfista professionista, è un hobby per lui, cosa può interessare a lui della Prankpalooza?!» Rachel si piegò un po' in avanti, afferrò i polsi di Saffron e la tirò su.

«Non fidarti mai del nemico, mai e Jungkook è il nemico»

Jungkook non aveva l'aria di un nemico, non l'aveva mai avuta e Saffron ricordava bene le volte in cui il ragazzo le aveva rivolto la parola.

La prima volta era successo due anni prima quando lei aveva diciassette anni e Jungkook diciannove ed aveva appena iniziato a surfare, Seokjin se lo era portato dietro ad una gara per farlo entrare di più nel mondo del surf, o almeno era ciò che lui stesso aveva detto quando Imogen aveva allontanato Saffron da Jungkook.

«Ehi!» Saffron si era girata verso quella voce e si era ritrovata davanti un ragazzo che non aveva mai visto, i suoi amici l'aspettavano a braccia aperte qualche metro più avanti ma per qualche motivo lei non si era mossa. La tavola da surf lilla riposava sotto il suo braccio e delle gocce salmastre scivolavano lungo il suo viso, capelli e corpo.

«Ehi?» rispose non del tutto convinta stesse salutando proprio lei.

A quel punto era vicino a lei, aveva un sorriso ed uno sguardo stupefatto che brillava nei suoi occhi, indicò il mare, «Ti ho appena vista gareggiare, sei stata incredibile!» era arrossita immediatamente per la sincerità nella voce di quel ragazzo ma prima di poterlo ringraziare qualcuno l'aveva tirata per un braccio.

«Kim Seokjin, sei così meschino da mandare in incognito uno dei tuoi nuovi allievi ad importunare mia sorella?!» Seokjin era arrivato un secondo dopo, un braccio posato sopra la spalla di Jungkook che aveva spalancato gli occhi a quell'accusa.

«Volevo solo farle i compliment-»

«Tu zitto! Non sto parlando con te!» aveva sbottato sua sorella.

«Ehi, ehi! Calma tigre, non rivolgerti così al mio ragazzo!» a quel punto Seokjin si era messo davanti a Jungkook, ed Imogen era davanti a lei. «Non devi preoccuparti di Jungkook, è solo un hobby per lui e volevo fargli vedere una gara perché non ne aveva mai vista una, in più è nuovo non sa nulla delle due accademie» la risposta di Seokjin aveva lasciato le sue labbra con nonchalance ma sua sorella non gli avrebbe mai creduto, Saffron lo sapeva.

«Certo come se potessi mai fidarmi di un meschino bugiardo come te!» e da quel momento Saffron li aveva ignorati, si era messa sulle punte per vedere ancora quel ragazzo che le aveva fatto un complimento sincero e lo trovò anche lui sulle punte che la guardava con un sorriso confuso da dietro la spalla di Seokjin.

Saffron gli mimò un grazie con le labbra e Jungkook sembrò sollevato, ma Imogen fu nuovamente davanti a lei coprendole la visuale. «Smettila di guardare mia sorella!»

Jungkook non era un nemico, non era nemico di Saffron, non lo considerava tale e non lo avrebbe mai fatto.

«Smettila di guardare Jungkook!» Rachel la riportò al presente, davvero infastidita.

«Perché? A me non dispiace» s'irrigidirono entrambe. Come faceva la voce di Jungkook ad essere così vicina a loro? Sapeva di essersi persa nei suoi pensieri e di non aver prestato realmente attenzione al ragazzo ma come aveva fatto ed essere così veloce? E... oddio aveva sentito ciò che aveva detto Rachel?!

Andò a fuoco girando la testa verso destra dove si ritrovò Jungkook davanti che le regalava un sorrisetto.

La sua pelle baciata con così tanta gentilezza dal sole era ricoperta da tanti piccoli diamanti salmastri e dall'inchiostro. Avrebbe dato di tutto per poter prendere il posto del sole, solo per un giorno, solo per sapere che sapore avesse la pelle di Jungkook.

«Vedi di sparire, surfista da quattro soldi!»

«Rachel!» Saffron la guardò sconvolta, diventando ancora più rossa e sentendosi mortificata nei confronti di Jungkook. Jungkook invece rise come se quell'insulto non lo sfiorasse nemmeno, probabilmente era così ma la bruna non poteva far a meno di sentirsi comunque in colpa.

«Scusa, lei-non sei-»

«Non chiedergli scusa! Io non mi voglio scusare-»

«Non preoccuparti, Goldie» non c'era alcuna tregua per lei, il suo cuore batté così forte portando troppo sangue al suo viso. Goldie? Goldie? Da quando aveva un soprannome per lei? Uno così carino poi? «So di non essere un bravo surfista» si avvicinò a loro due e Rachel strinse di più i polsi di Saffron come se quello davanti a loro non fosse un semplice ragazzo ma qualcuno di davvero pericoloso, «dovresti darmi delle lezioni private qualche volta, cosa ne pensi, Goldie?» chiese continuando a sorriderle in modo da mostrarle delle fossette appena visibili e Saffron non sapeva se lo avesse detto solo per dare fastidio a Rachel o se volesse davvero delle lezioni ma in ogni caso si ritrovò a sorridere insieme a lui, totalmente incantata.

«Adesso basta!» Rachel era stizzita, tirava Saffron per il polso ma lei non riusciva nemmeno ad ascoltarla, continuava a guardare Jungkook anche mentre si allontanavano e sventolò la mano libera in segno di saluto che lui ricambiò immediatamente. «Quando è troppo è troppo! Chiederti delle lezioni private?! Quello stupido arrogante è finito, aspetta solo quando lo dirò ad Imog-»

«Cosa?!» si fermò immediatamente, riportando l'attenzione su Rachel che finalmente la lasciò andare per entrare in macchina, Saffron la seguì un secondo dopo. «Tu non lo dirai ad Imogen! Non hai nessun diritto di farlo e poi non è successo nulla»

«Tu quello lo chiami nulla?»

«Rachel, dico sul serio: tu non lo dirai a mia sorella, sei la mia migliore amica non puoi tradirmi in questo modo! Ho una cotta innocente per Jungkook, e allora? Non sto facendo male a nessuno e non farà male ad Imogen se non lo verrà a sapere. Sai com'è Imogen quando è arrabbiata, ci distruggerà questa settimana e c'è anche la Prankpalooz-»

«Ok! Ok! Non dirò niente, per ora» roteò gli occhi al cielo e mise in moto la macchina, «adesso andiamo, voglio cambiarmi prima di andare all'Ocean»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

«Imogen non ci ha ancora fatto sapere nulla per gli scherzi di quest'anno» urlò James per superare il rumore della musica.

«Forse per il primo scherzo voleva pensarci da sola, dopotutto oggi non era da nessuna parte» suggerì Emily sollevando le spalle e Saffron si ritrovò a ringraziare il cielo per la scomparsa di sua sorella, se fosse stata presente non avrebbe mai avuto quella brevissima conversazione con Jungkook.

Non aveva fatto altro che pensarci. Goldie. Amava quel soprannome, sperava di sentirlo lasciare le labbra di Jungkook altre volte, ma quello era un desiderio che non sarebbe mai diventato realtà di quello ne era consapevole. Sua sorella sarebbe tornata il giorno seguente e lei non avrebbe avuto più modo di parlare con Jungkook, non sarebbe nemmeno più riuscita a guardarlo come aveva fatto quello stesso pomeriggio.

«Vado a prendere una boccata d'aria» disse rifiutando le offerte dei suoi amici di accompagnarla, voleva restare sola per rimuginare su quanto facesse schifo e fosse stupida la rivalità tra le due scuole. Chissà quante volte avrebbero potuto parlare lei e Jungkook senza la stupida rivalità di mezzo.

L'Ocean Club dava sulla spiaggia ed era l'unica cosa che Saffron amava di quel locale, non che non le piacesse andare a ballare, le piaceva solo che L'Ocean Club era noioso: la musica era sempre la stessa, le persone erano sempre le stesse, i cocktail avevano sempre lo stesso sapore. Chissà Jungkook che locali amava frequentare.

Prese un respiro di sollievo quando l'aria fresca e frizzante della notte colpì il suo viso e si tolse subito i tacchi per mettere i piedi sotto la sabbia.

«Ehi, sei venuta a spiare il nemico?» sobbalzò un po' spaventata, un po' sorpresa dal sentire una voce, la sua voce e si girò cercandolo con lo sguardo e trovandolo seduto su una torretta dei bagnini. Stava fumando e rilasciò un con un soffio una nuvoletta bianca.

Ed immediatamente realizzò ciò che stava succedendo: lei e Jungkook erano soli, per la primissima volta.

Il cuore si fece subito indaffarato e guardò il locale prima di avvicinarsi di più a Jungkook perché dove si trovava lui era più buio, se qualcuno fosse venuto a cercarla avrebbe fatto più fatica a vederla.

«Io-no, ovviamente. Non sapevo frequentassi L'Ocean» disse continuando a guardare il locale mentre pregava mentalmente che nessuno dei suoi amici decidesse di uscire fuori. Una mano fu davanti a lei ed arrossì capendo ciò che stava facendo Jungkook.

«Sali su, i tuoi amici non ti vedranno» non se lo sarebbe fatta ripetere due volte. Quante volte aveva sognato di poter passare del tempo con lui? Solo loro due? Per poter parlare veramente?

Sua sorella non c'era, i suoi amici erano distratti.

Allungò la sua mano prendendo quella di Jungkook che le regalò un sorriso da far mancare il fiato e l'aiutò a salire. Si rese conto di quanto fosse piccolo lo spazio in quella torretta quando il profumo di Jungkook l'avvolse e si ritrovò faccia a faccia con il petto del ragazzo.

«Oh, scusa» sollevò appena lo sguardo pentendosene subito perché il viso di Jungkook era così vicino al suo da poter vedere il suo riflesso negli occhi grandi del ragazzo. Si allontanò di poco ed appoggiò la schiena al parapetto della torretta mentre osservava Jungkook prendere un altro tiro dalla sua sigaretta.

«Allora, Goldie» iniziò facendole perdere un battito, «i tuoi amici ti hanno mandata qui per cacciarmi via dal vostro territorio?»

«Il nostro territorio?» domandò stranita inclinando un po' la testa di lato.

«L'Ocean Club è il vostro territorio, della WaveRiders, il Lagoon è territorio della SunSplash, o almeno così mi è stato riferito da Seokjin» si aggrottò un po': non ne aveva idea ma effettivamente aveva senso perché nessuno dei suoi amici era mai voluto andare al Lagoon e sua sorella le aveva detto di non metterci mai piede.

«Se è così tu cosa ci fai qui?» domandò piegando la testa di lato con fare curioso, «Sei venuto a spiare il nemico?» chiese riciclando la domanda del ragazzo che sbuffò una piccola risata. «È per il Prankpalooza?!»

«Non partecipo al Prankpalooza, non fanno per me quegli scherzi e poi nessuno nella tua scuola è mio nemico, tu non lo sei» rispose come se nulla fosse prima di prendere ancora un altro tiro, «sono qui perché un mio amico mi ha invitato» concluse dandole finalmente una spiegazione.

«Ti piace il locale?»

«Meh, non è niente di che, ma potrebbe diventare il mio locale preferito se dovessi vederti ogni volta che vengo, Goldie» ancora una volta le mancò il respiro ma un sorriso incurvò le sue labbra e si schiarì un po' la gola.

«Quindi vai al Lagoon di solito?» chiese aspettandosi una risposta positiva ma Jungkook sollevò le spalle.

«Non sono molto il tipo da discoteca»

«E cosa ti piace fare di solito?» un sorrisetto illuminò il viso del maggiore che piegò un po' la testa di lato.

«Sei sicura che non sei venuta qui per ottenere informazioni? Forse voi della WaveRiders volete farmi uno scherzo?» il tono di Jungkook era scherzoso, leggero, non faceva sul serio e lo sapeva ma voleva comunque fargli sapere ciò che pensava della PrankPalooza.

«La Prankpalooza è stupida, non sono qui per farti uno scherzo»

«Allora perché partecipi tutti gli anni?»

«Oh» si grattò il collo in imbarazzo ricordando il giorno in cui Jungkook l'aveva beccata dentro la loro scuola l'anno precedente. Imogen l'aveva mandata dentro per nascondere del pesce andato a male. Saffron lo aveva odiato ed aveva odiato essere stata beccata proprio da Jungkook e si era sentita in trappola quando aveva sentito altre voci avvicinarsi. L'avrebbero sicuramente scoperta se Jungkook non l'avesse presa per mano portandola ad un'uscita d'emergenza, aveva solo fatto in tempo a dirgli grazie e Jungkook le aveva sorriso. «È per via di mia sorella... non posso dirle di no. Penso sia stupida solo per via dell'astio che c'è tra le due scuole, delle volte gli scherzi prendono delle pieghe cattive e non è divertente, se fossero solo scherzi innocenti sarebbe più bello» concluse sollevando appena le spalle. «E mmh, scusa per oggi, per ciò che ha detto Rachel. Per me sei un bravo surfista»

«Grazie ma credo comunque di avere bisogno di qualche lezione privata, Goldie. Dicevo sul serio questo pomeriggio» sollevò appena le sopracciglia per la sorpresa ma non distolse lo sguardo da quello di Jungkook che continuava a sorriderle in quel modo affascinante che tanto le piaceva. Desiderava baciarlo dalla prima volta che lo aveva vestito. «Ma so che sarebbe impossibile per te passare del tempo con me senza aver paura di essere scoperta» e come a voler confermare la cosa sentì James chiamarla a gran voce portandola ad irrigidirsi nello stesso istante.

«Merda!» sibilò guardandosi attorno come se avesse potuto trovare un posto dove nascondersi in quella torretta. Scorse lo sguardo dispiaciuto di Jungkook e si sentiva nello stesso modo, voleva restare lì.

«Puoi andare, non preoccupart-»

«No!» rispose subito arrossendo, «Voglio restare qui, con te» sussurrò poi un po' per non farsi sentire dai Micheal e James che chiamavano il suo nome e si avvicinavano sempre più, un po' perché era imbarazzata per averlo ammesso. «Devo solo fare in modo non mi vedano»

«Posso aiutarti?» e quando l'attenzione di Saffron tornò su Jungkook il ragazzo era più vicino, molto vicino.

«Come?»

«Puoi darmi uno schiaffo se ciò che farò ti darà fastidio» Saffron rilasciò un piccolissimo, quasi impercettibile verso confuso che venne soffocato dalle labbra di Jungkook.

Spalancò gli occhi sorpresa, riusciva ancora a sentire i suoi amici chiamare il suo nome ma le labbra di Jungkook erano sulle sue ed erano soffici, ed il petto del ragazzo si premeva contro il suo seno mentre una delle sue mani grandi stringeva il suo fianco. Sentì ancora le voci dei suoi amici mentre Jungkook sorrideva sulle sue labbra e si rese conto solo in quel momento che, inconsapevolmente, stava rispondendo al suo bacio.

«Ci sono due che ci stanno dando dentro!» quella era la voce di Micheal e subito James fischiò come incoraggiamento. «Non disturbarli, coglione! Andiamo via, Saffron non è qui, sarà tornata a casa prima come fa ogni volta»

«Divertitevi anche per me!» urlò James rivolgendosi a loro due, chissà come avrebbe reagito se non fosse stato abbastanza ubriaco da non capire che sulla torretta chi ci stava dando dentro erano lei e Jungkook, erano uno della SunSplash ed una della WaveRiders.

Forse era solo un sogno e se lo era Saffron desiderava non finisse mai.

«I tuoi amici non sono tanto svegli, mmh?»

Dannazione!

Jungkook era ancora vicino a lei, aveva le labbra lucide e gli occhi così belli. Perché aveva smesso di baciarla? Quanto tempo avevano ancora per stare insieme? Per stare così vicini? Jungkook l'avrebbe baciata di nuovo se lei avesse fatto la prima mossa?

«Loro no ma Rachel e le altre ragazze si e quando James e Micheal riferiranno di non avermi trovata verranno loro a cercarmi» spiegò passando successivamente la lingua sulle labbra, solo per sentire ancora il sapore di Jungkook.

«Allora è meglio che vada, non voglio metterti nei guai con i tuoi amici o con tua sorella» disse con tono premuroso e quando allungò la mano posarla sul suo viso e accarezzarle successivamente il labbro inferiore Saffron ebbe la certezza di non volersene andare, non voleva che Jungkook se ne andasse.

«E se...» si schiarì la gola, «e se invece ti dessi una di quelle lezioni private?» domandò con un filo di voce vedendo nascere un sorriso compiaciuto sulle labbra di Jungkook. «C'è un posto che conosco, se hai voglia possiamo andarci insieme»

«Non ti credevo una ribelle, Goldie» disse allontanandosi da lei per iniziare a scendere dalla torretta, «recuperiamo le tue scarpe e andiamo, ho la moto qua fuori»

Non riuscì a nascondere il sorriso che nacque sulle labbra e scese velocemente anche lei con il cuore che si scontrava con forza contro la cassa toracica. Afferrò le scarpe ed iniziarono a farle male le guance quando Jungkook strinse la sua mano libera per guidarla. «Passiamo da qui, così non dobbiamo rientrare nel locale che non sarebbe certamente la cosa più intelligente da fare» la strada era più lunga se si voleva evitare di rientrare ma non importava perché così aveva più tempo per tenere la mano di Jungkook.

Si sentiva una stupida, una ragazzina alle prese con la prima cotta, c'era una risata contenta che la pregava di essere lasciata andare e successe quando Jungkook le passò un casco ed il cuore fece una capriola quando una risata lasciò anche le labbra del maggiore.

«Tieni sempre un casco di riserva con te?»

«Certo che no, non è mio ma del mio migliore amico con cui sono venuto all'Ocean» spiegò aiutando Saffron a sistemarlo sulla testa e quando vide la preoccupazione nei suoi occhi scosse la testa divertito, «Non preoccuparti chiamerà un Uber per tornare a casa, non è da solo e capirà perché sono andato via, dopotutto gli parlo sempre di te, Goldie» sorrise e l'osservò togliersi la giacca di pelle che indossava per metterla a lei, le chiuse la cerniera e poi salì sulla moto. «Salta su» le disse abbassando la visiera del suo casco nero ed in un secondo non vide più i suoi occhi e non c'era tempo per fargli domande che però si ripromise di porgli un volta arrivati alla grotta.

Salì sulla moto e strinse le braccia attorno alla vita di Jungkook.

Quel ricordo si sarebbe ripetuto nella sua testa per i prossimi cinque anni, così come il bacio e come probabilmente l'intera notte che avrebbero passato insieme.

Jungkook mise in moto, «Tieni forte, Goldie» e quello fu l'unico avvertimento che le venne dato prima della velocità.

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«Sei sicuro che non avrai problemi con il tuo amico?» domandò passando il casco a Jungkook che scosse immediatamente la testa.

«Jimin capirà» poi le lanciò un'occhiata furba, «non dovresti preoccuparti di quello che succederà se tua sorella dovesse venirlo a sapere?» Saffron gonfiò le guance e la sua espressione fece ridere Jungkook.

«Non lo verrà a sapere, nessuno ci ha visti»

Spero.

«Comunque» iniziò prendendo il ragazzo per mano quando posò anche lui il casco, «seguimi e guarda dove metti i piedi, potresti inciampar-eh!» Jungkook la tirò a se impedendole di ritrovarsi con la faccia a terra.

«Attenta, Goldie» si schiarì la gola evitando di prestare troppa attenzione alle sue guance rosse e alla figuraccia che aveva appena fatto.

«Perché Goldie?» domandò riprendendo a camminare come se nulla fosse. Jungkook alle sue spalle sorrise appena.

«Non ti piace?»

«No, al contrario mi piace molto, nessuno mi aveva mai chiamata Goldie» spiegò facendolo annuire.

«Il tuo nome è il nome di una spezia» iniziò facendole sbuffare una risata.

«Già, mio padre ama lo zafferano»

Jungkook rise un po' poi riprese a parlare, «Lo zafferano è una spezia preziosa, viene definito oro rosso quindi Goldie» concluse ed ora che sapeva il perché il soprannome che Jungkook aveva scelto per lei le piaceva ancora di più.

«Dovrei trovare anche io un soprannome per te?» chiese con un sorrisetto girando appena la testa per guardarlo.

«Cos'hai in mente?»

«Non lo so, devo ancora pensarci, ti farò sapere» poi si fermò, «siamo quasi arrivati, ti piacerà vedrai» ed era sicura della cosa perché non c'era posto più bello della grotta. L'aveva scoperta per sbaglio e non ne aveva parlato con nessuno perché altrimenti non avrebbe avuto nessun altro posto dove potersi nascondere dai suoi amici e da sua sorella, ma non le dispiaceva condividere quel segreto con Jungkook, forse si sarebbero potuti vedere lì qualche altra volta.

Entrambi si tolsero le scarpe prima di posare i piedi sulla sabbia fredda, il suono delle onde era rilassante e quella sera non faceva freddo, non tirava nemmeno un filo di vento forse a Jungkook si sarebbe voluto fare un bagno con lei. «Ta-dan!» indicò la grotta e si girò entusiasta verso Jungkook, «Qui saremo al sicuro da occhi indiscreti»

«Wow! Come hai trovato questo posto?»

«Stavo passeggiando dopo aver perso mamma» spiegò, «è successo per caso, sono rimasta qui per ore, mia sorella stava per impazzire» concluse con un sorriso. «È il mio posto segreto, sei la prima persona che porto qui, dovresti sentirti onorato della cosa» scherzò facendolo sorridere.

«Lo sono» rispose con tono sincero, «e cosa fai quando vieni qui?»

«Mi rilasso» iniziò avvicinandosi di più alla riva e rimase lì ad osservare l'oceano dando le spalle a Jungkook, «me ne sto sdraiata sulla sabbia, delle volte porto la tavola con me e cavalco qualche onda, delle volte mi faccio un bagno» e così prese un bel respiro girando appena la testa per guardarlo, «hai voglia di farti un bagno con me?»

C'era la luna piena quella notte quindi, nonostante fosse buio era tutto illuminato da lei anche le guance arrossate di Saffron che però era ben decisa a non fermarsi. Quella poteva essere la sua prima ed unica notte con Jungkook, sarebbe potuto non ricapitare mai più e lei non avrebbe sprecato quell'occasione.

«Di notte?»

«Cosa c'è? Hai paura?» chiese con un sorrisetto da finta presa in giro mentre con le mani faceva scivolare le spalline del prendisole lilla sulle spalle, poi il vestitino cadde sulla sabbia e giurò di aver sentito Jungkook trattenere il respiro quando rimase solo con il perizoma addosso. «Bhe-» lui si schiarì la gola imbarazzato quando la voce lo tradì incrinandosi, «è pur sempre l'oceano ed è notte»

Saffron sorrise, continuava a dargli le spalle e non smetteva di guardarlo nonostante il rossore sul suo viso e, ancora, non si sarebbe fermata. Fece scivolare l'ultimo pezzo di stoffa lungo le gambe mentre si piegava in avanti e quella volta lo vide deglutire. «Allora forse dovrei chiamarti Bunny» disse con tono scherzoso, «fifone» e con quello si tuffò in acqua.

L'acqua fredda sembrò darle nuova vita, la fece solo sentire più emozionata per quella notte e quando riemerse portò i capelli indietro prima di girarsi verso la spiaggia dove Jungkook la guardava ancora con occhi spalancati, forse un po' incantato e Saffron lo sperava vivamente.

«Mi lasci qui da sola?» chiese e la sua voce sembrò scuotere Jungkook e, con sua sorpresa, il ragazzo si tolse velocemente la t-shirt bianca che indossava poi i jeans insieme ai boxer ed il secondo dopo, senza dare nemmeno un secondo a Saffron per osservare il suo corpo, era in acqua anche lui.

Saffron sollevò una mano per proteggersi dagli schizzi d'acqua poi rise quando riemergendo Jungkook scosse la testa. «Allora non sei un fifone»

«No, lo sono» rispose lui, «ho paura di quello che mi farà tua sorella quando scoprirà che stiamo facendo il bagno completamente nudi» la bruna roteò gli occhi al cielo.

«Smettila di parlare di Imogen altrimenti inizierò a credere che hai una cotta per lei» gli disse schizzandogli un po' d'acqua in faccia.

«Sei l'unica ragazza per cui ho una cotta come la chiami tu, Goldie» rispose come se nulla fosse facendole battere più forte il cuore. «A Seokjin piace Imogen» e quello la fece scoppiare a ridere.

Lo guardò come se fosse fuori di testa: Seokjin che aveva una cotta per Imogen? Ecco perché era tutto così strano quel giorno il mondo stava sicuramente per finire. «Non dire cavolate, quei due si odiano» gli diede una spinta sul petto ma prima di poter portare indietro la mano Jungkook le strinse il polso tirandola a se.

«Non dico cavolate, non vedi come si guardano? Non percepisci la tensione tra di loro?» e la verità era che no: Saffron non aveva mai notato niente, non prestava molta attenzione a Seokjin, non lo aveva mai fatto, non quando i suoi occhi cercavano sempre Jungkook.

«Sono troppo occupata a guardare te per preoccuparmi degli altri»

Il ragazzo sbuffò una risata lasciandole andare il polso per posare la mano sulla schiena di Saffron, stringendola veramente a se quella volta. «Chi lo avrebbe mai detto che sei così sfacciata?»

«Non voglio sprecare questa notte» non c'era alcun bisogno di mentire e Jungkook si fece serio, gli occhi che seguivano ogni singolo movimento delle labbra di Saffron e lei ne approfittò per posare le mani sulle spalle larghe e muscolose di Jungkook.

«Già, nemmeno io» mormorò e quella volta Saffron era pronta a ricevere un bacio, si avvicinarono nello stesso momento come se attratti da un filo invisibile. Le labbra di Jungkook sapevano d'estate e di sale e si muovevano piano sulle sue, chissà se anche lui si stava godendo il sapore delle labbra della ragazza, chissà se stava amando il loro sapore, chissà se anche il suo cuore correva nel petto in modo frenetico.

Fu Saffron ad approfondire il bacio, portando una mano tra i capelli di Jungkook che tirò appena e lui, mentre giocava con la lingua della ragazza portò le mani sulle sue cosce tirandola su in modo da tenerla in braccio e ancora più vicina a lui.

Probabilmente se fosse stato qualcun altro si sarebbe sentita in imbarazzo, ma per qualche motivo si sentiva a suo agio con Jungkook, così tanto da essersi spogliata davanti a lui come se nulla fosse, così tanto da stringere il suo bacino con le gambe mentre le mani di Jungkook stringevano il suo sedere.

Si allontanarono solo per prendere fiato poi le labbra di Jungkook furono sul suo collo per baciarla, leccarla e succhiare lembi di pelle non abbastanza da lasciarle segno ma abbastanza per farla gemere e, quando le morse il lobo dell'orecchio, inarcò la schiena sentendo lo stomaco formicolare per il piacere.

«Non ho un preservativo»

Merda, merda, merda, merda, merda.

«Nemmeno io» rispose lei sentendosi un'idiota perché si era spogliata nuda davanti a lui, lo aveva invitato ad entrare in acqua rendendo chiare le sue intenzioni e poi non aveva un preservativo. Certo quella era stata una cosa non programmata, tutta la serata non era stata programmata quindi era normale non avere un preservativo ma non poteva pensarci prima di spogliarsi come una pazza? «Non prendo nemmeno la pillola, mi dispiace» disse veramente mortificata ma Jungkook scosse la testa e con una mano le accarezzò la schiena.

«E per cosa? Non è un problema ma sarebbe meglio fermarsi» ed il cuore di Saffron si distrusse. Non poteva finire così la serata, voleva avere qualche ricordo in più visto che quella sarebbe potuta essere l'unica notte con Jungkook.

«Non dobbiamo per forza fare sesso» disse facendo sorridere Jungkook che portò una mano fuori dall'acqua per spostare dei capelli di Saffron dal suo viso.

«Certo che no, possiamo nuotare, parlar-»

«No, io-» era così carino, e la cosa la fece sentire in imbarazzo perché lei non intendeva quello, «non intendevo-non» prese un bel respiro lasciando che una mano scivolasse dentro l'acqua, lungo il petto muscoloso di Jungkook fino a raggiungere la sua erezione che Saffron aveva sentito sfiorare la sua intimità, «volevo dire che possiamo fare altro» gli occhi di Jungkook si fecero appena più grandi, le guance arrossate e prese un grande respiro quando Saffron lo avvolse nella mano «io posso fare altro»

«Non c'è bisogno che tu lo faccia, Saffron» le disse con tono rassicurante, come se quello per Saffron fosse un obbligo. «Posso pensare io a te, se vuoi» e si la proposta era allettante ma aveva bisogno di avere tra i suoi ricordi l'immagine di Jungkook che gemeva grazie a lei.

«Io però voglio farlo, abbiamo solo questa notte, Bunny» Jungkook sorrise roteando gli occhi al cielo con fare giocoso poi si avvicinò a lei dandole un bacio sulle labbra che produsse un piccolo schiocco. «Vorrei ti ricordassi di me e di questa notte»

«Ricorderei questa notte anche se la passassimo semplicemente a baciarci o a parlare» doveva smetterla di dire quelle cose altrimenti la sua cotta si sarebbe trasformata in qualcosa di più pericoloso. Riprese a baciarlo, forse in quel modo non avrebbe detto più cose così dolci che le facevano battere forte il cuore. Per fortuna ricambiò immediatamente il bacio rilasciando un ansimo nella bocca di Saffron quando mosse la mano sulla sua erezione.

«Andiamo a riva» sussurrò sulla sua bocca provando a liberarsi dalla presa di Jungkook ma lui non la lasciò andare tenendola stretta a se mentre tornava sulla spiaggia e si fermò sul bagnasciuga sedendosi sulla sabbia bagnata con lei sulle ancora sul suo bacino ed una volta lì riprese subito a baciarla.

«Non credevo che avrei mai potuto tenerti tanto vicina a me, o baciarti, a averti nuda sopra di me» disse con una piccola risata che Saffron ricambiò sollevando un sopracciglio.

«Sembra che sia una cosa a cui hai pensato spesso» scherzò allontanandosi da Jungkook ed il ragazzo si prese il suo tempo per osservare il corpo della bruna, per far scorrere le mani sul suo ventre fino a raggiungerne i seni.

«Abbastanza da sognare momenti come questo» ammise e sentirglielo dire la rese felice perché anche lei aveva avuto sogni come quelli di cui parlava Jungkook. Anche lui pensava così spesso a lei?

«Anche io» sussurrò maledicendo quella stupida rivalità tra le due scuole, se non ci fosse stata chissà cosa sarebbe potuto succedere tra lei e Jungkook, chissà da quanto tempo avrebbero potuto fare qualcosa. Non era quello il momento di pensarci, non era il momento per rimuginare sui se e sui ma, quello era il momento per fare qualcosa, per lasciare un ricordo, per godersi quel momento insieme. Prese il viso del ragazzo tra le mani baciandolo subito con passione, riassaporando quel buon sapore d'estate sulla lingua ma non rimase troppo tempo lì, le labbra si spostarono andando a posarsi sulla mascella di Jungkook mentre le mani esploravano il suo petto ed i fianchi si muovevano facendo sfiorare le loro intimità.

Era una tortura per Saffron ma non importava, forse ci sarebbe stata un'altra occasione per fare sesso, forse in un futuro lontano o forse la fortuna sarebbe girata dalla loro parte e sarebbe successo in un futuro molto vicino. Sperava per la seconda.

Sfiorò con dita leggere i capezzoli del ragazzo e lo spinse leggermente all'indietro prendendo a baciargli il collo e scivolando un po' più in basso, mordendo senza fargli alcun male una clavicola, baciando i suoi pettorali ed addominali mentre un sorriso incurvava un po' le sue labbra quando percepiva i muscoli del ragazzo contrarsi per via delle sue attenzioni. Avrebbe speso giorni interi a baciare ogni centimetro del suo corpo, poi con un ultimo bacio sul pube del ragazzo la mano tornò sulla sua erezione ed un gemito che Saffron avrebbe ricordato per sempre lasciò le labbra lucide di Jungkook.

Come aveva fatto ad essere così fortunata da poter stare così con il ragazzo che aveva sognato per due anni?

Sfiorò con il pollice il glande prima di posare le labbra nello stesso punto.

«Goldie» a quel soprannome ci era già affezionata, faceva battere forte il suo cuore ma quella volta aveva lasciato le labbra di Jungkook sotto forma di gemito e se Saffron ne fosse stata capace ci avrebbe fatto una canzone da ascoltare prima di andare a dormire.

Tirò fuori la lingua leccando dalla base alla punta prima di avvolgerci le labbra attorno accogliendolo di più nella bocca. Jungkook gemette ancora, piegò un po' la testa all'indietro ed i suoi addominali si contrassero. Sarebbe stata lì per sempre se avesse potuto ma aveva solo quella notte ed avrebbe fatto del suo meglio per lasciare un ricordo indelebile di quella notte a Jungkook.

Il rumore delle onde faceva compagnia agli ansimi e gemiti di Jungkook, il venticello che tirava la faceva rabbrividire appena ma non era fastidioso, era piuttosto piacevole considerando anche il caldo che sentiva per ciò che stava facendo, il caldo che i gemiti di Jungkook le facevano provare.

La mano tatuata del ragazzo finì tra i suoi capelli bagnati, li strinse appena, «Posso?» chiese con voce vulnerabile e la cosa la fece sorridere un po'. Liberò la sua bocca solo per parlare ma la mano continuava a muoversi attorno all'erezione di Jungkook.

«Puoi fare tutto quello che vuoi, Bunny» disse facendogli sbuffare una piccola risata, l'amava se avesse potuto l'avrebbe ascoltata sempre, sempre, sempre.

Passò la lingua sulle labbra prima di riportare l'erezione di Jungkook tra di esse e a quel punto il ragazzo prese il controllo. Teneva i suoi lunghi capelli in una sottospecie di coda e muoveva la sua testa a suo piacimento ma senza farle alcun male, era piuttosto attento, cercava di essere il più delicato possibile nonostante la foga nei suoi movimenti. Non sapeva perché lo facesse, forse perché non si conoscevano o forse Jungkook era semplicemente fatto così, gentile e dolce anche in un momento come quello.

Lo sentì imprecare e quando sollevò lo sguardo lo trovò con un labbra stretto tra i denti, gli occhi completamente lucidi ed il petto che si sollevava ed abbassava velocemente. Sembrava così vicino al limite da non riuscire più a controllare i movimenti. Saffron riprese controllo in quel preciso momento con il respiro di Jungkook che si faceva sempre più frenetico, poi un verso strozzato lasciò le labbra del corvino ed il secondo successivo

un liquido caldo scivolò lungo la sua gola e Saffron deglutì senza nemmeno pensarci mentre Jungkook continuava ad ansimare e gemere.

Una volta allontanatasi Jungkook aveva ancora la testa piegata all'indietro, la gola era in bella vista e Saffron non riuscì a resistere anche se forse non era una buona idea, così tornò sopra di lui e le labbra tornarono sul suo collo che sentì vibrare grazie ad una piccola risata.

«Adesso voglio pensare io a te» disse portandola velocemente sotto il suo corpo ma prima che Jungkook potesse baciarla il suo telefono prese a suonare ed il cuore le saltò in gola terrorizzandola.

Poteva essere chiunque, forse i suoi amici che volevano assicurarsi fosse a casa, forse era suo padre che voleva chiederle a che ora sarebbe tornata anche se lui di solito inviava messaggi. Poteva essere davvero chiunque ma i suoi pensieri andarono subito a sua sorella, forse perché stava facendo qualcosa che non doveva fare, forse perché era con qualcuno con cui non avrebbe nemmeno mai dovuto parlare, forse perché sua sorella avrebbe dato di matto se lo avesse scoperto.

«Scusa» disse spingendo Jungkook lontano dal suo corpo mortificata e nel panico totale, corse alla ricerca del suo telefono e quando lo trovò le venne da vomitare quando lesse il nome di sua sorella nello schermo. «Merda, merda!» sibilò con il cuore che batteva così forte da farle male. Lo sapeva? Sapeva che si trovava con Jungkook? Come poteva saperlo? Era sicura nessuno l'avesse vista sgattaiolare via con il ragazzo ma forse si sbagliava.

Quando perse la chiamata le tremarono le gambe per l'ansia e recuperò velocemente il suo vestito che indossò freneticamente quando il telefono squillò di nuovo. «Pronto?» fece con voce squillante e spaventata, dall'altra parte si sentiva della musica soffusa, del vento: Imogen era in macchina.

«Ehi, aspetta che chiudo il finestrino» ed in un attimo tutto fu più chiaro e Saffron prese un respiro di sollievo sentendo la calma nella voce di sua sorella, sicuramente se avesse saputo ciò che stava facendo, con chi era, quello non sarebbe stato il suo tono di voce. «Ecco fatto, sei ancora all'Ocean?» le chiese mentre Saffron con la coda dell'occhio vedeva anche Jungkook rivestirsi.

«Mmh, no... cioè sto tornando a casa proprio ora» disse facendo capire anche a Jungkook quali sarebbero stati i loro prossimi movimenti.

«Oh, perfetto! Credo che sarò a casa tra mezz'ora... massimo quaranta minuti, riusciresti a restare sveglia? Ho dimenticato le chiavi di casa»

«Certo, non preoccuparti, ci vediamo tra poco» riattaccò il telefono e quando sollevò lo sguardo Jungkook era completamente vestito che le regalava un sorriso comprensivo, forse un po' dispiaciuto.

«Ti porto a casa» disse e solo per un attimo Saffron sorrise poi anche il sorriso si spense, «oh, io non so se-forse non è il caso, sai mia sorella-»

«Posso lasciarti poco prima di casa tua ma non posso farti tornare a casa da sola, Goldie» perché ogni cosa che diceva, o faceva, la faceva scogliere? «È notte fonda, siamo lontani da tutto, non è sicuro. Ti prometto che tua sorella non mi vedrà, ok?»

«Va bene» sussurrò sentendosi improvvisamente in colpa perché solo in quel momento si rese conto di come potevano essere suonate le sue parole e nel momento in cui Jungkook sistemò nuovamente la sua giacca di pelle sulle sue spalle la corvina parlò. «Non è che non voglio farmi vedere con te» mormorò lanciandogli un'occhiata, «mi farei vedere ovunque con te» aggiunse arrossendo e facendo ridere appena il ragazzo.

«Lo so, Goldie, lo so» le regalò una carezza sulla guancia, «la rivalità tra le accademie e tutto il resto» disse gesticolando con una mano e Saffron annuì dispiaciuta.

«Già» sussurrò stringendosi di più nella giacca di pelle di Jungkook, sperando di imprimere nella mente il profumo del ragazzo.

«Andiamo, cerchiamo di arrivare prima di tua sorella» Jungkook l'aveva presa di nuovo per mano, aveva fatto intrecciare le loro dita e mentre tornavano alla moto qualcosa dentro di lei si spense piano piano. Una volta a casa sarebbe finito tutto. Strinse più forte la mano di Jungkook ed una volta sulla moto si strinse così forte a lui da poter sentire il cuore del ragazzo che ancora batteva forte come il suo.

Ci misero poco tempo ad arrivare, Jungkook aveva fermato la moto in un punto nascosto, così anche se Imogen fosse arrivata non avrebbe potuto vederli. «Grazie per questa bella serata» sussurrò restituendogli il casco a malincuore e poi si tolse la giacca sentendo tutto il corpo riempirsi di piccoli brividi.

«Puoi tenerla se vuoi» le disse facendole perdere un battito e per un attimo Saffron pensò di farlo, la strinse un po' contro il petto poi gliela porse con un sorriso.

«Vorrei ma non posso» mormorò rilasciando un sospiro deluso, «devo andare adesso» indicò un punto alle sue spalle e si girò velocemente perché se non lo avesse fatto non sapeva se sarebbe riuscita ad andarsene. Voleva restare lì, voleva stare con lui, non voleva che quella serata finisse ma più di ogni cosa non voleva che quella fosse l'unica ed ultima volta che sarebbe stata con lui.

«Aspetta» prese la mano della minore facendola girare verso di lui ancora una volta, «quando posso rivederti?» trattenne il respiro a quella domanda, il cuore riprese a correre all'impazzata. Era una sensazione dolce amara, sapere che Jungkook voleva rivederla la rendeva la ragazza più felice del mondo, non sapere se si sarebbero potuti rivedere la distruggeva.

«Non lo so» era una risposta sincera ed anche gli occhi di Jungkook si spensero un po'.

«Posso almeno avere il tuo numero di telefono?» chiese infilando una mano in tasca per afferrare il telefono che le porse il secondo successivo.

Quello... quello poteva farlo. Imogen non controllava il suo telefono, non credeva ci sarebbero stati problemi se si fossero scambiati qualche messaggio. Non voleva lasciarlo andare e se quello era l'unico modo che avevano per poter restare in contatto per il momento Saffron non avrebbe certamente rifiutato.

Digitò velocemente il suo numero di telefono e si salvò con il soprannome che Jungkook aveva scelto per lei facendolo sorridere. «Scrivimi quando arrivi a casa, mmh?» poi si girò velocemente pronta ad andarsene ma tornò a guardare Jungkook, si sollevò sulle punte e gli diede un bacio sulle labbra prima di correre via.

Aspettò Imogen seduta sulle scale di casa, tenendo il telefono stretto nella mano aspettando che Jungkook le inviasse un messaggio, qualsiasi cosa e nello stesso tempo in cui vibrò Imogen parcheggiò la macchina e per quanto Saffron avesse voluto leggere il messaggio nascose il telefono in tasca: lo avrebbe letto dopo, quando sarebbe stata da sola in camera sua.

«Saffron, potevi entrare a casa» disse sua sorella quando la vide seduta sulle scale nel buio totale.

«Sono arrivata da poco, non preoccuparti»

«Perché hai tutti i capelli bagnati? Pieni di sabbia?» domandò Imogen con sopracciglia aggrottate e la bruna deglutì agitata pensando a come uscire da quell'interrogatorio e fu quando entrò in casa con sua sorella che notò i suoi occhi rossi.

«Hai pianto?!» chiese facendo sbiancare Imogen che scosse immediatamente la testa. «E poi dove sei stata per tutto il giorno?»

«Cose di lavoro e non ho pianto» ma Imogen non sapeva mentire e quando l'ultima parola lasciò le sue labbra fu con respiro tremante. Aveva decisamente pianto.

«Con cose di lavoro intendi il Prankpalooza? Hai passato tutto il giorno a preparare uno scherzo?» Imogen roteò appena gli occhi al cielo.

«No» disse, «sono stufa del Prankpalooza, non ho preparato niente per quest'anno, mi sembra così stupido pensare a degli stupidi scherzi quando ho del vero lavoro da fare» disse portando la minore a spalancare gli occhi.

«Woah! Ti senti bene? Tu vivi per il Prankpalooza! Non sei preoccupata per ciò che faranno quelli della SunSplash?!» Imogen sollevò le spalle poi si massaggiò le tempie.

«Io... non credo ci faranno qualche scherzo quest'anno, non preoccuparti» rispose facendola aggrottare ancora di più.

«Perché mai non dovrebbero farci degli scherzi? C'è una tregua di cui non so nulla? Tu e Seokjin avete deciso di finirla con gli scherzi di comune accordo?» chiese e se Saffron non fosse stata tanto sconvolta da quella notizia si sarebbe resa conto di come le guance di sua sorella si erano fatte più rosse sentendo il nome di Seokjin.

«No» rispose immediatamente, «penso solo che siamo abbastanza maturi da non farci più scherzi stupidi, non credi? Ora vado a letto, dovresti andare anche tu ma fatti prima una doccia, ok? Ti voglio bene» disse scappando dalle domande di Saffron e per quanto la minore fosse felice di essere sfuggita ad un interrogatorio riguardo ai suoi capelli pieni di sabbia era confusa e preoccupata per sua sorella.

Imogen aveva decisamente pianto, non aveva nessuno scherzo programmato per la Prankpalooza, qualcosa era successo. Forse aveva pensato alla loro mamma, l'avevano persa in quel periodo, una settimana prima per essere precise c'era stato l'anniversario.

Chissà, forse, quel cambiamento avrebbe portato cose buone. Forse il non voler più partecipare alla Prankpalooza significava che nemmeno la rivalità tra le due accademie era tanto importante per Imogen. Forse quello poteva essere un bene per lei e Jungkook.

Jungkook.

Corse in bagno e prese il telefono leggendo con un sorriso il messaggio del maggiore.

Buonanotte, Goldie <3

Il sorriso si fece più grande e si innamorò del cuore giallo che Jungkook aveva messo affianco al soprannome che aveva scelto per lei, salvò poi il suo numero di telefono e rispose: Buonanotte, Bunny <3, sperando che anche Jungkook avrebbe sorriso come stava sorridendo lei.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

La prima cosa che Jungkook fece una volta sveglio fu controllare il telefono, la notte precedente gli era sembrata solo un sogno ma vedere i due messaggi che aveva scambiato con Saffron gli fece prendere un sospiro di sollievo. Era tutto reale, era successo davvero: Aveva baciato Saffron e lei aveva ricambiato, erano scappati insieme, lei era salita sulla sua moto stringendosi a se, si era spogliata davanti a lui ed avevano fatto il bagno nudi, si erano baciati di nuovo poi Saffron lo aveva portato sulla spiaggia facendogli avere l'orgasmo migliore della sua vita, poi Imogen l'aveva chiamata facendo finire tutto in un secondo.

Non riusciva ancora a crederci ma quei due messaggi rendevano tutto così reale. Nemmeno nei suoi sogni avrebbe mai potuto immaginare che una cosa simile sarebbe potuta succedere tra di loro. Saffron gli piaceva da anni, Jungkook non aveva mai provato nulla di simile specialmente per una ragazza con cui nemmeno poteva parlare, almeno non davanti a sua sorella o ai suoi amici.

Stupida rivalità tra le accademie.

Ma Jungkook ci aveva comunque provato, di tanto in tanto le rivolgeva la parola, le faceva qualche complimento ma specialmente cercava di regalarle sempre un sorriso quando i loro occhi s'incontravano. Voleva farle sapere che lui era lì, che era sempre incantato dalla sua presenza, che i suoi occhi la cercavano sempre.

La prima volta che l'aveva vista era stato quando si era iscritto all'accademia di Seokjin e si sentiva un po' in colpa a dirlo perché il maggiore era una suo grande amico, ma se avesse saputo di Saffron e della rivalità si sarebbe decisamente iscritto all'accademia della ragazza. Quando l'aveva vista era stato per sbaglio, lei nemmeno lo aveva notato, stava ridendo con le sue amiche, la tavola da surf era sistemata sotto il suo braccio e piccole goccioline d'acqua scivolavano lungo la sua pelle ambrata.

«Si chiama Saffron, ha una gara questo weekend, dovresti venire a vederla è davvero brava e poi così inizi a vedere ciò che facciamo, devi entrare nel nostro mondo, presto sarai un surfista anche tu» gli aveva detto Seokjin e Jungkook non aveva rifiutato, non poteva rifiutare, voleva vederla ancora, sempre.

Come Seokjin gli aveva detto Saffron era davvero bravissima, Jungkook non era riuscito a guardare nessun altro, e sì non capiva ancora niente del mondo del surf ma era rimasto deluso quando la ragazza non era arrivata al primo posto ma al quarto. Come poteva essere possibile? Era così brava, si muoveva sull'acqua con una eleganza che gli aveva fatto mancare il fiato.

Doveva assolutamente complimentarsi con lei e lo aveva fatto, con innocenza, senza alcun secondo fine, senza sapere della rivalità tra le due scuole.

«Ehi!» Saffron si era girata verso di lui, i suoi amici l'aspettavano qualche a qualche metro di distanza, sarebbe potuta andare da loro ma Saffron al contrario rimase lì a guardarlo con un'espressione appena confusa. Teneva la tavola lilla sotto il braccio e qualche gocciolina salmastra scivolava sul suo viso, sui capelli e sul suo corpo.

«Ehi?» rispose anche lei, sembrano non del tutto convinta, forse si stava chiedendo chi fosse.

«Ti ho appena vista gareggiare, sei stata incredibile!» ricordava ancora il modo in cui Saffron era arrossita, poi aveva aperto la bocca per dire qualcosa ma qualcuno fu subito davanti a lei.

La nuova ragazza era più alta, assomigliava vagamente a Saffron ma i suoi lineamenti erano quelli di una giovane donna ed i suoi occhi erano duri e seri.

«Kim Seokjin, sei così meschino da mandare in incognito uno dei tuoi nuovi allievi ad importunare mia sorella?!» Jungkook aveva spalancato gli occhi per quell'accusa e mentre Seokjin posava un braccio sulla sua spalla lui rispose.

«Volevo solo farle i compliment-»

«Tu zitto! Non sto parlando con te!» aveva sbottato facendogli spalancare ancora di più gli occhi.

«Ehi, ehi! Calma tigre, non rivolgerti così al mio ragazzo!» a quel punto sia Seokjin che Imogen avevano creato un barriera dividendo i due. «Non devi preoccuparti di Jungkook, è solo un hobby per lui e volevo fargli vedere una gara perché non ne aveva mai vista una, in più è nuovo non sa nulla delle due accademie»» la risposta di Seokjin aveva lasciato le sue labbra con nonchalance ma quella ragazza sembrava non credere a nemmeno una parola.

«Certo come se potessi mai fidarmi di un meschino bugiardo come te!» gli occhi di Jungkook si distolsero immediatamente da quella ragazza infuriata quando vide Saffron emergere da oltre la sua spalla. Lui sorrise immediatamente, ancora confuso per ciò che stava succedendo, ricordava che quando Saffron aveva mimato un grazie con le labbra a lui era venuto male alle guance ma, ancora una volta Imogen coprì la visuale.

«Smettila di guardare mia sorella!»

Onestamente all'inizio Jungkook non aveva creduto che qualsiasi rivalità ci fosse tra le due accademie fosse così seria, credeva che avrebbe potuto parlare tranquillamente con Saffron ma non successe, l'unica volta in cui riuscì a parlare senza che nessuno lo fermasse fu quando le fece le sue condoglianze dopo che Imogen e Saffron avevano perso la loro mamma. Aveva fatto le condoglianze ad entrambe e quella era stata anche l'unica volta in cui gli occhi di Imogen non erano stati seri e duri.

Seokjin aveva cancellato la Prankpalooza per quell'anno, per rispetto delle ragazze e non aveva risposto a nessuno degli scherzi che Imogen aveva fatto, Jungkook non partecipava alla Prankpalooza ma inevitabilmente si ritrovava in mezzo ad alcuni degli scherzi e da ciò che dicevano gli altri quell'anno Imogen si era spinta oltre con i suoi scherzi e quando qualcuno aveva detto di vendicarsi Seokjin li aveva fermati. Non aveva mai visto Seokjin così serio e quando Jungkook gli aveva chiesto perché non volesse controbattere lui aveva risposto che Imogen aveva bisogno di sfogarsi dopo la perdita di sua madre.

Seokjin era buono e non credeva che il suo amico avesse mai odiato Imogen veramente, anzi credeva tutto il contrario visti determinati commenti che il ragazzo faceva su di lei quando era distratto.

Imogen al contrario, era sempre così seria, la rivalità per lei era così seria, aveva reso quasi tutto impossibile per Jungkook che voleva solo parlare con Saffron. Almeno quello!

E poi era arrivata la notte precedente.

Vedere Saffron tutta sola sulla spiaggia gli aveva fatto perdere un battito e Jungkook in quel preciso momento sapeva che non avrebbe sprecato quell'occasione.

Continuava a ripetere gli eventi della sera precedente perché temeva se ne sarebbe potuto dimenticare e non voleva farlo, non poteva farlo.

Non poteva e non voleva dimenticarsi del sapore che avevano le labbra di Saffron, non voleva dimenticarsi di come la sua pelle chiara era stata baciata dalla luna piena quella notte e di quanto fosse stato geloso perché era lui quello che avrebbe voluto baciarne ogni singolo millimetro.

Avrebbe dato di tutto per tornare indietro nel tempo e rivivere tutto dall'inizio.

Sbloccò il telefono, preparò un messaggio che non riuscì ad inviare. Poteva scriverle? Imogen avrebbe potuto vedere il suo telefono? Avrebbe dato di matto? Avrebbe messo Saffron nei guai se le avesse inviato un messaggio?

Bloccò il telefono con un sospiro sconfitto e si preparò. L'avrebbe vista quel giorno sulla spiaggia e forse sarebbe riuscito a trovare un modo per parlare ancora, per chiederle se poteva inviarle messaggi in qualsiasi momento della giornata.

Moriva dalla voglia di vederla di nuovo.

Quella notte era stata allo stesso tempo una benedizione ed una maledizione, perché nonostante fosse felice per ciò che era successo sapeva che dopo quella notte non sarebbe più riuscito a fare a meno di lei e l'idea di non poter passare tempo con lei in un immediato futuro lo distruggeva.

Sentiva già la sua mancanza.

Così tanto che fu il primo ad arrivare in spiaggia, così tanto che fece una pazzia che lo avrebbe potuto mettere davvero nei guai ma mentre si nascondeva dentro i bagni esterni della WaveRiders l'unica cosa a cui poteva pensare era che, con un po' di fortuna forse sarebbe riuscito a passare ancora un po' di tempo con Saffron.

L'aveva osservata così tanto in quegli anni che sapeva che Saffron passava di lì prima di entrare dentro l'accademia e, come previsto successe e grazie a Jungkook non sapeva quale fortuna Saffron scese dalla macchina qualche secondo dopo sua sorella, restando qualche passo dietro di lei e quando Imogen girò l'angolo Jungkook aprì la porta del bagno afferrando Saffron per il polso tirandola velocemente dentro il bagno.

«Ma che-» lo guardò spaventata poi gli occhi si spalancarono ed un secondo dopo sorrise confusa, forse un po' spaesata.

«Scusa» disse subito sentendosi mortificato per averla spaventata, «scusa non volevo spaventarti, non stavo pensando lucidament-»

«Jeon Jungkook» sussurrò sollevando un sopracciglio con fare scherzoso, «non sarà mica uno scherzo della tua accademia?» scosse subito la testa.

«Non partecipo agli scherzi, lo sai» disse sentendosi sollevato e sorrise con il cuore che correva all'impazzata. Allungò una mano prendendo quella di Saffron che accarezzò con il pollice. «Ho sentito dire però che Seokjin ha fatto mettere della pellicola tra le porte così ci andrete a sbattere senza rendervene conto» confessò e la bruna sbuffò una risata.

«Che cosa stupida» borbottò sembrando per un attimo pensierosa ma poi sorrise di nuovo, «che ci fai qui, chiuso in uno dei nostri bagni?» la domanda lo fece arrossire. Non ci aveva veramente pensato, probabilmente pensava fosse uno stupido, Jungkook si sentiva uno stupido.

«Volevo vederti» rispose sincero facendola sorridere ampiamente, «e volevo chiederti se posso inviarti dei messaggi quando voglio, non vorrei metterti nei guai» a quel punto il sorriso di Saffron era così dolce che Jungkook si sarebbe potuto sciogliere proprio davanti a lei. «E poi-» iniziò velocemente deglutendo con fare agitato, «mi stavo chiedendo se potessimo vederci di nuovo, questa sera, nel tuo posto segreto» disse velocemente ed il sorriso di Saffron si spense appena.

Aveva esagerato. Doveva fermarsi ai messaggi, Saffron sembrava così combattuta dopo l'ultima domanda che Jungkook per evitare qualsiasi delusione stava per dirle che non importava, che gli bastava inviarle dei messaggi, che poteva andare avanti sapendo che l'ultima volta che avrebbe potuto averla così vicina sarebbe stato in quel momento, in quel piccolo bagno ma sarebbe stata una bugia e le parole non volevano lasciare la sua gola.

«Va bene» sussurrò facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa, «però non ho la macchina questa sera, mio papà esce fuori a cena e non posso prendere quella di Imogen» spiegò.

«Vengo a prenderti io, mi farò trovare nello stesso posto di ieri, dimmi solo a che ora» ancora una volta parlò velocemente, era tutto troppo bello per essere vero.

«Alle undici? Imogen starà già dormendo, non mi sentirà uscire» spiegò portando poi entrambe le mani sul viso di Jungkook con un enorme sorriso. «Tu sei fuori di testa, mia sorella ti uccide se ti vede»

«Per questo mi sono nascosto» rispose sorridendo anche lui, poi un urlo infuriato fece sobbalzare entrambi e Saffron roteò gli occhi al cielo.

«Credo che Imogen abbia trovato la pellicola» mormorò sollevandosi sulle punte per dare un bacio che Jungkook non aspettava di ricevere. «Vado prima che si accorga della mia assenza, ci vediamo questa sera» e con quello scappò via mentre Jungkook rimase lì con un sorriso da imbecille sulle labbra.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Il sorriso non lasciò le labbra di Saffron nemmeno quando raggiunse sua sorella che strappava via della pellicola dall'entrata dell'accademia. Aveva il viso rosso per il nervoso e forse gli occhi erano un po' lucidi, ma Imogen si girò così velocemente che non riuscì a capirlo davvero.

A qualche metro di distanza quelli della SunSplash ridevano per l'espressione arrabbiata di sua sorella, al centro del gruppo Seokjin sorrideva soddisfatto tenendo le braccia incrociate. Imogen lo avrebbe sicuramente preso a parole, Saffron era pronta ad assistere ad un loro litigio ma, al contrario, Imogen appallottolò la pellicola e sbattendo i piedi entrò dentro l'accademia facendo nascere un'espressione confusa sul viso di Saffron, anche Seokjin sembrava confuso ma la ragazza non gli prestò troppa attenzione perché Imogen urlò di nuovo, quella volta frustrata.

Quando la raggiunse la trovò a terra, «Fa attenzione, l'hanno messa pure all'altezza delle caviglie. Maledettissimo idiota!» sibilò e Saffron non l'aveva mai vista così arrabbiata, quello non era uno scherzo nemmeno così pesante come quelli degli anni precedenti, perché era così tanto arrabbiata?

«Credevo avessi detto che questa anno la Prankpalooz-»

«A quanto pare non tutti sanno quando è il momento di smetterla!» sbottò alzandosi in piedi, «Ti prego puoi cercare dove altro l'hanno messa? Così quando arrivano gli altri non si fanno male? Io vado per qualche minuto nel mio ufficio» e con quello sparì dalla sua vista.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Imogen era stata più suscettibile del solito e sì era dispiaciuta ma da una parte ne era grata perché i suoi amici erano troppo preoccupati a non farla arrabbiare per preoccuparsi del modo in cui era scomparsa la notte precedente. Nessuno le aveva fatto un interrogatorio e Rachel non si era nemmeno accorta di tutte le volte che Saffron aveva guardato Jungkook e ricambiato i suoi sorrisi.

Si sarebbero rivisti, mancavano quindici minuti ed avrebbe rivisto Jungkook. Quella era probabilmente la cosa più rischiosa che avesse mai fatto in tutta la sua vita. La sera precedente non era dovuta uscire di nascosto di casa, con Imogen che dormiva nella stanza affianco, quella sera era tutta un'altra storia però sua sorella aveva il sonno pesante probabilmente sarebbe riuscita a farla franca.

Si guardò un'ultima volta allo specchio regalandosi un sorriso di incoraggiamento e sistemando i capelli su una spalla. Quella sera indossava una gonna di jeans ed un top che scopriva un filo di pancia, nessuna giacca perché sperava Jungkook risistemasse la sua sulle sue spalle. Il telefono suonò ed il cuore batté velocemente quando il ragazzo l'avvisò di essere arrivato. Gli rispose dicendo che stava uscendo di casa ma prima di farlo si fermò sentendo le guance andare a fuoco mentre gli occhi si posavano sul suo comodino, «Al diavolo» sussurrò andando ad aprire il cassetto per tirare fuori un preservativo che sistemò nella tasca della sua minigonna.

Uscire di casa alla fine si rivelò più facile del previsto ed un sorriso enorme illuminò il suo viso quando trovò con lo sguardo la macchina di Jungkook, le era piaciuto andare in modo e ci sarebbe voluta andare di nuovo ma come aveva detto il ragazzo faceva troppo rumore e non voleva rischiare di non vederla per colpa della moto. Jungkook l'aspettava fuori dal veicolo e ricambiò immediatamente il suo sorriso aprendole poi la portiera della macchina, le diede un bacio sulla guancia quando entrò anche lui poi mise in moto e della musica gli fece compagnia.

«È stato difficile uscire di nascosto?» chiese con un sorriso.

Saffron scosse la testa, «Imogen ha il sonno pesante, in più è stata una giornata stressante per lei... si è addormentata subito» il ragazzo annuì appena e la bruna si prese del tempo per osservarlo. Indossava una t-shirt verde militare con sopra il disegno di una cassa toracica bianca, sotto di essi dei jeans piuttosto scuri ed i capelli erano sistemati all'indietro mettendo in bella vista il piercing sul suo sopracciglio. La notte precedente era così emozionata che non aveva osservato troppo il ragazzo, per fortuna quella notte l'avrebbero passata di nuovo insieme così poteva studiarlo meglio, avere una sua immagine migliore nei ricordi.

Posò la testa sul sedile e sorrise sognante senza smettere di guardarlo, «Sei molto bello questa sera» disse e giurò di averlo visto arrossire mentre un sorriso sincero incurvava le sue labbra, quando la guardò lo fece un po' di timidezza poi distolse subito lo sguardo ridacchiando tra se e se. «Cosa c'è?» chiese ridacchiando insieme a lui.

«Non sono abituato a ricevere complimenti» ammise ma Saffron non poteva credere ad una cosa simile, come potevano le persone non riempirlo di complimenti da mattino a sera?

«Allora ti farò abituare io» rispose e se era possibile il sorriso di Jungkook si fece ancora più grande. «Posso mettere la tua giacca? Ho un po' freddo» ed era una bugia ma la giacca di Jungkook riposava nel sedile centrale, non la usava nessuno Saffron poteva farne buon uso.

«Sì, alzo i finestrini?» chiese facendola arrossire perché gli aveva detto una bugia e lui era sempre così gentile con lei.

«La giacca può bastare, grazie» e la sistemò sulle sue spalle sorridendo contenta quando il profumo di Jungkook l'avvolse completamente.

«Siamo arrivati» annunciò dopo qualche minuto e corse ad aprirle la portiera prima di prendere un borsone dal retro del pick up che Saffron non aveva nemmeno notato. «Ho preso un telo per la spiaggia, così non ci riempiamo di sabbia come ieri» spiegò notando lo sguardo curioso di Saffron, «ho anche degli snack» aggiunse con un sorrisetto poi la prese per mano e seguì il sentiero illuminato dalla luna per raggiungere la grotta. Lo aiutò a stendere il telo, che scoprì essere gigante, e dopo essersi tolta le scarpe si sedette insieme a lui.

Sistemò meglio la giacca e non smise di sorridere mentre il ragazzo tirava fuori gli snack che aveva detto di avere e li sistemava sul telo. «Sono i miei preferiti questi» rivelò allungando la mano per prendere la confezione di Butterfinger.

«Lo so» rispose lui con un sorrisetto soddisfatto.

«Che fai, mi spii?» scherzò.

«Ne mangi sempre uno prima di iniziare i tuoi allenamenti, sono un'ottimo osservatore» disse fiero di se mentre la ragazza apriva la confezione per prendere un Butterfinger, con l'altra ne porse uno a Jungkook. «Sono troppo dolci per me, preferisco queste» disse mostrandole un pacchetto di patatine, «ho anche da bere» e quando le mostrò del latte di banana un'espressione disgustata dipinse il suo viso.

«Ew! Jungkook!»

«Cosa? Che ho fatto?»

«Latte alla banana? Bleah!» il ragazzo sbuffò una risata mentre apriva il latte alla banana, «Scordati di ricevere qualche bacio se berrai quella cosa»

«Non funziona così signorina, se vorrai ricevere tu qualche bacio dovrai farti piacere il latte alla banana perché non smetterò mai di berlo» Saffron rise e si avvicinò un po' al ragazzo per dargli una spinta leggera sulla spalla. «Ho anche quello alla fragola, Goldie» aggiunse passandole il piccolo cartone di latte rosa.

«Sei proprio uno spione, prima i Butterfinger ad ora il latte alla fragola?»

«Non so cosa dire: mi piace guardarti» disse sincero mentre la ragazza infilava la cannuccia e prendeva un sorso di quella bibita dolce.

Ci fu silenzio per qualche istante, non era imbarazzante, non c'era disagio e si prese del tempo per osservare il maggiore. Per osservare il suo profilo, il modo in cui respirava, il modo in cui si leccava le labbra se delle briciole delle patatine restavano su di esse, i suoi tatuaggi e sorrise quando lo guardò bere il latte di banana. Jungkook era così carino, con tutti quei piercing e tatuaggi che la portava fuori la sera, di nascosto, e le offriva latte alla fragola mentre lui beveva latte alla banana.

Qualunque altro ragazzo non sarebbe stato così genuino, non sarebbe stato se stesso, non avrebbe mostrato la sua dolcezza in quel modo. «Mi piacciono i tuoi tatuaggi» gli disse catturando immediatamente la sua attenzione ed un altro sorriso illuminò il viso del ragazzo, un sorriso come quello che le aveva regalato in macchina quando gli aveva fatto un complimento. Allungò la mano libera sfiorando i disegni sulla sua pelle, «Te ne sei fatto qualcuno da solo?»

«Ma guarda chi è la spiona adesso» scherzò e quella volta fu lui a darle una leggera spinta con la spalla.

«Sanno tutti che sei un tatuatore» borbottò sentendo le guance andare a fuoco ed un'altra risata scosse il petto di Jungkook. «Vuoi solo prendermi in giro o rispondi alla mia domanda?»

«Ne ho fatto qualcuno, quando ero ancora agli inizi ma ora sono coperti da tutti gli altri che mi sono fatto fare. Preferisco tatuare gli altri piuttosto che tatuare me stesso» spiegò ed una nuova domanda fu sulle labbra di Saffron.

«Cosa tatueresti su di me?» domandò e quella volta il sorriso di Jungkook si trasformò un po', facendosi leggermente più serio ed intrigante.

«Ti fidi così tanto di me da lasciarti tatuare?»

«Sono scappata via da una festa con te per farmi il bagno nuda, un tatuaggio non sarebbe nulla» rispose e Jungkook si sporse verso di lei, i loro visi così vicini che Saffron avrebbe potuto semplicemente increspare le labbra per baciarlo.

«E se tatuassi la mia faccia sul tuo sedere?» Saffron sbuffò subito una risata e posò una mano sul viso di Jungkook per allontanarlo da lei senza alcuna forza. Lo sentì ridere contro il suo palmo, poi la mano più grande del ragazzo si strinse attorno al suo polso spostando la sua mano e senza alcun preavviso si sporse dandole un bacio a fior di labbra che Saffron accettò con piacere. Poi si allontanò, troppo presto per la ragazza, «Un pesce rosso, per restare in tema con Goldie*»

[In caso qualcuno non lo sapesse pesce rosso in inglese è goldfish, per questo Jungkook dice che resterebbe in tema con Goldie]

«Mi piacciono i pesci rossi» rispose facendolo sorridere, «mi piace anche la tua faccia, forse un giorno ti darò il permesso di tatuarla sul mio sedere» quella volta fu Jungkook a ridere.

«Grazie per essere venuta questa sera, so che ti ho chiesto tanto e scusa per oggi, non ho pensato razionalmente a ciò che stavo facendo. Non voglio davvero metterti nei guai con tua sorell-»

«Ehi» gli regalò un sorriso portando una mano sopra quella più grande di Jungkook, «non devi chiedermi scusa, non hai fatto niente di male, ero così felice quando ti ho visto questa mattina» ammise sentendo le guance surriscaldarsi, «credevo che ieri sera sarebbe stata l'ultima volta, quindi ho cercato di renderla indimenticabile» il ragazzo non smise di guardarla per nemmeno un secondo, i suoi occhi bruciavano ogni posto in cui si posavano. Chissà a cosa stava pensando mentre la guardava in quel modo. «Forse dovrei essere io quella che chiede scusa» mormorò facendolo aggrottare, «so che a te non interessa della rivalità tra le due accademie, forse se avessi più spina dorsale riuscirei a dire qualcosa a mia sorella e ti eviterei il disagio di doverti nascondere in un bagno» disse rilasciando una risata piena di vergogna.

«Non è colpa tua, so che per voi questa rivalità è piuttosto seria, poi tu hai tante cose in ballo, per te il surf rappresenta molto di più di ciò che rappresenta per me. Per me è solo un hobby»

«Già» sussurrò prendendo un bel respiro mentre meditava sul da farsi, poteva dirgli la verità? Forse Jungkook non era lì per quello, probabilmente non gli interessava sapere ciò che pensava veramente la ragazza riguardo al surf. Sicuramente non le aveva chiesto di vedersi perché lei potesse piangere sulla sua spalla. Come la sera precedente era tutto un se, un forse. Forse si sarebbero rivisti dopo quella notte, se solo ne avessero avuto la possibilità. «Tu ti faresti tatuare da me?» chiese improvvisamente facendo nascere un sorrisetto sulle labbra di Jungkook.

«Non sapevo ti interessasse tatuare, disegni?»

«No» rispose ridendo imbarazzata, «ma se fossi in grado di farlo ti faresti tatuare?»

«Dipende da cosa vuoi tatuarmi, cosa mi tatueresti e dove? Forse la tua faccia sul mio sedere?»

«Devi dirmi qualcosa, Bunny? Hai un feticismo per i tatuaggi sul sedere?» chiese spingendolo appena sul petto e lasciando la mano lì. «Ti tatuerei qualcosa che ti farebbe ricordare di me, ma ho altri modi per provare a restare impressa nella tua mente» sussurrò stringendo la t-shirt che indossava per tirarlo a se e far scontrare le loro labbra per un bacio.

Quella volta non gli diede modo di allontanarsi, non sembrava lo volesse nemmeno Jungkook che ricambiò il suo bacio passione lasciando che la lingua accarezzasse quella di Saffron. Si sporse di più su di lei facendola sdraiare sul telo e sistemandosi un po' sul suo corpo.

Le mani di Saffron andarono subito sul collo del maggiore e poi tra i suoi capelli che tirava appena mentre di tanto in tanto inarcava la schiena. Jungkook la toccava solo con una mano posata sul suo fianco, mentre con l'altra si sorreggeva per non pesarle.

I baci di Jungkook potevano benissimo diventare una dipendenza per lei, forse lo erano già e quando le labbra del ragazzo presero a baciarle la mascella ed il collo con infinita gentilezza e senza alcuna fretta si chiese se forse non si stava spingendo oltre perché non aveva un preservativo come la notte precedente. Lasciò scivolare una mano dai capelli di Jungkook per infilarsela in tasca da cui tirò fuori il preservativo che aveva preso di corsa dal comodino. «Jungkook, guarda» si leccò le labbra quando il ragazzo sollevò lo sguardo e con un piccolo sorriso gli mostrò il preservativo, «oggi non devi fermarti» aggiunse con un filo di voce e gli occhi del ragazzo si spalancarono appena.

«Scusa» mormorò allontanandosi da lei non troppo ma abbastanza da farle sentire freddo. Lo guardò confusa, la mano del ragazzo era ancora sul suo fianco ed accarezzò la pelle nuda con il pollice. «Non voglio solo questo, lo sai vero?» quello la fece andare a fuoco, «Non ti ho chiesto di vederci questa sera perché volevo fare ciò che non abbiamo potuto fare ieri sera, volevo solo stare con te»

«Oddio» l'imbarazzo iniziò a divorarla e spinse Jungkook per allontanarlo definitivamente dal suo corpo, «oddio» sibilò con ancora quello stupido preservativo nella mano.

Volevo solo stare con te, e lei gli sbatteva in faccia un preservativo. Aveva pensato solo al sesso, solo a fare ciò che non avevano potuto fare il giorno precedente perché credeva davvero che Jungkook volesse quello. Lei lo voleva ma non voleva solo quello, credeva solo che con il tempo che avevano non potevano fare altro, non avevano tempo di fare altro.

Oddio, gli sarà sembrata una maniaca, una ragazza che voleva solo sesso e nient'altro quando voleva molto di più da lui. Che stupida, stupida, stupida. «Scusa» sussurrò sentendo la gola stringersi per l'imbarazzo, «io, non-» sembrare una a cui interessava solo del sesso al ragazzo che le piaceva non rientrava in nessuno dei suoi piani.

«Goldie» la chiamò con infinita dolcezza allungando una mano per toccarle il braccio.

«Nemmeno io-scusa Jungkook» disse mortificata girandosi verso di lui, «nemmeno io, nemmeno io voglio solo questo. Dio ti sarò sembrata un'assetata di sess-» il ragazzo sorrise intenerito e scosse la testa.

«È tutto okay, Goldie» la rassicurò sporgendosi verso di lei per darle un bacio sulle labbra così dolce da farla sentire meglio, almeno un po'. Quando si allontanò le regalò una carezza sulla guancia, «Anche io stavo per prenderne uno, avevo solo paura potessi pensare che il sesso sia l'unica cosa che voglio quando non è così. Voglio conoscerti davvero, Goldie»

«Anche io, anche io Jungkook. È che non avendo tempo, no... è che non sapendo quando potremmo rivederci, ho pensato-mi sento così imbarazzata» sussurrò nascondendo il viso tra le mani.

«Non è successo niente, Goldie» la rassicurò di nuovo spostando le mani della ragazza dal suo viso, «non fraintendermi anche io voglio farlo, e ti prometto che troverò un modo per poterti vedere ancora anche se fosse sempre e solo qui nella tua grotta, avremo altre occasioni»

«Sei così carino» mormorò con le guance ancora arrossate e lo vide sorridere, «mi piaci tanto, Bunny»

«Mi piaci tanto anche tu, Goldie» rispose poi la tirò su con se, «ora vieni qui» la fece sdraiare al suo fianco ed indicò il cielo, «conosci quella costellazione?» si girò a guardarlo per un secondo poi tornò a guardare il cielo.

«No, che costellazione è?» chiese sorridendo mentre si accoccolava di più contro il petto del maggiore.

«Non lo so» rispose guadagnandosi un'occhiataccia ma poi la ragazza scoppiò a ridere e gli pizzicò appena il fianco.

«Che stupido»

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«Ehi» Saffron sussurrava, Jungkook l'aveva accompagnata a casa circa venti minuti prima e lei aveva aspettato che le scrivesse di essere arrivato a casa per chiamarlo.

Avevano passato una serata bellissima, avevano parlato e scherzato e si erano baciati così tante volte che Saffron ormai sapeva a memoria la forma delle labbra di Jungkook.

«Senti già la mia mancanza?» le chiese facendola sorridere un po',

«Sì» rispose sincera poi si sistemò nel letto, «ma non ti ho chiamato per questo, ho pensato ad una cosa... dopodomani non ho gli allenamenti mentre Imogen sarà a lavoro, se non hai niente da fare potremmo passare la giornata insieme, potremmo andare alla grotta... se ti va» mormorò con voce così bassa che per un secondo pensò non l'avesse nemmeno sentita.

«Porto la tavola da surf?» chiese facendola sorridere ampiamente.

«Porta la tavola da surf»

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«Buongiorno Goldie» Jungkook le sorrise, aveva la tavola da surf sotto il braccio e quando fu davanti a lei si piegò in avanti per darle un bacio a stampo.

«Ho portato la colazione» Saffron sollevò la borsa porta alimenti, «l'ho preparata io» aggiunse con un po' di timidezza perché nonostante amasse preparare dolci non aveva quasi mai tempo per farlo e gli unici che avevano avuto modo di assaggiare le sue creazioni erano stati solo suo padre, sua sorella e sua madre... a dire il vero era tanto tempo che non preparava qualcosa, aveva smesso dopo la morte di sua mamma ma Jungkook le aveva fatto tornare la voglia di preparare qualcosa.

Sistemarono nuovamente il telo sulla sabbia, posarono le tavole da surf e si sedettero, Jungkook la guardava con un sorriso mentre Saffron sistemava la torta di pesche sul telo, poi un termos con il caffè e fingendo di roteare gli occhi al cielo gli passò del latte alla banana.

«È tanto che non preparo qualcosa» disse tagliando una fetta di torta per il ragazzo, «non devi mangiarla se non ti piace» aggiunse prima che potesse assaggiarla.

«Sembra buonissima» rispose con tono rassicurante e quando l'assaggiò la sua espressione di stupore era così sincera che rese felice la ragazza. «Saffron, questa è la torta migliore che io abbia mai mangiato» sorrise grata, le guance un po' arrossate e ne prese una fetta anche per se.

«Non esagerare» mormorò contenta.

«Ehi, sono sincero! Non sapevo ti piacesse fare dolci»

«Non sei un bravo spione» lo sentì sbuffare una risata e quando si girò per un secondo lo vide roteare gli occhi al cielo in modo adorabile. «Ho smesso dopo la morte di mamma» disse sentendo il cuore battere più forte perché era la prima volta che si lasciava andare, era la prima volta dopo la morte di sua mamma che ne parlava. Non aveva mai potuto prima, non ci era mai riuscita perché per qualche motivo dei sensi di colpa le impedivano di farlo. Come poteva andare a piangere da suo padre che aveva perso l'amore della sua vita? Andare a piangere da suo padre che aveva lasciato la Corea del Sud per seguire la donna che amava, suo padre che per essersene andato aveva perso i contatti con la sua famiglia, li aveva delusi così tanto diceva sempre ma a lui non importava perché nella sua vita l'arrivo di sua mamma era stato una salvezza. Come poteva andare a piangere da lui? Come poteva dirgli che anche a lei mancava tanto la mamma? E sua sorella? Sua sorella aveva avuto dieci anni più di lei con sua mamma, la conosceva meglio di quanto la conoscesse Saffron. Quando era morta Imogen era crollata, era così arrabbiata, triste. Era arrabbiata quando vedeva loro padre piangere, gli diceva che doveva farsi forza che non poteva essere lei quella che rimetteva tutti in piedi, che lui era loro padre e doveva prendersi cura di loro. Loro padre non si era mai ripreso, la tristezza era perenne nel suo sguardo. Imogen aveva deciso che avrebbe preso lei il ruolo di madre, che si sarebbe occupata lei di Saffron anche se Saffron non lo voleva. Saffron aveva già una mamma anche se l'aveva persa ed Imogen la voleva solo come sorella, le mancava averla come sorella maggiore. Così non poteva piangere nemmeno con lei, non aveva nemmeno il coraggio di dirle quanto sentisse la mancanza di loro madre quando Imogen si sforzava così tanto per interpretare quel ruolo. «Mamma era l'unica ad essere davvero interessata quando cucinavo, diceva che sembravo così felice quando facevo assaggiare i miei dolci»

«Aveva ragione, non ho mai visto i tuoi occhi brillare così tanto, nemmeno quando fai surf» Saffron sorrise, sentendo il corpo farsi completamente molle perché era davvero felice.

«L'ho preparata pensandoti, sapere che ti piace mi rende molto orgogliosa»

«Per tua sfortuna ora che mi hai rivelato questo tuo segreto, e talento, mi aspetto un dolce nuovo ogni volta che ci vediamo»

«E tu cosa mi dai in cambio?» chiese con un sorriso. Jungkook le piaceva così tanto.

«Tutti i baci che vuoi» la ragazza finse di pensarci per qualche secondo poi sollevò un sopracciglio.

«Stai cercando di imbrogliarmi per caso?» domandò alzandosi per afferrare la sua tavola da surf, «Un dolce e tutti i baci che io voglio?» disse e Jungkook finì velocemente la fetta di torta per prendere anche lui la sua tavola da surf, «Mi sembra che tu stia cercando di prendere due piccioni con una fava»

«Cosa posso dire» fece lui sollevando le spalle muscolose, «non posso fare a meno di tutto ciò che ti riguarda, non puoi biasimarmi se ho cercato di imbrogliarti per qualche dolce e tutti i baci che voglio» chissà se sapeva quanto faceva battere il suo cuore. La sua cotta si stava velocemente trasformando in qualcosa di più pericoloso ma Saffron non aveva paura.

«Ah» fece con un sospiro, «sei così bello e dolce che farei qualsiasi cosa tu mi chiedessi» disse con lo scopo principale di vederlo arrossire e successe con sua grande soddisfazione. «Andiamo in acqua, bellissimo?» aggiunse facendolo diventare ancora più rosso.

«Smettila» borbottò senza riuscire a trattenere un sorriso, «ti ho detto che non sono bravo con i complimenti»

«Ed io ti ho detto che dovrai abituarti, adesso andiamo in acqua»

Quel giorno il mare era calmo, nessuna onda lo smuoveva, nessuna onda da cavalcare ma a Saffron non dispiaceva specialmente dopo aver lasciato la sua tavola a riva ed era salita su quella di Jungkook insieme a lui.

Non sapeva come fosse possibile, quella era solo la terza volta che lei ed il ragazzo passavano del tempo insieme eppure si sentiva così tanto a suo agio con lui. Se ne stavano lì indisturbati su quella spiaggia che nessuno conosceva, entrambi che occupavano la tavola da surf del ragazzo, lui stava seduto dietro mentre Saffron se ne stava tra le sue gambe con la schiena appoggiata al suo petto muscoloso.

«Goldie»

«Mmh?» girò appena la testa riuscendo a vedere solo in parte il viso del maggiore, aveva gli occhi chiusi e si godeva i raggi del sole che baciavano la sua pelle. Ugh, stupido sole che lo aveva già baciato in posti che Saffron non aveva ancora raggiunto.

«Vorrei restare qui per sempre» mormorò con sincerità facendola sorridere, stava sorridendo così tanto in quei giorni che le guance le facevano male ma non le importava granché. Girò la testa di lato e gli diede un bacio sulla guancia.

«Jeon Jungkook, non ti starai mica innamorando di me?» chiese con tono scherzoso girando di più la testa per guardarlo meglio e quando lo fece vide il viso del ragazzo completamente rosso.

«Sarebbe difficile non farlo» rispose con voce così bassa che per poco Saffron non lo sentì ma lo fece ed il cuore batté così forte nel petto da farle girare la testa talmente veloce che le fece male il collo. Il viso di Jungkook non era mai stato così rosso ed i suoi occhi erano talmente sinceri da farla sciogliere.

Nessuno era mai stato tanto sincero con lei, la sua era stata solo una battuta non credeva che Jungkook le avrebbe risposto e cosa più importante non credeva avrebbe risposto sinceramente come invece aveva fatto. Fece unire le loro labbra per l'ennesimo bacio, non importava quanto fosse scomoda la posizione in cui si trovavano: le labbra di Jungkook le facevano dimenticare ogni singola cosa.

Non avrebbe lasciato andare le sue labbra, lo avrebbe baciato fino a quando non avrebbe avuto più fiato. Nemmeno Jungkook sembrava intenzionato a lasciare le sue labbra o a togliere le mani da dove riposavano: una sulla sua coscia e l'altra sulla pancia, la strinse ancor di più contro il suo corpo.

Si separarono solo per un secondo ma Saffron fu troppo lenta per riprendersi le labbra di Jungkook, ma Jungkook rimase comunque attaccato a lei, anche se le sue labbra non erano sulla bocca di Saffron erano comunque sul suo corpo, sul suo collo per essere più precisi e la baciava e succhiava mentre le sue mani finalmente si mossero.

Quella sulla sua pancia si mosse con lentamente, sfiorandole la pelle che nonostante il caldo si riempì di brividi, poi le sue dita lunghe ed affusolate andarono sul suo seno che strinse senza alcuna forza da sopra il costume da bagno. Inevitabilmente piegò la testa all'indietro posandola sulla spalla del maggiore dandogli in quel modo più accesso sul suo collo che Jungkook non perse tempo a riempire di baci più sensuali e languidi. Anche la mano sulla sua coscia si mosse andando così vicina alla sua intimità da farle trattenere il respiro, «Va bene?» le chiese con un sussurrò contro la sua pelle, Saffron riuscì solo ad annuire e le dita tatuate di Jungkook s'infilarono sotto il suo costume da bagno toccandola dove Saffron più desiderava ed un piccolo ansimo lasciò le sue labbra.

Jungkook sapeva bene cosa fare, come muovere le dita e dove portarle, Saffron iniziò a rilasciare gemiti in tempo record e prese un grande respiro quando due dita scivolarono dentro di lei.

«Perché ti ho detto di no l'altra sera?» chiese senza ricevere alcuna risposta se non una risata che Jungkook non riuscì a trattenere prima di tornare a baciarla sul collo.

Era in mezzo al mare, sulla tavola da surf di Jungkook, con le sue mani che la toccavano ovunque, il sole che baciava Jungkook ma le sue labbra baciavano solo lei in ogni punto che riuscivano a raggiungere.

Ci mise pochi minuti a raggiungere l'orgasmo, forse perché era passato tanto tempo dall'ultima volta che era stata toccata o forse perché era tanto tempo che immaginava di essere toccata da lui. Ci fu silenzio dopo il gemito strozzato che accompagnava il nome di Jungkook, la baciava con più dolcezza mentre sistemava il suo costume da bagno che si era spostato in quei minuti di pura estasi.

«Anche io vorrei restare qui per sempre»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Il sole stava tramontando quando tornò a casa, il sorriso era ancora sulle sue labbra. Quella era stata una giornata bellissima. A pranzo Jungkook l'aveva portata in un posto che conosceva, un posto abbastanza lontano dalla loro città dove nessuno sapeva di loro poi avevano fatto un giro in quel paesino tenendosi per mano poi a malincuore si erano dovuti salutare.

Lo avrebbe visto il giorno seguente anche se per farlo avrebbe dovuto mentire ad Imogen dicendole che stava male, che non poteva andare in spiaggia quel giorno.

«Dove diavolo eri?!» sobbalzò sentendo la voce di sua sorella. Era già a casa? Non doveva essere ancora a lavoro?

«Uh?» osservò sua sorella che la scrutava tenendo le braccia incrociate sotto al petto. Sembrava infuriata, forse ferita.

«Ho chiesto dove diavolo sei stata? Non hai risposto al telefono, nemmeno una volta così ho chiamato tutti i tuoi amici ed hanno detto che non eri con loro quindi dove diavolo eri?» Saffron deglutì e scosse le spalle.

«Sono solo stata in spiaggia con la mia tavola» rispose innocentemente.

«Quale spiaggia?»

«Una spiaggia, non conosco il nome»

«Mi stai mentendo, Han Saffron?»

«Cosa? No!» non le stava mentendo, almeno non completamente. Imogen rimase a guardarla dalla testa ai piedi diverse volte, la mascella serrata e gli occhi duri.

«Esci con qualcuno per caso?»

«No» Imogen si avvicinò velocemente, spostandole i capelli dal collo.

«Questo è un succhiotto, Saffron» sputò facendola sbiancare.

«Non è un succhiotto» rispose subito, non ne aveva, era sicura di non averne, si era guardata allo specchio.

«Saffron smettila di mentirmi! Stai facendo sesso? Non puoi fare sess-»

«Cosa?!» domandò allontanandosi da sua sorella con espressione corrucciata. «Ho diciotto anni, Imogen, anche se facessi sesso non sarebbero affari che ti riguardano»

«Devo ricordarti che sono tua sorella maggiore? Sono affari che mi riguardano»

«Bene, quindi secondo la tua logica, visto che sono affari che ti riguardano la prossima volta che farò sesso vuoi essere presente? Vuoi stare con me nella stanza?» chiese facendo arrossire la sorella.

«Non era quello che volevo dire, sei ancora troppo piccola per fare sesso, i ragazzi sono degli stronz-»

«Forse quelli che conosci tu!» sbottò facendole spalancare gli occhi.

«Quindi esci con qualcuno!» fece con tono accusatorio puntandole pure un dito contro.

«Non sono affari tuoi» ripetè provando a superarla ma Imogen le strinse il braccio impedendole di andare.

«Devi dirmi chi è e-» si guardò attorno agitata, probabilmente pensando a qualche altra pazzia da dire, «e poi voglio che tu condivida la tua posizione con me, devo sempre sapere dove ti trovi»

«Imogen, smettila! Ti stai comportando come una pazza, vuoi privarmi della mia privacy, ti sembra normale? Vado a farmi una doccia!» Imogen disse qualcosa ma Saffron era troppo arrabbiata non aveva intenzione di ascoltarla. Non avrebbe mai condiviso la posizione con lei, sapeva che sua sorella avrebbe avuto il coraggio di raggiungerla in qualunque posto si trovasse e non voleva nemmeno immaginare la scenata che avrebbe fatto se avesse dovuto trovarla in compagnia di Jungkook.

La porta del bagno la chiuse con un tonfo, cosa che fece urlare di nuovo sua sorella e per evitare di sentirla davvero mise della musica a tutto volume prima di buttarsi sotto la doccia.

Cos'è che stava facendo di male? Niente! Perché sua sorella doveva comportarsi così? Non era sua madre, era solo sua sorella non avrebbe dovuto trattarla così ma avrebbe dovuto ridacchiare con lei parlando di ragazzi. Chissà come sarebbero state se sua madre non fosse morta, Imogen non era così prima eppure non riusciva a ricordarla dopo la loro perdita.

Perché doveva rovinarle una giornata così bella? Chiuse gli occhi buttandosi sotto l'acqua calda che sciolse un po' i suoi nervi. Avrebbe voluto stare di più con Jungkook, forse non avrebbe avuto quella conversazione con sua sorella. Si toccò il collo, nel punto in cui sua sorella le aveva di avere un succhiotto, avrebbe controllato dopo la doccia.

Chissà cosa stava facendo Jungkook. Le aveva detto che doveva uscire con dei suoi amici, le sarebbe piaciuto conoscerli, vedere come si comportava il ragazzo attorno ai suoi amici, vedere come l'avrebbe presentata a loro, come si sarebbe comportato con lei davanti a loro.

Sarebbe stato comunque dolce: ne era sicura.

Si avvolse nel suo accappatoio prima di uscire dalla doccia ed una volta fuori spostò i capelli dal collo per guardarsi allo specchio. Era un succhiotto. Come aveva fatto a vederlo sua sorella era un mistero, Saffron non lo aveva notato prima e poi non era nemmeno così scuro. Lo sfiorò con le dita e sorrise appena ripensando a quella giornata e nello stesso momento lo schermo del telefono s'illuminò mostrando un messaggio da parte di Jungkook.

Bunny [17:57]: Goldie
Bunny [17:57]: Devo lavorare domani, me ne ero completamente dimenticato

Saffron [17:58]: Come ci si può dimenticare del lavoro?

Chiese con un sorriso divertito poi realizzò cosa significava quel messaggio e ne inviò subito un altro.

Saffron [17:59]: Non preoccuparti, possiamo vederci un'altra volta Bunny

Posò il telefono affianco al lavandino ma nemmeno un secondo dopo lo schermò s'illumino di nuovo.

Bunny [17:59]: No, non volevo dire questo Goldie
Bunny [18:00]: Devo tatuare un mio amico, Jimin ti ho parlato di lui, ricordi? Volevo chiederti se ti andasse comunque di vederci, mi piacerebbe presentarti Jimin ed anche Namjoon e mi piacerebbe mi vedessi al lavoro

Sorrise credendo per un momento che Jungkook vivesse nella sua testa. Voleva presentarle i suoi amici e la sola idea la faceva scogliere.

Saffron [18:02]: Mi piacerebbe molto
Saffron [18:03]: Mi manchi già, non vedo l'ora di vederti domani

Non smise di sorridere nemmeno quando scese al piano inferiore per prepararsi qualcosa per cena e non smise di sorridere pur sapendo che avrebbe potuto incontrare sua sorella ma, per sua fortuna, Imogen non sembrava essere in cucina o in salotto che al contrario era occupato da loro padre che guardava una partita di calcio con una birra in mano.

Sospirò appena e prese dal frigo del riso bianco avanzato dal giorno precedente e qualche altro ingrediente per preparare del riso fritto ed una volta pronto lo portò fuori con se in veranda ed un singhiozzo attirò subito la sua attenzione. Imogen se ne stava con le ginocchia strette al petto seduta sopra una delle sedie a dondolo che occupava la loro veranda mentre singhiozzava.

Oh.

Era tanto che non la vedeva piangere.

Si schiarì la gola facendo sollevare velocemente lo sguardo a sua sorella maggiore che spalancò gli occhi ed asciugò le lacrime come se piangere fosse qualcosa di estremamente proibito per lei.

«Va tutto bene?» chiese dimenticandosi immediatamente della discussione che avevano avuto precedentemente. Imogen tirò su con il naso ed annuì non riuscendo a parlare per qualche secondo.

«Sì, sono solo un po' sotto pressione in questi ultimi giorni... sai la Prankpalooza» mormorò indicandole la sedia a dondolo affianco alla sua. Saffron si sedette affianco a lei, rigirando la forchetta nel riso fritto che aveva preparato qualche minuto prima. «Mi dispiace per prima, Saff» sussurrò poi allungando una mano per posarla sul suo braccio, «non volevo invadere la tua privacy, so che sei grande abbastanza per fare quelle cose è solo che mi preoccupo per te, lo sai, vero?»

«Lo so» rispose prendendo un bel respiro, «ma non c'è bisogno tu lo faccia, so prendermi cura di me stessa» Imogen annuì piano.

«È un bravo ragazzo?» le chiese dopo qualche secondo di silenzio e Saffron sorrise.

«Il più bravo di tutti» rispose prontamente senza riuscire a smettere di sorridere.

«Lo conosco? Fa parte della nostra accademia?» si paralizzò a quelle due domande riuscendo solo a scuotere la testa, «Scusa, lo so: non devo invadere la tua privacy, l'importante è che non sia della SunSplash» e non c'era alcuna nota di scherzo nella sua voce.

«Cosa mi sono persa della Prankpalooza?» chiese volendo assolutamente cambiare discorso, «Sembri molto stressata»

«Niente di che, sono degli scherzi idioti i loro, rispecchiano proprio le loro personalità» sputò stringendo di più le ginocchia contro il petto. Sembrava triste.

«Non hai intenzione di contraccambiare?»

«No, te l'ho detto sono stufa della Prankpalooza»

«Perché non parli con Seokjin? Se gli chiedessi una treg-»

«Non parlerò mai e poi mai con quell'imbecille!» sbottò facendo girare velocemente la testa ad Imogen, non sembrava solo triste ma ancora una volta ferita ed arrabbiata.

«Seokjin ti ha fatto qualcosa?» chiese portando la sorella alla realtà che per qualche secondo si era persa nei suoi pensieri. La maggiore spalancò gli occhi scuotendo immediatamente e con vigore la testa.

«No! Come ti viene in mente?! È solo che non lo sopporto, non l'ho mai soopportato... per via della rivalità tra le due scuole, ecco» disse ed il telefono suonò nella tasca di Saffron che lo prese e sorrise. «Bunny?» fece Imogen e Saffron strinse il telefono al petto con fare protettivo. «La privacy, scusa non sbircerò più» poi le regalò un sorriso, «non ti facevo tipa da nomignoli»

«Lui mi chiama Goldie» rivelò senza nemmeno pensarci con un sorriso dolcissimo che fece sorridere anche la più grande.

«Goldie?» Imogen ci pensò un po' su, «per via dello zafferano?»

«Già» rispose ridacchiando un po' seguita da sua sorella.

«È molto bello ed azzeccato, mi piace» poi allungò una mano accarezzando la guancia di Saffron, «me lo farai conoscere un giorno?»

«Mi piacerebbe» ed era la verità: le sarebbe davvero piaciuto presentarle Jungkook, «ho solo paura non possa piacerti»

«Se piace a te piacerà sicuramente anche a me, certo se è qualcuno della Sun-»

«SunSplash... si, lo so» mormorò con il cuore che si stringeva un po' ed il telefono che vibrava avvisandola di una chiamata in arrivo. «Vado a mangiare in camera, se vuoi un po' di riso fritto lo trovi nella padella in cucina. Buonanotte Imogen, ti voglio bene»

«Te ne voglio anche io, Saff»

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Il negozio di tatuaggi di Jungkook aveva un buon profumo, gli interni erano scuri con dei divanetti di velluto viola scuro, il pavimento era anch'esso scuro e lucido, talmente pulito che Saffron poteva perfino vederci il suo riflesso.

Jungkook non era da nessuna parte ma dietro il bancone ed il grosso schermo di un computer se ne stava un ragazzo con braccia e collo pieno di tatuaggi, capelli rasati e biondi, indossava degli occhiali da vista e quando sorrise le mostrò due profonde fossette ai lati della bocca. «Buongiorno, sei qui per un appuntamento?» chiese con infinita cordialità e Saffron arrossì un po' prima di ripetere ciò che Jungkook le aveva detto di dire una volta arrivata.

«Sono Goldie, sono qui per-»

«Per Jungkook, ma certo!» lasciò la sua postazione per raggiungerla ed avvolgere un braccio attorno alle sue spalle, «Scusa per un attimo mi sono dimenticato che Jungkook mi aveva detto di avere visite oggi, ci ha parlato molto di te» le rivelò continuando a sorridere e l'idea di Jungkook che parlava di lei con i suoi amici le fece scaldare il cuore. «Io sono Namjoon, piacere» allungò la mano libera che Saffron strinse mentre continuava a camminare affianco al ragazzo.

«Saffron» rispose lasciandosi guidare fino ad una porta chiusa dove dall'interno provenivano delle risate, riconobbe subito quella dolce di Jungkook. Quando la porta venne aperta da Namjoon la testa di Jungkook si girò immediatamente verso di loro e quando la vide i suoi occhi s'illuminarono.

Spense la sua macchinetta, tolse e buttò i guanti e la raggiunse in un secondo liberandosi anche della mascherina prima di chinarsi per darle un bacio a stampo. Non riuscì a trattenere il sorriso che incurvava le sue labbra e per qualche secondo non riuscì a sentire ciò che stavano dicendo gli amici di Jungkook, le sue attenzioni erano rivolte solo ed esclusivamente a Jungkook.

«Ciao» sussurrò allungando una mano per stringere la maglia del ragazzo, voleva baciarlo di nuovo.

«Sì, okay, siete carini ma io non ho tutto il giorno Kook» il corvino si girò roteando gli occhi al cielo verso il ragazzo sdraiato sul lettino. Era senza maglietta, con un tatuaggio che doveva essere completato sul costato. Le regalò un sorriso, «Ehi Saffron!»

«Ehi» sollevò la mano per salutarlo accorgendosi anche dell'assenza di Namjoon, quando era andato via?

«Lui è Jimin» le spiegò Jungkook portando una mano sul suo fianco per guidarla ancor di più all'interno della stanza. «Siediti qui» le disse poi indicando una poltroncina all'interno della stanza in cui stava lavorando, le regalò un bacio sulla guancia poi si allontanò per disinfettarsi le mani, prendere dei guanti nuovi e rimettersi sulla sua sedia per riprendere a lavorare. «Hai fatto colazione? Se hai fame chiedi pure a Namjoon, andrà a comprarti qualcosa»

«Ho già fatto colazione» disse rassicurandolo con l'ennesimo sorriso poi infilò la mano nella sua tote bag tirando fuori un cartone di latte di banana. «Ti ho portato questo» gli fece sapere mentre il ragazzo riprendeva in mano la macchinetta per i tatuaggi.

«E a me non hai portato nulla?» il ragazzo sul lettino, Jimin, le fece un occhiolino e Jungkook fu pronto a dargli un pizzico sul fianco.

«Lasciala in pace» borbottò girandosi poi verso Saffron, «non fare caso a Jimin»

«Saffron lo sai che Jungkook parla di te da anni? Te lo ha mai detto? Non sai quante volte ho dovuto ascoltarlo mentre mi diceva quanto sei bella, quanto voleva portarti fuori, quanto desiderasse baciart-»

«Ma che stronzo» Jungkook era completamente rosso e la ragazza ridacchiò sotto i baffi guadagnandosi quella che doveva essere un'occhiataccia da parte di Jungkook, la luce nei suoi occhi però indicava fosse divertito.

«Ora che ci penso tutti i miei amici sono disperati, sempre a parlare e a non fare nulla-»

«Proprio tu parli? Devo ricordarti che non hai nemmeno il coraggio di guardare Yoongi negli occhi?»

«Yoongi?» fece Saffron in un misto tra il divertito ed il curioso, «Il ragazzo del falò di fine estate?» gli occhi di Jimin si fecero tutti brillanti prima di chiudersi in un'espressione dolorante quando Jungkook riprese a tatuarlo.

«Il solo ed unico» confermò il ragazzo, «e comunque sto prendendo coraggio, lasciami stare» mormorò arrossendo.

«Cosa ti stai tatuando?»

«Vieni a vedere» le disse Jimin ma Saffron non si alzò, non voleva disturbare Jungkook, il corvino però si girò verso di lei con un sorriso incoraggiante sulle labbra, il piercing brillò sotto le luci bianche della stanza.

«Non vuoi vedere?»

«Non ti do fastidio?» lo guardò sbuffare una risata che fece sfarfallare il suo cuore.

«Non mi dai mai fastidio, Goldie» Jimin finse un conato di vomito ma a Saffron non importava, anzi la fece ridacchiare un po ed alla fine si alzò avvicinandosi ai due per osservare il lavoro meraviglioso di Jungkook.

Era una scritta, non era finita ma riusciva comunque a leggerla o a immaginare ciò che sarebbe dovuta essere: Nevermind.

«Ti piace?» le chiesero i due ragazzi nello stesso momento ma gli occhi di Saffron erano solo su Jungkook.

«Sei bravissimo» si complimentò con lui e per un secondo Jungkook fermò la macchinetta e sporse il viso verso di lei, le labbra increspate in attesa di ricevere un bacio che Saffron non gli avrebbe mai negato. Si abbassò e chiuse gli occhi prima di dargli un piccolo bacio, il secondo dopo Jungkook era tornato a lavorare e Saffron era felice. Si sentiva così tanto felice per la prima volta dopo troppo tempo.

Era bello baciarlo davanti a qualcuno, sapere che non dovevano essere un segreto. Non per forza, non per tutti.

Si ricordò di Jimin dopo qualche secondo e quando si girò per guardarlo lui le stava regalando un sorrisetto che la fece arrossare appena, «È molto bello» gli disse facendo nascere un'espressione soddisfatta sul suo viso.

«Tu quando ti fai tatuare da Jungkook?»

«Quando vuole» rispose facendo scattare la testa del corvino che la guardò interessato poi sorrise con fare giocoso e parlò con tono di sfida.

«Dopo Jimin sono libero» e con quello le regalò un occhiolino tornando a concentrarsi sul tatuaggio di Jimin.

Tornò a sedersi dopo quello, concentrandosi su Jungkook, sul suo sguardo attento, sulla sua precisione, alle sure sopracciglia corrucciate. Alla sua pelle baciata dal sole.

Dopo Jimin sono libero. Realizzò solo in quel momento le sue parole, l'avrebbe tatuata per davvero? Non aveva abbastanza soldi per pagarlo, che stupida! Perché aveva dato quella risposta? Andò nel panico, iniziando a torturarsi le dita anche quando Jimin lasciò la stanza regalandole un abbraccio amichevole e lei e Jungkook rimasero soli.

Stava pulendo tutto quanto, disinfettando minuziosamente prima di girarsi verso di lei con lo stesso sguardo di sfida ad illuminargli il viso. Deglutì chiedendosi se Jungkook si era sentito come lei la notte in cui si era tolta tutti i vestiti prima di buttarsi nell'oceano.

Incrociò le braccia sul petto facendole rendere conto solo in quel momento di quanto fosse aderente la t-shirt nera che indossava. Riusciva a vedere ogni singola curvatura dei suoi muscoli.

«Vorrei davvero tatuarmi» iniziò portandolo a sollevare un sopracciglio, «ma prima non stavo pensando molto, non credo di avere abbastanza soldi con me per poterti pagare» Jungkook rise scuotendo un po' la testa.

«Non mi devi pagare» disse come se nulla fosse, le sopracciglia di Saffron s'incurvarono all'istante.

«Certo che devo pagarti, è il tuo lavoro e sei incredibile, non posso non pagarti»

«Goldie non ti chiederei mai di pagare» insistette, avvicinandosi a lei ed allungando una mano in attesa che la ragazza la prendesse. Saffron non lo fece.

«È stupido, non mi farò tatuare se non posso pagarti» lo guardò roteare gli occhi al cielo.

«Saffron» iniziò facendole perdere un battito, si era già abituata ad essere chiamata Goldie, il suo nome non le piaceva più, non quando lasciava le labbra di Jungkook, «non faccio mai pagare i miei amici-»

«Sono tua amica?» chiese con un piccolo sorriso interrompendolo prima che potesse finire di parlare.

Jungkook sorrise e quella volta prese la mano della bruna senza aspettare che lei l'afferrasse, «Sei la mia Goldie, è molto più speciale» roteò gli occhi al cielo dandogli una leggere spinta sul petto, sapevano entrambi che quelle parole l'avevano resa felice.

«Un pesce rosso? Piccolino?» chiese facendolo sorridere ampiamente.

«Tutto quello che vuoi, grande quanto vuoi»

«Un pesce rosso qui» portò il dito dietro l'orecchio, «piccolino perché ho paura faccia male» ammise. Jungkook annuì, le diede un bacio sulla punta del naso e le indicò il lettino con una mano.

«Fatti una coda» le disse prima di andare a prendere il suo iPad. Saffron si sedette sul lettino, le gambe che penzolavano di lato mentre si faceva una coda e Jungkook posò il tablet sulle sue cosce iniziando subito a disegnare dei pesci rossi, cancellando quando non gli piaceva il lavoro che aveva fatto o sistemandone i dettagli.

«Questo è meraviglioso» disse indicando l'ultimo disegno di Jungkook, l'osservò sorridere poi le mormorò di aspettare.

S'incurvò di più sull'iPad, copiando l'immagine di quel pesce rosso per crearne un secondo ed il secondo iniziò a colorarlo d'arancione. «Lo vuoi nero o arancione? Ovviamente sulla pelle non sarà esattamente così il colore ma la tua pelle è così chiara che sarà piuttosto simile, quale ti piace di più?»

«Questo» indicò quello arancione ed il corvino annuì, si alzò e sparì dalla stanza tornando poco dopo con la stampa del pesce rosso.

Le stava per esplodere il cuore. Non poteva credere che stava per farsi il suo primo tatuaggio, che Jungkook lo aveva disegnato apposta per lei.

Si sistemò dietro le sue spalle e dopo aver passato la lametta per togliere i peli superflui dalla zona che avrebbe dovuto tatuare, posizionò il disegno. «Sei sicura di volerlo fare?» le chiese poi, «Ci ho appena pensato... tua sorella potrebbe arrabbiarsi?»

«Sicuramente» rispose con una piccola risata, «ma sono un'adulta ormai, e poi non lo vedrà... è solo un pesciolino, e lo voglio»

«Va bene» si mise davanti a lei e sistemò dei guanti sulle mani, «sdraiati e se fa male dimmelo così mi fermo»

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Non aveva fatto male, non troppo almeno. Jungkook era delicato ed anche se Saffron gli aveva detto di no lui le aveva fatto prendere qualche pausa. «Ecco qua: cosa ne pensi» le mostrò la foto del tatuaggio e vederlo la fece sorridere immediatamente.

«Ne voglio un altro» disse mostrando il suo entusiasmo in ogni tratto del suo viso. Jungkook rise regalandole una carezza.

«Frena tigre, tua sorella poi mi uccide. Sono felice ti piaccia»

«È bellissimo, lo amo» disse sincera continuando a guardare la foto con fare sognante. Posò il telefono e prese il viso del ragazzo tra le mani.

«Quanto ti devo? Posso darti quello che ho oggi e poi il resto un altro giorn-» la baciò interrompendola.

«Non ho intenzione di farmi pagare, Goldie» le ricordò ma la bruna roteò gli occhi al cielo.

«Ed io non ho intenzione di non pagarti, Bunny» si guardarono per qualche secondo e Jungkook sospirò.

«Va bene, facciamo così: pranza con me, vieni a casa mia, ti preparo qualcosa di buono e tu puoi preparare uno dei tuoi dolci. Accetto quello come pagamento»

«Ma-» la baciò prendendola per mano.

«Allora?» Saffron sorrise ed annuì.

«Va bene ma sappi che è l'ultima volta che mi freghi»

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Torta al cioccolato. Era l'unica cosa che poteva preparare visti gli ingredienti trovati in casa di Jungkook.

Era strano trovarsi nel suo appartamento, uno strano bello. Non aveva mai pensato di ritrovarsi a casa sua un giorno ma non aveva nemmeno pensato di poterlo mai baciare e lo aveva baciato così tante volte ormai da averne perso il conto.

Casa di Jungkook era bella, ordinata e minimal. Viveva da solo, i suoi genitori vivevano a qualche ora di distanza ma li andava a trovare spesso e loro andavano a trovare lui. Doveva essere bello, da ciò che le avevano detto avevano un bel rapporto. Le sarebbe piaciuto conoscerli ed in un mondo perfetto a Saffron sarebbe piaciuto presentare la sua famiglia a Jungkook.

Una lapide in un cimitero con la foto di sua mamma.

Un papà che aveva perso se stesso nel lutto e l'alcol.

Una sorella che non lo avrebbe accolto a braccia aperte.

Forse se si fossero conosciuti prima, se ne avessero avuto la possibilità avrebbe potuto presentarglielo e Jungkook in cambio avrebbe ricevuto solo sorrisi.

«A cosa pensi?» il ragazzo fu affianco a lei, profumava di fresco e puliti, i capelli erano ancora bagnati dopo la doccia. Le diede un bacio sulla guancia poi gli occhi del corvino si concentrarono su Saffron che prese un piccolo respiro prima di parlare.

«Stavo pensando che non posso presentarti la mia famiglia» disse e gli occhi di Jungkook si spensero per un attimo, «mamma è morta, mio papà è un ubriacone, Imogen... sai com'è» mormorò sollevando le spalle. «A mamma saresti piaciuto, anche a papà a lui adesso non piace più niente se non la birra» aprì il forno ed infilò la torta al suo interno prima di prendere il telefono per mettere un timer. «Anche ad Imogen piaceresti se solo non facessi parte della SunSplash» aggiunse girandosi completamente verso di lui e roteando gli occhi al cielo con fare scherzoso, per alleggerire la sua confessione.

«Ti mancano» disse e non era una domanda, era un'affermazione. Saffron annuì.

«Quando c'era mamma era tutto più bello, più facile. La mamma era una mamma, papà era felice, Imogen era solo una sorella maggiore. Mi manca com'eravamo prima, non credo di essere cambiata molto io, credo di essere sempre la stessa Saffron mi sento solo un po' spaesata non sono ancora abituata al cambiamento che c'è stato nelle nostre vite. Vorrei solo che tutto tornasse alla normalità, un sorta di normalità almeno. Vorrei che papà smettesse di bere, che Imogen fosse solo una sorella maggiore. Quando ha regalato le tavole da surf a me, Imogen e papà ci aveva fatto promettere che non saremmo cambiati, che ci saremmo presi sempre l'uno cura dell'altro come abbiamo sempre fatto, che non avrebbe perso noi stessi. Credo di essere l'unica che ha mantenuto quella promessa» concluse sorridendo imbarazzata e sentendosi infinitamente vulnerabile, Jungkook però la guardava come a volerle assicurare che non c'era niente di cui avere paura, che lui l'avrebbe ascoltata anche se Saffron avesse detto cose senza senso, così senza nemmeno pensarci si avvicinò a lui, nascondendo la testa nel suo petto.

Jungkook ricambiò subito il suo abbraccio, chinandosi verso di lei per darle un bacio tra i capelli.

«Ho parlato con tuo papà una volta» le disse facendola congelare per un attimo, poi sollevò lo sguardo ritrovando Jungkook che le regalava un sorriso. «Prima che tua madre morisse» aggiunse e quella volta gli occhi di Saffron diventarono così grandi da farlo ridere appena, «la prima volta che ti ho parlato, quando Imogen e Seokjin hanno iniziato a bisticciare come fanno sempre, ricordi?» lei annuì, «penso che tu e tua sorella foste andate a cambiarvi, forse a farvi la doccia e tuo papà mi ha dato una pacca sulla spalla aveva detto di non fare caso ad Imogen, che è molto protettiva e prende seriamente la rivalità tra le due scuole, poi si è presentato dicendo di essere vostro padre ed io gli ho detto che eri incredibile e lui mi ha detto che era molto fiero di te e di Imogen»

«Non è vero» sussurrò, non perché non gli credesse ma perché era passato così tanto tempo da quando suo padre era cambiato che non riusciva a ricordarlo così bene, non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta che aveva detto di essere fiero di lei. «Non me lo avevi mai detto» sussurrò poi sapendo benissimo quanto fosse stupido dirlo.

«Beh» Jungkook sorrise sollevando le spalle, «non avevo mai avuto modo di parlare con te per più di due minuti prima di questa settimana» disse, «in più credevo lo sapessi» Saffron scosse la testa poi le labbra s'incurvarono verso l'alto.

«Grazie per avermelo detto» accarezzò le sue spalle, il suo petto, «so che mio papà è ancora da qualche parte, un giorno forse tornerà ad essere quello di sempre» poi tornò a sentirsi ancora un po' in imbarazzo e sforzò una risata, «scusa, non volevo rendere tutto triste»

«Non lo hai fatto, puoi parlarmi di tutto quello che vuoi» la rassicurò abbassandosi ancora un po' per darle un altro bacio sulle labbra. «Allora-» fece poi decidendo comunque di cambiare discorso perché sapeva che era ciò di cui Saffron aveva bisogno. Come faceva Jungkook a conoscerla già così bene? «tra quanto sarà pronta la mia torta»

«Abbi pazienza, ci vorrà un po'» rispose liberandosi dalla sua presa per iniziare a pulire tutto ciò che aveva usato per preparare la torta.

Lo sentì avvicinarsi e spostò i capelli dal collo per osservare il tatuaggio che le aveva fatto solo poche ore prima. Lo sfiorò da sopra la pellicola che aveva messo subito dopo aver fatto le foto poi le diede un bacio. «Ci pens io» la spostò con delicatezza prendendo il posto di Saffron per lavare i piatti, «puoi asciugarli se vuoi» aggiunse quando notò lo sguardo contrariato della ragazza.

«Hai uno strano modo per farti ripagare, volevi perfino fare tu la torta, ho dovuto costringerti ad entrare in doccia»

«Stavo solo cercando una scusa per stare più tempo con te» le disse con un occhiolino che la fece ridere.

«È normale avere mal di gola?» chiese asciugando l'ultima ciotola che le venne passata da Jungkook. «Nel lato del tatuaggio» specificò facendolo annuire.

«Sì, può capitare, tra qualche ora o domani passerà. Fa troppo male?» Saffron scosse la testa.

«No, ero solo curiosa»

«Come ti senti ora che sei una donna tatuata?» scherzò facendole sbuffare una risata.

«Mi sento una ribelle» scherzò anche lei appoggiando la schiena al lavello per puntare gli occhi in quelli di Jungkook, «una cattiva ragazza» aggiunse facendogli sollevare un sopracciglio.

«Eri già una cattiva ragazza» le disse avvicinandosi portando le mani sul lavello, ai lati di Saffron che rimase intrappolata, «ti sei tolta tutti i vestiti al nostro primo appuntamento» disse con un sorrisetto che la fece arrossire, solo un po', «mi hai fatto entrare in acqua in piena notte, potevano esserci gli squali., scappi sempre di casa per stare con me quando sai bene che nessuno approva una possibile relazione tra di noi. Sei una brutta influenza» concluse con il viso così vicino al suo da farle mancare il fiato.

Non aveva nemmeno una risposta, sapeva che Jungkook scherzava e basta ma non aveva niente da dire in quel momento riusciva a pensare solo a quanto fosse bello, a quanto fosse carino il piercing sotto il suo labbro, a quanto fosse buono il profumo del suo shampoo e bagnoschiuma, a quanto volesse baciarlo e quanto desiderava essere baciata da lui.

«Sì?» disse con gli occhi fissi sugli occhi belli di Jungkook, non sapeva nemmeno per quale motivo lo avesse sussurrato. Di cosa stavano parlando?»

«Sì» rispose anche lui con un sussurro ed il secondo dopo le labbra del maggiore furono sulle sue. Saffron ricambiò immediatamente il bacio lasciandosi guidare da Jungkook che fu subito passionale facendole battere infinitamente forte il cuore.

Lo sentiva che batteva contro quello di Jungkook. Sentiva solo lui, non esisteva nient altro.

Esisteva solo la sua lingua che esplorava la bocca di Saffron, esistevano solo le sue labbra morbide, il suo piercing che premeva contro le labbra della ragazza. Esistevano solo le sue dita affusolate che stringevano il suo vestitino facendolo sollevare, le sue dita che scivolavano verso il basso e sfioravano la pelle nuda proprio sotto il suo fondoschiena. Una mano l'abbandonò ma fu subito tra i suoi capelli lunghi e bruni, li strinse ed un ansimo rilasciò le labbra di Saffron quando la testa si piegò all'indietro e le labbra di Jungkook furono sulla sua gola.

Baciò e leccò ogni singolo centimetro della sua gola facendole riempire la pelle di brividi, facendola surriscaldare e tremare per l'eccitazione. Non riusciva più a pensare, la sue mente piena solo di Jungkook, Jungkook, Jungkook.

La baciò di nuovo e solo per un'istante le morse il labbro inferiore poi le mani tornarono sul suo vestitino che sollevò sfilandolo dal corpo della ragazza. Il vestitino giallo pastello cadde a terra e Saffron rimase solo con il perizoma sotto gli occhi di Jungkook. La guardava come se non avesse mai visto niente di più bello, come se Saffron meritasse un posto tra le meraviglie del Mondo.

I suoi occhi erano pieni di lussuria, Saffron voleva solo essere toccata da lui, baciata. Voleva essere sua, voleva che Jungkook fosse suo.

«Bellissima» sussurrò mentre la mano tatuata esplorava il suo corpo andandosi a fermare sul suo seno, «così bella» aggiunse e Saffron sentì il cuore crescere di qualche taglia. Si sollevò sulle punte catturando nuovamente le labbra di Jungkook, la mano era ancora sul suo seno ma per troppo poco tempo perché poi entrambe furono sulle sue cosce e la sollevò portandola a stringere le gambe attorno ai fianchi muscolosi ed ancora coperti di Jungkook, qualche secondo dopo si ritrovò seduta sul divano con il ragazzo inginocchiato tra le sue gambe.

Le baciò l'internò coscia mentre un respiro tremante lasciava le labbra di Saffron poi il viso le andò a fuoco quando Jungkook, senza alcun preavviso, le sfilò il perizoma. Sapeva di essere già stata nuda davanti a lui, che Jungkook era già familiare con tutto il suo corpo ma non era mai stato tanto vicino alla sua femminilità come in quel momento e nessun ragazzo prima era mai stato con la faccia tra le sue gambe.

Jungkook comunque sembrava non essersi reso conto del modo in cui la ragazza era arrossita, gli occhi fissi in un punto che non era il suo viso ed in un attimo tornò a baciarla dove nessuno l'aveva mai baciata.

Piegò la testa all'indietro, il viso bollente, il collo ed il petto che iniziavano a surriscaldarsi, le mani di Jungkook che stringevano le sue cosce, le labbra che si stringevano attorno al suo clitoride. La baciava, leccava, succhiava rendendola totalmente incapace di formare pensieri o parole: le uniche cose che lasciavano le sue labbra erano gemiti ed ansimi.

Una mano del corvino si spostò, andando verso l'alto e mentre le labbra erano concentrate a farla impazzire mentre torturava il suo clitoride due dita scivolarono dentro di lei facendole inarcare la schiena. Con la mano libera il ragazzo le fece sollevare una gamba, piegandogliela appena per avere migliore accesso. Trovò in quel momento il coraggio di abbassare lo sguardo, ritrovandosi immediatamente gli occhi di Jungkook nei suoi.

Era così bello anche mentre faceva una cosa simile, con gli occhi lucidi per l'eccitazione e le guance leggermente rosse perché forse il respiro mancava un po' anche a lui.

«Jungko-» si morse il labbro dimenticandosi anche di ciò che voleva dire perché delle scosse di piacere iniziarono ad attraversare il suo corpo e le dita del corvino toccavano continuamente un punto che la mandava fuori di testa. Riusciva a dire solo il suo nome e quando lo sentì sorridere contro la sua femminilità non capì più niente, l'unica certezza era il piacere che stava provando che la portò a nascondere il viso tra le mani mentre l'orgasmo migliore della sua vita faceva tremare un po' il suo corpo.

E Jungkook se ne stava ancora lì, i movimenti più lenti mentre il respiro della ragazza si regolava.

Non lo sentì nemmeno spostarsi, le orecchie le fischiavano un pochino ma poi Jungkook le spostò le mani dal viso e le diede un bacio un lungo bacio a stampo. «Torno subito» lo sentì dire quasi in lontananza e quando riaprì gli occhi il ragazzo non era da nessuna parte.

Sembrava essere stato solo un sogno, un sogno da cui si sarebbe svegliata molto preso se solo non rivide il ragazzo apparire mentre si liberava dalla t-shirt che indossava. Notò il preservativo che teneva in mano riprendendosi immediatamente con il cuore che rischiava di esploderle. Si alzò dal divano quando il maggiore fu a pochissimi passi da lei senza pensare di non avere forza nelle gambe ma Jungkook fu pronto a sorreggerla con un braccio avvolto attorno alla sua vita e le labbra che tornarono subito sopra quelle di Saffron.

«Fai attenzione» mormorò contro le sue labbra.

«È colpa tua» rispose vedendo immediatamente un sorrisetto da sbruffone incurvare le sue labbra. Roteò gli occhi al cielo facendolo ridere poi lo fece sedere sul divano mettendosi a cavalcioni su di lui, sentì subito l'erezione del ragazzo e quella volta sorrise lei, lo baciò di nuovo muovendo i fianchi e da quel momento anche Jungkook riuscì a pronunciare solo gemiti.

Accarezzò le sue spalle, lasciando scivolare la mano lungo il suo braccio dentro fin quando non trovò la sua mano e gli rubò il preservativo. «XL» lesse, «effettivamente quello che avevo portato io l'altro giorno sarebbe stato troppo stretto» mormorò poi facendolo arrossire.

«Sta zitta» borbottò leggermente imbarazzato.

«Dico sul serio» rispose portando il pacchettino alla bocca per aprirlo con i denti, si sollevò appena dalle cosce di Jungkook aiutandolo successivamente a liberarsi dai pantaloni della tuta che indossava e dai boxer. Non perse tempo e srotolò il preservativo lungo la sua erezione facendolo ansimare di nuovo poi le labbra tornarono sopra quelle di Jungkook, una mano tra i loro corpi con cui guidò la sua virilità dentro di se ed un gemito sfuggì alle labbra di entrambi.

Jungkook era perfetto dentro di lei, Saffron non avrebbe più potuto farne a meno. Ci mise qualche secondo ad abituarsi alla sua presenza poi riaprì gli occhi puntandoli sul viso arrossato del maggiore a cui diede immediatamente un bacio iniziandosi a muovere.

Le mani grandi e calde del ragazzo erano se ne stavano sui suoi fianchi che seguivano i movimenti di Saffron mentre la ragazza aveva spostato le labbra dalla bocca del maggiore al suo collo che morse e succhiò mentre Jungkook gemeva vicino al suo orecchio. «Non posso credere che sei mio» sussurrò dandogli un bacio sulla guancia, poi uno sulla bocca.

Jungkook sorrise, provò a rispondere ma le labbra di Saffron erano continuamente sulle sue. Non poteva farne a meno, delle sue mani, delle sue carezze, dei suoi baci, del modo in cui i loro corpi si univano perfettamente, di quanto fosse calda la sua pelle, del modo in cui la guardava. Non voleva lasciarlo mai, ed avrebbe tanto voluto poterlo mostrare a tutti, far vedere a tutti quanto fosse fortunata ad avere Jungkook con lei.

Le mani del ragazzo strinsero più forte i suoi glutei, spingendola più giù sulla sua erezione ed un gemito strozzato lasciò la gola di Saffron che piegò la testa all'indietro dando modo a Jungkook di riempirla subito di baci. Riusciva a sentire una mano del ragazzo spostarsi dal suo fondoschiena, risalire e sfiorare il suo seno prima di fermarsi sulla sua gola che strinse appena costringendola a spostare il viso in modo che avesse nuovamente gli occhi posati in quelli di Jungkook.

Era così bello.

Le piaceva quando i capelli ricadevano sulla sua fronte in quel modo, quando i suoi occhi erano lucidi per il piacere e Saffron riusciva a vedere il suo riflesso in essi.

«Non posso più lasciarti andare» le disse prima di baciarla con foga e con così tanta passione da farle perdere completamente la testa. Strinse le mani tra i capelli neri del ragazzo, stringendoli forse con troppa forza perché il ragazzo ansimò prima di morderle appena il labbro inferiore. Jungkook si allontanò appena, le loro labbra continuavano a sfiorarsi così come le punte dei loro nasi e Jungkook non faceva altro che sussurrare il suo nome, sussurrare Goldie in modo così dolce, infinitamente dolce. Jungkook mormorò qualcos'altro ma le orecchie di Saffron fischiavano per via dell'orgasmo, non riuscì a sentirlo ma si strinse comunque di più a lui quando anche il ragazzo si lasciò andare al piacere, e rimase lì con la testa sulla sua spalla mentre lui le accarezzava la schiena con tanta gentilezza e le baciava il collo di tanto in tanto.

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Quando riaprì gli occhi la luce che entrava dalle finestre era di un arancione bellissimo ed una coperta riposava sul suo corpo nudo. Strofinò l'occhio e sbadigliò notando immediatamente la testa di Jungkook girarsi verso di lei. Era seduto sul pavimento , con la schiena appoggiata al divano ed un joystick tra le mani.

«Che fai sul pavimento?» mormorò con voce assonnata e si tirò su tenendo la coperta sul suo seno con un braccio.

«Stavi dormendo» rispose facendola arrossire e sentire in colpa.

«Potevi sederti, non mi avresti dato fastidio... mi dispiace tu sia stato lì sul pavimento mentre io me ne stavo qui a dormire»

«Goldie, è tutto apposto non è un problema per me. Sto sempre seduto sul pavimento» le regalò un sorriso. «Sei molto bella quando dormi»

«Smettila» borbottò con un sorrisetto anche lei ed allungando un piede per dargli una spinta leggera sulla spalla, poi qualcosa scattò nella sua testa e provò ad alzarsi velocemente dal divano.

«Ci ho pensato io alla torta» la rassicurò mettendo in pausa il gioco in televisione ed alzandosi.

«Oh, l'hai assaggiata?» scosse la testa.

«Ti stavo aspettando e...» si guardò attorno, «aspetta un attimo» sparì dalla sua vista e quando riapparve aveva tra le mani il suo vestitino piegato. «Ho lavato i tuoi vestiti»

«Non dovevi Jungkook» li prese dalle sue mani sentendo il viso farsi sempre più caldo, ogni cosa che il ragazzo lo faceva lo trasformava sempre di più nel ragazzo perfetto. Non riusciva a credere fosse reale.

«Certo che dovevo, ho buttato le tue cose a terra non potevo ridartele senza prima lavarle»

«Grazie» mormorò sollevandosi sulle punte per dargli un bacio a stampo e la risatina di Jungkook le fece scattare le sopracciglia verso l'alto. «Che c'è?»

«Stai facendo la timida? Non eri timida prima quando stavi a cavalcioni sul mio-»

«Sta zitto» gli spiaccicò la mano in faccia roteando gli occhi al cielo e lasciò finalmente andare la coperta per rivestirsi sotto lo sguardo attento di Jungkook. «Pervertito»

«Sei bellissima» rispose lui sollevando le spalle, «la mia bellissima Goldie» le diede un bacio sulla fronte e s'incamminò verso la cucina. «Quando hai finito vieni che facciamo merenda»

«Mmh, questa è anche più buona della torta dell'altra volta»

«So fare molto meglio, la prossima volta se vuoi facciamo qualcosa insieme» propose sollevando le spalle.

«Non vedo l'ora» poi prese un bel respiro, «senti Goldie» iniziò senza guardarla, «stavo pensando, ti piacerebbe restare qui questa notte? Possiamo cenare insieme, guardare un film e puoi dormire con me, domani mattina ti riporto a casa o, beh puoi tornare tu a casa visto che sei venuta con la macchina, però ti piacerebbe restare? Non ho voglia di salutarti» concluse facendole battere forte il cuore.

«Nemmeno io ho voglia di salutarti» rispose con un sorriso sincero ma alla fine sospirò e gli occhi di Jungkook che si erano illuminati si spensero immediatamente. «Imogen farebbe troppe domande e mi chiamerebbe senza sosta, forse un'altra volta?» mormorò sentendo il cuore spezzarsi per l'espressione delusa di Jungkook.

«Un'altra volta, va bene» rispose regalandole un sorriso.

«Forse è meglio che vada» disse poi alzandosi velocemente e Jungkook fece lo stesso con occhi un po' confusi.

Si sentiva un po' una stupida ma vedere lo sguardo deluso di Jungkook l'aveva fatta sentire male, non voleva restare lì sapendo di aver spento l'entusiasmo nei suoi occhi.

«Grazie per la bella giornata» disse poi andando velocemente alla porta ma Jungkook la fermò stringendole la mano.

«Va tutto bene?» chiese preoccupato e Saffron prese un bel respiro prima di rispondere.

«Quella stupida rivalità e mia sorella rovineranno ciò che abbiamo, non è vero?» chiese sentendo un groppo in gola, «Ti annoierai un giorno di vedermi solo di nascost-»

«Cosa? No!» strinse di più la sua mano e la tirò a se accarezzandole una guancia, «Saffron» iniziò con serietà, «non mi annoierò di niente, e poi devo ricordarti che avevamo iniziato tutto credendo che non ci saremmo più visti? Ti sto vedendo tutti i giorni, le cose andranno solo meglio. Hai sentito quello che ti ho detto prima? Non posso più lasciarti andare, quindi non scappare così da me e resta qui ancora un po'» sorrise ancora guardandola con sicurezza. Si fidava di lui, così tanto che faceva quasi paura ma sorrise anche lei stringendolo successivamente in un abbraccio.

«Ancora per un po'» mormorò ed il secondo dopo il ragazzo la tirò su di forza sistemandola sulla sua spalla mentre delle risate lasciavano le loro labbra.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Le stelle decoravano il cielo quando parcheggiò la macchina sotto casa, il sorriso non aveva ancora lasciato le sue labbra. Quella era stata una giornata perfetta. Jungkook stava riportando tutti i colori nella sua vita.

«Che diavolo stai facendo?» Saffron sobbalzò spaventata quando scese dalla macchina e guardò con occhi spalancati Rachel che se ne stava seduta sugli scalini di casa sua con le braccia incrociate sotto al petto.

«Sto rientrando a casa?» rispose confusa dalla presenza della sua amica e dal suo tono di voce. «Tu cosa ci fai qui? Dovevamo fare qualcosa?» chiese sentendosi subito in colpa in caso si fosse dimenticata di qualche evento importante.

Rachel si alzò, la raggiunse in pochissimi passi e l'afferrò per il braccio in modo da allontanarla dalla casa poi sussurrò infinitamente arrabbiata: «Cosa diavolo stai facendo con Jeon Jungkook?!» sentì tutto il sangue lasciare il suo viso e non riuscì a trovare alcuna risposta così Rachel riprese, «Questa mattina tua sorella mi ha fermata dicendomi che doveva farmi qualche domanda, pensavo c'entrasse il surf così ho detto chiedimi tutto quello che vuoi, vuoi sapere che cosa mi ha chiesto?! Chi è il ragazzo segreto di Saffron?»

«Io-»

«Ero chiaramente spaesata perché sono la tua migliore amica e tu ed io ci diciamo tutto, non è cosi? Così ero veramente confusa per la sua domanda ed ingenuamente ho risposto che non hai nessun ragazzo segreto, ma Imogen mi ha detto di non mentire perché tanto tu le hai detto che ti stai vedendo con un ragazzo e lei voleva solo sapere chi fosse, mi ha detto che ha visto i tuoi succhiott-» si fermò per un attimo e si allontanò per guardare il collo di Saffron, le spostò i capelli e probabilmente vide qualcosa perché il suo viso diventò rosso per la furia. «Succhiotti. Allora le ho detto ancora di no e sono sfuggita dalle grinfie di tua sorella mentre continuavo a chiedermi chi potesse essere questo ragazzo segreto e perché io ne fossi all'oscuro. Io che sono la tua migliore amica! Allora mi sono chiesta perché mai nasconderesti una cosa simile a me, mi hai sempre detto delle tue cotte perfino della tua cotta per Jeon Jungkook ed è lì che è scattata la lampadina. Ho finto di sentirmi male ed ho detto che sarei tornata a casa, ho fatto delle ricerche scoprendo del negozio di tatuaggi, così ho guidato ed indovina chi ho visto uscire mano nella mano proprio da quel negozio?! La mia migliore amica ed uno della SunSplash!»

«Mi hai spiata?» chiese liberandosi dalla presa di Rachel. «Rachel mi hai spiata, ti sembra una cosa normale?» chiese iniziando a sentirsi arrabbiata anche lei, perché si comportavano così? Perché non poteva avere un minimo di privacy?

«Non è questo il punto! Tu mi hai nascosto di fartela con quello lì!»

«Quello lì si chiama Jungkook ed è proprio per questo motivo che non te l'ho detto: stai dando di matto!»

«Ho dei buoni motivi per dare di matto!» rispose lei facendole roteare gli occhi al cielo.

«Ah sì? E questi buoni motivi sarebbero? Che Jungkook è della SunSplash? Quand'è che crescerete tutti quanti e smetterete di dare così tanta importanza a questa stupida rivalità tra le due scuole?»

«Sei una stupida, Saffron!»

«Come prego?»

«Non ti rendi conto nemmeno di ciò che sta succedendo! Secondo te perché Jungkook si è finalmente avvicinato a te? C'è la Prankpalooza!»

«Jungkook non partecipa alla Prankpalooza» rispose subito annoiata.

«È proprio ciò che direbbe chi ha intenzione di organizzare lo scherzò più crudele e grande di sempre»

«Oddio, Rachel, smettila!» sbottò, «Perché vuoi rovinarmi una cosa così bella? Jungkook mi rende felice, non posso essere felice?!»

«Non con lui, vuole solo ferirti ma sei troppo stupida per rendertene conto! Non sai nemmeno cosa sta succedendo in questi giorni, tua sorella non risponde agli attacchi della SunSplash e loro ci stanno andando giù pesante, siamo vulnerabili e tu sei la nostra vulnerabilità più grande. Jungkook non è solo uno studente di Seokjin ma è anche un suo amico, c'è qualcosa sotto. Vorranno ricreare lo scherzo che hanno fatto ad Imogen quando aveva sedici anni»

«Quando aveva sedici anni?» rispose cercando di ricordarsi cosa fosse successo, cosa raccontavano in giro poi sollevò un sopracciglio, «Quando aveva sedici anni? Intendi dire quando Imogen ha sabotato la tavola da surf di Seokjin facendogli perdere la gara e quindi lui si è vendicato lanciandole delle uova addosso? Imogen se lo meritava, non si gioca con le tavole da surf di un surfista specialmente quando c'è una grande gara il giorno dop-»

«Cazzo, Saffron! Vogliono farla pagare ad Imogen usando te»

«Smettila» le disse dandole le spalle ma la sua amica l'afferrò per il polso facendola girare di nuovo.

«Poi correrai a piangere sulla mia spalla quando vedrai che ho ragione e Jungkook ti spezzerà il cuore» le disse ferendola ed ancora una volta si liberò dalla sua presa.

«Non puoi semplicemente essere felice per me? Ti ho detto che Jungkook mi rende felice e non mi farebbe mai una cosa simile! Adesso vattene e non parlarmi fino a quando non sarai pronta ad accettare ciò che io e Jungkook abbiamo» si allontanò velocemente perché non voleva più starla a sentire.

«Cosa farai quando Imogen verrà a saperlo?»

«Perché hai intenzione di dirglielo?» chiese sentendo delle lacrime bruciarle negli occhi, se Rachel era tanto contraria alla relazione che aveva con Jungkook sicuramente non si sarebbe fatta scrupoli a dirglielo. Perché voleva rovinarle tutto dopo averle detto che era felice.

«Pensi che potrei mai farti una cosa simile? Non sono io la cattiva qui. Imogen però lo verrà a sapere prima o poi, non puoi tenerglielo nascosto per sempre e non credo sarai pronta alle conseguenze e nemmeno a ciò che Jungkook sta tramando insieme a quelli della SunSplash» Saffron scosse la testa e salì le scale per entrare a casa sua.

«Ciao Rachel» mormorò prima di chiudere la porta alle sue spalle.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Bunny [17:02]: Va tutto bene, Goldie?

Saffron sorrise appena al messaggio e si girò verso Jungkook che la guardava da lontano con fare preoccupato, poi tornò a guardare il suo telefono rispondendo velocemente per dirgli che era tutto apposto. Non lo era ma non voleva che Jungkook si preoccupasse e non voleva dirgli ciò che era successo la sera precedente con Rachel, non dopo aver conosciuto gli amici di Jungkook che l'avevano accolta a braccia aperte. Gli amici di Saffron non lo avrebbero mai fatto e la cosa la faceva soffrire.

Mise via il telefono e dopo aver stretto la sua coda di cavallo si avvicinò a sua sorella che, come al solito, stava per fare il suo discorso di fine allenamenti dove non faceva altro che criticare tutti e a mettere a luce solo i loro errori. Saffron si sentiva a disagio, Rachel continuava a lanciarle delle occhiatacce e doveva aver detto ai loro amici che avevano litigato perché anche loro la guardavano in modo strano ma non aveva detto loro di Jungkook, di quello ne era certa perché era sicura che se lo avesse fatto l'avrebbero riempita di domande, forse insulti, e lo avrebbero detto a sua sorella.

«Saffron oggi sei stata terribile» raddrizzò la schiena quando sua sorella fece il suo nome e prese un bel respiro perché dopo una notte terribile e degli allenamenti dove non riusciva a concentrarsi essere criticata da sua sorella era proprio la ciliegina sulla torta. «Non sei riuscita a prendere un'onda come si deve, a cosa stai pensando? Come pensi di poter essere pronta per le gare se questi sono i tuoi allenamenti? Sono molto delusa»

«Forse se la smettesse di sgattaiolare via per farsi scopare riuscirebbe ad essere una brava surfista» Suffron lo sentì immediatamente il commento di Amy, forse perché la sua amica era proprio affianco a lei o forse perché non aveva sussurrato apposta per farsi sentire.

Rachel quindi glielo aveva detto? O forse si erano accorti dei due piccoli ed appena visibili succhiotti sul suo collo?

Deglutì imbarazzata e portò una mano sul collo per coprirsi nello stesso momento in cui gli occhi furiosi di Imogen si posarono su Amy.

«Amy non credo tu abbia nessun diritto di commentare visto che non riesci a prendere un'onda da quando ti sei iscritta alla WaveSurfers e sono passati otto anni. Hai mai partecipato a delle gare?» Amy andò a fuoco e scosse la testa, «Allora sta zitta»

«Imogen, non credi di essere troppo dura con i tuoi studenti?» il viso di sua sorella si fece completamente bianco e si girò lentamente verso Seokjin che aveva un sorrisetto da sbruffone sul viso. Imogen comunque non rispose, chiuse gli occhi e prese un bel respiro prima di girarsi nuovamente verso il suo gruppo, pronta a riprendere le sue critiche quando Seokjin parlò di nuovo e gli occhi di sua sorella si fecero rossi per la rabbia, «Ouch, non mi rivolgi nemmeno la parola?»

«Adesso basta» la voce di Imogen era spaventosa, strinse la mascella e si girò verso Seokjin come una furia, lo avrebbe potuto uccidere per quanto era arrabbiata e lo era così tanto da non accorgersi nemmeno del telo mare che si trovava posizionato tra lei e Seokjin in modo fin troppo ovvio.

«Imogen, attenta!» ma sua sorella ci posò sopra il piede ed in un attimo cadde in un buco fatto nella sabbia, nascosto alla perfezione da quel telo mare.

Quelli della SunSplash scoppiarono a ridere e solo per un secondo Saffron notò lo sguardo dispiaciuto di Jungkook. Per la prima volta provò pena anche lei per sua sorella e corse in suo aiuto.

«Vieni qui ti aiuto-»

«Non ho bisogno del tuo aiuto!» sbottò, gli occhi infuocati ancora puntati addosso a Seokjin. Risalì dal buco con una velocità disarmante e sembrava pronta a fare del male a Seokjin così provò a fermarla di nuovo perché non valeva la pena sporcarsi le mani per dei giochi così stupidi, Imogen prendeva tutto troppo seriamente ma quando la strinse per il polso sua sorella sfogò un po' della sua rabbia su di lei. «Ti ho detto che non ho bisogno del tuo aiuto!» tuonò prima di darle una spinta ed il secondo dopo Saffron cadde all'indietro nello stesso buco da cui era risalita sua sorella. Sentì la caviglia piegarsi, non abbastanza da essere rotta ma abbastanza da farle male. «Saffron! Saffron, mi-mi dispiace, non l'ho fatto apposta, non volev-»

«Goldie, stai bene?» aveva ancora gli occhi chiusi per il dolore quando Jungkook la tirò fuori ed oltre al dolore pungente alla caviglia riusciva a sentire solo il silenzio attorno a loro.

«Sto bene» sussurrò avendo paura di aprire gli occhi, ma quando Jungkook le accarezzò la caviglia sentì un verso sorpreso lasciare le labbra di sua sorella e non potè far a meno di rivolgerle lo sguardo.

Vedeva gli occhi di Imogen muoversi freneticamente su di lei e su Jungkook, occhi che ogni secondo si facevano più grandi e sconvolti.

«LUI?!» tuonò sua sorella, la voce che le tremava e gli occhi che per qualche motivo si riempivano di lacrime. «Stai uscendo con uno della SunSplash?» urlò di nuovo indicando Jungkook con una mano e dietro di lei, dove si trovavano i suoi amici sentì altri versi sorpresi o forse indignati.

Deglutì sentendo il cuore stringersi ma alla fine annuì perché voleva stare con Jungkook e non voleva farlo in segreto. Sua sorella sarebbe stata sicuramente in disaccordo ma ormai non importava più, non poteva più tenerlo segreto quando aveva la verità proprio davanti ai suoi occhi. «Sì» aggiunse lasciando che Jungkook l'aiutasse ad alzarsi.

«Non puoi uscire con lui, te lo proibisco» Jungkook s'irrigidì un po' al suo fianco e lo vide aprire bocca, forse per ragionare con sua sorella ma se Saffron la conosceva abbastanza bene sapeva che non c'era modo di ragionare con lei così lo precedette.

«Non mi proibirai di uscire con Jungkook, non hai nessun diritto di farlo»

«Ho tutto il diritto di farlo!» urlò lei avvicinandosi ai due per allontanarli ma Saffron si mise davanti a Jungkook con fare protettivo.

«Smettila Imogen!» sentiva il viso andarle a fuoco e desiderava ritrovarsi ancora in quel buco nella sabbia perché era troppo imbarazzante per lei ciò che stava succedendo, sapere che sua sorella si stava comportando così come una pazza davanti a Jungkook. Chissà a cosa stava pensando il ragazzo in quel preciso momento, forse stava rivalutando tutta l'idea che aveva di avere qualcosa con lei.

«No, non la smetto sei tu che devi smetterla! Faccio tutto per te! Ti preparo da mangiare, pago le bollette di casa nostra, mi prendo cura di te in tutto e per tutto quindi devi fare quello che dico io-»

«TU NON SEI MIA MADRE!» urlò con così tanta forza da aver male alla gola e di nuovo ci fu un silenzio assordante, la fece tremare e vide qualcosa spezzarsi negli occhi di sua sorella. «C-Continuerò ad uscire con Jungkook che tu lo voglia o no» aggiunse sentendo anche lei le lacrime formarsi nei suoi occhi mentre altre lacrime bagnavano il viso di sua sorella.

«Tu non capisci, Saffron! Lo sto facendo solo per il tuo bene! Vuole solo farti soffrire»

«Non lo farei mai-»

«Tu chiudi quella cazzo di bocca!» strillò sua sorella facendo spalancare gli occhi di Saffron che le diede una spinta sul petto.

«Non parlargli mai più così e non parlare nemmeno con me fino a quando non avrai finito di comportarti come una cazzo di pazza» le diede le spalle e sentì Jungkook camminare dietro di lei.

Si sentiva così imbarazzata, così imbarazzata.

«Torna qui! Saffron lui vuole solo portarti a letto!» urlò facendo battere forte il suo cuore per la rabbia, «Vuole solo portarti a letto e poi dopo averlo fatto ti lascerà da sola e si comporterà come se non fosse successo niente, ti spezzerà il cuore e tornerà a prendersi gioco di te un anno dopo! Vuole solo scoparti e poi ti abbandoner-»

«Jungkook ed io abbiamo già fatto sesso e lui è ancora qui con me!» urlò sentendo tutto il suo corpo andare a fuoco, «Se a te è successo il contrario mi dispiace ma non rovinare l'unica cosa bella che ho» e con quello si girò, prese il suo borsone e tavola da surf camminando il più velocemente possibile per allontanarsi da sua sorella, dai suoi amici ed anche da Jungkook. Come avrebbe fatto a guardarlo in faccia dopo tutto quello?

«Saffron-» non sentì più sua sorella, camminava e camminava sempre più veloce fino a quando non venne fermata da Jungkook che si mise davanti a lei impedendole di andare avanti o di superarlo.

«Goldie-»

«Fammi passare, Jungkook»

«Dove vuoi andare?» le chiese con tono di voce preoccupato.

«Non lo so, lontano da mia sorella»

«Casa tua è lontana e tra poco si farà buio»

«Non andrò a casa mia, non preoccuparti» rispose provando a superarlo ancora una volta ma, ancora una volta, Jungkook non glielo permise.

«Non puoi dirmi di non preoccuparmi, Saffron!» fece lui con tono di voce stressato, «Non dopo quello che è successo e poi non ti lascerei mai andare in giro da sola in questo stato, quando stai chiaramente male. Non dobbiamo parlare ma stai con me, andiamo a casa mia se vuoi o alla tua grotta. Non ti lascerò da sola» come faceva a voler stare ancora con lei dopo quello che sua sorella aveva detto? Dopo le cose che aveva insinuato?

«Jungkoo-»

«Goldie, non ti lascerò da sola te l'ho già detto» ripetè con tono di voce così dolce da farla sentire male.

«Va bene» sussurrò perché era il minimo che poteva fare dopo ciò che era successo. Jungkook sospirò sollevato e dopo averla liberata dal suo borsone la prese per mano guidandola al suo pick-up. Posò la sua tavola da surf e poi prese quella di Saffron posandola con infinita delicatezza affianco alla sua.

«Vieni andiamo» la riprese per mano ed aprì la portiera per lei dandole un bacio sulla guancia prima di posare il borsone di Saffron ai suoi piedi poi entrò anche lui in macchina e mise in moto cercando di alleggerire subito la situazione. «Ho comprato diverse cose questa mattina, possiamo preparare un dolce se vuoi» disse e la bruna deglutì guardando fuori dalla finestra per non scoppiare a piangere. «Vuoi ascoltare un po' di musica?» Saffron annuì, gli occhi fissi sulla finestra ed un respiro trattenuto quando Jungkook posò una mano sulla sua coscia con fare rassicurante.

«Merda!» si girò verso Jungkook e vide il suo sguardo dispiaciuto.

«Cosa c'è?» chiese spaesata rendendosi conto di essere già arrivata davanti a casa di Jungkook, davanti al suo palazzo un ragazzo più grande di Jungkook e che aveva i suoi stessi lineamenti sventolava una mano in segno di saluto.

«C'è mio fratello, mi ero dimenticato che sarebbe passato a salutarmi oggi» spiegò parcheggiando la macchina ed il cuore di saffron le cadde nello stomaco. Avrebbe conosciuto suo fratello in quelle condizioni? E se non fosse piaciuta a suo fratello e l'avesse trattata proprio come Imogen aveva trattato Jungkook? «Lo mando via-»

«Cosa? No! Non puoi mandare via tuo fratello per colpa mia... torno a casa mia, chiamo un tax-»

«Assolutamente no, non devi tornare a casa. Goldie, non voglio lasciarti da sola quando stai così, ti prego resta» la supplicò ma la bruna non fece in tempo a rispondere che qualcuno bussò sul suo finestrino, girò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con il fratello maggiore di Jungkook, l'unica cosa che li divideva era il vetro del finestrino.

«E così tu sei la famosa Saffron?» poi aprì la portiera e senza alcun preavviso si ritrovò stretta in un abbraccio affettuoso. «Jungkook ha parlato così tanto di te! Mamma e papà non vedono l'ora di conoscerti»

«Jaeson, lasciala respirare»

«Sono così felice di conoscere la tua ragazza. Sai che Jungkook ha una cotta per te da anni? Oggi Saffron mi ha sorriso-»

«Okay, basta non c'è bisogno di mettermi in imbarazzo» borbottò scendendo dal pick-up e Jaeson lo seguì lasciando Saffron sola per qualche secondo.

Perché Imogen non era così?

Perché non poteva essere una normale sorella maggiore che la metteva in imbarazzo in modo innocente davanti al ragazzo di cui era innamorata?

Scese anche lei facendo di tutto per trattenere le lacrime e prese il suo borsone che Jungkook le tolse subito dalle mani prima di incamminarsi verso casa.

«Le tavole da surf?» chiese con un filo di voce, «Possiamo lasciare nel pick-up?»

«Lascio sempre la mia nel pick-up, è un quartiere sicuro questo ma se vuoi la portiamo su in casa» ma Saffron scosse la testa perché si fidava di Jungkook ed era troppo stanca per andare a prendere la sua tavola da surf.

«Ah, già sei una surfista, Jungkook mi ha detto che sei la migliore»

«Oh» Saffron regalò un sorriso imbarazzato a Jaeson, «Jungkook è troppo buono»

«È una surfista incredibile ma è anche una pasticciera migliore» disse e quella volta Saffron sorrise davvero ed ancora una volta dovette trattenere le lacrime perché Jungkook la conosceva così poco ma la conosceva già meglio di chiunque altro.

«Questa è un'ottima notizia! In famiglia noi facciamo schifo con i dolci, quando verrai a cena da noi ci penserai tu al dolce?»

«Jaeson, smettila di darle fastidio dai» Jungkook gli diede una piccola gomitata poi aprì la porta di casa posando il borsone a terra.

«Sto solo giocando un pochino, torno subito vado a prendere il kimchi di mamma, l'ho dimenticato in macchina»

«Scusa» le disse immediatamente, «mi ero dimenticato che sarebbe venuto altrimenti ti avvisata» le regalò una carezza sul viso, «vuoi farti una doccia?» chiese poi e la bruna annuì immediatamente. Aveva bisogno di stare sola, solo per qualche minuto in modo da poter piangere per qualche secondo.

L'accompagnò in bagno promettendole di portarle dei vestiti con cui si sarebbe potuta cambiare e quando accese l'acqua sentì il fratello di Jungkook rientrare in casa. Appoggiò l'orecchio alla porta sentendosi in colpa per origliare.

«Ti lascio il kimchi e me ne vado» sentì dire da Jaeson, «sta bene Saffron?» chiese poi facendola irrigidire.

«Ha avuto una giornata pesante» fu l'unica risposta di Jungkook, «mi dispiace che hai fatto tutta questa strada per venire fino a qui ma-»

«Sì, me ne vado, me ne vado. Divertiti con Saffron e trattala bene» disse e poi la porta si chiuse di nuovo e Saffron dovette trattenere un singhiozzo perché sapeva che altrimenti il maggiore l'avrebbe sentita.

Si buttò sotto la doccia e si lavò velocemente solo perché non voleva far preoccupare ancora di più Jungkook. Sentì bussare quando spense l'acqua e diede al corvino il permesso di entrare, le regalò un sorriso gentile. «Ti ho portato i vestiti, puoi usare il mio accappatoio oppure prendo un nuovo asciugaman-»

«Il tuo accappatoio va bene» rispose avvolgendolo subito attorno al corpo, «grazie»

«Mio fratello è andato via, mi ha lasciato il kimchi di mamma, ti piacerà. Preparerò qualcosa di buono per cena poi posso riportarti a casa tua se vuoi»

«Non posso restare qui?» domandò con un filo di voce, «Non voglio tornare a casa e vedere mia sorella oggi»

«Certo che puoi restare qui» le diede un bacio a fior di labbra e riaccese l'acqua della doccia, «faccio una doccia anche io, fai quello che vuoi, puoi asciugarti i capelli o andare in salotto a guardare la tv o poi andare a riposare sul mio letto, puoi fare quello che vuoi»

«Okay» gli regalò un sorriso e l'osservò spogliarsi prima di entrare nella doccia. Chissà se la voleva davvero lì a casa sua o se le aveva detto di andare da lui solo perché le aveva fatto pena. Sua sorella era stata terribile, era stato imbarazzante e non sapeva nemmeno come chiedergli scusa senza scoppiare a piangere.

Jungkook era davvero troppo per lei, non lo meritava. Abbassò la testa cercando di nascondere le lacrime che si stavano formando nei suoi occhi e si vestì indossando una felpa enorme di Jungkook e dei suoi boxer, risistemò l'accappatoio del ragazzo dove lo aveva preso ed iniziò ad asciugarsi i capelli mentre continuava a ripetersi di non piangere. Di non piangere nonostante tutta la rabbia, di non piangere nonostante l'imbarazzo e di non piangere nonostante sapesse di non meritarsi Jungkook.

Una lacrima.

Due.

Cinque.

Un singhiozzo.

L'acqua della doccia si spense e le lacrime non volevano smetterla di lasciare i suoi occhi, i capelli non coprivano abbastanza bene il suo viso, il rumore del phon non copriva abbastanza i suoi singhiozzi.

Jungkook glielo tolse dalle mani, lo spense e la strinse in un abbraccio facendola piangere solo più forte. «S-Scusa, adesso la smetto» pianse senza riuscire davvero a smetterla.

«Non farlo, piangi Goldie, poi ti sentirai meglio» mormorò facendola girare tra le sue braccia per stringerla meglio. La strinse forte a se, regalandole dei baci sulla testa mentre la lasciava piangere in piangere contro il suo petto.

«Scusa, scusami per mia sorella, per quello che è successo oggi. Sono così imbarazzata e capirò se non vorrai più vedermi»

«Non dire cavolate» la cullò tra le sue braccia per qualche altro minuto poi si allontanò solo per prenderle il viso tra le mani dandole un bacio dolce che fece nascere nuove lacrime nei suoi occhi. «Sono innamorato di te, Goldie» disse facendole perdere un battito, «non devo piacere a tua sorella, devo piacere a te e fino a quando mi vorrai sarà qui, va bene?»

«Va bene» rispose annuendo piano, «È che sono così arrabbiata ed imbarazzata per come si è comportata Imogen e poi abbiamo visto tuo fratello ed è stato così carino con me... vorrei che Imogen facesse lo stesso» ammise mentre Jungkook asciugava le lacrime sulle sue guance.

«Tua sorella era solo arrabbiata per quello scherzo idiota di Seokjin, sono sicuro che non avrebbe reagito in quel modo se fosse successo in diverse circostanze»

Saffron non ne era così sicura ma annuì comunque prima di stringersi di nuovo contro il petto del ragazzo.

«Anche io sono innamorata di te» mormorò contro il suo petto, gli diede un bacio poi sollevò lo sguardo, «ti amo, Jungkook» sussurrò sentendo le guance andare a fuoco perché non lo aveva mai detto a nessuno, perché Jungkook le piaceva da anni ma era da così poco che avevano iniziato a conoscersi, si sentiva un po' una stupida ma amare Jungkook era l'unica certezza che aveva in quel momento, Jungkook era l'unica persona che la rendeva felice ed il sorriso che le regalò il ragazzo le riempì il cuore.

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Jungkook le aveva preparato dei piatti tipici coreani, suo padre non lo aveva mai fatto perché non era bravo a cucinare e perché amava la cucina della donna che aveva amato, aveva completamente smesso di cucinare dopo la sua morte. I pochi piatti coreani che saffron aveva mangiato era stato nei ristoranti o quando lei stessa faceva seguiva delle semplici ricette da internet. Jungkook cucinava benissimo ed il kimchi di sua mamma era il migliore che avesse mai mangiato. Una volta aveva provato a farlo con Imogen ed era uscito terribile.

Imogen.

Sospirò ripensando a come si era comportata sua sorella quel pomeriggio e lanciò un'occhiata a Jungkook.

«Imogen era stana questa settimana, l'ho vista e l'ho sentita piangere spesso in questi ultimi giorni e questo pomeriggio... credi che forse... lei e Seokjin?»

«Sì» rispose subito, «Seokjin tempo fa mi ha raccontato di ciò che è accaduto quando avevano sedici anni, quando Imogen ha sabotato la sua tavola da surf facendogli perdere la gare e poi lui e gli altri della SunSplash le hanno lanciato delle uova addosso per vendicarsi» disse facendola arrossire, «mi ha detto che la sera prima della gara lui ed Imogen erano andati ad un appuntamento, si sono dati il loro primissimo bacio e poi il giorno dopo è successo quello che è successo»

«Cosa?!» aveva gli occhi spalancati, «Io non ne avevo idea, Imogen non me lo aveva mai detto»

«Mmh» l'osservò prendere un bel respiro, «e lo scorso anno li ho visti lasciare il falò di fine estate insieme, quando ho rivisto Seokjin dopo il falò è stato di cattivissimo umore per giorni, era triste e scorbutico»

«Quindi... l'anno scorso è successo qualcosa dopo il falò tra Seokjin e mia sorella e lui poi l'ha abbandonata» disse usando le parole di sua sorella, «è per questo che Imogen non ha voluto fare scherzi per il Prankpalooza, credeva che nemmeno Seokjin li avrebbe fatti dopo ciò che è successo tra di loro invece lui lo ha fatto... credi volesse vendicarsi per ciò che è successo quando avevano sedici anni?»

Jungkook scosse immediatamente la testa, «Seokjin è mio amico, non lo farebbe mai... so che tu lo conosci solo tramite la rivalità tra le due accademie ma è davvero un bravo ragazzo e a lui piace Imogen, non so bene come spiegarlo ma la guarda in un modo che è difficile da confondere. Non ho idea di cosa sia successo lo scorso anno ma qualsiasi cosa sia successa non è successa per vendetta»

«Povera Imogen» mormorò, «qualsiasi cosa sia successa deve averla ferita molto» si passò le mani sul viso, «dovrò parlare con lei»

«Vuoi andare a casa?» ma Saffron scosse la testa.

«No, non questa sera, questa sera voglio restare con te» rispose facendolo sorridere, «le parlerò domani» il corvino si sporse verso di lei dandole un bacio sulle labbra.

«Hai voglia di vedere un film a letto?» le chiese con un sorrisetto mentre si alzava per iniziare a lavare i piatti.

«Quel sorrisetto non mi convince, so che vuoi fare altro e non guardare un film. Pervertito» scherzò facendolo ridere e si alzò anche lei per aiutarlo con i piatti.

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«Sapevo che non volevi guardare il film» disse tra un bacio e l'altro, Jungkook rise sulle sue labbra.

«Cosa posso dire? Sei molto più bella ed interessante di qualsiasi film» rispose lui allontanandosi solo per togliersi la t-shirt che indossava poi tornò a baciarla lasciando aderire il petto contro quello altrettanto nudo di Saffron.

«Sei fortunato che sei carino» rispose sollevando appena i fianchi per liberarsi dai boxer che il ragazzo le aveva prestato.

«Grazie» rispose facendola sbuffare un po' ed il corvino si sporse verso il comodino recuperando un preservativo che aprì in mezzo secondo e che srotolò sulla sua erezione prima di entrare dentro di lei facilmente. Inarcò la schiena per il piacere e strinse le braccia attorno alle spalle di Jungkook per tenerlo ancora più vicino a se.

Il letto di Jungkook era così morbido, il suo profumo era ovunque ed il modo in cui si muoveva le faceva battere infinitamente forte il cuore. Era davvero così tanto innamorata di lui. Accarezzò la sua guancia regalandogli un bacio lento che seguiva i movimenti dei suoi fianchi.

Si sentiva bene, con Jungkook così vicino, con il cuore che batteva così forte contro il suo. Era felice che ciò che era successo quel pomeriggio non avesse rovinato nulla. «Ti amo davvero» sussurrò contro le sue labbra chiedendosi se sarebbe mai riuscita a smettere di dirglielo, «voglio andare al falò di fine estate con te» disse poi e Jungkook si fermò per un momento guardandola con un sorrisetto.

«Vuoi farmi sfilare davanti a tutti per annunciare che sono il tuo ragazzo?» chiese.

«Ovviamente» rispose sollevando appena i fianchi e gli occhi del maggiore si chiusero per il piacere. «Così tutte le ragazze in spiaggia smettono di guardarti»

«Ppft» le diede un bacio tornando a muoversi, «gelosona»

«È vero che tutte le ragazze in spiaggia mi guardando?» chiese il ragazzo diversi minuti dopo aver finito di fare sesso mentre Saffron ascoltava tranquilla il battito del cuore di Jungkook. Sollevò la testa dal suo petto lanciandogli un'occhiataccia.

«Perché ti interessa?»

«Non me ne sono mai reso conto perché sono sempre troppo concentrato a guardare te» rispose sincero e Saffron assottigliò lo sguardo.

«Ti conviene» disse facendolo ridere.

«Se può farti sentire meglio anche tutti i ragazzi in spiaggia ti guardano» le disse, «idioti, ti guardano come se volessero mangiarti»

«Gelosone» disse con un sorriso riprendendo ciò che le aveva detto il ragazzo poi tornò con la testa sul suo petto. «È la prima volta che dormo a casa di un ragazzo» gli fece sapere stringendosi di più a lui.

«È la prima volta che una ragazza dorme a casa mia» rispose facendole sollevare un sopracciglio.

«Non ti credo»

«Dico davvero! I miei genitori non hanno mai permesso a me e a Jaeson di portare ragazze a casa, temevano potessimo ritrovarci genitori da adolescenti un giorno quindi no girls allowed» disse poi la guardò in quel modo dolce in cui la guardava sempre, «poi quando mi sono trasferito qui c'era solo una ragazza con cui volevo passare il mio tempo»

«Non sei mai stato innamorato prima di me?» Jungkook scosse subito la testa e Saffron sentì il viso farsi caldo. «Davvero?»

«Davvero» rispose spostandosi un po' per darle un bacio sulle labbra.

«Anche tu sei il primo per me, sono felice sia tu» mormorò nascondendo il viso nel suo petto. Jungkook la strinse più forte e dopo qualche minuto spense la luce, si sistemò meglio nel letto e si addormentò tenendola tra le sue braccia ed accompagnando Saffron, con il suo respiro calmo e caldo, nel mondo dei sogni.

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

«Posso tornare a casa con un taxi, non devi accompagnarmi» Jungkook scosse subito la testa mentre un sbadiglio gli faceva stringere gli occhi.

«Io però voglio accompagnarti» rispose dandole un bacio sulla guancia ed aprendo per lei la porta del suo palazzo.

Aveva dormito benissimo con il braccio di Jungkook che la stringeva al suo petto ma il mattino seguente si era sentita in colpa nei confronti di sua sorella e in quelli di suo padre per non aver detto loro dove aveva passato la notte. Imogen l'aveva riempita di chiamate e messaggi che Saffron non aveva ancora letto, suo padre, e la cosa l'aveva sconvolta, le aveva inviato un solo due messaggi e di quelli aveva letto le anteprime.

Papà [01:34]: rispondi a tua sorella è preoccupata.
Papà [01:40]: devi chiedere il permesso prima di passare la notte fuori, sei in punizione.

Era sconvolta, forse un po' arrabbiata perché per anni suo padre non aveva nemmeno guardato in faccia ne lei ne sua sorella e se ne usciva con un messaggio simile ma poi, d'altra parte, il suo cuore aveva battuto un po' speranzoso perché forse suo padre si era finalmente risvegliato ed era pronto a tornare quello dei suoi ricordi. Quando aveva detto a Jungkook che le aveva scritto suo padre e gli aveva fatto vedere i messaggi il corvino aveva deglutito dicendole che l'avrebbe riportata a casa così avrebbe potuto parlare con la sua famiglia, chiarire e fare pace.

«Grazie per la felpa» gli disse camminando all'indietro in modo da poter guardare il ragazzo negli occhi, «la lavo e te la restituisco» aggiunse poi facendo nascere un sorriso sulle sue labbra.

«Non devi, te la regalo, mi piace come ti sta» Saffron fece un segno di vittoria facendolo scoppiare a ridere.

«Speravo lo dicessi» e Jungkook rise più forte fino a quando i suoi occhi si posarono su qualcosa alle spalle di Saffron ed il suo viso si fece incredibilmente serio prima che i suoi occhi si spalancassero.

«Cosa c'è?» chiese vedendo il viso di Jungkook farsi bianco. «Jungkook, cos-»

«Aspetta Saffron» l'afferrò per il polso impedendole di girarsi ma l'espressione di Jungkook era troppo strana così si girò comunque sentendo il cuore arrivarle in gola.

Notò immediatamente il pezzo di schiuma poliuretanica a terra, il secondo dopo riconobbe il lilla della sua tavola da surf e le gambe si fecero molli. Jungkook provò a sorreggerla ma lei si liberò subito dalla sua presa correndo verso il pick-up di Jungkook per raccogliere il quel pezzo della sua tavola da surf.

Un verso straziante lasciò la sua gola, le lacrime bagnarono immediatamente le sue guance ed in meno di un secondo salì sul retro del pick-up notando solo la sua tavola da surf distrutta affianco a quella intatta di Jungkook.

«No, no, no» i singhiozzi le rendevano quasi impossibile respirare, l'ultimo ricordo di sua mamma era completamente distrutto.

«Merd-»

«Avevi detto che era sicuro!» urlò con il cuore a pezzi, gli occhi fissi sulla sua tavola da surf.

«Saffron mi dispiace, io-» lo sentì deglutire, «ci sono delle telecamere che puntano sul parcheggio, possiamo controllar-»

«Sta zitto» sussurrò prendendo tra le mani un pezzo di tavola da surf, lesse l'incisione ed altre lacrime silenziose lasciarono i suoi occhi. Sentì freddo ed il cuore distruggersi sempre più. Faceva così male.

Stupida.

Stupida.

Stupida.

«Saffron-»

«Ti ho detto di stare zitto» sbottò alzandosi e scendendo dal pick-up. Le gambe erano ancora molli, la caviglia faceva ancora male e fece ancora più male. Jungkook provò a sorreggerla di nuovo ma Saffron lo spinse via continuando a stringere quel pezzo di tavola da Surf tra le mani.

«Saffron mi dispiace, non era mai successo» cercò di annullare la voce di Jungkook ma era l'unica cosa che riusciva a sentire oltre al suo cuore battere dolorosamente. «Saffron-»

«Vaffanculo Jungkook!» tuonò girandosi come una furia verso di lui. Come aveva fatto ad essere così stupida? Come aveva potuto credere a lui e non a tutti gli altri. Gli occhi di Jungkook comunque si spalancarono in modo così reale da farle girare la testa. «Sono sicura che non fosse mai successo prima, perché quelli della SunSplash non lo avrebbero mai fatto a te»

«Non so di cosa tu stia parlando» sussurrò sembrando anche quella volta realmente spaesato.

Saffron sbuffò una risata poi con voce tremante lesse l'incisione sulla sua tavola da surf, la gola che si stringeva dolorosamente ed altre grosse lacrime che bagnavano le sue guance. «Saluti dalla SunSplash e JK. Prankpalooza 2023» lesse vedendo gli occhi di Jungkook farsi infinitamente grandi.

Le strappò il pezzo di tavola da surf dalle mani e lesse e rilesse la scritta. Era davvero un bravo attore, non c'era da stupirsi ci fosse cascata così bene. «No questo-» i suoi occhi si fecero ancora più grandi, sembrava quasi ferito, «non crederai davvero sia stato io» sussurrò.

«Puoi smettere di fingere, hai avuto quello che volevi. Avete avuto quello che volevate, spero tu sia fiero di te» gli diede le spalle e per qualche secondo Jungkook non disse nulla, non si mosse nemmeno ma poi risentì i suoi passi seguirla e la sua mano stringersi attorno al suo polso.

«Saffron ascoltam-»

«No!» urlò con le lacrime che non volevano smettere di lasciare i suoi occhi, «Non hai già avuto abbastanza?! Mi hai scopata, ti ho parlato della mia famiglia, dei miei segreti, ti ho fatto vedere la mia grotta, mi hai fatto un tatuaggio, ti ho detto di amarti, ho tutti contro perché ho deciso di fidarmi di te, avete distrutto l'unico ricordo di mia madre. Complimenti avete vinto la Prankpalooza! Mi avete umiliata e vi siete vendicati di mia sorella, spero siate fieri di ciò che avete fatto» poi un singhiozzo più forte lasciò la sua gola, «credevo-credevo di piacerti davvero, per la prima volta dopo la morte di mamma ero finalmente felice, te lo avevo detto, come hai potuto farmi questo? Anche se non mi amavi davvero, come hai potuto? Era l'ultima cosa che mi restava di mamma» Jungkook scosse la testa e Saffron si sentì ancora più arrabbiata quando vide gli occhi del maggiore farsi lucidi.

«Non sono-»

«Lasciami in pace Jungkook, vai a festeggiare con i tuoi amici della SunSplash»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Jungkook non la seguì e quando fu abbastanza lontana dal suo palazzo chiamò un taxi. Pianse per tutto il tragitto e non smise di farlo nemmeno quando vide sua sorella aspettarla sulle scale di casa loro.

«Saffron! Ti sembra normale sparire in questo mod-stai piangendo?» l'espressione si fece subito preoccupata e scese velocemente le scale stringendola per le spalle. «Ehi, cos'è successo? Io... non sono così tanto arrabbiata, scusami. È colpa mia? Stai piangendo per colpa mia?»

«Hanno distrutto la mia tavola da surf» sussurrò tra le lacrime.

«Cosa?»

«H-Hanno distrutto la mia tavola da surf, quelli della SunSplash e... e Jungkook, hanno distrutto la mia tavola da surf»

«Cosa?» prima fu un sussurrò, poi Imogen strinse la mascella con forza, «COSA?!» la chiuse in un abbraccio così forte da farle male. «Ci penso io, ci penso io. Quei bastardi la pagheranno per quello che ti hanno fatto»

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Jungkook sbatteva continuamente il pugno contro la porta di casa di Seokjin, dei vicini si erano già lamentati per il casino, il suo amico invece sembrava non fosse in casa visto che era lì già da dieci minuti e nessuno apriva la porta.

«Arrivo! Arrivo!» lo sentì dire dall'altra parte della porta e tutta la rabbia tornò a bruciare nel suo corpo. Quando si aprì la porta non riuscì nemmeno a controllarsi, piegò il braccio all'indietro poi colpì Seokjin con un pugno sul viso.

«Quale cazzo è il tuo problema?» urlò sentendo le lacrime formarsi di nuovo nei suoi occhi. «Quale cazzo è il tuo problema?!» ripetè guardando il suo amico a terra e rendendosi conto solo in quel momento che era probabilmente appena uscito dalla doccia ed aveva solo un asciugamano stretto attorno alla vita.

«Il mio problema?» chiese rialzandosi a fatica, «Apro la porta e mi dai un pugno in faccia e sarei io il problema?»

«Kim Seokjin!» entrambi si girarono verso la voce, Jungkook riconobbe subito Imogen ed era infuriata, azzerò la distanza e nello stesso momento in Seokjin fu in piedi venne colpito dal pugno della ragazza. Sembrò farsi più male lei ma Seokjin non rimase comunque illeso e del sangue iniziò a colargli dal naso.

«Okay cosa cazzo sta succedendo?» sbottò fermando Imogen che provò a colpirlo di nuovo. «Buongiorno anche a voi, ora che mi avete riempito di botte posso sapere che ho fatto?» chiese stringendo anche l'altro polso di Imogen quando provò a colpirlo con la mano libera.

«Non fare il finto tonto, fottutissimo idiota! Non importa quanto male fai a me ma a mia sorella? Mia sorella, Seokjin! Cosa ti ha mai fatto mia sorella per meritarsi questo? Saffron è così buona, perché lei? Non potevi farlo a me? Non potevi prendertela con me di nuovo?! Perché hai dovuto mandare i tuoi ragazzi a distruggere la sua tavola da surf? Gliel'aveva regalata mia mamma!»

«Cos-»

«E tu!» Imogen si girò verso Jungkook, aveva gli occhi rossi per le lacrime e forse la ragazza rimase solo un po' sorpresa nel vedere che anche gli occhi di Jungkook erano pieni di lacrime. «Come hai potuto? Lo sai come brillano i suoi occhi quando parla di te? Dopo il modo in cui ti ha difeso come hai potuto farle una cosa così brutta?!»

«Non sono stato io! Non sono stato io, lo giuro! E posso dimostrarlo, ti prego credimi non farei mai una cosa simile a Saffron. H-Ho delle telecamere nel parcheggio, anche se sono stati quelli della SunSplash io non c'entro nulla, ti prego, ti prego credimi. Sono innamorato di Saffron, n-non potrei mai. Seokjin diglielo che a me non interessa nulla di quella stupida rivalità tra le due accademie, non ho mai partecipato a nessuno scherzo. Non so perché abbiamo messo il mio nome ma io non ho fatto niente. So che non ti piacciono quelli della SunSplash e che non ti fidi di noi ma non sono stato io e ti sto supplicando di credermi Imogen»

Rimase a guardarla con le lacrime agli occhi e si aspettava che la ragazza gli urlasse addosso ma alla fine Imogen annuì facendogli sollevare le sopracciglia con fare sorpreso.

«Ti credo» rispose con voce strozzata, «ma voglio comunque vedere i video delle telecamere perché chiunque sia stato deve pagare le conseguenze delle sue azioni» Jungkook annuì immediatamente, non avrebbe perso tempo e si allontanò velocemente per andare alla macchina.

«Ehi, vengo anche io!» fece Seokjin, «Non potete presentarvi a casa mia, prendermi a pugni ed andarvene come se nulla fosse dopo avermi accusato di cose che non ho mai fatto. Non ho mai detto a nessuno dei miei ragazzi di distruggere la tavola da surf di Saffron, voglio vedere chi è stato anche io perché se se è stato qualcuno della SunSplash verrà espulso immediatamente»

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«Idioti!» Imogen sbatté la mano contro la scrivania facendo sobbalzare tutti quanti, Jungkook era sconvolto, Seokjin non diceva una parola mentre Imogen sembrava solo infuriata. «Perché hanno fatto una cosa simile a Saffron?» sibilò continuando a guardare nello schermo le facce dei suoi studenti, degli amici di Saffron che quella notte le avevano distrutto la tavola da surf. «Io-» si passò le mani sul viso lasciandosi andare ad un respiro frustrato.

Rimase così per qualche secondo, Seokjin la guardava preoccupato ma quando allungò una mano la strinse in un pugno lasciandola ricadere sul suo fianco. «Mi dispiace» fece Imogen sollevando lo sguardo per puntarlo in quello di Jungkook, «sistemerò le cose e dirò a Saffron la verità. Mi dispiace davvero, so come ci si sente quando l'unica persona che vorresti ti creda invece non lo fa. Dov'è la tavola da surf?» chiese poi evitando a tutti i costi di rivolgere lo sguardo a Seokjin.

«Vorrei tenerla» rispose facendo sollevare un sopracciglio di Imogen, «vorrei provare a sistemarla per Saffron» concluse e dopo qualche secondo Imogen annuì.

«Io vado, ho delle cose da risolvere alla WaveRiders» mormorò e Seokjin si mosse subito seguendola fuori dal suo palazzo. Li guardò dalla porta finestra, lo vide dire qualcosa alla ragazza e poi lei sconfitta gli indicò la sua macchina permettendo a Seokjin di entrare insieme a lei.

Si sentiva sollevato. Non era arrabbiato con Saffron per non avergli creduto, sapeva che quella mattina tutte le prove indicavano solo lui come colpevole ma adesso sapevano chi era stato e presto lo avrebbe saputo anche Saffron. Nel frattempo Jungkook avrebbe cercato di riparare gli errori degli altri.

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«Non ho voglia di stare qui» mormorò Saffron asciugando altre lacrime. Imogen annuì, le regalò una carezza ma le disse comunque di sedersi nel suo ufficio, che c'era una cosa che doveva dirle.

Saffron obbedì, si sedette sulla poltrona di Imogen e pochi secondi dopo uno dopo l'altro i suoi amici entrarono nell'ufficio ed Imogen chiuse la porta restando poggiata ad essa con le braccia incrociate sotto al petto.

«Imogen, se hai intenzione di vendicarti di quelli della SunSplash per quello che hanno fatto io non ho proprio vogl-»

«Non è per questo che siamo qui»

«Saffron, oddio cos'è successo? Perché piangi?» Rachel provò a raggiungerla, un'espressione dispiaciuta e preoccupata era stampata sul suo viso. Imogen sbuffò.

«Finiscila immediatamente Rachel e dille ciò che avete fatto» le espressioni dei suoi amici cambiarono immediatamente, li vide sbiancare e spalancare gli occhi. Rachel sembrava fosse pronta a vomitare. Saffron guardò confusa sua sorella. «Ditele ciò che avete fatto»

«Non so di cosa tu stia parlando» rispose James sollevando le spalle con finta disinvoltura.

«No? Allora preferite le faccia vedere il video delle telecamere di sicurezza?» Imogen si allontanò dalla porta del suo ufficio, il telefono in mano che posò sulla scrivania e gli occhi di Saffron si spalancarono, il cuore si spezzò di nuovo quando riconobbe i suoi amici distruggere la sua tavola da surf.

«Questo-è ovviamente modificat-»

«Finiscila immediatamente Rachel, ho già parlato con Adam» disse e di nuovo tutti i suoi amici spalancarono gli occhi nel sentire il nome di quello che loro chiamavano il grande capo della WaveRiders, «siete espulsi dall'accademia» e con quello scoppiò il caos, tutti i suoi amici, o le persone che credeva tali, iniziarono ad urlarsi addosso, principalmente a Rachel dicendo che era stata solo una sua idea e si erano semplicemente lasciati convincere da lei.

«Perché» sussurrò Saffron, nuove lacrime che lasciavano i suoi occhi, «perché lo avete fatto?» chiese con voce più alta e tutti gli occhi si posarono su di lei. «Sapevate che era l'ultima cosa che avevo di mamma, l'avete distrutta ed avete dato la colpa a Jungkook... Jungkook» le si strinse il cuore a ricordare il suo viso qando quella mattina lo aveva accusato di essere stato lui, di avergli urlato contro tutte quelle cose cattive quando non aveva fatto niente di male.

«Volevamo solo proteggerti!» fece Rachel disperata, «Sono della SunSplash! Noi li odiamo e loro odiano noi-»

«Non io» sussurrò Saffron, «Non Jungkook»

«Cazzo Saffron! Lui aveva sicuramente qualcosa in mente, altrimenti perché mai sarebbe voluto uscire con te? Non sei nemmeno tanto brava a fare surf!»

«Jungkook mi vuole bene» sussurrò di nuovo, «ed io l'ho accusato per una cosa che avete fatto voi, l'ho ferito perché mi avete fatto credere che era stato lui a farmi del male. Non siamo più dei ragazzini Rachel, ti rendi conto di questo? Volevi proteggermi? Volevi proteggermi ed hai distrutto l'unico ricordo che avevo di mia mamma? Volevi proteggermi allontanandomi dall'unica persona che mi ha resa felice dopo la morte di mia mamma?» urlò e gli occhi di Rachel si riempirono di lacrime. «Siete solo degli stupidi e non vi perdonerò mai per quello che mi avete fatto» concluse e con diversi singhiozzi lasciò l'ufficio sentendo solo sua sorella parlare.

«I vostri genitori stanno arrivando, Adam spiegherà loro della vostra espulsione e gli mostrerà ciò che avete fatto. Spero siate fieri di voi stessi»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

«È bello qui» sussurrò Imogen standosene seduta nella grotta di Saffron. Guardavano il tramonto e da qualche minuto la minore aveva finito di piangere.

«È il mio posto segreto» mormorò, «beh, non più»

«Non preoccuparti non ho intenzione di rubartelo» rispose Imogen facendola sorridere un po'. «Mi dispiace così tanto per quello che è successo» disse poi, «credo sia anche colpa mia, se non avessi fatto prendere così seriamente la rivalità tra le due accademie ai miei studenti probabilmente non sarebbe successo»

«Non è colpa tua» le disse rivolgendole lo sguardo. «Imogen, posso chiederti una cosa?»

«Tutto quello che vuoi»

«Perché non mi hai mai detto di Seokjin?» la vide andare a fuoco e distolse lo sguardo puntandolo sul sole che tramontava. «Ti prego non evitare di rispondere, siamo sorelle dobbiamo parlare di queste cose... non so niente di te»

Imogen sospirò, tre volte poi le spalle si rilassarono e mormorò un altro piccolo scusa. «Mi è sempre piaciuto Jin» sussurrò stringendo le ginocchia contro il petto, «fin da quando ero piccola, abbiamo fatto le elementari insieme, ad ogni San Valentino gli lasciavo un cioccolatino sotto il banco ma lui era in quella fase in cui i bambini odiano le bambine quindi buttava sempre i miei cioccolatini. Penso che ha iniziato a notarmi solo quando anche lui si è iscritto a Surf... alla SunSplash. Mi guardava sempre quando mi allenavo e mi sorrideva dopo le gare. Ai tempi c'era già la rivalità tra le scuole ma non era così forte come lo è adesso, Seokjin mi parlava ed io parlavo con lui senza nessuna conseguenza poi alla WaveRiders si era iscritto un ragazzo... Josh e lui era geloso di Seokjin perché era il migliore tra i maschi della nostra età. Josh era il tipico bulletto, mi faceva paura ed ha iniziato a dare delle regole come quella di non poter fraternizzare con il nemico» spiegò facendo aggrottare Saffron perché quella storia non l'aveva mai sentita, «ma sai io ero pazza di Seokjin ed ogni volta che potevo gli parlavo e quando a sedici anni mi ha chiesto di uscire ho accettato subito. Siamo usciti di nascosto, mi ha dato il mio primo bacio e mi ha riaccompagnata a casa tenendomi per mano... io... ancora oggi non ho idea di come Josh abbia scoperto del nostro appuntamento ma lo sapeva e sapendo che Seokjin ed io eravamo fuori ha deciso di sabotare la tavola da surf di Jin che il giorno dopo aveva una gara»

«Ma... io credevo fossi stata tu a sabotare la sua tavola da surf» sussurrò facendola sorridere dispiaciuta.

«Già, lo credono tutti. Comunque» riprese schiarendosi la gola, «il giorno dopo, poco prima della gara di Seokjin, Josh mi aveva detto ciò che aveva fatto ed io ho provato ad avvisarlo ma lui... probabilmente la voce che avessi fatto qualcosa era già iniziata a girare e Seokjin non aveva voluto ascoltarmi. Poi il resto lo sai, Jin ha perso la gara ed ha incolpato me della cosa, mi hanno lanciato delle uova addosso facendomi guadagnare il nomignolo Uovo Marcio per ben tre estati. Jin non mi ha mai creduta, non mi ha nemmeno mai voluta ascoltare forse per questo quando oggi ho visto il tuo Jungkook supplicarlo di credergli gli ho creduto immediatamente: mi sono rivista in lui. È un bravo ragazzo»

«Lo so» sussurrò sentendo un nuovo groppo formarsi in gola. «Mi dispiace per quello che è successo con Seokjin ma... lo scorso anno invece? So che siete stati insieme dopo il falò di fine estate» ancora una volta Imogen andò a fuoco ma decise di rispondere.

«Sì... ma credo che Seokjin si era solo voluto vendicare per ciò che credeva avessi fatto a sedici anni. Abbiamo passato una notte meravigliosa insieme ma poi il giorno dopo è scomparso e per un anno intero non mi ha nemmeno rivolto lo sguardo»

«Io... Jungkook crede che tu gli piaccia» mormorò facendola sorridere appena ma non sembrava convinta delle sue parole. «Lo perdoneresti se ti chiedesse scusa?» quella volta il sorriso di Imogen era più sincero.

«Io ho sempre perdonato Seokjin anche se non mi ha mai chiesto scusa. L'ho perdonato dopo che mi ha lanciato le uova addosso a sedici anni, l'ho perdonato dopo che mi ha lasciata da sola lo scorso anno e... per altre cose, perché anche se non ero stata io a sabotarlo a sedici anni lui credeva fosse così ed ogni volta che mi faceva qualcosa sapevo che lo faceva per sentirsi meglio rispetto a quella gara. Era una gara importante per lui, la più importante» Saffron annuì poi sospirò.

«Non so come chiedere scusa a Jungkook, sono stata così cattiva quando lui con me è sempre stato così buono»

«Se posso darti un consiglio da sorella maggiore» disse facendola sorridere appena, «digli solo che ti dispiace, sono sicura che ti perdonerà»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Andare al falò senza i suoi amici, ex amici, era strano, vedere tutti divertirsi mentre lei se ne stava seduta davanti al fuoco con il broncio era la cosa più triste di sempre ma Saffron non sapeva che altro fare. Imogen le aveva detto che chiedere scusa era facile, che bastava un mi dispiace ma Saffron si sentiva così in colpa che quando provava a fare qualcosa non trovava il coraggio.

Era andata al falò con la speranza di vedere Jungkook, perché forse se se lo fosse ritrovato davanti sarebbe riuscita a fare qualcosa ma era già li da un'ora e di Jungkook nemmeno l'ombra.

Forse non voleva vederla. Non poteva biasimarlo.

«Goldie» sobbalzò e si alzò immediatamente dalla sabbia. Jungkook se ne stava lì a pochi passi da lei, gli occhi un po' incerti e la pelle baciata dal sole che veniva illuminata dal falò.

«Jung-»

«Sei bellissima questa sera» disse facendo un passo in più verso di lei.

«Jungkook, io-»

«Ssh, non devi dire niente» la prese per mano, «devo farti vedere una cosa, vuoi venire con me?»

«Sì» rispose sentendo un groppo in gola e lo seguì fino ai parcheggi e al suo pick-up, poi Jungkook prese qualcosa dal retro e la bruna rimase senza fiato. La sua tavola da surf era stata rimessa insieme, era tutto fuorché perfetta, non avrebbe più potuto usarla ma era di nuovo insieme e Jungkook lo aveva fatto per lei.

«C'erano dei pezzi che sfortunatamente non ho potuto rimettere insieme in nessun modo ma ho fatto del mio meglio, e poi» posò la tavola da surf contro il suo pick-up e si avvicinò a lei tirando fuori qualcosa dalla tasca dei jeans. «Quando stavo ripulendo tutto ho trovato questo ed ho deciso di farci una collana, sembra un cuoricino, non credi?» Saffron osservò la collana nella mano di Jungkook, era un pezzo della sua tavola da surf, riconosceva il colore, era piccolo poco meno di un centimetro e sembrava davvero un cuore.

Un singhiozzò lasciò le sue labbra, gli occhi non riuscivano a staccarsi da quella collana, riusciva solo a pensare a Jungkook che in quei due giorni aveva provato a riparare la sua tavola da surf dopo il modo in cui lei lo aveva trattato. «Mi dispiace così tanto, Goldie» sussurrò e gli occhi della ragazza scattarono subito verso l'alto, dentro quelli di Jungkook.

«A te dispiace? Non-non hai fatto niente di male, sono io quella a cui dispiace, mi dispiace così tanto Jungkook» disse tra le lacrime, «mi vergognavo così tanto, non sapevo come chiederti scusa e tu invece hai fatto questo p-per me. Mi dispiace non averti creduto» disse ma Jungkook scosse la testa.

«Non importa, l'importante è che ora tutto è sistemato» le disse con voce sincera regalandole una carezza sul viso.

Saffron singhiozzò più forte, non riusciva a guardarlo di nuovo, «Mi vuoi ancora?» chiese ed una risata stupefatta lasciò le labbra di Jungkook.

«Ti vorrò sempre, Goldie» rispose facendo battere forte il suo cuore.

«E mi ami ancora?»

«Sì» rispose, «anche quando hai la faccia tutta a chiazze per le lacrime» quella volta rise anche lei e gli diede una leggera spinta sul petto.

«Non prendermi in giro mentre piango» borbottò sentendosi finalmente meglio e si asciugò le lacrime prima di regalargli un sorriso. «La collana è bellissima, com'è che sai fare tutto tu?»

«Non posso svelarti i miei segreti, mi dispiace» disse sistemando la collana attorno al collo di Saffron, si chinò e le diede un bacio sulle labbra che le fece mancare il respiro. Non credeva si sarebbero più baciati. Poi la riprese per mano, «Adesso torniamo al falò, devo far vedere a tutti che sei la mia ragazza!»

⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱ⋅.˳˳.⋅ॱ˙˙ॱᐧ.˳˳.⋅

Sarah's corner

Immagino che dopo quasi 31mila parole non avrete voglia di leggere un angolo autrice quindi la farò breve: per prima cosa credo di aver fatto un'errore da qualche parte dicendo prima che Saffron e Jungkook si sono conosciuti quando lei aveva 16 e lui 18  anni ma poi ho scritto che lei ne aveva 15 e lui 17. Credo di aver corretto la cosa e di aver reso entrambe le volte 15 e 17 ma proprio ora mi è venuto il dubbio quindi idk😭 non ho voglia di cercare adesso e correggere perché ci metterei una vita.

Quando potrò pubblicherò "SALTY" altro spin-off di "SALT KISSES" ed ora di "SUN-KISSED BOY" con protagonisti Imogen e Seokjin. Anche la loro one shot è molto lunga, non tanto quanto questa ma onestamente non e ancora finita quindi si vedrà.

Spero che Jungkook e Saffron vi siano piaciuti, io li amo da impazzire!

Invece avete gia dei giudizi su Seokjin ed Imogen?👀

Spero davvero vi sia piaciuta la os e che non siate morte dopo così tante parole. Vi amo!🫶🏼

Un bacio enorme ed un abbraccio ancora più enorme in caso ne abbiate bisogno,

Vostra,

Sarah

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